Pronti per il prossimo reset? – MN #151

In ottobre, poco prima della conferenza di Glasgow sul cambiamento climatico, la COP 26, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un rapporto speciale in cui sostiene che “Il consumo di combustibili fossili ci sta uccidendo. Il cambiamento climatico rappresenta la più grande minaccia sanitaria che l’umanità abbia mai affrontato. Non è mai stato più chiaro che la crisi climatica rappresenta una delle emergenze mediche mai affrontate. Riducendo l’inquinamento dell’aria ridurrebbe dell’80% le morti globali per inquinamento e l’effetto serra che è alla base del cambiamento climatico. Una virata in direzione di una dieta più nutritiva basata sui vegetali, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ridurrebbe significativamente le emissioni globali, garantirebbe un sistema alimentare più resiliente ed eviterebbe 5,1 milioni di morti dovute a una cattiva dieta attese per il 2050”.

Shutdown energetici in Cina

I temi non sono nuovi, ma la rinnovata enfasi e un’analisi di quello che sta succedendo in Cina, che sappiamo avere un’influenza enorme sulle decisione dell’OMS, ci dà una misura dell’urgenza con cui intendono portare avanti questo piano.

Nel video si parla della grave crisi del settore immobiliare cinese, evidenziata in particolare dal caso Evergrande, un grandissimo costruttore cinese che è sull’orlo del fallimento e la cui crisi si sta espandendo ad altri settori.

La Cina sta prendendo misure drastiche nel taglio di energia in alcune province, lasciando centinaia di migliaia di cittadini cinesi senza corrente e senza riscaldamento. E’ una politica simila al lockdown imposto dalla Cina dopo l’emergenza COVID che avrà conseguenze non solo in Cina, visto che molte nazionli occidentali dipendono dalla produzione cinese, ma che potrebbe anche essere imitato da alcune nazioni occidentali con l’attivazione di lockdown dovuti al clima.

In questa situazione è opportuno fare scorte di cibo che possa conservarsi fuori dal frigorifero, di candele e sistemi di illuminazione a batteria, di metodi di riscaldamento che non dipendano dall’elettricità e nemmeno dal gas di città, di contante da mantenere a disposizione, visto che lo shudown potrebbe interessare anche le banche e i bancomat. Sarebbe anche opportuno sviluppare un sistema per mantenersi in contatto con gli altri che non dipenda dal telefono e dall’energia elettrica. Sarebbe anche bene procurarsi un generatore per alimentare i dispositivi elettrici di cui non si può fare a meno. Sarebbe saggio prevedere riserve che possano permettere di superare tutti i mesi invernali fino ad aprile.

Sappiamo tutti molto bene che l’energia eolica e solare non sono in grado di sopperire alle esigenze e che un taglio nei consumi del carbone, del petrolio e del gas natuale arricchisce i produttori di questi ultimi che possono vendere a prezzi esorbitanti visto che non c’è abbastanza energia per far funzionare le case, gli uffici e le fabbriche.

Interessante notare che, mentre taglia la produzione di carbone a spese dei propri cittadini e spinge il resto del mondo a fare altrettanto attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le Nazioni Unite, la Cina sta costruendo nuove centrali nucleari con tecnologia russa che le permetteranno di sopperire alla carenza di energia prodotta artificialmente. Bill Gates, negli Stati Uniti, sta lavorando alla costruizione di una delle più grandi centrali nucleari mai realizzate. Evidentemente Chernobyl è stato dimenticato.

Come vedrete sempre di più nei prossimi mesi, il nucleare ora è considerato un’energia verde, con un drastico cambiamento di rotta rispetto al passato.

Crisi energetica globale

Ma la crisi energetica ha caratteristiche mondiali come vediamo nel video di WION.

Il fatto che tutti i Paesi si trovino in carenza energetica non può essere una coincidenza, ma l’attuazione di un progetto mondiale che sfrutti la gestione delle fonti energetiche per imporre scelte politiche e ridisegnare le alleanze, e soprattutto come strumento di controllo sulla popolazione che si aggiunge e complementa quelli già attivati per l’emergenza COVID.

Anzi i lockdown per il COVID sembra siano stati concepiti apposta per rallentare la produzione di petrolio e gas naturale, che sta diventando più costosa in aree come l’Arabia Saudita e in altri giacimenti nel mondo, e permettere un aumento drastico di prezzi che ha una motivazione unicamentre politica. Infatti, laddove i prezzi del petrolio erano precipitati a seguito di una battaglia economica tra Arabia Saudita e Russia al termine della presidenza Trump, ora vediamo che Arabia Saudita e Russia sono alleate, al punto che gli arabi compreranno armi dai russi, e quindi possono mantenere i prezzi alti a piacimento ricavando il maggior profitto possibile usando come giustificazione la pandemia.

La transizione verso l’energia verde è una barzelletta, visto che questa crisi è una dimostrazione ulteriore che il fotovoltaico e l’eolico non sono adeguati a fornire energia in modo stabile. Anzi, il fatto che improvvisamente il vento si fermi nel Mare del Nord oppure che l’acqua manchi in Norvegia e in Sud America, ci fa sospettare che le tecniche di geoingegneria, con cui diverse nazioni, tra cui la Cina, stanno cercando di controllare il clima, si stanno rivelando efficaci. Del resto da una parte l’Organizzazione Mondiale della Sanità si lamenta dello smog nell’aria, ma non dice nulla delle scie chimiche che vengono diffuse costantemente in alta quota e che contengono sostanze altamente pericolose.

Il costo dell’energia continuerà ad alimentare una lunga crescita dell’inflazione.

Futuro energetico dell’Europa

Il caso europeo è ancora più complicato perché, alla carenza energetica, si somma anche una gestione inefficiente dei contratti e degli acquisiti. Laddove l’America Latina e l’Asia si sono precipitate a ordinare gan naturale liquefatto per compensare le altre carenze, l’Europa è rimasta a guardare. Vediamo un video abbastanza chiaro proposto dal canale indipendente TLDRNEWS.CO.UK

Vediamo che una lunga politica europea di riduzione nella produzione energetica da carbone e l’inaffidabilità della produzione da energia eolica, ha messo in ginocchio il continente e lo espone alle pressioni dei russi.

L’unica nazione che possa affrontare la crisi è la Francia, che ha una vasta produzione di energia da fonti nucleari. La Francia ha l’ambizione di controllare politicamente l’Europa in futuro e sostituirsi di fatto alla NATO come forza militare primaria sul Vecchio Continente, in contrapposizione alla Russia.

Per l’Italia, si prevede una totale dipendenza dalla Francia, sia in termini energetici, sia in termini politici e militari.

La cyberpandemia del World Economic Forum

Del resto sarà sempre la Francia, con l’Interpol, a gestire un altro aspetto del Grande Reset: la cyberpandemia, come anticipato durante l’ultima riunione del World Economic Forum nel gennaio di quest’anno.

Questo video ci fa capire che, assieme al razionamento energetico, si prevedono blackout dovuti ad attacchi informatici e che questi attacchio costringeranno al blocco totale dei sistemi nel giro di pochi giorni. Questo significa anche il blocco di tutti i conti correnti nell’arco di pochi giorni.

Lo scenario presentato in questo video del WEF è incredibile visto che non è mai esistito un attacco informatico di dimensioni tali da causare danni paragonabili alla pandemia COVID, considerando anche i lockdown e le restrizioni alle attività civili e produttive.

Ma è singolare come, anche in questo caso, gli esperti si dichiarino impotenti di prevenire la situazione, quindi non capiamo come possano definirsi esperti.

Roberto Mazzoni

who.int/news/item/11-10-2021-who-s-10-calls-for-climate-action-to-assure-sustained-recovery-from-covid-19

https://news.cgtn.com/news/2021-12-02/Sino-Russian-nuclear-power-project-enters-peak-phase-of-construction-15FKaHWB61i/index.html

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