Fine del Nuovo Ordine Mondiale? – parte 2 – MN #101

Un’indagine di opinione condotta recentemente da Rasmussen Reports indica che il 52% degli americani, metà, ritiene che Joe Biden non sia fisicamente e mentalmente in grado di svolgere il lavoro di presidente.

Questo segue un evento alla Casa Bianca dove Joe Biden, nell’annunciare la nomina di due generali donna alla guida di due comandi inter-forza, si è dimenticato il nome di Lloyd Austin segretario alla difesa e lo ha chiamato “il tizio che gestisce le cose da quelle parti”.

In un Executive Order pubblicato il 25 gennaio, l’amministrazione Biden ha proibito il congedo e qualsiasi altra forma di discriminazione nelle forze armate statunitensi basandosi sull’identità di genere (gender identity).

Il segretario della difesa Lloyd Austin ha pubblicato un memorandum in cui dichiara che fornirà gratuitamente gli interventi chirurgici per il cambiamento di sesso come parte dell’assistenza medica offerta ai militari.

Il parlamentare repubblicano Jim Banks, veterano della guerra in  Iraq non contrario alla presenza di transgender nelle forze armate statunitensi, ha dichiarato:

“Il fatto che un’amministrazione presidenziale costringa i contribuenti a pagare per le operazioni di cambiamento di sesso a beneficio di militari rappresenta un territorio inesplorato e radicalizzato per un’amministrazione presidenziale”.

Sottolinea che si tratta di una misura di dubbia costituzionalità, come confermato che neanche il Congresso ha approvato leggi in tal senso.

Il Pentagono ha pagato per il cambio di sesso di un soldato per la prima volta nel 2017 e tra il 2016 e il 2019 ha speso $ 8 milioni per il trattamento psicologico di 1,525 soldati transessuali.

Un caso eclatante di transessuale militare è stato quello di Chelsea Manning arruolatosi come maschio con il nome di Bradley Edward Manning e in seguito diventata Chelsea Elizabeth Manning, in parte a spese dello stato durante la sua detenzione nelle carceri militari per aver fatto trapelare nel 2010 e 2011 enormi quantità di materiale confidenziale di natura militare e non, in cui documentava anche abusi commessi dalle forze armate statunitensi durante le guerre in Afghanistan e Iraq.

Critical Race Theory – la nuova teoria razziale americana

Le forze armate hanno anche ripreso l’addestramento sulla teoria di supremazia razziale che l’amministrazione Trump aveva bloccato lo scorso settembre seguendo una precedente dichiarazione di Russel Vought, direttore dell’Office of Management and Budget della Casa Bianca.

Vought aveva dichiarato che le agenzie della branca esecutiva del governo statunitense avevano speso milioni di dollari dei contribuenti per “addestrare i dipendenti governativi affinché credano a propaganda anti-americana e che ci divide”.

La Critical Race Theory (Teoria Razziale Critica) è un movimento attivista d’interpretazione della legge negli Stati Uniti promosso in particolare da due avvocati e docenti universitari statunitensi, Richard Delgado e la moglie Jean Stefancic. Il programma è nato presso la Harvard Law School a partire dalla fine degli Anni Settanta all’inizio degli Anni Novanta.

La Critical Race Theory dichiara che il razzismo è presente in ogni cosa e chiunque lo neghi dimostra di essere razzista. Crea un razzismo sintetico, alimenta il risentimento nei confronti della propria nazione e della propria religione di appartenenza grazie anche all’abbinamento diretto o indiretto con il filone gender. Mira ad eliminare la libertà di parola e di religione espressa nel primo emendamento della costituzione americana per sostituirlo con il 13mo emendamento che condanna la schiavitù. Chiunque è un fervente difensore dei valori di una particolare fede è uno schiavo, secondo Delgado e la moglie.

L’Iran cerca attenzione nella trattativa per il nuovo “nuclear deal”

L’Iran ha mostrato sulla televisione di stato un video in cui mostra l’inaugurazione di una nuova base navale missilistica sotterranea che si aggiunge a svariate “città dei missili” già annunciate in passato. La base ospita missili balistici e da crociera (cruise) e l’annuncio serve come elemento di pressione nei confronti di Washington per il rinegoziato del “nuclear deal” patto nucleare che era stato cancellato da Trump sostituendolo con una serie di sanzioni.

Le sanzioni, come ha notato Trump in un recente intervento, sono state tolte da Washington prima di iniziare i nuovi negoziati il che pone l’Iran nella condizione d’incrementare costantemente la pressione al fine di ottenere una posizione negoziale più forte.

In generale, l’amministrazione Biden sembra proiettata a facilitare un rafforzamento dell’estremismo islamico.

Josh Hawley dichiara la prossima fine del New World Order

Josh Hawley: “Per dare un senso del tipo di visione che gli elettori hanno rifiutato, il presidente Bush, nel 1990 tenne un discorso al Congresso dove parlò del Nuovo Ordine Mondiale. Ne parlava nel contesto dell’Iraq, ma parlò ampiamente di un ‘Nuovo ordine globale liberale’ che naturalmente sarebbe stato capitanato dall’America, e che avrebbe coinvolto l’America nel trasformare il resto del mondo in modo che le assomigliasse di più portandolo quindi a fondersi con l’America. Non ci sarebbe più stato bisogno di confini e avremmo avuto un commercio libero. Avremmo avuto una grande cooperazione multinazionale e le multinazionali sarebbero state in grado di fare affari in qualsiasi nazione, e sarebbe stata una nuova era.

Da come sono andate le cose vediamo innanzitutto che la Russia e la Cina non hanno recepito il messaggio. Inoltre quel Nuovo Ordine Mondiale non si è rivelato positivo per i lavoratori americani. Non proteggeva i valori della classe media americana. Di fatto ha indebolito lo stile di vita della classe media”.

La classe dominante è composta da un numero molto ristretto di persone che provengono da un gruppo molto limitato di università che condividono le stesse visioni e si oppongono al tradizionalismo delle comunità americane. Sono anche quelli che guadagnano dall’integrazione globale.

Da quando gli Stati Uniti hanno firmato l’accordo NAFTA (North American Free Trade Agreement)   e da quando la Cina ha potuto entrare nella World Trade Organization, gli americani hanno perso 5  milioni di posti di lavoro e 50.000 aziende manifatturiere statunitensi sono state chiuse.

Il disavanzo commerciale degli USA nei confronti del resto del mondo è sestuplicato. In generale, i posti di lavoro si sono spostati in alcuni centri chiave, mentre il resto degli USA è stato sistematicamente impoverito.

L’Italia e il New World Order

Il ruolo dell’Italia nel Medio Oriente. In origine la sigla E3 indicava le tre nazioni che hanno dato vita al progetto di progressiva unificazione europea: Germania, Francia e Italia. I tre padri fondatori e pionieri sono: Konrad Adenauer cancelliere tedesco dal 1949 al 1963, Robert Schuman, primo ministro francese dal 1947 al 1948, Alcide De Gasperi, primo ministro italiano dal 1945 al 1953.

Il primo atto ufficiale fu il trattato di Roma del 1957 con la formazione della Comunità Economica Europea.

Nel 2003 la sigla E3 ha cambiato significato. L’Italia scompare per essere sostituita dalla Gran Bretagna e il gruppo delle tre nazioni si dedica espressamente al negoziato per la limitazione del programma nucleare iraniano, con l’Accordo di Parigi del 15 novembre 2004. L’Italia si era ritirata per non esacerbare i rapporti con Washington già compromessi dall’opposizione dell’Italia alla guerra in Iraq iniziata nel 2003, nonostante Teheran premesse affinché l’Italia fosse presente.

Nel 2006 il gruppo si è allargato con l’aggiunta di Stati Uniti, Russia e Cina ed è diventato E3+3, che corrisponde ai cinque membri permanenti delle Nazioni Unite più la Germania. L’Italia ancora non era rappresentata. I negoziati su un nuovo accordo per la limitazione del programma nucleare sono continuati fino al 2014 quando Matteo Renzi, allora primo ministro italiano, chiede di includere nella trattativa anche Federica Mogherini, come alto rappresentante della Comunità Europea. Il negoziato si concluse il 14 luglio 2015 con la firma del cosiddetto “Iran Nuclear Deal”, fiore all’occhiello dell’amministrazione Obama che lo aveva concluso attraverso l’opera del Segretario di Stato John Kerry che ora copre la posizione di Inviato per il Clima nell’amministrazione Biden.

Vediamo la foto dell’annuncio finale dell’accordo in cui compaiono i ministri degli esteri delle nazioni E3+3 e la Mogherini come rappresentante dell’Unione Europea, manca il ministro degli esteri russo.

Nel maggio del 2018, gli Stati Uniti si sono ritirati dall’accordo unilateralmente e hanno cominciato ad imporre sanzioni sull’Iran che l’Unione Europea ha ignorato continuando i propri scambi commerciali con Teheran creando uno speciale strumento finanziario chiamato Instrument in Support of Trade Exchanges (INSTEX) sito a Parigi che scavalca il circuito bancario SWITF che è bloccato dalle sanzioni americane. Gli sponsor originali dell’INSTEX sono Francia, Germania e Gran Bretagna. Nel novembre del 2019 si sono unite anche Belgio, Danimarca, Olanda, Finlandia e Svezia.

La Russia ha indicato di non essere interessata a unirsi e ha creato circuiti propri.

La prima transazione ufficiale dell’INSTEX si è conclusa il 31 marzo 2020 per la fornitura di rifornimenti medici per l’epidemia COVID-19 esplosa in Iran. Federica Mogherini ha dichiarato che le finalità dell’INSTEX sono di facilitare scambi commerciali legittimi con l’Iran.

Nel 2005, l’Italia era il terzo Paese al mondo per scambi commerciali con l’Iran. Nel 2017 era la nazione che aveva la maggior parte di scambi con l’Iran all’interno dell’Unione Europea. L’Iran è una destinazione importante per l’export industriale italiano, 1 miliardo di euro di macchinari e veicoli nel 2017,  come pure una fonte di energia importante sin dai tempi dell’ENI di Enrico Mattei. I manufatti italiani sono una componente molto importante nella crescita industriale e infrastrutturale dell’Iran.

L’Italia dispone di un proprio veicolo finanziario per gestire gli scambi con l’Iran, denominato Invitalia, che è stato congelato nella attesa di vedere come si risolvono i rapporti tra Iran, Stati Uniti e Unione Europea. Gli Stati Uniti avevano già concesso un’esenzione all’Italia per l’approvvigionamento di petrolio dall’Iran, che tuttavia non è stata utilizzata.

Alcune aziende italiane hanno continuato ad operare in Iran, come Fincantieri, Ferrovie dello Stato e Ansaldo, ma altre si sono fermate per non compromettere le proprie relazioni commerciali con gli USA.

L’Italia è quindi in una posizione ambigua.

Operazione Tempesta nel Deserto canto del cigno del Nuovo Ordine Mondiale

L’invasione del Kuwait il 1 agosto 1990 da parte dell’esercito iracheno fu un a sorpresa per la maggior parte dei servizi segreti occidentali. Dopo mesi di tentativi diplomatici, nel gennaio 1991 una coalizione di 35 nazioni cominciò una serie di bombardamenti su obiettivi strategici. Fecero ampio uso delle cosiddette bombe intelligenti così da contenere i danni alla popolazione civile Il 24 febbraio 1991, dopo che la strada era stata spianata da una pioggia di bombe, iniziò l’attacco terrestre che includeva anche divisioni corazzate siriane ed egiziane e che si concluse in poco più di 100 ore con la totale espulsione degli iracheni e con un accordo di cessate il fuoco.

La coalizione aveva subito poche perdite e decise di non inseguire gli iracheni in rotta in territorio iracheno perché erano convinti che il regime di Saddam sarebbe caduto per intervento interno, a seguito dell’umiliazione internazionale. Comunque furono bombardate e distrutte tutte le strutture chiave del regime che erano sopravvissute ai bombardamenti preventivi.

La Tempesta del Deserto fu una dimostrazione di grande coordinamento multinazionale, con il benestare delle Nazioni Unite, e di netta superiorità tecnologica dei sistemi bellici schierati in particolare dagli Stati Uniti. Fu soprattutto una celebrazione della fine della Guerra Fredda visto che anche l’Unione Sovietica aveva dato il suo benestare attraverso il suo presidente Michail Gorbaciov, che sarebbe stato dimissionario proprio alla fine del 1991 con lo scioglimento dell’Unione Sovietica. Già nel 1989, con la caduta del muro di Berlino, i rapporti tra Unione Sovietica e occidente erano cambiati.

Gli Stati Uniti erano l’unica superpotenza al mondo in quel momento, e il progetto di New World Order, concepito in particolare da David Rockerfeller con la partecipazione di altri banchieri europei e personaggi di Wall Street, vedeva la nascita di un governo mondiale affidato alle Nazioni Unite e difeso dalla preponderante forza bellica statunitense.

Come sintetizzato da George Bush durante una riunione alle Nazioni Unite del 21 settembre 1992: “Le nazioni dovrebbero formare ed addestrare unità militari delle Nazioni Unite da impiegare in possibili operazioni di mantenimento della pace”.

La formula dell’ordine imposto con la forza in un’area strategica del Medio Oriente da cui dipendeva fortemente la valutazione del petrolio e quindi del dollaro, entrambi interessi molto cari alla famiglia Rockerfeller, aveva raggiunto nella Guerra del Golfo del 1991 il suo apice massimo che non sarebbe mai più stato ripetuto. Era stato il trionfo del complesso militare-industriale-energetico statunitense, finanziato dalla forza del petrodollaro, ma ne sarebbe anche stato il canto del cigno.

Troviamo una spiegazione di questa caduta nel manuale di guerra non convenzionale Unrestricted Warfare (Guerra illimitata) scritto nel gennaio 1999 da Qiao Lang e Wang Xiangsui, due colonnelli dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese a beneficio delle forze armate cinesi.

Il testo è stato in seguito adottato anche dai militari statunitensi e dalle forze armate di altri Paesi.

Qiao Lang e Wang Xiangsui spiegano che l’operazione Tempesta del Deserto ha segnato la fine di un’era. Tutte le operazioni militari successive che hanno visto impegnati gli americani insieme alle Nazioni Unite, come le campagne in Somalia, in Boznia-Herzegovina e i nuovi bombardamenti contro l’Iraq condotti da USA e Gran Bretagna nel 1998, hanno dimostrato l’inefficacia di tale approccio.

L’inserimento di fattori politici, economici, culturali, diplomatici, etnici e religiosi, che sono più complessi di quanto una pianificazione militare possa includere, hanno fatto emergere le limitazioni dell’approccio bellico puro e semplice.

Nel 1999 anche la Russia si era completamente ritirata dal progetto New World Order con l’arrivo sulla scena di Vladimir Putin nel 1999 e la Cina cominciava ad assumere un ruolo importante e sicuramente indipendente dalle Nazioni Unite.

La globalizzazione stava smontando gradualmente il progetto New World Order togliendo agli USA e alle Nazioni Unite il ruolo di poliziotti e pacificatori del mondo, e soprattutto il ruolo di controllori degli equilibri in Medio Oriente, cambiando anche il modo in cui si combattevano le guerre.

Roberto Mazzoni

https://www.newsmax.com/newsfront/rasmussen-reports-unfit-president-biden/2021/03/09/id/1013136/?ns_mail_uid=2d7fbd48-b74a-4ade-bbea-7e0c67e851ba&ns_mail_job=DM198065_03092021&s=acs&dkt_nbr=010502jnjwk8

https://www.newsmax.com/politics/military-surgery-transgender-troops/2021/03/10/id/1013272/

https://en.wikipedia.org/wiki/Chelsea_Manning

https://www.dailymail.co.uk/news/article-9296679/How-Hillary-Clinton-twisted-knife-George-H-W-Bush-1992-election-tattling-affair.html

https://en.wikipedia.org/wiki/EU_three

https://en.wikipedia.org/wiki/European_Economic_Community

https://en.wikipedia.org/wiki/Joint_Comprehensive_Plan_of_Action#Obama_administration

https://en.wikipedia.org/wiki/Instrument_in_Support_of_Trade_Exchanges

https://en.wikipedia.org/wiki/Iran%E2%80%93Italy_relations

https://www.breitbart.com/politics/2019/11/01/josh-hawley-bushs-globalist-new-world-order-has-made-the-elites-rich-eroded-middle-class-way-of-life/

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Fine del Nuovo Ordine Mondiale? – parte 1 – MN #98