La contea di Los Angeles lascia cadere le restrizioni sui servizi religiosi a seguito delle numerose sentenze contrarie dopo il pronunciamento della Corte Suprema. Oggi scopriamo che tale pronunciamento è stato possibile grazie all’arrivo nella corte di Amy Coney Barrett che ha interrotto una situazione di parità che finora aveva impedito di mettere freno alle misure restrittive in relazione al COVID.
E’ partito un movimento di racconta consensi per rimuovere Gavin Newsom dalla posizione di governatore proprio in ragione della mano pesante dimostrata nella gestione dell’emergenza COVID.
Darrel Issa, repubblicano che è tornato alla Camera dei Deputati sta portando avanti un’iniziativa popolare per rimuovere Gavin Newsom che raccoglie consensi sia all’interno dello stato sia all’esterno. L’ultima volta che è successo in California è stato nel 2003 con la nomina di Arnold Schwarzenegger al posto di Gray Davis. All’epoca fu proprio Issa a portare avanti la battaglia per la sostituzione. Perché questo avvenga serve il consenso del 12% del numero delle persone che hanno votato per Newsom nell’ultima elezione. A quel punto si tiene una nuova elezione e vince chi ha la maggioranza dei voti. Issa è stato eletto come parte di una Red Wave che ha attraversato lo stato della California durante l’ultima elezione.
Al momento sono state raccolte 800,000 firme che sono circa metà di quelle necessarie e hanno tempo fino al 17 marzo per completare la raccolta.
Esplosione a Nashville fatto isolato e personale.
Vedere grafico delle contee e commentare sul fatto che rappresentano circa 2.547 contee per Trump e 509 per Biden che comunque rappresentano il 71% dell’attività economica virtuale (banche, internet, finanza, intrattenimento).
National Defense Authorization Act per il 2021: Trump ha confermato il veto alla legge perché non contiene la rimozione della Section 230. La legge contiene anche restrizioni nei confronti del presidente per l’uso di fondi militari destinati alla costruzione del muro con il Messico. Trump ha usato sinora $ 3,6 miliardi di fondi militari a tale scopo e la nuova legge limita la cifra a $ 100 milioni. La legge impedisce anche a Trump di ritirare le truppe americane dall’Afghanistan. La legge deve tornare al Congresso per raccogliere i 2/3 dei voti al fine di superare il veto.
Mitch McConnell, aiutato da Trump nella rielezione al Senato, è ora in rotta di collisione e spinge al fine che il veto venga rimosso. La Camera si riunirà il 28 dicembre per votare e il Senato si riunirà il 29 dicembre. Rand Paul, senatore repubblicano, ha già annunciato che farà ostruzione qualora passasse alla Camera con il quorum dei 2/3. Se la legge non viene riconfermata entro mezzogiorno del 3 gennaio, decade.
La Corte Suprema ha risposto al ricorso da parte di Donald Trump sulle irregolarità delle elezioni in Pennsylvania dando tempo al governo della Pennsylvania fino al 22 gennaio per rispondere. A quell’epoca la nomina del presidente sarà cosa fatta e potrebbero anche scartare il caso perché ormai privo di necessità.
La corte d’appello del settimo circuito del Wisconsin ha rigettato il ricorso da parte di Donald Trump argomentando che era troppo tardi per avanzare lamentele sulle procedure elettorali e dichiarando che concordano sulla legalità del metodo con cui i grandi elettori sono stati nominati. La corte non è entrata nel merito di eventuali violazioni delle leggi dello stato che regolano le elezioni.
La Corte Suprema del Wisconsin più o meno nello stesso periodo ha rigettato un ricorso degli avvocati di Trump, con un voto di 4 contro 3 indicando che tre degli argomenti portati erano stati contestati troppo tardi e che uno non aveva merito secondo un esame superficiale. Il giudice della Corte Suprema del Wisconsin che fa formulato il giudizio negativo nonostante il voto contrario di altri tre giudici conservativi, Brian Hagedorn, è stato eletto unicamente grazie all’aiuto di Donald Trump.
Nel frattempo due parlamentari del Wisconsin, Jeff Mursau e David Steffen, si uniscono a un altro processo federale avviato a Washington da Amistad Project che ha l’obiettivo di bloccare il conteggio degli Electoral Votes da vari stati contestati quando il Congresso si riunirà il 6 gennaio. Si uniscono a Matt Maddock e Daire Rendon del parlamento del Michigan.
La causa avviata da Erick Kaardal dell’Amistad Project della Thomas More Society sostiene che i parlamentari di cinque stati, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Georgia e Arizona sono stati bloccati nell’azione di nominare i propri grandi elettori.
Nella causa si sostiene inoltre che questi parlamenti sono stati aggiornati fino al gennaio 2021 impedendo loro di svolgere le proprie mansioni. Il fatto che non possano riunirsi in tempo è un abuso di potere da parte dei singoli governatori nei confronti dei parlamentari.
Gli accusati nella causa includono funzionari pubblici nei cinque stati, le due camere del Congresso e il Vice Presidente Mike Pence.
I documenti del processo includono anche le interferenze da parte di Mark Zuckerberg nelle elezioni presidenziali.
Nel frattempo il parlamento della Georgia e dell’Ariziona si stanno muovendo per certificare i propri elettori.
Donald Trump nel frattempo ha richiesto la nomina di uno Special Counsel che indaghi sui brogli elettorali e ha pubblicato un memorandum presidenziale con cui autorizza l’accesso a documenti vonfidenziali da parte di John Durham e qualsiasi futuro special counsel che si occupi delle attività di intelligence nella campagna elettorale del 2016.
In tal modo dà più ampio spazio a qualsiasi special counsel di indagare sulla questione Russiagate e le persone coinvolte, che pare includano anche Joe Biden in prima persona.
Anche i documenti confidenziali potranno essere portati davanti a un grand jury che deciderà se accusare gli indagati.
Il sito National File ha pubblicato un memorandum che si dice provenire dalla Casa Bianca secondo il quale il vicepresidente Mike Pence avrebbe dovuto presentare, il 23 dicembre, una contestazione dei grandi elettori nominati nei sei stati contestai e che questo atto sarebbe stato sufficiente a delegittimarne la posizione. Secondo una lettura della costituzione americana, il vicepresidente che è anche presidente del Senato ha il potere, se agisce il quarto mercoledì di dicembre, di disconoscere grandi elettori inviati dai singoli stati.
Se lo avesse fatto, secondo gli estensori del documento che si dichiarano sostenitori di Trump, i sei stati avrebbero dovuto chiedere al parlamento di nominare nuovi elettori oppure condurre nuove elezioni entro il 6 di gennaio. In caso di impossibilità di fare l’uno o l’altro, Trump avrebbe vinto per 232 contro 227 nei confronti di Biden.
John F. Kennedy 27 aprile 1961 discorso tenuto a New York City davanti all’American Newspaper Publishers “The President and the Press”. JFK era un president trattato molto bene dalla stampa dell’epoca.
Nel frattempo Donald Trump ha posto il veto sulla legge di finanziamento militare chiedendo di nuovo che includa l’eliminazione della Sezione 230 per motivi di sicurezza nazionale.
La legge contiene anche una clausola che impedisce al presidente d’invocare l’Insurrection Act senza il consenso del Congresso.
Doug Mastriano, senatore repubblicano della Pennsylvania riferisce dell’incontro avuto alla Casa Bianca il 23 dicembre e conferma che Trump è assolutamente determinato a difendere le elezioni per proteggere il futuro della repubblica.
Sidney Powell dichiara che durante il suo incontro con Trump alla Casa Bianca il 18 dicembre, le è stato offerto di diventare special counsel della Casa Bianca ma che poi le è stato impossibile raggiungere Trump a seguito di sbarramento da parte del personale della Casa Bianca. Lin Wood commenta che la nomina della Powell sarebbe un imbarazzo per molti.
Roberto Mazzoni
https://www.foxnews.com/politics/supreme-court-trump-campaign-case-no-hurry
https://www.theepochtimes.com/los-angeles-drops-church-attendance-restrictions_3628000.html
https://www.snopes.com/fact-check/ndaa-nullify-insurrection-act/