WhatsApp – società posseduta da Facebook – ha appena annunciato “una nuova politica” che impone la condivisione con Facebook dei dati di 2 miliardi di utenti che usano WhatsApp.
Dall’8 di febbraio, chi non è d’accordo con questa nuova politica sulla privacy non potrà più usare WhatsApp.
I dati che verranno raccolti da Facebook e condivisi con terzi includono:
“le tue informazioni di registrazione (come il tuo numero di telefono), i dati sulle tue transazioni, qualiasi informazioni collegata alla fornitura del servizio, informazioni su come interagisci con gli altri (incluse le aziende) quando usi i nostri servizi, informazioni sul telefonino, il tuo indirizzo IP, e può includere qualsiasi altra informazione identificata nella sezione “Informazione che raccogliamo” sopo avertelo comunicato e chiesto il tuo consenso”.
La modifica scatta dall’8 di febbraio e gli utenti di WhatsApp che si rifiutano di concordare con questo cambiamento non potranno più usare WhatsApp.
Questa nuova policy è un’inversione completa rispetto alla promessa di Facebook, al momento dell’acquisizione di WhatsApp, che i dati depositati presso l’applicazione sarebbero rimasti “privati e separati”. Già nel 2016 aveva attivato il trasferimento dei dati a Facebook e bisognava disattivarlo facoltativamente entro 30 giorni. Ora diventerebbe obbligatorio e vasto.
E’ notevole il fatto che questa non sia la prima volta che WhatsApp ha violato la privacy dei propri utenti. Nel 2017, WhatsApp è stata multata per 122 milioni dall’Unione Europea per aver condiviso dati con Facebook.
Elon Musk ieri ha invitato tutti quelli che lo seguono a passare da WhatsApp a Signal e questo ha scatenato una reazione virale su Internet e la crescita rapida delle azioni di una società che non ha nessun collegamento con Signal che invece è di proprietà di un’organizzazione senza fini di lucro con sede in California che ha ricevuto $50 di finanziamento da Brian Acton che aveva creato WhatsApp e l’aveva venduta a Facebook.
Lanciata nel 2004, Signal è il sistema di comunicazione usato dagli esperti informatici di sicurezza in ragione del sistema di cifratura incorporato che garantisce la protezione completa delle comunicazioni. Il loro sistema di cifratura, dal 2016, è stato integrato in WhatsApp, Skype, Facebook Messenger, Google.
Quando si è unito al progetto, Acton ha dichiarato: “Il nostro piano è di sperimentare un nuovo modello di società tecnologia senza fini di lucro basata sulla privacy e la protezione dei dati a beneficio di tutti.
E’ importante che ci focalizziamo su questi ideali fondamentali piuttosto che inseguire mode tecnologiche che non sopravviveranno in futuro”.
Oggi Signal funziona su Apple, Adroid e Windows, permette di chattare, mandare messaggi a gruppi di persone inclusi file allegati, note vocali e video. Si conversare in audio e video con una persona oppure con un gruppo di persone.
E’ possibile impedire a qualsiasi sofware di eseguire copie dello schermo del telefonino in tal modo nessuno può vedere quello che fai.
Nel marzo 2018 Brain Acton aveva pubblicato un Twit su cui diceva:
E’ il momento. Cancellate Facebook
A seguito della violazione della privacy nella questione che aveva visto Facebook coinvolta con la società di consulenza politica Cambridge Analytica.
Da quel momento i suoi rapporti con Facebook e Zuckerberg sono deteriorati fino al suo abbandono della società.
“I motivi di profitto capitalista e la necessità di rispondere a Wall Street è ciò che spinge l’invasione della privacy e porterà a molti risultati negativi di cui non siamo per nulla felici.
“Avrei sperato che ci fossero dei guard rail, che ci fosse un modo per porre freno a questa cosa. Non l’ho ancora visto manifestarsi e la cosa mi spaventa.”
“Il modello originale di WhatsApp era: ti daremo il servizio per un dollaro all’anno. Non era estremamente remunerativo, e se hai un miliardo di utenti.. avrai un miliardo di dollari di fatturato all’anno. Non è questo che Facebook e Google vogliono. Vogliono miliardi di dollari”.
Nel marzo del 2019 Brian Acton, dopo aver venduto le proprie azioni di Facebook per $ 19 miliardi, è comparso alla università di Stanford davanti a un gruppo di studenti di informatica e ha invitato tutti a eliminare il proprio account di Facebook.
“Credo che sia impossibile, per essere brutalmente onesti – le reti aperte – fanno molta fatica a decidere che cosa sia incitamento all’odio e che cosa non lo sia. Apple fatica nel determinare quale sia una buona app e quale sia un’app cattiva. Google fa fatica a decidere quale sia un buon sito web e quale sia uno scadente. Queste società non hanno gli strumenti per prendere tali decisioni.
“E noi gli diamo potere. Questa è la parte negativa. Comperiamo i loro prodotti. Ci iscriviamo ai loro siti Web. Cancellate Facebook, va bene?”
Roberto Mazzoni
Altre fonti:
https://www.wired.com/story/signal-foundation-whatsapp-brian-acton/
https://www.buzzfeednews.com/article/ryanmac/whatsapp-brian-acton-delete-facebook-stanford-lecture