Money.it – AI e Bitcoin: i piani di Trump

Vi propongo un’altra intervista con il canale Money.it. Le informazioni di questa intervista sono abbastanza recenti quindi sono confermate dai fatti che sono sviluppati subito dopo l’intervista. L’unica cosa che ci tenevo a precisare è che nel tempo dell’intervista sono state alcune dichiarazioni molto importanti da parte di Marco Rubio, il segretario di Stato americano quindi il ministro degli esteri americano, nominato di recente, che ha detto sostanzialmente che è stato molto disonesto da parte del governo statunitense far credere alla Ucraina che avrebbe potuto vincere in una guerra contro la Russia. Quindi Marco Rubio ha già dichiarato sostanzialmente che l’Ucraina ha perso. In più ha detto che è finita l’epoca del potere unipolare degli Stati Uniti, che è stata un’epoca dove ci sono stati molti eccessi, molti errori e che ora anche gli Stati Uniti devono misurarsi con altre superpotenze per trovare un modo di convivere e trovare il proprio spazio lasciando al tempo stesso lo spazio vitale agli altri e che questo richiederà una nuova forma di diplomazia o se vogliamo una forma di diplomazia vecchia che era stata abbandonata e che richiederà anche molto tempo.

Quindi molti passaggi intermedi che coinvolgeranno i russi e che, come ci dice anche Trump, coinvolgeranno anche i cinesi. Di conseguenza il famoso discorso di porre fine alla guerra in Ucraina in un giorno è letteralmente archiviato. Secondo me è archiviato anche il discorso di 100 giorni di cui parlo nel video, è archiviato anche il discorso dei sei mesi. Probabilmente non c’è più una scadenza definita. Vedrete dichiarazioni miste da parte di Trump che servono in parte a soddisfare esigenze politiche interne, in parte a confondere idee, in parte anche a manifestare il fatto che magari non è l’idea di chiare, però la direzione fondamentale è che stanno tagliando i viveri all’Ucraina con la chiusura delle attività di USAID che è in corso in questo momento di fatto stanno sventrando l’intero l’intera rete di operazioni estere della CIA soprattutto quelle di cambiamento del regime.

Credo che i russi siano estremamente contenti di questo sviluppo e gli ucraini di fatto stanno collassando in diversi settori per esempio tutta la media, i ministeri in media ucraini che erano gestiti sostanzialmente dalla CIA hanno problemi a sopravvivere perché col taglio di questi fondi non possono più andare avanti. Quindi gli Stati Uniti stanno tirando in rimbarca sull’Ucraina, si arriverà probabilmente a un accordo di pace una volta che i russi avranno terminato la loro avanzata e una volta che avranno anche definito questioni più importanti per quello che riguarda gli Stati Uniti, vale a dire accordi reciproci sulla limitazione delle armi nucleari strategiche di medio raggio. In questo contesto rientra anche l’acquisizione a Groenlandia.

Gli Stati Uniti vogliono ritirare, come prospettiva, le testate con potenziale nucleare che si trovano oggi in Polonia o in Romania e portare tutto in Groenlandia dove ci sarà uno scudo difensivo, quindi non ci saranno testate nucleari ma ci saranno razzi di intercettazione per poter intercettare missili che arrivano dalla Russia però creando uno sbarramento molto più efficiente di quello che ci potrebbe essere in Europa e i russi da parte loro si impegneranno a non posizionare lo Oreshnik per il quale non c’è difesa come confermato da esperti della NATO e che quindi potrebbero distruggere le basi NATO in Europa. Questa è un po’ la direzione in cui si sta andando, ci vorrà molto tempo, ci vorrà un grosso lavoro di diplomazia che sono molte cose sul piatto vedremo come andrà però questo giusto per chiarire quello che viene detto nell’intervista con Mari.it e ora ecco l’intervista.

Intervista con Money.it

[Fabio Frabetti – Money.it]

Buona serata amici di Money.it, pronti per collegarci con gli Stati Uniti e con Roberto Mazzoni. Ciao Roberto, buona serata. Buongiorno a tutti, anzi buona serata a tutti, ben trovati. Mi dimentico sempre che da te è mattina, tarda mattinata, 12.34 circa, giusto? Esatto. Ma tu mangi all’italiana, cioè di solito a lune, un’ora e mezza?

[Roberto Mazzoni]

Sì, giù di lì.

[Fabio Frabetti – Money.it]

Ok, ok. Allora, caro Roberto, siamo all’interno dunque del mondo di Trump, del Trump bis. Poi ci saranno domande, magari ci concentreremo anche su altri aspetti. Vorrei però fare il focus iniziale su Bitcoin e sull’intelligenza artificiale. Sull’intelligenza artificiale è stato annunciato questo maxi progetto, sul quale lo stesso Musk però ha espresso dei dubbi più che altro sulla capacità di racimolare questa somma ingente che è stata annunciata per progetti legati all’intelligenza artificiale. E poi c’era il mondo cripto che è stato in attesa per qualche giorno, cioè si aspettava il mega annuncio sul mondo cripto e comunque Trump ha detto che gli Stati Uniti devono diventare un ambiente amico, insomma quasi la capitale del mondo delle criptovalute e Trump che poi, e anche Melania, nei giorni precedenti, anche questo l’abbiamo sottolineato, insomma un fatto abbastanza inedito, cioè qualcuno che sta per diventare Presidente degli Stati Uniti lancia, immagino non lui personalmente perché gli è stata fatta la domanda, lui ha detto di saperne poco o niente, di questo meme coin che si chiama Trump che in pochi giorni ha creato subbuglio per poi precipitare, infatti sono tanti che l’hanno comprato e sono un po’ preoccupati perché magari l’avranno comprato a 50 dollari o anche più perché ha toccato 70 mi pare che da un certo momento, adesso vale tra 27 e 30 dollari, insomma si muove molto lentamente e quindi c’è qualche timore e quindi non si è ben capito questa iniziativa, vuol dire racimolare un bel po’ di soldi anche qui a che cosa possa servire. Ecco, allora, una tua panoramica Bitcoin, intelligenza artificiale e Trump. Bene, quanto tempo abbiamo? Vai!

[Roberto Mazzoni]

Allora, premetto che non sto dando consigli di investimento, nulla di quello che dico costituisce un consiglio di investimento, l’unico consiglio che posso dare è non investite in cripto se non avete studiato a fondo il particolare tipo di criptovaluta che viene proposta o il progetto e anche nel caso di Bitcoin consiglio innanzitutto di studiare un pochino l’argomento, comprenderlo meglio, ci sono due libri che consiglio a tutti che sono relativamente economici e sono disponibili in italiano, uno è il Bitcoin Standard, l’altro è il Fiat Standard, dove per Fiat si intende l’attuale tipo di denaro che abbiamo in circolazione, entrambi scritti da Saifedean Ammous che è un docente universitario che ha fatto di Bitcoin un po’ il suo cavallo di battaglia, però è un docente universitario della scuola austriaca economica, una scuola che adesso sta andando di nuovo di moda e che si allinea molto con il modello di Bitcoin e che soprattutto vi fa capire qual è il problema che Bitcoin tende a risolvere e perché Bitcoin è l’unica criptovaluta che possa risolverlo, questo è un altro punto fondamentale.

Infatti chiunque si occupi di Bitcoin crea una netta separazione tra Bitcoin in quanto capostipite del settore e unica nel suo genere, perché è l’unica a essere effettivamente distribuita e non avere un punto di controllo centrale e tutte le altre criptovalute che invece hanno sì dei sistemi parzialmente distribuiti ma sono comunque controllabili centralmente, quindi vuol dire che lo Stato può esercitare influenza, può esercitare pressione, Wall Street può esercitare pressione e quindi è più una versione moderna se vuoi, una versione digitale del denaro fiat che già conosciamo e in effetti poi abbiamo addirittura le meme coin come quelle che ho menzionato prima che sono per lo più degli strumenti da collezione, quindi vanno viste come oggetti da conservare per il futuro, non certo come strumenti di investimento, non credo che avranno un grande futuro neanche quelli di Trump.

La famiglia Trump le ha lanciate prima che Trump si insediasse per evitare accuse di conflitto di interesse e per cercare di racimolare un po’ di denaro, credo che fosse tutto questo l’obiettivo e anche per sperimentare questo nuovo mercato in cui vogliono essere direttamente coinvolti, la famiglia Trump ha deciso di investire in modo significativo nel mondo delle criptovalute anche perché ci sono alcune criptovalute che hanno, quindi non bitcoin stiamo parlando, che hanno un futuro potenziale interessante, stiamo parlando delle stable coins, vale a dire quelle criptovalute che sono direttamente ancorate al valore del dollaro e in qualche modo fungono come un sostituto digitale del dollaro ed esportano il dollaro in quei paesi dove non c’è accesso a sistemi bancari che offrono il dollaro o conti in dollari oppure non si può accedere ai sistemi bancari e quindi si usa la criptovaluta, in questo caso la stable coin, Tether è la più diffusa da quello che so, come alternativa al dollaro e soprattutto come alternativa alla valuta locale e quindi sappiamo che anche in Cina è abbastanza diffusa, è molto diffusa in America Latina, in Egitto e in altri posti, Turchia, dove la valuta locale non è molto forte, dove il livello di inflazione è molto forte e si preferisce tenere il dollaro oppure avere un punto di accesso intermedio verso bitcoin laddove bitcoin non è direttamente acquistabile.

Noi sappiamo che i cinesi hanno parecchi, intendo i cittadini cinesi hanno una discreta quantità di bitcoin, una quantità importante dell’attività di mining che praticamente la gestione delle reti di bitcoin avviene ancora in Cina nonostante sia che sia ufficiosamente illegale e sappiamo che il governo cinese ha una discreta riserva di bitcoin, di fatto è insieme al governo americano i due governi che hanno le riserve più grandi e quindi c’è interesse tanto da parte del governo cinese quanto da parte del governo americano di studiare un pochino meglio il fenomeno e di cavalcarlo se possibile. Quindi, tornando indietro sul discorso fondamentale della strategia di Trump, Trump ha annunciato e questo già da prima del suo insediamento naturalmente e direi che ne troviamo una parte di questo tipo di posizione già nella sua prima presidenza, quello di avere alcuni settori industriali che saranno prioritari per le sue attività come trampolino di lancio per rilanciare l’economia interna americana e soprattutto rigenerare attività produttiva all’interno degli Stati Uniti e ripristinare auspicabilmente il primato americano in termini di sviluppo e in termini di tecnologia in alcuni settori principali.

Questi sono stati l’energia nel suo primo mandato, rimangono l’energia nel suo secondo mandato con l’aggiunta tuttavia dell’intelligenza artificiale e delle criptovalute di cui naturalmente bitcoin fa parte. Noi sappiamo che Trump mentre offriva il suo, o meglio la famiglia Trump, mentre offrivano il loro token che è stato acquistato e che si è inevitabilmente svalutato perché non sono strumenti di investimento, sono strumenti di collezione oppure le correnti di una lotteria, uno vede se va bene, se non va bene pazienza, ha acquistato invece una discreta quantità di bitcoin e quindi si capisce che la famiglia Trump è interessata a bitcoin e vuole continuare a accumulare un certo tesoretto in bitcoin avendo intravisto il fatto che ormai è stato inquadrato anche da diversi altri investitori statunitensi che bitcoin è un’alternativa molto solida rispetto al mercato immobiliare, di fatto complementa e sostituisce il mercato immobiliare per molti versi e di fatto è già stata sperimentata in Europa in particolare conosco un operatore abbastanza grande in ambito immobiliare tedesco che l’ha utilizzata proprio per rendere la sua azienda di nuovo competitiva e superare quelle che saranno le crisi inevitabili che affliggeranno il settore bancario occidentale e quindi chiunque opera nel mercato immobiliare se non si adotta di bitcoin sarà in grave crisi.

Non sto qui a discutere i meccanismi di come questo funziona, ho creato un sito che è Mazzoni News all’interno del quale c’è una sezione dedicata a bitcoin con molti, molti, molti video quindi chi fosse interessato a approfondire può venire lì però dal suo punto di vista Trump ha inquadrato benché non abbia ancora capito a fondo né il mondo delle criptovalute né il mondo di bitcoin in quanto tale però ha inquadrato abbastanza l’argomento per dire questo è un futuro importante io ci devo essere e la naturale evoluzione del settore in cui ho parlato finora che quello immobiliare e in più può essere uno strumento strategico per rilanciare l’economia americana per riuscire a pagare in parte il debito pubblico e per sostenere il dollaro nel futuro creando appunto ne abbiamo già parlato in passato il cosiddetto bitcoin dollaro dove Trump ha detto bitcoin è il nuovo petrolio quindi finora col petrodollaro il valore del dollaro è stato sostenuto nel petrolio questo non è più praticabile non è più possibile ci sono disaccoppiamenti di interessi all’interno dei produttori di petrolio per cui non è più una strategia percorribile inoltre il dollaro è stato inflazionato troppo mentre invece bitcoin che ha caratteristiche diverse rispetto al petrolio vale dire ne esiste una quantità limitata e sarà sempre limitata non può essere influenzata a nessun fattore esterno.

Ha uno strumento ha una struttura di difesa che produce una capacità di elaborazione superiore a qualsiasi insieme di super computer che possano essere combinati anche da attori statali quindi da singole nazioni quindi finora tutti gli attacchi hanno fallito e di conseguenza costituisce un’alternativa valida perché non è inflazionabile nel momento in cui gli stati uniti conservassero il bitcoin che hanno già a bilancio e la Cina facesse altrettanto e bitcoin dovesse salire di valore sarà di valore per entrambi e potrebbe assorbire una parte del debito pubblico su entrambi i fronti non dimentichiamoci che anche la Cina ha problemi debito pubblico non indifferenti e che anche la Cina sta attraversando un percorso di trasformazione interno piuttosto importante dove da azienda scusatemi da nazione che produce per altri cerca di diventare una nazione che soprattutto produce per se stessa oppure per un gruppo ristretto di nazioni con cui è partner all’interno del sistema bricks con un meccanismo di conciliazione di quadratura delle attività tra una nazione e l’altra che in qualche modo scavalchi il dollaro se possibile usando l’oro però l’oro non è molto pratico in questo senso se non lo avrebbero abbandonato all’inizio del secolo scorso e quindi bitcoin potrebbe essere una valida alternativa sappiamo che anche in Russia il parlamento sta discutendo una proposta per creare una riserva strategica in bitcoin quindi per il piano di Trump le tre gambe che dovrebbero reggere il nuovo periodo di sviluppo dei stati uniti la rinascita statunitense dovrebbero essere l’energia l’intelligenza artificiale e le criptovalute con bitcoin preponderante all’interno del settore delle criptovalute.

Questo creerà un sacco di confusione perché vuol dire di fatto smontare interi settori industriali interni stati uniti che sono dimostrati inefficienti o penalizzare alcuni operatori importanti che sono stati anche monopolisti finora ma che di nuovo sono troppo inefficienti e sostituirli con nuovi operatori noi sappiamo che dietro Trump c’è un contingente importante di investitori di operatori della Silicon Valley che è migrata dal partito democratico verso Trump perché ha capito che se resta così com’è ha perso il treno e dall’altra abbiamo una componente importante del pentagono che si sta ha deciso di riformarsi proprio interno e di cambiare completamente la strategia anche di sviluppo di nuovi sistemi d’arma siamo in una situazione simile a quella in cui eravamo agli anni 30 gli anni 30 dopo la prima guerra mondiale stati uniti avevano un apparato militare un apparato di comando militare estremamente inefficiente estremamente incompetente e anche piuttosto corrotto direi e quindi all’epoca Roosevelt fece un enorme lavoro di pulizia e di estromissione di generali e tutti i vari personaggi più o meno compromessi in modo da sostituirli con una nuova nuove leve e ridurre anche diciamo i quadri di comando rendere più efficiente l’intera struttura per poi prepararsi per quello che sarebbe dopo stata la seconda guerra mondiale speriamo di non andare verso la terza però per prepararsi verso una struttura dove per prepararsi con una struttura che rendesse effettivamente stati uniti di nuovo in grado di competere in termini anche militari e durante la seconda guerra mondiale poi dopo nei primi mesi ci fu l’ultimo lavoro di pulizia di quelli che non funzionavano proprio oggi siamo nella stessa situazione.

Per quello che riguarda Trump quindi l’intelligenza artificiale entra nel settore della difesa entra nel settore della salute con l’accordo che è stato presentato recentemente sono tutti progetti che potrebbero o non potrebbero avere successo è un punto interrogativo qui stiamo entrando di più in un contesto di libero mercato se vuoi vale a dire quello che Trump vuole ottenere è un afflusso di denaro negli stati uniti quindi denaro esterno che viene investito in progetti statunitensi in territorio statunitense perché questo aiuta a controbilanciare la bilancia dei pagamenti e porta denaro in America e aiuta anche a compensare in parte la situazione del disavanzo pubblico perché se ci sono investimenti privati il disavanzo pubblico può essere ridotto senza ridurre al tempo stesso il prodotto interno lordo quindi la produttività interna in più quello che lui sta cercando di fare attraverso il progetto Stargate è quello anche di migliorare la gestione dell’assistenza sanitaria che negli stati uniti è estremamente costosa ed è abbastanza inefficiente e quindi riuscire a fornire un servizio a cui i cittadini americani hanno chiesto di poter accedere da tempo ma che nessuna delle precedenti amministrazioni è riuscita a fare.

E in questo contesto naturalmente portare a casa industrie che sono state mandate all’estero questo sia perché ormai la Cina non è più competitiva come era una volta i cinesi non vogliono più lavorare necessariamente per l’estero vogliono usare di più le risorse interne per sviluppare il mercato interno comunque c’è un problema demografico in Cina quindi le persone in grado di lavorare sono meno vediamo alcune potenze economiche in crescita come l’india che possono sostituire in parte la Cina o per intero altre nazioni come il Vietnam piuttosto che l’Indocina eccetera che stanno crescendo quindi è una è una situazione abbastanza fluida e Trump è stato mandato alla casa bianca col mandato di ricostruire il tessuto produttivo interno gli americani vogliono un lavoro vogliono un lavoro che paghi bene e non vogliono avere la concorrenza sleale se vogliamo dell’immigrazione illegale che porta persone attorno al mondo che lavorano sotto costo quindi anche il discorso di immigrazione naturalmente è un fattore centrale non tanto perché Trump voglia impedire l’immigrazione semmai vuole aumentarla ha detto che vuole rendere disponibile a chiunque si laurei negli stati uniti l’accesso diretto alla carta verde che non avvita quindi chiunque si laurea si laureasse in una americana potrebbe poi di fatto diventare cittadino americano se volesse e questo vorrebbe dire aumentare di fatto il gettito di immigrati legali però naturalmente quello che vogliono eliminare sono gli immigrati illegali e su questo stanno già muovendo in modo decisivo vediamo video costanti delle varie attività di deportazione gli arresti eccetera quindi è una cosa su cui sta insistendo parecchio quindi tornando all’intelligenza artificiale il problema del settore intelligenza artificiale in America è che è estremamente inefficiente ed è stato dimostrato nel recente annuncio cinese dell’alternativa che risulta molto più veloce molto più economica rispetto a Chat GPT o ai vari modelli che sono stati sviluppati da Open Ai o degli altri operatori che finora avevano operato in una sostanza in una sostanziale condizione di monopolio grazie alle protezioni offerte dall’amministrazione Biden.

In questo caso Trump dice ok siete liberi di operare sblocchiamo i vari vincoli che sono stati sinora però dovete dimostrare di essere capaci vi posso aiutare a portare soldi in casa perché il solo fatto che entrino soldi negli stati uniti mi aiuta con la situazione economica dopodiché se sarete in grado di produrre i risultati bene se no pazienza ci saranno altri che potranno competere visto che ho sbloccato l’accesso da parte delle aziende più piccole quelle di medio taglio quelle che hanno contribuito a eleggerlo se vogliamo per creare nuove generazioni nuovi modelli nuovi prodotti che siano competitivi e che siano meno costose rispetto a quelli attuali infatti il problema fondamentale che oggi abbiamo stiamo vivendo gli usa per quello che riguarda l’intelligenza artificiale e che tutti sapevano che aziende leader come per esempio Nvidia che è l’azienda che produce schede grafiche che costituiscono loro volta il nucleo elaborativo di questi nuovi modelli giganteschi erano estremamente sopravvalutate e che sarebbero dovute crollare prima o poi erano una bolla lo sapevano tutti già da un anno se ne parlava però aspettavano che arrivassero qualcuno con lo spillo per poter pungere questa bolla e ripartire con un livello di attività potenziale e di investimento più ragionato e sono arrivati i cinesi giustamente l’hanno fatta scoppiare e quindi hanno fatto se vogliamo un favore a trump che può dire vedete quando non c’ero io sprecavate soldi adesso che sono arrivato io razionalizziamo tutto quanto. Vivek Ramaswami, che è stato un candidato alla presidenza e che ha lavorato con Musk per allestire il famoso ufficio che dovrà contribuire a ridurre le spese governative negli stati uniti e che ora si è distaccato credo che voglia candidarsi come governatore dello stato dell’Ohio credo comunque insomma sta muovendo per fatti propri dice che d’ora in poi i progetti di sviluppo su intelligenza artificiale degli Stati Uniti dovranno essere valutati in funzione del rendimento che possono effettivamente produrre.

E qualora il rendimento sia inferiore a quello offerto da bitcoin dovranno essere scartati bitcoin diventa un benchmark per valutare anche questo tipo di investimenti che è una cosa molto positiva perché anziché buttare soldi in progetti che già sapevano non sarebbero andati da nessuna parte quindi costruire questi tempi nel deserto visto che non avevano altri posti dove investirli ora di fatto i grossi investitori anche investitori istituzionali hanno la possibilità di investire in bitcoin se vogliono quindi non finanziare i settori dell’intelligenza artificiale attendendo che il settore dell’intelligenza artificiale medesima diventi più efficiente e ci sono magari investitori come Ellison l’amministratore legato ai fondatori di Oracle che ha deciso di giocarsela insieme a OpenAI nel settore della medicina vedremo cosa combinerà però a quel punto diventano applicazioni molto settoriali che vanno a soddisfare delle esigenze di mercato oggettive ossia quello di rendere il sistema di gestione delle malattie negli Stati Uniti più efficiente perché oggi gran parte dell’impianto sanitario è mirato a gestire malattie croniche che sono sempre più diffuse e quindi ad amministrare questo sistema in funzione dell’impianto farmaceutico anziché a curare.

E invece l’obiettivo anche di Kennedy Junior, Robert Kennedy Junior è quello di invece riportare il sistema in modo che sia mirato a prevenire e curare malattie anziché gestire un paziente per tutta la vita. Quindi questo è un po’ lo scenario, teniamo presente che Bitcoin anche va a risolvere un problema di fondo che è quello di la fine direi del modello fiat che è un modello distorto di gestione del denaro che ha già dimostrato in passato e i cinesi lo sanno molto bene perché hanno visto il fallimento del sistema fiat almeno cinque volte nella loro storia, sono correlati cinque imperi diversi grazie all’uso del denaro su carta e quindi sta fallendo di nuovo e con Bitcoin c’è l’opportunità di creare un passaggio da un sistema morente a un sistema che sia invece più efficiente e che sia in grado di conservare il valore per il futuro e di razionalizzare i costi senza dover necessariamente ricorrere a due guerre mondiali come abbiamo fatto l’ultima volta che siamo passati dal sistema parzialmente basato sull’oro al sistema fiat. Quindi c’è sicuramente molta carne al fuoco e sicuramente Bitcoin giocherà un ruolo assolutamente centrale, questo ce lo ripete Trump, ce lo ripetono i membri della sua famiglia, ce lo ripetono i principali operatori di Wall Street.

Questo direi anche una sfida per Bitcoin perché Bitcoin finora come ti dicevo è l’unica criptovaluta, anzi è l’unico denaro digitale, lo definiscono l’oro digitale, lo definisce la Federal Reserve che non lo dico io, che è rimasto sicuro e indipendente, ha ricevuto diversi attacchi, li ha sempre superati, ora Bitcoin si trova a notare insieme agli squali. Quindi è stata adottata da Wall Street con Larry Fink che ha lanciato il fondo di investimento di maggior successo nella storia di fondi di investimento basato unicamente su Bitcoin, l’ha lanciato all’inizio dell’anno scorso, oggi abbiamo, proprio in questi giorni, visto l’eliminazione di una regola della Securities Exchange Commission, quindi della commissione finanziaria che presiede le attività in borsa che impediva alle banche americane di gestire Bitcoin, questa regola è stata eliminata, quindi da qui in avanti gli americani potranno aprire dei conti correnti in Bitcoin presso le loro banche e sicuramente le banche entreranno, stanno già entrando, le principali, nel circuito di investimento su Bitcoin. Non è esattamente il tipo di modalità di possesso di Bitcoin che il Bitcoiner autentico consiglia, in effetti il Bitcoiner autentico consiglia di tenere i Bitcoin nel proprio portafoglio privato, però ci sono strutture, per esempio fondi pensionistici, aziende quotate in borsa, che non possono tenere i soldi nel portafoglio di qualcuno, devono averli all’interno di strutture che siano condivise, che siano monitorate, che siano approvate per legge e oggi si apre questa porta, quindi vedremo una fortissima enfasi su Bitcoin e su tutta una serie di prodotti finanziari derivati e di criptovalute derivate che potrebbero essere altamente rischiose e quindi di nuovo raccomando estrema prudenza, perché ci sarà un bagno di sangue, questo lo sappiamo già fin d’ora perché avendo tolto i vincoli che c’erano prima e che erano mirati a creare le CBDC, quindi la valuta digitale delle banche centrali, e a creare un sistema di monopolio, avendoli tolti e avendo di fatto sconfitto il secondo grande attacco governativo nei confronti di Bitcoin, oggi è Far West.

E cercheranno di definire questo direi che forse sarà il contributo più importante dell’amministrazione Trump definire delle leggi e dei sistemi quadro che inquadrino il possesso di criptovalute, di Bitcoin in relazione anche all’aspetto fiscale, in relazione alla detenzione, apertura di conti correnti in banca, le garanzie che vengono offerte dalle banche, tutte queste serie di cose, questo aiuterà a portare ordine e anche a fare pulizia degli avventurieri, però da qui a là ci sarà un po’ di tutto e di conseguenza ci aspettiamo anche forse a fine quasi di sfogo spontaneo degli eccessi che si trovano all’interno del sistema finanziario che pare che il denaro finirà in queste criptovalute, in questi progetti sostanzialmente truffaldini e quindi verrà bruciato, ma verrà bruciato per una buona causa perché servirà a ridurre complessivamente l’esposizione del sistema, cercati di non essere tra quelli il cui denaro verrà bruciato, questo è il messaggio che sto dando in questo video. Quindi in questo contesto vedremo tantissimi cambiamenti e si fa anche fatica a seguire quello che sarà l’evoluzione del sistema finanziario per il futuro, di certo non assomiglierà per nulla a quello che abbiamo oggi, gli Stati Uniti sono estremamente motivati a recuperare terreno, si sente, si respira negli Stati Uniti un’atmosfera comunque di una certa euforia, di entusiasmo, di ottimismo, verranno fatti molti errori, ci saranno appunto molti che ci rimetteranno anche la camicia, ma questo per l’americano è abbastanza normale visto che è un popolo a cui piace giocare d’azzardo per certi versi o comunque a cui piace avere delle trasformazioni rapide e una trasformazione rapida qualche danno lo devi fare.

Nel caso di Trump sappiamo che al momento ci sono diverse pressioni su di lui per portare avanti progetti che non sono necessariamente positivi in ambito cripto, ci sono altri invece influenze che sono più stabilizzanti e che cercheranno di tenerlo sulla strada corretta, vedremo quello che succederà, di certo è che comunque Bitcoin va avanti nonostante tutto, nonostante Trump e credo che il fatto che lui abbia in ogni caso selezionato questo settore come settore strategico che gli permette anche di aprirsi verso altri mondi in particolare gli operatori più importanti nel mondo arabo che già erano abbastanza coinvolti in questo settore che lo apprezzavano particolarmente, si crea un maggiore allineamento, una maggiore comunanza di interessi visto che sono tra l’altro anche produttori insieme agli Stati Uniti di gas naturale e di petrolio potrebbe diventare più facile fare il passaggio dal petrodollaro al bitcoin dollaro, vedremo, sono tutti interrogativi che si risolveranno attraverso una grandissima quantità di attività e quindi vedremo un po’ di sbandamenti, vedremo appunto alcune macchine che finiscono fuori dalla pista e si incendiano, però alla fine dovremmo avere un assetto più sano di quello che c’è oggi, si spera, visto che anche ormai gli stessi operatori della Federal Reserve dicono che il livello di debito è insostenibile e va ridotto a tutti i costi.

Gli Stati Uniti hanno già fatto un’operazione di riduzione del debito importante in passato, questo coinvolge comunque una nuova ondata di inflazione e perciò ce l’aspettiamo, però potrebbe essere un’ondata abbastanza breve nel tempo e se, come detto in altri video, sarà controbilanciata dalla creazione di nuovi posti di lavoro reali, posti di lavoro con un alto livello di compenso, di stipendio e soprattutto posti di lavoro che fanno intravedere una prospettiva di continuità, vuole dire industrie che si formano, che si riformano, mercati che si sviluppano e tutto il resto la gente sarà più disposta ad accettarlo perché sarà più disposta a fare un sacrificio oggi in prospettiva di una crescita futura. Questo comporterà anche naturalmente un cambiamento nella politica estera, non c’è dubbio.

Trump vorrà disimpegnarsi più possibile delle attività militari e vorrà concentrarsi su quelle che sono le attività di confronto commerciale e confronto sulle tariffe, sta proponendo a più riprese l’idea di riportare gli Stati Uniti alla condizione che era precedente alla formazione della Federal Reserve, della banca centrale americana, vuole dire una condizione in cui non c’era una tassa sul reddito, la tassa sul reddito è stata creata insieme alla creazione della Federal Reserve, perché vanno insieme, e invece sostituire la tassa sul reddito con le tariffe esterne, infatti ha creato un’agenzia, sta creando, ha definito la creazione, ha dato la via alla creazione di un’agenzia che invece di chiamarsi Internal Revenue Service, quindi sarebbe l’agenzia delle entrate, però sarebbe il servizio di raccolta delle entrate interne, lui ha creato l’External Revenue Service, quindi la raccolta di balzelli dall’esterno che dovrebbero sostituirsi integralmente alle tasse sulle entrate, quindi è sempre una forma di tassa perché il prezzo maggiore viene sostenuto dall’americano, però l’americano a quel punto ha la scelta, vuole dire può comprare il prodotto in America, materiale prodotto in America e non pagare quella tassa, oppure acquistare un’automobile europea piuttosto che un prodotto cinese e pagare la tassa, e di conseguenza diventa più, lascia maggiore libertà di scelta e tende a facilitare lo sviluppo dell’industria interna, non so se sia una strategia che possa essere applicata con efficacia e se può essere portata avanti per lungo tempo.

Perché anche questo comunque ha delle complicazioni e ci sono anche pareri totalmente discordanti tra i vari esperti economici, alcuni dicono che le tariffe saranno inflazionistiche perché i prezzi aumenteranno di diversi prodotti e questo è facile da capire ed è probabile che succeda, ma alcuni sostengono al tempo stesso che saranno anche deflazionistiche perché la gente smetterà di acquistare quei prodotti che oggi costano troppo, che costeranno troppo e non comprerà più niente oppure comprerà più prodotti americani che costano meno, in generale questo dovrebbe contribuire a ridurre l’inflazione interna, vedremo, si tratta di mettere il sistema alla prova, quello che bitcoin può offrire in questo contesto è un punto di riferimento stabile e questo credo che per Trump sarà un elemento importante e in più non sappiamo nemmeno se queste tariffe verranno effettivamente applicate, se sono semplicemente uno strumento negoziale per costringere gli altri a fare quello che vuole lui, sono tanti punti interrogativi e probabilmente la verità sarà un miscuglio di queste cose. Di certo la velocità di cambiamento è enorme, sappiamo che ha firmato 300 ordini esecutivi in pochi giorni e altri ordini interni vengono emessi in questi giorni dai suoi ministri che sono già stati nominati, vediamo in ogni caso che la nomina dei ministri si sta procedendo speditamente a differenza della prima amministrazione, si capisce che c’è una serie di interessi e di potere che è collimato dietro l’amministrazione Trump.

Quindi Trump sicuramente a questo giro sarà enormemente più efficace rispetto al primo giro, bisogna capire se questa efficacia si tradurrà in modo positivo o negativo e se creerà degli scompensi, perché quando si corre è facile cadere o è facile far cadere qualcosa, ma d’altro canto lo stesso ufficio di ristrutturazione della struttura pubblica americana ha dichiarato che l’obiettivo è sfasciare tutto quello che si può sfasciare e poi se qualcosa dopo risulta essere indispensabile ricostruirlo, quindi questa è la strategia, questo è l’obiettivo e di conseguenza ci saranno parecchie uova rotte, ma una volta rotte le uova si fa la frettata e perciò qui per osservare lo sviluppo generale, quello che consiglio a tutti a questo punto veramente è di documentarsi su bitcoin, vi ho citato due libri che sono ottimi in tal senso sono anche molto facili da capire, costano poco, potete leggere nel vostro tempo, c’è un altro libro che secondo me è essenziale che è stato prodotto come prosieguo del lavoro di Ammous, che sarebbe “Il denaro è guasto”, si intitola, non è ancora stato tradotto in italiano, è stato scritto da Lynn Holden che è un’investitrice, un gestore di fondi di investimento che è molto vicino al mondo di bitcoin, ma anche molto vicino alla finanza generale di origini egiziane, molto competente, molto brava, giovane e molto seguita nel settore perché è una persona molto equilibrata ed è in grado di prevedere dove vanno le cose in modo abbastanza preciso, il titolo in americano del libro è “Broken Money”, se avete occasione di leggere in inglese può essere una lettura molto interessante anche perché vi spiega quali sono i tre tipi di denaro che abbiamo usato sinora e perché oggi il mondo sta convergendo verso bitcoin. Questo è quanto potrei dirvi come introduzione, poi potremo parlare per ore

[Fabio Frabetti – Money.it]

Assolutamente. Tra l’altro ti dicono che i libri che citi sono fondamentali, c’è anche un altro, ecco Stefano che all’inizio dice “Ho letto la grande stangata di Web, libro determinante che Mazzoni ha suggerito, consiglio la lettura”. Allora, visto che siamo forse per chiudere questa parte di bitcoin e parliamo di libri, io ricordo anche l’iniziativa del libro di Money.it sui fatti, l’architettura dei fatti storici del 2024 dove si parla diffusamente anche di bitcoin, ci sono degli articoli all’interno proprio per saperne di più. Ricordo che il libro è gratuito per gli abbonati a Money.it Premium, altrimenti si può acquistare nell’area shop, trovate il link in descrizione. Allora, Roberto, hai citato alcuni aspetti di Trump, tanti ordini esecutivi e anche alcune questioni promettenti. Vedi al contempo possibili ombre, cioè prima hai detto che potrebbe essere trascinato, giusto per fare un esempio, sul settore cripto magari in strade dove è meglio non andare, oppure invece per quanto riguarda più in generale il suo ruolo di Presidente degli Stati Uniti, vedi dei possibili inciampi, dei possibili problemi, timori per questi suoi quattro anni?

[Roberto Mazzoni]

Sicuramente, il primo timore che io vedo è la qualità delle informazioni che gli vengono passate. Trump opera su informazioni estremamente sintetiche, non è un esperto nelle materie che tratta, né potrebbe esserlo. La sua forza è quella di aver creato un enorme seguito all’interno degli Stati Uniti, quindi è riuscito a far collimare sia la destra politica, se possiamo definire destra e sinistra, sia il mondo conservatore, il mondo cristiano in generale, con il centro e con il centro-sinistra, quindi ha escluso l’estrema-sinistra che resta a questo punto abbastanza per i fatti suoi e perciò può essere un Presidente di se vogliamo riunione per gli Stati Uniti. Diverse persone all’interno della sua amministrazione sono di matrice democratica, quindi vengono dal Partito Democratico e di conseguenza può in questo modo effettivamente riportare una coesione degli americani e sfruttare la volontà degli americani di porre rimedio alla situazione interna che critica per molti al fine di avere anche una soluzione di quelli che erano i conflitti interni che si stavano sviluppando. È uscito un libro che ipotizzava addirittura la possibilità che si sviluppasse una vera e propria guerra civile negli Stati Uniti.

Non so se sia verosimile, però è chiaro che nel periodo della prima amministrazione Trump e nel periodo Biden le frizioni sono state tante e c’è stata effettivamente una collisione di culture. Quella di Trump è una presidenza culturale innanzitutto, è una specie di rivoluzione culturale, di ripresa di alcuni valori fondamentali, di abolizione netta di valori sintetici che hanno stati portati alla sinistra e quindi questo direi che è la componente più importante. In questo contesto tuttavia ci sono naturalmente degli ostacoli chiave. Il primo è che deve cercare di non essere coinvolto nelle questioni estere. Cercherà di fare di tutto per mantenerlo coinvolto in Medio Oriente, piuttosto che in Ucraina, piuttosto che in altri posti. Il suo obiettivo che già si è dato, che però deve poi tradursi in realtà, è quello invece di disimpegnarsi, anzi di riportare quante più truppe a casa anche perché ce ne è bisogno in casa. Quindi questo è il primo ostacolo grosso che lui dovrà affrontare. Lo vediamo già manifestarsi nella questione ucraina dove i piani in qualche modo ipotizzati dalle persone che lo hanno consigliato finora sono piuttosto deboli. Lui stesso si è, se vuoi, messo in difficoltà nella fase finale della sua campagna elettorale dicendo che avrebbe portato fine alla guerra in un giorno, cosa che non è successa e che non succederà. E quindi su quello deve riorganizzarsi.

Sappiamo che le nuove persone che sono all’interno della gestione della CIA, piuttosto che del sistema intelligence, dovrebbero essere in grado di fornirgli informazioni corrette e quindi correggere il tiro in quel senso, però questo sicuramente è un aspetto delicato. Un altro aspetto delicato è quello che appunto lui è un appassionato di cripto a questo punto, è una persona che ha scoperto cripto per la prima volta grazie anche al figlio Baran che lo ha invitato a muoversi in tale direzione con grande soddisfazione lo stesso Trump, viso che comunque con i meme coin che ha citato prima ha fatto parecchi soldi. Quello che adesso lui deve fare è cercare di circondarsi di persone che siano effettivamente competenti e evitare le sirene che da Wall Street vorrebbero coinvolgerlo in operazioni speculative altamente rischiose che farebbero affondare la sua presidenza, in particolare triangolando sul City di Londra. Dovete ricordarvi che fino a settembre dell’anno scorso tutti i prestiti in dollari negli Stati Uniti venivano decisi a Londra, quindi da Londra decidevano che tipo di interesse gli americani dovessero pagare quando andavano a comprare una macchina o piuttosto che fare un mutuo sulla casa, che mi è sempre sembrato estremamente bizzarro quando sono arrivato negli Stati Uniti e in effetti era decisamente fuori di testa perché da allora ho scoperto che la gran parte di dollari in circolazione del mondo viene di fatto gestita a Londra.

Con settembre dell’anno scorso tutto questo è finito e di conseguenza vediamo forti scompensi nel circuito del dollaro internazionale, una crescita del dollaro come valore perché il circuito dell’eurodollaro si sta prosciugando e un aumento di indipendenza da parte degli Stati Uniti nella gestione della propria valuta. Con quello che stanno proponendo di fare alcune delle persone che sono all’interno della sua amministrazione si vorrebbe tornare, fare rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta. E le criptovalute sarebbero uno strumento strategico in questo senso per chi vorrebbe di nuovo imbrigliarlo e drenare verso Londra tutta una serie di guadagni che invece dovrebbero confluire negli Stati Uniti. Trump è una persona abbastanza sveglia nel complesso, però appunto è una persona che non conosce a fondo i meccanismi. Credo che il nuovo segretario del tesoro che è stato nominato, che conosce molto bene questi meccanismi, che è allineato con Bitcoin e che credo che sia anche fedele a Trump, possa aiutarlo a navigare queste acque difficoltose. Però ci potranno essere dei colpi di scena. Prevedo una rotta di collisione tra Stati Uniti e Gran Bretagna, su questo credo che si è inevitabile e quindi anche questo creerà forti scompensi a livello della Nato, sempre che la Nato possa sopravvivere alla presidenza Trump. Perciò questi sono i due aspetti più critici. Il terzo aspetto critico direi sono le sanzioni e le tariffe.

Gli Stati Uniti hanno un problema fondamentale di formazione interna. Vuoi su spinta della sinistra, vuoi su come effetto di altri fattori degradanti, tra cui la droga, la qualità della formazione generale è piuttosto bassa e c’è una scassa quantità di personale tecnico. Molte delle società di Silicon Valley di fatto importano personale, soprattutto dall’India, oppure dalla Cina, oppure da altri posti dove sono giovani che sono adeguatamente preparati nelle materie scientifiche e possono essere effettivamente produttivi. Questo non vuol dire che gli americani non siano in grado di produrre personale qualificato, però non ne producono abbastanza e non sono più così competitivi in tal senso. Quindi Trump se riesce a combinare il fatto di riuscire a importare più persone possibili, quindi a attrarre più persone possibili dall’estero al fine di guarnire, di presidiare questi nuovi settori, lo stesso settore elettronico vogliono ripristinare la produzione dei chip ad altissima densità negli Stati Uniti, questo è impossibile a farsi se non hai i tecnici taiwanesi perché il problema non è tanto e solo di infrastruttura, di apparecchiature, ma anche in particolare della capacità individuale di chi gestisce questi processi di fare tarature che vengono quasi fatte a mano, però vanno fatte da qualcuno che ha una forte competenza in tal senso. Vale per l’acciaio, vale per tanti settori, vale per l’intelligenza artificiale.

Quindi l’altra sfida importante per Trump sarà quella di togliersi di dosso tutte le varie lobby che spingono per il mantenimento di alcuni monopoli all’interno degli Stati Uniti e riuscire a costruire una nuova economia senza al tempo stesso distruggere quella vecchia. Sono sfide molto importanti, tra l’altro sono sfide che non si concludono in quattro anni. Un cambiamento di questo genere, per quanto gli Stati Uniti siano veloci, siano molto più veloci di quello che può essere un’altra nazione che io conosca, in ogni caso sono sfide che richiedono almeno una generazione per essere completamente assorbite e direi da un punto di vista pratico richiederanno almeno 12 anni di politica uniforme e coerente. Di conseguenza Trump non solo ha il problema di fare quanti più cambiamenti nella maggiore velocità possibile, ma anche di garantire dei risultati accettabili o soddisfacenti per l’americano medio nei primi due anni e nei successivi due anni, in modo da poi consentire a un suo successore di proseguire il lavoro che ha avviato. Sempre che sia un lavoro di successo, naturalmente. Quindi queste sono direi le tre sfide che deve affrontare, che sono sfide enormi e che quindi richiederanno veramente una grossa dose di lavoro, di dedizione e anche di fortuna.

[Fabio Frabetti – Money.it]

Allora poi ti chiedono se l’aggressività di Trump, l’aggressività verbale ovviamente, è una maschera oppure lo stile?

[Roberto Mazzoni]

Tutte e due. Allora questo è un po’ l’approccio di chi fa affari a New York. Io ho provato a avere a che fare con degli investitori di New York e sono assolutamente abrasivi. La loro modalità e come funzionano. Quindi fa parte del personaggio, fa parte della sua cultura, del suo background. In più lui la usa ampiamente per creare un clima negoziale che dal suo punto di vista è più favorevole. Ma in realtà per Trump in questo momento quello che lui dice è più che altro per uso interno. Quindi serve per disinnescare eventuali frazioni ostili nel suo partito, facendo credere loro che lui è allineato con quello che loro pensano. Dice tutta una serie di cose che sono assolutamente incredibili e che puntano in tale direzione e che cambiano anche nel tempo. In secondo luogo servono per rassicurare l’elettorato che l’ha messo alla presidenza del fatto che lui c’è, che sta facendo, che sta agendo e quindi lo fa rumorosamente in modo da essere notato e da far sì che la stampa, il grado lo riprenda, quindi che faccia da cassa di risonanza. Non sono messaggi destinati all’esterno, su questo non ho nessun dubbio. Quindi come dice giustamente, come dicono alcune persone che lo hanno osservato per lungo tempo, Trump non va mai preso alla lettera e va sempre preso sul serio. Quindi non ascoltare quello che dice perché gran parte è rumore. Serve semplicemente per creare confusione e non far capire esattamente dove vuole andare. In effetti la strategia, l’ho descritta in un video recente, si chiama “ambiguità strategica”, quindi non far mai capire esattamente dove vuole andare a parare.

E questo continuerà a essere così, anche perché innanzitutto lui stesso non ha le idee chiarissime su quali saranno i prossimi passi perché non ci sono dei passi chiaramente definiti. Lui stesso deve sondare il terreno, vedere quello che l’economia interna può effettivamente reggere, fino a dove riesce ad arrivare con i suoi progetti, considerando che ci saranno sicuramente posizioni di tipo giudiziario piuttosto che politico interno, oltre che limiti di esecuzione da parte delle risorse interne, ostacoli posti da avversari esterni, tutta una serie di fattori. Quindi Trump procede molto rumorosamente, però dice una cosa e spesso ne fa un’altra, quindi direi di osservare soprattutto quello che fa, non prestare attenzione a quello che dice.

[Fabio Frabetti – Money.it]

Negli ordini esecutivi c’è quello che blocca qualsiasi progetto di CBDC, abbiamo parlato spesso con te Roberto di questi progetti, anche qui avrebbe mantenuto un po’ quello che aveva detto anche in campagna elettorale.

[Roberto Mazzoni]

Sì, corretto. Allora, Trump è fondamentalmente contrario, come sono fondamentalmente contrari anche quelli che stanno spingendo per questa ristrutturazione del sistema finanziario interno ed esterno degli Stati Uniti. Quindi credo che per un po’ di tempo il discorso CBDC sarà archiviato, tuttavia quelle manovre che vi descrivevo prima sono un modo per creare una CBDC virtuale, quindi benché non sia ufficiale producono un effetto simile e poi in prospettiva potrebbero porre le condizioni per forzare l’inserimento di una CBDC a livello federale. Teniamo presente che diversi Stati hanno dichiarato che le CBDC saranno illegali all’interno dei confini statali, per esempio la Florida, quindi questo è un ulteriore deterrente nei confronti di una mossa da parte della Federal Reserve. Ma io non credo che la Federal Reserve a questo punto sia interessata a seguire quel tipo di percorso perché mi sembra piuttosto evidente che stia sganciandosi in modo piuttosto deciso rispetto alla Bank of England, alla banca britannica, da quando appunto con settembre dell’anno scorso hanno sganciato completamente la gestione degli interessi sul circuito del dollaro e questo creerà dei conflitti tra le due banche centrali e di certo, quindi siccome la banca centrale inglese spinge da tempo e in modo insistente sulle CBDC, la Federal Reserve farà l’opposto e di conseguenza non vedo questo rischio negli Stati Uniti nell’immediato.

Però appunto bisogna prestare molta attenzione su quello che si svilupperà sul fronte delle cripto perché potrebbe essere un modo di reinserire il problema lateralmente.

[Fabio Frabetti – Money.it]

Infine, come vedi, la relazione con Putin, perché leggevo oggi ad esempio che tramite Israele sono state inviate armi all’Ucraina, si è rivolto pubblicamente più a Putin che a Zelensky, mentre in campagna elettorale insomma ci sono state anche delle battute su Zelensky, grande venditore, eccetera, eccetera, invece anche cosa aveva firmato quell’ordine per bloccare qualsiasi aiuto all’estero e poi c’è stata una parziale retromarcia, come vedi ecco la relazione, cioè lo aveva detto in un 24 ore risolverà, nessuno ci aveva creduto, l’aveva preso alla lettera, però ecco come vedi la questione ucraina e Trump?

[Roberto Mazzoni]

Beh è una questione complessa, sicuramente, Trump ha pochissime carte in mano e non credo che sia in grado di fare una trattativa che sarebbe accettabile ai suoi avversari nel congresso e che sarebbe risolutiva, nemmeno per i russi, i russi non hanno nessuna fretta di avviare questa trattativa, l’hanno detto in molti modi, hanno detto che preferiscono prima fare tutta una serie di passaggi preliminari, insomma stiamo parlando di 6 mesi, prima che si arrivi a un qualche tipo di dialogo concreto tra i due personaggi, Trump ha cercato di forzare un po’ i tempi, però di nuovo molto di quello che Trump dice serve per tenere buoni coloro che all’interno del suo partito vorrebbero affondarlo e per facilitare l’approvazione delle nomine dei ministri che sono sul piatto in questi giorni, quindi per Trump ricordiamoci l’Ucraina è un problema perché è una distrazione e per gli americani è la stessa cosa, nel senso che agli americani o medio il fatto che l’Ucraina sia in guerra o non sia in guerra interessa relativamente, quello che interessa è che i soldi americani non vengono mandati in Ucraina, che non si crei un conflitto diretto con i russi che potrebbe sfociare una guerra nucleare e che non si debiliti la struttura interna dello stato americano per sostenere guerre che non interessano a nessuno negli Stati Uniti, queste sono le priorità degli americani, quindi il fatto che Trump arrivi a un accordo di pace o meno in tempi relativamente brevi non interessa, quello che interessa è che lui non continui a spingere la guerra, quindi non continui ad alimentarla, allora il blocco degli uti esterni è stato bloccato da un giudice, quindi ci sarà l’appello, ci saranno tutte queste serie di cose che fanno parte di quello che sarà l’operatività dell’amministrazione Trump.

Fortunatamente in questo caso, a differenza del primo giro, c’è un Attorney General, quindi un ministro della giustizia che è in grado di muoversi, Pam Bondi e che gli darà un grosso sostegno in tal senso, però tutto questo dovrà essere discusso in tribunale, dovranno di fatto smantellare tutta una serie di strutture che sono state create per impedire a un Presidente degli Stati Uniti di muoversi in tal senso, e i russi ne sono consapevoli perché Putin ha detto in numerose interviste, il problema che lui ha sempre avuto con l’America è che con il Presidente di turno riusciva a raggiungere un accordo che poi veniva cancellato dal cosiddetto Deep State, quindi se Trump vuole raggiungere un accordo sensato o diciamo reale con i russi deve prima ridurre l’influenza Deep State e arrivare a un punto in cui gli stessi russi possono credere che quello che lui promette sia attendibile. In più io credo che da un punto di vista pratico Trump stia cercando di guadagnare tempo, ha capito che la cosa non si risolve in fretta, ha capito che non può bloccare completamente le armi o comunque qualcosa dovrà mandare per tenersi buoni quelli vicini, ma in ogni caso i segnali che ha mandato anche concretamente ai russi sono di de-escalation.

Quindi vogliamo finire questa storia, cerchiamo di finirla prima possibile in un modo che sia accettabile tra di noi, cioè accettabile per Stati Uniti e Russia. Trump vuole escludere completamente gli ucraini dalla trattativa e lo stesso vogliono i russi, i russi stati chiarissimi non vogliono avere Zelensky in mezzo, anche perché lo ritengono un presidente illegittimo che non sarebbe in grado di prendere nessun tipo di accordo e tra l’altro un personaggio inattendibile, inaffidabile. Quindi per i russi la soluzione se mai ci sarà un vertice potrebbe essere un incontro a tre, in Russia si parla di una specie di Yalta 2.0, Xi Jinping, Putin e Trump, che parlano di tutto perché è l’Ucraina, e che si accordano su quelli che possono essere delle sfere di influenza reciproche e dei territori di rispetto reciproci. Trump ha già incominciato a definire il contorno dei confini interessanti per lui e per quello che lui definisce il progetto Fortress America, la fortezza americana. Quindi dice “noi ci ritiriamo a casa, però vogliamo che casa nostra sia protetta” e quindi il perimetro minimo che noi consideriamo che debba essere di rispetto dove non vogliamo vedere la presenza di cinesi e russi è questo, l’ha già detto, Groenlandia, Canada, fino a Panama incluso, quindi includendo anche il Messico.

Dopodiché ha anche proposto di acquisire la Groenlandia, cosa su cui è estremamente determinato, e che tuttavia dovrà passare attraverso l’approvazione a parte del congresso, perché ci dovrà essere qualche tipo di alterazione congressuale. Quindi si tratta di meccanismi che si svilupperanno, sappiamo che i groenlandesi se non sbaglio dovrebbero fare un referendum per diventare totalmente indipendenti rispetto a Danimarca in aprile, quindi quello potrebbe essere una data. Perciò secondo me Trump sta aspettando che la guerra si risolva da sola, sta cercando di frenare e sta frenando comunque su quello che è supporto nei confronti degli ucraini, tenete presente che moltissima roba è stata mandata dall’amministrazione Biden ed è stata mandata abbastanza per tenere gli ucraini operativi per altri tre mesi, infatti Trump ha detto “vi do 100 giorni”, tanto in questi 100 giorni per gli ucraini cambia poco in termini di fornitura perché hanno già ricevuto quello che dovevano ricevere e per i russi non c’è nessun vantaggio a fare per esempio un cessato del fuoco, l’han detto più e più volte e credo che a Trump alla fine sia arrivato il messaggio, nonostante quello che gli dicevano i suoi consiglieri perché fermarsi in questo momento per i russi sarebbe un errore, stanno guadagnando terreno, la difesa ucraina sta crollando progressivamente, la guerra potrebbe risolversi entro l’estate, lo stesso responsabile dei servizi segreti ucraini ha detto se non sbaglio, Budanov credo che si chiami, che entro l’estate o l’anno prossimo se continua così l’Ucraina non esisterà più, ha detto lui, quindi per i russi non c’è nessun vantaggio in questo momento a fare nessun tipo d’accordo e per Trump non c’è nessun vantaggio a fare una brutta figura cercando di inseguire un accordo che non c’è, perché che cosa può portare sul tavolo per convincere i russi poi a fare che cosa?

I russi vogliono i 4 oblast che hanno già dichiarato essere parte della Russia e che sono in parte ancora occupati dagli ucraini, quindi è inverosimile che Trump possa andare da loro e concedergli a lì a lì pensando poi di non essere attaccato a casa, il congresso non lo accetterebbe mai, soprattutto i falchi all’interno del suo partito non lo accetterebbero mai una cosa di questo genere, però se nel frattempo le cose precipitano e i russi occupano i territori, a quel punto lui non deve concedere più niente. Quindi io credo che per Trump la strategia sia quella a questo punto di aspettare, ha messo lì 100 giorni giusto per dare un riferimento, poi magari rientreranno 6 mesi e poi si vedrà, anche perché per lui, l’ho già detto, la cosa più importante è quella di riprendere un dialogo che credo anche sia oggettivamente più importante per tutti quanti, sulla proliferazione delle armi nucleari, quindi impostare una nuova base con cinesi e russi per procedere a una riduzione delle armi nucleari e anche a nuovi trattati che magari riducano l’uso di armi nucleari sulla breve gittata. Su questo gli americani credo che siano più sensibili del passato, anche perché l’uso dell’ultimo missile a Oreshnik da parte di Russia ha dimostrato che a oggi la NATO non ha nessun sistema di difesa contro tali missili, quindi è interesse degli Stati Uniti ridurne la presenza perché non è esattamente il caso di proseguire quella politica fallimentare che si è seguita finora.

Trump ha detto che vuole anche costruire una Iron Dome, una rete di protezione all’interno degli Stati Uniti, quindi concentrarsi di più sulla difesa interna, dare il tempo alla tecnologia americana di recuperare l’enorme ritardo che hanno rispetto ai russi in campo missilistico, recuperare o meglio razionalizzare gli sviluppi in ambito dell’intelligenza artificiale dove c’è veramente molto da mettere a posto e soprattutto riportare sotto controllo il debito pubblico americano che è esplosivo e nel frattempo cercare di far stare gli americani il meglio possibile.

[Fabio Frabetti – Money.it]

Bene allora io ti ringrazio molto Roberto di essere tornato con noi, seguite Roberto sul suo sito mazzoninews.com, ci diamo appuntamento al mese prossimo.

[Roberto Mazzoni]

Perfetto, arrivederci a tutti.

Roberto Mazzoni

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