Trump: ipotesi di complotto – MN #280

Siamo concentrati sugli Stati Uniti di questi tempi, in particolare sull’attentato a Trump. Perché sto facendo così tanti video in materia e perché li sto facendo in modo ravvicinato? È perché considero che questo evento sarà determinante e segna un cambio fondamentale nel futuro degli Stati Uniti, nel futuro dell’Europa. Le conseguenze che ci saranno, saranno importanti da un punto di vista geopolitico, sicuramente, e anche da un punto di vista economico. Non tutte le conseguenze saranno positive e quindi cercheremo di capire quali sono buone e quali sono meno buone. Ma sono convinto che si tratta di un fattore determinante e di cambiamento fondamentale. Le conseguenze è importante ed è importante anche nel contesto di Bitcoin, in base anche alle menti che stanno emergendo e questo è anche uno dei motivi per cui mi sto concentrando su questi video, non sto facendo aggiornamenti sulla regione, proprio perché questo tema è importante per tante altre faccende, tanti altri argomenti. In questo video vediamo un ulteriore approfondimento.

Vi propongo sempre Kim Iverson, che è una giornalista di sinistra, indipendente, abbastanza equilibrata, che tuttavia non è favorevole a Trump. Lo ha già detto, continua a dirlo, vede in Trump alcuni aspetti positivi, ma non è mai stata una sua sostenitrice. La sua famiglia ha sempre votato per il Partito Democratico. Lei ha votato per il Partito Democratico in passato, ora è abbastanza disillusa dal Partito Democratico, ma cionostante non è diventata una repubblicana. Quindi ritengo che, meno in questa prima fase di avvicinamento all’argomento, lei ci possa fornire un punto di vista abbastanza fuori dalle parti, quindi non, o perlomeno se non fuori dalle parti, non legato al filone Trump e quindi non sia, non possa essere ritenuta una veicolatrice di propaganda trumpista o trumpiana, come la vogliamo chiamare. Naturalmente lei propende per un’impostazione delle cose che le viene un po’ dalla sua visione di sinistra della questione e, come le stesse dice, lei propende a credere di più alle versioni ufficiali, soprattutto al principio, che non a buttarsi all’interno di ipotesi di complotto.

Ma ormai l’evolversi delle informazioni che emergono, uno studio approfondito degli eventi, ci porta a determinare che un complotto probabilmente c’è. E ho intitolato questo video “Trump, ipotesi di complotto” perché vorrei che voi andaste a rivedere un film di Mel Gibson e Julia Roberts che si intitola appunto “Ipotesi di complotto”. E’ molto importante perché, oltre a essere un bellissimo film, a me è piaciuto molto, è un film che vi fa capire in modo anche divertente, perché è un film basato su una storia inventata, ma forse non troppo, che cosa sta succedendo, quali sono i fenomeni che sono in azione dietro la superficie e che se non comprendiamo non possiamo comprendere effettivamente quali sono le meccaniche di questi eventi. Quindi vi invito caldamente andare a vedere o a rivedere, se l’aveste già visto, il film “Ipotesi di complotto” come assegnazione, come compito a casa, dopo che avrete visto questo particolare video.

Ora passiamo direttamente al video e poi faremo alcune considerazioni finali. Nel video si parla di Guntuber, che è un canale su Youtube di informazioni per appassionati d’armi, che spiega come si fanno a smontare le armi, a rimontarle, a pulirle. È un canale per persone che sono appassionate d’armi. Sapete che negli Stati Uniti è possibile possedere armi e utilizzarle, c’è il porto d’armi costituzionale per certi versi. La Costituzione sancisce nel secondo articolo della Costituzione medesima la libertà di possedere armi a livello privato come elemento di contrapposizione, di controbilanciamento rispetto a un potere quasi limitato dello Stato. In più si parla anche di club di tiro.

Nelle scuole americane, proprio perché club di sparo, c’è la possibilità di possedere armi, ci sono organizzazioni che formano, fanno una formazione sugli studenti e fanno delle gare, delle competizioni tra le varie scuole per stabilire chi sia il tiratore più bravo e competono tra loro sia uomini che donne, maschi e femmine per dimostrare l’abilità nell’uso del fucile a colpire naturalmente obiettivi finti, obiettivi non mobili. E questo è importante perché come scopriremo l’attentatore, quindi Thomas Matthew Crooks, era stato rifiutato all’interno del suo club di sparo nella sua scuola proprio perché era un tiratore troppo scarso e non pensarono di poterlo nemmeno preparare a sufficienza e poter competere. Quindi questo è un fattore importante, come vedremo. Inoltre sempre nel video si parla del venticinquesimo emendamento che è una modifica alla costituzione americana che prevede la possibilità di rimuovere dalla carica un presidente qualora questo dimostrasse di essere incapace di intendere di volere quindi o di essere incapace di svolgere le proprie mansioni come presidente.

Mettiamo che sia profondamente malato, sia costretto a restare a letto tutto il tempo, sia magari in possesso delle sue facoltà mentali ma non sia in grado di esercitare il compito di capo delle forze armate e di capo dello Stato, allora i suoi ministri e il Parlamento, seguendo una procedura ben determinata, ben specifica, possono chiederne la rimozione sostituendolo col vice presidente. Bene, fatto questa rapida premessa vi mostro il video di Kim Iverson.

Ipotesi del complotto contro Trump

[Kim Iversen]

La sparatoria, il tentativo di assassinio, sono sospetti. Ecco il punto. I conti non tornano. La sparatoria non quadra. Ora che scaviamo un po’ di più nel background dell’attentatore, e scopriamo dov’era posizionato nel terreno del comizio, dove si trovavano gli agenti del Servizio Segreto, e scopriamo i loro fallimenti, e con tutte le nuove informazioni che stiamo ricevendo, le cose iniziano a sembrare davvero molto, molto sospette. Cominciamo dall’attentatore stesso. A quanto pare, Thomas Crooks ha fatto una donazione ad ActBlue all’età di 17 anni. Ha donato alla campagna di Joe Biden. Poi si è registrato come repubblicano otto mesi dopo, il che è interessante. Inoltre, quando ha sparato a Trump, indossava una maglietta di Guntuber.

Aveva solo vent’anni. Non ha nemmeno un account sui social media. Ed è stato respinto dal club di tiro del suo liceo per scarse capacità di tiro, dicendo che non poteva nemmeno sparare a un obiettivo che si trovasse a solo 3 metri di distanza, figuriamoci se sarebbe stato in grado di sparare a qualcosa che era a 150 metri da lui. Sorgono, quindi, molte domande. Ovviamente, sarebbe potuto andare al poligono di tiro per allenarsi. Non si diventa tiratori scelti senza molta pratica. C’è anche chi ha un talento naturale.

Ma non è facile passare dall’essere rifiutato dal club di tiro del liceo a mettere a segno il colpo diretto a Trump. Diamo un’occhiata al colpo in questione. Questo grafico è tratto da un video di TikTok, dove si mostra quanto il proiettile sia andato vicino alla testa di Trump e di come l’abbia quasi colpita. Guardate voi stessi. Se non avesse mosso la testa in quel preciso momento, Trump sarebbe morto. Questo era un colpo mirato alla testa, e l’unica cosa che ha salvato Trump dal ricevere un colpo mortale alla testa è stato il fatto che si è mosso proprio in quel momento, il che gli ha permesso di evitare il colpo diretto. Quindi questo il primo colpo sparato dal fucile dell’attentatore. Dovremmo quindi credere che questo tizio fosse diventato talmente abile da centrare un obiettivo difficile come una testa, al primo colpo, oppure forse al secondo colpo, stando alle analisi.

Voglio dire, sarebbe stata davvero una fortuna se non sei un ottimo tiratore. E non riesco ad immaginare come Crooks sia arrivato dall’essere rifiutato dal suo club di tiro del liceo a poter mettere a segno un colpo di questo genere. Voglio dire, quando ha provato ad entrare nel club aveva probabilmente 16 o 17 anni. Magari 15. Adesso aveva vent’anni e volete dirmi che era migliorato così tanto da poter mettere a segno un colpo del genere da una distanza di circa 150 metri. Il primo colpo sparato a Trump è stato un colpo alla testa. E se era davvero così bravo a sparare da lontano, per quale motivo ha poi sparato proiettili dappertutto, colpendo altre persone a caso?

Questo mi insospettisce. Puzza. Non so se nemmeno i tiratori scelti ben addestrati sarebbero in grado di centrare al primo colpo un proiettile alla testa da lontano come è successo in questo caso. Ora, lasciate che vi mostri il video di una donna che sostiene che c’era un secondo cecchino. C’erano persone tra il pubblico a cui è stato detto, dalle forze dell’ordine, che forse c’era un secondo cecchino e che lo stavano cercando, e che la folla doveva spostarsi in una certa direzione oppure correre al riparo, perché c’era potenzialmente un secondo tiratore. Sentiamo cosa aveva da dire, e poi analizzeremo ulteriormente la questione. Guardate.

[Donna testimone]

Il cecchino ha sparato da sinistra e ha ucciso la persona in cima agli spalti. Quando ho chiamato a casa mio marito, che stava guardando la TV, gli ho detto che Trump si era ferito all’orecchio nel cadere, ma lui ha detto che in TV avevano mostrato che l’orecchio sanguinava prima che Trump toccasse terra. Quindi il cecchino ha sparato, Trump ha girato la testa, il suo orecchio dev’essere stato colpito, e il proiettile ha ucciso qualcuno sugli spalti a sinistra.

[Giornalista]

Hai visto qualcun’altro ferito oltre al sangue sull’ex presidente?

[Donna testimone]

Ho visto solo Elmore, della contea di Beaver, che ha parlato all’inizio della giornata, e che è in lizza come parlamentare dello Stato. Aveva una maglietta bianca e l’ho visto arrivare da quella tribuna sinistra dove sono state colpite le persone. Penso che ce ne fossero diverse, hanno visto partire tre ambulanze. Aveva sangue sul fianco destro, non gli avevano sparato, ma si vedeva che era accanto a qualcuno che doveva sanguinare copiosamente e che stava cercando di aiutare. Era cosparso di sangue. Così sapevo che era vicino a qualcuno che era stato effettivamente colpito quando ho visto il sangue sulla maglietta.

[Giornalista]

Quando ti sei accorta che non erano fuochi d’artificio, ma qualcos’altro.

[Donna testimone]

Quando hanno spinto Trump a terra. Eravamo molto preoccupati che fosse stato colpito perché è successo così velocemente. è davvero difficile affrontare una cosa del genere. Potete rivedere l’esatto momento sulla vostra videocamera. Ma quando si è alzato, non sembrava ferito. Ora, quello che ho sentito dire è che ritengono che ci fossero due cecchini sui due lati. Hanno colpito quello sulla torre da questa parte, ma quello sul lato destro non lo hanno preso. Ecco perché volevano che ce ne andassimo immediatamente, pensavano che ci fosse ancora un cecchino là fuori da qualche parte. Potrebbe essere in questi boschi intorno a Butler. E mi sento triste per il nostro paese. Mi sento triste per tutti. Se non vi piace Trump, non votate per lui. Ma non uccidetelo. Noi gli vogliamo bene. E voteremo per lui. Perché tutta questa violenza? è semplicemente terribile. Sono contenta che quel ragazzo su quella torre non sia più con noi. E spero che prendano anche l’altro. E che non si limitino a ferirlo di striscio, ma che lo sistemino del tutto.

[Kim Iversen]

è una sola persona che dice che potrebbe esserci un secondo cecchino, ma questo comunque solleva qualche sospetto. Se le è stato detto che ci poteva essere un altro cecchino, quante altre persone se lo sono sentito dire? Ora, se ci fosse stato un secondo cecchino, e fosse stato il vero assassino, e diciamo che Thomas Crooks era semplicemente il capro espiatorio, l’uomo di paglia, il vero assassino avrebbe dovuto essere molto bravo, non è vero? Molto bravo a sparare il suo primo colpo in testa a Trump. Ma Trump ha girato la testa. È l’unica cosa che gli ha salvato la vita. È stato come un intervento divino, se ci credete.

Ora, se l’altro assassino fosse un vero assassino addestrato, saprebbe scomparire, saprebbe non farsi notare, saprebbe come scaricare la colpa sul ragazzo sul tetto. Diamo un’occhiata alle immagini della sparatoria. Questa è un’immagine aerea. Potete vedere il palco proprio in quell’area centrale, le aree con posti a sedere e Trump che sarebbe stato sul palco. C’erano cecchini delle forze dell’ordine sul tetto proprio dietro a Donald Trump. E l’attentatore, Thomas Crooks, si trovava su un tetto di un edificio adiacente, al lato del palco, come potete vedere.

Una domanda che mi pongo è: come ha fatto il cecchino delle forze dell’ordine sul tetto bianco, proprio dietro Donald Trump, a non vedere Thomas Crooks sul tetto, a un paio di centinaia di metri di distanza? Come hanno potuto non vedere quel cecchino strisciare sul tetto? Non solo, ma doveva prendere una scala, ha messo una scala o comunque si è arrampicato. Doveva anche aver perlustrato quel particolare punto. è impensabile che si sia presentato all’evento senza preparazione, immaginando di poter salire su un tetto qualsiasi, senza sapere chi ci fosse sopra. Come faceva a sapere che non ci sarebbe stato nessuno su quel tetto?

A quanto pare, le forze dell’ordine locali avevano cecchini in quell’edificio, ma non erano sul tetto perché erano a corto di personale. Questa è la versione ufficiale. Nell’edificio sul cui tetto è salito il cecchino c’erano le forze dell’ordine, ma non erano agenti del Servizio Segreto. Nella prossima immagine vediamo il perimetro definito dal Servizio Segreto. Il perimetro del Servizio Segreto era l’area che vedete evidenziata. L’edificio su cui si trovava Thomas Crooks è proprio nell’angolo in alto a sinistra, nell’area d’ombra che esterna al perimetro. Come avrebbero potuto non presumere che gli edifici proprio in quel punto non fossero una potenziale minaccia per Trump che era in piedi sul palco? Ovviamente lo avrebbero saputo. Ma il Servizio Segreto dice che non era responsabile di quel perimetro, che aveva affidato alle forze dell’ordine locali. Siamo seri, pensate davvero che il Servizio Segreto subappalterebbe la gestione della sicurezza alla polizia del posto? Questo è un ex presidente a cui è garantita la protezione del Servizio Segreto per tutta la vita.

Non è semplicemente un incarico temporaneo affidato al Servizio Segreto per la protezione di un candidato. Trump è stato circondato da uomini del Servizio Segreto negli ultimi otto anni. E non hanno messo in sicurezza il posto. Se non avessero avuto cecchini sul tetto sarebbe stato diverso. Ma di certo i cecchini del Servizio Segreto sul tetto dietro Trump devono aver visto l’attentatore. Infatti, scopriamo che le forze dell’ordine hanno notificato al Servizio Segreto di aver visto Thomas Crooks in atteggiamento sospetto già 30 minuti prima che avvenisse la sparatoria. Le prime segnalazioni di Thomas Crooks da parte della polizia sono state alle 5 e 45. Sono stati avvisati che c’era un ragazzo sospetto. Quindi, come ha fatto il ventenne a salire su quell’edificio? Dicono che si è arrampicato su un condizionatore d’aria per poi salire sul tetto.

Come faceva a sapere che non ci sarebbe stato nessuno sul tetto? Com’è possibile che i cecchini dietro Trump non lo abbiano visto a poche centinaia di metri di distanza? Come ha fatto a colpire Trump al primo colpo, secondo quello che sento nei video e osservo quando osservo Donald Trump. C’è stato il primo colpo, Trump è andato a terra, e poi ci sono stati i colpi successivi. Mi sembra che il primo colpo sia stato, in effetti, quello che mirava alla testa. Come fa un ragazzo scartato persino dal club di tiro del suo liceo a diventare un tiratore scelto al punto da poter centrare un colpo alla testa al primo sparo? E l’unico motivo per cui ha mancato il bersaglio, è stato perché Trump si è girato.

Le cose non tornano, davvero. Più esaminiamo la questione, ed il fatto che abbiano dipinto questo ragazzo come un attentatore solitario, che gli abbiano messo indosso l’immagine del tipico giovane attentatore che fa strage in una scuola, solo perché è impazzito, ci fa pensare ad una montatura.

Non è incredibile che Crooks, prima abbia fatto una donazione a Joe Biden, e otto mesi dopo si sia registrato come repubblicano, ed, infine, indossasse una maglietta di Guntuber al momento dell’attentato. E non ha alcuna impronta sui social media. Non avrebbero potuto fare meglio. E poi hanno intervistato i suoi compagni di scuola che ci hanno detto che era una specie di lupo solitario, vittima del bullismo. Un tipo strano, che diceva cose strane. Per esempio, abbiamo un video di Thomas Crooks dove dice di avere un pene lungo 25 centimetri.

Non ho il video sotto mano in questo momento. Adesso lo cerchiamo così da mostrarvelo. Ma si vede Thomas Crooks che viene intervistato, e si può vedere com’è la sua personalità. E dichiara di avere un pene di 25 centimetri.

Ma ci dicono che è stato vittima di bullismo. Che veniva preso in giro. Altri amici, o meglio dovrei dire compagni di scuola, ci dicono invece che era molto intelligente. Era noto per la sua spiccata intelligenza. Penso che abbiamo trovato il video e ora ve lo posso mostrare.

[Thomas Matthew Crooks]

Andrò all’Università di Stanford. Ho un pene di 25 centimetri.

[Kim Iversen]

Questo è l’unico video che abbiamo di lui che parla in prima persona. Lo si è visto comparire anche in uno spot pubblicitario realizzato da BlackRock, che ha reso la gente molto sospettosa. Ma questo è l’unico video in cui parla in prima persona. Quindi ci sono molte cose piuttosto sospette sulla faccenda, soprattutto sul modo in cui le forze dell’ordine non hanno messo in sicurezza l’intero gruppo di edifici che erano a soli 120 metri da dove si trovava Donald Trump, con la scusa che non rientrassero nel perimetro di competenza del Servizio Segreto. è semplicemente incredibile. E poi abbiamo questo ragazzo che riesce a piazzare un tiro alla testa al primo colpo. Quali sono le possibilità che ciò accada? Come mai questo ragazzo è il perfetto manifesto di un attentatore scolastico con tutti i relativi attributi.

E poi ci sono i colpi sparati a caso, probabilmente venuti dal fucile di Thomas Crook, che sono entrati nella folla senza una meta specifica, e che hanno finito per uccidere e ferire altre persone. Quindi una possibile teoria è che forse c’è stato un colpo sparato da un vero assassino che ha sparato e ha mancato il bersaglio. Dopo di che Thomas Crook ha iniziato a sparare. Forse gli era stato detto che il segnale sarebbe stato il primo sparo. Magari aveva un complice che gli aveva proposto di uccidere Trump, e lui si è accodato. Magari qualcuno incontrato su Internet. Sto solo dipingendo il quadro di una possibile teoria. Voglio essere chiara che non ho prove per dimostrarla. Sto solo ipotizzando una possibilità. Crooks è morto.

Quindi non possiamo chiederlo a lui. Ma forse, c’era un tizio incontrato online, magari in una chat, che gli ha proposto di fare l’attentato e gli ha promesso che lo avrebbe addestrato. Crooks era stato scartato dal club di tiro del suo liceo. Allora cerca un professionista che gli insegni come migliorare la propria mira e ne incontra uno. Costui lo contatta, presentandosi come un esperto, e promettendo di insegnargli come sparare. E poi, magari, si è complimentato con lui per la nuova bravura acquisita e gli propone di far fuori l’ex presidente, dicendogli, spara quando mi sentirai sparare. E ora Crooks è morto e non possiamo chiedergli niente. È solo una teoria, ma potrebbe funzionare visto che tutto il resto non quadra. Ora vi mostrerò un altro video. è un parlamentare della Florida, di nome Cory Mills. È un ex cecchino dell’esercito americano. è stato intervistato dalla conduttrice della CNN, Kate Baldwin, e, sostanzialmente, le dice che i conti davvero non tornano. E lei, fondamentalmente, lo etichetta come complottista. Ma andiamo avanti e guardiamo l’intervista.

[Corey Mills]

Ho visto diversi video in cui un aggressore puntava un’arma da fuoco contro un agente di polizia e la prima cosa che il poliziotto ha fatto è stato di estrarre la propria arma e sparare, così da mitigare immediatamente il rischio. Mi chiedo quindi perché il poliziotto del posto non l’abbia fatto. Inoltre si continua a parlare di perimetro. Quando si manda una squadra in esplorazione avanzata il perimetro viene, in realtà, stabilito dalle minacce che si trovano nell’area. Quindi, se non ci sono minacce oltre i 100 metri, posso delimitare una certa area. ma se ho un edificio a 160 metri perfettamente adiacente al palco, questa è una minaccia evidente, specialmente con una posizione di osservazione rialzata. Questo è il paradiso dei cecchini. E nessuno sta parlando della torre dell’acquedotto.

[Kate Baldwin – CNN]

Quindi capisco che si tratta non solo di un fiasco sul campo, ma anche di un fallimento dei preparativi.

[Corey Mills]

Penso sia un fallimento nei preparativi. I cecchini di copertura dovevano stabilire la loro area di copertura e la relativa mappa.

[Kate Baldwin – CNN]

Ho anche sentito dire che, all’interno di quell’edificio, c’erano anche cecchini locali.

[Corey Mills]

Non ho ancora sentito quella notizia, ma non avrebbe senso a meno che non fossero effettivamente alla finestra in una posizione arretrata, perché molte volte basta esporre il fucile dalla finestra per fornire protezione oppure creare un deterrente. Ci sono anche usi più tattici dove il cecchino si siede in posizione di tiro. Ma i cecchini della polizia sono addestrati a sparare a circa 75 metri, a differenza delle squadre dei cecchini di sicurezza. Ma ecco il mio problema. Avendo fatto questo lavoro per così tanto tempo, so quanto sia diffusa la beatitudine dell’ignoranza. Ho fatto migliaia di esplorazioni preventive. Ho fatto migliaia di operazioni con i cecchini di protezione nelle nostre squadre in Iraq ed Afghanistan. La quantità di negligenza, e di errori commessi qui, mi fanno propendere per un progetto intenzionale piuttosto che per l’inettitudine.

[Kate Baldwin – CNN]

Ma aspetta, fammi capire. Te l’ho sentito dire già il giorno dopo l’attentato, e volevo chiederti cosa intendi per intenzionale. Intendi un fallimento intenzionale da parte del Servizio Segreto?

[Corey Mills]

No, non direi un fallimento intenzionale in quel senso, ma sono qui e mi gratto la testa. Non voglio essere il complottista di turno.

[Kate Baldwin – CNN]

Sembra che vai in quella direzione.

[Corey Mills]

Lo capisco, e questo è il problema. Non voglio essere un complottista, ma quando guardi la situazione ti chiedi come è possibile che sia andata così male?

[Kate Baldwin – CNN]

Ma una cosa è se lo dice qualcuno per strada. Ma se lo dici tu, Cory Mills, membro del Congresso, ex cecchino, mi fa alzare le sopracciglia. Non ti sembra che stai camminando sul filo del rasoio parlando di un comportamento intenzionale?

[Corey Mills]

Credo che, a questo punto, sia necessaria un’indagine all’interno del Congresso, non solo dell’FBI, non solo di altri. Mi guardo indietro e penso, come individuo, alle varie fasi di escalation a cui hanno sottoposto Trump. Prima hanno cercato di censurarlo e metterlo a tacere, poi lo vogliono incriminare e imprigionare. Ora cercano di ucciderlo e toglierlo di mezzo.

[Kate Baldwin – CNN]

Frena, frena. Rallentiamo. Per favore. Ho sentito due cose da te. Non voglio anticipare le tue conclusioni, ma sento che stai cercando di saltare alle conclusioni.

[Corey Mills]

In realtà, sto solo considerando le diverse possibilità. Come membro dell’esercito, una delle attività svolte da chi ha già lavorato nelle operazioni speciali, consiste nell’analisi delle potenzialità, giusto?

[Kate Baldwin – CNN]

Ma Donald Trump e la sua squadra hanno detto di smorzare i toni e di non incolpare Joe Biden.

[Corey Mills]

Sono d’accordo, in realtà, non ho parlato di Biden.

[Kate Baldwin – CNN]

Di chi si tratta, allora? 

[Corey Mills]

Questo è ciò che dobbiamo stabilire con le indagini. Sono state le forze dell’ordine locali a commettere gli errori o c’è stato qualcos’altro? C’erano altre cose che avrebbero dovuto analizzare? Quello che sto cercando di dire è che si tratta di qualcosa di così significativo, che non si vedeva da decenni.

[Kate Baldwin – CNN]

D’accordo.

[Corey Mills]

La mia tesi è questa, dal punto di vista di qualcuno che li ha fatte nella realtà, queste non sono analisi preventive difficili. Non si tratta semplicemente di collocare il palco in modo che sia protetto da un colpo ravvicinato. Si tratta di guardare l’ambiente circostante, decidere i vari percorsi, quali sono gli elementi effettivi che devo guardare per quanto riguarda la mitigazione delle minacce o dei rischi. Dov’è il ventaglio dei cecchini di difesa e quali sono le loro mappe operative. Qual è l’area all’interno della quale qualcuno potrebbe sparare.

[Kate Baldwin – CNN]

Stai dicendo che questi concetti sono talmente basilari che la portata degli errori fa scattare in te il segnale d’allarme.

[Corey Mills]

Questo è esatto, almeno in parte.

[Kate Baldwin – CNN]

Perché qui c’è un’altra cosa. Tom Emmer era qui con me poco fa e mi ha detto in modo molto specifico, me lo sono scritto, mi ha detto molto chiaramente che è troppo presto per assegnare la colpa e stabilire chi sia responsabile.

[Corey Mills]

Ecco perché serve un’indagine.

[Kim Iversen]

E il fatto che ci siano persone là fuori che vogliono fermare un’indagine, non vogliono indagare, o vogliono semplicemente coprirla, è qualcosa che dovrebbe davvero preoccupare chiunque. è ovvio che vogliamo un’indagine. Non possiamo semplicemente scaricare la colpa sul ragazzo, che, tra l’altro, è morto, quindi non può nemmeno parlare. Di conseguenza, serve un’indagine completa. La mia impostazione predefinita, è sempre quella di presumere che non si tratti di una cospirazione, ma di accettare in prima battuta quello che dicono che sia, senza prenderlo come oro colato. Si può partire da quel livello di base e dire che è stato solo il ragazzo a compiere l’attentato. Lo ha fatto lui. Ma emergono altre prove. Si inizia a sentire che le cose non tornano, e quindi bisogna cambiare la propria prospettiva ed essere molto aperti a cambiare punto di vista. Ieri mattina, vi ho detto che mi stavo orientando, che propendevo per attribuire questo fiasco alla pura e semplice negligenza. Ora, invece, propendo per il fatto che ci abbiano provato, chiunque sia il mandante nello Stato profondo. Non credo che Joe Biden sia coinvolto visto che stanno cercando di far fuori anche lui, in altro modo, semplicemente mandandolo via dalla Casa Bianca.

Possono eliminarlo col venticinquesimo emendamento. Non hanno bisogno di ricorrere all’assassinio, nel suo caso. Ma chiunque sia, Deep State, o qualunque nome si voglia dargli, hanno cercato di eliminare Donald Trump. Questa è la tesi verso cui propendo adesso. Ci sono troppe prove che puntano in quella direzione. Assomiglia al caso di Epstein. Casualmente la guardia si era presa una pausa. E casualmente Epstein non aveva un compagno di cella. E casualmente le telecamere erano spente. Troppi fatti casuali che si sommano in una conferma.

Ed, anche in questo caso, appare nello stesso modo. Ci sono semplicemente troppe coincidenze. Casualmente nessuno sorvegliava il tetto dell’edificio vicino. Casualmente questo ragazzo era diventato davvero bravo a sparare con il fucile. Casualmente Donald Trump aveva un gruppo di donne come agenti del Servizio Segreto. E non credo che dovremmo essere troppo critici nei confronti delle donne impiegate nel Servizio Segreto. E lasciate che vi spieghi perché. Possiamo essere critici nei confronti del fatto che il Servizio Segreto abbia messo queste donne basse di statura a proteggere un uomo molto alto come Donald Trump. Avrebbero dovuto essere almeno alte quanto lui e coprirlo adeguatamente. La sua testa sporgeva al di sopra di quella dell’agente donna. Quindi non gli hanno dato una protezione adeguata.

Non era la squadra adatta per buttarsi addosso al presidente e quindi farlo rialzare e portarlo fuori. Avrebbe dovuto essere circondato da persone al suo pari. Capisco che sia difficile perché è alto, ma ci sono un sacco di agenti di alta statura nel Servizio Segreto. Avrebbero dovuto dargli persone più alte. E se capita che siano donne alte un metro e novanta, va bene lo stesso, a condizione che siano brave nel loro lavoro e possano offrire prestazioni paragonabili a quelle di un uomo. Ma non credo che dovremmo criticare le impiegate donne del Servizio Segreto che erano presenti. Non è colpa loro se sono state assegnate a proteggere Donald Trump. Non possono scegliere, hanno comunque rischiato la propria vita per proteggerlo, quindi meritano gratitudine. Sono comunque eroine. Hanno fatto il possibile per proteggere Trump. Erano disposte a rischiare la propria vita per quell’uomo, e dovrebbero essere ringraziate per il lavoro che hanno svolto. Poi possiamo discutere del DEI, e dei suoi effetti. e magari non sono state assunte in ragione del DEI.

Forse sono ottime agenti, ma non avrebbero dovuto essere assegnate a Donald Trump. È troppo alto. Ma è successo che gli hanno dato persone che non erano abbastanza alte. Questo crea l’opportunità di colpirlo di nuovo perché, quando è in piedi, sovrasta i suoi stessi agenti di protezione. Niente di tutto questo quadra. I conti non tornano. Ora ci sono un sacco di persone in giro che vogliono sostenere la cospirazione che sia stato lo stesso Donald Trump ad architettare tutto, e che non sia stato un vero colpo di pistola, ma solo sangue sul suo orecchio. Quando si guarda la reazione della folla dietro di lui, nel momento in cui viene colpito, vediamo che la gente è rimasta scioccata e stordita.

C’erano giornalisti sul posto in quel momento che parlano di spari. Abbiamo visto le immagini del proiettile nelle fotografie, prodotte da media liberali che, di certo, non stanno cercando di aiutarlo, questo è dannatamente sicuro. Quindi non ci sono prove per sostenere quella particolare teoria del complotto. L’unica prova che potreste portare in tal senso è che Donald Trump sta salendo nei sondaggi. Questa è l’unica cosa che farebbe pensare a qualcuno che magari Donald Trump abbia inscenato tutto questo al fine di garantirsi la vittoria delle elezioni. Ma, in realtà, non aveva bisogno di percorrere questo sentiero disperato. Stava già vincendo. La probabilità che vincesse le elezioni era già maledettamente solida. Di certo questo attentato l’ha resa ancora più solida. In effetti, vediamo questo video di CNN. Sono usciti gli ultimi sondaggi dopo l’attentato. E Trump sta ora vincendo con una valanga di voti. Guardate.

[Giornalista CNN]

Questa è la nostra attuale proiezione di CNN su dove siamo ora. E guardate questo. Se Donald Trump vincesse solo quello che raffiguriamo qui, gli stati rosso scuro, che sono solidamente repubblicani, e gli stati rosso chiaro, che tendono verso i repubblicani, avrebbe già un percorso per raggiungere 272 voti elettorali. Ma guardate cosa è cambiato. Abbiamo un testa a testa in Wisconsin e abbiamo la Pennsylvania in bilico. Questi sono due stati critici per Joe Biden. Il Michigan in questo momento, un altro stato critico per Biden, tende verso i repubblicani. Georgia, uno stato che Biden ha vinto nel 2020, tende verso i repubblicani. L’Arizona, uno stato in bilico, ed il Nevada, entrambi vinti da Biden, ora tendono verso i repubblicani. Questa è la situazione difficile per Joe Biden in questo momento, nella prima notte della convention repubblicana. Mancano 16 settimane al giorno delle elezioni, quando conteremo i voti. È difficile cambiare una mappa come questa in quel lasso di tempo. Ed ecco perché così tanti Democratici dicono, signor Presidente, per favore riconsideri e si ritiri da questa corsa. Perché, in questo momento, Trump è in testa in questo stato, e in questo stato. E in questo stato. Di poco, ma è in vantaggio in quegli stati.

E Trump è in testa anche qui. Sono 312 voti elettorali. Trump è in testa nel distretto congressuale del Nebraska. Permettetemi di cambiarla in questo modo. Il Nebraska vota per distretto congressuale. Si tratta di 313 voti elettorali, ma i democratici avvertono che Trump potrebbe comunque non essere così in vantaggio. Potrebbe ancora esserci un margine di errore. Potrebbe essere un pareggio, ma in questo momento Trump è competitivo qui. La Virginia è blu. Il New Hampshire è blu. Quindi gli avvertimenti alla Casa Bianca sono che Donald Trump potrebbe plausibilmente, se le attuali dinamiche della corsa reggono, ottenere 330 o più voti elettorali.

[Kim Iversen]

L’effetto, tuttavia, per Donald Trump è stato enorme. Sempre più persone votano per lui. E devo dire che, dopo questo tentativo di assassinio contro di lui, e dopo aver guardato le prove e aver visto che non è stato solo uno strambo liceale che ha condotto l’attentato, ma sembra sempre più che ci fossero altre forze che volevano uccidere Donald Trump. E sapendo tutto il resto che hanno cercato di fare contro di lui, per sbarazzarsi di lui, dal tentativo di impedirgli di partecipare alle elezioni, e all’aver fatto due impeachment. Dopo che hanno fatto tutte queste cose e aver cercato di strapparci la democrazia, penso che il popolo americano si trovi di fronte alla situazione più terribile che abbia mai affrontato. Ci sono un sacco di problemi davvero terribili, ci sono un sacco di problemi terribili. C’è una potenziale terza guerra mondiale. Ci sono altre guerre. C’è un genocidio in corso a Gaza che il nostro paese sta sostenendo. Ci sono un sacco di questioni davvero importanti e orribili che stanno accadendo.

Ma il problema più grande che ci sta influenzando qui negli Stati Uniti oggi è il fatto che stanno cercando di ostacolare la democrazia e di rubare la democrazia al popolo americano. Le stesse persone che dicono di voler salvare la democrazia, la stanno in realtà uccidendo. E se non abbiamo democrazia, allora noi, il popolo, non possiamo contrastare la Terza Guerra Mondiale. Non possiamo fermare questo genocidio e nemmeno il prossimo, perché a questo punto, ogni singolo candidato alla presidenza, ad eccezione di Jill Stein, sembra sostenere ciò che sta accadendo. Tutti sostengono Israele. Ma ci sarà un’altra Gaza, ci sarà un altro paese con persone uccise, e ci sarà un’altra guerra, e c’è potenzialmente la Terza Guerra Mondiale, e ci sono tutte queste altre guerre con cui abbiamo a che fare. E ci sono alcuni attori seriamente pericolosi che hanno già preso il controllo del nostro governo dche hanno comunqueecenni fa, o stanno cercando di rubare il nostro governo e la nostra capacità di scelta adesso. E hanno dimostrato che lo stanno facendo, e questo, penso, deve essere soprattutto il nostro problema più importante.

Differenza tra responsabilità e colpa

Come avete visto ci sono molte cose che stanno emergendo che ci inducono a pensare che questa sia una cospirazione, che ci sia un complotto dietro l’attentato di Trump. Nel video si parla del fatto che i cecchini che si trovano dietro a Trump non hanno visto Crooks o per quale motivo non l’abbiano visto. Poi un’analisi successiva ha indicato che Crooks era abbastanza arretrato sul tetto dell’edificio da cui ha sparato e di conseguenza i cecchini che vengono mostrati nelle varie foto non avevano la visione libera perché c’era un albero che in qualche modo schermava la posizione e a quanto pare i cecchini che hanno effettivamente ucciso poi Crooks, il ragazzo, si trovavano in un’altra posizione. C’erano due squadre di cecchini da servizio segreto. Il servizio segreto, vi ricordo, è quell’agenzia federale che si occupa di proteggere la vita dei presidenti, dei vice presidenti, degli ex presidenti, di vari dignitari in visita all’interno degli Stati Uniti, quindi è un gruppo scelto di guardie del corpo che da molto tempo e senza appunto nessuna vittima, a parte i due Kennedy, erano riusciti a proteggere le persone loro affidate.

Quindi il motivo per cui i cecchini magari cercavano di identificarlo ma non erano sicuri dove fossero quelli dietro Trump e non lo vedevano probabilmente era per il fatto che la visuale era parzialmente ostruita e che a colpirlo sia stato un altro gruppo di cecchini. Biden, a differenza di quello che detto anche in una recente intervista su Vaso di Pandora, è di nuovo in bilico, vale a dire il partito sta premendo fortissimo affinché lasci la Casa Bianca, i donatori hanno chiuso i rubinetti completamente, quindi non sarà in grado di portare avanti la sua campagna elettorale, non avrà più fondi per farlo, non è disposto ad arrendersi facilmente in particolare non è disposto a fare passaggio di consegne a Kamala Harris e in particolare non è disposto a lasciare la Casa Bianca anzitempo. Questo credo che sia anche dovuto al fatto che vuole tutelare sé stessa, la propria famiglia, quindi perdonandosi o creando una situazione in cui i suoi parenti più vicini possano essere perdonati a livello presidenziale così da non dover incorrere in processi e condanne dopo che lui avrà lasciato la Casa Bianca.

Questa è una spiegazione che io mi do e che raccolgo da altri osservatori. In tutta questa vicenda tuttavia, al di là di quello che sarà la sorta di Biden che scopriremo soltanto vivendo questo punto perché i cambiamenti e i colpi di scena sono l’ordine del giorno, notiamo un fattore comune, anzi due fattori comuni. Il primo è l’uso del classico profilo del ragazzo disadattato sotto cura psichiatrica che improvvisamente dà di matto e uccide senza giustificazione, senza motivo, persone, voi in una scuola, voi in questo caso un personaggio politico e senza aver nessuno che lo sostenga. Questa è una figura che non necessariamente è sempre stato un ragazzo, abbiamo visto in passato nel caso dell’uccisione di due Kennedy erano persone adulte o meglio persone di età più avanzata che avevano un background legato al mondo dell’esercito oppure delle forze speciali comunque avevano un trascorso. In questo caso e negli ultimi anni abbiamo visto che quella figura è stata abbandonata perché era troppo sospetta e si è usato quasi sempre ragazzi molto giovani appena usciti da scuola oppure ancora all’interno della scuola che non abbiano nessun background significativo e quindi non sia possibile ricondurre le loro attività a nessun tipo di contatto con il governo o agenti che li abbiano istruiti per controllo del governo.

Questo è un leitmotiv che troverete sempre che ha delle caratteristiche fisse quindi non è una situazione naturale è una situazione che viene impostata e quindi questi personaggi vengono costruiti e coltivati nel tempo fino a quando possono essere utilizzati. In più notiamo una totale mancanza di responsabilità da parte dei vertici governativi e da parte in particolare dei vertici del servizio segreto. La direttrice del servizio segreto, come viene menzionato nel video, è una donna che ha fatto della D.E.I. Diversity Equity and Inclusion, che vedrete nel video, il suo cavallo di battaglia quindi per D.E.I. si intende il fatto di assumere persone e mettere in posizione responsabilità in base al colore della pelle, in base al loro sesso o alla mancanza di sesso, in base a altri fattori che non siano le capacità, che non siano le abilità, quindi è una negazione completa della meritocrazia per sostituirla con un sistema di raccomandazione basato sulla politica dell’identità. Questa è stata la linea politica spinta e anche economica spinta dal Partito Democratico direi per gli ultimi vent’anni e che come prodotto ci dà appunto una totale irresponsabilità, vuole dire la persona al comando non è mai responsabile di niente, tant’è che se notate stanno facendo di tutto e questo viene appoggiato pesantemente dai mainstream media per scaricare la colpa sulla polizia locale, quindi sono stati poliziotti locali che non hanno coperto l’area che doveva essere coperta, che non hanno fornito una protezione adeguata, che non sono intervenuti su Thomas Crooks e questo è vero perché abbiamo visto che i poliziotti non sono intervenuti in modo efficace, potrebbero intervenire prima, ma abbiamo anche scoperto che poliziotti fin da subito, anzi con largo anticipo, avevano segnalato al servizio segreto che c’era questo personaggio sospetto che si girava nello spazio, nell’area e che quindi doveva essere monitorato, fermato, qualcosa bisognava fare.

In più, in un contesto di questo genere e questo è indubbio perché è stabilito per legge, la responsabilità finale e totale è del servizio segreto, quindi quando c’è servizio segreto in campo si posiziona al di sopra di qualsiasi altra agenzia governativa che possa essere sul territorio, che sia FBI, che sia la polizia di stato, che sia la polizia locale, che sia la CIA, chiunque sia presente rientra sotto il coordinamento del servizio segreto ed è il servizio segreto chi dice cosa fare a ciascuno di queste entità mantenendo la piena responsabilità di quello che accade. Invece quello che ci hanno abituato soprattutto negli Stati Uniti è che quando c’è un grande errore, un errore di proporzioni cosmiche come ritiro disastroso di Afghanistan, questo particolare tentato o altri eventi di questo genere, nessuno viene ritenuto responsabile, nessuno ne paga il prezzo, nessuno viene licenziato, nessuno si dimette e questo direi che è l’indice più evidente del crollo di una cultura perché se noi mettiamo in posizione di responsabilità persone che sono incompetenti, incapaci e che tra l’altro non sono neanche motivate a diventare competenti e capaci avremo un disastro, è evidente, è come se voi chiamaste il driver che è a causa vostra però siccome è di colore fa una porcheria avete la casa inondata, voi lo pagate lo stesso e dite bravissimo lo chiamo ancora, non ha senso, non è così che funziona la vita, non è così che funziona il mondo e questo è il fattore più importante che sta distruggendo oggi la civiltà occidentale.

Negli Stati Uniti è molto evidente perché hanno incominciato molto prima ma anche in Europa vediamo che si manifesta in modo abbastanza evidente. In pratica abbiamo dei politici irresponsabili perché vogliono essere irresponsabili, vogliono non essere ritenuti colpevoli delle porcherie che fanno e usano queste tecniche, il sistema della Diversity Equity Inclusion per giustificare la loro immunità da qualsiasi responsabilità e al tempo stesso accusare gli altri di essere razzisti o misogini o quello che vi pare sessisti nel momento in cui li criticano e chiedono loro di rispondere delle loro azioni. Questo è il fattore più importante su cui lavorare secondo me, ho notato anche da alcuni commenti che avete fatto che si tende a creare un’equivalenza tra responsabilità e colpa. In realtà non è così ed è se vogliamo parte della propaganda di cui siamo stati abituati. La colpa è una cosa ed è una cosa che viene stabilita eventualmente in tribunale e viene determinata a seguito di azioni gravi, spesso illegali, che producono danni importanti e che possono avere le conseguenze naturalmente.

La responsabilità invece è semplicemente la volontà di fare funzionare le cose. Tu sei responsabile o tu ti prendi la responsabilità e quindi fai di tutto affinché le cose funzionano come devono e se non ci riesci, beh, ammetti di aver sbagliato innanzitutto, due cerchi di rimediare al problema e tre se non puoi fare l’uno e l’altro ti dimetti, ti togli di mezzo e lasci che qualcun altro prenda il tuo posto. Questo è stato il leitmotiv, è stata la regola se vogliamo per molto molto tempo ma è sparito all’orizzonte proprio nell’ultimo ventennio e invece va recuperato e questo coinvolge anche il fatto di essere disposti a far notare agli altri che hanno sbagliato quando l’hanno fatto o che sono sulla strada sbagliata oppure a chiedere la loro, le loro dimissioni qualora abbiano commesso un errore.

Non è vero che le persone fanno errori semplicemente perché non sono, erano disattente o erano impreparate. In ogni caso se una persona ha una posizione di responsabilità deve prepararsi e fa parte della sua responsabilità appunto e se non l’ha fatto dobbiamo pretendere che renda conto perché se non lo facciamo noi stessi siamo i primi a facilitare, ad autorizzare l’irresponsabilità. Lo so che suona male, lo so che non è carino però io ho visto dove la politica d’identità può portare, quali sono i limiti di inefficienza a cui può arrivare e non non l’ho visto negli Stati Uniti per inciso, l’ho visto lavorando per una grande società svedese. In Svezia per esempio hanno una specie di accordo sociale per il quale nessuno critica nessun altro, è considerato estremamente sgarbato criticare gli altri e fargli presente che stanno sbagliando e quindi non lo fanno semplicemente. Il risultato tra di altro è che poi le cose non funzionano e vediamo che gli svedesi avevano posizioni di leadership in alcune aree e oggi non ce l’hanno più, proprio perché non sono stati in grado di mantenerli e mi ricordo partecipavo a queste riunioni, bravo italiano, e facevo un po’ di casino, dicevo ma queste cose non funzionano, questa è una schifezza dobbiamo modificarla, se continuiamo così avremo questo risultato che è disastroso e poi privatamente dicevano grazie, bravo, bravo, meno male che l’hai detto, noi volevamo dirlo ma meno male che l’hai detto tu.

Fa capire quindi che le persone sono consapevoli che le cose non funzionano e sanno anche esattamente che cosa non funziona, ma non sono disposte a essere diciamo offensive nei confronti degli altri e perciò non ne fanno menzione e lì è diventato una vera e propria forma di vita, fa parte della cultura non farlo e evitare in tutti i modi di creare conflitti ed è disastroso, una cultura di questo genere va a morire molto molto rapidamente, quindi se c’è un elemento a parte capire meglio qual è la situazione in cui viviamo a livello politico e geopolitico che possiamo acquisire da questo video è l’indispensabilità di essere pronti a dire le cose come sono e su questo Trump direi che sicuramente ci ha mostrato la via, è stato uno dei primi politici che ha parlato chiaro in certi termini ma poi dare anche seguito a questo cercando di far licenziare le persone che non stanno facendo il loro lavoro, cosa che Trump non è riuscito o non ha voluto fare al primo giro perlomeno, vedremo al secondo giro se arriverà fino in fondo naturalmente in questa corsa presidenziale se riuscirà a farlo, però questo direi che il messaggio fondamentale che vorrei raccogliere personalmente da questa vicenda, da questo video particolare.

Roberto Mazzoni

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