La guerra in Ucraina vede il confronto diretto tra l’esercito ucraino e russo, ma sono ben più vaste le forze che si affrontano: da una parte abbiamo gli Stati Uniti e la NATO che hanno rifornito, addestrato e aizzato il governo ucraino per anni affinché arrivasse a questo scontro, e dall’altra abbiamo una coalizione tra Russia e Cina che vogliono porre fine al dominio mondiale del dollaro e che hanno reclutato dalla loro parte molte altre nazioni, tra cui l’Arabia Saudita, il Brasile, il Sud Africa e, in una certa misura e controvoglia, l’India.
La posizione di Russia e Cina è abbastanza facile da capire e coerente con le politiche seguite dalle due nazioni per lungo tempo. Il ruolo invece degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Unione Europea è inspiegabile poiché, anziché favorire un compromesso tra le parti, le aizzano e le armano per assicurarsi che la guerra continui sempre più sanguinosa, con tutti i danni che derivano.
Questo atteggiamento è particolarmente vero per gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Polonia e gli stati baltici, in particolare la Lettonia.
Per comprendere questa dinamica apparentemente assurda e autolesionista dobbiamo identificare un attore primario che sta dietro al conflitto: George Soros.
Nato a Budapest nel 1930 da genitori ebrei, Soros è riuscito a sopravvivere all’occupazione nazista collaborando con i nazisti nella cattura dei suoi connazionali ebrei e accaparrandosi l’oro trovato nelle case degli ebrei mandati ai campi di concentramento.
Il padre di Soros gli aveva cambiato nome assegnandogliene uno cristiano e lo aveva mandato a vivere con un amico di famiglia e collaboratore dei nazisti, Baumbach che lavorava al Ministero dell’Agricoltura ungherese e aveva il compito di sequestrare le proprietà degli ebrei per conto dei nazisti.
Qui vediamo un’intervista del 1998 da parte del giornalista Stephen Kroft della trasmissione 60 Minutes.
[Steve Kroft]
Per comprendere le complessità e le contraddizioni della sua personalità, bisogna tornare all’inizio, a Budapest, dove George Soros è nato 68 anni fa, da genitori ricchi, ben istruiti ed ebrei. Quando i nazisti occuparono Budapest Nel 1944, Il padre di George Soros era un avvocato di successo. Viveva su un’isola nel Danubio e gli piaceva andare al lavoro in una barca a remi. Ma sapendo che c’erano problemi per gli ebrei, decise di dividere la sua famiglia. Comprò loro documenti falsi e corruppe un funzionario governativo per prendere il quattordicenne George Soros, e giurare che fosse il suo figlioccio cristiano. Ma la sopravvivenza aveva un prezzo oneroso. Mentre centinaia di migliaia di ebrei ungheresi venivano spediti nei campi di sterminio, George Soros accompagnava il suo falso padrino nei suoi turni di ronda alla confisca delle proprietà degli ebrei. Queste sono immagini del 1944 e mostrano quello che è successo agli amici e ai vicini di casa di George Soros. Lei è un ebreo ungherese. che è sfuggito all’Olocausto fingendosi cristiano e ha guardato molte persone che venivano spedite ai campi di sterminio quando lei aveva 14 anni.
[George Soros]
Quello è stato il momento in cui si è formato il mio carattere.
[Steve Kroft]
In che modo?
[George Soros]
Che si dovrebbe pensare in anticipo e che si dovrebbero capire e anticipare gli eventi inoltre quando si è sotto una minaccia, e quella fu una tremenda minaccia malvagia. Voglio dire, è stata un’esperienza molto personale del male.
[Steve Kroft]
Da quanto ho capito, lei andava in giro con questo suo protettore che aveva giurato che lei fosse il suo figlio adottivo.
[George Soros]
Sì.
[Steve Kroft]
Di fatto lei andava in giro a confiscare le proprietà degli ebrei.
[George Soros]
è corretto.
[Steve Kroft]
Sembra un’esperienza che manderebbe molte persone sul divano psichiatrico per molti, molti anni. È stato difficile?
[George Soros]
Niente affatto, niente affatto
Forse da bambino non vedi la connessione, ma non ha creato alcun problema,
[Steve Kroft]
Nessun senso di colpa.
[George Soros]
No
[Steve Kroft]
Ad esempio, supponiamo che io sia ebreo, e vedo tutte queste persone andare ai campi e io stesso potrei essere tra loro. Anzi dovrei essere tra loro. Non lo sentiva affatto?
[George Soros]
Dunque, Naturalmente, avrei potuto essere dall’altra parte, oppure avrei potuto essere io quello a cui confiscavano le proprietà.
Ma non c’era motivo per cui io non dovessi trovarmi nella posizione in cui ero, perché, beh, in realtà, è molto divertente, è proprio come nei mercati finanziari, se io non ci fossi, se non lo avessi fatto io, ci sarebbero stati comunque altri che avrebbero confiscato le proprietà, indipendentemente dalla mia presenza. Ero solo uno spettatore. La proprietà veniva comunque confiscata, quindi io non ho avuto alcun ruolo nel confiscarla. E di conseguenza non avevo alcun senso di colpa.
[Steve Kroft]
Lei è religioso?
[George Soros]
No.
[Steve Kroft]
Crede in Dio?
[George Soros]
No.
[Steve Kroft]
Soros ci ha detto che ritiene che Dio sia stato creato dall’uomo, non il contrario. E forse questo è il motivo per cui crede di poter sistemare le imperfezioni del mondo.
Vediamo quindi il tipo di personaggio con cui abbiamo a che fare e l’atteggiamento che ha verso gli altri.
Nel libro “Soros the Drug Lord. Pricking the Bubble of American Supremacy – Soros il Signore della Droga che buca la bolla della supremazia americana” pubblicato nel 2011 da Roger Morgan, si riporta la testimonianza di un ungherese secondo cui Soros avesse sottratto ai propri compaesani ebrei sei sacchi d’oro da 100 chilogrammi ciascuno, per un peso complessivo di 1.320 once, con cui ha finanziato l’inizio della propria carriera in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, con la fondazione nel 1969 del fondo d’investimento Double Eagle, a cui parteciparono anche i Rothschild, e poi il famoso Quantum Fund nel 1973.
Ha da sempre mantenuto un atteggiamento sovversivo finalizzato a destabilizzare intere nazioni al fine di guadagnarci economicamente e al tempo stesso forzare un l’impostazione sociale deformata da lui imposta.
In un articolo che tracciava un suo profilo nella rivista americana New Yorker del 1995, George Soros ammette che la sua rete di organizzazioni senza fini di lucro ha una missione sovversiva e che tale attività gli ha richiesto d’indossare una varietà di maschere diverse, dove diceva una cosa in una nazione e una cosa del tutto diversa in un’altra.
Durante un’intervista del 1994 concessa da Soros a New Republic, il giornalista gli chiese di descrivere il suo potere e la sua influenza nelle nazioni che prima facevano parte dell’Unione Sovietica. Soros rispose dicendo: “Semplicemente scrivi che il vecchio Impero Sovietico oggi si chiama l’Impero di Soros”.
Soros è un globalista che crede che il mondo della essere una comunità globale anziché singoli stati sovrani e già nel 1998 aveva identificato negli Stati Uniti il principale ostacolo alla creazione di istituzioni globali.
Soros è stato molto vicino a Barak Obama che ha contribuito a far eleggere, come pure alla famiglia Clinton. Nel libro “The Man Behind The Curtain: Inside The Secret Network of George Soros – L’uomo dietro la tenda: all’interno della rete segreta di George Soros”, pubblicato nel 2022, l’autore Matt Palumbo sostiene che Soros abbia praticamente privatizzato il Partito Democratico statunitense, che abbia installato parecchi dei suoi uomini alla Casa Bianca e che sia la vera eminenza grigia che governa gli Stati Uniti in questo momento.
Soros ha cercato di spodestare Donald Trump fin dal primo momento che è stato eletto e la sua particolare connessione con i paesi dell’Europa dell’Est ci porta nel luogo dove la sua presenza si è fatta sentire di più: l’Ucraina.
La presenza di Soros in Ucraina risale al 1989 ancora prima dello scioglimento dell’Unione Sovietica. Nel 1990 fondò a Kiev la International Renaissance Foundation, che faceva parte dell’organizzazione principale utilizzata da Soros per gestire le sue attività anche negli Stati Uniti: la Open Society Foundation. Dopo il crollo sovietico del 1991, l’influenza di Soros in Ucraina è continuata ad aumentare.
Già il 22 novembre 1994, i Clinton hanno ospitato alla Casa Bianca il primo presidente ucraino post-sovietico Leonid Kuchma, poi coinvolto in numerosi scandali. Si dice che anche Soros fosse presente a questo primo incontro.
Nel 2019 il giornale ucraino Vesti ha pubblicato un elenco dei personaggi più popolari in Ucraina, e George Soros veniva al secondo posto, dopo Volodymyr Zelensky.
Nel giornale si scrive: “Attraverso le organizzazioni da lui finanziate, Soros può influenzare la vita economica e politica dell’Ucraina”.
E’ stato sempre Soros, a partire dai primi anni 2000 a spingere l’Ucraina verso l’integrazione con l’Unione Europea creando la frattura che avrebbe quindi portato alla guerra in corso. Soros ha speso in Ucraina 180 milioni di dollari dal 1991 a oggi.
Molti dei manifestanti presenti durante le proteste del piazza Maidan a Kiev che portarono al colpo di stato nel 2014 erano collegati ad organizzazioni ucraine senza fini di lucro di Soros. Il nuovo presidente ucraino, Petro Poroshenko, eletto dopo il colpo di stato, conferì a Soros l’Ordine della libertà, una delle medaglie ucraine più prestigiose. In risposta Soros annunciò che avrebbe investito 1 miliardo di dollari in Ucraina a condizione che la nazione seguisse i suoi piani di riorganizzazione radicale. Ottenne un buon numero delle sue risorse attraverso il lavoro dell’amministrazione Poroshenko che apportà modifiche profonde alle leggi, scavalcando il parlamento ucraino.
Fece anche pressione sui governi occidentali affinché fornissero aiuto militare all’Ucraina. Soros vuole saldare l’Unione Europea e l’Ucraina al fine di affondare la Russia e ridimensionare gli Stati Uniti.
Soros è quindi l’attore principale dietro alla predente crisi e nel prossimo video vedremo come si sta sviluppando. Tucker Carlson intervista un colonnello statunitense in pensione che Donald Trump aveva proposto come ambasciatore in Germania e che poi è nominato, sempre durante la presidenza Trump, come consulente diretto del Segretario della Difesa.
[Tucker Carlson]
L’inflazione è più alta di quanto non lo sia stata da generazioni, forse più di quanto non lo sia mai stata in assoluto, a seconda di come la misuriamo. La risposta di Joe Biden è di stampare molto più denaro e mandarlo al governo dell’Ucraina
[Joe Biden]
Oggi, annunciamo lo stanziamento di altri 800 milioni di dollari per aumentare la capacità dell’Ucraina di combattere nell’est e nella regione del Donbass. Questo pacchetto include armi di artiglieria pesante, dozzine di Howitzer e 1440 colpi da abbinare a quei cannoni. Include anche nuovi droni tattici. Quindi gli ucraini potranno anche parlare a bassa voce, ma porteranno un grande giavellotto, perché stiamo mandando anche molti di quelli.
[Tucker Carlson]
Per favore, risparmiaci questa stupida imitazione di Churchill. Non stiamo mandando solo armi. Il Segretario al Tesoro ha annunciato oggi che stiamo inviando un altro mezzo miliardo di dollari per pagare gli stipendi dei dipendenti del governo ucraino. Per quale motivo dovremmo farlo? Ma la cosa più rilevante è che non sappiamo che cosa succede a tutte queste armi. Per lo meno, la CNN dichiara che ci sono pochi modi per tenere traccia delle armi che varcano il confine ucraino, e che tali armi stanno scomparendo velocemente. Guardate.
[Giornalista della CNN]
Durante il fine settimana, le prime spedizioni di queste nuove armi pesanti per l’Ucraina hanno iniziato ad arrivare nella regione, ma c’è già la preoccupazione che presto potrebbero essere necessari nuovi armamenti. Un funzionario statunitense ha dichiarato che c’è una crescente preoccupazione per l’inventario delle munizioni degli ucraini, poiché si prevede che i pesanti combattimenti terrestri riprenderanno nei prossimi giorni nell’Ucraina orientale. Ora, questo nuovo lotto di fornitura militare per il valore di 800 milioni di dollari include 18 cannoni pesanti Howitzer e 40.000 colpi di artiglieria. Ma una fonte ha detto che quelli potrebbero essere consumati e utilizzati nel giro di pochi giorni. Il Pentagono ha lavorato nel cercare di affrontare il problema di come armare gli ucraini più velocemente.
[Tucker Carlson]
Vi hanno martellato fino alla sottomissione con le loro lezioni morali, mentre la Casa Bianca mandava più di un miliardo di dollari in Ucraina nella sola ultima settimana. E poi oggi, come vi abbiamo detto, il Segretario del Tesoro ha annunciato che stiamo inviando mezzo miliardo per pagare gli stipendi del governo ucraino. Non dovremmo forse prima condurre una revisione contabile delle finanze di Zelensky? Ma devo stare zitto. Questa è disinformazione russa. Il colonnello Doug MacGregor è un ex consigliere senior del Segretario alla Difesa. Si unisce a noi stasera. Doug, grazie mille per essere con noi. Quindi nessuno si preoccupa che, com’è successo spesso in passato, le armi che inviamo in una zona di guerra possano finire nelle mani sbagliate?
[Doug MacGregor]
Penso che ci sia qualche preoccupazione, ma non abbastanza per fermare l’emorragia di materiale e denaro verso l’Ucraina. In passato, abbiamo avuto problemi terribili per tenere traccia di dove finiscono le armi e le munizioni. Lo abbiamo visto nel sud-est asiatico. Lo abbiamo visto in Iraq e in Afghanistan. E credo che possiamo dire, con una certa sicurezza, che molte di queste armi finiranno nelle mani di persone dove preferiremmo non vederle mai. Ma a parte questo, se ascolti ciò che il presidente Biden ha detto oggi, vedi che sta trasmettendo l’impressione che tutto questo cambierà il risultato della guerra. Non lo farà. Ciò che sta accadendo in questo momento nel Donbas è l’annientamento finale di ciò che rimane delle migliori forze ucraine, che si sono concentrate nell’angolo sud-orientale del paese.
Non possono cambiare questo risultato. Ricorda, la distanza tra il confine con la Polonia e il fronte della battaglia è all’incirca la stessa distanza che esiste tra le città di Saint Louis e New York. Non hanno l’infrastruttura per addestrare le persone. Non hanno l’infrastruttura capace di reggere queste armi e devono anche spostarle. Temo che l’unico risultato che stiamo ottenendo è di aumentare le tensioni con la Russia e trasformare l’Ucraina occidentale in un grande poligono di tiro per missili, razzi e attacchi aerei russi.
[Tucker Carlson]
Questo è molto triste perché molte persone, per lo più civili ucraini, si troveranno nel mezzo. Stiamo forse migliorando la loro vita? Da come la vedo, mi pare che stiamo combattendo fino all’ultimo ucraino.
[Doug MacGregor]
In effetti, è così. Quello che penso davvero è che il presidente, e i suoi consulenti di supporto, credono che in un modo o nell’altro arriveranno a un tavolo negoziale in futuro, dove saranno in grado di dettare i termini a Mosca, ma questo non accadrà. E se non c’è un accordo negoziato, allora l’Ucraina occidentale diventa solo un poligono di tiro. Ogni volta che vedono apparire segni di una concentrazione significativa di attrezzature militari, le distruggono a distanza, perché i russi non sono mai stati interessati ad attraversare il fiume Dniepr. Sono sempre stati interessati a distruggere le forze ucraine. E tale lavoro è quasi finito. Quindi penso che la triste verità della questione sia che questa è una guerra per procura, in cui stiamo mandando un gran numero di ucraini a morire senza alcuna vera speranza che possano ottenere qualcosa di importante per loro.
[Tucker Carlson]
Santo cielo, è così deprimente, soprattutto nel modo in cui lo spieghi e con la chiarezza con cui lo fai. Colonnello Douglas MacGregor, grazie mille per esserti unito a noi stasera.
Come abbiamo visto, non solo l’Ucraina sta perdendo la guerra, ma c’è anche il rischio che le armi fornite dalla NATO finiscano al mercato nero.
Nel prossimo video Doug MacGregor viene intervistato dal giudice Andrew Napolitano e approfondisce quanto detto a Tucker Carlson. Notate che beve da una tazza dove c’è scritto “Trump ha vinto”.
[Andrew Napolitano]
Buongiorno a tutti. Sono il giudice Andrew Napolitano per il canale Giudicare la libertà. Oggi è martedì 21 giugno 2022. Sono circa le 11:00 del mattino qui sulla costa orientale degli Stati Uniti. Con l’attenzione ancora focalizzata sulle decisioni della Corte Suprema degli Stati Uniti, parte della quale è stata pubblicata nell’ultima ora, mentre il resto è atteso per giovedì, non possiamo perdere di vista ciò che continua ad accadere in Ucraina. E così oggi abbiamo il nostro incontro con il nostro esperto militare primario, il colonnello Douglas MacGregor, che non ha davvero bisogno di presentazioni. Colonnello MacGregor, è sempre un piacere averti con noi sul canale Giudicare la libertà.
[Doug MacGregor]
Certo.
[Andrew Napolitano]
Dall’ultima volta che siamo stati insieme, si sono verificati un paio di eventi. Ma prima di concentrarci su di essi, può darci la tua valutazione su quello che sta succedendo partendo dalle tue osservazioni personali e da quelle delle tue fonti? Come sta andando il conflitto in Ucraina e come e quando è probabile che finisca?
[Doug MacGregor]
Dunque, è facile rispondere alla prima domanda. L’Ucraina ha perso questa guerra. Direi che l’abbia persa già qualche tempo fa. Ma ora sta diventando talmente evidente che anche i più ardenti sostenitori della guerra dell’Ucraina contro la Russia, a Londra, a Berlino, a Parigi, negli Stati Uniti e a Washington, non possono più davvero presentarsi al podio e dire nient’altro. Suppongo che lo faranno comunque, ma la verità è che la guerra è finita. Gli ucraini perdono quotidianamente tra i 500 e i 1000 soldati, contando sia i morti che i feriti. Il loro esercito è stato di fatto annientato.
Stanno buttando nel tritacarne i riservisti, l’equivalente di quelli che noi chiameremmo guardie nazionali. E i russi stanno annientando qualsiasi cosa si presenti davanti a loro con tranquillità e metodo. I russi hanno già iniziato a consolidare il loro controllo sul 25% o il 30% dell’Ucraina, dove le forze ucraine erano prima stazionate con l’obiettivo di attaccare la Russia. Ora i russi controllano un territorio che è responsabile di circa l’80% del prodotto nazionale lordo dell’Ucraina. Mi aspetto quindi che i russi conservino tale territorio e lo incorporino nella Russia.
Sarà annesso. Storicamente è appartenuto alla Russia e ora le appartiene di nuovo. Passando alla domanda di come finirà? Abbiamo molte persone che sembrano determinate a non lasciare che finisca. E questo è estremamente pericoloso perché, più a lungo dura la guerra, maggiore è il potenziale che questo conflitto regionale si allarghi e inghiottisca altri Paesi, e che, alla fine, coinvolga anche gli Stati Uniti. Alcuni credono che questo sia il vero obiettivo perseguito da Washington, per quanto incomprensibile possa sembrare.
[Andrew Napolitano]
Gli Stati Uniti stanno ancora inviando denaro e attrezzature militari? Oppure hanno già esaurito i 56 miliardi che il Congresso ha autorizzato, più alcuni dei fondi discrezionali del Presidente che di recente ha speso un altro miliardo? Giusto per capire il tipo di discrezionalità che concediamo al Presidente degli Stati Uniti. Hanno già consegnato tutto agli ucraini?
[Doug MacGregor]
A dire il vero, non è stato speso ancora tutto. Non hanno ancora consegnato tutto. Ma la maggior parte è andata. E la cosa importante e che la maggior parte degli americani non capisce, è che, in realtà, stiamo pagando il doppio o quasi il doppio di quello che normalmente pagheremmo per le attrezzature militari. Perché ricordatevi, che spediamo attrezzature, supporto e forniture all’Ucraina, nonché denaro, visto che stiamo effettivamente finanziando il governo ucraino in modo diretto. Se smettessimo di finanziarlo, l’intero governo ucraino crollerebbe.
E sono sicuro che il signor Zelensky salirebbe su un aereo e volerebbe a Miami, dove possiede una villa maestosa, nel tentativo di sottrarsi a qualsiasi responsabilità per quello che sta succedendo. Ma noi continuiamo a inviare in Ucraina centinaia di milioni di dollari in contanti per pagare gli stipendi di tutti. Ma la cosa fondamentale è che l’equipaggiamento militare, che inviamo, finisce per costàrci il doppio di quello che normalmente costerebbe.
[Andrew Napolitano]
Perché mai?
[Doug MacGregor]
Prima di tutto, non possiamo sostituirlo subito. Questo è parte del problema. Dobbiamo sostituirlo, ma per farlo dobbiamo pagare più di quanto ci è costato quello che stiamo regalando. Così finiamo per inviare enormi quantità di denaro con un trasferimento diretto e costante al Dipartimento della Difesa. Se lo consideriamo semplicemente come parte del bilancio della difesa americana, vediamo che ora ci stiamo avvicinando al trilione di dollari seguendo modalità che non si sono mai viste prima. A questo punto, stiamo spendendo a un livello talmente sconsiderato che è difficile sapere esattamente quanto stiamo investendo, non solo nel Dipartimento della Difesa, ma anche nelle nostre agenzie di intelligence.
[Andrew Napolitano]
Va bene, quindi se diamo loro un carro armato, cerchiamo di definire una cifra ipotetica e supponiamo di dare loro un carro armato del valore di un milione di dollari, per rimpiazzarlo, dovremo spendere un milione e 250.000 dollari.
[Doug MacGregor]
Come minimo.
[Andrew Napolitano]
Che tu sappia, c’è una qualsiasi persona tra i consiglieri che circondano il Presidente in materia militare, diplomatica o di intelligence, che sia giunta alle stesse conclusioni che hai appena articolato?
[Doug MacGregor]
Se c’è, si sta nascondendo molto bene. Ammettiamolo.
Bisogna tenere a mente una cosa che gli americani non capiscono. La gente si chiede come sia possibile fare una cosa così stupida e giungere a queste conclusioni in Ucraina, dopo quello che è successo l’11 settembre, oppure in molti altri casi in Iraq, in Afghanistan e in Siria. La questione centrale è che ci sono sempre persone nel sistema di intelligence che forniscono analisi valide. Ma nessuno vuole ascoltarle. Quindi ci sono leader politici che essenzialmente prendono quello che preferiscono dalle valutazioni dell’intelligence.
E la stessa cosa vale per i generali militari. C’è un vecchio modo di dire secondo cui i presidenti, alla fine, ottengono sempre i generali che vogliono. Ciò può anche essere positivo. Guardate cosa ha dovuto passare Abramo Lincoln fino a quando finalmente ha trovato Ulysses Grant. Quello è un buon esempio. Franklin Delano Roosevelt fu un po’ più fortunato all’inizio con Marshall, ma fu comunque una lotta molto dura per Marshall costruire un esercito, perché Roosevelt voleva combattere l’intera guerra con l’aviazione e la marina. Sono evoluzioni che richiedono tempo. Alla fine anche John Fitzgerald Kennedy ha ottenuto i generali che voleva, e sono stati proprio loro che ci hanno portato in Vietnam. Tutti lo fanno, e la gente dimentica che i generali non emergono improvvisamente e a sorpresa, ma sono persone con cui il presidente va d’accordo.
[Andrew Napolitano]
Ma ci dev’essere qualcuno all’interno dell’intelligence militare e della CIA che è giunto alla tua stessa conclusione. Vale a dire non solo che l’Ucraina stia perdendo, ma che l’Ucraina abbia già perso.
[Doug MacGregor]
Sono sicuro che ci sia qualcuno.
[Andrew Napolitano]
La Russia ormai controlla abbastanza territorio da privare l’Ucraina dell’80% del prodotto nazionale lordo, il che preclude la possibilità per il governo di ricavare tasse e rimanere in vita. Qualcuno lo sta dicendo a Joe Biden e lui si rifiuta di ascoltare? Queste notizie arrivano nello Studio Ovale? Magari tu non lo sai perché ovviamente non fai più parte del governo statunitense.
[Doug MacGregor]
Sospetto che il nostro amico, il presidente Biden, sia una specie di fungo. Lo tengono in un luogo buio e lo nutrono con schifezze. Credo che ci siano alcune persone che hanno molta più influenza di quanto gli americani si rendano conto . Susan Rice, Jake Sullivan, Blinken, francamente alcuni oligarchi, figure ricche e potenti che controllano il Partito Democratico e, ammettiamolo, anche gran parte del Partito Repubblicano e che dominano Washington.
Sono loro che tirano le fila. Quindi penso che non stiano dicendo a Joe Biden nulla che non vogliano davvero che sappia. Ma cosa ancora più importante, stanno guidando questo treno verso l’oblio, e non vogliono scendere, ma anzi gettano più carbone nella locomotiva ogni giorno che passa. Stanno incaponendosi nonostante il fallimento, nella convinzione di poter vincere miracolosamente, in un modo o nell’altro, se solo resistono abbastanza a lungo. E stanno distruggendo la NATO. Stanno lacerando l’Europa. Gli europei stanno finalmente cominciando a rendersi conto del disastro. Hanno perso il controllo dell’Europa orientale.
Ci sono i Lituani che vogliono tagliare fuori i russi dalla Prussia orientale, in particolare da una località chiamata Kaliningrad. E ci sono ufficiali russi in pensione che ora chiedono a Putin di utilizzare armi nucleari per la difesa di Kaliningrad. Allo stesso tempo, ci sono i polacchi che continuano a chiedere una maggiore violenza contro la Russia e un maggiore sostegno all’inesistente stato ucraino, perché, ammettiamolo, l’Ucraina è ora uno stato fallito. È crollato. La gente viene spinta sotto la minaccia delle armi affinché vada a farsi ammazzare sotto il fuoco russo. Tutta questa faccenda è un disastro. Ma nessuno vuole ammettere il fallimento perché sa che, ammettendolo, perderebbe ogni credibilità.
[Andrew Napolitano]
Che cosa avremmo potuto o cosa avrebbero potuto fare gli Stati Uniti per temperare la situazione e ridurre lo spargimento di sangue? Colonnello, mi riferisco a cinque o sei mesi fa.
[Doug MacGregor]
Ovviamente avremmo potuto prestare attenzione a ciò che Putin stava dicendo, e al fatto che aveva continuato a ripeterlo letteralmente per un decennio. Voglio dire, la questione risale al 2008, a Budapest, e alla successiva Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove Putin ha effettivamente detto, non possiamo accettare quello che state facendo. Non tollereremo la presenza sui nostri confini delle forze della NATO, e in particolare quelle degli Stati Uniti. Avremmo potuto ascoltarlo. E c’è sempre stata l’opportunità di dire, non abbiamo bisogno dell’Ucraina.
Non abbiamo bisogno di trasformare l’Ucraina in una piattaforma di attacco contro la Russia. E la Russia, per quanto possa non piacerci per qualche aspetto, non è l’Unione Sovietica. Ci siamo rifiutati di fare una qualsiasi di queste cose. Ci siamo rifiutati di considerare la possibile neutralità. E ricordate, siamo anche intervenuti prima che Putin iniziasse il suo intervento. E, francamente, non sono d’accordo con chi dice che Putin è il male incarnato e che ha iniziato questa guerra. No, penso che siamo stati noi a cominciarla.
Lui ha semplicemente agito come ha fatto perché pensava di non avere scelta, o stava per trovarsi con l’equivalente dei missili nucleari Pershing nell’Ucraina orientale che avrebbero minacciato e distrutto la Russia. Quindi penso che abbia fatto quello che pensava di dover fare, ma anche dopo averlo fatto, è sempre stato disposto a negoziare. Ma noi abbiamo continuato a intervenire. dicendo a Zelensky e ai suoi amici, di non cedere di un centimetro. Che li avremmo sostenuti. E forse loro hanno creduto che saremmo intervenuti in loro soccorso, non ne sarei sorpreso.
E all’epoca, dissi, che si trovavano nella stessa posizione dei polacchi nel 1939, quando Churchill e i francesi promisero che li avrebbero protetti. Beh, la questione finì decisamente male per i polacchi. E la Polonia uscì dalla guerra forse nella peggiore posizione di chiunque altro. Ma il punto è che ci siamo rifiutati di considerare qualsiasi cosa che avesse senso, e nessuno ha guardato la regione e ha detto, questa è una parte del mondo dove non vogliamo una guerra. è la situazione più pericolosa che abbiamo sperimentato negli ultimi 75 anni.
[Andrew Napolitano]
Va bene, non più tardi di questa mattina, il generale Sir Patrick Sanders, il capo dello stato maggiore dell’esercito britannico, immagino l’equivalente approssimativo del nostro presidente del Joint Chiefs of Staff, vale a dire il capo di stato maggiore degli Stati Uniti, ha dichiarato pubblicamente: Siamo la generazione che preparerà i soldati britannici per la terza guerra mondiale. Che cosa ne pensi? Cosa ne pensi di una dichiarazione pubblica come questa, fatta dall’ufficiale militare con il più alto rango della Gran Bretagna?
[Doug MacGregor]
Dobbiamo capire una cosa. Il sistema britannico è molto diverso dal nostro. Puoi ancora raggiungere una o due stelle nell’esercito britannico sulla base del carattere, della competenza e dell’intelligenza dimostrati. Questo è invece impossibile nel sistema americano odierno. Tutto negli Stati Uniti è altamente politicizzato, ma anche gli inglesi vi diranno abbastanza apertamente che non si arriva a tre o quattro stelle senza essere politicamente accettabili per la leadership politica o il regime al governo al momento, qualunque esso sia. Il concetto che voglio esprimere è questo: Sir Patrick Sanders non avrebbe detto quello che ha detto a meno che Boris Johnson non lo avesse istruito di dire qualcosa del genere.
[Andrew Napolitano]
Ma allora Boris Johnson è forse un pazzo? Perché avrebbe dovuto chiedere al suo ufficiale militare in capo di dire una cosa del genere?
[Doug MacGregor]
Beh, non voglio essere troppo duro, ma penso che sia ragionevole dire che Boris Johnson sia uno sbruffone e uno sciocco, un fatto che è stato risaputo per molti decenni. È tragico che sia finito dove si trova. È un opportunista. E non è il primo. Voglio dire, ho visto molti altri esempi di questo tipo di comportamento da parte di Tony Blair durante la campagna aerea sul Kosovo. E anche successivamente, quando siamo andati in Iraq, ha pensato che fosse la sua opportunità di atteggiarsi come Winston Churchill. Penso che Boris Johnson l’abbia semplicemente portato all’estremo. Ritiene che lo avvantaggi politicamente, ma io penso che sia disastroso. Credo che dovrà affrontare un voto di sfiducia e che lo cacceranno a pedate tra qualche mese.
[Andrew Napolitano]
Sono d’accordo con te su Johnson, ma diamo un’occhiata all’altra faccia della medaglia dell’affermazione di Sir Patrick Sanders. Se il vero obiettivo di Anthony Blinken, il Segretario di Stato americano, è quello di far sembrare che veniamo trascinati con riluttanza in una guerra così da poter abbattere Putin e liberare la Russia, che sarebbe quello che probabilmente direbbe, allora il linguaggio di Sir Patrick Sanders potrebbe far parte di tale obiettivo e di tale modello comportamentale. Per dirlo in altre parole, Sir Patrick Sanders non sarebbe dove si trova se non facesse parte dei globalisti europei che hanno la stessa mentalità del Segretario di Stato e del Segretario alla Difesa americani. sei d’accordo o in disaccordo?
[Doug MacGregor]
Credo che la tua ipotesi sia valida. La domanda è: fino a che punto arriviamo? E penso che, una volta che si giunga sull’orlo dell’abisso e ci si renda conto che stiamo parlando di condurre una guerra convenzionale di grande impatto nell’Europa orientale, credo che tutti in Europa farebbero un rapido passo indietro. Non sono interessati a questo. Patrick Sanders potrebbe anche credere, in fondo alla sua mente, che l’esercito britannico possa finalmente essere finanziato adeguatamente. Ricordiamoci che il solo Corpo dei Marines degli Stati Uniti è due volte più grande dell’intero esercito britannico. Quindi non stiamo parlando di una forza significativa.
Gli inglesi oggi sono irrilevanti per ciò che accade nel continente come lo erano nel 1880. Il loro esercito è molto piccolo, e dovrebbe essere drammaticamente ampliato e fondamentalmente riorganizzato e riequipaggiato. Quindi è più che altro aria fritta. Il che, ancora una volta, ci riporta alla mia tesi su Boris Johnson. È solo aria fritta. Non è reale. Ora, questo non significa che ciò che hai appena detto non sia giusto. Forse Sullivan pensa nella sua mente che questo sia un ottimo modo per far entrare gli Stati Uniti nel conflitto.
Ma di nuovo, dobbiamo capire il generale Mark Milley, il capo di stato maggiore statunitense. Milley sa che non siamo in grado di combattere nessuno. Abbiamo una forza di combattimento ereditata dagli ultimi 20 anni spesi a prendere a randellate cuccioli di foca. Sembriamo non voler capire che non abbiamo combattuto nessuno che potesse reagire sul serio. Non siamo preparati. Se dovessi descrivere brevemente per il pubblico le realtà logistiche e ciò che sta accadendo in Europa centrale in questo momento, la gente resterebbe inorridita al solo pensiero che si possa anche solo considerare di penetrare di 50 miglia in territorio ucraino. È pazzesco. E poi, alla fine, c’è sempre la dimensione nucleare. Una volta che ci si sposta verso il confine russo, non vi è alcuna garanzia che non si debba affrontare uno scontro nucleare. Questo è un terribile stato di cose.
[Andrew Napolitano]
Se il Presidente degli Stati Uniti non capisce quello che stai dicendo, e se le persone intorno a lui, e tu hai menzionato Sullivan, Intendi Jake Sullivan? Perdonami, non conosco il suo vero nome di battesimo.
[Doug MacGregor]
Neanche io so quale sia.
[Andrew Napolitano]
Il consigliere capo della signora Clinton per la sicurezza nazionale, ora consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti, al più alto livello di autorizzazione di sicurezza. E queste persone stanno impedendo che il Presidente prenda visione dell’analisi strategica. È quasi criminale perché questo potrebbe comportare altri morti innocenti, e alcuni di loro potrebbero essere americani.
[Doug MacGregor]
Il capo delle operazioni navali e il comandante in capo della marina nel Pacifico, dissero senza mezzi termini a Franklin Roosevelt che se si fosse avventurato nell’imporre un embargo contro il Giappone ci sarebbero state conseguenze.
[Andrew Napolitano]
Avrebbero bombardato Pearl Harbor.
[Doug MacGregor]
C’era una probabilità molto alta che il Giappone ci attaccasse. Cos’è successo poi? Quindi, in questo momento, abbiamo a che fare con una situazione molto simile. In effetti, ci stavo pensando stamattina. Oliver Cromwell è una delle mie persone preferite. Un uomo brillante che salvò la Gran Bretagna dall’anarchia totale. Si alzò in piedi nel Parlamento britannico e, alla fine, disse al re, per tutto il bene che lei ha fatto e nonostante tutto il tempo in cui lei è stato seduto sul trono, e nonostante qualunque promessa lei abbia fatto, ora deve andare. Lei è un disastro. Deve andarsene per salvare l’Inghilterra. Penso che apprezzerai il momento in cui qualcuno dovrà alzarsi e dire, per salvare gli Stati Uniti, signor Biden, lei e le persone intorno a lei, dovete andarvene. Questa è l’unica soluzione a cui riesco a pensare in questo momento.
[Andrew Napolitano]
Permettimi di passare a un’altra questione, che comunque è correlata a quanto appena visto. Due soldati americani di fortuna, due veterani americani che stavano combattendo sul terreno in Ucraina, sono stati catturati dai russi, presumibilmente picchiati e fatti confessare. Il Cremlino ha dichiarato che non sono protetti dalla Convenzione di Ginevra. Saranno processati come terroristi, il che significa che saranno condannati e giustiziati. Sei sorpreso di questo? è solo una minaccia gonfiata oppure accadrà davvero?
[Doug MacGregor]
No, penso che i russi siano molto seri. Ricordati. Ogni sforzo che hanno fatto, uno sforzo in buona fede nelle loro menti per porre fine a questa guerra, per negoziarne la fine, è stato respinto da noi. Abbiamo fornito all’Ucraina armi e supporto per combattere i russi al nostro posto, su una scala che, per un tempo molto lungo, non abbiamo dato neanche ai francesi o agli inglesi durante la seconda guerra mondiale. Se lo guardi dal punto di vista dei russi, vedi che, prima di tutto, gli americani non solo stanno sostenendo i loro nemici esistenziali, ma stanno addirittura permettendo ai loro soldati veterani di presentarsi sul campo e combattere assieme agli ucraini. Ora, possiamo anche dire che queste persone si sono offerte volontarie e lo fanno a proprio rischio e pericolo, ma i russi guarderanno la situazione e diranno che non è un caso. Gli americani potrebbero bloccare questi mercenari se volessero. Quindi ora il problema è, se sei seduto alla Casa Bianca, come approcci i russi, sia privatamente che pubblicamente sulla questione? È molto difficile. Quindi, penso che sia molto grave e che potrebbe succedere il peggio.
[Andrew Napolitano]
Colonnello Douglas McGregor, non importa di cosa parliamo, ascoltare la verità aiuta ad aprire gli occhi ed è rinfrescante. Grazie per esserti unito a noi.
[Doug MacGregor]
D’accordo, grazie giudice.
[Andrew Napolitano]
Naturalmente. Sono il giudice Napolitano per il canale Giudicare la libertà.
Nel video vengono menzionati Jack Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, il massimo livello di segretezza, che proviene dall’amministrazione Obama e che ha frequentato la Rhode Scholarship, la borsa di studio di Oxford riservata per i nuovi dirigenti globalisti della politica britannica e americana. Nell’archivio della Rhode Scholarship compare come Jake Sullivan, ma negli Stati Uniti si fa chiamare Jack.
Si tratta della fucina dove, fin dagli inizi del secolo scorso, vengono formate le classi dirigenti del Nuovo Ordine mondiale. Ne parliamo ampliamente in una serie di video dedicati al Nuovo Ordine Mondiale che abbiamo reso disponibile su MazzoniNews.
E’ lo stesso Sullivan che ha gestito per la parte di competenza della Casa Bianca, il disastroso ritiro dall’Afghanistan nell’agosto dello scorso anno e che ha incontrato a Roma i cinesi il 14 marzo scorso nel tentativo fallito di convincerli di sottrarre il loro sostegno alla Russia.
L’altra persona menzionata è Susan Rice, che è stata consigliere per la sicurezza nazionale con Obama. Anch’essa ha frequentato la Rhode Scholarship e viene ritenuta responsabile per le varie operazioni anche militari americane in Africa. Diversi sostengono che sia lei, con l’aiuto di Sullivan, a mandare avanti la Casa Bianca su input dall’esterno.
Infine Anthony Blinken, Segretario di Stato è il figlo di Donald Blinken, ambasciatore statunitense in Ungheria dal 1994 al 1997 nominato da Bill Clinton, e molto vicino a George Soros. Prima di fare il diplomatico era un gestore di una banca d’investimento a New York. Nel 2015 ha dato il suo nome e quello di sua moglie ala Open Society Archives ungherese, un altro progetto gestito e finanziato da Soros.
Per capire quanto Joe Biden abbia effettivamente potere alla Casa Bianca, vediamo un video di Tucker Carlson dell’anno scorso, relativo a un incidente diplomatico indipendente dall’Ucraina, ma istruttivo.
[Tucker Carlson]
Buonasera e benvenuti a Tucker Carlson. Siamo lieti di avervi con noi. Il mese scorso abbiamo avuto un incidente diplomatico e molti americani non sapevano nemmeno cosa fosse successo. Il governo francese ha fatto qualcosa che non aveva fatto per centinaia di anni. Ha richiamato il proprio ambasciatore negli Stati Uniti. Ha anche accusato gli Stati Uniti di comportarsi in un modo che è, cito, inaccettabile tra alleati e partner. Non è stato un embargo sul formaggio a far impazzire i francesi. Erano arrabbiati perché l’amministrazione Biden aveva accettato di fornire sottomarini nucleari all’Australia, al posto della Francia che avrebbe voluto vendere i propri sottomarini. L’amministrazione Biden aveva fatto sfumare l’accordo, danneggiando i francesi che ne erano infuriati. Non c’era stato un problema così profondo con la Francia sin dal 1798. A quell’epoca il presidente era John Adams, e la cosa interessante è che non aveva idea che avessimo un problema con la Francia. Ci sono voluti mesi prima che gli arrivasse la notizia che diplomatici americani e francesi stavano combattendo tra loro. Quando Adams venne a conoscenza di questa disputa diplomatica, passata alla storia come l’affare XYZ, era troppo tardi per fermarla. Tra gli Stati Uniti e la Francia scoppiò una guerra navale, per lo più combattuta nei Caraibi. Quindi la lezione appresa da quel conflitto era piuttosto semplice. Se hai intenzione di governare gli Stati Uniti, devi essere abbastanza consapevole di ciò che sta facendo il resto del mondo, in particolare le grandi potenze mondiali, e in particolare i tuoi alleati. Con questo in mente, è stato chiesto a John Kerry, ex Segretario di Stato e nostro zar climatico, che cosa fosse successo. E la sua risposta è stata davvero semplice. Come John Adams, Joe Biden non aveva idea che i francesi fossero sconvolti. Ora, a differenza di John Adams, il nostro attuale presidente ha il vantaggio dei telefoni cellulari e di Internet, eppure ancora non lo sapeva. Joe Biden non lo sapeva perché è in declino mentale. Ci sono molte cose che non sa, incluso quando i nostri alleati sono furiosi con noi e iniziano a ritirare i loro ambasciatori. Perciò un canale di notizie francese ha chiesto a Kerry di spiegare tutto questo. Perché l’amministrazione Biden ha tagliato fuori la Francia da un accordo sui sottomarini nucleari con l’Australia? E la sua risposta è stata sorprendente. Ha detto che Joe Biden lo ha fatto perché era completamente inconsapevole che ci fosse un problema in primo luogo. Guardate.
[John Kerry]
E il presidente Biden me lo ha chiesto e io gli l’ho detto e mi sono espresso.
[Giornalista francese]
Ha detto a Joe Biden che non era la cosa giusta.
[John Kerry]
Mi ha chiesto, qual è la situazione? E gli ho spiegato esattamente Non ne era a conoscenza. Letteralmente non era stato a conoscenza di ciò che era accaduto.
[Tucker Carlson]
Quando è stata l’ultima volta che avete sentito qualcuno del governo degli Stati Uniti ammettere che il presidente fosse completamente all’oscuro? Citando alla lettera, non era stato a conoscenza di ciò che era accaduto. Probabilmente non ne siete scioccati. Joe Biden era visibilmente confuso durante l’intera campagna presidenziale. Ecco un esempio.
[Joe Biden]
Buona sera. Grazie mille per esservi sintonizzati. Nessun uomo ha il diritto di alzare le mani in collera su una donna se non per autodifesa, e ciò accade raramente. Di conseguenza dobbiamo solo cambiare la cultura a suon di pugni, e continuare a colpire, colpire e colpire. Ascoltate la radio, assicuratevi che il televisore, assicuratevi di avere il giradischi acceso di notte. I vostri bambini sono brillanti e di talento come i bambini bianchi. Scegliamo la scienza al posto della finzione. Scegliamo la verità al posto dei fatti.
[Tucker Carlson]
Non stiamo cercando di essere meschini. Come abbiamo detto molte volte, ci dispiace per Joe Biden. Tutti noi speriamo di vivere fino all’età in cui affronteremo questo tipo di problemi. E la verità è che gli elettori di Joe Biden sapevano per cosa stavano votando. La cosa interessante è che, ora che è in carica, chi manipola Biden fa di tutto per impedirci di notare che non è realmente al comando. Guardate l’ultimo esempio.
Queste sono le immagini di un falso set cinematografico che l’amministrazione Biden ha, per qualche motivo, costruito dall’altra parte della strada rispetto alla Casa Bianca. È in un auditorium presso l’Eisenhower Executive Office Building. Perché questa scomodità? Hanno già una Casa Bianca. Stephen Miller ha trascorso gli ultimi quattro anni alla Casa Bianca come consigliere di Trump e dovrebbe saperlo, quindi ecco la sua spiegazione.
Cito le esatte parole: il motivo per cui Biden usa questo bizzarro set virtuale per riunioni televisive e non una stanza reale come la East Room, la stanza del gabinetto, l’ufficio ovale, la stanza Roosevelt , oppure una delle tantestanze, è perché gli permette di leggere il suggeritore direttamente da un monitor e senza usare il vetro di un teleprompter che può essere visto sulla telecamera. Ora, non possiamo verificare che sia vero, ma certamente suona credibile. Joe Biden non può parlare dallo Studio Ovale perché non sa cosa dire, quindi deve leggere ogni cosa da un grande suggeritore. Il che solleva una domanda molto più profonda.
La domanda non è se Joe Biden sia mentalmente compromesso, ovviamente lo è, e ancora una volta, non ce ne rallegriamo, ma una domanda molto più importante per il resto di noi è la seguente: se Biden non sta gestendo il governo, chi lo sta facendo? Come avete appena visto, è chiaro che l’FBI, il Dipartimento di Giustizia e l’esercito agiscono già in modo indipendente dal Presidente eletto degli Stati Uniti. Non lo tengono nemmeno informato degli incidenti internazionali. Invece, in alcuni casi, si danno da fare per schiacciare chiunque si opponga al loro potere.
Mike Flynn, ad esempio, è stato per breve tempo consigliere per la sicurezza nazionale nell’amministrazione Trump. Quello che abbiamo imparato dalla distruzione di Mike Flynn è che, benché possiate eleggere Donald Trump come presidente, non sarà lui a gestire davvero il ramo esecutivo del governo. Ora, abbiamo scoperto che Barack Obama era ancora al potere benché non fosse più presidente. In tal modo Obama ha fatto accusare Mike Flynn del crimine di aver parlato con la Russia come consigliere per la sicurezza nazionale, il che, naturalmente, non è un crimine in alcun modo, e gli hanno distrutto la vita per questo.
Ci sono voluti anni per capire. Questo mostra quanto siamo lenti a comprendere cosa esattamente sia successo. Ma ora è molto ovvio. Abbiamo appena condotto una lunga intervista con Mike Flynn. Uscirà lunedì. E ci ha detto ciò che appare veramente ovvio a tutti coloro che ci guardano. Il paese è di fatto gestito da un gruppo di personaggi, non eletti, all’interno di Washington, che non fanno alcun riferimento agli elettori. Ecco la sua valutazione.
[Mike Flynn]
Abbiamo due governi separati, quello che viene effettivamente eletto e va in carica, e poi c’è un governo ombra all’interno di Washington, che opera senza regole, senza autorità diverse dalla propria, oppure da quella di chi li comanda in quel momento.
[Tucker Carlson]
Sembra che il governo fosse ancora controllato da Barack Obama.
[Mike FLynn]
Sì. E direi che, in una certa misura, è ciò con cui stiamo operando oggi.
[Tucker Carlson]
A proposito, Mike Flynn non è una celebrità di Internet o un attivista conservatore. Era un generale a tre stelle, a capo di un’agenzia di intelligence. Era il numero due per tutta l’intelligence americana. Ha trascorso tutta la sua vita lavorando nel governo federale con successo. Quindi sa di cosa sta parlando. È una guida affidabile su come funziona effettivamente il governo statunitense. Ma non è solo Mike Flynn ad essere distrutto. Ogni oppositore ideologico del regime è sotto attacco. Lo sono anche i genitori che partecipano alle riunioni del loro consiglio scolastico e dicono cose non approvate. Ieri, l’addetto stampa di Joe Biden ha rifiutato di escludere l’uso del Patriot Act, che si occupa di terrorismo, per dare la caccia ai genitori americani che sono arrabbiati per ciò che viene insegnato ai loro figli. Guardate.
[Peter Doocy]
L’amministrazione sarebbe d’accordo sul fatto che l’FBI usi il Patriot Act per sorvegliare questi genitori se decidessero in tal senso?
[Jen Psaki]
Non parlo a nome dell’Associazione Nazionale dei Consigli Scolastici. Parlo a nome di questo governo. Il procuratore generale ha pubblicato una lettera. Prenderanno le azioni che intraprenderanno e ti rimando a loro per ulteriori informazioni.
[Tucker Carlson]
Quindi la portavoce del Presidente degli Stati Uniti ci dice che il Dipartimento di Giustizia intraprenderà le azioni che vuole intraprendere. Come dire che non ne hanno alcun controllo. E su questo potrebbe essere nel giusto. Sembra sempre più che tutto sia gestito dal governo parallelo dell’apparato di Sicurezza Nazionale. Ricordate che il Dipartimento di Giustizia ha recentemente inviato la sua divisione antiterrorismo per la sicurezza nazionale affinché indagasse su genitori ordinari, definendoli terroristi interni. Il Dipartimento di Giustizia sta anche organizzando sessioni di formazione per spiegare ai membri dei consigli scolastici come la libertà di parola sia in realtà violenza. Quindi chi è veramente al comando? È una domanda davvero interessante.
Nel video Carlson parla di John Kerry che è l’attuale zar per il clima sotto Biden e che è stato Segretario di Stato durante l’amministrazione Obama, sostituendo Hillary Clinton. Si tratta di un altro personaggio strettamente legato a Soros che cercò di finanziarne l’elezione alla Casa Bianca nel 2004 in opposizione a George Bush junior.
Mike Flynn spiega chiaramente che abbiamo due governi paralleli, quello ufficiale e quello che controlla realmente la burocrazia federale.
Ma tanto Barak Obama quanto Joe Biden sono stati messi alla Casa Bianca da George Soros quindi comprendiamo meglio chi controlla davvero il governo degli Stati Uniti in questo momento.
Anche la sinistra americana si sta ribellando a questo stato di corse come dimostrato dalla seguente intervista a Jimmy Dore uno degli opinion leader della sinistra più spinta negli Stati Uniti.
[Tucker Carlson]
Jimmy Dore è il conduttore del Jimmy Dore Show. Crediamo che sia un americano leale, e che non appartenga alla squadra di Putin. Si unisce a noi stasera. Jimmy, stai tenendo un elenco di tutte le cose che Putin sta facendo?
[Jimmy Dore]
In Russia sono molto potenti. Controllano un sacco di cose. Hanno rovesciato il nostro governo. Hanno compiuto un vero e proprio colpo di stato contro l’America. Controllano i prezzi della benzina e i russi sono responsabili della nostra inflazione. Ma lascia che ti dica che, l’ultima volta che ho controllato, la Russia non era nemmeno riuscita a far accettare la loro vodka migliore nella mia catena di supermercati preferita. Quindi non penso che stiano davvero controllando ogni cosa come dicono. In questo momento è al potere il Partito Democratico. Ha il controllo completo del governo. E come tutti i politici, non vogliono prendersi la colpa di nulla.
Vogliono che voi diate la colpa a tutto e a tutti per il dolore che state provando in questo momento, tranne che incolpare loro, le persone che sono davvero al potere adesso. Ed è per questo che tutto ritorna a Putin. Perché Putin, è un surrogato per il loro odio contro Trump. Dimmi se non è così. E tu hai detto che Larry Summers, che è un vecchio consigliere dei Clinton, dà la colpa dell’inflazione alla manifestazione del 6 gennaio. Quindi quello che non vogliono farci capire è che abbiamo un governo unipolare. Se voti per Joe Biden, stai votando per Goldman Sachs. Lo stesso discorso vale per Mitch McConnell, il leader repubblicano al senato. Stai votando per la nostra oligarchia.
E non vogliono che tu lo sappia. Ma ciò che li spaventa è che, non appena la gente si sveglia, si rende conto che siamo stati fregati dagli stessi miliardari che controllano Joe Biden e che controllano il Partito Repubblicano. Non vogliono che io compaia nel tuo show e parli al tuo pubblico, dicendo loro che le persone a sinistra sentono puzza di marcio. E sappiamo che Joe Biden è completamente controllato dall’oligarchia e dalle grandi corporazioni. In questo momento, il popolo americano ne sta pagando il prezzo. Ma per cosa stiamo pagando il prezzo? Non per l’inflazione di Putin, non per l’aumento della benzina causato da Putin. Questa è un’invasione provocata da Joe Biden. Questa è un’invasione della NATO.
Questo è il risultato della politica di Joe Biden. Sono le politiche di Joe Biden che stanno distruggendo il dollaro, che stanno sostenendo il rublo al livello più alto che abbia mai raggiunto, però ne stanno incolpando un paese straniero. Immaginate se lo avesse fatto Trump. L’avrebbero deriso in ogni notiziario serale, o meglio nei talk show serali. Ma ovviamente non lo stanno facendo. Tutti stanno coccolando Biden. Hai visto Jimmy Kimmel dover coccolare quel vecchio, che probabilmente è rimasto impigliato nel divano quando ha cercato di andarsene. Sapete bene che Joe Biden non sta prendendo le decisioni. Sappiamo tutti che è mentalmente compromesso. Sappiamo tutti che Kamala Harris non sta prendendo queste decisioni perché anche lei non può articolare frasi comprensibili.
Quindi chi sta davvero gestendo il paese? Una manciata di miliardari che gestiscono anche il Partito Democratico. Ecco chi. Quindi, se state pagando prezzi più alti, ricordate che hanno condotto una demolizione controllata della nostra economia con i lockdown per il COVID e nessuno vuole assumersene la responsabilità. La Johns Hopkins University ha dimostrato che i lockdown non hanno salvato nessuna vita. Non hanno avuto alcun effetto sul tasso di mortalità, e di conseguenza non vogliono assumersene la responsabilità. Vogliono che voi incolpiate il vostro vicino. Non vogliono che voi siate infuriati contro gli oligarchi oppure Fauci, Big Pharma o i media che vi controllano, e che vi fanno credere che le medicine essenziali siano un veleno.
Vogliono che voi incolpiate il vostro vicino. E chiunque non sia contro Trump, per loro diventa un nemico. Questo è l’unico messaggio che gli è rimasto. Dopo di che hanno lo strumento della censura per nascondere il fatto che hanno fallito. Tucker, perché pensi che Mitch McConnell e Chuck Schumer siano i leader al Senato, e che alla camera il leader sia Nancy Pelosi? Non perché siano veri leader. Questi individui hanno un carisma negativo. Non chiederei a Chuck Schumer nemmeno le indicazioni per l’autostrada. Perché sono loro i leader? Il motivo è che sono quelli che prendono più soldi dalla classe miliardaria che in realtà gestisce questo paese. Prendono il denaro e poi lo distribuiscono agli altri membri del Congresso. Quindi votano per loro come leader non perché sono leader, ma perché sono i più corrotti.
[Tucker Carlson]
Hai davvero ragione, è vero. Jimmy Dore, bello vederti. Grazie mille.
[Jimmy Dore]
Grazie per avermi ospitato.
Jimmy Dore ci fa capire che la divisione che Soros e gli altri oligarchi americani hanno cercato di creare all’interno della popolazione statunitense non sta funzionando. Tanto la destra quanto la sinistra della popolazione stanno convergendo verso posizioni simili, e contrarie all’apparato statale e politico predominante.
Un’evoluzione importante verso il termine anche del conflitto in Ucraina.
Roberto Mazzoni