La sezione 230 del Communications and Decency Act statunitense regola la gran parte dei social media esistenti rendendoli esenti da conseguenze legali per qualsiasi tipo di contenuto pubblicato da terze parti e per qualsiasi tipo di blocco eseguito su tale contenuto al fine di garantire il rispetto di leggi federali o statali che limitano la libertà di espressione in alcuni casi.
I social media funzionano quindi come un forum pubblico, che può essere il luogo classico come la piazza di una cittadina oppure un centro commerciale oppure un punto di raccolta virtuale deve consentire a individui e organizzazioni il diritto di esercitare libertà di parola.
Youtube è un esempio di forum pubblico, loro stessi si descrivono come tale. Voi producete un video che Youtube conserva per voi e chiunque possieda una connessione a Internet può vederlo. Anche Facebook e Twitter sono forum pubblici.
Il controllo di che cosa pubblicare e la relativa responsabilità ricadono su chi pubblica qualsiasi tipo di contenuto: articoli, video, commenti oppure anche semplici link che rimandano al contenuto altrui.
La persona che pubblica contenuti su qualsiasi social media è ritenuto un editore e deve rispettare tutte le regole di decenza e di rispetto delle leggi della nazione come qualsiasi altro editore che pubblichi sulla carta stampata oppure su un altro mezzo.
Benché la costituzione statunitense e quella italiana garantiscano la libertà di parola e di espressione, al tempo stesso vietano tale libertà quando può essere di danno a qualcun altro.
Nel caso della costituzione italiana, ad esempio, l’articolo XII, vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. E la legge Scelba del 1952 punisce con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità del disciolto partito fascista. Alla stessa pena soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche il che include naturalmente il nazismo e tutte le sue derivazioni.
La cosiddetta legge Mancino del 1993 ha esteso il divieto, punendo la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico. La pena prevista è la reclusione fino a tre anni per la propaganda o per chi incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; mentre è da sei mesi a quattro anni per chi incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Negli Stati Uniti, la legge federale e la legge statale della Florida, proibisce la discriminazione sulla base di sesso, nazionalità, razza, colore, handicap e religione.
Il reato di vilipendio consiste in un’offesa, una denigrazione, indirizzata a precisi oggetti materiali: figure istituzionali di rilievo (Presidente della Repubblica), istituzioni (Repubblica e Nazione) simboli politici (emblemi o bandiera italiana o estera) e le fedi religiose.
Lo scopo di queste regole è di proteggere le persone che ci seguono e poter proseguire la pubblicazione dei nostri video.
Ci sono leggi sia in Italia che negli USA che non consentono la discriminazione sulla base di una serie di classi protette: religione, sesso, orientamento sessuale, nazionalità, razza, e che possono portare a segnalazioni, schedature, sanzioni, e in alcuni casi sono reati penali punibili con la reclusione. Il generale qualsiasi discorso che inciti alla violenza oppure all’odio, che sia violento e offensivo nei toni è vietato dalle leggi esistenti.
Quindi a vostra e nostra tutela di seguito abbiamo realizzato una guida su come gestire la sezione dei commenti che attiveremo su mazzoninews.com.
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