La corte di appello del quinto circuito negli Stati Uniti, che ha sede a New Orleans, ha definitamente bloccato il mandato presidenziale con cui Joe Biden avrebbe voluto imporre l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori assunti da aziende private con più di 100 dipendenti.
La mossa segna un’importante battuta di arresto per il piano con cui la Casa Bianca aveva progettato di costringere gran parte della forza lavoro americana a vaccinarsi oppure a sottoporsi a test settimanali a spese del datore di lavoro e indossare la mascherina.
Il mandato, ossia obbligo di vaccinarsi, sarebbe dovuto entrare in funzione il 4 di gennaio 2022 tramite l’intervento di un’agenzia federale dedicata alla tutela della sicurezza sul lavoro: la Occupational Safety and Health Administration, agenzia per la sicurezza a la salute sul posto di lavoro.
Il ricorso al mandato è stato presentato dai seguenti stati che fanno riferimento al 5° circuito della corte di appello: Texas, Lousiana, South Carolina, Utah, Mississippi. Si sono unite al ricorso anche numerose società, singoli cittadini e associazioni religiose. I convenuti erano OSHA, Martin Walsh, ministro del lavoro federale, e Douglas Parker assistente segretario del ministero del lavoro per OSHA.
Al momento, ricorsi simili sono stati presentati da altri 22 stati in almeno altri quattro circuiti d’appello statunitensi, per un totale di 27 stati su 50 Vari stati hanno presentato anche più di un ricorso e la Florida ha anche approvato una legge interna che rende espressamente illegali sul proprio territorio qualsiasi obbligo vaccinale imposto da un datore di lavoro.
Secondo Jeff Laundry, Attorney General della Lousiana che ha partecipato al ricorso presso il 5° circuito, la sospensione dovrebbe avere valore a livello nazionale.
Di fatto OSHA ha già sospeso la direttiva in conformità all’ordine ricevuto dalla corte. Nel frattempo la Casa Bianca ha invitato le aziende a procedere ugualmente nell’imposizione della vaccinazione a dispetto del fatto che il governo federale non possa più farlo, per il momento.
Inoltre Biden ha messo in campo il Department of Justice per difendere in tribunale il nuovo mandato di OSHA, ma con scarsi risultati.
Se attuato, l’obbligo vaccinale sui dipendenti privati produrrebbe notevole distruzione a livello economico negli Stati Uniti e ha già creato scompensi importanti nelle compagnie aeree e in altri settori produttivi dove alcune aziende hanno già deciso d’imporlo autonomamente al proprio personale.
In un recente discorso su questo argomento, il governatore della Florida Ron DeSantis sintetizza molto bene il nocciolo della questione.
Secondo DeSantis, gli obblighi vaccinali di fatto non aumentano la diffusione dei vaccini oppure la loro efficacia, ma distruggono l’economia americana perché basta un calo dell’1% nel personale attivo nei settori critici per mandare in crisi le complesse catene distributive moderne.
Nello spezzone di video menziona anche uno dei tanti gruppi di dipendenti che si sono consorziati per fare causa ai propri datori di lavoro, citando il caso degli assistenti di volo. Da notare che il video di DeSantis è stato pubblicato su The Hill, una testata televisiva che è orientata a sinistra.
Questo indica che anche nella sinistra non estremista, Joe Biden, Anthony Fauci e le persone che li circondano, stanno perdendo consensi. Nel prossimo video vediamo sempre The Hill commentare sul recente blocco imposto dal 5° circuito. Ricordate che OSHA è l’agenzia incaricata della sicurezza del lavoro con cui l’amministrazione Biden sta cercando d’imporre l’obbligo vaccinale sulle aziende.
In pratica la corte ha confermato le posizioni di DeSantis, riconoscendo che la Casa Bianca stava cercando un mezzo qualsiasi per imporre la vaccinazione agli americani e che ha scelto OSHA a caso, sperando che funzionasse, e non perché ci fosse alcuna giustificazione per farlo.
Inoltre l’affermazione di Biden e della Casa Bianca che si tratta di un’emergenza viene smontata da comportamento tenuto dallo stesso governo federale che ha aspettato due mesi prima di pubblicare il Mandato e poi ha concesso due mesi di proroga prima che entrasse in vigore.
Un ritardo premeditato che è in diretta contraddizione con la teoria dell’emergenza. Inoltre il fatto poi di aver imposto arbitrariamente il numero di 100 dipendenti come minimo, non ha alcuna giustificazione scientifica ed è chiaramente scelto a caso.
La stessa OSHA, nelle ultime settimane, aveva indicato che avrebbe probabilmente abbassato il limite al di sotto dei 100 dipendenti e che avrebbe anche eliminato la scappatoia del test settimanale, imponendo la vaccinazione oppure il licenciamento.
Rimangono tutt’ora validi gli obblighi imposti ai militari, ai dipendenti e ai fornitori federali e al personale sanitario, ma ci sono numerose cause avviate anche contro questi altri tipi di obblighi.
In generale, il video di The Hill mostra come anche una fascia importante dell’elettorato indipendente oppure democratico moderato stia perdento fiducia in Anthony Fauci e nell’amministrazione Biden, come dimostrato dal calo vistoso negli indici di gradimento di entrambi.
Il problema fondamentale è che i vaccini si sono rivelati inefficaci nel bloccare la diffusione del contagio e che possono al massimo ridurre la gravità della malattia in caso di ricovero.
Lo stesso Bill Gates ha constatato l’inefficacia vaccinale durante una recente intervista.
Bill Gates, come anche la giornalista di The Hill, spingono inoltre l’idea che non ci siano stati validi strumenti di cura e che questi debbano essere prodotti dalle stesse case farmaceutiche che ci hanno dato i vaccini che non bloccano il contagio. In realtà sappiamo che ci sono stati e ancora esistono diversi strumenti e protocolli di cura preventivi che sono stati utilizzati con successo da equipe mediche in tutto il mondo.
Ma il nucleo centrale dell’opposizione all’obbligo vaccinale non viene unicamente dal fatto che il vaccino è sostanzialmente inutile per impedire la trasmissione del virus e che non garantisce immunità, ma anche dal costante rifiuto da parte della classe politica dominante di riconoscere il fatto che chi è già guarito dal COVID dispone di anticorpi che offrono reale immunità e quindi non ha bisogno di nient’altro per difendere se stesso e gli altri dal contagio.
Da notare che il significato della parola vaccino è stata alterato di recente al fine di adattarsi alla propaganda in atto sui media principali e consentire l’approvazione dei vaccini per COVID attualmente in circolazione.
La modifica del significato di una parola è una tecnica molto diffusa nelle operazioni di propaganda perché consente al propagandista di adattare la realtà ai propri desideri senza dover dimostrare nulla, ma semplicemente cambiando le regole del gioco tramite una ridefinizione di una parola.
Il Center for Disease Control and Prevention americano (CDC), che gestisce la risposta sanitaria a qualsiasi epidemia negli Stati Uniti, ha cambiato la definizione di vaccino e di vaccinazione tre volte negli ultimi cinque anni. Ogni cambiamento è stato per adattarsi ai requisiti delle case farmaceutiche e ai limiti dei vaccini prodotti da queste ultime, anziché per proteggere il pubblico.
Prima definizione, valida fino al 2015:
Vaccinazione: l’Iniezione di un organismo infettivo che è stato ucciso oppure attenuato al fine di prevenire una malattia.
Vaccino: Un prodotto che produce immunità perciò protegge il corpo dalla malattia.
Questa è la definizione che la gente comune conosce e che ha usato per diverse generazioni. E’ quella che ha in mente anche oggi quanto si parla di vaccino.
Seconda definizione, valida tra il 2015 e il 2021:
Vaccinazione: L’atto d’introdure un vaccino nel corpo al fine di produrre immunità nei confronti di una malattia specifica.
Vaccino: Un prodotto che stimola il sistema immunitario di una persona al fine di produrre immunità nei confronti di una malattia specifica.
Questo significa che la persona può comunque rimanere contagiata dalla malattia, ma si spera che i suoi anticorpi intevengono per impedire che si ammali.
Terza definizione adottata il 26 agosto 2021 al fine di approvare i vaccini Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson per l’uso definitivo negli USA.
Vaccino: una preparazione usata per stimolare la risposta del sistema immunitario del corpo a una malattia.
Il 2 settembre hanno anche cambiato il significato di vaccinazione come segue:
Vaccinazione: l’atto di introdurre nel corpo un vaccino al fine di produrre protezione nei confronti di una malattia specifica.
La persona non è più immune bensì è “protetta” dalla malattia, senza specificare che cosa significhi tale protezione.
Quindi in origine la persona si faceva vaccinare per prevenire una malattia, poi si faceva vaccinare per diventare immune così da evitare il contagio. Ora può essere contagiato e ammalarsi e i vaccini COVID lo proteggono forse dalle conseguenze più gravi.
Per tale motivo non è corretto parlare di vaccini quando si riferisce alle iniezioni per il COVID sviluppate da Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson e Astra Zeneca, bensì si dovrebbe parlare di prodotti terapeutici sperimentali.
Si è passati dal proteggere o generare immunità nei confronti di una malattia, che è sempre stato il significato originale di vaccino, a stimolare la risposta.
Tra l’altro la nuova definizione non indica se la risposta stimolata sia positiva oppure negativa.
E’ quindi chiaro che un’immunità acquisita in modo naturale da chi ha contratto, magari anche incosapevolmente la malattia, è di gran lunga superiore alla cosiddetta protezione offerta dal vaccino. La situazione viene spiegata molto semplicemente dal governatore della Florida DeSantis in una conferenza tenuta a metà ottobre.
Come spiegato da DeSantis e confermato anche da osservazioni statistiche in Paesi dove il livello di vaccinazione è al massimo, l’andamento dei ricoveri non dipende dallo stato vaccinale della persona. A Gibilterra, ad esempio, stanno attraversando un’ondata di contagi e di ricoveri, nonostante la totalità della popolazione sia stata vaccinata e buona parte degli adulti abbia ricevuto anche la terza dose.
La conferma ci viene anche dall’ospedale univesitario della cittadina di Gent in Belgio.
Tornando al blocco del Mandato vaccinale di Biden per i lavoratori del settore privato, il parere contrario è stato unanime per tutti i giudici federali della Corte di Appello del 5° Circuito.
Ora la Casa Bianca sta cercando di consolidare presso una sola corte d’appello tutti gli altri ricorsi in un solo tribunale al fine di ridurre lo sforzo di difesa e sperare di trovare in una corte più malleabile.
Comunque, il documento pubblicato dai tre giudici è talmente forte che la Casa Bianca sarà in difficoltà nel difendere il proprio mandato anche altrove.
In primo luogo la corte riconosce che il mandato soffre di serie problematiche costituzionali e legali. Ecco alcuni brani presi dalle 22 pagine della motivazione pubblicata dai giudici.
“Cominciamo col dichiarare l’ovvio. L’Occupational Safety and Health Act che ha dato vita a OSHA, fu approvata dal Congresso al fine di garantire agli americani ‘condizioni di lavoro salutari e sicure al fine di conservare le risorse umane’. Non ha mai avuto l’obiettivo di consentire la profonda burocrazia federale di regolare il funzionamento dei posti di lavoro e pronunciare pareri di vasta portata in materia sanitaria che abbiano gli effetti più radicali su tutti i membri della società.
Al di là della possibile incostituzionalità del mandato, su cui non decideremo oggi, notiamo che comunque il mandato è difettoso in modo irreparabile nel modo stesso in cui è stato formulato. Da una parte gli ordini forzati contenuti nel mandato combinano un pronunciamento governativo che è raro nel suo genere ed iper-inclusivo perché accomuna tutti i datori di lavoro e tutti i lavoratori in America senza tener conto delle diverse industrie e le ovvie differenze di rischio che coinvolgono ad esempio una guardia giurata che faccia un turno notturno da sola e un macellaio che lavori spalla a spalla all’interno di un magazzino zeppo di colleghi. Allo stesso tempo il mandato non è inclusivo a sufficienza poiché cerca di salvagardare la salute degli impiegati che lavorano insieme a 99 colleghi, mentre trascura quella di chi lavora con 98 colleghi”.
“Il quadro peggiora considerando che lo stato di emergenza dichiarato nel mandato si riferisce a una situazione che il mondo intero ha sopportato per due anni e alla quale OSHA ha reagito con un ritardo di ben due mesi. Infine, il mandato eccede di gran lunga i poteri conferiti a OSHA.
“La legge che conferisce il potere ad OSHA d’intervenire in materia di sicurezza dichiara l’intervento legittimo ‘qualora (A) gli impiegati siano esposti a un pericolo grave dall’esposizione a sostanze o agenti che si è determinato siano tossici o fisicamente dannosi oppure dalla presenza di nuovi pericoli, e (B) che l’emissione di un nuovo standard di emergenza serva per proteggere gli impiegati da tali pericoli’.
“Nel suo ricorso, lo Stato del Texas propone una tesi convincente. La diffusione di un virus per via area esula dalla competenza di OSHA poiché il virus è ampiamente diffuso nella società e perciò non è riferito a un particolae posto di lavoro e, per la maggior parte degli impiegati, non costituisce una minaccia vitale, visto che non è uniformemene tossico o velenoso”.
“Infine il mandato ha una portata di vastità sconvolgente. Già nei primi tempi della pandemia, OSHA aveva riconosciuto l’impraticabilità di creare un regolamento di emergenza in risposta al COVID-19.”
“Infine vale la pena di notare che il mandato presenta serie preoccupazioni costituzionali perché regola attività di tipo non economico che sono invece unica pregogativa dei singoli stati. La richiesta che qualcuno si sottoponga a un vaccino oppure a un test periodico ricade chiaramente nei poteri del singolo stato. Solo il singolo stato può ordinare una vaccinazione obbligatoria”.
Secondo il parere dei giudici, Biden non ha alcuna autorità per imporre un mandato vaccinale e quindi non c’è nessuna possibilità che vinca anche qualora il ricorso legale proseguisse.
Dei 27 stati che hanno presentato il ricorso, solo uno, Iowa, ha un Attorney General del partito democratico, ma 3 hanno un governatore del partito democratico: Lousiana, Kansas e Kentuky.
Ecco la ripartizione degli stati in base ai diversi cirtuiti.
Louisiana, Mississippi, South Carolina, Texas e Utah hanno presentato il ricorso congiunto presso il 5° che ha prodotto il blocco di cui abbiamo parlato. La South Carolina è tuttavia sotto la giurisdizione del 4° circuito e lo Utah è sotto la giurisdizione del 10°.
Idaho, Kansas, Kentucky, Ohio, Oklahoma, Tennessee e West Virginia hanno presentato un ricorso congiunto presso il 5° circuito. Tuttavia l’Idaho è sotto la giuristizione del 9° circuito, il Kansas e l’Oklahoma sono sotto il 10° e il West Virginia è sotto il 4°.
L’Indiana sta presentando un ricorso al 7° circuito.
Alaska, Arizona, Arkansas, Iowa, Missouri, Montana, Nebraska, New Hampshire, North Dakota, South Dakota e Wyoming hanno presentato un ricorso congiunto presso l’8°. Alaska, Arizona e Montana sono sotto la giurisdizione del 9° circuito, il New Hampshire del 2° e il Wyoming del 10°.
Alabama, Florida e Georgia stanno facendo causa al OSHA presso l’11° circuito.
Anche Trump, attraverso l’organizzazione d’intervento legale America First Policy, ha fatto causa a OSHA per il mandato vaccinale depositando il ricorso presso l’8° circuito della Corte di Appello. L’aggiunta di un nuovo circuito favorisce l’assegnazione del caso a una corte equilibrata nel caso venisse accettata la richiesta della Casa Bianca di consolidare il caso presso un solo tribunale, consolidamento che avverrebbe mediante un’estrazione a sorte.
Roberto Mazzoni
Altre fonti:
https://www.ca5.uscourts.gov/opinions/pub/21/21-60845-CV0.pdf
Definizione ufficiale vaccino dal 2012 al 2015