La guerra in Ucraina, fomentata soprattutto dai britannici e dal Dipartimento di Stato americano, è stata l’occasione per riaffermare, a spese degli ucraini e dei russi, l’importanza della NATO e per mantenere coinvolti gli Stati Uniti in Europa,tuttavia sta mettendo in evidenza le gravi limitazioni della NATO e la sua obsolescenza. Stando alle parole del suo primo segretario generale Hastings “Pug” Ismay, la missione dell’organizzazione è di “tenere i russi fuori dell’Europa, di tenere gli americani impegnati in Europa e di schiacciare i tedeschi.” Nata inizialmente per iniziativa di Gran Bretagna e Francia nel 1947, nel tentativo di impedire un riarmamento della Germania e un’espansione verso ovest dell’Unione Sovietica, la NATO è riuscita quindi ad aggiungere nel 1949 anche gli Stati Uniti, il Canada, l’Italia e diverse altre nazioni fino ad arrivare a un totale oggi di 30 membri che includono anche molte delle nazioni che prima facevano parte della sfera d’influenza dell’Unione Sovietica.
Questo ha costituito una violazione degli accordi presi tra russi e americani al momento della caduta del muro di Berlino. In quell’occasione, sia gli Stati Uniti sia la Germania si erano impegnati a non espandere la NATO verso i territori precedentemente sovietici.
Come si capisce dalle parole del primo segretario generale, Hastings Ismay, un generale britannico che aveva svolto le funzioni di consigliere militare per Wiston Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale, il ruolo degli Stati Uniti è sempre stato determinante.
Oggi la Germania si è riarmata, ha uno dei budget militari più grandi di Europa, di fatto controlla l’Unione Europea e la Russia è diventata un partner commerciale dell’Europa. Ma il colpo finale alla credibilità della NATO è arrivato da Donald Trump che, dopo la sua elezione alla Casa Bianca, ne ha messo in discussione l’utilità e comunque ha chiesto agli alleati europei di cominciare a pagare la propria quota per le spese militari nel Vecchio Continente.
In generale, gli americani sono stanchi di essere tenuti impegnati in Europa a beneficio di alleati che competono con loro sul mercato internazionale e che vogliono essere protetti a spese dei contribuenti statunitensi. Ricordiamo che sono stati propri i britannici che hanno coinvolto gli americani in ben due guerre mondiali, che altrimenti avrebbero quasi sicuramente perso, e in una serie di altre avventure militari nel resto del mondo. Oggi l’America ha altre priorità, che la spingono a concentrarsi nel Medio Oriente e nel Pacifico.
Nel video che segue, la giornalista Laura Ingraham sintetizza abbastanza bene il sentimento di gran parte della popolazione americana nei confronti dell’impegno in Europa e dell’attuale guerra in Ucraina.
[Laura Ingraham]
Sappiamo tutti che le élite statunitensi hanno sempre presentato l’Europa come un modello da seguire per gestire le cose negli Stati Uniti. E la loro comprensione della regione si basa, nella sua interezza, su sfarzose conferenze a cui hanno partecipato a Vienna, oppure ai bei ricordi della loro gioventù quando sono andati a Parigi come turisti. Parigi è così eccitante. Hanno sempre invidiato gli alti prezzi della benzina in Europa. Sono estasiati dalla disponibilità di svariate settimane di vacanza garantite, dell’assistenza sanitaria gratuita, ed hanno imparato ad amare il persistente antiamericanismo europeo, la sua crescente ostilità al cristianesimo, e persino i rifugiati dal Nord Africa e dal Medio Oriente che hanno riempito l’Europa. I giornalisti liberali amano in particolare la Germania e la sempre brillante Angela Merkel. Se solo potessimo avere una leader come lei.
[Giornalista BBC]
In questo momento, gli europei iniziano a parlare di Angela Merkel come leader del mondo libero. L’America ha ceduto tale posizione.
[Jack Sullivan]
Quando gli europei parlano del leader del mondo libero, ora parlano di Angela Merkel, non di Donald Trump.
[Hillary Clinton]
Secondo me, in questo momento, lei è la leader più importante nel mondo libero.
[Laura Ingraham]
Invece fareste bene a sapere che la gestione della Merkel non ha funzionato poi così bene per la Germania. Oggi, La Germania che si è lasciata alle spalle non pare più tanto affascinante. Perché, ora, vediamo la cruda verità. L’Europa, per molti versi, sta crollando. I suoi leader si stanno arrendendo. È un fallimento completo. La vita per la gente che lavora in Europa è sempre più miserabile.
[Tedesca intervistata]
Ci sono anche persone che già vivono di assistenza sociale, ma che ciò nonostante sono costrette a procurarsi cibo aggiuntivo dalle associazioni caritatevoli.
[Laura Ingraham]
È davvero molto triste. Rivediamo cosa è successo in un solo mese. Oggi, dieci anni dopo essere stato considerato il salvatore dell’euro, il primo ministro Mario Draghi si è dimesso e il Parlamento italiano si è sciolto. Ora in Francia, un paese immerso nel caos più totale, abbiamo un governo frammentato che vede Emmanuel Macron contrapposto al partito di Marin le Pen, che, benché un tempo fosse ridicolizzato dalle élite, oggi non è più marginale. Lo scorso aprile, il suo partito ha ricevuto quasi il 42% dei voti, e il mese scorso ha ottenuto 89 seggi in Parlamento, rispetto agli otto che aveva prima. Naturalmente, il britannico Boris Johnson, che non ha governato come populista, perché è un falso populista, è stato costretto ad andarsene, e ieri ha fatto la sua ultima apparizione in Parlamento.
[Boris Johnson]
Missione in gran parte compiuta. Per il momento, hasta la vista.
[Laura Ingraham]
La Brexit è stata compiuta, ma non sono sicura che volessimo che accadesse tutto il resto che Johnson ha combinato. E ora veniamo all’euro che ormai è finito nel cesso, ed è valutato in parità con il dollaro statunitense. E sappiamo che l’Europa ha perso qualsiasi speranza e ha quasi rinunciato del tutto nel confronto con la Cina. Non hanno abbastanza forza e saldi principi per resistere alle mosse economiche aggressive da parte dei cinesi.
Quindi non aspettatevi che lo facciano. Infine la politica energetica dell’Europa è a brandelli, e sta uccidendo il continente perché gli europei l’hanno affidata a quei maniaci dei verdi. E con l’avvicinarsi dei mesi freddi, li vedremo essenzialmente implorare Vladimir Putin affinché mandi un po’ più di gas attraverso il gasdotto Nordstream Uno. Quindi in tutta l’Unione Europea stanno seriamente considerando il razionamento dell’energia, come confermato nelle interviste che abbiamo fatto direttamente sul campo in Italia.
In effetti, questa settimana il Consiglio d’Europa ha appena presentato un nuovo piano di razionamento che esorta tutti i 27 Stati membri a ridurre i consumi di gas del 15% da agosto 2022 a marzo 2023. Il nuovo grido di battaglia europeo è consumare meno energia. Quindi immagino che oggi dovremmo essere tutti felici del fatto che la Russia abbia riaperto il gasdotto Nordstream Uno, ma scopriamo che ancora non funziona a piena portata e non eroga nemmeno metà del gas che potrebbe fornire. Quindi la Russia è in grado di farsi beffe di un’Europa che non è abbastanza forte per difendersi dalla sua aggressione. Ora, ricordate come l’establishment americano avesse deriso Trump quando è andato in Europa e ha detto ai leader europei che dovevano diventare militarmente più forti? Dovevano spendere più soldi per i propri eserciti.
[Giornalista CNN]
I diplomatici sono sbalorditi dalla raffica di attacchi del presidente Trump contro gli alleati della NATO.
[Mark Preston – analista politico]
Il presidente Trump critica i nostri alleati della NATO. E attacca l’Unione Europea.
[Giornalista MSNBC]
L’amministrazione Trump ha indebolito la NATO.
[Intervistato CNN]
Trump ha costantemente attaccato i nostri alleati, grandi e piccoli.
[Laura Ingraham]
Prima di tutto, ricordiamoci che in base all’accordo NATO, ciascuno stato europeo dovrebbe dedicare il 2% del proprio prodotto interno lordo alle forze armate. E praticamente nessuno lo sta facendo. Questo è tutto ciò che Trump ha chiesto loro di fare. E, naturalmente, chi può dimenticare la reazione dei leader europei quando Trump ha chiesto loro di rispettare i propri impegni con la NATO? E nonostante tutti i nostri problemi, la nostra economia è ancora più forte ed è ancora più resiliente di quella europea. Nel 2021, il nostro prodotto interno lordo era all’incirca di 23 trilioni di dollari, mentre il prodotto interno lordo per l’intera Unione Europea era poco più di 17 trilioni di dollari. Ma vi ricordo che l’Unione Europea ha 27 stati membri, e, cosa ancora più importante, ha oltre 100 milioni di abitanti in più, rispetto agli Stati Uniti.
Ciò nonostante, le nostre forze armate sono molto più grandi e più forte di tutte quelle dell’Unione Europea messe insieme. E per questo vanno ringraziati i contribuenti statunitensi. Stiamo ancora portando gli europei sulle nostre spalle, anche svariati decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ma ricordate, che la sinistra americana sta facendo gli straordinari per smantellare tanto la nostra economia quanto le nostre forze armate.
Come abbiamo dimostrato questa settimana nella mia trasmissione, non vogliono che gli Stati Uniti siano più forti dell’Europa. Vogliono che diventiamo deboli, come l’Europa, e che ci inginocchiamo di fronte alle stupide regole del loro ordine internazionale. Quindi, dobbiamo trarre una lezione molto importante da tutto questo.
Gli americani non saranno salvati dall’Europa o dall’ordine mondiale liberale. Alla Cina non importa assolutamente niente delle regole di Tony Blinken e del suo ordine internazionale. E l’Europa non può salvare nemmeno se stessa, figuriamoci se può salvare noi. Quindi dovremo salvarci da soli. E questo è il messaggio che voglio darvi nella trasmissione di stasera.
Nel video vediamo comparire Hillary Clinton, che come abbiamo visto nel video 175, ha legami particolarmente stretti con George Soros, il quale a sua volta gioca un ruolo determinante in Ucraina, e vediamo anche Jack Sullivan, il consulente elettorale che ha lavorato sulla disastrosa campagna elettorale di Hillary Clinton nel 2016, ampiamente finanziata da George Soros.
Il consigliere per la sicurezza nazionale, Jack Sullivan, ha gestito assieme ad altri la campagna elettorale di Hillary Clinton nel 2016 e quindi è chiaramente molto vicino alla famiglia Clinton. Inoltre è un borsista della Rhode Scholarship dell’università di Oxford dove i Britannici formano da più di cento anni i leader nel Nuovo Ordine Mondiale. Dopo il grande fiasco della campagna elettorale della Clinton, Sullivan è stato anche uno dei protagonisti del fiasco nel ritiro americano dall’Afghanistan nell’agosto 2021, e ora nel fiasco ucraino.
Ma per capire qual è la reale situazione delle forze armate statunitensi e di conseguenza della NATO, vediamo una nuova intervista del colonnello Douglas Macgregor con il giudice Andrew Napolitano.
Ricordatevi che Douglas Macgregor è una delle persone inserite nella lista nera di censura del governo ucraino di Volodymyr Zelensky, come abbiamo visto nel video scorso (il numero # 178).
Nel video, il colonnello Macgregor parla di un personaggio dello spettacolo, Tiny Tim, e vi presento lo spezzone di un video per farvi capire a chi si riferisce.
Nel video di parla anche di Tony Blinken, che è l’attuale Segretario di Stato degli Stati Uniti, vale a dire il ministro degli esteri, e di Lloyd Austin il primo ministro alla difesa di colore che in precedenza era nel consiglio consiglio di amministrazione di Raytheon Technologies, uno dei principali produttori d’armi statunitensi.
Si parla anche di ideologia woke, un termine che deriva dal gergo afroamericano e che in origine significava sveglio e consapevole delle discriminazioni a cui gli afroamericani sono stati sottoposti.
Oggi è la parola che indica una forma di neo-marxismo basata su una discriminazione al contrario che vede nel mirino i bianchi e chiunque abbia abitudini sessuali convenzionali.
Infine si parla di HIMARS, High Mobility Artillery Rocket System, sistemi di artiglieria ad alta mobilità per il lancio di razzi, che sono in grado di bombardare a distanze che variano dai 30 ai 300 km a seconda del tipo di razzo utilizzato.
Al momento, gli Stati Uniti hanno fornito 12 sistemi HIMARS all’Ucraina con razzi da 30 km e altri quattro sono in arrivo. I russi sostengono di averne distrutti 4 e catturato 1. Gli HIMARS sono stati presentati dalla stampa occidentale come l’arma che avrebbe cambiato le sorti della guerra in Ucraina, cosa che non è successa.
E ora vediamo l’intervista di Macgregor.
[Andrew Napolitano]
Buonasera. Sono il giudice Andrew Napolitano con il canale Giudicare la libertà. Oggi è martedì 19 luglio 2022. Sono circa le 2 del pomeriggio qui sulla costa orientale degli Stati Uniti. Date il benvenuto al nostro consulente militare preferito, il colonnello Douglas Macgregor, la cui esperienza di vita nell’esercito è spettacolare, così come la sua conoscenza della storia e delle comunità militari e di intelligence nel modo in cui operano oggi. Quelli di voi che hanno visto il colonnello Macgregor sanno che è un guerriero per la pace, non un guerriero per la guerra. Colonnello, è sempre un piacere averti con noi. Bentornato a Giudicare la libertà.
[Douglas Macgregor]
Molte grazie.
[Andrew Napolitano]
Hai pubblicato un affascinante articolo la scorsa settimana sull’American Conservative, che raccomando di leggere a tutti gli amanti della libertà, in particolare ai fan di Giudicare la libertà. Il titolo dell’articolo è “Venerare le cause perse”. Puoi dirci di cosa si tratta? Mi pare che si tratti di adorare cose che sono ormai scomparse.
[Douglas Macgregor]
Giusto Dunque. La principale causa persa in cima al menu è la NATO, che continua ad essere trattata come se fosse una reliquia sacrosanta. E parlando francamente, al suo interno, ora vige un completo marasma. Sta cadendo a pezzi. E gli americani, penso, lo percepiscono. E sta cadendo a pezzi per tutte le ovvie ragioni.
In Europa ci sono problemi economici aggravati da tutte le sanzioni imposte alla Russia. E mentre le nostre sanzioni hanno senza dubbio avuto un certo impatto, siamo sinceri, il contraccolpo delle sanzioni che abbiamo imposto ai nostri alleati europei è stato orribile. E ora i russi hanno semplicemente annunciato che smetteranno di esportare petrolio o gas in Germania fino a nuovo avviso. Penso che questo colpirà molti altri cittadini europei.
Ci sono problemi all’interno della NATO. Gli italiani stanno cercando di sostenere i tedeschi con petrolio e gas, e anche loro stessi si trovano in una posizione difficile. E di conseguenza, Draghi è stato oggetto di critiche severe, e probabilmente sarà costretto a dimettersi. Macron è perennemente sul ghiaccio sottile, e penso che lo sia ora più che mai. Il problema è che i popoli europei stanno soffrendo. Sono sopraffatti dal problema dell’immigrazione. Abbiamo 800.000, 900.000 ucraini che si riversano in Europa in aggiunta a milioni di musulmani. La criminalità è fuori controllo e non viene riportata dalla stampa. Ma le persone che ci vivono, sanno cosa sta succedendo. E si chiedono: “Perché la Russia?” Se sei un italiano o un tedesco e guardi la Russia, non vedi una diretta minaccia nei tuoi confronti, e non vedi l’incarnazione del male. E, naturalmente, avresti ragione.
[Andrew Napolitano]
Quindi, che cosa il presidente Biden, gli internazionalisti che lo circondano, come il Segretario di Stato Tony Blinken e i suoi colleghi nei vari ministeri degli Esteri europei, cosa vogliono dalla NATO? Che cosa dovrebbe effettivamente fare la NATO? Vogliono davvero vedere le truppe della NATO sul terreno in Ucraina oppure, Dio non voglia, in Polonia o in Estonia, che combattono contro le truppe russe, perché ci vedono un mezzo per degradare l’esercito russo o sbarazzarsi di Putin una volta per tutte.
[Douglas Macgregor]
La risposta alla prima domanda è molto rapida. Nessuno in Europa è interessato a impegnare le proprie forze in una lotta con i russi. Non ne vedono alcuna ragione valida. La maggior parte di ciò che chiamiamo le istituzioni militari in Europa sono solo nomi di facciata. La maggior parte di queste forze non ha visto alcuna azione reale contro nessuno per decenni, e certamente non sono all’altezza di affrontare l’esercito russo. Voglio dire, ricordate che l’esercito russo veniva descritto come un’organizzazione irrimediabilmente inetta e incompetente, che invece ora ha resistito a 150 giorni di continui combattimenti e ha praticamente disintegrato l’establishment militare ucraino, al punto che lo stesso governo ucraino farà fatica a sopravvivere, specialmente se smettiamo di finanziarlo, come di fatto stiamo facendo. Abbiamo reso l’Ucraina il 51° stato degli Stati Uniti.
No, nessuno in Europa vuole avere nulla a che fare con questa guerra, e sanno di non essere pronti a combatterla. Per quanto riguarda il resto, penso che stiano dando corda all’idea di Biden secondo cui, in un modo o nell’altro, la continuazione della guerra costringerebbe Putin a dimettersi e porterebbe la Russia alla catastrofe. Ci hanno creduto, e hanno ricevuto una sonora lezione. La Russia ha un’abbondanza di risorse. Probabilmente è il paese al mondo più ricco di risorse. Non fallirà. E la popolarità di Putin in Russia è arrivata alle stelle. La squadra russa al completo sta difendendo la Russia.
[Andrew Napolitano]
Arriverà un momento in cui il governo americano riconoscerà che le sanzioni sono state un disastro?
E che stanno danneggiando le imprese commerciali americane? E che non sono sufficienti? Che non stanno funzionando affatto come deterrente contro Putin? Tutti questi yacht che hanno sequestrato agli oligarchi russi sono stati solo una scena. Arriverà un momento in cui Tony Blinken e compagnia si renderanno conto che siamo sulla strada sbagliata e dobbiamo abbandonarla?
[Douglas Macgregor]
Penso che, in privato, già riconoscano di essere sulla strada sbagliata. Penso che stiano ricevendo telefonate allarmistiche da ogni parte, da Stoccolma, da Berlino, da Roma, da Parigi, da Madrid. Quindi penso che sappiano che il problema esiste, ma non hanno un piano B. Non hanno mai pensato seriamente all’intera evoluzione degli eventi. In altre parole, qual era l’obiettivo iniziale? Nessuno aveva un obiettivo dichiarato, tranne quello di costruire l’esercito ucraino affinché rappresentasse una minaccia per la Russia, ma anche affinché riconquistasse potenzialmente la Crimea e danneggiasse l’esercito russo, il che è una sciocchezza fantasiosa che non ha mai avuto alcun senso. Quindi non esiste un piano B. Quindi penso che faranno ciò che ci si può aspettare da questi ideologi, vale a dire incaponirsi su quello che stanno già facendo, e poi sperare vanamente di poter sopravvivere. E non sono sicuro che possano. Voglio dire, la mia raccomandazione, francamente, è di mandare Nancy Pelosi a Kiev e lasciarla sul posto fino a quando la situazione non sarà risolta.
[Andrew Napolitano]
Sta minacciando di andare in tutti i posti del mondo, a cominciare da Taiwan, e, naturalmente, Pechino non è molto contenta di questo, e sta minacciando una risposta severa. Parleremo di Nancy più tardi. Adesso dicci della guerra vera e propria. Quella che non si vede più in televisione. E che non si vede più nemmeno sulle prime pagine del New York Times. Ho un paio di domande. Gli ucraini stanno mantenendo le posizioni? Hanno riconquistato terreno dai russi? Hanno effettivamente usato il materiale bellico americano per attaccare le postazioni russe che si trovano già all’interno dell’Ucraina? Una parte dell’Ucraina sta bombardando un’altra parte dell’Ucraina? E dove si trova Zelensky in termini di stabilità come capo del governo ucraino?
[Douglas Macgregor]
Come sapete, Zelensky ha licenziato Bakanov e molte altre persone che erano responsabili dei servizi segreti ucraini, persone di livello molto alto. Sembra proprio di essere agli ultimi giorni di Pompei, dopo l’eruzione, e ora Zelensky sta cercando persone da incolpare per le colate laviche che si riversano per le strade. Quindi penso che questa sia una parte del problema. Non credo che Zelenskyy sia davvero in grado di esercitare molto potere, sono invece i nazionalisti esterni al governo che stanno cercando di controllare ciò che rimane. Stanno radunando i disertori e li fucilano oppure li costringono a tornare in azione.
Ma la verità è che le forze ucraine sono sconfitte, e non possono riconquistare ciò che è perduto. Nelle ultime settimane, la maggior parte dell’esercito russo si è ritirato, sto parlando della forza di combattimento che hanno messo a riposo per poterla riequipaggiare. E i combattimenti nel Donbass, che hanno sempre rappresentato la parte critica di questa operazione, perché è quella l’area dove si trovano le forze ucraine, sono condotti dalle forze cecene e dalle forze separatiste ucraine, che hanno subìto pesanti perdite, e dai mercenari. E hanno il sostegno del massiccio fuoco di artiglieria russo.
L’artiglieria è gestita dall’esercito regolare russo, ma la forza di combattimento dell’esercito regolare che abbiamo visto all’inizio è stata messa a riposo per riprendere le forze, e penso che si stiano preparando per una massiccia offensiva per finire questa guerra una volta per tutte. E Putin non è interessato ad attraversare il fiume Dniepr e ad invadere l’Ucraina occidentale, ma penso che proseguirà l’avanzata fino al Dniepr e credo che voglia anche prendere il controllo di Karkiv e Odessa.
[Andrew Napolitano]
Ma come fai notare nel tuo articolo su Adorare le cause perse, Putin non può tollerare un’Ucraina libera e indipendente. Tanto meno un’Ucraina che sia anche un membro della NATO, perché sarebbe una minaccia permanente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per Mosca, giusto? Ho afferrato bene quello che hai scritto nel tuo articolo?
[Douglas Macgregor]
Beh, non completamente. Voglio dire, per quanto lo riguarda, l’Ucraina può essere libera e indipendente, ma non può essere un burattino dell’Occidente, non può essere una piattaforma per attaccarlo.
[Andrew Napolitano]
Ma se diventa parte della NATO, Putin la vede come un fantoccio.
[Douglas Macgregor]
Assolutamente. In effetti, in privato, ha detto a molte persone che non gl’importa affatto che l’Ucraina faccia parte dell’Unione Europea. La sua preoccupazione fin dall’inizio era questo massiccio esercito addestrato ed equipaggiato dalla NATO e finanziato in gran parte da noi, ma che ormai è uscito di scena. Ma ciò di cui sono preoccupato, ciò di cui molti europei sono preoccupati privatamente, e so che Berlino lo è molto, ricorda che Berlino è ancora l’elefante nella stanza, dal punto di vista economico, e proprio accanto a Berlino c’è un elefante un po’ più piccolo chiamato Italia, entrambe queste nazioni sono preoccupate che ciò che accadrà è che torneremo in Ucraina in modo sovversivo per cercare di continuare a usare il popolo ucraino e lo stato ucraino come un’opportunità per attaccare e minacciare la Russia.
Sarebbe una situazione che né Berlino, né Roma desiderano. E che in realtà nessun europeo desidera. Nel nostro tempo significherebbe letteralmente una guerra perpetua, tale per cui, Putin, alla fine potrebbe decidere di non stare al gioco, di non volere la NATO sui propri confini. Ricorda che questa è esplicitamente una delle cose che non desidera.
Non vuole avere la NATO sui propri confini. Ha già un piccolo confine condiviso con la NATO in Estonia. E non lo vuole. Quindi, se non può convivere con la situazione perché la rendiamo impossibile, beh, allora gli staremmo di nuovo forzando la mano. Penso che sia tempo che questo finisca, e penso che i russi cercheranno di farlo nei prossimi 30 giorni.
[Andrew Napolitano]
Quali sono i consigli che i funzionari superiori e le voci più autorevoli dell’intelligence statunitense stanno dando al presidente degli Stati Uniti? Per quanto tu possa saperne, gli stanno dicendo quello che vuole sentirsi dire? Oppure gli stanno dicendo quello che hai appena descritto, che questa è una causa persa, e che farebbe meglio a tirarsi fuori da quell’inferno.
[Douglas Macgregor]
Giudice, la cosa che tutti i tuoi spettatori devono tenere a mente è che i presidenti ricevono sempre i pareri d’intelligence che vogliono sentirsi dire.
[Andrew Napolitano]
Anche quando non è veritiera?
[Douglas Macgregor]
Sì, assolutamente. Perché abbiamo perso il senso della proporzionalità. Se pensi di essere invulnerabile, invincibile e più potente di tutti gli altri, allora pensi di poterti permettere di ignorare cose come la verità quando ti fa comodo. E ora, credo, questo ci ha messo nei guai seri con la Russia, perché la Russia non è l’Iraq, non è l’Afghanistan e non è la Libia, Ho ascoltato l’ex Segretario di Stato Mike Pompeo descrivere essenzialmente l’apocalisse. E stiamo parlando dell’unificazione di Russia, Cina e Teheran in un’unica alleanza di ferro, che ci dicono che a questo punto dovremmo impegnarci a distruggere. Questo è il tipo di follia che dilaga a Washington, e che presuppone che siamo più di ciò che siamo in realtà. In altre parole, giudice, non siamo più la nazione che eravamo nel 1991, 30 anni fa. Allora eravamo un paese molto diverso da quello che siamo oggi. E non sembra esserci alcuna volontà di ammetterlo e capire che abbiamo seri problemi a casa nostra che richiedono la nostra attenzione. E questo è vero anche per l’Europa occidentale.
[Andrew Napolitano]
Uno dei problemi che metti in evidenza nel tuo articolo Adorare le cause perse, e in questo punto cambi argomento e, dopo aver spiegato l’inutilità e la debolezza della NATO, illustri i seri problemi dell’esercito americano che sono stati generati dall’atteggiamento dell’attuale leadership. L’amministrazione Biden, promuove persone che non sono le più qualificate, unicamente sulla base di razza e genere. E sta creando all’interno delle forze armate, il tipo di atmosfera woke che fa ridere le persone come noi e gli spettatori che ci guardano da casa, quando la vediamo manifestarsi nei campus universitari. Ora mi stai dicendo e stai dicendo ai tuoi lettori, che questo sta accadendo anche nelle fila dell’esercito americano. Hanno considerato l’effetto a lungo termine di questa assurdità?
[Douglas Macgregor]
Sì, sfortunatamente, penso che lo abbiano fatto, e non credo che capiscano quanto sia debilitante. Da un lato, c’è un presidente che, quando parla della Russia, è il più bellicoso, francamente, il più aggressivo e il più bellicoso di qualsiasi presidente che io possa ricordare nella mia vita. Non la Cina, ma la Russia.
[Andrew Napolitano]
Giusto.
È incredibile. George Bush junior era bellicoso, ma non rispetto alla Russia. Non lo è mai stato. Assolutamente no.
[Douglas Macgregor]
La cosa fondamentale qui è che mentre da un lato abbiamo tutta questa bellicosità, stiamo parallelamente e sistematicamente devastando le forze armate.
[Andrew Napolitano]
Dicci in che modo le forze armate americane vengono devastate sistematicamente.
[Douglas Macgregor]
Bene, immagina di avere un gruppo di soldati, marinai, aviatori, non importa quale ambito, ma prendiamo specificamente la fanteria e i marines. Ti annunciano che il tuo comandante è stato rimosso, e che hai un nuovo comandante. Il tuo nuovo comandante è Tiny Tim con tanto di Ukulele, camicia a fiori e capelli lunghi, perché quello è il tipo di uniforme che indossa.
[Andrew Napolitano]
Ma questo è pazzesco, colonnello.
[Douglas Macgregor]
Sì, ma questo è essenzialmente quello che ti ritrovi e ti dicono, guarda, Tiny Tim è una delle persone migliori che abbiamo mai incontrato. A proposito, è transgender, ma devi fare la doccia con lui perché merita l’opportunità di fare la doccia con te, anche se è transgender. E potrebbe anche non indossare una gonna tutto il tempo, ma oggi ne indossa una, e tu devi tollerare tutto questo. è importante, perché è proprio questo ciò che ci rende liberi. Ecco di cosa stiamo parlando quando si tira in ballo il tema della diversità.
E poi l’altra cosa è che ti dicono, ci dispiace, non sei una donna. Non sei nero. Sei qualcos’altro. Potresti essere bianco, oppure potresti essere asiatico o nord-orientale. Quindi non ci interessi. Non ci interessa quali siano state le tue prestazioni in servizio. Non ci interessa quanti anni hai servito. Non ci interessano le tue capacità in combattimento sotto il fuoco nemico. Siamo solo interessati a promuovere Sheila perché vogliamo un nuovo tipo di forze armate che sia radicalmente diverso da quello in cui ti trovi adesso.
[Andrew Napolitano]
D’accordo. Mi rendo conto che in quello che dici ci sono alcune metafore ed esagerazioni, ma è in gran parte un riassunto di ciò che sta accadendo davvero. Tuttavia non abbiamo più la leva obbligatoria perciò abbiamo davvero bisogno di migliaia di volontari ogni anno. Quando il governo porta avanti questo tipo di politica, non pensa alle conseguenze a lungo termine?
La nostra base tradizionale di volontari per il servizio militare è composta da giovani uomini virili, che davvero non nutrono nessun interesse per queste teorie woke e non vogliono che vengano imposte loro. A loro non importa che i giovani che servono insieme a loro siano bianchi, neri o ispanici o di qualsiasi altro colore o razza. Il punto che voglio chiarire è se la leadership dell’amministrazione Biden al Pentagono si renda conto che imporre l’ideologia woke ai militari avrà un effetto catastrofico sul reclutamento a lungo termine.
[Douglas Macgregor]
Credo che l’abbiano già visto succedere. Stiamo già affrontando un impatto catastrofico sul reclutamento. Non riusciamo reclutare le persone che vogliamo, e l’atteggiamento della leadership politica è che non fa alcuna differenza. Semplicemente abbasseranno gli standard. Inizieremo a reclutare persone che normalmente non avremmo mai ammesso nelle forze armate. Individui molto al di sotto dei livelli d’intelligenza desiderati, persone con precedenti penali e individui che potrebbero avere seri problemi di droga o di altro tipo.
Sta già accadendo. Quindi, ancora una volta, credo che per loro nessuna di queste cose abbia più importanza. Viviamo nell’era della guerra che si combatte premendo un pulsante. Basta sparare un missile. Siamo ancora il paese più grande, più potente e più ricco del mondo. Possiamo fare più o meno quello che vogliamo. E la cosa importante è che, nella profondità delle loro menti, stanno costruendo un tipo di forze armate che riflette la loro ideologia e i loro valori di sinistra, che sostituiscono i valori che hanno storicamente motivato le nostre forze armate.
[Andrew Napolitano]
Uno dei miei spettatori ci ha appena mandato un messaggio, vuole sapere chi è disposto a morire per Biden o per Zelensky? È una prospettiva davvero poco attraente. Nessun americano vuole farlo. Forse il segretario di stato, Tony Blinken, e il segretario alla difesa, Lloyd Austin, pensano che le truppe americane siano disposte a morire per l’ideologia woke o per Zelensky?
[Douglas Macgregor]
Lloyd Austin per me è un mistero. Non l’ho mai incontrato di persona. Ma guardando indietro agli anni al periodo in cui ha servito in uniforme, possiamo vedere che di certo ha beneficiato enormemente del sistema che abbiamo in atto, che include la promozione preferenziale del personale di colore, e altre cose del genere. Eppure si è rivoltato contro le istituzioni che lo hanno beneficiato e sembra che si stia rivoltando contro il popolo americano in tutto il paese, mostrando incredibile odio e disgusto.
È difficile per me capire la profondità di tale sentimento. Ed è ancora più difficile guardare gli alti ufficiali che se ne stanno con le mani in mano e agiscono come se questo fosse perfettamente normale. E quando dici loro, che diavolo state facendo? La loro risposta è: obbediamo agli ordini. Ma ordini di fare cosa? Distruggere le forze armate? Rovina il morale, distrugge la coesione e la disciplina. Oggi, nella catena di comando, non abbiamo più nemmeno l’autorità per agire quando è necessario, che avevamo dieci, venti o persino 30 anni fa.
[Andrew Napolitano]
Quella che sto per fare è una domanda che stento a porre senza mettermi a ridere. Qual è il livello di woke esistente nell’esercito russo?
[Douglas Macgregor]
Sì, questa è una grande domanda. L’ultima volta che ho guardato un video di reclutamento, direi circa zero. Tutti in Russia comprendono che l’esercito russo esiste per uccidere i nemici dello stato russo. E tutti i soldati, i marinai, gli aviatori e i marine russi capiscono che quello è il loro compito primario. Vanno dove gli viene ordinato, difendono la nazione, e uccidono i nemici dello stato.
[Andrew Napolitano]
Va bene, siamo alla fine di luglio. A che punto saremo arrivati nella guerra in Ucraina all’inizio di settembre? Staremo ancora spendendo miliardi di dollari in contanti e in materiali in quel conflitto, oppure ci saremo resi conto della follia di quello che abbiamo fatto.
[Douglas Macgregor]
Sono contento che tu abbia sollevato la questione, perché la maggior parte degli americani non capisce che, di questo pacchetto di 40 miliardi approvato a maggio con voto quasi plebiscitario, solo circa la metà è destinata all’assistenza militare. 20 miliardi, che sono sempre una cifra enorme.
[Andrew Napolitano]
Qual è l’altra metà?
[Douglas Macgregor]
Bene, l’altra metà non è chiara. Va in aiuto e assistenza nell’attività di plasmare la nazione, tra cui il sostegno dell’apparato statale ucraino, l’assistenza umanitaria, il supporto medico per la guerra. Ma la maggior parte del denaro per l’equipaggiamento militare e l’assistenza militare in realtà non lascia gli Stati Uniti. E questo è ciò che la maggior parte delle persone non capisce. Quando diciamo, a titolo di esempio, che daremo agli ucraini 100 pezzi di artiglieria, il meccanismo funziona nel modo che segue: ci rivolgiamo al Dipartimento della Difesa e diamo istruzione d’inviare 100 pezzi di artiglieria in Ucraina, e loro dicono: sì, signore. Dopo di che mandiamo al Pentagono il denaro necessario per pagare i cento sistemi di artiglieria che abbiamo spedito. Loro prendono quella somma, qualunque essa sia, destinata a rimpiazzare i sistemi di artiglieria che hanno appena spedito, e la danno alle industrie belliche chiedendo la fornitura di sostituti.
È una specie di sistema circolare perché allo stesso tempo, quando tutto questo denaro si sposta dal Campidoglio, al Dipartimento della Difesa, e infine al complesso industriale militare, che conosciamo come industrie della difesa, tale denaro comporta l’emissione di donazioni a favore dei parlamentari. Quel denaro viene utilizzato anche per rendere felici gli elettori dei parlamentari, fornendo loro posti di lavoro, il che potrebbe spiegare perché il Congresso abbia votato per dare in realtà più soldi alla difesa di quanto ne fossero stati richiesti. Questo succede perché sono tutti alla ricerca di nuovi contributi.
[Andrew Napolitano]
Il defunto e grande giudice Scalia era solito dire, non importa perché i membri del Congresso dicono di aver votato per qualcosa. Votano per una sola ragione e tale ragione è di essere rieletti.
[Douglas Macgregor]
Sì. E questo richiede un sacco di soldi.
[Andrew Napolitano]
L’equipaggiamento militare che stiamo mandando in Ucraina non è nuovo di zecca, non è uscito fresco dalle fabbriche del North Carolina. Si tratta di surplus che si trovava in qualche magazzino a Varsavia o nei paraggi?
[Douglas Macgregor]
È un mix. Abbiamo mandato alcune attrezzature vecchie, ma molte sono attrezzature relativamente nuove. E ricorda, stiamo anche esaurendo le nostre scorte di munizioni, quindi bisogna sostituire tali scorte. Quando si parla di munizioni, abbiamo detto che i russi avrebbero esaurito i missili. Ma miracolo dei miracoli, non li hanno mai esauriti. è importante sapere che bisogna sparare due missili per intercettarne uno in arrivo.
Ad esempio, una batteria di missili Patriot deve sparare due missili per ciascuno di quelli che le arrivano addosso. Bene, questo implica un enorme surplus di missili a portata di mano in tempo di pace. Ma non ce li abbiamo. In realtà, abbiamo bisogno di un surplus molto più ampio di questi sistemi d’arma. In sintesi, non abbiamo abbastanza munizioni. E poi l’altra cosa da tenere a mente, e sono contento che tu l’abbia menzionato, abbiamo tentato di controllare dove stiano andando i soldi e le attrezzature in Ucraina, ma gli ucraini non ci aiutano in tal senso. E quello di cui continuiamo a sentir parlare è corruzione e bustarelle su vasta scala. E i russi, ovviamente, non sono stupidi. Sanno cosa succede nell’Ucraina orientale. Conoscono il paese. Hanno convissuto per centinaia di anni. Quindi ogni volta che compare qualcosa di completamente nuovo, come gli HIMARS, e comincia a sparare, diventa automaticamente un bersaglio. Sappiamo di aver già perso due o tre sistemi HIMARS molto rapidamente. Abbiamo perso i sistemi di artiglieria Caesar forniti dai francesi. Ma poi sentiamo anche che elementi all’interno delle stesse forze ucraine, vanno in giro a vendere alcune delle nostre attrezzature ai russi.
[Andrew Napolitano]
Santo cielo. Colonnello, con questa distribuzione senza freni di mezzi militari, il governo americano e l’amministrazione Biden stanno forse mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti?
[Douglas Macgregor]
Sì, penso di sì. Forse non nella scala che molte persone pensano, perché in questo momento non vedo alcuna prova che qualcuno voglia attaccarci militarmente di per sé. Ma ogni volta che si esauriscono le proprie scorte di attrezzature e munizioni, si diventa vulnerabili.
Chiunque abbia visto i film sulla battaglia di Midway capisce che tutto fa perno sulla quantità di aerei disponibili, sulla quantità di munizioni disponibili, e sulla modalità con cui se ne costruiscono di nuove per rimpiazzare quelle usate. Questa è la guerra: come reintegrare quello che si è consumato oggi. In questo senso, siamo vulnerabili. E in questo senso, sono stati, a mio giudizio, irresponsabili.
[Andrew Napolitano]
Colonnello Douglas Macgregor è sempre un piacere. Speriamo di riaverti presto tra noi.
[Douglas Macgregor]
Va bene, grazie, Giudice,
[Andrew Napolitano]
Giudice Napolitano, per il canale Giudicare la libertà.
Come abbiamo visto nell’intervista, il colonnello Macgregor non ritiene che l’esercito americano e di conseguenza la NATO oggi siano davvero pronti ad affrontare i russi e fa riferimento a una campagna recente campagna di reclutamento da parte dell’esercito americano che di fatto ha ridotto i reclutamenti. Per capire le differenze tra le tre principali forze militari in gioco oggi vediamo tre recenti campagne di reclutamento a confronto.
[Emma Malonelord]
Questa è la storia di un soldato che opera nei sistemi di difesa missilistica Patriot della nazione. Inizia in California con una bambina cresciuta da due mamme.
Anche se ho avuto un’infanzia abbastanza tipica, ho preso lezioni di danza, ho suonato violino ho anche marciato per l’uguaglianza, mi piace pensare di aver difeso la libertà fin dalla tenera età.
Quando avevo sei anni, una delle mie mamme ha avuto un incidente che l’ha lasciata paralizzata. Il dottore disse che forse non avrebbe più camminato, ma attingendo all’orgoglio della mia famiglia, lei si rimise in piedi e, alla fine, giunse all’altare per sposare l’altra mia mamma. Con modelli di ruolo così potenti, ho finito il liceo in cima alla mia classe e poi ho frequentato l’università UC Davis, dove mi sono unita a un’associazione studentesca piena di altre donne forti. Ma con l’avvicinarsi della laurea, ho iniziato a sentirmi come se mi fosse stato consegnato così tanto nella vita. Ero lo stereotipo di ragazza universitaria. Certo, avevo passato la mia vita circondata da donne capaci di ispirare, ma cosa avevo davvero ottenuto da sola? Una delle mie compagne universitarie studiava all’estero in Italia. Un’altra era scalare il Monte Everest. Avevo bisogno delle mie avventure, della mia sfida. E dopo aver incontrato un reclutatore dell’esercito, ho trovato un modo per dimostrare i miei punti di forza ed eliminare gli stereotipi lungo il cammino.
Sono il caporale dell’esercito Emma Malonelord e ho risposto alla mia chiamata.
Come evidenziato anche dall’annuncio di reclutamento, oggi nelle forze armate statunitensi è molto più importante discriminare contro alcune categorie di soldati che non premiare la competenza sul campo. In particolare le categorie discriminate sono i maschi bianchi eterosessuali come pure i latini e gli orientali, che nell’insieme costituiscono la stragrande maggioranza della base di reclutamento. Non c’è quindi da meravigliarsi che gli organici delle forze americane siano in rapida diminuzione come spiegato da Stuart Scheller, il veterano che fu espulso dal corpo dei Marines lo scorso anno dopo che aveva criticato la gestione militare del ritiro dall’Afghanistan. Lo vediamo in un’intervista con Laura Ingraham.
[Laura Ingraham]
I giovani americani idonei al servizio militare e il numero di tali giovani disposto a considerarlo è sceso a livelli negativi da record. Oggi con me c’è Stu Scheller, tenente colonnello del corpo dei marines, congedato dopo aver criticato il ritiro militare dall’Afghanistan. È anche l’autore del libro “Crisi di comando”.
Stewart, questo è davvero il momento della resa dei conti. Credo che tu l’avessi previsto. In effetti io l’avevo previsto. Vogliono che i militari diventino come la facoltà di legge di Harvard, come un seminario del giovedì sera con uno stile non molto diverso da quello che vediamo in qualsiasi campus universitario statunitense.
[Stuart Scheller]
Sì, Laura, grazie per avermi invitato. In sostanza, come hai detto, questo non è un problema di reclutamento. è un problema che riguarda i nostri comandanti in capo. La loro incapacità di avere coraggio unita alla loro ipocrisia, sta influenzando tutte le altre cose. Si potrebbe credere che i giovani americani siano pronti ad alzare la mano destra e giurare di sostenere e difendere la costituzione, come detto dal tuo ultimo ospite, e che vogliano avere fiducia nell’alto comando militare. Ma, con le loro azioni, i nostri comandanti in capo hanno dimostrato che non possiamo fidarci di loro. E saremmo ingenui se pensassimo che i giovani americani non vadano su Internet e non vedano tutti gli evidenti passi falsi commessi dai nostri alti dirigenti militari.
[Laura Ingraham]
Ho avuto la fortuna di essere al Michael Murphy Navy Seal museum che apre oggi a Long Island, e ho avuto la possibilità di incontrare tanti uomini e donne incredibili in uniforme, ed ex membri dei Seal, e guardando il muro di tutti questi membri dei corpi speciali che hanno dato le loro vite per questo paese, mi sono infuriata. Mi sono infuriata per quello che sta succedendo alle nostre forze armate e a tutti i sacrifici degli uomini in uniforme e delle loro famiglie che si stanno ancora sacrificando ai giorni nostri. Abbiamo un grande debito nei loro confronti e dovremmo poter offrire loro molto di meglio.
[Stuart Scheller]
Sì, in realtà ho appena trascorso un po’ di tempo in Texas assieme a Morgan e Marcus Lutrell. Ho visto alcune foto di Marcus Lutrell al museo. E stavo parlando con Marcus del fatto che la nostra generazione, nata negli Anni Settanta e Ottanta, è stata forgiata nel fuoco del combattimento dove i nostri comandanti in capo hanno commesso errori in continuazione. Ma penso che sia giunto il momento di fare un passo avanti e riportarci sulla strada di una mentalità che sia allineata alla costituzione. Ci serve leadership. Ci serve coraggio. Credo che questo sarà il tema delle elezioni del 2022, e mi ci sto dedicando. I nostri vertici militari devono svegliarsi, e affrontare i veri problemi del momento.
[Laura Ingraham]
Sì, credo che ci serva un nuovo comandante in capo. Ecco qualcos’altro che influisce sul reclutamento e sulla fidelizzazione. Da quando i militari sono stati obbligati a ricevere i vaccini per COVID 19, oltre 5000 militari sono stati dimessi per essersi rifiutati di conformarsi. Per la maggior parte, sono persone in buona salute. Molti di loro hanno già contratto il COVID. Come possiamo aspettarci che i militari rispettino le loro quote quando espellono uomini e donne perfettamente sani?
[Stuart Scheller]
Certo Laura. Posso dirti in prima persona che i numeri sono molto più grandi, specialmente se consideri la Guardia Nazionale delle riserve. Si parla dai 40.000 ai 100.000 soldati. Molti ancora resistono grazie a certificati medici di esenzione. Ma il problema è molto più grande dei 5000 che hai descritto, ed è persino esacerbato per le nuove reclute. In questo preciso momento abbiamo un candidato senatore nel New Hampshire, Don Boldik, un ex generale a una stella, i cui figli sono passati attraverso il programma scolastico per riservisti, e proprio alla fine gli è stato detto che non potevano arruolarsi senza vaccino e che avrebbero dovuto rimborsare di tasca propria la borsa di studio militare.
Tutti questi militari che hanno servito per due decenni in guerra, hanno fatto una scelta medica individuale per non farsi vaccinare. Non mi interessa quale sia la vostra opinione, ma dire che non meritano un congedo onorevole, è criminale, ed è indicativo della nostra mancanza di coraggio, e dell’ipocrisia nella nostra leadership militare ai più alti livelli.
[Laura Ingraham] Ancora una volta, il messaggio arriva dall’alto. E sono proprio i repubblicani che aiutano a finanziare tutto questo. Ad un certo punto, spetta proprio ai repubblicani dire basta e dire che non daremo più nemmeno un centesimo a questa politica insensata della diversità, dell’equità, e dell’inclusione. E poi dovrebbero mantenere tale posizione fino alla fine. Tenente colonnello Scheller, la apprezziamo e apprezziamo il suo libro.
Ma visto che gli americani sono in difficoltà crescente, che cosa si può dire degli altri eserciti della NATO? Nel video che segue vediamo una breve sintesi della situazione.
[Alexandre – History Legends]
La NATO è scarsa nella prontezza al combattimento e nella logistica. Diamo un’occhiata ai tre eserciti più forti d’Europa che, secondo Global Firepower, sono la Francia, l’Italia e poi la Germania. Un articolo del 25 febbraio 2022 dice che se domani l’Italia scendesse in guerra, solo 1400 soldati del suo esercito, marina e aviazione sarebbero pronti per il combattimento. Questo corrisponde allo 0,8% del totale delle forze armate italiane. In termini di equipaggiamento pesante, gli americani dicono che, in generale, un livello accettabile per la prontezza al combattimento dovrebbe essere dell’80%. Eppure al 18 marzo si diceva che metà dei carri armati dell’esercito italiano non sono pronti per la battaglia. Lo stesso vale per la Francia. In teoria hanno 406 carri armati, ma in realtà ne sono disponibili solo 222.
Ora, nonostante la Germania abbia uno dei budget militari più grandi d’Europa e il 7 ° al mondo, al 2 gennaio, otto dei 53 elicotteri d’attacco Tiger dell’esercito tedesco e solo 12 dei loro 99 elicotteri da trasporto NH 90, erano pronti per la guerra. Se volete dare un’occhiata alla prontezza di combattimento di qualsiasi struttura militare nel mondo, date semplicemente un’occhiata alla loro forza aerea. È noto che gli aerei e gli elicotteri richiedono molta manutenzione, il che è molto costoso, e spesso viene lasciata per ultima. A metà del 2018, solo dieci dei 128 Euro Fighter Typhoon dell’aeronautica tedesca erano pronti per la missione. Allo stesso tempo, solo 26 dei 93 cacciabombardieri Tornado della loro aeronautica erano pronti al decollo.
E come abbiamo detto, lo stesso problema si estende a tutte le altre forze armate. Secondo un rapporto presentato al parlamento tedesco nel 2018, solo 105 dei 224 carri armati Leopard 2, e solo cinque delle 13 fregate erano pronti al combattimento. E il disastro era che nessuno dei 6 sottomarini tedeschi era in grado di entrare in attività. I grandi generali tedeschi della storia si stanno rivoltando nella tomba più e più volte. Ma parlare dei problemi di prontezza al combattimento dell’esercito tedesco è come battere un cavallo morto. E le cose non sono così brillanti neanche per l’Esagono.
Gli americani hanno affermato che la Francia è un alleato forte, che ha dimostrato la sua volontà di mettere i propri soldati sul campo di battaglia e quindi essere pronto a subire perdite, quando invece la maggior parte dei paesi europei sono altamente allergici all’idea. Ma sostengono anche che l’esercito francese era al limite e che non sarebbe stato in grado di sostenere una campagna di lunga durata. è molto difficile trovare dati aggiornati sulla prontezza francese. È come una scatola nera. Ma sappiamo che nel 2017, avevano il 64% di prontezza al combattimento per i carri armati Leclerc, il 57% per i carri AMX-10 RC, il 70% per i blindati VBCI, il 70% per i cannoni Caesars e il 46% per i blindati Vox. Non è orribile, ma non è l’ideale. E gli americani hanno anche cercato d’indorare la pillola spiegando che il livello era basso a causa delle condizioni estreme che i francesi hanno affrontato nella regione del Sahara, che rovina le attrezzature a un ritmo molto più alto rispetto a qualsiasi altro teatro di guerra.
Il vero problema è che, nonostante un aumento del budget, l’esercito francese ha ridotto l’acquisto di pezzi di ricambio, e ha delegato i lavori di manutenzione alle aziende private. Il sistema di manutenzione è centralizzato e fornisce i veicoli alle unità solo quando e dove ne hanno bisogno, al contrario di avere un insieme completo di veicoli per ciascuna unità insieme alle relative capacità di manutenzione. Ciò significa che se la guerra dovesse iniziare domani, non tutte le brigate meccanizzate francesi sarebbero meccanizzate. E questo è per il miglior esercito d’Europa.
Ora veniamo all’artiglieria. Alcuni articoli di stampa hanno indicato carenze di munizioni. Alcuni membri del parlamento hanno affermato che, in caso di guerra, l’esercito francese avrebbe esaurito le munizioni entro quattro giorni. Nel frattempo, il Ministero della Difesa francese ha semplicemente smentito tali affermazioni, ma è rimasto molto opaco sulla situazione. Il direttore capo di un fabbricante di armi francese ha poi confermato che la produzione di un lotto di proiettili di artiglieria richiederebbe dai due ai tre anni. Questa è la situazione per i primi tre eserciti dell’Unione Europea. Immaginate gli altri.
Quindi, se gli europei dovessero affrontare i russi oggi, si troverebbero di fronte a problemi significativi, perché sarebbero essenzialmente in grado di combattere solo con il 25% della loro forza teorica, e questo senza contare i caduti, il che rende gli eserciti europei fortemente dipendenti dalla produzione industriale degli Stati Uniti. Stiamo parlando di munizioni, parti di ricambio, e via dicendo. Il che rende le tesi a favore della NATO ancora più rilevanti.
Appare quindi chiaro che, come detto dal colonnello Macgregor, gli altri eserciti della NATO non sono pronti ad affrontare i Russi e che gli unici che avevano i numeri e l’equipaggiamento per farlo erano gli ucraini, che tuttavia stanno soccombendo e che stanno perdendo terreno e uomini ogni singolo giorno.
E con lo sviluppo di potenziali crisi con la Cina, l’Europa potrebbe trovarsi improvvisamente scoperta nei confronti dei russi. E’ quindi importante che ogni nazione europea prenda le distanze dal conflitto ucraino per evitare conseguenze ancora più gravi di quelle già subite.
Roberto Mazzoni