America nel pallone, Ucraina nel bidone – parte 1 – MN #201

Il governo di Washington si trova in un difficile dilemma. Una parte degli alti gradi del Pentagono vorrebbe disimpegnarsi rispetto alla guerra in Ucraina che si sta rivelkando un fiasco per gli Stati Uniti e dedicare maggiore attenzione alla Cina, altri vogliono proseguire il confronto con la Russia fino alle ultime conseguenze. Nei due video che seguono vedremo una fotografia della situazione attuale sui due fronti. Questo servizio è diviso in più parti in ragione della sua lunghezza. In questa prima parte vedremo due  fonti americane e nel prossimo video approfondiremo con alcune considerazione su quel che sta succedendo.

Cominciamo con un video di Tucker Carlson dove ci aggiornano sulla questione del pallone aerostatico di provenienza cinese che ha attraversato gli Stati Uniti per poi essere abbattutto sull’Oceano Atlantico.

In questo video di parla di una posizione di intelligence importante all’interno della Casa Bianca, il Director of National Intelligence che, dal 2004, ha il compito di coordinare tutte le attività delle numerose agenzie di intelligence negli Stati Uniti.

Si parla anche si National Security Council, vale a dire il comitato di esperti che consiglia il presidente su questioni di sicurezza nazionale, vale a dire questioni che possano coinvolgere una guerra con altre nazioni.

Il pallone della discordia

[Tucker Carlson]

Buonasera, e benvenuti a Tucker Carlson. Sabato 21 gennaio, i servizi di intelligence americani hanno guardato, forse a bocca aperta, mentre un pallone bianco pieno di elio, con un enorme carico appeso, decollava dalla Cina centrale e iniziava a ballonzolare lungo una rotta diretta a est, attraversando l’oceano Pacifico settentrionale e diretto verso gli Stati Uniti. Il 28 gennaio, dopo una settimana, è entrato nello spazio aereo statunitense, al di sopra dell’Alaska. Da lì ha proseguito attraverso i territori del Nord-Ovest del Canada, per poi scendere verso l’Idaho, rientrando negli Stati Uniti. Mercoledì scorso, 1 febbraio, è stato avvistato da alcuni osservatori civili nei cieli del Montana meridionale. Un uomo che guardava dalla finestra di un palazzo uffici nella città di Billings, ha avvistato quello che credeva fosse un UFO.

Ha detto che era troppo piccolo per essere una luna, e ha iniziato a scattare foto che presto sono apparse sui social media. Quasi immediatamente, lo spazio aereo sopra l’intera città di Billings è stato chiuso, dirottando i voli commerciali. Da una vicina base aerea militare, sono decollati alcuni F 22 Raptor, accompagnati da aerei cisterna e da un velivolo di sorveglianza Awac. La storia si è ingigantita, quindi è stato impossibile, da quel punto in avanti nascondere o negare l’esistenza di un velivolo militare cinese non autorizzato nei cieli statunitensi. A quel punto, i funzionari che circondano Joe Biden hanno finalmente deciso di dirglielo. Ora, non conosciamo la reazione di Joe Biden a questa notizia, ma conosciamo la sua risposta. Biden non ha fatto assolutamente nulla. Non ha ordinato di abbattere il pallone.

Non ha chiesto sanzioni o punizioni di alcun tipo contro il governo cinese che lo ha inviato. Abbiamo dovuto aspettare questo fine settimana, quando il pallone aveva ormai attraversato tutti gli Stati Uniti, sorvolando anche almeno una base nucleare militare altamente critica, prima che un jet dell’Air Force lo perforasse con un missile al largo della costa della Carolina del Sud. I detriti stavano ancora svolazzando verso l’oceano, quando l’amministrazione ha immediatamente iniziato a spargere fandonie sull’accaduto. Inizialmente, hanno affermato che il pallone non rappresentava una minaccia per la sicurezza nazionale americana, perché non ha mai trasmesso dati alla Cina. E come potrebbero saperlo alla Casa Bianca?

Non lo hanno mai spiegato, né ci hanno spiegato per quale motivo l’esercito cinese avrebbe inviato uno dei suoi velivoli fino agli Stati Uniti senza dotarlo di una connessione satellitare. A quanto pare, i cinesi se ne sono semplicemente dimenticati perché sono tecnologicamente un po’ imbranati. Un’affermazione chiaramente senza senso, ma per quanto ne sappiamo, nemmeno un giornalista, a Washington, ha chiesto spiegazioni in merito. Il che non sorprende. I giornalisti di Washington si limitano a trascrivere superficialmente le veline, il che basta per renderci cinici sul ruolo della stampa in una società libera. Scopriamo, attraverso il parere di funzionari non meglio identificati, che, contrariamente all’opinione del resto di noi, non è un grosso problema consentire a velivoli militari cinesi di sorvegliare il nostro paese, compresi i nostri silos missilistici nucleari. Anzi, in realtà, è un evento di routine. Succede in continuazione.

Lo ha fatto anche Trump. E alla grande. Durante la sua presidenza, sono passati sugli Stati Uniti almeno tre palloni spia cinesi. E nonostante la sua retorica anti-Cina, Trump li ha lasciati passare. Quindi calmatevi. è tutto normale. In altre parole, qualsiasi cosa Donald Trump abbia fatto durante la sua presidenza, è malvagio, eccetto consentire il passaggio di palloni spia cinesi, che è invece lodevole e da imitare. Praticamente quasi tutte le organizzazioni giornalistiche di questo paese, anche quelle che avrebbero dovuto essere più smaliziate, hanno ripetuto questa affermazione. E, naturalmente, non appena i giornalisti creduloni avevano finito di scrivere i loro articoli disonesti, il Partito Democratico e le stazioni televisive che esso controlla, hanno ripetuto la fandonia come se fosse un fatto accertato. Guardate.

[Chuck Shumer – Leader di maggioranza al Senato – Partito Democratico]

Stanno dicendo che avremmo dovuto abbattere il pallone nel momento in cui l’abbiamo visto.

Userei due parole per rispondere a queste critiche da parte del partito repubblicano: sono premature, e sono di natura unicamente politica.

[Karen Finney – stratega del Partito Democratico]

Questo è il motivo per cui abbiamo eletto Joe Biden, immaginate se fosse successo sotto Donald Trump.

[Pramila Jayapal – parlamentare del Partito Democratico]

Il modo in cui il pallone è stato abbattuto, ci permette di recuperarne le parti per vedere cosa c’era effettivamente dentro.

[Pete Buttigieg – Ministro dei Trasporti – Partito Democratico]

Sono solo contento che non ci siano stati danni o minacce per le attività aeronautiche statunitensi e che questa operazione si è svolta in modo molto efficace ed eccellente.

[Joe Scarborough – conduttore MSNBC]

Alcune delle dichiarazioni dei repubblicani, soprattutto al Senato, sono state semplicemente asinine. E questi somari continuano a dire che dobbiamo abbattere il pallone.

Davvero, ancora una volta, si stanno solo rendendo ridicoli.

[Tucker Carlson]

In realtà, il pallone ha costretto alla chiusura dello spazio aereo sopra Billings, nel Montana, compreso l’aeroporto cittadino. E mentre si spostava verso est, i piloti commerciali hanno dichiarato di temere un incidente e una possibile collisione. Quindi è divertente vedere il segretario dei Trasporti, che è responsabile di tutto questo, dirci che il pallone non rappresentava alcuna minaccia per la viabilità. Ma la parte migliore è la derisione di chiunque esprima preoccupazioni. Ci dicono che il problema sono i repubblicani, con le loro fesserie, i loro fucili e i loro cromosomi extra, e l’idea che sia necessario abbattere i palloni spia cinesi.

Quando invece qualsiasi altra persona sofisticata, sa bene che il modo migliore per gestire i palloni spia cinesi sia di lasciarli passare, proprio come ha fatto Trump, che è diventato improvvisamente bravo. Allora la domanda è se davvero Donald Trump abbia lasciato che velivoli militari cinesi fluttuassero indisturbati sugli Stati Uniti mentre era presidente. Beh, qualcuno glielo ha chiesto. E lui dice di no. In un’intervista di ieri, Trump ha detto che non aveva la minima idea che ci fossero palloni spia cinesi che volassero sugli Stati Uniti mentre era presidente, e sembrava davvero convinto.

Ma non è solo Trump. Anche l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, ha detto la stessa cosa, dichiarando di non averne mai sentito parlare. E persino Glen VanHerck, il generale responsabile del Norad, ha avuto la stessa reazione. Cito le sue parole: “è mia responsabilità rilevare le minacce al Nord America. E vi dico che non abbiamo rilevato tali minacce”. Quindi persino il Norad, che dovrebbe essere il sistema di monitoraggio più sofisticato al mondo, si è lasciato sfuggire addirittura due o tre palloni spia cinesi. Infine, anche John Radcliffe, il precedente direttore della National Intelligence, l’uomo il cui compito era di conoscere i segreti dell’America, ha detto di non averne mai sentito parlare durante l’amministrazione Trump. Eccolo.

[John Raycliffe – Director of National Intelligence sotto Trump]

Forse non ricordi durante l’amministrazione Trump quando i fotografi a terra e i piloti delle compagnie aeree commerciali parlavano di palloni spia che fluttuavano sugli Stati Uniti, e che la gente poteva vedere ad occhio nudo guardando in alto, ma di cui i media non parlavano pur odiando Donald Trump. In effetti non lo ricordo nemmeno io, perché non è successo.

[Tucker Carlson]

Non è successo, ha detto l’ex direttore della National Intelligence. Potete capire perché la pensi in quel modo. Ma, ancora una volta, i media ci dicono che almeno uno di questi tre palloni spia cinesi dell’era di Trump è fluttuato fino a sopra i cieli del Texas, nel centro della nazione. Eppure, ai massimi livelli del governo statunitense, nessuno ne sembrava consapevole. Come è potuto accadere? L’amministrazione Biden è pronta con la risposta. Parlando da dietro le quinte ai loro tirapiedi nei media, alcuni funzionari governativi anonimi hanno spiegato che questi voli spia cinesi non sono mai stati segnalati al presidente Trump, e nemmeno al capo di stato maggiore statunitense o al Segretario della Difesa.

Perché non sono stati segnalati? Perché non erano abbastanza importanti. Riporto le testuali parole: “si trattava di incursioni territoriali relativamente minori”. Quindi, se un velivolo militare cinese sorvola il Texas a più di 1600 chilometri dall’Oceano Pacifico, è un’incursione territoriale minore. Ecco che cosa ci stavano dicendo. È un’assurdità bella e buona. Ma ancora una volta, nessun giornalista a Washington ha posto domande. Hanno solo ripetuto a pappagallo. Ma poi, senza preavviso, la Casa Bianca ha cambiato le carte in tavola smentendo la prima fandonia. Oggi ci hanno spiegato che, in realtà, nessuno sapeva che ci fossero palloni spia cinesi che fluttuavano sopra l’America durante l’amministrazione Trump. Non lo sapevano. Lo hanno scoperto solo di recente. Guardate il portavoce della Casa Bianca che intesse la nuova narrazione, in modo più intelligente, ma più disonesto.

[ex ammiraglio John Kirby – coordinatore per le comunicazioni strategiche del National Security Council alla Casa Bianca]

Posso dirvi che abbiamo scoperto l’esistenza di questi voli dopo che abbiamo assunto il nostro incarico alla Casa Bianca. Ma non intendo entrare nello specifico di come abbiamo fatto a ricostruire i fatti da un punto di vista di analisi forense. Penso che possiate capire il motivo per cui vogliamo essere cauti in materia.

[Tucker Carlson]

Non entrano nello specifico delle informazioni forensi, Ma sono rimasti davvero scioccati quando hanno preso il controllo del governo è hanno scoperto con quanta debolezza Trump abbia gestito i rapporti con la Cina. Non avevano idea che avesse lasciato passare quei velivoli spia cinesi. Sono rimasti davvero scioccati. Ecco cosa ci stanno dicendo e, naturalmente, ancora una volta, non possono dirci di più perché è tutto top secret. Ne avrebbero tanta voglia, ma non possono. Quindi qual è la vera storia qui? Onestamente, non lo sappiamo.

Oggi il Pentagono ha ignorato le nostre numerose domande. Il che è naturale perché non ci limiteremo a ripetere le loro veline. Quindi, ancora una volta, le persone che vi devono dire la verità, vi stanno mentendo. Quello che sappiamo con certezza è che l’esercito cinese ha appena fatto passare un velivolo, che secondo quanto riferito conteneva esplosivi, da una sponda all’altra degli Stati Uniti e l’ha fatta franca. Mi sembra un brutto precedente.

Come vediamo nel video di Carlson, entrambi i partiti stanno facendo a gara per aumentare il coinvolgimento bellico degli Stati Uniti, ma con obiettivi diversi. Il Partito Democratico spinge per un’escalation della guerra con la Russia tralasciando qualsiasi attività che riguardi la Cina, mentre invece il Partito Repubblicano spinge per un escalation nei confronti della Cina.

E’ stato determinato che il pallone era in effetti stato inviato da una branca dell’esercito cinese senza il consenso di Xi Jinping.

Nel prossimo video vediamo una lunga intervista del colonnello Douglas Macgregor, che è già stato consulente del Pentagono sotto l’amministrazione Trump e che ci fornisce un aggiornamento completo sulla situazione in Ucraina.

Nel video si parla di missili balistici, vale a dire missili che vengono lanciati lungo una traiettoria a campana che li vede salire in alto nel cielo per poi atterrare a grade velocità verso l’obiettivo impostato in fase di lancio. Una volta esaurito il propellente che li ha fatti decollare, non possono cambiare traiettoria e proseguono in base alle impostazioni definite in fase di lancio.

Si parla anche di missili da crociera che invece si muovono con propulsione propria per la quasi totalità del percorso, seguendo una traiettoria abbastanza piatta e a bassa quota, come quella di una pallottola, e che consentono di modificare la traiettoria anche quando sono in volo.

La Beltway è invece la circonvallazione che circonda la città di Washington e viene usata come sinonimo per la città medesima e per le varie organizzazioni che vi operano, sia politiche sia finanziarie e industriali.

I sistemi ISR sono una combinazione di informazioni di intelligence, provenienti da varie fonti spesso elettroniche, sistemi di sorveglianza e di ricognizione che sono basati su una combinazione tra l’uso di satelliti, e velivoli spia, in particolare piccoli droni che possono essere governati individualmente dalle singole batterie e che sono molto difficili da abbattere da parte dei sistemi anti-aerei convenzionali.

Il rullo compressore dell’esercito russo

[Stephen Gardner]

Oggi si unisce a noi il colonnello Douglas Macgregor, che ringrazio per aver accolto il mio invito. Voglio arrivare alla verità su quello che sta succedendo in Ucraina, su quello che sta facendo Putin, e su questa guerra in cui siamo stati tutti coinvolti. Credo che i media mainstream stiano ingannando gli americani con la loro propaganda, al fine di giustificare l’uso dei nostri dollari, prelevati con le tasse per finanziare il complesso industriale militare. Quindi, molte grazie, colonnello, per essere qui con noi.

[Douglas Macgregor]

Certo, è un piacere.

[Stephen Gardner]

La mia prima domanda è la seguente: chi vuole davvero questa guerra tra la NATO e Vladimir Putin? Perché, da quello che sto vedendo al di fuori della CNN e di altri media mainstream, sembra che siano proprio i politici di Washington ad essere i più desiderosi di combattere questa battaglia contro Putin, usando l’Ucraina come tramite. E non sembra che il Pentagono ne sia completamente convinto, e pare invece che il vero motore dietro a questa guerra siano proprio i politici.

[Douglas Macgregor]

Bene, penso che sia chiaro che il popolo americano sia in gran parte separato dalla realtà di questo conflitto, come lo è stato negli ultimi 30 anni, durante i quali è stato scollegato da tutti i vari conflitti. La guerra è sempre stata qualcosa che accadeva lontano e sul suolo di qualcun altro. La differenza, questa volta, è che Washington ha deciso, con l’aiuto e l’assistenza soprattutto dei suoi alleati di Londra e della comunità finanziaria globale gestita da New York City, di dichiarare guerra alla nazione russa, con l’obiettivo non solo di cambiare regime, ma, in ultima analisi, di distruggere la Russia e, potenzialmente, smembrarla.

Quando si guarda alle persone che sostengono questa politica terribile e distruttiva, vediamo che sono in gran parte gli stessi individui che ci hanno portato nei Balcani nel 1990, in Bosnia e Kosovo, e poi successivamente sono stati in gran parte favorevoli agli interventi nel 2001, 2002 e 2003 per condurre la guerra perpetua in Medio Oriente, demonizzando e trasformando in nemici la Libia, la Siria e, ovviamente, l’Iran. Questa è una storia vecchia. È la stessa vecchia manfrina che abbiamo sentito più e più volte. Vogliono farci credere di essere di nuovo nel 1936 e che esista un altro potenziale stato hitleriano, di conseguenza, se non interveniamo e se non portiamo la pace, il mondo, per come lo conosciamo, finirà. Questa è la situazione. Ma penso che ci siano anche molti interessi finanziari dietro a tutto questo perché la Russia è ricca di risorse per trilioni di dollari. Risorse minerarie, petrolio, gas, metalli preziosi, risorse agricole. è una lista molto lunga, se vogliamo elencarla per intero. Nella prima parte di questo secolo, c’è stato un tentativo da parte di personaggi dell’Occidente, molti dei quali collegati ad organizzazioni come Goldman Sachs e alla comunità finanziaria globale, di violentare la Russia e di rubarle tutto ciò che potevano. Ma tale tentativo è fallito. Alla fine sono stati sconfitti e cacciati da Vladimir Putin, che ha istituito un nuovo regime per riportare un po’ di stabilità e dignità allo stato russo.

Sono ormai molti, molti anni che Putin ci ripete che la politica di continuo avanzamento della NATO fino ai confini della Russia sia inaccettabile. E ci ha avvertito, più e più volte, che, se avessimo continuato, inevitabilmente sarebbe entrato in conflitto con noi. Ci ha avvertito che non avrebbe tollerato un’espansione della NATO su vasta scala. E quando parliamo di presenza NATO, ci riferiamo alla potenziale installazione di missili balistici e missili da crociera statunitensi sul confine russo. A Washington, l’élite politica, vale a dire l’élite dominante del nostro paese, ha invece preso la posizione secondo cui, la Russia è debole, e può essere costretta a fare tutto quello che vogliamo, basta esercitare una pressione sufficiente su Mosca.

E, dal momento che dominiamo il sistema finanziario globale, possiamo isolarla. E questa élite politica dominante coinvolge la maggior parte dei parlamentari di entrambi i partiti. Di conseguenza ora ci siamo imbarcati in questo percorso molto pericoloso, che prevede un conflitto e un confronto con lo stato russo e le sue forze armate. La comunità di Washington, che sponsorizza questa politica, si è ovviamente arricchita negli ultimi 30 e più anni grazie a tutti i vari interventi militari, e ai massicci aumenti della spesa pubblica per la difesa. Ma in realtà, gli interessi si spingono anche oltre, e abbracciano i costi di ricostruzione e l’introduzione di imprese e interessi statunitensi in altre nazioni. Ci siamo imbarcati in una sorta di nuovo imperialismo, e la Russia è semplicemente l’obiettivo più recente di tale politica.

Per le élite dominanti di Washington, il problema è duplice. Prima di tutto, la maggior parte di loro ignora la realtà. Non sanno nulla del mondo al di là dei nostri confini. Non hanno la più pallida idea sul come valutare la potenza militare altrui, di conseguenza hanno sbagliato i calcoli per quel che riguarda la Russia. Secondo loro, questa era una guerra che sarebbe dovuta durare poche settimane oppure, al massimo, pochi mesi. Erano convinti che la Russia sarebbe crollata subito. Questa è una guerra che sarebbe dovuta finire perché la Russia non sarebbe stata in grado di produrre abbastanza munizioni. Questa è una guerra che sarebbe dovuta finire in seguito alle perdite orrende subite esclusivamente dai russi. Sarebbe bastato armare di tutto punto questo intermediario, la forza militare ucraina, che abbiamo costruito a partire dal 2014, dopo aver instaurato a Kiev un governo che avrebbe puntualmente eseguito i nostri ordini, e tale forza ucraina avrebbe devastato la Russia. Ma non ha funzionato affatto in questo modo, non è vero? Quindi ora ci troviamo di fronte a una serie di circostanze molto diverse. Ma quando ci chiediamo chi c’è dietro, dobbiamo guardare a tutta una serie di persone, e ricordare che l’obiettivo preminente, a Washington, per la maggior parte dei politici, è di rimanere in carica, e di continuare ad arricchirsi.

Pertanto, prestano molta attenzione ai loro donatori. Chi sono questi donatori? Basta guardare la classe oligarchica di persone che guidano la politica, che ci mantengono in uno stato di conflitto perpetuo con tutta una serie di persone e di nazioni. Chi sono? Guardiamo ai settori in cui investono e che sostengono queste politiche. Quando si guardano attentamente queste cose, in altre parole, ci riduciamo molto semplicemente a seguire il flusso di denaro, e quando lo facciamo, iniziamo a capire che ciò che sta accadendo a Washington non ha nulla a che fare con il popolo americano o gli interessi degli Stati Uniti. Quasi nessuno negli Stati Uniti, assai poche persone negli Stati Uniti sanno dove si trova l’Ucraina. Non gliene importa nulla. E quando chiediamo della NATO, la gente dice: sì, certo, immagino che sia importante. Ma che cos’è?

Penso che questo sia il problema di quasi tutto quello che è accaduto negli Stati Uniti a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. La maggior parte degli americani non è molto interessata a ciò che accade oltre i confini del proprio paese. Voglio dire, francamente, la maggior parte di ciò che accade in tutto il mondo in un dato giorno non fa molta differenza per la gente comune. Ma c’è una classe dirigente che invece ci dice che dobbiamo essere impegnati ovunque perché è vantaggioso. Tale classe dominante è diversificata, ma, ancora una volta, abbraccia entrambi i lati dello spettro politico.

Ecco perché, se vi aspettate che una Camera controllata dai repubblicani faccia retromarcia e cambi politica improvvisamente e drammaticamente, vi sbagliate di grosso. La maggior parte di loro voterà con la sinistra, proprio come la maggior parte della sinistra voterà con i repubblicani. Perché? Per far continuare il flusso di denaro. Li avvantaggia, perché avvantaggia i loro donatori. E di nuovo, non capiscono quello che succede. Fermiamoci giusto per un secondo, ed esaminiamo questa faccenda del pallone cinese.

Abbiamo inviato un F 22, l’aereo più costoso che sia mai stato costruito, per abbattere un pallone. E i cinesi ci avevano detto che era un pallone meteorologico. Ma, naturalmente, non possiamo credere mai a nulla di ciò che dicono i cinesi, perché i cinesi ora sono nemici e dicono solo e sempre menzogne. Ma diamo un’occhiata ai fatti. I cinesi hanno 300 satelliti nello spazio. Di questo numero, quasi un terzo ha applicazioni militari. I cinesi hanno il loro sistema di posizionamento globale, proprio come i russi, e proprio come noi. Hanno la nostra stessa capacità di monitorare ciò che accade da una distanza di 30.000 metri nello spazio. Possono leggere i nomi sulle lapidi e, se vogliono monitorare le conversazioni che avvengono all’interno della Casa Bianca, possono farlo. Tutto chiaro? Perché siamo preoccupati di questo fragile pallone che è troppo piccolo per trasportare un carico utile significativo? Non può nemmeno comunicare con la Cina. È dalla parte sbagliata del mondo. L’unico modo in cui potrebbe comunicare è d’inviare dati ai satelliti. Nel frattempo, il nostro confine meridionale è aperto.

Migliaia di cinesi, migliaia di russi e altri individui provenienti da tutto il mondo si sono riversati in territorio statunitense. Dove sono adesso? Che cosa stanno facendo? Le nostre centrali nucleari sono al sicuro? Cosa sappiamo di queste persone? Sono vicini a una delle nostre installazioni militari? Quanti di loro sono spie? Quanti scienziati e ingegneri cinesi lavorano nei nostri laboratori? Tutto quello che stiamo sentendo su questo stupido pallone sono sciocchezze, non coglie le questioni importanti. Sono d’accordo che Washington debba essere ritenuta responsabile per la sua incalcolabile negligenza e per le menzogne che racconta.

Ma non caveremo un ragno dal buco con il pallone. È necessario passare alle questioni veramente sostanziali. Perché le nostre frontiere sono aperte? Perché abbiamo 100.000 soldati in Europa, di cui quasi 50.000 in Polonia, e nessuno stazionato ai nostri confini? Non c’è alcuna minaccia per l’Europa da parte della Russia. La Russia non è interessata a invadere l’Europa. Sono tutte sciocchezze. Questa narrazione è stata preparata per anni al fine di demonizzare Putin e trasformarlo in un’altra figura nello stile di Hitler. È la stessa vecchia solfa. Sono le stesse persone che ripetono le stesse azioni in continuazione e senza mai smettere. Ad un certo punto, il popolo americano deve impegnarsi e porre fine a tutto questo. Questo è il modo più semplice in cui posso dirlo.

[Stephen Gardner]

Giusto. Quindi pensi che questo pallone spia serva in realtà per imbarazzare il presidente Biden proprio prima del discorso sullo Stato dell’Unione? Perché hanno iniziato a dire che i palloni passavano anche durante la presidenza Trump, ma ora non possiamo provarlo. E la direzione della National Intelligence non glielo ha mai comunicato. È forse solo una gigantesca operazione di distrazione per il popolo americano in modo che non guardi effettivamente a ciò che sta accadendo all’interno dei nostri confini oppure sui nostri confini?

[Douglas Macgregor]

Beh, penso di sì. Indubbiamente, ci sono sempre i soliti sospetti, a destra, che si aggrappano a qualsiasi cosa che gli consenta di attaccare Biden. Ma la verità è che, se bogliamo andare contro Biden, ci sono molte altre ottime ragioni per farlo. Che non hanno nulla a che fare con un pallone meteorologico. Ma, per qualche ragione, molte persone al Campidoglio, non credo che capiscano ciò di cui tu ed io abbiamo appena discusso. Non capiscono la disposizione in batteria di satelliti cinesi. Non capiscono che i cinesi, dallo spazio, possono tracciare il percorso di ogni unità combattente di superficie della Marina degli Stati Uniti 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. E se una qualsiasi nave da guerra di superficie statunitense arrivasse entro 200 miglia nautiche dalla coste cinesi, i dati della sua posizione sarebbero trasformati in coordinate da fornire come obiettivo per il lancio istantaneo di missili capaci di affondarla. Ora, questa è davvero una questione seria. Questa è una minaccia reale. Non significa, necessariamente, che dobbiamo andare in guerra, ma è qualcosa di cui dovremmo essere consapevoli. Ascoltando le parole dei membri del Congresso e dei senatori, pensereste che non sappiano assolutamente nulla del vero stato delle cose. Non siamo in grado di reclutare per le nostre forze armate.

Ci dicono che il numero dei volontari sta implodendo. E penso che ci siano molte prove che lo confermano. Qualcuno ha sollevato la questione con Biden? E oggi penso che sia l’amministratore delegato di Bank of America che ha detto di preoccuparsi di un default degli Stati Uniti. E c’è Janet Yellen che, in Segretario del Tesoro, va in giro dicendo che in effetti potremmo andare in default. Dice che non dobbiamo andare in default. Dice che non lo abbiamo mai fatto. Bene, prima di tutto, siamo già andati in default. Lo abbiamo fatto nel 1932 e 1934 e lo abbiamo chiamato ristrutturazione del debito. Lo abbiamo fatto nel 71 quando siamo usciti dallo standard aureo perché non siamo riusciti a far fronte all’enorme debito accumulato durante il programma della cosiddetta guerra alla povertà di Lyndon Johnson e della guerra in Vietnam.

Quindi siamo già stati su questa strada. Nessuno vuole ammetterlo. Quindi corriamo in giro sbraitando che dobbiamo pagare i nostri debiti. Dobbiamo pagare i nostri debiti. Ma ci sono amministratori delegati che ora si chiedono come lo faremo. Nessuno sta dicendo la verità sul mercato obbligazionario. Bisogna guardare allo scenario complessivo, al quadro olistico. Qualsiasi popolazione normale con rappresentanti che si preoccupassero davvero degli Stati Uniti, affronterebbe queste questioni e alla fine discuterebbe per la rimozione di questo presidente e della sua amministrazione per incompetenza e comportamento menzognero. Nelle nostre città non esiste più lo stato di diritto.

Quanta criminalità siamo disposti ad accettare negli Stati Uniti? Apparentemente, abbiamo deciso che una certa quantità di criminalità sia ora accettabile, ma è stato proprio lo stato di diritto a sostenere la nostra economia, e a rendere gli Stati Uniti grandi e potenti. E che dire di tutti i posti di lavoro e delle industrie che sono stati spediti all’estero? Sono forse ritornati? Stanno compiendo un qualche tentativo per riportarli indietro? Che cosa stiamo facendo? Gli americani devono svegliarsi. Lasciate perdere il pallone. Occupiamoci delle questioni serie. Questa sera avremo un discorso sullo Stato dell’Unione, la relazione che il presidente tiene davanti al Congresso una volta all’anno. Di cosa si parlerà? Di niente. Sarà un altro esercizio di chiacchiere imbonitrici, perché tutti a Washington hanno capito che parlare in modo ottimistico costituisce il vero oppio per instupidire la gente.

[Stephen Gardner]

Sì, ci hanno messo a fumare oppio. Viviamo tutti di speranza. D’accordo. Torniamo a parlare di esercizio del potere e di Biden. Gerald Celente, del Trends Journal, dice che quando tutto il resto fallisce, ci portano in guerra. C’era un rapporto della Rand Corporation che è stato pubblicato prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Secondo te, sono stati gli Stati Uniti a innescare quell’invasione per rafforzare Biden nei sondaggi, oppure Putin avrebbe invaso a prescindere? E noi ci siamo trovati nella posizione fortuita di segnalarlo prima che accadesse. Cosa ha spinto davvero Putin ad invadere l’Ucraina?

[Douglas Macgregor]

Beh, prima di tutto, lascia perdere la Rand che fa parte della Beltway. È un think tank, un gruppo di esperti, al servizio dello status quo che viene pagato con denaro federale. Tutto ciò che dicono è progettato efficacemente per giustificare, sostenere, ed estendere lo status quo.

[Stephen Gardner]

D’accordo

[Douglas Macgregor]

Parliamo di Putin. Vi ho detto prima che, la questione è cominciata a partire dall’acquisizione degli stati dell’Europa orientale, che erano in precedenza all’interno del Patto di Varsavia, l’alleanza militare sovietica. Ai russi era stato detto da noi che non lo avremmo fatto. Che non avremmo sfruttato la loro debolezza per far avanzare i confini della NATO verso est. Abbiamo mentito e Putin ha dovuto ingoiare il rospo. Lo ha ingoiato per la Lituania, la Lettonia, l’Estonia, la Slovacchia, la Polonia, e infine l’Ungheria, la Romania e la Bulgaria.

Ma poi abbiamo iniziato a parlare di Georgia e di Ucraina, stati che confinano direttamente con la Russia. E lui ci ha risposto che non lo avrebbe mai tollerato. E ci ha detto che, se avessimo insistito in tal senso, avrebbero agito per proteggere i confini della Russia. Ora, devi capire che in Ucraina abbiamo speso un sacco di soldi negli ultimi dieci anni. Bisogna tornare al 2014 e guardare al colpo di stato che ha portato al potere un governo che non era stato regolarmente eletto. Quel governo è stato scelto, coltivato, sviluppato e infine guidato da persone che si trovavano a Washington. Victoria Nuland è la figura più conosciuta tra queste, ma non è certo l’unica.

E lavorando insieme alle persone del Dipartimento di Stato, e agli stessi individui che ho menzionato prima, e che hanno fatto parte dei nostri interventi nei Balcani, in Iraq, in Afghanistan, in Libia e così via, tutte le persone che fanno parte di questa cabala, hanno portato a compimento questa guerra. Ma, in verità, come ho detto prima, hanno sbagliato i calcoli. Parlando francamente, non credo che credessero che Putin avrebbe fatto quello che ha fatto. Persino nel mese di dicembre del 2021, quando Putin ci ha ammonito dicendoci che era disposto a negoziare, ma che c’erano certe cose che non avremo potuto fare. Quando ci ha detto che non avrebbe mai accettato né tollerato l’adesione dell’Ucraina alla NATO e che sarebbe stato disposto a intavolare discussioni a condizioni che l’Ucraina diventasse neutrale. Ha chiarito che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO avrebbe rappresentato una minaccia per la Russia.

E, naturalmente, noi abbiamo risposto che tutto questo era ridicolo e che non stavamo minacciando la Russia. Bene, ma guardiamo all’Ucraina in quel momento, e vediamo la forza militare che avevamo costruito, tutti i laboratori biologici che avevamo istituito sul territorio ucraino, che ritengo sia un’altra questione che merita un esame più attento di quello che ha ottenuto. Osserviamo tutte queste cose e chiediamoci: per quale motivo le stavamo facendo se non avevamo realmente intenzioni malevoli? Perché stavamo ampliando la forza militare ucraina? Perché coltivavamo l’odio e l’ostilità degli ucraini nei confronti della Russia? E da dove viene quest’uomo, Zelensky? Ricordiamoci che Zelensky era un comico sconosciuto, e di valore discutibile che è apparso dal nulla per diventare capo dello stato.

E ricordiamoci che si è proposto con una piattaforma elettorale che prometteva agli ucraini la pace con la Russia. La ricerca di una via d’uscita pacifica. È stato eletto con maggioranza schiacciante proprio in base a tale piattaforma. Poi ha fatto un’inversione a U e si è trasformato nell’individuo più feroce e bellicoso nei confronti dei russi che gli ucraini abbiano mai visto. La cosa divertente di Zelensky è che quando è stato eletto, non sapeva parlare una parola di ucraino. È cresciuto parlando solo russo. Questo è stato un imbarazzo per il nostro Dipartimento di Stato, il ministero degli esteri americano, come ho scoperto quando ho trascorso un po’ di tempo da quelle parti. E hanno lavorato alacremente per diversi mesi per farlo recuperare.

Non è che l’ucraino e il russo siano talmente diversi che in pochi mesi una persona non possa padroneggiare l’uno o l’altro, ma riflettiamo sul fatto che Zelensky non sapeva nulla di ucraino. Ciò nonostante ha avuto un enorme supporto dal popolo ucraino, il che ci conferma che la massa della popolazione ucraina non vuole avere nulla a che fare con una guerra contro la Russia. Ma l’hanno portata avanti comunque. E penso che quello che sia successo è che i cosiddetti globalisti neocon nella Beltway, che vivono nei vari think tank (gruppi di esperti), pensavano che la Russia potesse arrendersi semplicemente facendo la voce grossa. E hanno continuato a dire che i russi non avrebbero fatto nulla. Che Putin non avrebbe fatto nulla. Sono stato intervistato in gennaio dello scorso anno, e mi è stato chiesto a bruciapelo, pensi che la Russia invaderà? E ho risposto, assolutamente sì. La situazione costituisce un enorme pericolo per la sicurezza nazionale russa. Non se ne staranno con le mani in mano. Il motivo per cui sono andati in Crimea non era solo perché storicamente era appartenuta alla Russia.

Non volevano che diventasse una base navale della NATO nel Mar Nero. Ci sono ragioni per cui sono state intraprese azioni. Quindi questo era prevedibile, ma la gente a Washington ha sbagliato i calcoli. E poi quando Putin ha invaso e si è mosso essenzialmente con molta attenzione e cautela, con l’obiettivo di ridurre al minimo la distruzione della vita umana e della proprietà, perché non voleva una guerra con il popolo ucraino, tutti hanno detto: guardate i russi. Sono incompetenti. Non hanno fatto quello che abbiamo fatto noi in Iraq. Non hanno distrutto praticamente tutto ciò che era immobile e poi non hanno cercato di attaccare tutto ciò che si muoveva. In altre parole, non c’è stato un impatto devastante. Certo che no.

Non era quello che volevano. E ci sono voluti diversi mesi per Putin e per i suoi colleghi a Mosca per capire che, purtroppo, non c’era nessuno con cui dialogare. Per capire che nessuno voleva negoziare con loro. Perciò siamo entrati in questo nuovo contesto dove i russi hanno deciso di andare sul piede di guerra. Hanno deciso di espandere le proprie forze armate e di consolidare il fronte bellico, passando per mesi in una modalità di economie di forze fino a quando non saranno pronti a contrattaccare. Ecco che cosa è successo. E la parte triste è che tutto poteva essere evitato. Non è mai stato necessario. E ricorda che è stato proprio William Burns, l’ex ambasciatore americano in Russia durante l’amministrazione Obama e attuale direttore della CIA, a scrivere il memorandum in cui diceva che no significa proprio no, no, no e ancora no. In altre parole, significava che la NATO non avrebbe potuto espandersi ulteriormente.

Che non avrebbe potuto andare in Ucraina. E successivamente è stato inviato, negli ultimi mesi, per cercare di trovare un accordo per porre fine al conflitto. E questo è comprensibile perché l’Ucraina sta cadendo a pezzi. Sono gli ucraini quelli che hanno subìto perdite terrificanti. Ora stanno trascinando ragazzi di 16 anni nelle forze armate sotto la minaccia delle armi. Stanno ancora subendo pesanti perdite e il 75% delle loro vittime sono causate da sistemi di artiglieria e dai vari sistemi di attacco a distanza. Muoiono sotto i razzi, i vari tipi di missili, i colpi di artiglieria, gli attacchi dell’aviazione. Queste sono, nel loro complesso, le cause del 75% delle loro vittime. E non possono proteggersi. Non dispongono di una difesa aerea.

Non hanno esperienza. Ci è stato detto che abbiamo continuato a fornire loro attrezzature quanto basta per tenerli in vita, ma alla fine abbiamo finalmente scoperto che, santo cielo, queste persone sono destinate a soccombere. Questo è quanto il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha affermato, di fatto, durante una conferenza un paio di settimane fa. Dobbiamo dare loro in fretta nuove armi perché la finestra di opportunità si sta chiudendo, e non saremo più in grado d’influenzare l’esito del conflitto. Naturalmente, è del tutto inutile, e milioni di persone ne vengono distrutte.

[Stephen Gardner]

È vero. È stato molto interessante osservare i media mainstream, perché, dovendo occuparmi di notizie, devo vedere per lo meno che cosa dicono. Ma poi è sorprendente ricevere questi rapporti paralleli da te e da altre persone, come ad esempio Scott Ritter e altri, e capire che cosa sta succedendo davvero. Ricordo che all’inizio della guerra, ho detto alla mia comunità su YouTube che non ho un background militare, tuttavia ho l’impressione che questa invasione si muova tanto lentamente da consentire ai civili di fuggire, in modo da non causare vittime su vasta scala. Eppure i media mainstream lo hanno presentato come un punto debole di Putin, dicendo al tempo stesso che Putin è anche un folle. Che ha perso la testa.

Che è il nuovo Hitler. E ci hanno rifilato una montagna di stupidaggini. Ma ora cominciano a dire che, in realtà, gli ucraini potrebbero cedere, ed è per questo che stiamo mandando i nuovi carri armati, che saranno la nuova salvezza dell’Ucraina. E tutti si sorbiscono questo oppio propagandistico. So che hai informazioni e opinioni sulla situazione dei carri armati. Cosa sta realmente succedendo con i carri armati che verranno inviati in Ucraina?

[Douglas Macgregor]

Dunque, penso che l’amministrazione abbia messo a segno una brillante truffa per intrappolare i tedeschi nel dare il loro appoggio a qualcosa che non volevano appoggiare. A Washington si sono impegnati a mandare carri armati americani, per poi dire che ne manderemo in totale 31. E infine abbiamo aggiunto che dovranno essere costruiti da zero. Non possiamo inviare quelli che già abbiamo a causa delle varie tecnologie coinvolte nella loro costruzione. Tecnologie che non vogliamo far cadere nelle mani dei russi. Quindi dobbiamo costruire modelli indeboliti che potremo inviare in Ucraina contando sul fatto che, qualora un nostro carro armato venisse distrutto o catturato dai russi, non metteremmo a rischio tecnologie e capacità che per gli Stati Uniti sono critiche. Quindi ora la stima è che i nostri carri armati arriveranno tra sei, sette, o persino otto mesi. Inoltre, i soliti sospetti all’interno del nostro esercito stanno dicendo che bisognerà anche costruire un’intera struttura e rete logistica. Il che è vero, ma è qualcosa a cui avrebbero dovuto pensare prima di scatenare questa guerra.

Non c’era nulla in Ucraina che potesse sostenere una guerra con una durata maggiore di poche settimane. Quindi i nostri carri armati non arriveranno tanto presto. Nel frattempo, i tedeschi stanno dicendo che anche loro non possono inviare i loro mezzi migliori. Dovranno mandare i vecchi modelli Leopard 1. Da parte nostra, Per compensare, consentiremo ai nostri alleati, che dispongono di carri armati Leopard 2, di mandarne alcuni, se vogliono. Abbiamo dato il nostro consenso, ma credo che, alla fine, secondo l’ultimo conteggio, arriveranno solo 14 carri armati tedeschi. Abbiamo dato per scontato che tutti gli altri paesi europei che dispongono di carri armati Leopard ne invieranno alcuni, e il Pentagono ha dichiarato che questo porterebbe il totale a 88 carri, vale a dire l’equipaggiamento necessario per due battaglioni corazzati. Tuttavia sembra che, con l’eccezione dei polacchi, gli altri stati europei non siano disposti a rinunciare ai propri carri armati Leopard. Francamente, penso che sia molto rumore per nulla. E, di nuovo, chiunque guardi a ciò che è successo in Ucraina, capisce che la guerra è cambiata profondamente.

Non è più dominata dalla presenza di mezzi corazzati sul terreno, come una volta. Ciò che oggi domina il campo di battaglia è qualcosa di cui scrivo da trent’anni, a fasi alterne, vale a dire la combinazione tra sistemi di intelligence, di sorveglianza e di ricognizione, abbreviati in ISR, collegati direttamente ai sistemi di attacco che comprendono razzi, vari tipi di missili, artiglieria pesante, e artiglieria convenzionale. Ecco che cosa domina il campo di battaglia oggi. Queste sono le componenti veramente letali. A volte, tali sistemi di attacco si presentano sotto forma di piccoli sistemi d’arma portatili, ma la maggior parte dei danni viene in realtà causata da colpi di artiglieria e missili molto più grandi e potenti, guidati con sistemi di precisione. I russi lo capiscono. Sono stati i primi a rendersene conto nel 1970.

Queste sono le armi che stanno utilizzando in questo momento. Di conseguenza, se mandiamo agli ucraini mezzi blindati, senza fornire loro anche un sostanziale supporto di difesa aerea, i nostri carri armati non dureranno a lungo. La difesa aerea serve per cercare di sconfiggere le minacce missilistiche che provengono da droni e da sistemi di artiglieria con proiettili che vengono guidati con precisione fino alla destinazione finale. Potremmo vedere 88 carri armati vaporizzati in pochi minuti. E, allo stesso tempo, la fanteria dev’essere presente, e dotata di veicoli da combattimento blindati, con potenza di fuoco sufficiente da garantire una protezione adeguata rispetto agli attacchi provenienti dall’alto. In sostanza, oggi i campi di battaglia sono dominati da bombardamenti pilotati da sistemi ISR, con una precisione che li ha resi estremamente letali.

Ed è per questo che, se guardiamo i russi, vediamo che si muovono molto lentamente, in maniera deliberata, perché avanzano sotto l’ombrello dei bombardamenti guidati dai propri sistemi ISR. Non devono condurre avanzate lampo in direzione di Kiev, e neppure fare incursioni attraverso un fiume per conquistare nuove posizioni e poi aspettare i rinforzi. Hanno effettivamente costruito un rullo compressore, sostenuto da questo sistema di attacco dall’alto di tipo ISR, abbinato alla sorveglianza aerea, che sta funzionando in modo molto efficace. Sta proteggendo le loro forze e sta devastando il nemico nel modo più completo. E poi, quando ne hanno bisogno, fanno avanzare sul terreno i loro mezzi corazzati e le loro capacità di fuoco diretto, affiancati dalla fanteria e dai relativi mezzi blindati, e annientano tutto ciò che ancora rimane, dopo aver distrutto, disintegrato, e atomizzato qualunque cosa fosse a tiro dei loro cannoni.

Il fronte meridionale dell’Ucraina si sta sgretolando. Sta cadendo a pezzi. A questo punto, è quasi completamente distrutto. Inoltre nessuno sa quale sia il vero numero delle vittime ucraine. Ho sentito parlare di 157.000 morti, e anche di fino ad oltre 200.000 morti. Ho sentito parlare di un totale di 400.000 vittime e anche di fino a 500.000 vittime, il che include i feriti. In Occidente, nessuno sta dicendo la verità. L’unico modo per scoprire come stanno veramente le cose è di parlare con le persone sul campo. Ucraini, russi e polacchi sono molto utili e vi possono dire la verità, ma ai cittadini americani sono state dette solo menzogne. E non capiscono che, oggi, non siamo in grado di sostenere una guerra contro nessuno.

Non disponiamo di fabbriche di munizioni, di fabbriche di armamenti, di attrezzature di produzione che siano in grado di funzionare 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Mentre invece i russi le hanno. Le loro fabbriche stanno funzionando a pieno ritmo e non hanno carenza di nulla. In effetti, secondo i rapporti più recenti che ho visto, la loro mossa più recente è stata di ridurre il volume dei loro bombardamenti. Hanno le capacità di sparare 60.000 colpi al giorno contro gli ucraini, compresi razzi e missili. 60.000 colpi. Ma hanno ridotto il volume dei bombardamenti, e stanno conservando le munizioni per la prossima offensiva.

Questo, per lo meno, è il parere degli ucraini che osservano ciò che accade, e viene anche confermato dai vari sondaggi che ho condotto su altri. Tutti si aspettano una grande offensiva, che sta per arrivare. Ci sono 700.000 soldati russi in tutta l’Ucraina. Di tale contingente, probabilmente da 250.000 a 300.000 soldati sono truppe d’assalto. In altre parole, le persone che effettivamente condurranno le avanzate e uccideranno il nemico. E quando si muoveranno, questo rullo compressore procederà come ho descritto, e annienterà ciò che è rimasto dell’esercito ucraino, e non farà alcuna differenza che tipo di armi mandiamo agli ucraini.

Non c’è abbastanza tempo per addestrarli. Non ne sono rimasti abbastanza da poter essere efficaci. Quando si comincia a trascinare al fronte ragazzi di 16 anni presi per strada, allontanandoli a forza dalle loro famiglie, e quando li si costringe ad indossare una divisa, che tipo di situazione pensi di avere di fronte? Una situazione terribile e non necessaria. E siamo noi ad averla imposta agli ucraini. La loro nazione è stata distrutta quasi completamente. Nel territorio, ci sono solo dai 18 e 22 milioni di ucraini che Zelensky e i suoi amici di Kiev possono controllare.

Più di 10 milioni hanno lasciato il paese. I 4 milioni che vivono nella parte orientale dell’Ucraina, sono russi che sono ben felici di essere sotto l’amministrazione russa. E poi ci sono le vittime, e i 2 milioni di ucraini che si erano già trasferiti in Occidente e che lavorano nell’Unione Europea e in Gran Bretagna. Il totale della popolazione disponibile in Ucraina fin dall’inizio della guerra non ha mai superato il valore di circa 37,4 milioni. Quindi tutta questa faccenda è una catastrofe. Stiamo uccidendo la nazione ucraina. Stiamo uccidendo lo stato ucraino. Ed è qualcosa che poteva essere evitato. Non siamo stati disposti a considerare la possibilità che l’Ucraina restasse neutrale, eppure abbiamo maturato decenni di esperienza con la neutralità dell’Austria, che ha funzionato molto bene. Quando l’Austria finalmente si assicurò la neutralità, Eisenhower, che allora era presidente, ne fu molto sollevato. Continuava a dire che non avevamo le forze per proteggere tutti questi paesi e che bisognava renderli il più neutrali possibile. Voleva rendere neutrale anche la Polonia. Voleva rendere neutrali molti di questi stati che ora fanno parte della NATO. Disse che non potevamo difenderli. E non possiamo difenderli nemmeno ora, semplicemente non possiamo.

[Stephen Gardner]

Giusto. Un’ultima domanda. So quanto sei impegnato. E ti ringrazio perché ho imparato almeno una dozzina di cose nuove durante questa intervista, e io sono uno che legge molto. Quindi ti ringrazio per aver messo a nostra disposizione la tua saggezza. Vorrei sapere se Washington e la NATO ci trascineranno nella terza guerra mondiale. Innescheranno l’intervento della Bielorussia costringendola ad unirsi a Putin e attaccare da nord? Spingeranno la Polonia e la Germania affinché intervengano direttamente? Oppure la cosa si risolverà quando l’Ucraina non potrà più sostenersi e il denaro smetterà di affluire? Quali sono gli sviluppi che tu vedi in questo momento?

[Douglas Macgregor]

Gli alti dirigenti militari del Pentagono sanno che non siamo preparati per un confronto militare con la Russia nell’Europa orientale. Lo capiscono. Ricorda che gli Stati Uniti sono forti sopratutto nel settore aerospaziale e marittimo. E siamo pronti a sconfiggere chiunque minacci il territorio statunitense. Per noi la scena ideale sarebbe di confrontarsi con il nostro nemico da qualche parte nel mezzo dell’Atlantico o del Pacifico centrale, non all’interno del continente eurasiatico. Il nostro esercito è pietosamente piccolo e pietosamente incapace di fare ciò che vorremmo che facesse. Dovrebbe diventare più grande e più capace.

Ma abbiamo speso molto tempo a distruggere le nostre forze armate con ogni sorta di terribile politica gestionale che mina la disciplina, la coesione e che distrugge la buona leadership. Quindi penso che sarebbe meglio evitare questo confronto. E penso che ci sia una predisposizione ad evitarlo. Penso che i dilettanti che oggi sono alla Casa Bianca riconoscano, privatamente, che si trovano in mezzo a una montagna di guai. Si sono spinti troppo oltre, e saranno molto imbarazzati nel vedere il rullo compressore dei russi che elimina tutto ciò che rimane delle forze armate ucraine. Ma non so dirti se, a quel punto, ci faremo avanti e ammetteremo che i russi hanno avuto successo e che sono vittoriosi, e se saremo preparati per elaborare una soluzione che garantisca la neutralità per l’Ucraina. Non lo so. Se c’è una cosa che i politici di Washington sono riluttanti a fare, è ammettere di aver sbagliato, ammettere di aver commesso un errore. Non lo fa nessuno. Ma siamo sinceri, abbiamo commesso un errore molto grave, e questo sta distruggendo la NATO.

Questa è l’altra verità che si nasconde dietro alla facciata con cui vogliono farci credere che la NATO sia più unita che mai. Se pensate questo, ho una sorpresa per voi. Dietro le quinte, molte persone in Europa si pongono la tua stessa domanda. In che cosa diavolo ci siamo cacciati? La NATO è stata fondata come un’alleanza di difesa.

Nessuno ha firmato un accordo per fare guerra alla Russia. Sono certo che ci siano, a mio parere, persone pericolose e squilibrate in posti come Varsavia e Vilnius che non parlano d’altro. Ma alla fine, la maggioranza della popolazione, la maggioranza dei leader all’interno della NATO, non vuole andare in guerra contro la Russia, e non sono nemmeno preparati per farlo. Come non lo siamo neanche noi. Vogliono solo che si ponga fine a tutto questo. Non vogliamo che la guerra finisca con condizioni che ci sono sfavorevoli. Ma, a Washington, ritengono che le uniche condizioni che ci sarebbero favorevoli siano la distruzione della nazione russa, l’umiliazione dello stato russo, il che è assurdo. In definitiva, tutti vogliono tornare alla normalità. Anche noi dovremmo voler tornare alla normalità, e lavarci le mani di queste politiche pessime.

Ma fino a quando il popolo americano non si renderà conto che Washington è popolata da questo tipo di persone, che la gente di Washington, questa classe dominante, non sta agendo nel loro interesse; e fino a che non chiederà un cambiamento fondamentale e radicale, non so come sarà possibile evitare lo scoppio potenziale di un conflitto su più vasta scala. Anche perché si possono sempre verificare incidenti.

[Stephen Gardner]

Giusto. Grazie mille per aver dedicato tempo della tua giornata per condividere questa visione, questa saggezza, e queste informazioni. Hai una mente militare brillante. So che hai scritto molti libri. Ne hai uno che è uscito di recente. Dicci qual è il titolo, in modo che le persone possano leggerlo.

[Douglas Macgregor]

Sì, Margine di vittoria. E penso che molte persone lo troverebbero interessante perché traccia l’emergere di ciò di cui abbiamo discusso, questa nuova forma di guerra, i legami tra sorveglianza spaziale, ricognizione, intelligence e i sistemi sul terreno che sono molto più distruttivi e precisi. E questa è la guerra del futuro. Quindi aggiungere anche 500 o 1000 carri armati non è la risposta. I carri armati saranno utili anche in futuro, come pure molte altre cose che abbiamo avuto in passato, ma non saranno più così numerosi. Ci sarà una diversa organizzazione delle forze sul campo, una disposizione diversa, ecco che cosa gli americani devono capire. Continuiamo a restare aggrappati al vecchio modello della seconda guerra mondiale, ma quello non è il futuro.

[Stephen Gardner]

Ottimo. Grazie mille, colonnello Macgregor, per il tuo tempo e anche per aver servito il nostro paese. Ti auguro una bellissima prosecuzione della tua giornata.

[Douglas Macgregor]

Buona giornata anche a te, amico mio.

[Stephen Gardner]

Arrivederci.

Come vediamo dall’intervista di Macgregor, l’esercito ucraino è in condizioni molto critiche e potrebbe presto trovarsi a dover affrontare un’offensiva su vasto raggio da parte dei russi che comunque stanno avanzando gradualmente, anche se molto lentamente in tre diverse aree del fronte. Nel prossimo video esamineremo un po’ più a fondo la situazione.

Roberto Mazzoni

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