Ron DeSantis è il governatore della Florida ed è la persona che ha meglio gestito l’emergenza sanitaria del COVID 19 fin dall’inizio. La sua popolarità è stata in continua crescita dal marzo del 2020 e oggi viene considerato dalla Casa Bianca e dal Partito Democratico l’avversario più temibile.
Questo è vero al punto che i media mainstream hanno cominciato a prendere di mira DeSantis al posto di Trump.
Questa popolarità è sicuramente meritata perché, pur gestendo il terzo stato negli USA in termini di popolazione e con una notevole popolazione di anziani, ha ottenuto ottimi risultati nella gestione pandemica senza togliere libertà ai cittadini.
Nel bestseller pubblicato lo scorso novembre dal titolo: “A Plague on Our House”, Un’epidemia che ha colpito la nostra casa”, il medico americano Scott Atlas, parla del diverso approccio seguito da Ron DeSantis e Donald Trump nella gestione della pandemia.
Scott Atlas è stato uno dei primi scienziati in campo medico ad affrontare l’emergenza COVID con rigorosa attenzione ai dati e alla loro corretta valutazione. E’ uno dei ricercatori in ambito di politica medica presso la Hoover Institution dell’Università di Stanford. Ed è stato uno dei primi a far circolare dati accurati sulla pandemia ovunque avesse spazio sui media americani.
Per questo motivo, nel luglio del 2020 è stato da Trump a unirsi alla Task Force della Casa Bianca incaricata di gestire la pandemia e vi è rimasto per quattro mesi, fino a quando ha lasciato per disperazione.
Nel libro, il dottor Atlas spiega di essere stato contattato personalmente da Ron DeSantis già nella primavera del 2020 e di aver avuto un intenso sca,bio di domande nel quale il governatore aveva dimostrato di avere una “straordinaria padronanza dei dati sulla pandemia, non solo in relazione alla Florida, ma anche il resto degli Stati Uniti, l’Europa e altre parti del mondo”. Durante quella telefonata, DeSantis ha chiesto al dottor Atlas di convalidare tutta una serie di constatazioni a cui era arrivato per conto proprio, dimostrando anche una “compensione sofisticata della documentazione scientifica a un livello ben superiore rispetto agli ‘esperti accreditati’ che comparivano in televisione”.
La preoccupazione di DeSantis era di proteggere in modo prioritario l’ampia popolazione di anziani residenti in Florida ed era scioccato dal comportamento di Andrew Cuomo, il governatore di New York acclamato sui media mainstream. Cuomo aveva fatto tornare gli anziani contagiati di COVID nelle rispettive case di cura, contagiando anche gli altri e portando a livelli record il numero di anziani morti nel suo stato. Politiche simili a quelle di New York nei confronti degli anziani erano state attivate anche in Pennsylvania, New Jersey e Michigan.
Sia DeSantis sia Atlas consideravano queste politiche irresponsabili e ben più che negligenti. E’ un fatto risaputo che gli anziani siano sempre più a rischio durante un’epidemia dovuta a un virus che si diffonda per via aerea.
Inoltre, durante questa sua prima conversazione, DeSantis dimostrò di avere una sana dose di scetticismo nei confronti delle informazioni che circolavano, il che è essenziale se si vuole giungere alla verità.
Alla Casa Bianca, invece, some ci racconta il dottor Atlas in base alla sua esperienza personale, Donald Trump era molto motivato a trovare una soluzione che permettesse di evitare i lockdown, ma non partecipava mai alle riunioni della task force che era totalmente delegata al suo vice, Mike Pence, e monopolizzata da tre burocrati di carriera che alteravano le intenzioni di Trump, contraddicendolo in pubblico, e che non avevano la capacità, secondo Atlas, di esaminare i dati correttamente e giungere a politiche sensate.
Erano questi tre burocrati che spingevano i vari governatori a imporre i lockdown, a forzare l’uso delle maschere e del distanziamento sociale, e a frenare l’uso di cure preventive nell’attesa dell’arrivo dei vaccini, spesso in contrasto con le reali intenzioni della Casa Bianca.
Il più famoso tra questi burocrati è Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases – Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive, che oggi è il principale consulente di Joe Biden nella gestione della pandemia.
Durante la presidenza di Donald Trump, scopriamo che Anthony Fauci partecipava a ogni riunione della task force, ma non forniva nessuna direzione esplicita, salvo poi passare la totalità del suo tempo a farsi intervistare ovunque fosse possibile proponendosi come la voce ufficiale della scienza. Interviste che non venivano coordinate con la Casa Bianca e non avevano nemmeno pertinenza con il lavoro della task force. Secondo il libro di Scott Atlas, Fauci era sostanzialmente una scheggia impazzita, che lavorava senza sosta per minare la credibilità di Trump, senza al contempo portare alcun contributo concreto alla task force.
Un altro personaggio chiave dell’establishment burocratico americano presente nella task force era Robert Redfield, all’epoca direttore del Centers for Disease Control and Prevention, un’organizzazione privata incaricata di coordinare la risposta a qualsiasi epidemia negli USA.
Pur avendo fallito clamorosamente la produzione e distribuzione di test per il COVID-19 durante le prime settimane della pandemia, il direttore della CDC era solidale con la visione pessimistica e apocalittica di Fauci e non si curava di esaminare i dati reali.
Ma la vera coordinatrice dell’intera task force era la dottoressa Deborah Birx, che aveva una lunga carriera burocratica nella gestione dell’AIDS, che aveva già lavorato per Barack Obama e che era stata presentata come donna di fiducia di Trump, ma in realtà, sempre secondo Atlas, girava per tutti gli Stati Uniti a convincere i vari governatori a fare il contrario di quello che Trump chiedeva.
Anziché focalizzarsi sulla protezione dei più vulnerabili, il triumvirato Birx, Fauci e Redfield ha spinto l’America verso lockdown infiniti, una cattiva gestione delle cure disponibili e una formidabile campagna di terrore sulla stampa, provocando molti più danni di quelli che ci sarebbero stati a causa della sola pandemia.
Scott Atlas è stato naturalmente attaccato dai media mainstream quando ha cominciato a parlare contro il coro della propaganda, ma è generalmente considerato una persona capace e onesta da altri scienziati che hanno affrontato la pandemia con coraggio e controcorrente.
Il suo racconto dell’opera del triumvirato ci fa capire in che modo Trump sia stato isolato e le sue politiche siano state sistematicamente sabotate dal marzo 2020 fino al disastro elettorale del novembre 2020, reso possibile dall’isteria sul COVID promossa proprio dal triumvirato.
E’ quindi evidente che Trump abbia sbagliato a non prendere la gestione della task force in prima persona e licenziare i membri del triumvirato non appena è diventato chiaro che lavoravano instancabilmente contro di lui.
DeSantis invece ha seguito l’approccio opposto che oggi lo vede vittorioso anche nei confronti di Biden e della stampa che continua ad attaccarlo col solo risultato di imbarazzare se stessa.
A differenza di Donald Trump, DeSantis si è distinto già nella primavera del 2020 per una visione molto chiara della situazione e per il coraggio di muoversi contro-corrente in difesa della libertà dei cittadini del proprio stato. Si è rifiutato di continuare i lockdown dopo i primi 15 giorni sperimentali, proteggendo l’economia dello stato e i relativi posti di lavoro. Inoltre ha riaperto le scuole della Florida e si è impegnato per cancellare tutti gli obblighi imposti sia a livello locale, da alcuni sindaci della Florida, sia a livello federale. Per questo ha dovuto sopportare mesi e mesi di attacchi da parte della stampa mainstream, dei burocrati di Washington e da parte del Partito Democratico.
Gli attacchi sono destinati ad aumentare, perché questo è l’anno in cui si presenta alle elezioni governatoriali della Florida per essere confermato per altri 4 anni, dal 2023 al 2026 quindi la sua capacità di navigare le avversità verrà messa a dura prova.
Ma DeSantis non è stato un indovino, bensì ha seguito il percorso già tracciato nei primissimi giorni della pandemia da alcuni scienziati americani veramente qualificati. Infatti, già il 17 marzo 2020, il professore John Ioannidis, uno dei più famosi epidemiologi del mondo e professore all’università di Stanford, aveva pubblicato un saggio sulla pandemia intitolato: “A fiasco in the making? As the coronavirus pandemic takes hold, we are making decision without reliable data” – Un disastro annunciato? A mano a mano che la pandemia di coronavirus si diffonde, stiamo prendendo decisioni senza avere dati attendibili”.
Nel saggio, che alcuni considerano di portata storica per il mondo della medicina, Ioannidis prevedeva che la mortalità per covid negli Stati Uniti sarebbe stata intorno allo 0,125%, invece del colossale 3,4% indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si era basata su uno studio inglese che poi è stato completamente discreditato. Ioannidis spiegava inoltre che la maggior parte delle vittime sarebbero state nella fascia degli anziani che erano anche affetti da altre condizioni mediche gravi come ad esempio il diabete, l’obesità, i disturbi cardiaci e polmonari, eccetera.
Ioannidis aveva basato le proprie conclusioni sul buon senso e sull’osservazione di un campione di popolazione completamente isolato, i 700 occupanti della nave da crocera Diamond Princess che erano stati contagiati e sottoposti a quarantena. Erano morti sette passeggeri, il che corrispondeva all’1% di mortalità, giustificata dal fatto che gran parte dei passeggeri erano anziani.
Nel suo saggio, Ioannidis ammonisce che, trattandosi di un campione molto piccolo, la stima di mortalità per la popolazione americana in generale sarebbe potuta variare da un minimo dello 0,05% a un massimo dell’1%, comunque molto inferiori alle stime dell’OSM che invece erano state abbracciate all’epoca da Anthony Fauci e dalla task force sul COVID nominata da Trump alla Casa Bianca.
In questo video, diffuso il 23 marzo 2020, subito dopo la pubblicazione del saggio, Ioannidis fa un appello ai politici affinché non prendano misure disastrose senza prima osservare i dati scientifici. Nel video si parla di SARS-Cov-2 che è il nome scientifico del virus che è alla base della malattia COVID-19.
Lo scienziato commenta anche sulla situazione italiana perché, in quel momento era al centro delle notizie e ha influenzato pesantemente le decisioni prese negli Stati Uniti. Notate come, nonostante non si sapesse ancora quasi nulla, le sue osservazioni sono molto puntuali e precise e valgono ancora oggi a distanza di un anno e mezzo.
Questo significa che i veri scienziati sono in grado di prevedere con precisione l’evolversi di un’epidemia e fornire strumenti efficaci per combatterla. A differenza di tanti altri sedicenti scienziati come Anthony Fauci che cambiano opinione in continuazione e che sembrano incapaci di trovare soluzioni valide nonostante gli enormi fondi stanziati a spese dei contribuenti.
A differtenza di Trump che ha lasciato campo libero alla task force dominata da Anthony Fauci, DeSantis ha ascoltato le parole di Ioannidis e già dalla fine di marzo del 2020 ha preso una strada completamente diversa rispetto a quella indicata dai cosiddetti esperti della Casa Bianca.
Ha subito numerosi attacchi, alla pari di Ioannidis, ma si è mantenuto coerente con la vera scienza e oggi ne esce completamente vincitore.
Data l’efficacia dei risultati che hanno permesso alla Florida di lasciare liberi i propri abitanti e di combattere efficacemente la pandemia, DeSanti è diventato molto popolare.
DeSantis è riuscito a far scendere la Florida in fondo alla classifica americana di ricoveri per il COVID mettendo a disposizione una cura gratuita di anticorpi monoclonali per chiunque avesse sintomi che avrebbero potuto portare al ricovero. Poiché altri tipi di cure non sono stati autorizzati dal Centers for Disease Control (abbreviato in CDC) che gestisce la risposta alla pandemia a livello federale, i monoclonali sono gli unici strumenti efficaci che sono disponibili al momento.
Secondo i test ufficiali, il monoclonale di Regeneron ha la potenzialità di ridurre del 70% il ricovero per COVID, ma in Florida ha già dimostrato di poter abbassare il tasso di ricovero anche dell’80%, il che è stato molto importante nel periodo estivo del 2021 che ha visto diffondersi la variante Delta nel Sud degli Stati Uniti.
Come reazione, a settembre del 2021, la Casa Bianca ha cominciato a razionane la fornitura del monoclonale Regeneron con la scusa di metterlo a disposizione anche di altri stati che comunque non lo stavano utilizzando.
DeSantis ha reagito acquistando direttamente da GlaxoSmithKline un altro monoclonale, il Sotrovimab, che si è dimostrato efficace con il COVID, con tassi ufficiali di riduzione dei ricoveri di fino all’85%, e secondo i dati raccolti in Florida, potrebbe essere più efficace degli altri nei confronti della più recente variante Omicron.
In risposta a questa contromossa di DeSantis, nel dicembre del 2002, il ministero della sanità statunitense, lo Health and Human Services, ha centralizzato a livello federale l’acquisto di tutti i monoclonali, compreso il Sotrovimab, costringendo di nuovo DeSantis a un nuovo razionamento proprio nel mezzo della diffusione della nuova ondata Omicron.
La motivazione della sospensione nelle forniture è che i monclonali sembrano un po’ meno efficaci secondo test di laboratorio, nei confronti di Omicron.
DeSantis spiega la situazione in questa intervista con Sean Hannity, il secondo giornalista più seguito della rete Fox News.
LaCasa Bianca e il ministero della sanità statunitensi sono in ritardo con la fornitura dei testi per COVID 19 come pure dei mononclonali, mentre Biden va in vacanza al mare con la moglie. Alcuni membri del Partito Democratico accusano invece Ron DeSantis di essere assente per due settimane, quando in realtà stava di fatto lavorando oppure era in ospedale per assistere la moglie che sta seguendo un programma di chemioterapia.
Ad esempio, Alexandria Ocasio Cortez, una parlamentare del Partito Democratico che è arrivata al congresso dopo una carriera come barista a New York, ha accusato DeSantis di assenza quando lei, per sfunggire alle misure restrittive nella sua città natale, è andata a Miami a godersela senza mascherine e senza distanziamento sociale.
Sembra quindi soprattutto una mossa politica per mettere in difficoltà DeSantis in un anno di elezioni e creare propaganda a spese della vita dei floridiani. Per capire la statura dell’attuale ministro della salute americano, Xavier Becerra, vediamo una seduta al senato degli Stati Uniti durante la quale il senatore repubblicano Rand Paul gli chiedeva conto, lo scorso settembre, della gestione delle vaccinazioni su chi ha già acquisito immunità naturale.
Xavier Becerra, che è un burocrate senza specifica competenza in ambito scientifico o medico, risponde solo in termini molto generici dando la chiara impressione di non avere la più pallida idea di che cosa succeda nel suo ministero oppure di voler eludere tutte le domande.
Prima dice di non aver mai sentito parlare dello studio israeliano che dimostra che le persone che sono guarite dal COVID e quindi dispongono di immunità naturale hanno difese che sono sette volte superiori a quelle dei vaccinati. Poi dichiara alla fine che i suoi “esperti” hanno esaminato tutti gli studi, compeso quello israeliano.
Notate che parla solo in termini di frasi fatte generalizzate: lavoro di squadra, seguiamo la scienza, i nostri esperti (di cui non fa il nome) sanno tutto, seguiamo di risultati sul campo (senza dire cosa e dove), la rigorosa ricerca (senza dire su che cosa e fatta da chi), sono morti 600.000 americani con il COVID (senza dire quanti sono effettivamente i decessi dovuti al COVID in quanto tale, piuttosto che decessi per altre malattie di persone che erano risultate positive al COVID).
E’ chiaro quindi quale sarà lo scenario in cui DeSantis dovrà muoversi nel 2022 durante la propria campagna elettorale per la propria rielezione.
In una lunga intervista, vediamo come lo stesso DeSantis intende condurre la battaglia contro la dittatura sanitaria. Questa conferenza è stata tenuta il 3 gennaio nella Contea di Broward, dove ha sede Fort Lauderdale, una delle città e dei porti mercantili più importanti della Florida. Si tratta di un’area con forte presenza del Partito Democratico che comunque sta collaborando con DeSantis per migliorare i risultati della contea che aveva invece imposto in passato misure restrittive più severe rispetto al resto dello stato.
Durante il video vediamo che il chirurgo generale della Florida, Joe Ladapo, è riuscito a far invertire direzione alla Casa Bianca rispetto alla politica dei monoclonali e quindi a far riprendere la consegna anche a favore di altri stati.
La situazione è comunque critica poiché la Casa Bianca non è stata nemmeno in grado di fornire una quantità sufficiente di test e, in generale, la burocrazia federale ha ostacolato l’uso delle cure preventive a basso costo per dare priorità ad altri prodotti sviluppati dalle case farmaceutiche.
Roberto Mazzoni
Altre fonti:
Libro: “A Plague Upon Our House” di Scott Atlas