Anatomia di una crisi – parte 1 – Liberi di scegliere #9

Vi presento in questo video un’altra conferenza formativa realizzata da Milton Friedman nella sua serie “Libri di scegliere” nel 1980. Milton Friedman è uno degli economisti più importanti del secolo scorso ed è anche considerato il principale esperto in questioni monetarie, riferendosi naturalmente a quello che è il mondo monetario in cui viviamo. Perciò il mondo fiat, delle valute fiat, è il mondo che precedeva questa situazione attuale, vale a dire valute fiat ancorate al dollaro, il cosiddetto standard aureo.

Nel mondo bitcoin naturalmente queste regole non si applicano e il modello che si avvicina di più alla progettazione, all’impianto di bitcoin, è la scuola austriaca e in particolare il libro “Il bitcoin standard” che vi ho consigliato e che vi invito a leggere o a rileggere nel caso non lo avreste letto oppure a rileggere in ogni caso perché ci dà sempre una visione più chiara di quello che è il percorso su cui siamo. Tuttavia la scuola austriaca dipinge uno scenario ideale che non è mai stato realizzato quindi gli economisti austriaci ci raccontano quello che secondo loro dovrebbe essere un’economia ideale e bitcoin si avvicina molto a quel modello.

Tuttavia non sappiamo esattamente quali fosse il modello che aveva in mente Satoshi Nakamoto e forse anche Satoshi Nakamoto non aveva progettato in dettaglio quello che sarebbero stati gli sviluppi, sapeva che bitcoin avrebbe cambiato le carte in tavola sicuramente ma si aspettava che lo sviluppo di bitcoin avrebbe seguito una direzione organica vale a dire avrebbe guadagnato terreno nel sistema attuale senza tuttavia rivoluzionare di colpo e probabilmente avrebbe avuto una sorta di comportamento camaleontico infatti ce lo dicono anche gli esperti di bitcoin che a secondo delle epoche delle ere di bitcoin che tipicamente durano quattro anni bitcoin cambia caratteristiche.

Quindi credo che sia molto importante conoscere le teorie e i concetti che poi sono stati applicati in realtà e non dato risultati sviluppati da Milton Friedman perché ancora per un certo tempo saremo in un contesto di valuta fiat che si evolverà probabilmente grazie a bitcoin in qualcosa di diverso ma tale percorso e ce lo dicono di nuovo anche gli esperti di bitcoin non sarà breve, non succederà domani anche perché non si vuole che sia un trasferimento drastico che sia una rivoluzione un cambiamento improvviso provocherebbe una crisi troppo profonda e sarebbe distruttivo invece quello che vogliamo è un sistema che si sviluppa parallelamente e che gradualmente si affianca e parzialmente sostituisce quello attuale ma soprattutto tiene sotto controllo quello attuale quindi lo incapsula e impedisce magari un’esplosione nucleare ma invece ne facilita una graduale riduzione quindi potenzialmente una scomparsa tuttavia graduale nel tempo. Per questo motivo vi propongo Milton Friedman.

Milton Friedman tra l’altro in questa serie di conferenze fa spesso riferimento a un altro importante autore in ambito economico Adam Smith lo scozzese lo scrittore scozzese che per primo ha definito il concetto di libero mercato che non è quello che ci descrivono sui media e che ha elaborato un concetto fondamentale secondo cui lasciato a se stesso un uomo una donna una persona facendo i propri interessi finisce per contribuire anche agli interessi degli altri se invece si cerca di pilotare dall’esterno il suo comportamento le sue azioni o le azioni combinati di persone che potrebbe essere una definizione dell’economia si ottengono delle distorsioni e si finisce per produrre risultato opposto da quello che si voleva.

Vale a dire anche se il governo interviene con buone intenzioni produce sempre risultati negativi o quasi sempre risultati negativi mentre invece l’individuo singolo l’imprenditore singolo la persona che vuole contribuire alla propria famiglia alla propria azienda proprio gruppo la propria città tendenzialmente anche se punta prevalentemente a fare i propri interessi finisce per soddisfare gli altri anche perché si trova in un contesto dove con gli altri deve interagire e i suoi servizi e i suoi prodotti devono essere ben accolti dagli altri questo è il concetto fondamentale di Adam Smith a cui Adam Smith anche aggiungeva un altro concetto importante vale a dire la specializzazione per avere maggiore produttività e per essere di maggiore utilizzo di maggiore contributo alla società in cui si vive è bene specializzarsi nell’antichità le famiglie facevano tutto producevano il proprio cibo lo consumavano producevano i propri attrezzi ma questo portava a un’inefficienza notevole e a risultati decisamente scadenti invece nel mondo più moderno abbiamo visto la specializzazione quindi persone che si concentrano ad esempio a produrre abiti e che diventano particolarmente abili, particolarmente efficienti nel farlo.

E quindi possono offrire gli abiti a un prezzo molto inferiore con la qualità molto superiore in quantità molto superiori ottenendo in cambio altre cose che loro non producono più che vengono prodotte da altri che tuttavia sono specializzate in queste altre questi altri settori questi due elementi combinati ci danno appunto lo scenario definito da Smith come libero mercato Adam Smith, nel suo periodo combatteva contro un fenomeno che si chiama mercantilismo vale a dire un’élite ristretta di persone sfrutta il commercio soprattutto commercio internazionale al fine di guadagnare al massimo e di sfruttare le differenze tra i prezzi con capo e vantaggio non ha vantaggio delle persone che vivono nel loro paese di origine o delle persone che vivono nel paese con cui hanno a che fare che tipicamente sono colonie quindi il mercantilismo è un po’ la formula economica tipica di un impero.

Mentre invece il libero mercato taglia fuori i mercanti ricchi mercanti che controllano l’andamento delle merci e che guadagnano sul passaggio senza dare particolare contributo e mette direttamente in contatto i produttori e fa sì che nel mercato allargato quindi anche al di fuori una singola nazione ciascuno diventi bravo nel fare particolari cose e contribuisca agli altri in virtù della maggiore capacità maggiore abilità minor costo che riuscita a raggiungere nel produrre determinati prodotti situazione che poi si può ribaltare perché a mano a mano che chi non era capace di fare più prodotti diventa bravo perché c’è richiesta nella sua nazione e va a soddisfare un mercato esistente può superare e sostituire un fornitore estero questo diventa facile a farsi ed è abbastanza spontaneo come comportamento se non ci sono interferenze da parte dello stato momento in cui ci sono interferenze da parte dello stato tutto viene distorto e più interferenze ci sono più regole più limiti più spinte a favore di un gruppo piuttosto che un altro peggiora sarà la situazione della produttività complessiva quindi questo è un po’ il concetto che ci propone Milton Friedman in questa serie di video e che viene direttamente da Adam Smith.

Il problema di Adam Smith, che poi viene replicato da Milton Friedman, è che non tengono conto del fatto che all’interno della popolazione ci sono pochi ma precisi individui che invece hanno obiettivi criminali e che non fanno parte necessariamente delle categorie criminali classiche vale dire non sono le persone che troviamo in prigione o che vanno a rubare nelle case sono persone dotate di a volte notevole abilità che riescono ad inserirsi nel mondo degli affari e nell’industria e in tutti i settori dove ci può essere un giro di denaro interessante e diventano dei parassiti e in quella situazione il loro interesse non è mai a favore del resto della comunità e quindi diventa indispensabile che qualcuno intervenga per isolarli ed estrarli e fermarli e questa funzione dovrebbe essere demandata allo stato solo che lo stato non è in grado di identificarli spesso lo stato è pieno degli stessi soggetti e quindi tra loro non si fanno le scarpe e qui è dove cade la teoria di Friedman, dove cade la teoria di Adam Smith.

Perché se la teoria di Adam Smith fosse stata perfetta noi la useremmo ancora oggi invece non è più utilizzata è stata superata da altre teorie e oggi abbiamo lo stato che interferisce in tutto e su tutti e su tutto quindi ci devono essere state delle mancanze nelle rispettive teorie e io personalmente questa è la mia opinione le identificate in questa carenza voglio dire nella maggior parte dei casi è vero che se le persone vengono lasciate libere di fare quello che fanno meglio e libere di coltivare il proprio interesse personale coltivare l’interesse della famiglia della propria azienda finiranno per contribuire concretamente al benessere degli altri salvo che siano criminali questo è un po’ l’idea e in effetti vedrete in questi video che Milton Friedman cita come personaggi importanti di rilievo che hanno dato comunque i contributi utili sia la famiglia Rockefeller a cui era comunque collegato legato perché la famiglia Rockefeller finanziava ha creato di fatto l’università di Chicago dove Milton Friedman insegnava e dove ha sviluppato il suo lavoro come pure naturalmente John Maynard Keynes rispetto a quale Milton Friedman mostra comunque una certa riverenza o un certo rispetto perché non ha preso in considerazione varie delle motivazioni più vaste di John Maynard Keynes e non evidenti ma vedremo poi magari in questo stesso video di capire dove è scivolato e dove non ha visto quello che stava succedendo realmente.

Quindi nella fase di transizione fatte le riserve che vi ho menzionato che tra l’altro valgono anche per il contesto bitcoin le teorie Milton Friedman ci sono utili per capire come funziona una crisi come viene attivata una crisi in un contesto di denaro fiat che è quello dove noi viviamo e ci racconta tra l’altro come è successa una delle crisi più importanti della vita recente del mondo perché la grande depressione americana ha avuto un risvolto negativo su tutto il mondo occidentale e sul resto del mondo allargato e la possiamo considerare alla base della seconda guerra mondiale perciò direi che sia importante capire come è successo e quali sono stati i responsabili le persone fisicamente che hanno l’hanno provocato nel video si parla di Federal Reserve System.

Federal Reserve System è l’insieme di banche centrali che compongono la gestione del denaro dei dollari negli stati uniti ce ne sono 12 ciascuna responsabile di un’area geografica degli stati uniti che poi fanno riferimento a una sede centrale a Washington che è quella che noi conosciamo generalmente come Federal Reserve, riserva federale tradotta. Quindi il sistema della Federal Reserve è un sistema che raggruppa più banche che partecipano alla definizione delle politiche monetarie nelle singole aree alle quali poi contribuiscono le banche azioniste che hanno finanziato la creazione della Federal Reserve System oltre che il governo statunitense che ha una quota di controllo all’interno del sistema e che interviene sul sistema attraverso il ministero del tesoro. Nel video si parla anche di Midwest che sarebbe un’area degli stati uniti centrale quindi lontana dall’Oceano Atlantico e dell’Oceano Pacifico e poi si parla della teoria del avviamento della pompa o del pump priming che è un po’ la teoria fondamentale elaborata da John Maynard Keynes. John Maynard Keynes, ne abbiamo parlato più volte, era un economista britannico che viene presentato nel libro “The Bitcoin Standard” di Saifedean Ammous come un pedofilo che ha elaborato le sue teorie anche per favorire i suoi vizi ma questo non possiamo dimostrarlo.

In ogni caso John Maynard Keynes aveva elaborato questa teoria secondo cui come succede in una pompa se la pompa, mettiamo la pompa d’acqua, non contiene l’acqua non può funzionare come pompa bisogna iniettare una quantità d’acqua sufficiente quindi fare l’avviamento in inglese si dice priming, far partire il circuito dopo di che la pompa può funzionare può pompare, continuare a pompare fino a che non finisce l’acqua, quando finisce l’acqua a che punto la pompa si ferma e lui aveva applicato questo concetto al mondo monetario dicendo che l’economia si fermava se lo Stato non iniettava denaro, non continuava ad iniettare denaro per favorire appunto l’avviamento della pompa se non per favorire il continuo riciclo di questo denaro. Il problema è che con questo sistema si generava inflazione, tramite l’inflazione si toglievano i risparmi della popolazione e si indebitavano gli stati progressivamente che potevano poi essere controllati dal sistema bancario.

Questa è la sintesi essenziale del sistema di Maynard Keynes che è quello secondo cui noi oggi operiamo che è stato adottato come sentirete nel video all’epoca della grande repressione non è più stato abbandonato. E ora vi presento il video di Maynard Keynes e ora vi presento il video di Milton Friedman.

Anatomia della più grave crisi finanziaria di tutti i tempi

[Robert McKenzie]

Buongiorno, sono Robert McKenzie e vi do nuovamente il benvenuto nel campus dell’Università di Chicago. Stiamo per vedere la Parte 3 della serie televisiva di Milton Friedman, Liberi di Scegliere. Ciò che è emerso finora è che il Dr. Friedman crede appassionatamente che quando le persone perseguono il proprio interesse economico, nel lungo periodo, tutti staranno meglio. Ecco perché è così fortemente contrario ai controlli da parte del governo. In effetti, crede che l’America non sia un paese libero a causa della portata dell’intervento governativo nella vita economica delle persone. Ora, in questo programma, ci mostra la sequenza con cui tutto questo si è sviluppato a partire dal crollo della borsa del 1929, per proseguire con la Grande Depressione degli Anni Trenta e l’eredità che entrambi hanno lasciato.

[Milton Friedman]

Delancey Street nel Lower East Side di New York. Difficilmente uno dei siti più noti della città. Eppure quello che è successo in questa strada, quasi 50 anni fa, continua a influenzare tutti ancora noi oggi.

Wall Street. La maggior parte di noi sa bene che cosa è successo qui 50 anni fa.

All’interno della Borsa, il 29 ottobre 1929, il mercato crollò. Quel giorno divenne noto come Black Thursday, il GIovedì Nero.

Il crollo di Wall Street è stato seguito dalla peggiore depressione della storia americana. Tale depressione è stata attribuita al fallimento del capitalismo. In realtà non lo era affatto, ma il mito sopravvive ancora oggi. Quello che è successo veramente è stato molto diverso.

Benché la situazione apparisse sana in superficie, L’economia americana aveva iniziato a declinare già a metà del 1929. Il crollo ha semplicemente intensificato tale recessione. Alimentata anche dai continui fallimenti delle banche nel Sud e nel Midwest. Ma la recessione diventò una crisi solo quando tali fallimenti si diffusero anche a New York, ed in particolare in questo edificio, allora sede della Banca degli Stati Uniti. Il fallimento di questa banca provocò effetti di vasta portata, e non avrebbe mai dovuto accadere. È stato una sorta di incidente storico che questa particolare banca abbia svolto il ruolo che ha avuto. Per quale motivo fallì?

Era una banca perfettamente sana. Le banche che si trovavano in condizioni finanziarie molto peggiori si erano trovate in difficoltà prima di allora e, grazie alla cooperazione di altre banche, erano state salvate. Il motivo per cui questa particolare banca non fu salvata ha a che fare con il suo carattere piuttosto speciale. In primo luogo, il suo nome, Banca degli Stati Uniti, Un nome che faceva credere agli immigrati che si trattasse di una banca governativa ufficiale, anche se in realtà si trattava di una normale banca commerciale. In secondo luogo, il fatto che i proprietari fossero ebrei. Sia il suo nome che il carattere della sua proprietà, avevano contribuito in larga misura ad attrarre un gran numero di clienti tra i numerosi uomini d’affari ebrei nella città di New York.

Ma entrambe queste particolarità avevano anche l’effetto di alienare la benevolenza di altri banchieri a cui non piaceva il vantaggio speciale conferito dal nome e non piaceva il carattere della proprietà. Di conseguenza, le altre banche erano fin troppo pronte a diffondere voci allarmanti, al fine di alimentare un’atmosfera in cui si scatenarono assalti agli sportelli della banca, che si trovò subito in difficoltà. E gli altri banchieri erano anche meno disposti del solito a collaborare agli sforzi che furono fatti per salvare questa particolare banca. A pochi isolati di distanza si trova la Federal Reserve Bank di New York. Era qui che la Banca degli Stati Uniti avrebbe potuto essere salvata. In effetti, il Federal Reserve System era stato istituito 17 anni prima, proprio per prevenire le peggiori conseguenze dei fallimenti bancari.

La Federal Reserve Bank di New York, i cui direttori si riuniscono oggi in questa sala, ideò un piano in collaborazione con il sovrintendente bancario dello Stato di New York per salvare la Banca degli Stati Uniti. Il loro piano prevedeva la fusione della Banca degli Stati Uniti con diverse altre banche, e avrebbero anche fornito un fondo di garanzia che doveva essere sottoscritto da altri banchieri per assicurare ai depositanti che i beni della Banca degli Stati Uniti erano sani e salvi. La Federal Reserve convocò una riunione dopo l’altra per cercare di mettere in atto il piano. Si avvicinarono diverse volte ad un accordo, per poi naufragare e riprendere di nuovo la discussione. Ma, alla fine, dopo una riunione durata tutta la notte, il 10 dicembre, 1930, gli altri banchieri, tra cui in particolare John Pierpont Morgan, rifiutarono di sottoscrivere il fondo di garanzia, e il piano fallì. Il giorno dopo, la Banca degli Stati Uniti chiuse i battenti, per non riaprire mai più le sue porte.

Per i suoi depositanti, che hanno visto i loro risparmi bloccati e le loro attività distrutte, la chiusura fu tragica. Eppure, quando la banca fu finalmente liquidata, negli anni peggiori della Depressione, restituì 92,5 centesimi per ogni dollaro che era stato depositato. Se le altre banche avessero collaborato per salvarla, nessuno avrebbe perso un centesimo.

Le altre banche di New York credevano che la chiusura della Banca degli Stati Uniti avrebbe avuto effetti puramente locali. Ma si sbagliavano, in parte perché aveva così tanti depositanti, in parte perché molti di loro erano piccoli imprenditori, in parte perché era la più grande banca a cui fosse mai stato permesso di fallire negli Stati Uniti fino a quel momento, gli effetti si propagarono su vasta portata. I depositanti di tutto il paese ebbero paura che i loro fondi non fossero al sicuro e si affrettarono a ritirarli dalle rispettive banche. Ci furono corse agli sportelli ovunque. Le banche fallirono a frotte. E per tutto il tempo, il Federal Reserve System rimase a guardare senza muovere un dito, quando invece avrebbe avuto il potere, il dovere e la responsabilità di fornire il denaro che avrebbe permesso alle banche di soddisfare le richieste insistenti dei loro depositanti senza dover chiudere i battenti.

Il modo in cui le corse agli sportelli possono diffondersi e possono essere fermate è una conseguenza del modo in cui funziona il nostro sistema bancario. Potreste pensare che quando portate il vostro denaro in una banca e lo depositate, la banca prenda quei soldi e li metta in un caveau da qualche parte per aspettare fino a quando non ne avrete bisogno di nuovo, così da essere pronta a restituirveli.

Ma le banche non fanno nulla del genere. Prendono immediatamente gran parte di ciò che depositate e lo prestano a qualcun altro. Come pensate che la banca guadagni interessi per pagare le proprie spese o per ricompensarvi in qualche modo per l’uso dei vostri soldi? Il risultato è che se tutti i depositanti di tutte le banche provassero tutti in una volta a convertire i loro depositi in contanti, non ci sarebbe neanche lontanamente abbastanza denaro nelle banche del paese per soddisfare le loro richieste.

Al fine di evitare un tale risultato, al fine di interrompere una corsa agli sportelli, è necessario avere un modo per impedire alle persone di chiedere la restituzione dei propri soldi oppure avere qualche fonte aggiuntiva da cui attingere denaro. Questo doveva essere lo scopo del Federal Reserve System. Avrebbe dovuto fornire il denaro aggiuntivo necessario a soddisfare le richieste dei depositanti quando si fosse verificata una corsa agli sportelli.

Un classico esempio di come questo sistema potesse funzionare correttamente si trova a una distanza di oltre 3.000 chilometri da New York, vicino al Gran Lago Salato nello Utah. All’inizio degli anni ’30, alcune banche di Salt Lake City e delle città circostanti cominciarono a trovarsi in difficoltà. I proprietari di una di queste banche furono abbastanza intelligenti da vedere cosa doveva essere fatto per mantenere le loro banche aperte e abbastanza coraggiosi da farlo. Quando i depositanti impauriti iniziarono a chiedere a gran voce di ritirare tutti i loro soldi, uno dei compiti di George Eccles fu di informare i suoi cassieri su come gestire l’assalto.

[George Eccles – presidente del consiglio di amministrazione First Security Corporation]

Abbiamo riunito tutti i nostri dipendenti e abbiamo detto loro di trovarsi in banca alle 8, di prendere posizione allo sportello e di comportarsi come se nulla stesse accadendo, semplicemente dovevano mostrare un bel sorriso a tutti i clienti, se ce la facevano, E anche io feci altrettanto. E avevamo quattro sportelli dedicati ai risparmi e abbiamo detto di non abbandonare mai lo sportello. Nemmeno durante l’ora di pranzo. Qualsiasi altra cosa fosse successa, dovevamo mantenere tutti gli sportelli aperti per tutto il giorno. Ma la cosa importante era che sapevamo che avremmo avuto code interminabili, quindi era inutile cercare di sbrigarsi perché le code sarebbero continuate comunque. Perciò abbiamo detto che, quando veniva consegnata loro una ricevuta di prelievo assieme al libretto di risparmio, avrebbero dovuto controllare la firma ogni volta anche se conoscevano personalmente il cliente. Sarebbe servito solo per guadagnare tempo. E poi, quando era il momento di pagare i soldi, non avrebbero dovuto usare banconote da cento dollari, bensì banconote da cinque, dieci e venti dollari. E avrebbero dovuto contarle due volte  per poi consegnarle con un sorriso.

[Milton Friedman]

La banca sopravvisse la mattina, ma non aveva abbastanza denaro per continuare. Così, nel pomeriggio, chiesero altri fondi alla Federal Reserve.

[George Eccles – presidente del consiglio di amministrazione First Security Corporation]

E la Federal Reserve inviò un furgone blindato. Due grandi sacchi pieni di valuta furono trascinati in banca dalla guardia, facendosi varco a fatica tra la folla. Entrò in banca anche Morgan Craft, un manager locale della Federal Reserve. Mariner, mio fratello, lo afferrò e gli disse di salire sul bancone di marmo e dire a tutte le persone presenti che aveva appena portato un sacco pieno di soldi e che c’erano molti altri soldi nel posto da dove veniva. E Craft lo fece. Dopo di che Mariner salì a sua volta sul bancone e disse: “Ora che avete sentito quello che ha detto. Noi non abbiamo intenzione di chiudere. Resteremo aperti finché qualcuno di voi vorrà i suoi soldi.

Quindi non preoccupatevi minimamente. Naturalmente c’era un’altra banca in città e ne chiamammo il direttore per dirgli che non poteva chiudere nemmeno lui. Rispose che non poteva farlo perché non aveva abbastanza soldi. Quindi gli facemmo un prestito temporaneo. Perché non potevamo permettere a un’altra banca di chiudere mentre era in corso questa corsa agli sportelli. La psicologia del pubblico avrebbe fatto continuare all’infinito anche la corsa agli sportelli nella nostra banca. Avrebbero prelevato tutti i soldi.

[Milton Friedman]

La banca sopravvisse al primo giorno di assalto. A quel punto era tempo di cambiare psicologia. Il secondo giorno doveva essere molto diverso.

[George Eccles – presidente del consiglio di amministrazione First Security Corporation]

Così quella sera riunimmo tutti i nostri dipendenti, perché sapevamo che, il giorno dopo, le persone che avevano lavorato durante quella giornata, ne avrebbero sentito parlare e si sarebbero presentate agli sportelli la mattina seguente. Così abbiamo pensato che non potevamo lasciare che si creasse una folla nell’atrio. Perciò istruimmo i nostri cassieri di pagare i soldi il più velocemente possibile, affinché chiunque fosse entrato dalla porta principale, non vedesse un assembramento di gente. Avrebbero dovuto usare banconote da $ 100. E non lasciare che si sviluppasse nessuna fila allo sportello. E non ci fu nessuna fila. Di conseguenza, per mezzogiorno, la gente andava e veniva in modo normale, e la corsa agli sportelli era finita.

[Milton Friedman]

Si trattava solo di rassicurare il pubblico che avrebbe potuto avere i suoi soldi. Il Federal Reserve System era lì per garantire che ciò accadesse, fornendo denaro alle banche.

Allora, perché questo sistema non impedì la Grande Depressione dopo il crollo del 1929? Perché dal 1929 al 1930, dopo il crollo del mercato azionario, il Federal Reserve System permise alla quantità di denaro in circolazione di diminuire lentamente, soffocando in tal modo la struttura monetaria. Nel dicembre 1930, la quantità di denaro era diminuita del 3%, il che potrebbe non sembrare molto, ma un’economia in crescita ha bisogno di denaro aggiuntivo per prevenire la deflazione e altri problemi.

Data questa strozzatura del sistema monetario, ciò che è successo dopo, era più o meno inevitabile. Se la Banca degli Stati Uniti non fosse fallita, sarebbe fallita qualche altra banca.

E tale fallimento avrebbe dato comunque il via alle corse agli sportelli. Una volta iniziata la corsa, la Federal Reserve avrebbe potuto impedire le conseguenze disastrose che ne sono derivate, intervenendo e fornendo al sistema bancario in generale la creazione di nuovo denaro, e distribuendo il denaro di cui aveva bisogno per soddisfare le richieste dei depositanti. Dopotutto, una volta che i depositanti iniziano a cercare di portare i loro soldi fuori dalle banche, C’è una forte tendenza alla diminuzione della quantità di denaro in circolazione. Ogni dollaro prelevato da una banca, rappresenta la garanzia per diversi dollari presenti in altri depositi. Se la Federal Reserve fosse intervenuta, se avesse comprato titoli di Stato su larga scala, e avesse fornito il denaro necessario, i depositanti avrebbero scoperto che potevano ottenere i loro soldi e e avrebbero smesso di chiederli.

Ironia della sorte, le persone della Federal Reserve di New York sapevano che questa era la politica giusta. Nessuno l’aveva sostenuta con più forza di Benjamin Strong, il primo capo della banca. Tragicamente per l’America, morì due anni prima della vera crisi.

Con la morte di Benjamin Strong, un uomo davvero straordinario che non solo gestiva la Federal Reserve di New York, ma che era anche la figura chiave dell’intero sistema della Federal Reserve, scoppiò una lotta per il potere tra New York, le altre banche del Federal Reserve System e il consiglio di amministrazione di Washington. New York perse, e vinsero le altre banche, e la vittoria maggiore fu del consiglio di amministrazione di Washington. Fu un evento poco notato, ma fu il primo passo in quel massiccio trasferimento di potere verso Washington che ha dominato le nostre vite sin da allora.

Allora come oggi, questo edificio ospitava il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Ma a quel tempo, anche il Consiglio della Federal Reserve aveva i suoi modesti uffici da qualche parte nello stesso edificio. Il passaggio di potere fu suggellato pochi anni dopo, quando il consiglio ottenne il suo magnifico tempio a pochi isolati di distanza da qui, su Constitution Avenue.

Nonostante gli ottimi consigli provenienti da New York, il sistema della Federal Reserve rifiutò di acquistare titoli di Stato, un’operazione che avrebbe fornito denaro alle banche commerciali per soddisfare più facilmente la richiesta insistente dei loro depositanti. Invece, che ci crediate o no, il Federal Reserve System rimase a guardare mentre le banche crollavano da tutte le parti. Come ha detto giustamente il capo di una delle banche fallite, il sistema della Federal Reserve avrebbe dovuto tenersi in disparte per essere pronto ad intervenire per una vera emergenza.

Ma se questa non era un’emergenza, quale poteva esserlo? Le banche chiudevano una dopo l’altra, seguendo una reazione a catena, che distruggeva sistematicamente denaro ad ogni passaggio.

Si tratta di un processo che ancora oggi pochi banchieri capiscono.

Se chiedi a un singolo banchiere se la sua attività consiste nel creare denaro, ti guarderà come se tu fossi un pazzo. E ti dirà: “Certo che no. Iio non creo soldi, mi limito ad accettare depositi dai miei clienti. Ho messo un po’ di quel deposito nel caveau, come riserva, e ho prestato il resto. Non creo denaro”. Ma., dal punto di vista dell’economista, la situazione è molto diversa. Come ho spiegato in precedenza, la maggior parte dei depositi registrati sui libri contabili delle banche è il frutto della penna di un contabile.

Ma questo semplice fatto è nascosto al singolo banchiere perché non accade qui, all’interno della sua banca. Bensì accade come conseguenza delle transazioni tra le diverse banche. Come gli uomini che gestivano la Federal Reserve sapevano molto bene, succede quando il denaro prestato da una banca viene depositato in un’altra banca affinché possa essere prestato una seconda volta e poi ancora e ancora. Durante la Depressione, il processo funzionava al contrario. Le banche distruggevano denaro. Tuttavia, la Federal Reserve lasciò che accadesse. Il risultato finale fu che, al termine di questo triste episodio, nel 1933, la quantità di denaro disponibile negli Stati Uniti era diminuita di un terzo. La lenta strozzatura si era trasformata in un vero e proprio strangolamento. Per ogni $ 3 di valuta e di depositi che le persone avevano avuto nel 1929, erano rimasti solo $ 2. Su tre banche che erano aperte nel 1929, solo due erano sopravvissute nel 1933.

La terribile depressione che seguì fu il risultato diretto dei pasticci commessi dal sistema della Federal Reserve.

Le loro politiche monetarie soffocarono ogni speranza di ripresa economica.

Peggio ancora, la depressione americana si sarebbe espansa a livello mondiale a causa di ciò che si nascondeva dietro queste porte.

Questo è il caveau della Federal Reserve Bank di New York. All’interno si trova il più grande tesoro d’oro del mondo.

Infatti, nel 1929, il mondo usava ancora lo standard aureo come base monetaria, E questo caveau, dove era conservato l’oro degli Stati Uniti, fornisce una prova eccellente di dove abbia avuto origine la Depressione. Se la Depressione fosse iniziata in Europa o in qualsiasi altra parte del mondo, gli Stati Uniti avrebbero perso oro. Dal paese sarebbe uscito più oro di quanto ne entrava. Ma sarebbe successo il contrario se, viceversa, la Depressione fosse iniziata negli Stati Uniti. Più oro sarebbe arrivato dall’estero rispetto a quello che sarebbe fluito all’estero, mentre gli effetti della nostra depressione si diffondevano oltre i nostri confini.

In realtà, questo fu esattamente ciò che accadde. Il sistema monetario internazionale era basato sull’oro, e le regole del gioco erano queste. L’oro negli Stati Uniti avrebbe dovuto controllare la quantità di denaro emesso dalla Federal Reserve. A sua volta, la quantità di denaro emesso dalla Federal Reserve avrebbe controllato la quantità di denaro emesso dalle banche commerciali, che a loro volta controllavano la quantità di denaro che gli individui, le imprese e l’industria potevano ottenere. Il risultato sarebbe dovuto essere una struttura monetaria integralmente legata alla quantità di oro presente nei caveau negli Stati Uniti. Ma nel 1930, la Federal Reserve non giocò secondo le regole. Rimase a guardare mentre le banche cominciavano a crollare, e con ciascun crollo, diminuiva di colpo anche l’offerta di moneta.

Le imprese e l’industria iniziarono inevitabilmente a fallire. Gli americani, ora più poveri, compravano meno prodotti dall’estero.

La Gran Bretagna fu uno dei paesi colpiti. Alla pari degli Stati Uniti, la Gran Bretagna aveva una propria struttura monetaria legata all’oro. Il problema era che la Gran Bretagna ora poteva vendere meno all’estero e, di conseguenza, ridusse la quantità di prodotti acquistati dall’estero, ma non abbastanza. Secondo le regole dello standard aureo, avrebbe dovuto pagare la differenza in oro. Con ogni lingotto d’oro spedito fuori dalla Gran Bretagna, la quantità di denaro diminuiva.

La depressione, che era già in corso in Gran Bretagna, peggiorò.

L’oro britannico fluì negli Stati Uniti, presumibilmente per formare le fondamenta di una nuova fetta della struttura monetaria. Ma la Federal Reserve non permise che succedesse. L’oro rimase semplicemente chiuso a chiave. Quale fu il risultato? La Gran Bretagna rimase nei guai e, alla fine, nel 1931 uscì dallo standard aureo, tagliando il legame tra la quantità di oro e la quantità di denaro in circolazione. Negli Stati Uniti, che soffrivano della peggiore depressione della storia, c’era oro in abbondanza, ma senza alcun beneficio.

Sebbene questi eventi siano accaduti quasi 50 anni fa, molte delle nostre politiche odierne derivano direttamente da essi. I banchieri centrali di tutto il mondo, i funzionari governativi di tutto il mondo, hanno paura di una nuova Grande Depressione. Si sono quindi mossi nella direzione opposta.

Invece del problema di avere troppo poco denaro in circolazione, ci troviamo di fronte al problema di avere troppi soldi. I problemi di inflazione che ci affliggono oggi trovano la loro origine direttamente dal problema della deflazione che ci ha afflitto dal 1929 al 1933.

La gente arrivò a credere che il capitalismo del libero mercato avesse fallito. Serviva qualcosa per sostituirlo. All’Università di Cambridge, in Inghilterra, una nuova ortodossia emerse negli anni ’30, un’ortodossia che è rimasta potente fino ad oggi.

Deve la sua influenza alla brillantezza di un uomo.

John Maynard Keynes è stato senza dubbio uno dei più grandi economisti di tutti i tempi. Come altri economisti della sua generazione, trovò la Grande Depressione sia un paradosso che una sfida. Era un paradosso perché sembrava contraddire alcuni dei principi fondamentali che gli economisti erano arrivati a dare per scontati. Keynes raccolse la sfida costruendo un’ipotesi complessa e sofisticata che non solo spiegava ciò che stava accadendo, ma offriva anche una via d’uscita, un modo per porre fine alla Grande Depressione ed evitare episodi simili in futuro. Il nucleo della sua teoria era che ciò che accadeva alla quantità di denaro non aveva importanza.

Ciò che contava davvero era una particolare categoria di spesa. Nel gergo degli economisti, la spesa autonoma. Che tipo di spesa è? Potrebbe essere un investimento da parte delle imprese commerciali nella costruzione di fabbriche e nell’aumento del numero di macchine e nell’aggiunta di inventari. Potrebbe essere la spesa da parte di individui per costruire case.

O, cosa più importante di tutte, potrebbe essere la spesa in deficit da parte del governo. Se la spesa privata per gli investimenti, per la costruzione di case, non fosse sufficiente a mantenere la piena occupazione, allora il governo poteva sempre intervenire e spendere abbastanza per compensare la differenza. Era nata la teoria dell’avviamento della pompa.

La teoria fu accolta come una manna dal cielo da politici che cercavano un  qualsiasi espediente per uscire dalla situazione.

Dopotutto, nel corso dei secoli, i politici sono stati fin troppo disposti a spendere soldi, a patto di non dover tassare i propri cittadini per finanziare tali spese. E qui gli veniva proposta una teoria scientifica, presentata sotto gli auspici di una fonte universitaria ritenuta altamente responsabile, e che offriva loro una giustificazione per fare ciò che avevano sempre voluto fare. C’è quindi da meravigliarsi che la spesa pubblica sia esplosa da allora? Oppure dobbiamo meravigliarci che la spesa in deficit, anche senza la scusa di una guerra, e su larga scala, sia diventata all’ordine del giorno?

In America, la nuova amministrazione Roosevelt adottò l’approccio keynesiano. Autorizzò una spesa massiccia per sostenere progetti governativi. Coinvolse il governo sempre più nella gestione dell’economia. Sviluppò programmi progettati per fornire sicurezza a ogni individuo.

Anche in Inghilterra, prese saldamente piede l’idea che solo il governo sarebbe stato in grado di  sostenere l’economia, come questo film dell’epoca mostra chiaramente.

[Giornalista britannico]

Con l’assistenza del governo nazionale, sono stati riavviati i lavori sulla Grande Cunada 534. E speriamo tutti che questo sia il preludio di un periodo di crescente prosperità nel settore. Le esportazioni di prodotti di cotone verso l’India sono aumentate. E come risultato del sistema di quote nelle colonie, che il governo nazionale ha introdotto per diminuire i pericoli della concorrenza giapponese, le esportazioni di prodotti di cotone verso tali colonie sono più che raddoppiate.

Uno dei contributi più importanti che il governo nazionale ha dato al miglioramento delle condizioni sociali è stata una campagna abitativa senza precedenti nella nostra storia.

[Milton Friedman]

Sebbene alcune di queste misure possano essere state utili, e in effetti necessarie, durante gli anni della Depressione, sono continuate talmente a lungo da quel momento in poi, che lo stesso Keynes ne sarebbe stato inorridito. Keynes morì nel 1946. Ho sempre considerato una tragedia il fatto che non abbia vissuto un altro decennio. Era l’unico uomo che avrebbe avuto la posizione, la personalità, e la forza di carattere per persuadere i suoi stessi discepoli a non portare troppo lontano e a non proseguire troppo a lungo alcune idee che magari erano buone per gli anni ’30, ma che di certo non erano più valide per la situazione del dopoguerra.

Il fatto che avrebbe potuto farlo, è suggerito da un articolo che ha scritto poco prima della sua morte. Si tratta dell’ultimo articolo che abbia mai scritto ed è stato pubblicato dopo il suo decesso. In quell’articolo, Keynes esprimeva forti riserve sulla misura in cui alcuni dei suoi discepoli avevano portato avanti le sue idee. Se fosse stato nelle condizioni di contrastare questi eccessi, se avesse vissuto un altro decennio, l’esplosione inflazionistica del dopoguerra avrebbe potuto essere evitata.

La massiccia crescita del governo centrale iniziata dopo la Depressione è continuata da allora.

Semmai, negli ultimi anni ha persino accelerato. Ogni anno, ci sono più edifici a Washington occupati da più burocrati che amministrano più leggi.

La Grande Depressione persuase il pubblico che l’impresa privata era un sistema fondamentalmente instabile, che la Depressione rappresentava un fallimento del capitalismo del libero mercato, e che il governo doveva intervenire per svolgere la funzione essenziale di stabilizzare l’economia, e di fornire sicurezza ai suoi cittadini. L’accettazione diffusa di queste opinioni ha scatenato l’enorme crescita del potere del governo che si è verificata nei decenni successivi, e che è ancora in corso. Ora sappiamo, come molti economisti sapevano allora, che la verità sulla Depressione era molto diversa. La Depressione è stata prodotta, o per lo meno, aggravata da politiche monetarie perverse seguite dalle autorità statunitensi.

Lungi dall’essere un fallimento del capitalismo di libero mercato, la Depressione è stata un fallimento del governo. Sfortunatamente, quel fallimento non si è concluso con la Grande Depressione. Da allora, il governo ha tentato di interferire su ogni minuscolo aspetto dell’economia.

In pratica, proprio come durante la Depressione, lungi dal promuovere la stabilità, il governo stesso è stato la principale fonte di instabilità.

Le perverse teorie di Keynes

Questo video credo che sia uno dei più importanti che Milton Friedman ha realizzato perché ci fa capire una serie di concetti fondamentali. Il primo di questi concetti è che queste gradi crisi vengono spesso generate da un singolo uomo o da un gruppo molto ristretto di uomini che prendono una decisione sbagliata, vuoi per di picca, vuoi per abilità personale, vuoi per qualsiasi altra motivazione e poi siccome riguardano il denaro che è una cosa che tocca tutto nella nostra vita e che tocca non soltanto la vita della singola nazione in cui viviamo ma tante altre nazioni con cui questa è collegata, la decisione di quella singola persona o di quel gruppo di persone produce degli effetti a catena che possono essere giganteschi come nel caso della grande depressione.

Anche la grande crisi del 2008, grande crisi finanziaria del 2008 fu avviata per una decisione presa dal ministro del tesoro degli Stati Uniti dell’epoca che decise di non salvare una particolare banca, quindi una dinamica molto simile, perché riteneva che fosse una banca che meritava di fallire, non gli piaceva e quella singola decisione produce un disastro di scala planetaria in pochissimo tempo, tanto che fu necessario prendere interventi straordinari, stampare una quantità di denaro spropositata per tamponare la falla in un sistema che non si è mai più ripreso veramente. Questo ci fa capire che il sistema è estremamente instabile e che non è possibile prevedere l’arrivo di una crisi da lontano, quindi vedere magari l’aumentare dei segnali che ci dicono che sta per succedere qualcosa di grave molto prima che quello che deve succedere accada.

Nel mondo finanziario, nel mondo monetario, la crisi magari viene intravista da esperti che capiscono quali sono le conseguenze di determinate decisioni e ci avvertono di conseguenza, ma viene poi a esplodere quando tocca la gente, gente che non comprende i meccanismi, che si spaventa e che prende decisioni irrazionali come quello della corsa agli sportelli, nel convincimento che i suoi soldi siano in banca quando non ci sono, non rendendosi conto che con la corsa agli sportelli provocano il falimento della banca e quindi garantiscono la perdita dei propri soldi. Anche perché è vero che le banche e i conti bancari nell’occidente sono spesso assicurati, quindi esiste un modo per nel tempo più o meno breve risarcire fino a una certa cifra chi ha perso accesso ai propri conti, ma è anche vero che così facendo semplicemente lo Stato genera più denaro e quindi fa pagare il conto del fallimento allo stesso correntista e anche a tutti gli altri. La seconda cosa che vediamo è che Milton Friedman condivide con Maynard Keynes, di cui l’Oda l’ha operato, l’idea che sia lo Stato a dover gestire il denaro.

Questo è un concetto che oggi è ritenuto assoluto, vale a dire l’unica entità che possa generare denaro è lo Stato, ma in realtà non è così perché storicamente qualsiasi nuova forma di denaro è partita come iniziativa individuale, un’iniziativa di un piccolo gruppo, poi si è stesa gradualmente e alla fine quando arriva a livello dello Stato è perché si è già consolidata, si è già diffusa radicalmente e su vasta scala la gente l’ha accettata e quindi lo Stato si vuole inserire e sfruttare l’occasione per guadagnarci sopra in buona sostanza, per avere controllo di qualcosa che già esiste. Quando viene imposta dallo Stato tendenzialmente non funziona, anche perché come ci spiega benissimo Milton Friedman l’idea fondamentale che sia dietro al denaro è quella della fiducia, se le persone perdono fiducia nel denaro o in chi conserva il denaro per conto loro, in questo caso le banche, oppure nello Stato in generale, nella capacità dello Stato di conservare il valore di quel denaro, il valore precipita improvvisamente perché è una reazione che a te non è una reazione psicologica, è una reazione di paura, di terrore, di senso di perdita che fa sì che la gente si comporti razionalmente e che di fatto faccia crollare la fiducia del sistema.

L’abbiamo visto succedere tante volte anche nei tempi moderni all’interno di varie nazioni, per esempio la Germania di Weimar prima della seconda guerra mondiale o tante altre nazioni, potremmo dire Venezuela nei tempi più recenti. Quindi quello che Milton Friedman ci va a capire è uno che il sistema attuale comunque è sotto controllo del governo e che le persone del governo, anche una sola persona del governo o una persona del mondo bancario che può influenzare il comportamento del governo, può prendere una decisione sbagliata e quella decisione sbagliata da sola può provocare il disastro più vasto che si possa immaginare e che questo disastro poi si allarga macchia d’olio un po’ dovunque e può richiedere parecchio tempo per essere rimesso a posto. In secondo luogo siccome siamo in un contesto di denaro Fiat i meccanismi monetari descritti da Milton Friedman rimangono validi, vuole dire se una banca fallisce.

Se la gente fa la corsa agli sportelli ci sarà molto meno denaro in circolazione e quindi l’economia dovrà adattarsi di colpo a una mancanza di contante e come reazione smetterà di produrre o produrrà molto di meno perché non ha più l’energia necessaria per operare visto che è abituata a operare in quel tipo di sistema, è come se voi prendeste un tossico dipendente e gli toglieste improvvisamente la droga, la persona andrà in crisi di astinenza e potrebbe anche morire in quella crisi di astinenza e di certo in quella crisi di astinenza non sarà produttivo, si ammalerà e avrà una grande sofferenza e questo provocherà ribellioni, problemi politici, instabilità politica e tutto il resto. Quindi siccome operiamo in un contesto Fiat dobbiamo tenere presente che queste crisi potrebbero avvenire in qualsiasi momento.

Le crisi sono sempre di natura fondamentalmente monetaria perché quando si tocca al denaro quello poi tocca tutto il resto, sono determinate da la decisione di una o più persone ma un gruppo comunque ristretto che hanno il potere di influenzare queste decisioni e una volta che si innescano i problemi bisogna essere pronti a gestire come l’esempio secondo me molto carino del banchiere che ha mostrato in che modo riuscito a contenere il problema adottando un atteggiamento psicologicamente tranquillizzante e anche controllando la sua area di responsabilità o di influenza, voglia dire impedendo anche che l’altra banca che era presente nella stessa città fallisse perché se fosse fallita avrebbe influenzato anche la sua stessa banca.

Quindi, in caso di problemi che potranno esserci, bisogna innanzitutto essere una forza tranquillizzante, bisogna avere una strategia di uscita dal problema e bitcoin sicuramente lo è e bisogna anche capire che quando si presenta il problema il problema arriverà di colpo e sarà soverchiante e quindi non bisogna farsi prendere dallo sconforto o perdere il controllo della situazione quindi abbandonarsi alle emozioni. Succede sempre in quel modo e quando succede bisogna semplicemente sapere cosa fare partendo dalle certezze che si hanno sul sistema bitcoin che non verrà toccato naturalmente. Nel caso dell’esempio della depressione, grande depressione, JP Morgan che è un uomo che conosciamo benissimo che aveva avuto un ruolo fondamentale nella creazione della Federal Reserve, del Federal Reserve System negli Stati Uniti che era l’emissario della famiglia Rothschild sempre negli Stati Uniti che ha creato il legame forte tra Stati Uniti e Gran Bretagna, dell’interesse dei banchieri internazionali coinvolgendo anche la famiglia Rockefeller creando quella sorta di duopolio che ci ha portato fino direi all’inizio del nuovo secolo e che ancora oggi produce grandissimi effetti.

JP Morgan secondo me non si rifiutò di salvare quella banca semplicemente perché gli stava antipatica avendo dei proprietari ebrei, avendo una clientela prevalentemente ebrea che poteva anche essere, ma anche perché sapeva che creando questo effetto e facendo sì che la Federal Reserve che tutto sommato era una sua creazione non risolvesse il problema quindi non facesse quella che era tenuta a fare, si sarebbe creata una situazione di grave crisi sia in Gran Bretagna sia negli Stati Uniti tale per cui la gente sarebbe stata più facilmente manipolabile e gli Stati avrebbero dovuto muoversi in direzione socialista che era poi l’obiettivo di John Maynard Keynes.

John Maynard Keynes era un membro dei Fabiani quindi i famosi lupi vestiti d’agnello, un’organizzazione britannica che voleva diffondere il socialismo non attraverso la rivoluzione, non attraverso la pressione politica ma attraverso l’economia o attraverso metodi che andassero a toccare vari canali culturali e che quindi fossero più difficili a fermare. E ci riuscì molto bene. Infatti lo Stato da lì in avanti sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna divenne uno Stato socialista e le teorie di Maynard Keynes si diffusero rapidamente in tutto l’occidente e oggi sono le teorie che comandano e che funzionano come motore fondamentale dell’intero sistema e oggi non abbiamo più un denaro vero ma abbiamo debito. Il denaro che noi usiamo è una forma di debito. Un’altra cosa importante è che quando si creano degli apparati governativi a controllo o a regolamentazione di un’area si finisce per creare un problema duplice. Innanzitutto il governo non sa quello che succede ed è chiaramente esposto alla corruzione ma poi c’è anche il problema della competenza. Magari all’inizio, come nel caso della Federal Reserve, possiamo avere un presidente che è estremamente competente che sa esattamente quello che ha fatto e che nel caso di emergenze può intervenire in modo fattivo e produttivo e positivo.

Ma prima o poi questa persona se ne va e viene sostituita da altre persone che tendenzialmente sono meno competenti. E questa deriva della competenza si acquisisce col passare del tempo anche perché nel caso dell’organizzazione governativa non c’è una reale concorrenza. Mentre nel mondo dell’economia privata un imprenditore che non riesce a fare un buon prodotto trova un concorrente che lo supera e lo manda in bancarotta e perciò è costretto a mantenersi al passo, a diventare sempre più bravo, a inventare nuovi sistemi che siano più economici, più efficaci, che producono una qualità migliore e tutto il resto. Nel caso dello Stato questo non succede.

Nessuno dei burocrati viene punito per aver fatto degli errori. Infatti non accade neanche nel caso della grande depressione, anzi direi che la cosa viene messa al tacere e questo incentiva naturalmente la presenza di altri burocrati meno competenti perché non c’è nulla da perdere nell’essere incompetenti e la competenza viene conquistata con il duro lavoro, con lo studio magari fuori dal tempo di lavoro, quando si è a casa, con l’applicazione costante di verifiche e di controlli anche che possono mettere in dubbio il nostro stesso operato proprio perché se i risultati non sono positivi stiamo sbagliando qualcosa e dobbiamo modificarlo. Nel caso dello Stato questo non succede. Quindi noi oggi abbiamo per esempio la Federal Reserve che riunisce più di 20.000 persone, tutte laureate, estremamente qualificate, per produrre non sappiamo cosa perché di fatto ha perso il controllo, come avete visto, del sistema monetario, agisce soltanto su alcuni componenti dell’economia, tuttavia non riescono neanche a produrre stime attendibili di quanti soldi sono in circolazione e di quello che succede nell’economia e che devono continuamente fare revisioni delle loro stime mese dopo mese perché hanno sbagliato quelle precedenti. Quindi questa è la situazione in cui noi viviamo e direi che questa anatomia della crisi sia un elemento importante da tenere a mente perché prima o poi potrebbe succedere ed è bene che abbiamo chiaro l’idea della dinamica.

Roberto Mazzoni

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