La tela del ragno – parte 1 – il secondo impero – MN #301

Siamo alla ricerca della verità di quello che ci aspetta nel prossimo futuro e di qual è la realtà in cui viviamo veramente. Io credo che siamo in un periodo dove le persone debbano prendersi più responsabilità e debbano comprendere di più i meccanismi fondamentali che regolano le loro vite, quelli veri, non quelli raccontati da varie storie che circolano e che servono semplicemente per confondere idee, ma basi reali condotte attraverso una costruita e ricostruita attraverso una ricerca puntuale di quello che sono stati gli eventi degli ultimi 70 anni, 80 anni e che ci dia un’idea dell’impianto finanziario ed economico in cui siamo, perché ha una grande rilevanza con poi la situazione politica e militare in cui ci troviamo, visto che chi stampa il denaro determina le azioni dei politici.

I politici oggi vengono eletti di solito su una piattaforma che promette a qualcuno dei benefici, benefici che possono essere fornite soltanto attraverso la stampa di un nuovo denaro, o l’acquisizione di nuovi prestiti da parte di finanziatori esterni che permettano al governo di erogare questi benefici, oppure ancora una crescita economica che oggi dipende molto dall’alimentazione fornita dalle banche, che permetta al governo di avere abbastanza entrate in termini fiscali da poter poi fare delle politiche a beneficio di alcuni piuttosto che di altri, così come aveva promesso. Quindi oggi chi decide non sono i politici, questo lo sappiamo da tempo, sono i banchieri internazionali, sono quelli che hanno la borsa, hanno il controllo della borsa.

Come siamo arrivati a questo punto? Può essere spiegato in questo video particolare, magari se volete faremo una serie storica, in tal senso nella sezione “Nuovo ordine mondiale” fornisco una spiegazione del percorso, si potrebbe espandere ulteriormente, però diciamo che oggi siamo in questa condizione e direi che sia il caso che comprendiamo meglio quello che sta succedendo andando alle radici. Bene, in questo video, che è il primo di una miniserie, vediamo quello che è il circuito dell’eurodollaro e come è nato. Ne ho parlato diverse volte nei miei video, nelle mie interviste e l’ho presentato sinteticamente come un circuito bancario che emette dollari all’esterno degli Stati Uniti, quindi sono dollari che non dipendono dalla Federal Reserve e che non sono sotto il controllo diretto del governo statunitense.

Poi il governo statunitense ha modo di influenzare l’emissione di questi dollari attraverso meccanismi diretti, come per esempio le emissioni di titoli di Stato, però il controllo di questo circuito non è negli Stati Uniti, non è a Washington, non è nelle mani della Federal Reserve, la banca centrale americana, ma si trova a Londra, come vedremo tra poco e come vi ho già accennato. Perché vi propongo questo tema, visto che abbiamo tanti altri temi più caldi che stanno emergendo sul fronte dell’attualità, ve lo propongo perché se lo comprendiamo, comprendiamo meglio quello che sta succedendo e quello che è la trasformazione in corso, se vogliamo dietro le quinte, che sta portando allo svilupparsi di guerre e di altre situazioni di crisi internazionali molto gravi.

Vi ricordo che fin dai tempi delle guerre napoleoniche, tutte le principali guerre sono state finanziate dai banchieri internazionali, che tipicamente hanno finanziato entrambi i fronti, perché non vogliono mai perdere e perché per loro la generazione di guerre, soprattutto su vasta scala, favorisce la crescita dell’attività di prestiti, perché fanno grandissimi prestiti ai vari governi, alle varie aziende che dovranno produrre durante il periodo bellico, alle aziende che dopo la guerra dovranno ricostruire e tutto il resto e in quella maniera si arricchiranno in modo spropositato, ma in più acquisiranno sempre più controllo sui governi in modo da pilotarne l’azione sempre di più.

Vi richiamo l’attenzione sul fatto che queste persone, questi banchieri internazionali, che non sono il banchiere che trovate allo sportello quando andate in banca, ma sono personaggi che lavorano su vastissima scala, che movimentano grandissime quantità di denaro, spesso denaro che non è loro, che non appartiene a loro, ma che viene o prelevato in qualche modo dagli altri attraverso le tasse o attraverso l’indebitamento dei governi o l’inflazione, oppure semplicemente generato attraverso la concessione che hanno da parte dei governi di produrre il denaro per conto del governo. Io ho sempre trovato singolare il fatto che i governi occidentali facciano generare il proprio denaro a una banca che è parzialmente privata o interamente privata, su quale poi devono pagare gli interessi. Va bene, però questo è il mondo in cui viviamo e c’è un motivo per cui siamo in questo tipo di situazione.

Ma questo tipo di gente non ha la percezione di quello che sia una vita reale, non ha mai fatto una vita tutti i giorni in cui doveva produrre qualcosa di concreto per potersi permettere lo stipendio e mantenere la famiglia e non ha mai veramente contribuito agli altri. Ha un’idea della realtà e del mondo molto distorta e talvolta sono veramente degli psicopatici. Quindi non possiamo aspettarci da queste persone che lavorino e che ragionino in modo sano, sensato, razionale. Tant’è che ci hanno portato nella prima e la seconda guerra mondiale, che è stata costruite entrambe per creare una serie di dinamiche finanziarie che poi li hanno portati dove sono oggi a controllare gran parte del mondo in buona sostanza, ma durante questi eventi la quantità di morti è stata spaventosa. Molta gente è morta in modo orribile e la quantità di morte è stata devastante e la distruzione è stata veramente sconfinata.

Quindi non sono persone che si fermano davanti alla prospettiva di creare un conflitto su vastissima scala, anzi è esattamente quello che vogliono. Chi pensa che stiano facendo così per finta o che sia semplicemente fumo negli occhi, dovrebbe studiare un po’ di storia e vedere quello che è successo appunto durante la prima e la seconda guerra mondiale. Anche durante il periodo COVID, che sappiamo esse stato un evento di grandissima propaganda, comunque c’è molta gente che è morta e molta gente che è morta in modo orribile, vuoi per la malattia o vuoi per le cure imposte in alternativa alla malattia.

Quindi direi che sia un tema fondamentale ed è un tema che dobbiamo effettivamente conoscere. Questo documentario è stato prodotto da un studio di produzione britannico, se non sbaglio, che coinvolge diversi esperti in materia, gente che ha lavorato in questo circuito, lo ha esplorato, lo ha investigato, quindi non è persone che parlano per sentito dire, sono individui e poi vedete nella trascrizione il nome e l’incarico che avevano al momento di partecipare a questo documentario, sono individui che conoscono direttamente l’argomento di cui parlano e che parlano a ragione veduta, quindi non stiamo parlando di chiacchiere. Il titolo originale del documentario è “La terra del ragno” e poi “Il secondo impero” è il sottotitolo, quindi il secondo impero britannico naturalmente. In questo video si parla di varie cose, una di queste è Westminster che è la sede del Parlamento inglese. Ora, senza continuare con il preambolo, vi propongo immediatamente la prima parte di questo documentario. Eccola.

L’impero dell’eurodollaro

[Giornalista televisivo britannico]

Il soldato britannico. Lo troverete in ogni angolo del mondo, da Gibilterra a Hong Kong.

Dappertutto si erge contro le minacce della nostra epoca, simbolo incrollabile della nostra comune volontà di imporre ordine.

[Narratore]

L’Impero britannico è stato il più grande impero che il mondo abbia mai conosciuto. Per oltre 300 anni, la Gran Bretagna ha governato, i suoi eserciti hanno conquistato e i suoi banchieri hanno proclamato la potenza della sua moneta. Ma un giorno, tutto ha cominciato a crollare. Uno dopo l’altro, diversi paesi hanno dichiarato la propria indipendenza dalla Gran Bretagna, e nessuna forza è riuscita ad invertire tale tendenza.

Quando le élite britanniche hanno visto la loro ricchezza, i loro privilegi e il loro impero disintegrarsi, hanno iniziato a cercare un nuovo ruolo in un mondo che cambiava, e ne hanno trovato uno nella finanza. Questo è un documentario su come la Gran Bretagna si è trasformata da una potenza coloniale in una moderna potenza finanziaria, e su come questa trasformazione ha plasmato il mondo in cui viviamo.

Ai tempi dell’Impero britannico, la City di Londra era il più grande centro finanziario globale del mondo.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

La City di Londra era il cuore finanziario pulsante dell’Impero britannico. Gli storici Kane e Hopkins lo chiamarono il centro di controllo della macchina imperiale. Tutte le colonie usavano la sterlina e la City di Londra era una specie di finanziatore dell’impero nel suo complesso, e questo non solo all’interno della zona di azione della sterlina ma anche al di fuori di tale zona.

[Narratore]

Con il declino dell’impero britannico, anche la città di Londra iniziò a declinare.

[Giornalista televisivo britannico]

Una bomba su un camion dell’esercito britannico ha ucciso due soldati e ne ha feriti dodici. Mentre i disordini si diffondono ogni giorno di più a Cipro, i giovani in età scolare prendono sempre più parte alla violenza. Qui un gruppo di ragazze viene disperso dopo una battaglia di lancio di pietre contro la polizia militare britannica.

[Narratore]

Con il declino dell’impero, gli interessi commerciali britannici in tutto il mondo erano minacciati. Nel 1956, l’Egitto nazionalizzò il Canale di Suez.

[Giornalista televisivo britannico]

Una nuova crisi in Medio Oriente sorge quando il presidente egiziano Nasser dice a una folla festante ad Alessandria che l’Egitto si è impadronito del Canale di Suez, che era di proprietà internazionale. Francia e Gran Bretagna lanciano un ultimatum di 12 ore. A poche ore dallo scadere dell’ultimatum, gli aerei da guerra britannici volano verso l’Egitto e i suoi bombardieri attaccano cinque città chiave, tra cui il Cairo.

[Narratore]

Gli Stati Uniti si opposero all’invasione e fecero pressione su Gran Bretagna e Francia affinché ritirassero le loro truppe.

[Dwight Eisenhower – presidente degli Stati Uniti]

Non ci sarà alcun coinvolgimento degli Stati Uniti in queste ostilità. La nostra speranza e la nostra intenzione sono che la questione venga portata davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lì, l’opinione del mondo potrà essere messa in gioco, nella nostra ricerca di una giusta fine di questo tormentoso problema.

[Narratore]

La Gran Bretagna fu umiliata. La crisi di Suez significò la fine del ruolo della Gran Bretagna come una delle maggiori potenze mondiali.

[Ronen Palan – professore di politica internazionale City University of London]

A seguito della crisi, ci fu una corsa speculativa ai danni della sterlina britannica. Alcune persone sospettano che il governo americano abbia incoraggiato tale attacco speculativo contro la sterlina.

[Narratore]

Quando i finanzieri internazionali ritirarono i loro soldi dalla Gran Bretagna, il valore della sterlina diminuì. Per proteggerne il valore, la Gran Bretagna limitò i prestiti all’estero da parte delle proprie banche.

[Rolan Palan – professore di politica internazionale City University of London]

Di conseguenza, queste ultime non erano più in grado di investire all’estero, ed erano, evidentemente, scontente. E non conosciamo esattamente il contesto, ma è molto chiaro che le banche oppure i loro rappresentanti, presentarono una mozione alla Banca d’Inghilterra, che a sua volta era dominata da rappresentanti del settore bancario, e sembra che abbiano raggiunto un accordo che non è mai stato scritto, secondo il quale le banche britanniche erano libere di operare da intermediarie tra due non residenti, usando una valuta estera, in quel caso il dollaro. Quella particolare intermediazione, quella particolare transazione, sarebbe stata considerata al di fuori della giurisdizione della Banca d’Inghilterra e perciò legittima.

[Narratore]

Le banche iniziarono a creare un mercato per i dollari, a Londra, denominato London Eurodollar Market. Per differenziare queste attività nell’euromercato dalle loro attività bancarie nazionali, le banche britanniche tennero due serie di conti separati.

La Banca d’Inghilterra, l’autorità di regolamentazione del Regno Unito, dichiarò al tempo stesso che i conti dell’Euromercato di Londra non erano a Londra. Erano altrove, e quindi non rientravano nella sua responsabilità di regolamentazione.

[Alex Coham – direttore della Tax Justice Network – rete per la giustizia fiscale]

Si trattava di fornire uno spazio legale in cui fingere di condurre un’attività che, in realtà, si sviluppava altrove. E il fattore importante di questo sistema è che si finge che l’attività bancaria non si stia sviluppando nell’economia dove sta realmente avvenendo. Quindi si sposta l’attività dal luogo in cui sarebbe regolamentata e tassata e si finge che sia altrove. Il luogo in cui si finge di spostarla non ha molta importanza. Basta che sia altrove.

[Narratore]

Quando le banche americane si resero conto che Londra offriva la possibilità di evitare le normative statunitensi, spostarono le loro attività internazionali nella City di Londra.

Più o meno nello stesso periodo in cui le banche americane trasferivano le loro operazioni internazionali a Londra, un altro tipo di spazio finanziario iniziò ad emergere, lontano da Londra, nelle giurisdizioni britanniche d’oltremare, che costituivano gli ultimi resti dell’impero.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

Negli anni ’60 le Isole Cayman erano un territorio completamente arretrato. Le storie narrano che le zanzare fossero così fitte nell’aria che a volte erano sufficienti per soffocare le mucche. Questa è una leggenda che si sente sulle Isole Cayman. Non so quanto sia vera. Ma non c’era nessuna reale attività su quelle isole.

[Narratore]

Contabili e avvocati da Londra arrivarono nelle Isole Cayman e in altre dipendenze britanniche, e iniziarono a redigere una serie di leggi e regolamenti sul segreto finanziario.

Poiché il principale punto di forza di queste giurisdizioni era la segretezza, sono state chiamate giurisdizioni segrete.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

Quello che le Isole Cayman stavano facendo era un’attività semplicemente illegale. I soldi della droga arrivavano in quantità enormi, e si poteva evadere il fisco come fare qualsiasi altra cosa si volesse.

[Narratore]

La Banca d’Inghilterra osservava questi sviluppi da Londra, e annotava in un rapporto contrassegnato come segreto, datato 11 aprile 1969, che dovevano essere abbastanza sicuri che non sfuggisse di mano la possibile proliferazione di società fiduciarie, banche, e via di questo passo, che nella maggior parte dei casi non sarebbero state altro che società di facciata dedicate a manipolare beni che si trovavano al di fuori delle isole. Naturalmente, non vi era alcuna obiezione al fatto che fornissero scappatoie fiscali e legali per i non residenti, ma dovevano essere sicuri che, così facendo, non si sarebbero create opportunità per trasferire i capitali britannici nell’area non legata alla sterlina e al di fuori delle leggi britanniche.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

Questi piccoli territori, che costituiscono gli ultimi rimasugli dell’Impero britannico, sono ancora oggi territori d’oltremare dipendenti dalla corona britannica. Ce ne sono 14, sette dei quali sono paradisi fiscali a tutto tondo, come le Isole Cayman, le Bermuda, le Isole Vergini britanniche. Alcuni dei più grandi paradisi fiscali del mondo sono ancora oggi britannici.

[Narratore]

Con l’accesso a grandi quantità di denaro offshore, il mercato dell’eurodollaro è cresciuto rapidamente. Nel 1980 aveva raggiunto i 500 miliardi di dollari.

Nel 1988, 4,8 trilioni di dollari. E nel 1997, quasi il 90 % di tutti i prestiti internazionali è stato concesso attraverso questo mercato.

L’impero britannico era affondato, lasciando a malapena una traccia dietro di sé. Ma la City di Londra si era adattata ed era sopravvissuta.

La City di Londra, il quartiere finanziario di Londra, è un luogo particolare. È stata definita una città nella città, uno stato nello stato. È gestita da un’organizzazione chiamata City of London Corporation, una società privata che svolge tutte le funzioni di un consiglio locale, con tanto di polizia privata e tribunali privati.

[Paul Gilbert – giro di occupazione della City of London]

Quelli di voi che non sono del Regno Unito, e alcuni di voi che sono sudditi britannici, potrebbero non essere consapevoli di quanto sia strana la piccola City di Londra all’interno della grande Londra. La City di Londra è un’entità separata dalla città di Londra nel suo complesso, e ha il suo capo, il Lord Mayor, che è una persona distinta dal sindaco che gestisce il resto di Londra.

[Narratore]

Ogni anno a novembre, la città ospita il Lord Mayor’s Show, la processione civica più antica del mondo.

[Paul Gilbert – giro di occupazione della City of London]

La City di Londra ha avuto a lungo questo curioso status giuridico perché, nel 1066, quando Guglielmo il Conquistatore arrivò in territorio inglese, questa porzione di città fu una delle poche parti dell’Inghilterra che non fu conquistata. E, nel 1067, strinse un accordo con l’invasore che le permise di continuare ad operare autonomamente.

[Narratore]

Ancora oggi, la City di Londra è esente da numerose leggi che governano il resto della Gran Bretagna. Il suo sistema politico deriva dal Medioevo. L’elettorato della città non è dominato dai suoi residenti, ma dalle imprese private che operano all’interno della cittadina. Il suo Lord Mayor è scelto dai capi delle corporazioni medievali.

[Susan Steed – giro di occupazione della City of London]

Hanno un rappresentante alla Camera dei Comuni, la Camera dei deputati inglese che, a parte gli impiegati, è l’unico individuo della Camera dei Comuni che non sia stato eletto.

[Paul Gilbert – giro di occupazione della City of London]

Tutti gli altri lobbisti devono fermarsi nell’atrio. Non sono ammessi oltre l’atrio.

[Narratore]

La City di Londra ha un rappresentante permanente alla Camera dei Comuni il cui ruolo è quello di riferire alla City of London Corporation e di fare pressione sul Parlamento per conto della City.

La Corporation di Londra, chiaramente, è un fenomeno unico e interessante che dovrebbe attrarre l’interesse di molti politologi, economisti politici ed economisti.

[Ronen Palan – professore di politica internazionale City University of London]

Ma non conosco nessuno che abbia studiato sistematicamente la Corporation di Londra e il suo impatto sulla politica o sulla politica economica britannica. Quindi possiamo solo fare supposizioni. Alcuni presumono o suppongono che la Corporation di Londra sia estremamente potente e che sia in grado, in un modo o nell’altro, di plasmare la politica britannica, in particolare in materia finanziaria.

[Susan Steed – giro di occupazione della City of London]

Clement Attlee, il primo ministro dopo la Seconda guerra mondiale, aveva qualcosa da dire sulla City of London Corporation.

[Paul Gilbert – giro di occupazione della City of London]

Si, aveva molto da dire. Ecco le sue parole:” Più e più volte, abbiamo visto che in questo paese c’è un altro potere, oltre a quello che risiede a Westminster. La City di Londra, un termine conveniente per un insieme di interessi finanziari, è in grado d’imporre il proprio volere sul governo del paese. Coloro che controllano il denaro possono perseguire una politica in patria e all’estero, contraria a quella che è stata decisa dal popolo.

[Narratore]

Nel cuore della City di Londra si trova la Banca d’Inghilterra. La Banca d’Inghilterra non è solo una banca centrale, è anche un regolatore finanziario.

Alla fine dell’Impero, la Banca d’Inghilterra usò questa autorità di regolamentazione per attirare a Londra tutte le banche del mondo.

Nel 1972, la Banca d’Inghilterra rilasciò una licenza alla Bank of Credit and Commerce International, che stabilì la sua sede centrale a Londra. Nel giro di 10 anni, la BCCI diventò la settima banca più grande del mondo. Ma solo 10 anni dopo, la BCCI era già in bancarotta.

[Giornalista televisivo americano]

Il vicedirettore della CIA, Richard Kerr, ha detto oggi che la CIA ha usato la BCCI per sostenere le attività della CIA all’estero.

[Narratore]

Ma la BCCI non aveva solo collaborato con i servizi di intelligence del mondo, si era anche impegnata in frodi finanziarie, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

[John Kerry – politico americano del Partito Democratico]

La BCCI ha gestito un’attività di crimine internazionale globale che ha raggiunto livelli sconcertanti.

[John Kerry – politico americano del Partito Democratico]

La BCCI finanziava il terrorismo, e la Banca d’Inghilterra lo sapeva, stando al rapporto, ma invece di supervisionarla adeguatamente, ha cercato di prevenire il crollo della banca.

Sto dicendo molto francamente che la Banca d’Inghilterra disponeva di informazioni sufficienti per chiudere la BCCI già 15 mesi prima di quanto non abbia fatto. Milioni di depositanti sono stati danneggiati come conseguenza della lentezza in questo processo.

[Narratore]

Numerosi informatori della BCCI avevano contattato la Banca d’Inghilterra, ma la Banca d’Inghilterra non aveva fatto nulla.

[Prem Sikka – professore emerito di contabilità Università dell’Essex]

La Banca d’Inghilterra avrebbe avuto tutto il tempo per intervenire e indagare, ma non lo fece perché la tradizione di quel tempo, che ancora oggi sopravvive, è che, in realtà, non parli apertamente di queste cose. Ti limiti ad inviare suggerimenti impliciti e allusioni, mentre parli amichevolmente ai tavoli da pranzo con i tizi che regolano altri tizi e sei convinto che tutto andrà bene.

[Narratore]

Robin Lee Pemberton, il governatore della Banca d’Inghilterra al momento del crollo della BCCI, ha commentato con le seguenti parole: “L’attuale sistema di supervisione ha servito bene la comunità. Se chiudessimo una banca ogni volta che riscontriamo un’incidenza di frodi, avremmo un numero piuttosto inferiore di banche rispetto a quello attuale”. Londra era un luogo in cui le banche si impegnavano in affari che non erano consentiti altrove, dove i banchieri di alto livello non dovevano preoccuparsi delle conseguenze delle loro azioni.

Questo è uno dei motivi per cui oggi ci sono più banche a Londra che in qualsiasi altro centro finanziario.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

In Gran Bretagna nessuno va in prigione, nessun banchiere va in prigione, in genere non lo fanno. Sono una specie protetta e questo fa parte del modello di business offshore del Regno Unito. Proteggono i fondi di qualsiasi cliente e si prendono cura di lui, senza mai metterlo in prigione, e gli lasciano fare quello che vuole.

[Narratore]

Una regolamentazione molto permissiva era un modo per attirare affari a Londra. Un altro modo era la segretezza. Dagli anni ’60 in poi, le istituzioni della City di Londra iniziarono a stabilire filiali offshore negli ex avamposti dell’Impero britannico. Il loro obiettivo era di creare centri offshore con una forte legislazione sulla segretezza al fine di attrarre capitali da tutto il mondo.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

Il segreto bancario svizzero è il più famoso e il più conosciuto. Metti i soldi in una banca svizzera e loro promettono di non dirlo a nessuno. Questo è un tipo di segretezza. Ma un altro tipo di segretezza, che è molto britannica, è il trust. Il trust è un meccanismo molto viscido, complicato e subdolo. I trust sono emersi, secondo la leggenda, dal tempo delle Crociate, quando i cavalieri andavano a combattere in terre straniere e lasciavano i loro beni alle cure di amministratori di fiducia.

Ciò che i trust fanno in ultima analisi è giocare con il concetto di proprietà. La proprietà non è una cosa così semplice. Quindi, il creatore del trust, che in questo caso era il cavaliere, avrebbe consegnato i beni a una persona che, di questi tempi, sarebbe chiamato un fiduciario. Spesso si tratta di un avvocato. Legalmente, il creatore del trust è separato da quei beni. Non gli appartengono più. C’è una barriera tra lui e i suoi beni, di conseguenza, non può più essere tassato su tali beni e nessuno può ricondurli al proprietario reale.

[Narratore]

Nelle giurisdizioni offshore della Gran Bretagna, non sono necessarie qualifiche per essere un fiduciario. Chiunque può costituire un trust e agire come fiduciario. Non esiste un registro dei trust. Non esistono organismi che attestino l’istituzione di un trust.

[John Christensen – economista investigativo]

Le uniche persone che sono a conoscenza della creazione di questo accordo sono il fiduciario e la persona che ha creato il trust. Non c’è alcun obbligo di registrazione. Non c’è alcun obbligo di rendicontazione finanziaria per i trust. Non sono tenuti a presentare dichiarazioni annuali da nessuna parte. Quindi, in realtà, i trust sono, a tutti gli effetti, accordi invisibili.

[Narratore]

L’economista John Christensen è stato consulente economico per la giurisdizione segreta di Jersey per dieci anni.

[John Christensen – economista investigativo]

Non stiamo parlando di pochi milioni. Stiamo parlando di trilioni. Trilioni di dollari di capitale che, all’apparenza, non appartengono a nessuno. Ai fini fiscali e per altri scopi, non appartengono a nessuno. All’interno di questi trust troviamo di tutto: opere d’arte, lingotti d’oro, cavalli da corsa, automobili, immobili. non solo attività finanziarie, ma un intero insieme di attività non finanziarie che sono inserite in questa struttura legale e che, ufficialmente, non appartengono a nessuno. Ora pensateci bene, perché stiamo parlando magari di un valore fino a 50 trilioni di dollari di beni che si trovano offshore all’interno di questi strumenti legali.

[Annunciatrice televisiva delle Cayman]

Ebbene, le Isole Cayman sono tra i numerosi territori britannici d’oltremare che hanno firmato un nuovo accordo di scambio di informazioni con la Gran Bretagna e il resto d’Europa per combattere l’evasione fiscale. I paesi sono ora tenuti a fornire automaticamente i dettagli sulla proprietà dei conti bancari e su come vengono utilizzati. Cayman è diventato il primo firmatario la scorsa settimana.

[Mark Simmons – Ministro del Regno Unito per i Territori d’Oltremare]

È importante che le Isole Cayman siano riconosciute come il primo territorio d’oltremare a firmare un tale accordo con il Regno Unito. E penso che questo rifletta in modo significativo l’approccio costruttivo che le Isole Cayman hanno adottato nel realizzare il nostro obiettivo condiviso di sradicare l’evasione fiscale.

[John Christensen – economista investigativo]

Il trust si trova al centro del modello di segretezza britannico. Non usano il segreto bancario. Sono gli svizzeri che utilizzano il segreto bancario. E gli inglesi sono naturalmente felicissimi di eliminare il segreto bancario, perché questo gli permetterà di conquistare una quota di mercato più ampia a spese degli altri banchieri.

I trust sono l’elemento fondamentale della segretezza anglosassone, e costituiscono la base da cui vengono create complesse strutture offshore.

[Narratore]

Ogni giurisdizione segreta offre una serie specifica di servizi, dai trust alle società di comodo, ai conti bancari segreti e agli amministratori prestanome. La combinazione di questi servizi in strutture complesse, che abbracciano più giurisdizioni, consente la creazione di strutture segrete che sono quasi impossibili da penetrare.

[Nicholas Shaxson – giornalista e autore]

Una struttura offshore avrà spesso una sorta di trust seduto al vertice. Il trust sarà in cima a gestire i beni, in qualche modo a controllare i beni. Al di sotto di esso, il trust sarà proprietario di alcune società di comodo, ognuna delle quali potrebbe trovarsi in una giurisdizione diversa. Quindi potreste avere un trust in una giurisdizione i cui fiduciari sono da qualche altra parte, i cui beneficiari sono da qualche altra parte, che possiede società offshore da qualche altra parte. Ognuna di queste società potrebbe quindi possedere beni, in modo da poter possedere un conto bancario, un cavallo da corsa, uno yacht, un dipinto, un portafoglio di azioni o qualsiasi altra cosa.

[Narratore]

Esistono numerose varianti di trust e strutture segrete offshore. Ci sono avvocati offshore, il cui lavoro comporta la creazione di strutture sempre più complesse e oscure.

Lo scopo di queste strutture è di nascondere l’identità dei proprietari di attività offshore e consentire il riciclo della ricchezza offshore nei mercati globali.

[Eva Joly Mep – vice-presidente del comitato per i Panama Papers]

Ma guardando la quantità di denaro che viene amministrato dai paradisi fiscali, si vede che è una curva che sale in modo esponenziale. E tutto il parlare che abbiamo fatto insieme ad altre persone meravigliose che lottano contro i paradisi fiscali non ha cambiato nulla. Siamo in un mondo dove ci dicono che possiamo continuare a parlare finché vogliamo, perché quello che diciamo è interessante, e loro continueranno a fare quello che gli pare.

Oggi sappiamo tutto, perché abbiamo avuto i documenti di Panama, li abbiamo visti, ma non siamo in grado di agire in base al loro contenuto. E non siamo in grado di agire di conseguenza perché questo sistema protegge le poche persone che ne traggono beneficio. E queste sono, in percentuale, pochissime persone, ma sono molto potenti. E vedo che nel Comitato di Panama di cui faccio parte, l’unica cosa che potrebbe cambiare la situazione sarebbe di avere un registro pubblico e accessibile della proprietà effettiva dei trust e di tutti i tipi di società.

Sarebbe facile da fare.

I banchieri globalisti e i loro tirapiedi

Dunque, come abbiamo visto, la City di Londra si basa su strutture medievali che di fatto vogliono ripristinare e ha un impianto sociale simile a quello del Medioevo ed è tutto indipendente rispetto alla Città di Londra o alla Gran Bretagna come Stato e ai britannici come popolazione. Vi voglio ricordare che la stessa istruzione vale per la Banca Centrale Europea. La Banca Centrale Europea si trova su un territorio che è extraterritoriale, vale a dire non fa parte della Germania, benché si trovi a Francoforte, e lo stesso vale per la Banca dei Regolamenti Internazionali. La Banca Centrale delle Banche Centrali che si trova a Basilea in Svizzera e che, vi ricordo, lavorò con i nazisti per arricchire il regime nazista, per riciclare l’oro dei nazisti, tutta una serie di attività molto interessanti e che oggi è tuttora la Banca Centrale delle Banche Centrali.

Quindi stiamo parlando di entità che, benché si trovano in Svizzera, in Germania, in Gran Bretagna, non appartengono a nessuna di queste nazioni. Sono entità sovranazionali, sono entità globaliste, per definizione. Entità che non vogliono rafforzare il governo della nazione in cui si trova, anzi lo vogliono indebolire se possibile, lo vogliono usare come strumento per portare avanti le proprie attività. Spesso queste realtà sono state create da banchieri che sono arrivati dall’estero e che quindi provenivano già da un territorio straniero e che hanno preso controllo della nazione, che in quel momento nel caso della Gran Bretagna per esempio era una nazione molto prospera ed era in un certo senso al centro del mondo, per sfruttare le caratteristiche un pochino come un parassita, un po’ come vedete nei film di fantascienza Alien, Alien 2, l’alieno che prende controllo della vittima e da quel momento in poi opera come la vittima ma è un alieno.

Bene, se avete questo punto di vista vi è più chiaro il tipo di personaggi con cui abbiamo a che fare e evitiamo di cadere nella semplice così semplificazione, nella semplificazione banale di dire “ah, è colpa degli inglesi, è colpa dei tizi, è colpa dei cai” perché queste persone sono pochissime, come ci diceva anche la signora alla fine di questa prima parte del video, sono una percentuale infinitesimale della popolazione mondiale ma tuttavia hanno un potere esorbitante semplicemente perché noi gli abbiamo permesso di averlo, perché noi non ci siamo documentati su quello che stavano facendo, continuiamo ad usare le valute, il denaro che loro creano e noi con il nostro lavoro contribuiamo alla loro energia, siamo loro, siamo noi che diamo energia al loro sistema, non sono loro che lo prendono da noi. Come vedete poi inoltre questi tipi di organizzazioni sono le prime a finanziare la criminalità organizzata, a gestire riciclaggio di droga, il traffico delle armi, il finanziamento del terrorismo e poi cos’hanno gli altri di farlo?

Naturalmente così come accusano le varie criptovalute, bitcoin, di essere al centro di questa attività, loro sono i capitani dell’industria del riciclaggio. Ma laddove per sé pretendono la totale segretezza e lo troviamo anche come modello replicato tale quale ne ho parlato più volte nel sistema delle cosiddette CBDC, le Central Bank Digital Currencies, le valute digitali delle banche centrali, laddove loro pretendono per sé la totale segretezza e l’impossibilità neanche di andare a vedere quello che fanno in casa loro perché si trovano in territorio extraterritoriale, dove la polizia inglese piuttosto che tedesca, piuttosto che svizzera non può entrare, pretendono da noi la massima trasparenza, vogliono sapere tutto quello che facciamo, vogliono sapere esattamente chi siamo, vogliono sapere dove mettiamo i nostri soldi, vogliono mettere becco su dove mettiamo i nostri soldi.

E ce l’hanno detto, il lancio delle CBDC servirà innanzitutto per assicurarci che non ci sia più evasione fiscale, quando i primi evasori fiscali, quelli i campioni dell’evasione fiscale mondiale, sono esattamente loro che non hanno mai pagato un centesimo di tasse. Questa è la situazione paradossale in cui ci troviamo, però la situazione è reale. Quindi questo insieme tuttavia vive semplicemente per il fatto che noi ne tolleriamo l’esistenza e chi partecipa alla legione di bitcoin capisce anche l’importanza di quello che stiamo facendo in legione e l’importanza del movimento alternativo che sta formando a livello economico per scavalcare e eliminare la necessità di usare i banchieri centrali.

Nel video compare anche John Kerry a un certo punto che è un politico americano del Partito Democratico e parla della BCC, la Bank of Credit and Commerce International, una banca pakistana che in effetti fu al centro di uno scandalo, di cui lui fu uno dei principali portavoce negli Stati Uniti, perché era stata collegata alla CIA, è stata collegata ad una serie di attività. In realtà la BCCI era la banca con cui la CIA aveva finanziato la guerra in Afghanistan contro i sovietici e questo è probabilmente il motivo per cui la banca d’inghilterra non ci pensava proprio a chiuderla, anche se avesse avuto notizia del fatto che ci fossero frodi, ci fosse traffico di droghe, ci fosse traffico di armi, ci fosse tutto questo tipo di cose, perché era nata esattamente con quello scopo.

John Kerry da parte sua è stato candidato presidenziale nel 2004 e dal 2013 al 2017 è stato segretario di Stato sotto Obama, sostituendo Hillary Clinton, ed è proprio in quel periodo dove si è stato il colpo di Stato in Ucraina e il suo vice, quando era segretario di Stato, il vice di John Kerry, era William Burns, l’attuale direttore della CIA. E oggi John Kerry lo ritroviamo naturalmente nell’amministrazione Biden come inviato per il cambiamento climatico. Quindi il fatto che lui denunci la BCCI in quella conferenza e si metta in evidenza come il campione che difende i poveri utenti della BCCI, tra cui la CIA, per il fatto di essere stati truffati dall’attività di questa banca, è naturalmente un segnale d’allarme che dovremmo seguire e in effetti ci deriva dal fatto che all’epoca stavano cercando di colpire Ronald Reagan e le amministrazioni repubblicane dopo Ronald Reagan. Ronald Reagan era stato coinvolto in un’operazione, suo malgrado per rompere il suo vice, George Bush senior, era stato coinvolto in un’operazione chiamata Iran Contras, dove gli Stati Uniti avevano venduto armi all’Iran e coi soldi della vendita di queste armi avevano finanziato i Contras, che erano un gruppo di ribelli che si opponevano in Nicaragua ai sandinisti, che era un gruppo invece comunista.

Quindi era chiaro che Kerry voleva colpire le amministrazioni repubblicane e anche incominciare a prendere controllo della CIA. Oggi vediamo che la CIA è legata a filo doppio col Partito Democratico e quindi evidentemente l’operazione iniziata all’epoca da John Kerry ha funzionato. Viceversa, tanto gli svizzeri quanto gli europei mi sembra si sono fatti buggerare con l’operazione di rendere visibile il contenuto dei conti correnti e quindi violare il segreto bancario, perché così hanno avvantaggiato i britannici che sono ben contenti di eliminare il segreto bancario dalle proprie banche, anche quelle nelle isole Cayman, salvo fatto che quando poi uno va a vedere quello che c’è su quei conti non sa di chi siano i conti e quindi il fatto che possa vedere il contenuto dei conti è assolutamente inutile. Quindi mi auguro che questo primo spezzone vi abbia orientato su quello che è la realtà della situazione.

Questo sistema, il sistema dell’euro dollaro è quello che ha dominato la situazione finanziaria dagli anni 60-70 più propriamente fino al 2008. E i primi clienti, il primissimo cliente del sistema dell’euro dollaro, indovinate chi è stato. È stato l’Unione Sovietica. L’Unione Sovietica che naturalmente aveva dollari in cassa, risultanti da vendite di petrolio, di gas e di altre materie prime all’Europa piuttosto che agli Stati Uniti o ad altri, ma che non voleva tenere quei soldi negli Stati Uniti perché non si fidava e quindi li affidava in Europa al circuito dell’euro dollaro e ancora oggi i soldi, la gran parte dei soldi che sono stati bloccati dai russi sono in Europa. Quindi la guerra in Ucraina è direttamente collegata al circuito dell’euro dollaro, circuito che sta fallendo e proprio in questi giorni abbiamo notato un’enorme vendita di titoli del tesoro americani da parte del Giappone e da parte della Cina, una quantità veramente spropositata, senza precedenti e molti hanno detto “ah, ecco la de-dollarizzazione, questo è il momento di de-dollarizzare, questo è il crollo del dollaro americano” e può darsi che questo abbia sicuramente un effetto.

Ma poi purtroppo i giornalisti o indipendenti o mainstream che fanno questi commenti non vanno a vedere quello che è successo a quei soldi, cioè nel senso quei titoli del tesoro che sono stati venduti dai cinesi, dai giapponesi, dove sono finiti? Sono finiti quasi tutti nelle isole Cayman e quindi può dire che sta succedendo qualcosa e magari scopriremo che chissà, proprio questo fuggi, fuggi e questo trasferimento improvviso ha una relazione con quello che sta succedendo in questi giorni e chissà, vedremo magari degli altri colpi di scena e chi può dirlo, magari sarà proprio un italiano che ci salverà dal collasso finale. Vedremo.

Roberto Mazzoni

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