Red Ronnie: Stato dell’Unione

Eccoci qua, eccoci qua. Eccoci qua. Allora, benvenuti a un’altra serata. Come al solito, le prime, però io non sono uno che aspetta nelle dirette che entrino tanta gente, anche se cominciano ad arrivare. Ciao Gilles, sei il primo a scrivere, perlomeno. Buonasera a tutti. Metti mi piace e condividi la diretta. Ricordo che siamo in diretta in contemporanea sulle mie pagine YouTube, Facebook, Twitch, Instagram e sul mio canale redroni.tv. Ho condiviso, buonasera, eccetera, eccetera, eccetera. Grande, piapia, ciao a tutti. Allora, dunque, buonasera e stasera tanta verità. Esatto, il nostro obiettivo è raccontare un po’ la verità. C’è chi dice: “Presuntuoso! Pensi di avere la verità in tasca?”. Alla fine, la verità è quella che, a distanza di tempo, si rivela tale, perché i fatti poi confermano questo. Condividi questa diretta, viene da Facebook, abbiamo visto Twitch, abbiamo visto i messaggi da Twitch, bellissimo. Allora, direi di iniziare subito con quella che è naturalmente la sigla.

Io prenderei il signor Tim Cook, ok? Ha sostituito immeritatamente Steve Jobs. Lo picchierei, perché una volta l’Apple funzionava benissimo, gli Apple da far vedere, la margherita, eccetera, funzionava benissimo, una roba. Oggi, ragazzi, tocchi una cosa e diventa tutta pagina, devi tornare indietro. Ma Tim Cook, ma porca puttana, l’unica cosa che hai inventato è quella rotellina che aspetti che i programmi vadano, quella rotellina colorata, cazzo. Porca puttana. Eccoci lunedì, il giorno della verità, ragazzi, tutti con le proprie verità. Bene, partiamo subito. Tutti stanno parlando dell’America, no? È arrivato Trump, è stato un ciclone. Naturalmente, non si capisce bene, tutti i giornali italiani e i media dicono che è un coglione. Dicono che ha dovuto fare marcia indietro, che non ha capito niente, che crede di essere, eccetera. Chiaramente i giornali erano quelli che avevano lanciato l’hashtag, io sto con Biden perché senza Trump ci sarà la guerra, ma va bene.

Allora, mi sono imbattuto in questo video, l’ho pubblicato perché mi hanno mandato un altro video. Ho il canale, quindi non ho tempo di navigare su internet. La televisione è spenta da cinque anni, non ho tempo di guardare la TV. Però mi hanno mandato un video in cui c’era un certo Roberto Mazzoni. Ma chi è? Morena che sa tutto.

Ah, Roberto Mazzoni, uno in gamba, uno che… Ah, sì, bene. Facevo un’analisi dell’azione di Trump che mi ha colpito, allora ho chiesto di collegarmi e di incontrarlo, ma lui è in America. Ciao Roberto. Eccoti qua, eccoti qua. Allora, prima di tutto, dove ti trovi in America? In Florida, vicino alla città di Tampa, sul Golfo del Messico, che adesso si chiama Golfo dell’America. Sì, fra l’altro vedo che stanno cambiando molte cose, addirittura anche… Ma mi spieghi una cosa, visto che abiti da quelle parti: a parte il fatto che non abiti più a Washington, ma a Mar-A-Lago, nel centro del potere, giusto? È lì che si trova il nuovo quartier generale di Trump, giusto? Esatto. Mi spieghi come mai Trump dice: “Il Golfo di Panama non deve più essere di Panama, deve essere nostro” e immediatamente la Black Rock, che è una finanziaria che gestisce il potere, compra il Golfo di Panama? È per fare un favore a Trump e io non sono d’accordo. Tu parli, sì, dello stretto di Panama. Beh, sì, in realtà si stanno muovendo in sintonia su questo, perché naturalmente si tratta di un interesse condiviso. Trump lo considera un interesse nazionale, perché non vuole che i cinesi controllino l’ingresso e l’uscita del canale di Panama, costruito in origine dagli Stati Uniti e ceduto all’attuale governo di Panama, se ricordo bene, per un dollaro, a condizione tuttavia che lo gestisse a favore degli Stati Uniti. La Black Rock, invece, vede l’opportunità di fare molti soldi con l’operazione. Quindi, stiamo lavorando di concerto.

Quello che bisogna rendersi conto è che in questo momento nei Stati Uniti sono in corso due grandi cambiamenti. Uno è un cambiamento culturale, direi, una vera e propria rivoluzione, che si affianca a un cambio generazionale e che Trump sta sfruttando in termini politici, perché non dimentichiamo che ha ottenuto un consenso enorme alle ultime elezioni. Per inciso, io avevo seguito Trump anche nella sua prima presidenza e c’erano molte aspettative, che però sono state regolarmente disattese nella fase finale, con il Covid, la questione dei vaccini e tutto il resto, quindi l’ho un po’ messo da parte. Anche nel periodo successivo, in cui ha cercato di recuperare la sua posizione e riproporsi, c’erano posizioni che non condividevo e che, devo dire, trovavo un po’ sospette, anche se, a suo tempo, mi ero documentato sul colpo di Stato del 2020, quando l’elezione di Joe Biden è stata, secondo me, un’elezione truccata. Alla fine, però, ho constatato che dopo l’attentato in Pennsylvania, l’atteggiamento di Trump è cambiato.

Oggi voglio lasciare un segno della mia seconda presidenza che sia in linea con quello che gli americani vogliono e che mi metta in condizione di soddisfare le grandi promesse elettorali. È chiaro che in questo percorso ha bisogno di alleati forti che gli diano manforte e di patroni che gli guardino alle spalle, e BlackRock è sicuramente uno di questi. La presidenza Trump è quindi controversa sotto molti aspetti, perché anche questa volta ha al suo interno personaggi imbarazzanti che spingono in una certa direzione, ma in misura molto minore rispetto alla prima. In questo caso, però, si intravede un disegno che può evolvere in senso positivo per gli Stati Uniti. Quindi, questa è una premessa che volevo fare.

Trump ha dunque alle spalle importanti componenti del Deep State, che tuttavia si è diviso durante la presidenza Biden. Oggi abbiamo una componente forte costituita dalle banche tradizionali, le grandi banche americane, che vogliono cambiare le regole del gioco. Tra queste, troviamo BlackRock, che naturalmente fa parte della partita, e il Pentagono, che lo sostiene, andando così a contrapporsi alla politica di Biden. Vedremo sicuramente delle mosse sgradevoli e incomprensibili, ma nel complesso credo che la direzione in cui stiamo andando sia molto interessante. È una direzione che sta letteralmente cambiando la condizione degli Stati Uniti e sta demolendo di fatto il sistema globalista. Questo è un dato oggettivo. Trump ha abbandonato l’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha compiuto molte altre mosse.

Parleremo anche di questo. Tu hai parlato dell’attentato a Trump. Coincidenza: oggi Stefano May, un artista che vive a Miami e che ha suonato anche a casa di Trump, per Lara eccetera, mi ha mandato questo post. Questo post è tratto dal PD Podcast, che è repubblicano, eccetera. Il titolo del post è: “9 mesi dopo, ancora non abbiamo nessuna notizia del ragazzo che ha tentato di uccidere Trump”. Come spieghi questa cosa? Non so se esiste una spiegazione. Che fine ha fatto? Il ragazzo è sparito nel nulla. So che è in corso un’indagine. In questo caso l’indagine viene condotta in segreto perché vogliono cercare di raccogliere quante più informazioni possibili prima di arrivare a una conclusione. Tieni presente che, per esempio, da quando è arrivato Trump, tutti i dipendenti della CIA hanno la possibilità di prendere il licenziamento anticipato, con due anni di buonuscita. E lo stesso stanno facendo con tutti quelli che hanno lavorato contro Trump all’interno dell’FBI. Quindi c’è una purga in atto. Al termine di questa purga, probabilmente emergeranno alcune informazioni che oggi sono congelate e che, a un certo punto, sono riuscite a emergere. È un dato di fatto che molta gente se ne sta andando a casa. Quindi, in questo periodo, direi che la situazione è piuttosto dinamica perché ci sono…

A oggi credo che abbiamo licenziato 240.000 persone nel governo di Washington, che è una cifra significativa se consideriamo che sono un paio di mesi che Trump è al potere e che operavano in agenzie che hanno avuto a che fare con il colpo di Stato del 2020, con la precedente vicenda di Russia Gate e con le varie indagini seguite dopo il 2020. Quindi sta facendo spazio tra i propri avversari. La chiusura di diverse agenzie collegate alla CIA, che di fatto finanziavano il colpo di Stato all’estero e che hanno anche operato all’interno degli Stati Uniti, fa spazio per permettergli di concentrarsi poi sul fronte finanziario, dove adesso sta indirizzando le sue attenzioni. Queste cose emergeranno, però, un po’ più avanti, perché al momento non sono la priorità. È chiaro che è nata una rivoluzione pazzesca che ha sconvolto tutto, ok? In Italia, i media, chiaramente, ma non solo, dicono che Trump è un rincoglionito, un megalomane, un che fa degli errori, torna indietro, fa i dazi e poi torna indietro. C’è proprio tutto un discorso. Ma secondo te, visto che hai fatto un’analisi fantastica, cosa sta succedendo, secondo te? Poi parleremo degli altri aspetti, perché per adesso parliamo dei dazi, ma dopo andremo a vedere altri aspetti, come hai detto tu, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fra l’altro Trump, ma lo diremo dopo. Secondo te, cosa sta succedendo con questi dazi?

Beh, Trump con questi dazi ha dato il via a una trasformazione che sta dando risultati positivi negli Stati Uniti. Ora ti fornirò alcuni dati. Come ti dicevo, si tratta di una rivoluzione culturale. Secondo i dati, l’1% degli americani più ricchi possiede metà delle azioni quotate in borsa e il 20% degli americani più ricchi possiede il 99,3% delle azioni. Se poi andiamo a vedere la fascia demografica, quasi tutti questi americani, o una parte importante di essi, credo il 65%, sono boomer. Appartengono quindi alla nostra generazione, quella che va dal 1946 al 1964.

Questo significa che i 4/5 degli americani non sono coinvolti nella borsa, e hanno visto i loro padri o i loro nonni arricchirsi perché avevano comprato casa o azioni prima degli anni ’90, e di conseguenza le avevano pagate poco. Questi beni sono aumentati di valore enormemente in seguito all’effetto dell’inflazione pagata dalle nuove generazioni. Quindi, le nuove generazioni di fatto non possono permettersi di comprare casa, hanno lavori che sono scarsamente soddisfacenti e, se vivono nella parte centrale dell’America, sono semplicemente disoccupati. Con la politica globalista avviata da Clinton negli anni ’90 e poi proseguita fino a oggi, l’America ha costantemente esportato posti di lavoro prima in Messico e poi in Cina e altrove. Questi americani vogliono un cambiamento, anche perché, se non ci sarà, si arriverà a una rivoluzione vera e propria. Bisogna inoltre considerare che il 10% degli americani spende il 50% della spesa complessiva. Quindi, abbiamo una concentrazione enorme di denaro e di potere nelle mani di pochissimi che sono sempre gli stessi e che tendenzialmente sono legati al Partito Democratico. Il percorso globalista, infatti, è stato soprattutto avviato da lì con la partecipazione anche del Partito Repubblicano. Parliamo di Clinton, di Obama, di quei personaggi, di George Bush Junior che, comunque, era parente di Obama; quindi, alla fine, siamo sempre in famiglia.

Di conseguenza, tutto questo sistema è intollerabile e, inoltre, durante la presidenza Biden gli Stati Uniti sono entrati in recessione già due anni fa. Tuttavia, per nascondere questo fatto, Biden ha investito una quantità enorme di denaro governativo in attività governative inutili come il conteggio dei sessi. Tra l’altro, adesso in America ci sono due sessi ufficiali. Queste varie attività, che non avevano nessun effetto produttivo, però arricchivano le varie multinazionali, arricchivano tutto il circuito elettorale collegato a Biden e compagnia, creando una valutazione eccessiva delle quotazioni in borsa. Gli stessi analisti del Partito Democratico avevano previsto per quest’anno un crollo della borsa dal 35 al 45%, come semplice fatto fisico di riaggiustamento rispetto a valori che sono 5 volte quelli che dovrebbero essere. Perciò la bolla dovrebbe scoppiare.

Qualcuno aveva già previsto che sarebbe scoppiata intorno a questo periodo. Questo è un altro fattore da tenere in considerazione. Di solito i presidenti vengono accusati di qualcosa che non hanno fatto, perché l’economia ha un ritardo di un anno, un anno e mezzo. Quando ci fu la grande inflazione sotto Biden nel 2021, io diedi la colpa a Trump perché, in effetti, era stato lui con i sussidi per il Covid a innescare l’inflazione. Oggi, però, quello che vediamo è la coda dell’amministrazione Biden. Quindi, cosa deve fare Trump? Trump deve ridurre l’inflazione, cercare di riavviare la produttività americana e, inoltre, indebolire i propri avversari e far uscire dagli Stati Uniti i capitali che non vuole. Di conseguenza, con questo giro delle tariffe e questa guerra commerciale anticipata, lui ha già ottenuto risultati importanti. In primo luogo, ha svalutato il dollaro. Se l’America vuole esportare, il dollaro deve essere svalutato. È un dato di fatto. In pratica, con il dollaro che vale meno, chiaramente ciò che produci all’estero vale meno. Esatto. Di conseguenza, gli acquirenti stranieri acquistano meno i tuoi prodotti.

Quindi, se vuoi esportare, Come fanno i cinesi? I cinesi svalutano costantemente la loro valuta per rendere i loro prodotti competitivi. Se vuoi che gli Stati Uniti siano di nuovo competitivi e che le fabbriche americane possano produrre oggetti da esportare, il dollaro deve valere meno. Inoltre, un dollaro meno forte significa anche abbassare il costo degli interessi e dei debiti che il governo americano ha già in quanto ha svalutato il dollaro. Oggi, con tutto l’embargo di sanzioni e tariffe, abbiamo una tariffa base del 10% che ormai tutti considerano normale. Lui ha lanciato cifre altisonanti e roboanti per cercare di ottenere il massimo, ma ormai è stato accettato da tutti che si tratti di un 10%. Una tariffa del 10% equivale a una svalutazione del 10% della valuta del dollaro. Quindi lui ha già ottenuto il primo risultato. Infatti, negli Stati Uniti, l’inflazione è scesa in modo significativo e i prezzi hanno smesso di aumentare; anzi, stanno cominciando a diminuire. Il loro obiettivo è ridurre il costo delle case del 25%, quindi non stiamo parlando di poco. Inoltre, il fatto che i suoi avversari politici, che costituiscono una fascia piccolissima della popolazione, abbiano perso un bel po’ di soldi credo che abbia fatto solo piacere ai suoi elettori, anche perché la borsa non rappresenta l’economia reale. In ogni caso, si sono bruciati, mi sembra, 3 trilioni di dollari, che non dovevano esserci: sono un flusso deflazionistico mostruoso.

Perciò lui ha a propria disposizione un ciclo deflazionistico da qui ai prossimi 4-5 mesi durante i quali può indurre la Federal Reserve a cominciare a stampare un po’ più di denaro da iniettare nell’economia, cosa che la Federal Reserve ha già accennato di voler fare. Infatti, le tariffe sono state bloccate, in sospeso, fino a quando i tassi di interesse sui titoli del tesoro americani non sono schizzati verso l’alto. Un’altra cosa che Trump deve ottenere e che ha ottenuto per alcuni giorni è la riduzione dei tassi di interesse sui titoli del tesoro americani. A quel punto, Biden gli ha lasciato una situazione in cui deve rifinanziare il 30% del debito americano in un anno, quindi entro, se non sbaglio, luglio: deve trovare 10 trilioni di dollari di finanziamenti ai tassi più bassi possibili.

Grazie al gioco delle tariffe, gli interessi erano scesi, salvo poi riesplodere a seguito di una serie di fattori che l’hanno indotto a fermarsi e fare una pausa di 90 giorni, perché non voleva far scoppiare il sistema. Intanto, però, i tassi sono ridotti e lui ha segnalato alla Fed: “Guarda che io non sto scherzando, ho bisogno che mi diate una mano”. Finora la Riserva Federale ha continuato a insistere sul fatto che avrebbe ottenuto alti tassi di interesse, frenando quindi lo sviluppo. Se si vuole avere uno sviluppo industriale, come ha promesso Trump, bisogna poter disporre di una liquidità alta. Oggi il problema mondiale è la scarsa liquidità. Anche i cinesi ne hanno poca ed è quello che vediamo anche in Europa, al di là del debito. I soldi che circolano sono sufficienti, ma si dice che le banche stanno avendo molti problemi.

Le banche sono sull’orlo del collasso e le tariffe servono anche a questo. Allora Trump ha detto: “Cari signori, il sistema si sta sfasciando, lo sappiamo tutti. E tra l’altro il concetto fondamentale è che i soldi che avete in banca non sono vostri”. Questo è il primo punto, ma è così anche in Italia? Sì, sì. Nel mondo, per quanto ti riguarda, nel tuo sito, io dico: comprate oro e argento. Dovete cercare un’alternativa, perché in Europa hanno già detto che devono fare 800 miliardi per il riarmo. Ma questi sono scemi? Ma questo è solo l’inizio. Perché c’è un problema di liquidità? Quindi, i soldi in banca non sono vostri, non ci sono più e non sono neanche soldi, ma sono tutto debito. Quindi, c’è una bella differenza tra le banconote che possono essere emesse dalla Zecca o dalla banca centrale che avete nel portafoglio e invece i soldi che sono in banca. Le banche come fanno a creare soldi? Quando io deposito 100 dollari in una banca, quella banca li presta subito a qualcun altro, però quei 100 dollari sono ancora lì.

Quindi, i 100 dollari che la banca ha dato a qualcun altro, li ha creati dal nulla. Poi, quest’altro signore va a depositare quei 100 dollari in un’altra banca e anche quest’altra banca fa la stessa cosa. Quindi, la stragrande maggioranza di soldi che ci sono in circolazione, anche nel circuito del dollaro, sono debiti, voglio dire nel Se tutti smettessimo di pagare i nostri debiti, quei soldi scomparirebbero e saremmo senza soldi. Se tutti vanno a chiedervi soldi indietro, in banca non ci sono, non ve li danno, non ci sono, non ve li danno, e probabilmente la scusa del riarmo e degli 800 miliardi è poi quello che ha già dichiarato: li finanziate voi, cioè avete dei soldi in banca, ce li date a noi che ci riarmiamo, capito? Capito? Quindi, mi piace perché c’è ancora chi ci casca. Poi, se ne vai avanti, dici: “Non c’è da ridere su quello che fa Trump. È un narcisista instancabile con amicizie discutibili, perché Kissinger era uno bravo, Kissinger o tutti gli altri. Andiamo avanti. Obama gli ha dato il premio Nobel per la pace e lui, immediatamente, ha fatto…” Più guerre, ma va bene così. Gli è stato dato il premio Nobel per la pace sulla fiducia, quindi grande racconto stasera. Tutta la mia stima per Roberto Mazzoni.

Ti faccio vedere quanti messaggi, mamma mia! Però ti faccio vedere come stanno le cose, perché c’è una campagna di disinformazione in cui ci cadono in tanti. Ti faccio vedere questo video, è bellissimo. Trump prende a schiaffi tutti. Con i cinesi, no? Vedi Corea del Sud, Taiwan, eccetera. Poi arriva la Cina e la Cina niente, e niente, aumenta i dazi e la Cina dice TAFF 125%. Ecco, questo è come si divertono. Hai capito? Poi ci sono quelli che ci cadono perché dicono: “Ma Trump è un imprenditore!” Gli imprenditori che sono andati al governo sono sempre stati ostacolati.

Perché? Berlusconi era un imprenditore. Quando lo incontrai, dopo che era appena entrato in politica, lo chiamavo “dottore”. Non lo chiamavo ancora “presidente”. “Dottore, ma com’è?”. Lei non può capire. Nessun politico ha mai lavorato in vita sua. Sono nati tutti nelle sezioni dei partiti, non sanno cosa vuol dire lavorare. Io suggerisco delle cose e loro fanno i loro giochetti, così mi ritrovo in un labirinto, perché non sanno cosa voglia dire lavorare. Pensano solo a come mettere… questo è… Gli imprenditori fanno anche i loro interessi. È evidente che agiscono anche per il loro tornaconto. Berlusconi ha fatto i suoi interessi. Però fanno anche gli interessi del… Mi ricordo che Gianmarco Moratti mi disse che Berlusconi aveva preso in giro tutti noi, perché aveva dato i Fori Imperiali a Gheddafi, che doveva solo piantare le tende. Però fece un accordo incredibile: se non facevano fuori Gheddafi, noi eravamo messi benissimo con il petrolio e con tutte queste cose. Quindi, hai capito? Sto parlando di uno che mi ha fatto fuori perché ho rifiutato un segno in bianco.

Quindi, in teoria, dovrei avercelo io, ma lui è stato un grande. E Trump è un imprenditore. Gli imprenditori vengono fatti fuori. Guardate le politiche. Adesso, per esempio, un grande imprenditore è Brugnaro a Venezia. Guarda caso, lo stanno attaccando. Perché? Perché lui non accetta soldi. Non prende nemmeno la macchina del caffè. Lui ha il suo autismo e lo paga di persona. Hai capito? E quindi lo attaccano. Gli imprenditori sono sempre sotto attacco. Vai avanti. Questo è vero. Sono d’accordo nel dire che non c’è niente da dire, ma non possiamo neanche piangere in continuazione. Dobbiamo soprattutto cercare di capire quello che succede e anticipare la situazione. Se ci fai caso, il lancio delle tariffe è avvenuto il 2 aprile, mentre Trump voleva farlo il 1° aprile, ma poi ha cambiato idea perché non voleva essere preso sul serio. L’obiettivo era far capire che gli Stati Uniti sono seri. Va bene. Perché il 2 aprile? Perché il 31 marzo era in scadenza l’ultimo contratto legato all’indice LIBOR. L’indice LIBOR è un indice che indica il tasso di interesse sui dollari e viene generato a Londra.

Quando arrivai negli Stati Uniti nel 2008 e iniziai a occuparmi, tra le altre cose, anche di immobiliare, rimasi sorpreso dal fatto che i tassi di interesse applicati dalle banche che erogavano mutui negli Stati Uniti venissero decisi a Londra. All’epoca non approfondii la cosa perché mi sembrava una curiosità. Poi, però, man mano che approfondivo la questione, mi resi conto che la maggior parte dei dollari in circolazione nel mondo non erano stati prodotti negli Stati Uniti o dalla banca centrale americana, ma erano stati generati a Londra nel circuito dell’euro-dollaro. Infatti, questo circuito prende il nome di “euro-dollaro” perché si tratta di dollari creati al di fuori degli Stati Uniti da banche che non hanno sede negli Stati Uniti. Alcune di queste sono banche americane, altre sono per lo più banche europee o britanniche.

Fino al 31 marzo, il flusso di denaro estero, che se non sbaglio corrisponde a cinque volte la quantità di denaro interno agli Stati Uniti, veniva gestito da entità diverse rispetto al governo statunitense che, a fronte di una garanzia da parte della Federal Reserve, generavano interessi su soldi creati dal niente. In caso di blocco o problema in questo tipo di circuito, la Federal Reserve avrebbe esteso una garanzia per proteggere le banche europee o britanniche, in modo che non fallissero. Il sistema ha subito un blocco sostanziale nel 2008, in seguito alla grande crisi finanziaria, e poi ha avuto un’altra brutta botta nel 2020, con la crisi del coronavirus. Era piuttosto sfasciato, però è il sistema che ha permesso anche alla Cina di espandersi, perché i cinesi hanno avuto bisogno loro stessi di dollari per poter operare. La questione della Cina è particolare, perché Deng Xiaoping, il leader cinese che ha dato vita alla rinascita industriale del Paese e che era stato incarcerato durante la precedente rivoluzione culturale di Mao Tse-tung, essendo stato un oppositore del precedente regime, decise di staccarsi dal comunismo stretto e di dire: “No, dobbiamo fare in modo che la nostra gente stia meglio”, e andò quindi in Giappone a parlare con i suoi colleghi giapponesi per capire come il Giappone aveva fatto a diventare una potenza economica.

Se vi ricordate, negli anni Ottanta il Giappone era una potenza economica, esportava ovunque ed era molto ricco. I giapponesi gli dissero: “Guarda, per fare funzionare la Cina come la facciamo noi, invece di avere una sola banca centrale, quella del Partito Comunista, la banca popolare cinese che eroga i soldi, tu devi creare 5 mila banche con 5 milioni di persone all’interno di queste banche e filiali in tutta la Cina che eroghino soldi direttamente alla piccola impresa, perché sarà quella che poi ti tirerà su”. E loro partirono facendo così, e naturalmente sappiamo quale evoluzione ha avuto l’industria cinese. Così facendo, si inserirono nel circuito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio con lo status di nazione emergente, ottenendo una serie di vantaggi: non pagavano tariffe e potevano esportare liberamente negli Stati Uniti a partire dal 1994. In cambio, i cinesi compravano con i soldi che guadagnavano con quello che era il profitto: acquistavano titoli del tesoro americani a qualsiasi prezzo. Questo sistema ha indotto il governo americano a espandersi sempre di più, perché con tutti questi soldi che arrivavano gratis, il governo poteva fare tutte le guerre che voleva e i cinesi sono cresciuti avendo un cliente importante che assorbiva gran parte del loro consumo. Si sono quindi espansi anche altrove, ma l’impianto fondamentale era basato su una costruzione del debito che si moltiplicava con questa accoppiata.

Dopo la grande crisi del 2008, quando il flusso di dollari statunitensi aveva già iniziato a mostrare segni di instabilità, la Cina ha deciso di staccarsi progressivamente dagli Stati Uniti, interrompendo l’acquisto di titoli di Stato. Questo ha iniziato a creare frizione tra le due nazioni che, a questo punto, hanno dovuto disaccoppiarsi, ma nessuno aveva il coraggio di farlo perché le conseguenze sarebbero state devastanti per entrambe. Ma da marzo di quest’anno, tornando al discorso di prima, il sistema del LIBOR è definitivamente morto e ora i tassi di interesse sui dollari mondiali vengono stabiliti a Washington e a New York.

Cosa succede ora? Tutte le banche internazionali che hanno lavorato con la Cina o che continuano a lavorare con la Cina, compresa la banca cinese, se vogliono dollari devono ottenere il consenso della Federal Reserve, che ha già dichiarato che lo darà soltanto alle persone che lavorano e collaborano con la Federal Reserve. Quindi cosa succede? Stiamo entrando in un’epoca in cui in Europa, dove è nato un sistema, quello dell’euro, che è agganciato al sistema dell’euro-dollaro e che ha bisogno di liquidità, non l’avrà più, a meno che non facciano esattamente quello che dice Washington, cosa che non vogliono fare. Hanno quindi bisogno di finanziarsi emettendo una grande quantità di titoli di Stato, soprattutto tedeschi, per compensare questa mancanza. Però cosa succede? Quando si emettono i titoli di Stato, chi li acquista, solitamente altri paesi, altre banche centrali o investitori privati, vuole avere qualche tipo di garanzia.

Nessuno si fida, nessuno ti darebbe i propri soldi sulla parola che sarai in grado di produrre questo fatturato, questo prodotto interno lordo; quindi vogliono garanzie reali, garanzie che fino a ora erano appunto i titoli di Stato americani che potevano essere esibiti come garanzia. Secondo, i titoli di Stato americani saranno via via raccolti negli Stati Uniti, pertanto in Europa c’è bisogno di garanzie concrete diverse. Ecco spiegato il motivo della guerra in Ucraina, nella speranza di poter mettere le mani sulle risorse naturali della Russia che, a questo punto, andrebbero a garanzia del sistema dell’euro e del sistema della sterlina, altrimenti destinati al crollo. In mancanza di ciò, tutti i beni disponibili sul continente possono essere utilizzati come garanzia della valuta.

In pratica, abbiamo capito che: a) le banche stanno implodendo e stanno fallendo; b) Trump sta cercando di fottere la Cina che, peraltro, è il più grande creditore degli Stati Uniti d’America, perché il grandissimo debito è in Cina; c) tutti vogliono queste terre rare. Oggi la Cina ha chiuso l’esportazione delle terre rare, quindi Trump vuole le terre rare. Le terre rare non sono il problema, il problema sono le terre rare. Trump non sta cercando di fottere la Cina, ma di costringerla a un grande reset. L’idea è che i principali creditori degli Stati Uniti si riuniscano e dicano: “Cari signori, come abbiamo fatto al Plaza Accord negli anni ’60, svalutiamo tutti insieme”. Restiamo allineati più o meno dove siamo oggi, ma tutte le nostre valute varranno di meno e, di conseguenza, l’oro andrà alle stelle, proprio perché, in questo momento, la situazione del debito per tutti gli interessati non è sostenibile. Le terre rare, invece, non sono un problema, perché gli Stati Uniti hanno terre rare sufficienti per poter operare e le vanno semplicemente estratte; Trump sta sbloccando i territori in cui è possibile farlo. Quello di cui l’Europa ha bisogno dalla Russia non sono le terre rare, ma la Russia stessa. L’Europa ha bisogno di avere i 73 trilioni di valore del territorio russo nella sua completezza come garanzia per il sistema dell’euro. Ho capito, ma secondo te la Russia non è conquistabile.

Ci ha provato Hitler, ci ha provato Napoleone, eppure è assurdo pensare di conquistare la Russia. Quindi, a questo punto, diciamo che l’Europa è in mano a degli incapaci. O sono incapaci, o pensano soltanto ai loro interessi. Basta vedere la Fonder, per esempio, che è indagata per tutti i miliardi che ha dato al presidente della Pfizer in trattativa privata, comprando milioni e milioni di cose. Era una cosa allucinante, ma non voglio parlarne. Però, andiamo avanti. Parliamo di Trump. Trump si pone come un salvatore, in un certo senso, e dice: “Farò finire la guerra il giorno dopo, svelerò tutti i segreti che ci sono, tutte le carte che riguardano Kennedy, l’uccisione di Kennedy, il Covid, Epstein. Tutti quelli che andavano nell’isoletta, tra cui oggi abbiamo scoperto sui giornali che ci andava anche Ghislaine Maxwell, poi traduci in inglese “Ghislaine Maxwell”, sai chi è, perché la moglie ha detto che si è separato e lui ha detto che andava nell’isola di Epstein perché forse sperava di ottenere dei soldi per la sua fondazione, pensa te se andava là così. Tutte queste cose, in realtà, ci hanno un po’ delusi. Su Kennedy, in pratica, non hanno svelato niente.

Continuo a dire che c’è stato qualcosa, quando, per esempio, Massimo Mazzucco ha fatto un documentario bellissimo in cui c’è anche l’intervista con chi ha detto di aver manovrato tutto nella CIA, quindi sugli UFO. Anche lì non è che abbia detto molto. Appena arrivato, ha continuato la politica di Biden. A parte il fatto che l’America dipende dagli ebrei e è sotto scacco degli ebrei, quindi è inutile che la gente pensi che lui vada lì e condanni Netanyahu, perché l’America è in mano agli ebrei, dico bene? Diciamo che hanno un’influenza notevole, soprattutto sul partito di cui Trump fa parte. Non stiamo parlando soltanto degli ebrei, attenzione, ma di una componente di ebrei che, tra l’altro, sono i più ricchi e operano in borsa. C’è anche una componente molto importante di sionisti cristiani, che sono più numerosi degli ebrei. Quindi, se vuoi essere eletto come Presidente del Partito Repubblicano negli Stati Uniti, la componente dei sionisti cristiani è essenziale. Inoltre, c’è l’AIPAC, un’organizzazione di lobby israeliana che, di fatto, impedisce a chiunque di essere eletto in Parlamento se non è allineato alle politiche sioniste. Solo un parlamentare è riuscito a farcela, ma non in contrapposizione all’AIPAC.

Quindi, questo è un fatto di cui tenere conto: di conseguenza, Trump deve scendere a patti con questa gente, almeno in questa fase, altrimenti non otterrà alcun risultato. Però, però, dichiarare che Gaza diventerà una cosa del genere significa ignorare tutti i bambini uccisi, ignorare tutto questo che continua, che sta continuando ancora. Sono d’accordo, ci sono alcune cose che sono imperdonabili, però l’obiettivo, per esempio, era di costringere i vari vicini arabi a elaborare un piano di riqualificazione del posto e a prenderne il controllo, cosa che in parte è avvenuta. Voglio ricordarti che gli egiziani non vogliono averci nulla a che fare e neanche i giordani, quindi è una situazione complessa e sulla quale ci sono molte cose da condannare. Sono totalmente d’accordo, ma di nuovo guardiamo il tutto in un’ottica complessiva.

Per quanto riguarda Trump, sulla questione di Kennedy qui negli Stati Uniti ho sentito voci diverse. Sono state trovate delle cose interessanti rispetto a quelle rilasciate, tenendo in considerazione che i documenti rilasciati sono quelli a disposizione del governo oggi e potrebbero essercene altri da recuperare. In generale, ho sentito dei giudizi positivi, siamo all’inizio, quindi non è detto che il percorso sia finito. Per quanto riguarda Epstein, il suo rilascio ha fatto ridere ed è probabilmente collegato al problema della lobby israeliana. Epstein lavorava per loro, ma torniamo al discorso della Russia che hai accennato. “Metterò fine alla guerra in un giorno solo” era una cosa ridicola, lo disse anche al tempo. Eppure, durante l’amministrazione Biden, siamo arrivati molto vicini ad avere un conflitto nucleare con i russi e questo è, direi, uno degli obiettivi prioritari per l’elettorato americano che ha dato a Trump il mandato per porre fine a questa guerra. È evidente che la guerra non può finire in un giorno. Nella guerra del Vietnam, quando gli americani hanno deciso di porre fine, ci hanno messo 5 anni per raggiungere un trattato che poi non era neanche un vero e proprio trattato di pace. In questo caso, è legittimo aspettarsi che si possa arrivare fino a fine anno, ma io sono rimasto onestamente sconvolto dal fatto che Trump potesse anche semplicemente parlare con Putin, perché voi non avete vissuto il periodo del Russia Gate.

Ma durante il periodo del Russia Gate qui negli Stati Uniti era un po’ come essere anti-vax: se parlavi di Putin, se accennavi al fatto che ci dovesse essere un colloquio tra gli Stati Uniti e la Russia o semplicemente parlavi di Putin, perché i russi avevano manipolato le elezioni del 2016 facendo leggere a Trump, e Trump era un agente dei russi, e questo è andato avanti per due anni e mezzo con continui attacchi mediatici. Per tutto il giorno sono state condotte diverse indagini che sono proseguite per almeno un anno e che alla fine hanno portato al famoso impeachment, centrato di nuovo sull’Ucraina. Il fatto che lui sia riuscito ad attivare un contatto con Putin, a iniziare a normalizzare le relazioni con gli Stati Uniti e a ridurre il livello di escalation impedendo che si arrivasse a un conflitto nucleare è quindi molto rilevante.

Ti ricordo che l’orologio della fine del mondo ci pone a 90 secondi dalla fine del mondo, quindi siamo veramente molto vicini, non siamo mai stati così vicini a un conflitto nucleare tra superpotenze. I russi hanno dichiarato più volte di fidarsi dell’onestà di Trump, per quanto possa essere considerato un politico, nella sua intenzione di normalizzare i rapporti con la Russia e trovare una soluzione. I russi naturalmente non sono interessati a chiudere facilmente la questione, perché stanno vincendo e Trump non può concedere loro quello che vogliono, perché il congresso non approverebbe mai questa decisione. Per questo motivo, ha bisogno di avere il pieno supporto della lobby israeliana, ed è per questo che gli sta dando parecchia corda, al di là del fatto che lui possa essere anche personalmente convinto di alcune cose e posizioni, che sono tutte da vedere. Quindi, rispetto ai temi che hai menzionato, direi che è importante inquadrare il fatto che, ad oggi, la normalizzazione con la Russia procede e i russi si sono proposti come intermediari per facilitare il dialogo con l’Iran, dove avremmo potuto avere un altro conflitto nucleare. Ti ricordo che Israele dispone di almeno 200 testate nucleari e ha un protocollo chiamato protocollo Sansone. Durante la guerra a Gaza, gli israeliani hanno sostanzialmente perso, non sono riusciti a eliminare Hamas e, in più, si sono rivelati per quello che sono.

Tutto questo si è ripercosso negativamente sull’economia israeliana, che è peggiorata notevolmente, e ha provocato un’estrema instabilità dello status interno della politica israeliana. Appena prima dell’attacco di Hamas, Israele era sull’orlo di una guerra civile, secondo quanto riportato dai giornalisti israeliani. Quindi, se vogliamo, l’attacco è stato provvidenziale perché ha permesso di spostare avanti il problema. Tuttavia, il protocollo Sansone prevede che, qualora Israele si senta a rischio esistenziale, quindi di scomparire come nazione, a causa di una guerra civile o di una sconfitta militare, lancerà contemporaneamente tutte le testate nucleari.

Questo è un problema da gestire con attenzione, perché non vogliamo aver evitato una guerra nucleare in Iran per poi averla in Medio Oriente. Certo, ma scusa un attimo: lanciare tutte le testate significa distruggere anche se stesso che le lancia? Siamo a Sansone, con tutti i Filistei? Siamo impazziti? Beh, c’è un background religioso dietro, quindi per esempio i cristiani sionisti che sostengono Trump appartengono a un filone deviato, come i servizi segreti, il filone deviato del protestantesimo che segue una versione alterata della Bibbia secondo cui, una volta ricostruito il Tempio di Israele, verrà di nuovo Cristo. La seconda venuta di Cristo e, a quel punto, tutti quelli che sono in vita in quel momento verranno trascinati direttamente in cielo, in paradiso. In quel momento ci sarà la distruzione di tutti i nemici di Cristo, compreso Israele. Perciò i sionisti cristiani vogliono sostenere la crescita di Israele e consentire a Israele di ricostruire il Tempio a Gerusalemme, perché sanno che questo porrà fine a Israele.

Lo vedranno rivelato e, impercettibilmente, si convertiranno oppure moriranno; loro verranno trascinati con l’ascensore espresso direttamente in paradiso. Questo trova una corrispondenza in Israele, dove c’è un filone religioso simile, quindi stiamo parlando di questo tipo di mentalità che Trump non condivide, ma deve comunque gestire. C’è uno che scrive: “Ma poi, nello studio ovale, come è stato trattato quel povero Cristo di Zelensky?” e l’altro scrive: “Povero Cristo, Zelensky”. E aggiunge: “Zelensky è un’ottima drag queen”. E qui ci sono quel maledetto, quel pusillame Zelensky. Io direi quel burattino strapagato, perché si sta comprando case dappertutto. Poi c’è il fatto che abbiano sempre licenziato. Zelensky licenzia qualcuno per corruzione, lui no. Si dovrebbe licenziare lui per primo. L’ultima cosa: secondo te, perché Trump ha detto “svelerò Kennedy, svelerò Epstein, svelerò gli UFO”? Tra l’altro c’è anche chi dice che gli UFO impediranno la guerra nucleare, come hanno già impedito molte volte, e quindi interverrebbero in questo caso. Di tutte queste cose che ha annunciato di voler fare. Secondo te, dirà la verità sul Covid?

Non sono sicuro, non sono sicuro perché è una cosa che lo tocca molto da vicino. Vediamo se lo farà Robert Kennedy Junior: di certo sarebbe opportuno, sarebbe molto opportuno, però non ci metterei la mano sul fuoco. Eh, ho capito. È vero, lui lo prese in giro perché disse di curarsi con un farmaco che poi è stato tolto dal mercato, ti ricordi quando lui prese il Covid? Non mi ricordo più cos’era. Era l’invermectina, se non ricordo male. L’invermectina, sì, e poi c’è un altro discorso, ma se Biden perdona la Pfizer e quello là, il capo, che ha provato a fare affari in Cina, come si chiamava? Fauci. Fauci. Ma se tu dai un perdono, perché perdonare qualcuno che non è colpevole? Fauci è colpevole come peccato. Tuttavia, credo che lo andranno a prendere perché, effettivamente, ha fottuto Trump. Benché abbia questo perdono, stanno lavorando per portare una causa alla Corte Suprema e invalidare alcuni dei perdoni di Biden. Anche qualora non riuscissero a invalidare i perdoni di Biden, Fauci può essere sottoposto a processo nei singoli stati, perché è stato perdonato a livello federale da Biden, ma non può essere perdonato nei confronti dello Stato della Florida. Credo che stiano preparando il terreno. Perciò, anche su questo, credo che Trump abbia già molte cose a cui pensare. Al momento, la sua priorità è tenere sotto controllo la situazione in Ucraina, in Israele e in Iran, perché anche l’Iran deve essere tenuto sotto controllo.

Inoltre, deve raggiungere un accordo con i cinesi per dire: “Cari signori, dobbiamo resettare il sistema, altrimenti tutti e due siamo nei guai”. I cinesi, infatti, continuano a emettere valuta all’interno, ma l’economia non sta ripartendo come dovrebbe, quindi anche per loro sta diventando un problema. È vero, il video della Cina che fa così, che fa così, ma poi, in fin dei conti, se io sono il negoziante e devo vendere e i cinesi vendono 5 volte agli Stati Uniti quello che gli Stati Uniti vendono alla Cina e se il mio cliente principale, non è il mio cliente principale, Se un cliente importante decidesse di non acquistare più, il negoziante potrebbe decidere di abbassare le tariffe per attrarre nuovi clienti. Inoltre, potrebbe decidere di abbassare le tariffe per i clienti che si schierano contro la Cina.

Se la situazione dovesse arrivare a un punto in cui i negozianti anti-cinesi non avessero altra scelta che scendere a patti, lo farebbero. Ci sarà quello che si chiamerà, dicono, il Mar-a-Lago Accord: si incontreranno a Mar-a-Lago e diranno: “Dobbiamo resettare il sistema, abbassiamo il valore del dollaro, dello yen, dello yuan, magari dell’euro”. Ci sarà ancora del 20%, del 30% e questo ci darà finalmente la possibilità di respirare. Facciamo pagare a tutti i nostri debiti e finalmente si potrà respirare, si potrà operare, perché siamo arrivati a un punto in cui non funziona più niente: quando l’indebitamento rispetto al prodotto interno lordo supera il 90%, ogni dollaro che si spende per stimolare l’economia rende meno di un dollaro. Oggi siamo al 120%. Comunque, su Fauci penso che tu abbia ragione, perché c’è Robert Kennedy Jr. che su X, che lo chiamo sempre Twitter, continua a fare dei tweet molto “chi sta per essere arrestato, indovinate chi”, poi ci sono le manette, poi dice “colpo di scena”, hai capito? “Aspettate, succederà una cosa”, io tutti questi li ho dimenticati di farti vedere perché sono bellissimi, c’è proprio lui, lui è lì e sai com’è, come il gatto che sta aspettando, visto tutto quello che gli hanno detto, eccetera.

Però è incredibile come, al di là di tutto, al di là dei dazi, eccetera, Trump abbia cambiato tutta una narrativa con un colpo di spugna. Io ho come l’impressione che, quando andai con la “Nazione dei Cantanti” in Ungheria, la notte in cui arrivammo, la Ungheria fu il primo paese a dichiarare la repubblica e il giorno dopo andammo nel Parlamento dove, per la prima volta nell’est, era stata dichiarata una repubblica. Chiesi allora all’interprete: “Ma come vi sentite?” e lei rispose: “Non ci capiamo niente, perché tutto ciò che ieri era buono, stamattina è diventato cattivo e tutto ciò che ieri era cattivo, stamattina è diventato buono”. Quindi, alla fine, l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, improvvisamente viene messa da parte da Trump. Biden, prima di andarsene, deve concedere il perdono a Fauci.

A Fauci abbiamo conferito una laurea honoris causa in Italia, cazzo, un’università italiana gli ha conferito una laurea honoris causa, ma a quel coglione, sta’ zitto, a Fauci. Trump, con un colpo di spugna, ha cambiato tutto, cioè improvvisamente c’è. Sono come quelle cose che butti un sasso nello stagno per vedere se si muove qualcosa. Sei d’accordo? Sì, ma ha fatto anche un’altra cosa: ha riassunto tutti i dipendenti del governo e i militari che non erano stati espulsi perché non erano vaccinati e ha pagato loro tutti gli stipendi arretrati più le eventuali penalità. Quindi ha cercato di recuperare su quel fronte, ma c’è ancora molto da fare. C’è ancora molto da fare, però è l’inizio, non si può pretendere tutto. Noi siamo ancora qui in Italia, dove ancora uno come D’Alema può permettersi di fare una telefonata e parlare di 80 milioni di euro, che io chiamerei tangenti, perché si tratta di commissioni per la vendita di armi in Guatemala. Dopo due giorni, sparisce dai giornali. Siamo in un Paese dove il Mortadella disse: “Con l’euro, lavorando nell’euro, lavoreremo di meno e prenderemo di più”. Loro sì, lui sì. Lui sì, oppure un presidente del Consiglio che ti diceva: “Non ti fai la puntura, muori e fai morire”.

 In realtà muoiono quelli che hanno fatto. E crediamo ancora a questa gente. Hanno un modo di comunicare, i giornali eccetera, che alla fine ti fa sentire un complottista. Diciamo fake news, stiamo dicendo fake news. Però vediamo. Ok Roberto, andate sul sito di Roberto Mazzoni. Come è il tuo sito? Mazzoninews.com. Ah, Mazzoninews.com. Dalla Florida, Roberto Mazzoni. Ci sentiamo ancora, va bene? Ciao, bambino. Roberto Mazzoni, Stati Uniti d’America. Bello, no? Bene.

Roberto Mazzoni

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