Le guerre dell’oppio – parte 1 – MN #313

Stiamo iniziando un anno decisamente molto movimentato. Il Presidente Trump si è insediato e ha un programma molto intenso di interventi sia interni che esterni e questo intervento sarà concentrato su una serie di fattori chiave per quello che riguarda l’economia statunitense, l’immigrazione, la sicurezza dei confini interni, oltre che il rapporto con la Cina. E direi che la Cina sarà un tema centrale per i prossimi quattro anni, non soltanto per gli Stati Uniti. Quindi direi che è importante vedere un po’ di ceni storici sulla Cina, sul rapporto della Cina con l’Occidente, anche seguendo un po’ il filone che abbiamo avviato con la tele del ragno, visto che diversi tra voi hanno segnalato l’interesse ad approfondire quel tema e a vedere un pochino meglio quelli che sono i meccanismi che appaiono dietro la cortina di fumo che continuano a proporci sui mass media.

Quindi questo è un video storico, il primo di una serie dedicata alle guerre dell’oppio e credo che lo troverete interessante anche perché ci fa capire come mai siamo arrivati dove siamo oggi e per quale motivo la Cina ha le posizioni che ha oggi. Questo è un video realizzato sostanzialmente con il contributo cinese, quindi ci dà la possibilità di osservare la situazione un po’ dal punto di vista dei cinesi, che credo che sia interessante.

È comunque una storia interessante perché è una storia di droga, di soldi, di guerra e di imperi che si espandono e poi crollano nel continuo sforzo di dominare tutti gli altri. Quindi è una storia che probabilmente colmerà alcuni vuoti che avete nel panorama storico globale e che anche ci farà capire perché gli Stati Uniti non possono sganciarsi completamente dalla Cina, come pure la Cina non può sganciarsi completamente dagli Stati Uniti e dove affonda questo legame storicamente molto profondo.

Nel video che segue, che è la prima puntata appunto di questa miniserie, si parla della riforma della frusta unica che si riferisce a un’importante riforma fiscale attuata durante la dinastia Ming in Cina, che consolidò i vari tipi di pagamento delle tasse che ad epoca venivano raccolti sotto forma di merce o di lavoro da parte dei cinesi, dei sudditi, li consolidò tutti all’interno invece di un singolo pagamento in argento, che semplificava moltissimo la raccolta e l’invio delle tasse a Pechino, oltre che evitava la conversione dei valori delle varie merci che venivano presentate. Insomma fu una riforma molto importante guidata dal gran segretario Zhang Juzheng intorno al 1580. Bene e ora vi propongo il video. Eccolo.

Lo strano gemellaggio di amore e odio tra due imperi

[Narratore]

È qui, in un minuscolo insediamento in cima alla catena montuosa delle Ande del Sud America, che inizia il commercio globale. E questo a causa di ciò che viene scoperto nelle profondità di questa montagna.

L’argento più puro che il mondo abbia mai visto.

È il 1581 e un acquirente si fa avanti per acquistare questo argento. A 11.000 miglia di distanza, l’imperatore della Cina, l’uomo più potente della terra, ha deciso che il suo popolo deve ora pagare le tasse con l’argento.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Questo scatena un’enorme domanda di argento in Cina, al punto che l’argento valeva più dell’oro.

[Narratore]

Questa serie esplora come il mondo si trasforma quando l’argento del re di Spagna soddisfa le richieste fiscali dell’imperatore della Cina. È una storia straordinaria che testimonia come la Cina sia arrivata in una posizione dominante fin dagli albori del commercio mondiale, oltre 400 anni fa.

[Dr. Ma Debin – London School of Economics]

È stata la prima volta in cui il mondo intero è stato collegato in un’unica rete globale. E l’elemento più importante di questo evento è stato l’argento.

[Narratore]

L’argento permette agli imperatori cinesi di diventare gli uomini più potenti della terra. E l’argento fa di questo uomo d’affari l’uomo più ricco del mondo.

[Dr. John Haddad – Penn State University]

Gran parte della rivoluzione industriale americana è stata finanziata da questo mercante cinese.

[Narratore]

Gli artigiani cinesi continuano a creare argenteria che dimostra abilità di manifattura e bellezza senza pari, e che viene ambita in tutto il mondo.

[Dr. Maria Menshikova – museo statale Hermitage, San Pietroburgo]

Già nel XVIII secolo, la gente ammirava il lavoro di questo mondo fantastico e lontano perché il filo è così sottile, che appare come se fosse un capello.

[Narratore]

Il commercio dell’argento in Cina guida la crescita delle città del mondo, da Boston a Hong Kong, da Shanghai a Siviglia.

Ma getta anche i semi della quasi distruzione della Cina e porta alla guerra con le potenze occidentali.

[Professor Robert Bickers – Università di Bristol]

I britannici volevano avere una guerra a tutti i costi e alla fine l’hanno ottenuta.

[Professor Rana Mitter – Università di Oxford]

È questa l’epoca in cui la Cina entra in quel periodo che viene soprannominato il secolo dell’umiliazione. Quando la Cina non era più in controllo dei propri affari esterni.

[Narratore]

Ma la Cina non rinuncerà alla sua ossessione per questo metallo prezioso.

[Professor David Li Daokui – Tsinghua University]

Il principio di fidarsi solo dell’argento è quasi come una religione nella storia cinese. L’argento è il nostro oro, nella storia cinese.

[Narratore]

Questa serie rivela come l’argento ha cambiato la storia della Cina e la storia del mondo.

[Alan Chan -Designer]

È come tenere in mano un pezzo di storia.

[Narratore]

Come la Cina e l’argento influenzeranno il resto del mondo lo si può vedere forse per la prima volta nel luglio del 1588, in uno dei momenti più drammatici della storia d’Europa.

Sulla costa settentrionale della Spagna, il re Filippo II, protettore della fede cattolica, ha radunato una potente armata, 130 navi e 30.000 uomini, che costituisce l’elemento di forza primario di una guerra santa che sta conducendo in Europa e in Asia. Elisabetta I, regina d’Inghilterra e sovrana del paese protestante più potente d’Europa, sa di essere il suo bersaglio. Se Filippo II avrà successo, la rovescerà e renderà l’Inghilterra di nuovo cattolica. Ma come può Filippo mettere insieme una tale armata? Come può permetterselo? La risposta sorprendente viene da una decisione presa a migliaia di chilometri di distanza dalla Spagna, da un altro sovrano, non tanto per motivi di potere o di religione, ma per problemi di tassazione. Nel 1581, sette anni prima che Filippo scateni la sua armata, l’imperatore della Cina ordina che il suo popolo debba pagare tutte le tasse in argento. La Spagna è l’unico paese in grado di soddisfare pienamente l’enorme fame di argento della Cina.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Per quanto riguarda il commercio dell’argento tra Spagna e Cina, tendiamo a pensare al commercio europeo, in particolare al commercio di lingotti, come a qualcosa che si è sviluppato e che sia stato promosso dall’Europa. Riteniamo che l’Europa sia il propulsore di tale commercio. Ma, in realtà, è la Cina.

[Narratore]

Ciò che esploriamo in questa serie di documentari rivelatori è come, attraverso questa decisione, un imperatore Ming abbia posto la Cina al centro del commercio mondiale.

La globalizzazione non è una creazione del ventunesimo secolo. La Cina l’aveva già resa possibile più di 400 anni fa.

Siamo nel sedicesimo secolo in Cina. All’interno delle mura della Città Proibita, il più grande complesso di palazzi del mondo, gli imperatori della dinastia Ming governano su un quarto della popolazione mondiale. Fin dai viaggi di Marco Polo nel XIII secolo, il resto del mondo è stato abbagliato dalle dimensioni e dalla raffinatezza della Cina.

[Professor David Li Daokui – Tsinghua University]

All’epoca, Pechino era una città grande e maestosa, con bellissimi palazzi, e sotto lo stretto controllo dell’imperatore. I visitatori della Cina durante la dinastia Ming rimanevano molto colpiti, e constatavano che quel paese era molto più avanzato dell’Europa occidentale.

[Narratore]

E   i cinesi pensano a se stessi come il centro della civiltà, perfettamente incastonati all’interno di un artefatto unico nel suo genere.

Questa è una delle mappe più famose della storia. Si chiama la mappa della miriade di paesi del mondo. Fu disegnata, su richiesta dell’imperatore cinese. Il cartografo pose la Cina proprio al centro, per indicare che era il fulcro del mondo attorno al quale tutto il resto ruotava.

La Cina, altrimenti detta il Regno di Mezzo.

[Professor David Faure – The Chinese University of Hong Kong]

La Cina della dinastia Ming, in termini di territorio, era un paese molto più grande rispetto agli stati nazionali che stavano emergendo in Europa. L’imperatore era molto più ricco dei re più ricchi d’Europa. Non hanno mai abbandonato la convinzione che la Cina fosse il centro del mondo.

[Narratore]

Ma gli imperatori Ming avevano un punto debole. Il loro potere era costruito sulla sabbia.

Erano ostacolati da un sistema fiscale di straordinaria inefficienza e complessità.

[Professor David Faure – The Chinese University of Hong Kong]

Il governo cinese fondava le proprie attività sulla raccolta di tasse in natura e sull’assegnazione alle singole persone di servizi che dovevano svolgere a beneficio di altri, come una ulteriore forma di tassazione in natura. Quindi, al momento di pagare le tasse, bisognava stabilire, caso per caso, quanto riso, quanta seta o quanto cotone il singolo suddito avrebbe dovuto portare. Durante la dinastia Ming, i cinesi erano quindi diventati dei maestri nell’evasione fiscale.

[Professor David Li Daokui – Tsinghua University]

Un tempo l’imperatore richiedeva ai contadini di consegnare una certa quantità di grano da pagare come tassa, o una certa quantità di carne da contribuire come tassazione. Ma quel sistema era molto difficile da implementare perché la merce era difficile da spedire. In secondo luogo, era difficile misurare la qualità del grano. Per pagare le tasse, è molto meglio, e molto più flessibile usare solo i soldi.

[Narratore]

Ma il governo aveva emesso carta moneta a intermittenza a partire dall’undicesimo secolo. E la gente aveva poca fiducia nel suo valore.

[Professor David Li Daokui – Tsinghua University]

Come sappiamo storicamente, quando l’imperatore o l’autorità dello stato inizia ad emettere carta moneta, è troppo difficile resistere alla tentazione di emettere sempre più carta moneta. Quindi, quando tutti hanno moltissima carta moneta, il denaro perde qualsiasi valore. Le persone nella storia cinese hanno un’idea profondamente, profondamente, profondamente radicata che pone la propria fiducia unicamente nelle monete di metallo.

[Narratore]

Quindi, nella Cina del 1500, è l’umile moneta di rame che rimane la valuta più affidabile dal punto di vista del popolo cinese. Ma presenta un grosso svantaggio, il suo peso.

[Dr. Jonney Lei Jiang – Hong Kong Baptist University]

Questo è chiamato Wan Ming. Sono 100 monete. E 10 di queste stringhe da 100, che equivalgono a 1.000, si chiamano Guan.

Provate a rifletterci. Se metteste in tasca molte di queste monete, sarebbero molto pesanti e non sarebbero facili da maneggiare. Quindi avete l’alternativa di provare a comprare qualcosa che costa 1.000 monete con tutte queste stringhe, oppure potete usare un solo oggetto di argento.

[Narratore]

Per una buona ragione, il popolo cinese iniziò a fare pagamenti per cifre più importanti usando l’argento, che era molto più leggero e più prezioso del rame.

Questo cambiamento nella società non passò inosservato a uno dei politici più influenti della storia cinese. Il suo nome è Zhang Juzheng.

[Professor Zhao Shiyu – Università di Pechino]

Fin da giovane, aveva una buona comprensione dei cambiamenti che stavano avvenendo in Cina. Quindi, a quel tempo, abbiamo scoperto che c’erano molti cambiamenti in corso in Cina. Ma il sistema in uso a quell’epoca non si adattava a tali cambiamenti sotto molti aspetti.

[Narratore]

Negli anni 1570, Zhang Juzheng è il Gran Segretario più anziano dell’Imperatore.

[Professor David Li Daokui – Tsinghua University]

Quindi potete immaginare quanto fosse potente quella persona. Aveva il controllo di tutta la Cina, avendo il compito di gestire l’operatività quotidiana del governo. E possiamo renderci conto che senza tassazione, senza risorse finanziarie sufficienti, il paese non poteva funzionare.

[Narratore]

Così, in risposta alla scelta del popolo di usare l’argento, nel 1580, Zhang Juzheng modificò coraggiosamente il sistema fiscale.

La riforma della frusta unica cambierà per sempre il corso della storia cinese.

[Prof. Richard von Glahn – University of California – Los Angeles]

Ciò che si intende per frusta unica è l’idea di convertire la manodopera fornita al servizio dello stato come pagamento delle tasse trasformandola in un unico versamento in argento. Ed è molto più facile per il governo raccogliere una quantità fissa di argento da tutti piuttosto che andare in giro a dire a ciascuno, devi andare a fare questo lavoro, oppure devi andare a fare quest’altro tipo di lavoro, e così via.

[Narratore]

E ha funzionato. Al Museo Nazionale della Cina di Pechino, un reperto mostra come il governo più potente della terra, da quel momento in poi, non sia più stato finanziato da complessi e inefficienti scambi di grano, riso e manodopera, ma da semplici pagamenti in argento.

[Shen Bin – Università di Pechino]

Questo è un lingotto d’argento del valore di 50 tael, vale a dire 2 chili d’argento. Ciò che trovo particolarmente entusiasmante è il fatto che ci sia così tanto scritto sopra. Questo rivela molte informazioni sull’uso del denaro per pagare le tasse durante la dinastia Ming. Quindi è molto eccitante.

Inizialmente afferma, ‘Guangdong, Prefettura di Guangzhou, contea di Shunde, ossia il luogo in cui il lingotto d’argento viene fuso e il suo punto di partenza. Poi vediamo “Argento a Pechino,” il che significa che questo lingotto d’argento non è rimasto nella contea di Shunde per uso locale, ma doveva essere trasportato a Pechino, al governo centrale. Successivamente una frase ci dice che questo argento rappresenta l’equivalente di 16 tonnellate di riso. Quindi sappiamo che, nella dinastia Ming, il sistema di pagamento delle tasse era passato dal cibo al denaro. E dovremmo prestare attenzione al fatto che, quando il governo registrava il gettito fiscale, registrava l’argento come il numero più importante, seguìto dal corrispondente valore in riso.

[Narratore]

Ma con una popolazione ben oltre i cento milioni di persone ora tassata in argento, la Cina richiede quantità senza precedenti di questo metallo. Disponendo di scarse quantità di argento entro i propri confini, la Cina deve guardare al mondo esterno per trovare l’argento che le serve.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Quello che ha fatto la riforma della frusta unica è costringere la Cina ad essere essenzialmente alla mercé del commercio estero. Sono stati essenzialmente costretti a importare argento da altre nazioni. Ciò aumentò il commercio cinese con il Giappone, ma le riserve d’argento giapponesi calarono abbastanza rapidamente, senza necessariamente esaurirsi, ma il Giappone non fu in grado di soddisfare appieno le necessità della Cina.

[Narratore]

Questa riforma della frusta unica potrebbe sembrare un enorme errore di calcolo da parte dell’imperatore cinese. Se non fosse per una scoperta straordinaria avvenuta solo 36 anni prima, a migliaia di chilometri di distanza dall’altra parte dell’Oceano Pacifico, in uno degli angoli più remoti dell’Impero Spagnolo che si stava espandendo rapidamente.

Questa è Potosì, una località che si trova a 4.000 metri sul livello del mare in quello che allora era il Perù e che oggi è invece la Bolivia.

Oggi un quarto di milione di persone vive e lavora qui. Ma all’inizio del 1500 c’erano solo pochi agricoltori che pascolavano i loro lama. Ma un lama che si era smarrito nella montagna porta a una scoperta sorprendente. Una scoperta che avrebbe trasformato questo remoto angolo del Nuovo Mondo in un gioiello della corona dell’Impero spagnolo.

[Daniel Oropeza Alba – Storico]

La mitologia e la storia romantica raccontano di Diego Huallpa, un nativo di queste zone, che stava facendo una passeggiata su Cerro Rico, altrimenti detto Potosì, pascolando il suo gregge, quando uno dei suoi lama si perse. E mentre era alla ricerca del suo lama, rimase bloccato sulla montagna e dovette accendere un fuoco da campo per tenersi al caldo. E la mattina successiva, la sua sorpresa fu grande perché vide che il falò aveva prodotto una serie di rivoli d’argento fuso che erano discesi lungo il versante della montagna.

[Narratore]

Gli spagnoli diedero quindi alla montagna il nome con cui è conosciuta ancora oggi: Cerro Rico, che significa appunto montagna ricca. Una montagna che conteneva la versione più pura di argento che il mondo avesse mai visto.

[Professor Dennis O. Flynn – University of The Pacific]

Nel XVI e XVII secolo, almeno in certi periodi, si stima che il 50% di tutto l’argento prodotto nel mondo provenisse dall’alto Perù, vale a dire dalla miniera di Potosì. È incredibile.

Così gli spagnoli furono molto fortunati a scoprire le miniere d’argento più ricche nella storia del mondo e ne trovarono alcune anche in Messico. Ma la più grande di tutte era quella di Potosì.

[Narratore]

La scoperta di Potosì scatena una corsa all’argento. Il suo impatto diventa sia locale che globale.

[Daniel Oropeza Alba – Storico]

Quando è iniziato lo sfruttamento a Cerro Rico, non c’erano chiese, né palazzi, né piazze. Era solo una combinazione di diversi terreni di caccia.

[Professor Dennis O. Flynn – University of The Pacific]

La popolazione nel 1545 era all’incirca zero, e 60 anni dopo era di 160.000 persone, quindi fu una città con una crescita davvero sbalorditiva, probabilmente la città con la più grande e veloce espansione nella storia del mondo.

[Narratore]

Ma anche con questa esplosione demografica, gli spagnoli affrontano un problema che si ripresenta in tutto il loro impero nel nuovo mondo. Dove trovare la manodopera per estrarre l’argento?

[Professor Dennis O. Flynn – University of The Pacific]

Ci sono questi vasti continenti con enormi risorse, ma non c’è offerta di manodopera, o per lo meno c’è un’offerta di manodopera decisamente insufficiente. Allora, cosa puoi fare?

[Narratore]

Per ottenere l’argento, gli spagnoli schiavizzarono gli indigeni del nuovo mondo. Uno dei sovrintendenti della miniera racconta che dei 20 indiani sani che potevano entrare di lunedì, la metà sarebbe riemersa paralizzata già entro il sabato. Quando la popolazione indiana viene decimata dalle malattie e dalle guerre, gli spagnoli si rivolgono agli schiavi provenienti dall’Africa.

[Daniel Oropeza Alba – Storico]

Questi schiavi erano molto ambiti a Potosì, e Potosí può certamente essere la città che ha raccolto la maggior quantità di schiavi neri in ragione della sua vasta industria.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Questa miniera è stata chiamata da molte delle persone che la lavoravano come la montagna che mangia gli uomini.

Ed è un’illustrazione del terribile costo umano, il costo molto reale in sangue, in vite umane di questo commercio d’argento.

[Narratore]

Ancora oggi rimane un posto molto pericoloso in cui lavorare.

[Minatore]

La vita di un minatore è complicata perché siamo a rischio di gas, e ci sono anche altri rischi all’interno della miniera.

Ci ammaliamo a causa delle miniere.

C’è del minerale qui. Il problema sono i rischi che affrontiamo.

Siamo stati informati all’inizio della giornata che due dei nostri colleghi sono rimasti intrappolati. E non credo che siano stati in grado di recuperarli.

[Narratore]

Nel corso dei secoli, milioni di africani e indigeni morirono estraendo l’argento del Nuovo Mondo.

Nelle parole di uno scrittore, si potrebbe costruire un ponte che va da Potosì a Madrid usando unicamente come materiale di costruzione l’argento che è stato estratto da questa miniera, e si potrebbe costruire un ponte di ritorno usando le ossa di coloro che sono morti estraendolo.

Ma una volta estratto l’argento, gli spagnoli dovevano comunque trovare un mercato in cui venderlo. Lo trovarono a 19.000 chilometri di distanza, dall’altra parte del Pacifico, in un’altra parte del mondo che avevano recentemente colonizzato e denominato in onore di Filippo II, vale a dire le Filippine.

Gli spagnoli istituirono Manila come capitale.

[Juan José Morales – Co-autore “The Silver Way”]

Quando gli spagnoli arrivarono in questa fantastica baia, uno dei porti più belli del mondo, trovarono una giunca cinese che era già ingaggiata in un commercio regionale di basso livello con le Filippine.

E i cinesi salpavano dai porti di Yangzhou e anche da Canton, portando le loro merci provenienti dall’entroterra nelle fabbriche in Cina, avevano la seta che veniva da Nanjing, e la porcellana che veniva da Jingdezhen. Tutte queste merci venivano scambiate a Manila.

[Narratore]

Migliaia di altri commercianti cinesi ora salpano per Manila con questi beni di lusso da vendere agli spagnoli.

E quando tornano a casa in Cina, le loro navi sono cariche di un bene prezioso.

[Juan José Morales – Co-autore “The Silver Way”]

Già nel 1570, il viceré della Nuova Spagna in Messico, Don Martin Enrique, scrisse al re: “Non c’è nulla che possiamo esportare in Cina che i cinesi non abbiano già”. L’unico modo per commerciare con i cinesi è fornire loro l’argento. L’argento è l’unica cosa che vogliono.

L’argento definisce questo commercio a tal punto, che possiamo chiamare tale scambio la via dell’argento.

[Narratore]

È l’argento che si riversa in Cina che contribuisce ad alimentare il miracolo economico nel Regno di Mezzo.

[Peter Gordon – co-autore “The Silver Way”]

Il ruolo della Cina come produttore principale del mondo, risale a questo periodo. Producevano beni su specifica per gli acquirenti stranieri. Si trattava di cose che non venivano prodotte fatte in Cina per uso cinese. Venivano realizzate su ordinazione per i clienti in Europa e nell’America spagnola.

[Narratore]

Sulla spinta del fabbisogno di argento della Cina, l’economia globale sta prendendo forma.

Nel 1573, a Potosì apre una zecca che produce una moneta d’argento che è al centro di questo primo commercio e che diventa la prima valuta globale. Si tratta degli 8 real peso spagnoli, meglio conosciuti come pezzi da otto.

[Daniel Oropeza Alba – Storico]

Il peso spagnolo di otto Real ha finito per dominare tutti gli scambi commerciali nel mondo. Veniva notoriamente accettato in ogni angolo del mondo

Questa moneta è arrivata nelle aree cristiane più remote, nelle parti più remote del Cristianesimo, ai confini dell’Impero Cinese, ai confini dell’India.

[Professor David Li Daokui – Tsinghua University]

Il commercio globale è iniziato davvero nel XVI secolo. Si può vedere che il mondo, in una certa misura, stava cominciando ad essere connesso come un unico sistema integrato. Questa è la prima volta che il mondo intero è stato collegato in un’unica rete globale, e l’elemento più importante di questa rete era l’argento.

[Narratore]

Manila diventa uno dei più importanti hub globali in questo circuito d’argento. Tra il 1572 e il 1580, il numero di giunche cinesi che navigano verso Manila, cariche di seta e porcellana, aumenta di oltre dieci volte.

Per far fronte a questo aumento del commercio, gli spagnoli hanno bisogno di costruire navi su una scala e con una robustezza che non erano mai state tentate in precedenza.

[Peter Gordon – co-autore “The Silver Way”]

Queste erano, naturalmente, navi a vela in legno, costruite qui nelle Filippine per la maggior parte con legni tropicali duri. Erano quasi indistruttibili. Questo tipo di legno non si decomponeva e poteva resistere persino alle palle di cannone, in larga misura. Ed erano enormi. Arrivavano fino a un peso di 2.000 tonnellate in un periodo in cui una nave tipica era di 200 tonnellate. Quindi, queste erano quelle che oggi chiameremmo navi portacontainer, le navi più grandi del mondo in quel periodo.

[Narratore]

Queste navi diventano note come i galeoni di Manila.

Due volte all’anno, appesantite dall’argento del Nuovo Mondo, navigano per quasi 15.000 chilometri da Acapulco a Manila.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Manila è in realtà il centro di un commercio globale che è immensamente redditizio non solo su entrambe le sponde del Pacifico, ma anche su entrambe le sponde dell’Atlantico.

[Narratore]

Grazie alla richiesta d’argento da parte della Cina, la Spagna può ora controllare un impero colossale. Un frate francescano si spinge fino a descriverlo al re di Spagna, definendolo come un impero su cui il sole non tramonta mai.

Per tutto il XVI e XVII secolo, la Spagna vive un’epoca d’oro di alta cultura e grande architettura.

Ma l’argento fornisce anche alla Spagna la potenza finanziaria per condurre una guerra perpetua e trasformare l’Europa in un eterno campo di battaglia.

[Professor Dennis O. Flynn – University of The Pacific]

Era un paese di solo sei milioni di persone, che stava per diventare la potenza militare dominante, combattendo gli inglesi con l’Armada, oppure coinvolgendosi negli infiniti combattimenti contro gli ottomani nel Mediterraneo e anche le interminabili guerre con gli olandesi nelle acque asiatiche per il controllo dei nuovi territori. Voglio dire, come può un piccolo paese senza una rivoluzione industriale, una rivoluzione agricola, pagare per tutta questa attività militare? Può farlo grazie alle miniere d’argento, e grazie alla Cina.

[Narratore]

A Manila, le opportunità del commercio dell’argento danno origine a qualcosa di nuovo, un fenomeno che da allora si è ripetuto in quasi tutte le grandi città commerciali del mondo.

[Meha Ang See – museo dei cinesi nella vita delle Filippine]

Benvenuti a Binondo, la Chinatown di Manila, si dice che questa sia la Chinatown più antica del mondo. Quando la Spagna si stabilì a Manila alla fine del 1500, i cinesi seguirono l’esempio affluendo anch’essi nella città. Essi divennero i commercianti e gli intermediari e anche gli abili artigiani del governo coloniale spagnolo.

[Narratore]

Il commercio a Manila porta profitti fantastici, ma porta anche sospetto e paura. C’è diffidenza e ostilità tra cinesi e spagnoli per una ragione specifica.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

All’inizio, gli spagnoli speravano di usare Manila come trampolino di lancio per invadere e conquistare la Cina. L’idea era che potessero farlo usando lo stesso modello che avevano usato per conquistare il Messico.

Dopo che gli spagnoli si resero conto che la conquista della Cina non sarebbe avvenuta, iniziarono a concentrarsi su Manila come centro commerciale.

E le relazioni tra spagnoli e cinesi a Manila erano estremamente tese.

[Narratore]

All’inizio del 1600, la popolazione cinese a Manila supera di gran lunga quella spagnola.

In una città che costituisce una parte cruciale del loro impero, gli spagnoli iniziano a comportarsi come se fossero sotto assedio.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Nella maggior parte delle prime città moderne, le fortificazioni servono a ospitare cannoni, o qualsiasi altra forma di artiglieria primitiva, che viene sempre rivolta verso l’esterno.

Con il passare del tempo, a Manila, queste armi hanno cominciato ad essere puntate verso l’interno; quindi, questa è una situazione che avrebbe potuto degenerare in violenza da un momento all’altro.

[Peter Gordon – co-autore “The Silver Way”]

Questo posto si chiama Intramuros. Intramuros significa letteralmente dentro le mura e queste su cui stiamo camminando sono le mura della città antica. La parte spagnola della città era su questo lato delle mura, questo era l’interno e questo era l’esterno. A Manila non ci sono mai stati più di qualche migliaio di spagnoli. Ma c’erano molti, molti più cinesi che vivevano dall’altra parte del muro, a volte fino a decine di migliaia.

[Meha Ang See – museo dei cinesi nella vita delle Filippine]

C’è sempre stato un rapporto di amore-odio tra cinesi e spagnoli.

Quando c’erano troppi cinesi nel paese, gli spagnoli limitavano l’immigrazione, deportavano i cinesi in massa oppure addirittura li massacravano.

[Narratore]

Nel 1603, le tensioni sfociano in una ribellione dei cinesi contro gli spagnoli.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

è una ribellione che è andata avanti per più giorni. Ci sono diversi rapporti verificabili di teste mozzate di cinesi e spagnoli che vengono esposte in tutta Manila su picche, tenute in mano dalla gente, essenzialmente per intimidire. E quando è finita, più di 20.000 persone erano state uccise.

[Narratore]

Nonostante la carneficina a Manila, la popolazione cinese non diminuisce mai per lunghi periodi. L’attrazione finanziaria del commercio di Manila è troppo potente.

[Ashleigh Dean – Professore associato – Georgia College & State University]

Non sono mai stati in grado di espellere completamente i cinesi o anche solo di avvicinarsi a tale obiettivo, non solo a causa della differenza numerica, ma anche a causa del ruolo vitale che i cinesi svolgono nel commercio dell’argento e di quanto economicamente siano diventate dipendenti da questo commercio tanto la Spagna quanto la Cina.

La doppia vita del dollaro

Da questo primo video, questa prima sezione del video che ci introdurrà alla realtà che oggi noi viviamo, da questa prima sezione del video personalmente io trago una serie di insegnamenti. Il primo è che è sempre il popolo che sceglie una nuova forma di denaro. Quando il denaro viene imposto dall’alto, dal governo, fatica a insediarsi e spesso viene sostituito da qualcos’altro. Le persone usano quello che trovano più conveniente, quello che trovano più sicuro, la forma di denaro di cui si fidano di più. E abbiamo visto nel caso specifico che è stato proprio il popolo cinese che ha forzato il passaggio dal rame all’argento, perché si era stufato di dover fare i numeri per poter pagare le tasse ed era anche stufo di portare in giro chili di rame.

Questo significa anche che l’abbandono del dollaro dovrà avvenire con il consenso delle singole persone interessate, quindi delle persone che partecipano al commercio internazionale, dei singoli cinesi nel caso specifico, oltre che di tutte le altre nazioni che usano questa valuta che si è diffusa tantissimo. Paradossalmente mentre il governo cinese sta cercando di eliminare l’uso del dollaro nelle sue interazioni con altre nazioni, vede il rabbio su dita per l’acquisto del petrolio, i suoi cittadini cercano di incamerare quanti più dollari possibile, in alternativa alla valuta locale di cui non si fidano molto.

Quindi come vedete i passaggi non sono mai così semplici, non sono mai così automatici e nel caso appunto del progetto BRICS abbiamo una serie di incognite che vedremo come si svilupperanno, però la difficoltà principale che stanno trovando questi paesi è che dove il dollaro viene buttato fuori dalla porta ritorna dalla finestra. Il rame, l’argento e l’oro sono stati metalli principali usati come moneta già dai tempi dell’impero romano, quando il denarius era una moneta d’argento usata su vasta scala affiancata poi dall’aureus d’oro. Il bisante solidus, da cui viene la parola soldo, è stata invece la moneta usata dall’impero bizantino, che si affacciava sull’oriente naturalmente e che ha mantenuto la propria importanza internazionale per oltre mille anni. Quindi vediamo che molto prima che i cinesi arrivassero all’uso dell’argento e dell’oro che poi non hanno usato sono rimasti all’argento, in occidente l’impiego dei metalli preziosi come moneta di base aveva già avuto una grande diffusione. L’impero appunto bizantino che faceva da ponte tra l’occidente e l’oriente per mille anni ha avuto un grande successo fino a quando ne è stato abbattuto dai banchieri veneziani con la scusa di una crociata.

Però proprio quando il bisante moriva, dopo mille anni di vita, vediamo emergere il dollaro spagnolo. Il dollaro spagnolo che in questo caso si chiamava inizialmente pezzo da otto o real de ocho, che è stato coniato per la prima volta in seguito a una riforma monetaria dei re cattolici nel 1497. Questa moneta come abbiamo visto è stata poi utilizzata per far esplodere la Cina e per trasformarla in una potenza sia produttiva che commerciale di proporzioni mondiali, quindi un riferimento per tutte le altre nazioni dell’epoca.

Il dollaro americano nasce come diretto sostituto o prosecuzione del dollaro spagnolo, questo per scelta specifica dei fondatori, padri fondatori degli Stati Uniti, che di fatto nella Costituzione hanno inserito che la moneta di riferimento, l’unica moneta di riferimento concepita e permessa per gli Stati Uniti, sono le monete d’oro e d’argento, che sono il dollaro spagnolo in versione americana. Quindi vediamo che la Cina e la Spagna sono state gemellate prima e poi la Cina e gli Stati Uniti sono state gemellate dopo, come che gli Stati Uniti sostituissero la Spagna nel ruolo di partner con i Cinesi per sviluppare il loro impero commerciale e di fatto abbiamo visto pure che la Cina ha avuto un ruolo importante per far crescere gli Stati Uniti come realtà economica. Anche il dollaro americano era originariamente d’argento, come quello usato in Cina, ma poi è stato fatto evolvere verso la versione d’oro. E notate che tutte le nazioni che all’epoca avevano scelto di usare l’argento come base, la Gran Bretagna, la Cina, l’India, furono tutte sconfitte sostanzialmente perché l’argento alla fine si svalutò troppo rispetto all’oro e quindi non resse nel confronto dell’oro come valuta di riferimento, invece gli americani furono abbastanza svegli da fare il passaggio prima che fosse troppo tardi.

Però la cosa interessante che io stesso ho scoperto facendo questi video è che il dollaro ha avuto molte vite, se vi fate caso, per lo meno risale alla fine del 400 e durante questo periodo è stato temporaneamente sostituito da altre valute, abbiamo visto il real portoghese, abbiamo visto il franco-francese, abbiamo visto la sterlina britannica, che però sono tutti poi scomparsi con il dollaro che tende a riaffiorare costantemente e nel caso dei cinesi è stata la moneta di riferimento fin da subito e non l’hanno sostanzialmente mai cambiata per quello che riguardava lo scambio internazionale. Quindi visto che la Cina è tutto sommato un paese abbastanza tradizionalista che tende a mantenere le proprie abitudini, non sono poi così sicuro che vogliono eliminare completamente il dollaro o per lo meno vorranno eliminare l’attuale versione del dollaro che non è più né d’oro né d’argento, è diventato un pezzo di carta e dal 1971 si è svincolato completamente dal sistema che c’era prima e quindi ha lasciato ampio spazio all’inflazione e alla svalutazione della valuta.

Problema di cui soffrono anche i cinesi perché anche essi si basano sullo stesso sistema keynesiano basato su monete di carta, lo yuan, però i cinesi dovrebbero sapere molto bene che questo non è un buon sistema perché sono stati i primi loro stessi a inventare il denaro su carta che ha portato a una clamorosa inflazione intorno all’anno 1000 e ha portato al crollo dell’impero cinese già nell’anno 1000 e la sostituzione dell’intera famiglia imperiale con un’altra famiglia che proveniva da altrove.

Quindi la Cina ha già capito e l’avete visto anche nel video, i cinesi hanno recepito in modo molto profondo il concetto che il denaro su carta non vale niente, infatti volevano già allora il denaro metallico e oggi investono nell’immobile perché è l’unica cosa che in Cina è possibile acquistare, stanno comprando oro tutti quelli che possono e quelli che possono naturalmente stanno procurando anche dollari e bitcoin. Però non c’è una grande fiducia nella valuta interna cinese proprio perché è un pezzo di carta così come è il dollaro attuale americano. Vedremo se riusciranno insieme a mantenere questo rapporto che va avanti da 500 anni prima con gli spagnoli poi con gli americani.

I cinesi in questo video comunicano chiaramente che loro vogliono mantenere questo tipo di collaborazione anche perché nonostante i tentativi negli ultimi periodi di spostare il consumo internamente hanno scoperto che il cinese non è propenso al consumo non così tanto più del passato però il cinese memore delle difficoltà del passato preferisce economizzare, mettere i soldi nel mattone, mettere i soldi nell’oro, mettere i soldi nel dollaro, tenerli da parte perché si prepara a momenti difficili e non è una spendaccione come può essere l’americano che invece ha comprato tutto quello che poteva comprare dalla Cina e ha fatto della Cina la potenza che è oggi e non solo l’americano, diciamo l’occidente in generale. Infatti se notate nel video ci insistete molto sul concetto che fin da allora i cinesi erano specializzati nel produrre per conto terzi, nel produrre per l’esportazione e non tanto per il consumo interno. Bene quindi questo video ci ha dato già una base importante secondo me nel prossimo video partiremo con un’altra serie che poi si muoverà in parallelo che è la prosecuzione della terra del ragno e che ci porterà questa volta naturalmente in Cina.

Roberto Mazzoni

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