Obama III – MN #281

Siamo in ricerca della verità, in questo caso della verità di quello che succederà al Partito Democratico. Devo ammettere di aver sbagliato ben due previsioni recentemente, in due interviste al Vaso di Pandora. La prima aveva dato, basandomi su una parola di Jim Rickards, un analista economico molto legato alla CIA e al Pentagono, aveva detto che entro il 13 giugno Joe Biden si aveva stato sostituito da qualcun altro. Non è successo il 13 giugno, anche perché abbiamo scoperto che Joe Biden, benché ci fossero già alcune pressioni al fine di una sua dimissione e sostituzione, stava resistendo in maniera strenua. Dopodiché, in seguito all’attentato fallito a Donald Trump, sempre in un’altra intervista a Vaso di Pandora, ho ipotizzato che a questo punto i giochi fossero chiusi e che nessuno sarebbe sentito di competere con Trump al posto di Biden e che quindi avrebbero lasciato Biden nel posto dove stava. Ma sono stato di nuovo smentito.

Biden si è appena ritirato dalla corsa presidenziale. Sappiamo che c’è stato uno scontro furibondo dietro le quinte. La famiglia Biden, la banda degli otto che era intorno a Biden e che decideva per Joe Biden, che contiene la sorella di Biden, il fratello di Biden, la moglie di Biden e una serie di amici personali, erano totalmente opposti al fatto che lui cedesse, volevano che restasse alla Casa Bianca a tutti i costi e anche per tutelare se stessi naturalmente. Mentre invece dall’altra parte i nuovi sondaggi emersi indicavano non solo che la Casa Bianca probabilmente era persa, anzi molto probabilmente, ma che era anche possibile che il Partito Democratico perdesse tanto il Senato quanto la Camera. A questo punto allarme rosso. E si sono mobilitati tutti, sono mobilitati tutti i pezzi grossi che contavano all’interno del Partito Democratico a partire da Nancy Pelosi per continuare con Vani, l’attuale Presidente di minoranza della Camera, il Presidente del Senato, Chuck Schumer, per arrivare fino ad Obama.

Obama alla fine è stato quello che ha determinato il cedimento da parte di Biden e la sua accettazione di questo status quo che è stato comunicato oggi. Quindi Biden si è ritirato ufficialmente dalla Corsa Presidenziale, ha detto che dà il proprio supporto, che in americano si dice endorsement a Kamala Harris. Kamala Harris il cui nome tuttavia l’avevo fatto come più probabile alternativa a Biden nelle mie previsioni e che sembra quindi essere quella più probabile perché innanzitutto non ha nulla da perdere, mentre tanti altri che stanno guardando al 2028 come potenziale gara presidenziale sanno che se vengono bruciati a questo giro non potranno ripresentarsi al 2028 oppure saranno decisamente indeboliti.

Quindi i vari Gavin Newsom, il governatore della California e altri personaggi di cui si è fatto il nome sono abbastanza titubanti. D’altro canto Kamala Harris a questo punto ha bisogno di un vice, non può presentarsi da sola e può essere che qualche governatore possa essere disposto a essere il suo vice perché non lo esporrebbe direttamente a un fallimento e lo esporrebbe potenzialmente invece a un successo. Sono spariti i nomi classici, Gavin Newsom e altri che sono stati fatti, nessuno è messo di nuovo che non l’avevo mai sentito, ho sentito oggi una portavoce del partito democratico che faceva nomi nuovi tra cui il governatore della Pennsylvania, ricordatevi dove è successo l’attentato a Trump e della Pennsylvania perché ci torneremo più avanti su questa faccenda.

Quindi, a quanto pare, l’evoluzione è stata scontro dietro le quinte, scontro che comunque emergeva sui media dove i media sempre di più, soprattutto i media di sinistra, invitavano Biden a dimettersi, dicevano che era il momento buono per andarsene, che i sondaggi erano veramente brutti e tutto il resto, lui che diceva “no, io sono inossidabile, non cederò mai”, gli unici che si schieravano fino alla fine a suo favore erano i progressisti come Alexandra Ocasio Cortez, il parlamentare giovane di estrema sinistra, tra l’altro i progressisti proprio che lì che l’avevano attaccato di più per via del strage di Gaza, del suo supporto all’Israele e tutto il resto, quindi veramente strano, molto strano tutto questo. In ogni caso Biden se ne va, bye bye Biden e adesso avremo questa open convention in agosto dove si deciderà chi sarà il vero nuovo candidato presidenziale.

Questo di per sé non è una novità in senso stretto perché tendenzialmente, come è successo nel caso di Trump, il candidato presidenziale viene nominato appunto durante la convention, solo che essendo la corsa presidenziale americana un lavoro notevole di propaganda, di pubblicità, diciamo, di far conoscere il candidato a tutta l’America, si incomincia a selezionare il personaggio vincente prima e comunque si crea questa competizione dove i singoli candidati potenziali si fanno vedere, fanno le loro campagne, se perdono danno l’appoggio a quello che sembra essere vincente, come è successo nel caso dei repubblicani e quindi arrivano alla convention che già sono ben conosciuti a livello nazionale e possono affrontare gli ultimi mesi della corsa presidenziale facendo leva su questa conoscenza e su questa notorietà che già è stata costruita.

In questo caso sono nomi che io stesso non ho mai sentito nominare, ho sentito nominare di striscio, quindi immagino che farli conoscere e pubblicizzarli a vasto raggio in modo che possano essere riconosciuti negli ultimi mesi della corsa presidenziale e votati a novembre è un grosso punto interrogativo, a meno che naturalmente ci sia un attacco informatico con quello che abbiamo appena visto, attuato a seguito, scusatevi, non è stato un attacco, è stato un bug, per cui devo essere più preciso.

Quindi un bug informatico fatto circolare da un’azienda che si chiama CrowdStrike, che è molto vicina a Hillary Clinton, vi ricordo che è stata CrowdStrike, che ha indagato sui server che erano stati violati dalla direzione elettorale del Partito Democratico prendendo le mail, i contenuti dei messaggi di post elettronica di Hillary Clinton dove si dimostrava che avevano truccato le primarie a favore di Hillary Clinton nel 2015-2016 e facendo il circolare per il mondo attraverso Wikileaks, vicenda che poi abbiamo conosciuto molto bene e che ha dato poi origine, sempre grazie alle testimonianze CrowdStrike alla famosa Russia Gate, alla bufala dell’interferenza russa all’interno delle elezioni presidenziali. In più è un’azienda che non sa quello che fa perché non è possibile che se bisogna di un aggiornamento di software contro attacchi informatici blocchi tutte le reti, cioè c’è qualcosa di terribilmente sbagliato in tutto questo.

Direi che questa è la prova generale, l’assaggio di quello che potremmo vedere a questo punto in concomitanza con le elezioni presidenziali americane, potenzialmente. Ne sappiamo, abbiamo visto, ne ho parlato, alcuni di voi ne hanno trovato poco credibili, ma vi ho proposto i contenuti di Whitney Web dove si specifica, d’altro canto basta andare a vedere sul sito del World Economy Forum, ci sarà una pandemia informatica, ci sarà un evento catastrofico informatico, ce lo stanno dicendo da anni, quindi prima o poi succederà, se ce lo dicono di solito hanno ragione.

E questo evento, chiaramente, catastrofico informatico potrebbe essere proprio quello che blocca il mondo in concomitanza con le elezioni presidenziali americane e quindi impediscono le elezioni di Trump o chissà cos’altro succeda, non lo sappiamo, queste sono solo ipotesi, però è curioso che sia CloudStrike, che abbiamo già visto, e che sia l’azienda che aveva già dichiarato il falso in corrispondenza con Russia Gate, quindi un’azienda che non è molto affidabile già di partenza. Tant’è che qualcuno fa il nome di Hillary Clinton come possibile candidato che potrebbe presentarsi a questa convention aperta del Partito Democratico, anche se c’è invece chi dice che il candidato vero sarà comunque Kamala Harris.

D’altro canto, perché Biden avrebbe dovuto dare il suo appoggio a Kamala Harris se non c’è in previsione il fatto che lei sia il personaggio più importante. Poi faranno la pantomima, vi faranno vedere una serie di facce che non avete mai visto e che non rivedrete probabilmente mai più. Per uscire da questa convention con chi ha già deciso di eleggere il Partito Democratico, hanno impedito le primarie che invece avrebbero voluto fare, impedendo ad esempio a Kennedy Junior, Robert Kennedy Junior, di partecipare e sostanzialmente ostacolano tutti gli altri perché volevano mettere lì Biden, adesso improvvisamente fanno le cose in regola. Ci cadde poco.

Allora, sempre Rickards ci dice, e questa è una sua ipotesi, di nuovo è una cosa totalmente ipotetica, quindi non la garantisco in nessuna maniera, anche perché qui le previsioni di situazioni cambiano di ore in ora, quindi è inutile cercare di fare previsioni attendibili. In ogni caso, una delle possibilità è per rinforzare la Harris, che sappiamo non è popolarissima e non ha una grande forza, anche se potrebbe, a posto della Clinton, proporsi come la prima Presidente Donna di colore, quindi non soltanto donna di colore, e metterci in affianco un Vice Presidente di impatto, cioè qualcuno che possa veramente sfondare e fare la finale, la gara finale, gli ultimi tre mesi e portare a casa la Presidenza, potenzialmente, o comunque rinforzare la presenza del Partito Democratico al Senato e al Congresso, quindi alla Camera dei Deputati.

E chi sarà? Beh, Barack Obama. A me vi direte, ma non è possibile. E invece sì. Perché Barack Obama non può essere eletto Presidente, ma non c’è nessuno vincolo del fatto che non sia un Vice Presidente. Ma vi dite, ma scusate, perché dovrebbe essere Barack Obama e perché dovrebbe abbassarsi a fare Vice Presidente addirittura sotto a Kamala Harris? Beh, va beh. Allora, facciamoci chiaro. Se lui fosse Vice Presidente di Kamala Harris, chi dirige le danze sarebbe lui, una volta la Casa Bianca. E poi non si può mai dire. Magari fra un anno Kamala Harris scopre che deve andare per forza a qualche altra parte in Italia, in Portogallo, in Spagna, a vivere, a fare le vacanze, stanca della Presidenza. Tanto è stata la prima Presidente donna, la prima Presidente di colore donna. E quindi diceva, va bene, mi ritiro. Non sono più in grado, lascio il posto al mio vice. Ecco qua. Barack Obama. Un progetto, tra l’altro, che era già stato ipotizzato, quasi realizzato in passato, dal fratello di David Rockefeller, Nelson. Infatti Nelson si era accodato come Vice Presidente a Ford e, qualora fosse stato eletto, poi avrebbe sostituito Ford in prospettiva. Quindi, magari, ripescono questo progetto. Magari no.

Però è chiaro che Obama ha un ruolo importante, determinante, da questo punto in avanti, perché è lui che ha convinto Biden a ritirarsi alla fine, dopo il suo intervento. Biden ha accettato, evidentemente a fronte di una serie di garanzie, di vantaggi per la propria famiglia, ed è sempre Obama che a questo punto dirige le danze, anche perché il Partito Democratico è abbastanza in caos, come minima. Diversi parlamentari, diversi senatori si vedono sfumare, l’opportunità di essere rieletti hanno bisogno di un capo carismatico, in qualche maniera, o qualcuno che li riorienti e li tenga sotto controllo, per affrontare invece la macchina da guerra che si è messa in moto del Partito Repubblicano, che è sempre adesso essere molto più compatto. Vuoi perché Trump alla fine ha avuto la meglio sulla gerontocrazia che c’era prima, i vecchioni o il RINO, il Republican In Name Only, che prima dominavano il partito, il filone dei Bush, che ormai sembra essere abbastanza andato o in pensione o prossimo a andare in pensione o comunque regalato da una parte, e poi con la nomina di J.D. Vance come Vice Presidente ha chiaramente indicato in J.D. Vance un suo possibile sostituto.

Quindi una volta che Trump venisse eletto e terminasse i suoi quattro anni, J.D. Vance potrebbe prendere il testimone e proseguire per i successivi otto. Vediamo, naturalmente, tutto da vedere. D’altro canto, guardando ai sondaggi, l’appoggio a Trump dopo il tentato attentato sta crescendo, sta crescendo molto e i democratici quindi devono correre i pari e devono giocarsi ai pezzi grossi. Quindi magari Barack Obama sarà per la terza volta alla Presidenza. Vedremo. Prepariamoci perché gli ultimi mesi di quest’anno sono mesi movimentati. Tenete contanti a casa, tenete cibo disponibile a casa, tenete riserve perché potrebbero essere sorprese. Naturalmente cercate di capire come funziona Bitcoin perché credo che sia importante.

Roberto Mazzoni

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