Implosione dell’Occidente – MN #250

Questo video si aggancia a un’intervista che ho fatto recentemente con il Vaso di Pandora, che voglio integrare con alcuni contenuti che ritengo essenziali. Un concetto importante che voglio chiarire innanzitutto all’inizio di questo video, dove parliamo appunto dell’implosione dell’Occidente come struttura economica e come struttura culturale. È chiaro che voglio concentrarmi sull’Occidente perché è dove noi viviamo e dove noi possiamo avere un impatto, dove le nostre decisioni, le nostre azioni possono indurre un cambiamento di direzione. Ma questo non vuol dire che l’Oriente stia meglio dell’Occidente. I dati che arrivano dalla Cina, la situazione dell’economia cinese è altrettanto preoccupante. Il trend che i cinesi stanno seguendo nel cercare di risolvere i problemi della loro economia non è rassicurante affatto.

Quindi, laddove l’Occidente è probabilmente destinato ad implodere per i motivi che vedremo in questo video, l’Oriente ha altri motivi per cui è altrettanto destinato ad implodere, con dinamiche diverse. Ma il concetto fondamentale è che questi due poli, se vogliamo considerarli, finora hanno dipeso uno dall’altro. L’Oriente per la tecnologia, per l’innovazione, per il mercato, quindi avere uno sbocco per i prodotti realizzati, l’Occidente per possibilità di investimento, trasferimento di posti di lavoro, opportunità di arricchirsi per i soliti notti.

Da questa dinamica, in ogni caso, è risultato un scambio, una collaborazione che ha beneficiato in una certa misura, ha sostenuto le economie di entrambi, benché entrambe le economie fossero estremamente traballanti perché presentano delle componenti di parassiti enormi che non permettono la sopravvivenza dell’organismo, ma hanno permesso di proseguire la vita dell’organismo oltre quello che sarebbe stato giustificato. In realtà, secondo quello che ho letto da esperti che hanno analizzato la situazione molto meglio di me, nel modo più a fondo, l’Occidente ha già superato il punto di non ritorno più o meno nel 1975.

Da allora è stato solo un percorso di discesa, quindi è impensabile detenere che, nello stato in cui ci troviamo oggi, sia possibile semplicemente fare un passo indietro e risolvere tutto. Il percorso di soluzione sarà un percorso difficile, sarà un percorso che richiederà di ricostruire parallelamente un sistema che funzioni. Come diceva un inventore genio americano Buckminster Fuller, è impossibile combattere un sistema radicato, l’unica cosa che si può fare è sostituirlo con un altro che funziona meglio.

Oggi, qualsiasi tentativo di affrontare, cercare di rindirizzare la direzione dei cosiddetti globalisti, dell’impianto in cui ci troviamo, che ha visto come partecipe sia l’Occidente che l’Oriente, o perlomeno le oligarchie nei due settori, è inutile perché è un sistema talmente radicato, talmente profondo, che comunque ha allungato i propri tentacoli nella città, creando ovunque un livello di degrado notevole, soprattutto all’Occidente, risulterebbe semplicemente una sconfitta perché non abbiamo il modo di sradicare tutto quello che c’è. È un po’ come quando un paziente è allo stato terminale di un cancro, l’unica cosa che si può fare è cercare di allungarne la vita il più possibile sperando che non soffra troppo e bisogna, la vita, di andare avanti con una nuova generazione.

È nel caso in cui ci troviamo noi, nell’Occidente è necessario costruire un nuovo impianto e del resto vediamo tuttavia che questa formazione di questo nuovo mondo è già in corso e come voi sapete da tempo io mi occupo di Bitcoin, abbiamo anche lanciato un contenitore specifico su Bitcoin in Mazzoni News e vi invito a caldamente documentarne in materia, ma comunque vediamo che laddove Bitcoin è stato utilizzato, ad esempio nel Salvador e tra poco vi presenterò un intervento fatto dal presidente salvadoregno, ha permesso di recuperare una situazione disperata che era al di là del bene e del male, che nessuno avrebbe creduto potesse essere risolta.

Quindi c’è speranza, c’è speranza oltre la morte, come dicono alcuni e in questo caso dopo la morte del sistema finanziario, economico e politico occidentale che ritengo inevitabile, c’è la speranza di costruire un mondo nuovo che sia basato su un impianto più solido e che non usi un sistema monetario che sia intrinsecamente malvagio, che sia intrinsecamente il veicolo di contagio del degrado culturale e sociale oltre che economico che abbiamo visto dall’inizio, buono o male, del secolo scorso fino ad oggi. Bene, quindi prima di entrare nel merito dell’intervista con il raso di Pandora, vi propongo un intervento di Nayib Bukele, il presidente salvadoregno che è stato recentemente ri-eletto con un arrivatissimo livello di percentuale di voti, di votanti e di voti favorevoli a lui, a dimostrazione che il suo primo mandato durato 5 anni è stato di estremo successo. Non è stato un mandato semplice, quindi come lui stesso ci racconta in questo intervento è stato necessario affrontare sfide incredibili e non c’è dubbio che Bukele sia uno dei pochi leader politici di spessore che oggi abbiamo nell’Occidente in generale e che abbiamo in senso lato, in senso complessivo, perché ha dimostrato comunque la capacità di prendere un caso disperato, Salvadora, e di ribaltarlo completamente unendo strumenti che erano sia politici che economici e facendo leva naturalmente sul momento di Bitcoin.

Come sappiamo Bitcoin è valuta a corso legale in El Salvador in parallelo al dollaro, il Salvador ha abbandonato la propria moneta interna molto tempo fa, perché tanto era inutile cercare di farla sopravvivere e ha cercato di convivere in un sistema che ancora dominato dal dollaro, offrendo parallelamente un sistema alternativo che funzionasse di fianco e che si sviluppasse man mano che l’altro non veniva usato di meno.

E direi che questo esempio, che naturalmente è basato su una nazione di piccole dimensioni, che quindi è molto più facile da trasformare rispetto a nazioni più grandi come potrebbero essere gli Stati Uniti, è comunque un contributo importantissimo perché, al di là delle chiacchiere che sentiamo dai vari politici, qui abbiamo dei fatti, fatti concreti che si sono realizzati e concretizzati a beneficio della vita di un intero paese.

Nel video Bukele ringrazia Matt e Mercedes Schlapp che sono i fondatori e i gestori del CPAC, una conferenza dedicata ai conservatori americani dove Bukele ha tenuto questa presentazione.

Noterete che la presentazione di Bukele, durante questa manifestazione alla quale ha partecipato anche Trump è stata una delle più applaudite in assoluto, anzi è stata accolta come vedrete con estremo calore perché comunque porta un messaggio importante di novità anche ai conservatori americani. Purtroppo CPAC è comunque una conferenza legata al mondo sionista, aveva il messaggio “noi siamo con Israele”, Matt e Schlapp è un noto sionista, quindi c’erano diversi elementi decisamente ancora legati al mondo globalista contro cui Bukele ha parlato e di cui ha spiegato tutti i pericoli.

Quindi siamo tutt’altro che in una situazione perfetta anche negli Stati Uniti per quello che riguarda i conservatori, ma questo discorso di Bukele che è stato accolto con estremo favore dai partecipanti mostra che anche i conservatori americani sono pronti a cambiare un po’ registro, cambiare nota. Un’altra cosa di cui ha parlato è Open Society, che è una struttura sia filosofica che anche un’organizzazione vera e propria creata da George Soros, sostanzialmente per sovvertire la struttura sociale in tutte le nazioni in cui opera.

George Soros ha condotto questo lavoro di sistematica distruzione del sistema giudiziario ovunque aveva potuto metterle mani, oltre che di distruzione del sistema sociale attraverso politiche che hanno favorito la decriminalizzazione del crimine, la diffusione di droghe e tanti altri fattori che vengono elencati da Bukele. Perché George Soros l’abbia fatto al di fuori degli scopi di questo video, ne potremo parlare di nuovo, sicuramente è legato al mondo globalista, ci sono dietro interessi molto forti che vogliono spingerci nella direzione di ridurre drasticamente la popolazione mondiale, e ci sono un serie di altri fattori. L’ultima nota che volevo darvi, come ho commentato nel gruppo di Amazon News su True Social recentemente, a Pechino, da Pechino arriva anche un altro segnale importante, il governo cinese ha deciso di proseguire con l’idea di forzare una unificazione con Taiwan e ha eliminato l’aggettivo pacifico da questa affermazione, quindi i cinesi stanno preparando potenzialmente a un’invasione di Taiwan, non sarà domani, non sarà probabilmente neanche quest’anno, hanno molti problemi da risolvere, ma il fatto che abbiano eliminato questa parola, “riunificazione pacifica”, che invece avevano mantenuto nella frase, nel pronunciamento dei loro scopi per lungo tempo, significa che hanno deciso di fare il passo, sono pronti a muoversi militarmente. Bene, quindi fatto questo preambolo, vi propongo l’intervento di Nayib Bukele, il presidente di El Salvador.

Recuperare un paese ormai morto

enteMar 07, 2024

20240222 El Salvador Nayib Bukele OK

[Nayib Bukele]

Grazie.

[Voce dal pubblico]

Sei un vero leader.

[Nayib Bukele]

Grazie.

Gracias. Grazie a tutti.

Grazie a tutti.

Cari Matt e Mercy, Grazie per il gentile invito ad avermi qui a C pac. è davvero un onore essere qui, a pochi giorni dalle nostre elezioni presidenziali e legislative, che tra l’altro hanno polverizzato l’opposizione.

Dicono che il globalismo viene a morire al CPAC.

Sono qui per dirvi che, in El Salvador, è già morto.

Ma se volete che il globalismo muoia anche qui, dovete essere disposti a combattere senza scuse contro tutto e contro tutti coloro che lo difendono.

Combattete per le vostre libertà. Combattete per i vostri diritti. Il prossimo presidente degli Stati Uniti non deve solo vincere le elezioni. Deve avere la visione, la volontà e il coraggio di fare tutto il necessario. E soprattutto, deve essere in grado di identificare le forze sottostanti che cospireranno contro di lui. Queste forze oscure stanno già prendendo il controllo del vostro paese.

Potreste non vederlo ancora, ma sta già accadendo.

Non lo vedete così chiaramente perché le persone sono impostate per vedere i cambiamenti lineari, non quelli esponenziali. Non sempre ci rendiamo conto della velocità con cui un problema può moltiplicarsi e andare fuori controllo. Il problema è molto simile alla metafora della rana bollita.

Una volta che l’acqua bolle, è già troppo tardi. La gente dimentica di vedere queste cose. È la nostra natura.

Proprio come la rana, le persone diventano compiacenti, e non si rendono conto di quanto le cose stiano peggiorando fino a quando non è troppo tardi. Anche se so, ovviamente, che El Salvador è un paese molto più piccolo, a parte le differenze, c’è una somiglianza con ciò che sta accadendo qui negli Stati Uniti.

Negli anni ’60 e ’70 abbiamo avuto anche noi molti problemi apparentemente isolati, e non ci siamo resi conto, come paese, della gravità di tali problemi fino a quando non sono sfociati in una guerra civile.

Quando abbiamo reagito, era già troppo tardi. Eravamo già bolliti come la rana.

E ci sono voluti 50 anni, due guerre, 250.000 vite, un terzo della nostra popolazione sfollata, e un quasi miracolo, per riprenderci il nostro paese.

[Voce dal pubblico]

E ci sei voluto tu

[Nayib Bukele]

Come vostro amico, voglio lanciare questo avvertimento in modo che non commettiate gli stessi errori che abbiamo fatto noi negli anni ’60 e ’70. Non è facile tirarsi indietro una volta che si è immersi nell’acqua bollente. In realtà, tutti gli esperti avevano detto che sarebbe stato impossibile fare quello che abbiamo fatto. E voi, di certo, non volete aspettare cinquant’anni e magari sperare in un miracolo per uscire dall’inferno. Potete ancora saltare fuori dalla pentola prima che l’acqua cominci a bollire.

Qualcuno potrebbe dire che sto esagerando, ma possiamo vedere chiaramente i segni di una società in declino perché la nostra ha toccato il fondo decenni fa. È come quando vediamo qualcuno che si ammala. Innanzitutto, forse è solo mal di stomaco, un mal di testa, oppure  una piccola febbre, ma se non affrontiamo la malattia, potrà solo peggiorare. E, dopo, potrebbe essere troppo tardi.

Anche dopo la nostra prima guerra in El Salvador, non siamo riusciti ancora una volta a guardare i segni della seconda guerra civile che stava arrivando, la guerra tra bande. Dopo che un milione di persone sono fuggite dalla prima guerra, molti di loro sono venuti a vivere nei ghetti qui negli Stati Uniti, dove si sono formate le bande. Dopo di che, l’ex presidente Clinton ha espulso molti di quei membri di bande senza dirci che erano membri di bande, che erano criminali. E quindi hanno potuto vagare liberi e reclutare giovani, migliaia di giovani salvadoregni, per unirsi alle loro bande. All’inizio sembravano piccoli criminali, ma hanno iniziato a cambiare e trasformarsi fino a diventare i terroristi senza scrupoli che conosciamo oggi. Molti, la maggior parte di loro, compiono anche rituali satanici, e questo è stato ben documentato. Il governo di allora non si occupò della malattia, né lo fece l’amministrazione successiva, né quelle successive. La malattia, che era iniziata con sintomi lievi, peggiorava sempre di più. Divenne un cancro che sembrava incurabile.

Stiamo già vedendo questi sintomi negli Stati Uniti, all’interno di grandi città in declino come Baltimora, Portland, New York, solo per citarne alcune.

Luoghi in cui il crimine e la droga sono diventati la norma quotidiana, e sono persino accettati e promossi dal governo.

Quanti giovani avete perso per le strade di Philadelphia o di San Francisco, a causa del fentanil?

Avevamo forse previsto che sarebbero esistiti questi luoghi apocalittici anche solo 15, 10, o persino 5 anni fa? Riuscite ad immaginare come saranno nei prossimi 5, 10 o 15 anni?

La stessa cosa stava accadendo in El Salvador. Nell’arco di meno di un decennio, le bande hanno preso il controllo di tutto il paese e della nostra società. Si sono evolute in un governo parallelo, controllando le elezioni e persino i partiti politici. Ogni aspetto della vita quotidiana della maggior parte delle persone era controllato dalle bande. Capitale mondiale degli omicidi è stato un titolo tragico da detenere per El Salvador. Sbarazzarcene era il minimo che dovessimo fare per poter anche solo iniziare a pensare di ricostruire il nostro paese.

Ma saltare fuori dall’acqua quando è già bollente è un’impresa quasi impossibile. Voi non siete ancora a quel punto. E credetemi, non volete arrivarci.

Abbiamo fatto l’impensabile per ripulire la nostra società. Abbiamo arrestato i terroristi, ma abbiamo dovuto rimuovere anche i giudici corrotti, gli avvocati e i pubblici ministeri corrotti.

Questi giudici corrotti, questi giudici e pubblici ministeri corrotti che liberavano i membri delle bande che il governo aveva imprigionato.

E non c’erano solo le bande. C’era anche il sistema corrotto che lavora in tandem con la cosiddetta comunità internazionale, le organizzazioni senza fine di lucro e, naturalmente, le fake news, proprio come accade qui negli Stati Uniti.

Burocrati non eletti che cercano d’imporre la loro politica pubblica.

Chi li ha eletti? Non hanno un mandato democratico.

Se vogliono un posto al tavolo, dovrebbero candidarsi.

Lasciate che la gente voti, non sarà un bel vedere per loro, se le elezioni saranno libere ed eque.

Voglio dire, chi ha eletto Soros per autorizzarlo a dettare le politiche pubbliche e le leggi?

Perché si sente in diritto di imporre la sua agenda?

Lasciate che vi dica una cosa. In El Salvador, Soros e i suoi compari sono andati a sbattere contro un muro di mattoni.

Grazie a Dio, e gli dobbiamo rendere gloria, i salvadoregni sono ora immuni all’influenza di Soros. Nessuno, laggiù, crede più alle sue bugie.

Abbiamo appena avuto elezioni libere ed eque, e abbiamo vinto in modo schiacciante, con oltre l’84 % dei voti.

Pensateci bene. Oltre l’84 % dei cittadini ha votato affinché continuassimo con le nostre politiche. La nostra vittoria non ha precedenti nella storia delle democrazie moderne nel mondo.

In aggiunta a tale vittoria, ci hanno anche dato una super-maggioranza al Congresso. 54 seggi su 60.

Anzi, 54 su 57, se contiamo anche i nostri alleati.

Controlliamo il 95% del Parlamento. Assimilate appieno quello che ho appena detto. Il popolo di El Salvador si è svegliato, e potete farlo anche voi.

Le élite globali odiano il nostro successo e temono il vostro.

Il libero arbitrio del popolo di scegliere i propri leader è qualcosa che disprezzano perché non possono controllarlo.

L’avete sperimentato in prima persona qui negli Stati Uniti. Per citare alcuni esempi, le élite globali controllano i media mainstream, finanziano le campagne elettorali, fanno eleggere i procuratori distrettuali.

Abusano dei loro poteri. Perseguitano gli oppositori politici. In El Salvador, non usiamo il nostro sistema giudiziario come arma per perseguitare i nostri oppositori politici.

Una pratica che può suonarvi familiare qui negli Stati Uniti, ma che non viene utilizzata in El Salvador. Chi è il vero dittatore, allora?

Le élite globali e i media lavorano insieme, fanno circolare alcune storie e le pubblicano, realizzano filmati per rafforzare le loro agende. Lo avete sperimentato direttamente qui negli Stati Uniti. E ci sono anche in El Salvador. è questa forse la libertà di stampa di cui parlano? Un momento. Critico sempre i difensori dell’istituzionalismo. Non perché non pensi che istituzioni forti siano fondamentali e necessarie per una democrazia, ma perché le trovo molto ipocrite.

Non sembrano applicare a sé stesse gli stessi standard che stanno cercando di imporre agli altri.

Ma c’è ancora un’altra componente che è più pericolosa di un semplice doppio standard.

Le istituzioni sono state create per servire il popolo e non il contrario.

Da qualche parte, in qualche parte lungo la strada, queste persone hanno dimenticato il loro scopo fondamentale, che è più importante dell’istituzione stessa. Quando il sistema giudiziario è stato creato, è stato creato dalla necessità di portare giustizia.

Ma ora, sembra che la sopravvivenza dei giudici e dei procuratori, ed il controllo che possono esercitare, siano diventati gli aspetti più importanti. E la necessità di fare giustizia è finita praticamente nel dimenticatoio. Un altro esempio, la polizia è stata creata per portare la legge e l’ordine.

Lasciamo che cerchino di portare la legge e l’ordine, ma ora alcuni di loro hanno persino paura di fare il proprio lavoro perché ne temono le conseguenze.

Dovrebbero essere incoraggiati a svolgere i loro ruoli fondamentali, senza timore di ripercussioni che li distraggano dalla loro missione.

Se la polizia è stata creata per portare la legge e l’ordine, che porti la legge e l’ordine.

Se il sistema giudiziario è stato creato per portare giustizia, che porti giustizia.

Lasciate che proteggano il loro scopo a tutti i costi. Lo stesso vale per la stampa. Lasciate che sia libera. Una democrazia ha bisogno di una stampa libera.

Ma per godere di tale beneficio, ogni reporter deve attenersi al proprio dovere. Riferire i fatti.

Non essere un burattino nelle mani di coloro che lo finanziano. O che finanziano l’azienda per cui lavora.

La vostra libertà di parola sarà sempre protetta. Crediamo nella libertà di parola.

Tutti qui credono nella libertà di parola. La vostra libertà di parola sarà sempre protetta. Ma non puoi definirti un giornalista se sei solo un attivista.

Non definitevi indipendenti se siete alle dipendenze dell’organizzazione Open Society.

Oppure di qualche altra organizzazione senza fine di lucro.

Queste sacre istituzioni si sono allontanate dal motivo per cui sono state create. Non dobbiamo difendere queste istituzioni per il solo fatto che sono istituzioni.

Dovremmo invece difendere i principi che hanno creato tali istituzioni in primo luogo.

È preoccupante vedere che questo stia accadendo ovunque, non solo in El Salvador, o negli Stati Uniti. Sta accadendo ovunque. Ma sta succedendo anche qui negli Stati Uniti, nel paese più potente del mondo.

L’America dovrebbe ascoltare queste parole, non perché il modello di El Salvador debba essere replicato qui, ma perché questi esempi specifici si applicano a qualsiasi nazione che ha perso la propria strada o la sta perdendo.

Chiedetevi perché questo sta accadendo, chi lo sta sostenendo e se sta accadendo per ignoranza oppure per scelta.

E combattetelo. Combattetelo con tutto il vostro cuore e la vostra anima. E diventate un faro di speranza.

Siate quel faro di speranza che i vostri padri fondatori, con tutti i loro difetti in quanto esseri umani, hanno sognato per il vostro paese.

Lottate per le vostre libertà, per i vostri diritti. Lottate per lo scopo originario di queste istituzioni e non per la loro mera esistenza.

Non è ancora troppo tardi, si può fare. È ora di cancellare questi nuovi paradigmi che sono stati imposti negli ultimi anni e che non hanno senso.

Se solo liberaste le vostre menti da quelle catene invisibili, potreste farcela.

Questo cambiamento è una tendenza estremamente pericolosa che mina quelle istituzioni. È in gioco l’efficacia e la loro credibilità, sia in patria che all’estero.

Questo è un avvertimento da parte di un amico. Dovreste aderire ai loro principi e scopi fondamentali e denunciare questo nuovo istituzionalismo.

Ora, penserete che il discorso sia finito qui, e che sia già abbastanza, giusto? Ma purtroppo, c’è di più.

Ci sono altri sintomi che sono ancora più difficili da diagnosticare. Ad esempio, la situazione finanziaria degli Stati Uniti.

Quando parlo con i miei amici conservatori statunitensi, mi dicono sempre che il problema sono le tasse molto elevate. ma hanno torto.

Naturalmente, negli Stati Uniti, le tasse sono estremamente elevate. Ve lo concedo. Avete ragione su questo.

Ma non è questo il vero problema. Il vero problema non sono le tasse elevate in sé, ma il fatto che non bastano nemmeno a finanziare il governo.

Persino con tasse tanto elevate, le più alte di molti altri posti nel mondo, il reddito fiscale non basta a finanziare il governo statunitense. Allora, chi lo finanzia?

Il governo è finanziato dai buoni del tesoro, da pezzi di carta, e chi compra questi buoni del tesoro?

Per lo più la Federal Reserve.

E come fa la Federal Reserve a comperarli? Stampando moneta. Ma che tipo di garanzia può offrire la Federal Reserve per quella moneta che viene stampata? Offre i buoni del tesoro stessi.

Quindi, in pratica, finanzia il governo stampando denaro dal nulla.

Qualcuno potrebbe chiedere, qualcuno potrebbe chiedere, se il governo può stampare quantità di denaro illimitate dal nulla, perché riscuote le tasse?

Voglio dire, è una domanda teoricamente sensata, giusto? Se possono stampare quantità illimitate di denaro, perché dovrebbero aver bisogno di tasse? La risposta è semplice, ma è molto scioccante. Il vero problema è che si pagano tasse elevate solo per mantenere l’illusione di finanziare il governo, cosa che, in realtà, non si sta facendo.

È scioccante, ma è vero. Il governo è finanziato dalla stampa di denaro, carta sostenuta con carta, una bolla che inevitabilmente scoppierà.

La situazione è ancora peggiore di quanto sembri, perché, se la maggior parte degli americani e il resto del mondo diventassero consapevoli di questa farsa, la fiducia nella vostra moneta andrebbe persa, il dollaro precipiterebbe e, con esso, l’intera civiltà occidentale.

Se il prossimo presidente degli Stati Uniti non farà le politiche e i cambiamenti strutturali necessari, prima o poi quella bolla scoppierà. C’è ancora tempo. Non dovete fare gli stessi errori che abbiamo fatto noi negli anni ’60 e ’70. Potete ancora saltare fuori dalla pentola prima che l’acqua bolla.

Vincere le elezioni non è sufficiente per risolvere questi problemi.

Non scompariranno semplicemente come conseguenza di un risultato elettorale.

Ci vorrà una reingegnerizzazione totale del governo, da cima a fondo. Dovrà prendere decisioni difficili, come quelle che abbiamo preso in El Salvador dal 2019, e che stanno già dando i loro frutti.

Sarà dura. Il sistema si opporrà. Ma voi avete tutti i diritti di determinare il vostro destino.

I salvadoregni lo hanno fatto. La decisione per quale direzione dare alla nostra nazione è stata nostra, e continua ad essere nostra.

Non tolleravamo che ci dicessero cosa fare. Così facendo, abbiamo realizzato l’impensabile. Contro ogni avversità, abbiamo trasformato El Salvador dal paese più pericoloso del mondo a quello più sicuro dell’emisfero occidentale.

Lo abbiamo fatto sfidando le élite globali.

Gli abbiamo detto basta. E questo è il mio messaggio per voi.

Combattete, perché, alla fine, ne varrà la pena.

Ne è valsa la pena per noi, e anche voi riavrete il vostro paese. Che Dio vi benedica, che Dio benedica il popolo degli Stati Uniti, che Dio benedica El Salvador e il futuro di entrambe le nostre nazioni.

Mille Grazie.

Bukele, Milei e l’Argentina

Come avete visto nel video, Bukele fa menzione abbastanza direttamente a quella che è la teoria monetaria moderna, secondo la quale uno stato può stampare quanto soldo vuole a condizione di non superare il livello di interessi che poi non è più in grado di ripagare, come ci spiega Benissimo Bukele e come spieghiamo in grandissimo dettaglio nella legione Bitcoin, in realtà gli stati hanno già superato questa fase, sono già nello stadio in cui non saranno più in grado di pagare i propri debiti in tempi relativamente brevi e dove la dinamica delle spese statali ormai tende ad espandersi esponenzialmente. E infatti Bukele sottolinea questo aspetto, il fatto che quando i problemi si sviluppano, si sviluppano con un trend esponenziale, all’inizio si notano piccoli indicatori, piccoli cambiamenti che sembrano irrilevanti, poi questi diventano via via più grandi, esponenziale vuol dire che una cosa si moltiplica per due, quindi 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256 e via.

Ma a mano a mano che poi accelera, l’accelerazione diventa velocissima fino ad arrivare a un picco verticale dove c’è il crollo definitivo, cosa che Salvador ha sperimentato, cosa che è stata sperimentata per esempio in Argentina più volte e cosa che stiamo vivendo noi stessi. Il trend dei debiti statali sia per gli Stati Uniti che per l’Arizona che per la Cina ha una progressione geometrica, quindi esponenziale e benché sia già molto significativo, tenderà ad espandersi, ad esplodere molto rapidamente.

L’unico antidoto che ho trovato finora in questa direzione è un sistema che invece sia esponenziale al contrario, vuol dire che si sviluppi esponenzialmente in senso opposto, genera di molta più ricchezza di quanta ne ha oggi con una velocità sempre maggiore e questo è da una parte la tecnologia dell’intelligenza artificiale se usata in modo intelligente e nei settori in cui è appropriata avvinata a bitcoin e di nuovo ne parliamo sempre nelle regioni di bitcoin.

Non voglio fare uno sposto pubblicitario ma giusto per farvi capire che ci sono problemi e ci sono anche soluzioni e in effetti nel caso di Salvador vediamo che la capacità di ripresa è stata possibile proprio perché dopo una fase estremamente difficile iniziale l’economia ha incerto di prendersi sempre più velocemente e ora è in rapida scesa. Il Salvador è riuscito a pagare i propri debiti nei confronti del Fondo Monetario Internazionale quindi non è ostaggio della finanza internazionale e è in grado oggi di portare avanti delle decisioni politiche indipendenti proprio perché si è reso indipendente dei debiti.

Quando un governo è indebitato e deve dipendere da finanziamenti esterni perché ormai le tasse non sono più in grado di sostenere nulla deve poi rendere conto a chi gli dà i soldi, a chi gli presta i soldi, quindi ai grandi banchieri internazionali e ormai la tassazione come spiega lui è più che altro un sistema di controllo, abituare le persone a credere che il governo sia in grado di mantenersi da solo, cosa che non è e inoltre sottomettere le persone a un sistema di controllo molto efficace perché sappiamo cosa succede quando mandano gli ispettori delle tasse, le persone sono potenzialmente a rischio sempre, ormai i sistemi di tassazione anche negli Stati Uniti sono talmente complessi ed è impossibile di fatto non essere colpiti in qualche maniera.

Oltre al fatto che l’imposizione delle tasse e soprattutto dei meccanismi complicati legati a queste tasse riducono drasticamente la produttività, quindi non c’è nessun motivo per cui continui la tassazione laddove lo Stato stampa il denaro per finanziare i propri debiti e tuttavia lo mantengono perché vogliono darci l’idea di mantenere l’illusione che viviamo in un’economia in qualche modo sotto controllo, che non è, e inoltre abituarci ad essere controllati, ad essere sottomessi, questo è il concetto fondamentale e del resto, ve lo ricordo, l’ho detto diverse volte, la tassa sul reddito è un’invenzione di Karl Marx, la troviamo nel Manifesto del Partito Comunista, è una delle caratteristiche essenziali per un regime comunista. Ora passiamo all’intervista con Evasio Pandora.

Nell’intervista sul Vaso di Pandora parlo di una serie di argomenti, uno di questi è quello dei carri armati Abraham americani e dico che un carri armato costa 300 milioni, non è corretto, giustamente qualcuno dei commentatori quando l’intervista è stata pubblicata ha notato che il costo di un carri armato è 10 milioni, però in realtà neanche 10 milioni è la cifra corretta perché questi carri armati costano 300 mila dollari all’anno, giusto per tenerli fermi, per tenerli in grado di funzionare, senza contare il costo addestramento dei tecnici, ce ne vogliono almeno 4 o 5 al tempo pieno per ciascun carri armato per farli funzionare, quindi vedete rapidamente che 10 milioni sono un costo di base, probabilmente siamo più vicini, considerando che alcuni di questi carri armati magari hanno vent’anni di età, quelli che sono in Ucraina e che vengono distrutti dai russi con delle bombe costano probabilmente 5 o 6 mila, 10 mila dollari, probabilmente sono costati almeno una quarantina di milioni, l’uno o 50, questo giusto per chiarire quell’aspetto.

Poi si menziona anche Milei, il nuovo Presidente dell’Argentina e so che ci sono molte testimonianze che vengono dall’Argentina di situazioni drammatiche, di persone che stanno soffrendo pesantemente per i cambiamenti apportati da Milei e questo è comprensibilissimo, d’altro canto una cosa che dobbiamo tenere a mente è che qualsiasi cambiamento importante di tipo economico non può svilupparsi in meno di un anno o 18 mesi, questo è il ciclo economico di qualsiasi cosa, soprattutto nel mondo in cui viviamo oggi, di conseguenza se saremmo in grado di tirare le somme su quello che l’ho operato di Milei soltanto l’anno prossimo, probabilmente a metà anno, prima di allora tirare qualsiasi tipo di conclusione è azzardato perché non abbiamo ancora dato il tempo al sistema di trasformarsi. Inoltre una cosa che vorrei sottolineare è che chiunque si illuda che sarà possibile che passi attraverso il cambiamento che ci aspetta, le fasi di trasformazione che ci aspettano soprattutto finanziarie senza sangue, dolore e lacrime credo che si stia illudendo profondamente perché non è possibile, è chiaro per esempio in Argentina, Milei sta chiudendo metà dei ministeri governativi, vuol dire che ci saranno decine e decine di migliaia di dipendenti pubblici che saranno senza lavoro, che dovranno andarsi a cercare una professione per la quale da lato magari non sono neanche pronti e si viene anche cancellato tutto un indotto collegato a questo sistema pubblico che nel caso dell’Argentina sostanzialmente controllava tutto, quindi l’intera economia era sostenuta dai finanziari interiore del Stato.

In questo senso è impossibile trasformare un sistema di questo genere, portarlo verso un regime economico di libero mercato senza avere degli strappi mostruosi a livello sociale, è inevitabile, non si può fare diversamente. Come spiegava Milton Friedman, economista di cui ho parlato diverse volte nei miei video, il problema del socialismo, come per il resto Milei ha spiegato molto bene nel suo intervento a CPAC che non vi propongo, se no questo video sarebbe lunghissimo, come spiegava Milton Friedman, l’introduzione dei sistemi socialisti all’inizio funziona come una droga, vuole dire che alcune fasce della popolazione le benefici immediatamente, soprattutto quelle che sono collegate agli impieghi pubblici o che comunque hanno degli amici al governo e sembra che tutti siano più ricchi proprio perché il governo comincia a stampare denaro.

Ma piano piano, così come succede nell’uso di droghe, più denaro si stampa, minore l’effetto, bisogna prenderne sempre di più e l’effetto è sempre minore perché in realtà la droga non sta dandoci energia, sta consumando il nostro corpo, quello che noi sentiamo come risultato non è che è energia nuova che viene, ma bensì che gli elementi nutritivi fondamentali vengono distrutti a grandissima velocità, quindi ci sembra di avere più energia e di essere più svegli, ma è semplicemente che ci stiamo distruggendo. Una volta che si è arrivati alla fine di questo percorso, il percorso inverso è esattamente l’opposto, vale a dire all’inizio è facilissimo iniziare e può apparire molto piacevole, quando se ne esce è difficilissimo uscirne, è molto lungo ed è estremamente doloroso, provate a vedere il caso di persone che escono dalla dipendenza e che hanno le crisi di astinenza e tutto quello che ne consegue con i rischi di ricaduta che ci sono lungo il percorso.

Quindi in economie falsate e distorte come quelle occidentali, di cui l’Argentina è un chiaro esempio, non è possibile uscirne indenni, cambiare da oggi a domani e come se niente forse tutto funziona bene. Ci sarà chi se la caverà bene perché ha previsto quello che sarebbe stato il problema, ha fatto dei sacrifici, si è documentato, si è preparato prima, noi sappiamo che in Argentina per esempio l’uso di Bitcoin e del dollaro digitale, informato digitale è uno dei più diffusi in tutto il mondo, perché gli argentini che hanno capito che il problema dell’Argentina era una gestione demenziale del denaro, si sono tutelati prima e si sono attrezzati prima.

Quindi coloro che si sono organizzati sono convinti che si sia stilizzato abbastanza bene, anche perché ho sentito anche testimonianze di persone sempre in Argentina che dicono che invece le cose stanno andando molto meglio rispetto a prima. Quindi il mio concetto fondamentale che volevo dire riguardo ai Milei è che diamogli un tempo, diamogli un anno, un anno e mezzo, dopodiché vedremo quello che succederà. Le mosse perlomeno sulla carta sembrano essere quelle giuste, ma è chiaro che chiunque si trovi dalla parte sbagliata di queste mosse non può che soffrire, questo lo comprendiamo e possiamo essere diciamo, provare simpatia e cercare di sentire la sofferenza che può arrivare da questi fronti, ma purtroppo è inevitabile. Quindi chiarito quest’ultimo concetto vi propongo l’intervista con il Vaso di Pandora.

Israele, NATO e Ukraina e la Banca Centrale Europea

[Carlo Savegnago]

Amici del Vaso di Pandora, benvenuti, ben ritrovati. Presento subito, lo vedete qui al mio fianco, in collegamento dalla Florida, Roberto Mazzoni. Ciao Roberto. Buongiorno a tutti. Allora, Roberto che ci aggiorna sull’attualità negli Stati Uniti e su tematiche politiche economiche e monetarie, però, caro Roberto, iniziamo con una notizia veramente tragica, iniziamo con una notizia di un ecidio, perché è proprio notizia di questo pomeriggio che un attentato a Rashid Street, nella striscia di Gaza, l’artiglieria israeliana ha colpito la folla in attesa di aiuti umanitari, ci sono 104 morti al momento e 760 feriti. Ci sono immagini che rilevano di morti e feriti ammassati addirittura su carretti trasportati e trainati da asini. Roberto, cosa possiamo dire? Le argomenti oggi dovevano e sono altri, diciamo, ma non potevamo iniziare con questa notizia che ti chiedo di commentare.

[Roberto Mazzoni]

Ci siamo resi conto, credo in tanti, in questi ultimi mesi, che forse l’idea che ci eravamo fatti in Israele era diversa dalla realtà e stiamo assistendo a una strage di vastissime dimensioni in diretta e questo sottolinea anche, se vogliamo, la non curanza totale con cui questo tipo di azioni viene svolta. Scusami, Roberto, volevo anche, tra l’altro, perdonami, ti interrompo un attimo, perché c’è stata un’affermazione del presidente brasiliano Lula in un’intervista apparsa poco fa che dice “quella in Palestina è un genocidio”.

Questo è un fatto storico. Sono in tanti gli Stati Uniti che parlano di genocidio in diretta e in un certo senso questo ci dà anche una misura del mondo in cui viviamo, dei tempi in cui viviamo, dove una parte della popolazione è diventata sostanzialmente insensibile a queste cose, mentre un’altra parte se ne sente fortemente coinvolta, ma non sa come polvi di medio, anche perché qualsiasi attività anche di protesta che abbiamo visto in giro per l’Europa e negli Stati Uniti o trova una risposta violenta o comunque trova un non interesse fondamentale.

Ora, qui non vogliamo neanche fare l’apologia di Hamas, perché poi alla fine è difficile notare le differenze sostanziali tra il governo israeliano e Hamas per certi versi, anche perché sappiamo che nel governo israeliano ci sono in posizioni ministeriali importanti persone collegate a attività terroristiche sul fronte israeliano. Quindi diciamo che siamo in famiglia, ma direi che questo evento segna un’escalation evidente nel territorio, nella guerra di Gaza, nella guerra israeliana. Sappiamo che gli israeliani hanno già avviato anche gli attacchi a nord, in Cisgiordania contro Hezbollah, che sarebbe la forza militare che è in Libano. Hezbollah è decisamente più forte rispetto a Hamas, quindi potrebbe essere uno scontro che costa molto caro agli israeliani.

E sappiamo che i russi sono pronunciati recentemente dicendo che loro danno il loro pieno sostegno alla causa palestinese. Questo cosa vuol dire in termini pratici? I russi hanno totale controllo delle basi aeronautiche in Siria, quindi qualora l’aviazione israeliana si entrasse in territorio libanese, è possibile che ci sia un intervento per lo meno della contro aerea russa. E questo potrebbe portare a un’escalation importante allargando il conflitto dall’Ucraina direttamente al Medio Oriente. Sappiamo che i paesi arabi sono un po’ sulle spine, perché non sanno bene cosa fare, cercano di tenere i piedi in due scarpe anche perché l’Egitto è finanziato integralmente dagli Stati Uniti, però con la chiusura dei canali Suez l’Egitto sta andando in bancarotta potenziale. Si è incontrato con Erdogan, il primo ministro turco che è il referente principale della fazione politica a cui Hamas in qualche modo fa riferimento, se vogliamo, la Muslim Brotherhood, deve avere da parte di Erdogan una certa garanzia di appoggio politico in caso di confronto con Israele, perché il problema critico qua è che Israele vuole evidentemente svuotare completamente Gaza, vuole che i palestinesi se ne vadano completamente.

Quindi per fare questo deve costringerli ad andare in Egitto, l’Egitto non vuole, anche perché l’Egitto ha già avuto, c’è stato un colpo di Stato nottando tempo fa, dove l’attuale capo del governo, che è un generale, è stato messo al potere quello degli Stati Uniti, eliminando proprio la Muslim Brotherhood che aveva vinto le elezioni, quindi c’è il timore da parte del governo attuale del Cairo che arrivando i palestinesi a questo punto si destabilizza completamente la situazione e quindi hanno mandato il proprio esercito, Carri Armati, al confine con Israele, però hanno mandato roba un po’ vecchiotta. Diciamo che è un segnale di “ci muoviamo però con calma”.

È un segnale anche quello, l’inviare materiale obsoleto è un segnale anche quello. Il fatto però di aver convolto Erdogan, Erdogan ha l’esercito a questo punto più grosso in Europa in assoluto e i turchi sono dei combattenti formidabili. Se dovesse entrare in campo Erdogan per Israele sarebbe finita, over, ma sarebbe finita anche per la Nato, per quello che poi tutto il discorso si collega e adesso poi ci allarghiamo. La situazione quindi è decisamente critica, sappiamo che gli israeliani vogliono colpire Rafa che è nella zona sud di Gaza, l’ultima cittadina che ha il confine con l’Egitto, dove gli stessi israeliani hanno detto ai palestinesi di ritirarsi quando hanno bombardato la parte nord di Gaza, quindi se colpissero lì vorrebbe dire fare una strage, tutti quelli che ci sono, credo che siano un milione e mezzo di persone, costringendoli a debordare in Egitto, dove invece gli egiziani comunque hanno eretto delle barriere, dei muri, hanno messo comunque delle forze armate che sicuramente possono impedire ai palestinesi di attraversare.

Quindi i palestinesi sono imbottigliati, non possono andare in nessuna parte, possono soltanto essere bombardati. Sappiamo che gli israeliani hanno ucciso anche moltissimi medici, non soltanto palestinesi, ma anche stranieri che erano venuti ad aiutare, operatori delle Nazioni Unite, la Croce Rossa, hanno fatto una strage di tutti, anche i giornalisti.

[Carlo Savegnago]

I giornalisti appunto stavo per dire, che non sono dalla parte giusta, quindi quelli non sono dalla parte dell’establishment e quindi sono morti di serie C, di serie D, etc.

[Roberto Mazzoni]

Quindi sono sacrificabili, però questo denota in ogni caso una situazione decisamente critica, perché vuol dire che innanzitutto gli Huthi continuano a fare quello che hanno fatto finora, hanno anche affondato una nave, se non sbaglio, collegata a una, in qualche modo alla Gran Bretagna, quindi sono riusciti a affondare la prima nave.

Il canale Suez ormai si sta chiudendo completamente, passano ancora le navi cinesi, se non sbaglio, le navi russe, sostanzialmente per tutti gli altri chiuso e a questo punto resterà chiuso, non sappiamo fino a quando, perché gli stessi comandanti della Marina Militare Americana dicono che questo è un nuovo tipo di guerra, quindi non erano preparati. Quindi gli Huthi stanno tenendo testa alla Marina Militare Americana. Mentre invece i britanni sono tornati a casa perché le navi non riuscivano a stare a gara, quindi le hanno rimandate indietro. Di conseguenza la situazione è piuttosto critica. Siamo in un momento dove è il momento della verità, soprattutto per la NATO, secondo me.

Perché sono collegati, non possiamo affrontare Israele senza affrontare la NATO e viceversa, soprattutto adesso che i russi hanno dichiarato formalmente il loro appoggio alla causa palestinese, quindi una strage completa a Gaza potrebbe innescare un qualche tipo di conseguenze sul resto e sicuramente un’invasione a parte degli israeliani in Libano provocherebbe delle conseguenze, quindi potenzialmente una guerra diretta tra Israele e i russi, oltre che tra Israele e Siriani e Israele, Hezbollah e Iran.

Quindi si sta consolidando la relazione tra Iran e Russia, i cinesi naturalmente vogliono garantirsi il percorso attraverso il Mar Rosso, però al tempo stesso non vogliono dare spazio agli Stati Uniti, questo è evidente, piuttosto che alla NATO. La NATO oggi è in una situazione tale per cui, soprattutto in Europa paradossalmente e soprattutto in Gran Bretagna, che se vogliamo è un po’ il nucleo di questa politica che vuole a tutti i costi separare la Germania dalla Russia e questo risale ancora all’Ottocento. Tale per cui vediamo Macron che si impegna a dire “mando il truppe francesi” quando noi sappiamo che i francesi come esercito, dice colonnello MacGregor, qui negli Stati Uniti, è un esercito da safari, cioè vanno in Africa, sparano a qualcuno e poi tornano indietro, ma non sarebbero in grado di resistere.

[Carlo Savegnago]

Macron ha detto questo, è stato abbastanza sbertucciato, almeno dai suoi colleghi, dai altri premier, da altre figure nell’ambito politico, però intanto il concetto è stato lanciato comunque, quindi è entrato nella quotidianità, almeno dell’altro giorno quando è stato detto. C’è stata la von der Leyen, in questi giorni, da parte sua, che in un certo senso ha avvallato la posizione di Macron, perché ha detto “servono più armi, dobbiamo produrne come è fatto con i vaccini”. Una guerra in Europa forse non è imminente, ma non è impossibile. Io le collego un po’ tutte queste cose. Direi quasi preparare la pubblica opinione comunque a queste eventualità, cominciare ad acclimatarla.

[Roberto Mazzoni]

Guarda, io direi che semplicemente stanno cercando di far passare i concetti di qualcosa che già è così. Nel senso, i francesi sono in Ucraina da un terzo, così come ci sono i tedeschi. Sono state pubblicate anche le liste, sono state pubblicate. Come i politi britannici sappiamo che il comando ucraino, quello che coordina tutte le attività sul territorio, quindi il comando militare delle forze armate ucraine è in Polonia, non è in Ucraina. Ed è gestito sostanzialmente da persone del Nato.

Quindi i vari generali che ci mostrano in Ucraina, che intervistano e così via, non dico che sono comparse, però sono persone che altro sono lì per prendersi la colpa se le cose vanno male e per lasciare delle interviste, per gestire l’operatività sul territorio, ma non prendono le decisioni strategiche. Infatti vediamo lo stesso Zaluzhnyi, in passato più e più volte si era pronunciato contro alla famosa controffensiva processata dalla Nato nel giugno dell’anno scorso, si era dichiarato contrario al difendere back mutuo a tutti i costi, come invece è stato fatto. La Nato è già in guerra con la Russia, non dobbiamo confonderci, e i russi lo sanno benissimo, e di conseguenza si stanno regolando, di conseguenza stanno spostando, hanno spostato numerose batterie nucleari a ovest in direzione europea, non perché intendano usarle, ma giusto per far capire che se si va oltre un certo limite non hanno problemi a usarle.

Questo è un concetto che deve arrivare, e in Europa siamo ufficialmente in un’economia di guerra, il cancelliere tedesco ha detto la Germania si deve convertire in un’economia di guerra, dobbiamo chiudere le industrie che non sono necessarie, concentrarci sulla produzione di armamenti, proiettili, e il famoso piano distanziamento, che al momento è bloccato, ancora bloccato la Camera dei deputati degli Stati Uniti, 61 miliardi dedicati all’Ucraina, e se non sbaglio 18 o 16 dedicati a Israele, serve soprattutto per finanziare la costruzione di nuove armi, perché i russi hanno demolito tutto quello che la Nato poteva offrire, ho visto l’altro ieri un carro armato americano di nuovissima generazione incendiato da un drone che ha colpito da sopra la torretta, quindi sono carri armati con una corazza a tungsteno, credo che ci siano 300 milioni in carro armato del genere, quindi sono il top dei top, abbiamo visto i famosi carri armati tedeschi, anche quelli di seconda generazione, invincibili, che sono abbandonati nella steppa, bruciacchiati qua e là, ma adesso i 31 carri armati invincibili che resistono persino ai proiettili arricchiti all’uranio, vengono fatti bruciare da un semplice drone che costa 1000 dollari, che casca dall’alto, quindi con 1000 dollari ti brucia, ti incendi un carro armato a 300 milioni. La Nato ha fatto fiasco a livello epocale e nel momento in cui approvassero, e per il momento è ancora bloccato, vediamo perché, questi 61 miliardi andrebbero a finanziare la produzione di armi che arriverebbero tra due anni, e nel frattempo queste armi sarebbero sufficienti per tre settimane, all’attuale ritmo di combattimento ucraino.

Ci stiamo, noi no, perché abbiamo capito che la situazione ormai è compromessa, ma c’è una certa generazione di politici e di personaggi a Bruxelles e anche a Washington e anche a Londra che sono decisamente scollegati alla realtà, credono che semplicemente con la propaganda si possano vincere le guerre, peccato che tirando anche con la cerbottana gli articoli pubblicati dai giornali spazzatura non possono fare molta strada. Quindi oggi siamo in una situazione tale per cui la Germania ha deciso di deindustrializzarsi, la banca centrale europea è lanciata verso la chiusura di una gran parte delle banche indipendenti tedesche, ne hanno già chiuse 5 mila da quando la BCE è nata, ma vogliono chiudere tutte le altre, tenendo soltanto pochissime banche e quindi sostanzialmente affogando, asfissiando tutta la piccola media impresa tedesca e concentrando tutto all’interno della banca centrale, la BCE, che poi estende la stessa strategia nel resto d’Europa.

Quindi è un meccanismo per strangolare l’economia costringendo a passare al famoso governo globale, mondo mondiale, questa è la direzione anche per Washington, anche di quella che è l’attuale amministrazione di Washington e la guerra in Israele è semplicemente un altro aspetto della stessa minestra, quindi quella è la direzione in cui stiamo andando. Il problema è che tuttavia questo è in concomitanza con alcuni eventi di tipo finanziario che sono dirompenti. Allora fino a un paio di anni fa tutta la finanza mondiale veniva coordinata sostanzialmente da Londra, dalla City di Londra, che vi ricordo è un territorio indipendente, non appartiene alla Gran Bretagna, non appartiene all’Europa, è a sé. Sì, è proprio una zona off limits. Zona off limits, un po’ come la… Zona franca, mettiamola così. Zona franca, bravissimo. Un po’ come la Bank of International Settlements di Basilea che appunto ha la propria sede, che è indipendente dal territorio svizzero.

Quindi questi banchieri internazionali sono colcati in modo da non dover rendere conto a nessuno. Sì, non sono sotto quasi la giurisdizione di nessuno più in un certo senso. No, non sono proprio sotto la giurisdizione di nessuno. Fanno il bello e il cattivo tempo e danno gli ordini a tutti gli altri di quello che devono fare. Il problema è che questo tuttavia ha prodotto una notevole scompenso a livello finanziario che già sono manifestati nella grande crisi del 2008, crisi che non è stata risolta, è stata solo tamponata. E oggi si è espansa. Oggi è circa 100 o forse 200 o 1000 volte più grande di quella che era nel 2008. E per tamponare questa situazione, da Wall Street hanno deciso e dalla Federal Reserve di trasferire la gestione degli interessi e del sistema finanziario in America, quindi togliendolo ai britannici.

E questo sta succedendo adesso. La prima fase è stata all’inizio del 2022, proprio quando c’è stata l’operazione militare speciale. La seconda fase è stata a giugno dell’anno scorso, quando c’è stata la controffensiva ucraina. La terza fase si concluderà a settembre di quest’anno. E’ stata la fase definitiva. In questo tipo di trasformazione, in questo tipo di operazione, di cui ho parlato anche su Amazon News recentemente in un video che ho appena pubblicato, sono in ballo circa 16 trilioni di contratti non rinnovabili di derivati. Quindi sono contratti come se fossero delle assicurazioni che devono essere in qualche modo mantenute. E se non vengono mantenute vive, qualcuno deve pagarli. Però questi 16 trilioni di dollari a loro volta sono abbinati a prestiti, abbinati a queste assicurazioni di 100 o 1000 volte.

Quindi stiamo parlando probabilmente di qualche quadrilione di dollari. Non so quanti zeri ci sono, ma insomma… Praticamente 10 volte il prodotto interno all’ordo mondiale, come minimo. Da 10 a 30 volte il prodotto interno all’ordo mondiale. Se questa bolla fa boom, tutta l’economia, i soldi spariscono. Si crea un evento nucleare di carenza di liquidità, perché praticamente devono essere riassorbiti 4 quadrilioni di dollari dall’economia. Vengono risucchiati. Vuol dire che il mondo deve lavorare per i prossimi 10 anni gratis per poter compensare questa cosa. E l’unico modo in cui superi una situazione di questo genere naturalmente è azzerare le valute esistenti, rilanciare valute nominali nuove, che tuttavia accorpano come proprietà tutti i beni immobili o mobili su cui possono mettere le mani, come garanzia. Non ci sono alternative, nel senso che qualcuno ha il conto da pagare. I russi non vogliono pagarlo.

E fino adesso a sun di cannonate è riuscita a rimandare indietro all’esattore delle tasse. I cinesi non ci pensano manco, hanno i loro problemi, anzi la Cina ha grossi problemi interni di liquidità che quindi possono espandersi. Il Giappone è in crisi, la Gran Bretagna è secondo quello che ci dicono loro stessi coinvolta nella più grande crisi degli ultimi 300 anni. La Germania è in caduta libera perché ha acceso i motori in picchiata e ha aumentato massimo i giri per andare giù più velocemente possibile. Quindi è più che uno shut-down controllato, è un crollo controllato. Le Torri Gemelle ci fanno un baffo.

[Carlo Savegnago]

Non so neanche quanto controllato a questo punto.

[Roberto Mazzoni]

No, è semplicemente in caduta libera.

[Carlo Savegnago]

È chiaro che poi vediamo esplodere i bubboni sotto forma anche di confronti militari. Queste sono le conseguenze, semplicemente delle conseguenze, questi buboni militari come li hai giustamente definiti. Esattamente, quindi quello che noi sappiamo per certo è che tutta l’attuale leadership politica europea e americana non sarà più con noi nei prossimi dieci anni. Dovrà essere sostituita, semplicemente perché andrà in tilt. Guarda, l’ho letta oggi dall’ANS, quindi sta giusto per far capire, cioè siamo a livello proprio di cinema, il medico personale di Biden ha dichiarato che Biden è in grado di intendere volere.

[Roberto Mazzoni]

Non è in grado di intendere volere?

[Carlo Savegnago]

No, no, ha detto che è in grado di intendere di volere. Cosa significa il medico che dice una coseggia? Non volevo crederci l’ha riportato l’ANS, quindi dovrebbe essere vera insomma. Ma che significato ha che il medico dichiara che è scusarsi o non petita?

[Roberto Mazzoni]

No, attenzione, c’è un aspetto importante. Tu sai che su Trump non avvia tutta una serie di processi, uno di questi riguarda la conservazione di alcuni documenti che sostengono non avrebbe dovuto conservare nella sua casa di Mar-a-Lago, ti ricordi? Hanno fatto anche il raid. Il fatto è che poi hanno trovato documenti analoghi o anche addirittura molto più importanti a casa di Biden, però non in un locale chiuso a chiave, ma nel garage vicino alla macchina, un garage al cui avevano accesso tutti, più in tanti altri posti sparpagliati in giro per Washington o in altre località in cui Biden era solito stare. Quindi hanno dovuto avviare parallelamente un’indagine anche su Biden.

Il pubblico ministero incaricato di quell’indagine, se non sbaglio circa un mese fa, o giudici, si è uscito con il parere definitivo dicendo non possiamo dare corso a questa indagine perché Biden non è in grado di salire sulla sedia di testimonio, non è in grado di testimoniare perché la sua memoria non è tale da permettergli di ricordare quello che ha fatto e non è tale da permettergli di proteggere in modo efficace i segreti di Stato.

Questo ha detto lui, è un parere legale ufficiale. Di conseguenza se uno legge quella cosa, come tutti hanno letto, vuol dire che Biden non è in grado di intendere volere. E quindi evidentemente il medico ha dovuto tranquillizzare che è in grado di intendere di volere. Sarà vero o non sarà vero, però siamo a questi livelli comunque voglio dire. Che lo sia o non lo sia, si sta parlando se è o non è in grado di intendere di volere. Scusami, abbiamo un attimo, forse ti ho fatto divagare, ma era molto clamorosa, io ribadisco è clamorosa questa dichiarazione che il medico si è sentito di dover fare. Stavi dicendo in realtà che c’è una classe dirigente occidentale che fra dieci anni non ci sarà più nessuno di questi. Ritorniamo a quello, ecco scusami. Forse anche prima. E mi ricollego a un evento, a quello che sta succedendo adesso negli Stati Uniti, perché se vogliamo gli Stati Uniti sono un po’ all’avanguardia su questo trend, sono indubbiamente coinvolti in tutto quello che abbiamo visto, dalla guerra in Ucraina alla guerra in Israele al problema della Germania e tutto il resto. E di conseguenza credo che sia importante capire quello che sta succedendo qua.

C’è in questo momento evidentemente una divisione importante a livello politico. Il partito democratico, in particolare Biden, vuole portare avanti a tutti i costi la guerra in Ucraina, perché è la loro guerra, è quella che loro hanno concepito, inventato, benché Obama a suo tempo avesse detto che era una follia dare le armi agli ucraini, semplicemente perché non avrebbero mai avuto mai la possibilità di vincere nei confronti della Russia, con Biden, con tutto l’entourage con cui l’hanno circolato, perché poi Biden alla fine è semplicemente lì per fare presenza.

E con una componente importante del partito repubblicano che si è associata, perché solo il fatto che qualsiasi cosa produca una guerra va solo bene, abbiamo questa formazione che dedita in modo assoluto a continuare in qualsiasi modo la guerra in Ucraina. Poi parallelamente invece per motivi storici, sappiamo che una componente importante del partito repubblicano, soprattutto quella conservatrice, è legata a Israele. Israele ha una lobby fortissima negli Stati Uniti, di fatto Israele controlla tutti i politici presenti oggi al congresso degli Stati Uniti, perché ha forti finanziamenti e disposizioni, tra i più grandi donatori in abito politico ci sono persone collegate a questa lobby e fa attenzione che la lobby israeliana non è solo ebrea, ci sono dentro anche molti cristiani, per motivi che adesso non approfondisco, ma per esempio Mike Pence è uno di questi, come campione.

Quindi c’è una lobby fortissima che è pronta ad attaccare chiunque si pronunci contro Israele, contro il fatto che Israele stia facendo degli ecidi non giustificati, contro qualsiasi messaggio che sia contrario alla posizione di Israele. Cosa che sta diventando sempre più difficile anche perché dal punto di vista del Partito Democratico, invece che non ha sposato la causa Israele, ci sono parecchi statisti che si fanno avanti dicendo “ma qui mi siete buttati il cervello” e lo stesso Biden comincia a diventare decisamente in difficoltà. Biden ha ricevuto in uno degli stati che per lui sono fondamentali, in Michigan, una dichiarazione dalla maggioranza degli elettori di quello stato che non lo appoggeranno, quindi si cerca di essere eletto, senza Michigan non viene eletto, punto, finito.

In Michigan gli hanno detto “non ti candidare perché tanto noi non ti rileggiamo, perché in Michigan ha una componente importante di americani di origine araba, quindi di persone che sono collegate in qualche modo alla causa palestinese e che non gradiscono la posizione della Casa Bianca attuale. Quindi Biden è direi oggi il Presidente più impopolare nella storia degli ultimi 100 anni degli Stati Uniti, sicuramente, persino peggio di George W. Bush Junior e la direzione non può che peggiorare, a  mano a mano arrivano avanti, in aggiunto al fatto che naturalmente è evidente che non sia in grado di ottenere quella posizione. Il tempo non gioca a suo favore, anzi gioca a suo sfavore proprio, in tutti i senti. Esatto. Parallelamente Trump ormai si sta consolidando come il candidato repubblicano, c’è ancora Nikki Haley che questo candidato, questa donna di origini indiane e pelle rossa, che è molto legata al complesso militare industriale, quindi a una guerrafondaia che porterebbe avanti la guerra in Ucraina per altri 30 anni.

È stata stracciata alle primarie la scorsa settimana nel suo stesso Stato. Nel suo stesso Stato, non si è ancora resa, continua a tenere duro, ma a questo punto direi che Trump ha vinto. E quindi ci saranno altre tappe, semplicemente perché Haley non mola, ma alla fine Trump si garantirà la nomination. Quindi il Partito Repubblicano deve fare conto col fatto che ha Trump, anche se non lo vorrebbe. E Trump credo che abbia imparato qualcosa dal periodo che ha vissuto la Casa Bianca e credo che sia più in grado di prima di intravedere quelli che possono essere i trappoloni, almeno mi auguro. Direi che dal comportamento potrebbe andare in quella direzione. Gli Stati Uniti oggi sono coinvolti nello stesso meccanismo di distruzione sociale e culturale che è l’Europa.

Quindi non è una cosa unica in Europa. Noi vediamo attraverso la presenza massiccia di organizzazioni senza fini di lucro, le cosiddette ONG, che organizzano e gestiscono in buona sostanza il traffico di minorenni, il traffico di droga, insieme ai cartelli messicani, è diventata una vera e propria industria e controllano integralmente il confine con il Messico. Facendo passare, credo che siamo arrivati a 30 milioni di immigrati illegali negli Stati Uniti, molti dei quali sono di fatto criminali rilasciati. Per esempio in Venezuela il tasso di criminalità è precipitato perché tutti i criminali sono andati negli Stati Uniti e stanno esportando i loro personaggi.

Quindi diventa fondamentale per gli Stati Uniti, per sopravvivere come nazione, riportare l’attenzione all’interno, vedere che sono diventati vittime dello stesso sistema contorto che sta distruggendo anche l’Europa e che sta distruggendo il resto del mondo. Perché tutte queste varie entità, questi vari personaggi come la City di Londra, sono persone che sono al di sopra delle singole nazioni.

Quando noi parliamo di britannici non stiamo parlando del cittadino britannico della Gran Bretagna, stiamo parlando di un gruppo di persone che incidentalmente si trova a Londra, ma che non si ritiene britannica, si ritiene… Apolide! Imperatori del mondo! E anche però con un livello di criminalità e di degradazione, di corruzione che non si era visto per molto tempo, forse mai. La quantità di criminali che oggi è inserita letteralmente nei vari governi è al massimo. Questo quindi ci porta a una situazione di estrema emergenza per la sopravvivenza dei singoli Stati. Nel caso degli Stati Uniti, quindi una parte importante del torato si sta girando in direzione della protezione del confine. Quindi è inutile mandare i soldi all’Ucraina se poi non abbiamo i soldi per fermare questa invasione letteralmente. Centriamoci sui nostri problemi interni, insomma, ecco, quello è il concetto.

Che è il messaggio elettorale di Trump. E Trump è riuscito attraverso la presenza di un numero molto piccolo, ma deciso, determinato di parlamentari alla Camera dei Deputati, che già avevano preparato in precedenza il terreno, a prendere in ostaggio, se vogliamo, la presidenza della Camera. E fino adesso ha funzionato, nel senso che il Presidente della Camera si è rifiutato di passare questa legge di finanziamento per Taiwan, Israele e Ucraina, su cui la Casa Bianca insiste da mesi che il Senato aveva approvato a grande maggioranza, ma invece è bloccato.

Dicendo che è inutile mandare i soldi all’Ucraina se prima non risolviamo il problema dei confini. Questa è una situazione che cambia molte cose, perché blocca i finanziamenti sia all’Ucraina, che senza questi finanziamenti può a questo punto perdere molto più rapidamente, semplicemente. Noi sappiamo che i russi stanno avanzando ormai in modo sistematico, si parla potenzialmente di una grande offensiva russa in primavera, stanno in qualche modo accerchiando la città di Kharkiv, hanno appena conquistato la cittadina di Avdivka, che era una posizione strategica, stanno preparandosi all’avanzata verso Zapparogia. Quindi se avanti così con il blocco anche dei finanziamenti da parte degli Stati Uniti, l’Unione Europea non ha molte risorse da mettere in campo, innanzitutto non ha le armi, perché quello che avevano l’hanno bene o male usato, e poi non ha i soldi, perché hanno promesso 51 miliardi di dollari in 5 anni, se non sbaglio, e questi 51 miliardi di dollari verrebbero ricavati impegnando i soldi in Euro, in dollari in franchi svizzeri che hanno bloccato dalle riserve russe.

Credo che sia Euroclear poi la struttura in Europa che gestisce questo tipo di movimenti, e diversi funzionali di Euroclear hanno detto attenzione, se fate una roba di questo genere siamo rovinati, perché vuol dire che nessuno più avrà fiducia del sistema bancario europeo e vedremo fuggire i capitali, i cinesi già se ne stanno andando a buttare di collo, a quel punto spariscono gli arabi, spariscono tutti quelli che hanno soldi che non sono europei, quindi vuol dire il crollo dell’Euro, perché del dollaro con questo cambio che ti dicevo prima, passando dalla gestione finanziaria globale da Londra a Washington, tutti quelli che hanno impegnato di grandissima quantità di capitali devono stare col dollaro, perché il nuovo sistema è garantito ai titoli del tesoro degli Stati Uniti, mentre quello precedente non era garantito a nulla, perciò hai bisogno dei titoli del tesoro degli Stati Uniti, e in questa fase di transizione non puoi fare diversamente, o perdi tutto o stai a gioco.

Il dollaro per il momento si parla tanto di de-dollarizzazione, ma semplicemente perché spariscono i dollari, ma in un sistema di questo genere, nel momento in cui l’Europa va avanti con questa politica, l’Euro può fare un tonfo clamoroso, questa grossa botta che ci sarà potrebbe concentrarsi sull’eurozona, mi segui? L’ultimo passaggio è a settembre di quest’anno, ma di nuovo, come dicevano persone più esperte di me, è impossibile stabilire quale fiocco di neve provocherà la valanga. Però vedi la valanga, la neve è lì, il ghiacciaio è lì, c’è una massa che incombe sulla tua testa, sai che appena sale di un grado la temperatura precipiterà, devi decidere qual è il fiocco di neve, se vuoi aspettare il fiocco di neve va bene, ma non è il caso che corri a riparo prima. Infatti vediamo che Wall Street sta puntando pesantemente su Bitcoin, io anch’io sto concentrando molta mia attenzione su Bitcoin, con appunto il lancio di questi tre fondi d’investimento gestiti da BlackRock e altri personaggi importanti, VanEck, piuttosto che altri grossi fondi d’investimento, perché hanno capito che devono avere qualcos’altro in aggiunta a quello che avevano già, ma poi vediamo anche un messaggio importantissimo, allora mi ricollego a un evento che si è verificato recentemente, la conferenza dei conservatori americani, istituita pochi giorni fa a Washington, dove una volta all’anno confluiscono tutti quei componenti del partito repubblicano che sono più vicini a Trump, che sono più conservatori, quindi non sono lanciati verso questi ideali di globalismo a tutti i costi, vogliono tutelare i confini eccetera.

I conservatori però sono anche vicini storicamente alla causa di Israele e questo evento in effetti ha visto, dichiaravano “noi siamo in Israele in questo evento, quindi sosteniamo la causa di Israele”, che già posiziona la situazione. Trump ha partecipato tenendo un suo intervento contro Biden e contro la situazione generale, che ha avuto un discreto seguito apprezzabile, non si è pronunciato particolarmente su Israele.

[Carlo Savegnago]

Anche perché è un tema, un argomento pericolosissimo.

[Roberto Mazzoni]

Per lui è solo svantaggioso, anche perché comunque nella sua storia precedente lui alla Casa Bianca è arrivato grazie soprattutto ai fondi del filone israeliano, ebraico, americano e tutto quello che c’è collegato. Di conseguenza sta cercando di distanziarsi un poco, giustamente, però abbiamo visto che tutti gli altri vari speaker conservatori non hanno avuto un grande successo, mentre ci sono stati due ospiti che hanno letteralmente travolto il pubblico. Devo dire che questo è un evento culturalmente importante, per esempio uno speaker invitato che ha avuto una standing ovation praticamente, è stato Nayib Bukele, il presidente di El Salvador. Per quale motivo? Lui ha descritto la situazione di El Salvador dicendo “voi siete avviati sulla stessa strada”, in El Salvador le organizzazioni senza fine di lucro, negli anni, hanno distrutto letteralmente la struttura del paese, mettendo il governo nelle mani della criminalità organizzata.

Quando sono arrivato io, il governo era centrato sulla criminalità organizzata, ossia tutti i politici venivano pagati dai criminali, dalla mafia salvadoregna e ogni singolo cittadino in El Salvador doveva pagare il pizzo, faceva parte di un circuito economico integrato nel sistema criminale. El Salvador è uno dei principali esportatori di criminali, la famosa MS 13.

[Carlo Savegnago]

Questo presidente c’è stata un’inversione poi?

[Roberto Mazzoni]

Totale, lui è arrivato 5 anni fa, ha adottato una politica di disaccoppiamento totale del governo rispetto alla criminalità organizzata e tutto il tutto si è anche sganciato dal sistema finanziario americano. El Salvador ha il dollaro come valuta e aveva il dollaro quando lui è arrivato perché la valuta locale era già fallita, però lui ha aggiunto Bitcoin come valuta ufficiale. El Salvador è la prima nazione che ha adottato Bitcoin come valuta indipendente ufficiale, quindi questo ha provocato un veloce flusso di americani in El Salvador, cioè la prima nazione del centro America dove il flusso immigratorio era il contrario, grosso flusso di capitali e ha portato anche una discreta indipendenza da parte di El Salvador che si è creato un tesoretto in Bitcoin, sta adesso lanciando un sistema di estrazione di Bitcoin basato sulla energia vulcanica, geotermica di cui loro dispongono, hanno lanciato il Vulcano Bond, quindi hanno lanciato dei titoli del tesoro di El Salvador basati su Bitcoin e su questo progetto di Bitcoin, quindi l’economia di Bitcoin è stata letteralmente ribaltata e oggi El Salvador è una delle nazioni più sicure in assoluto nel continente americano, ha un risultato economico clamoroso. Dopo 5 anni ha vinto le elezioni con l’85% dei voti, ha la maggioranza assoluta al Parlamento.

[Carlo Savegnago]

Senti un altro che ha avuto un grosso riscontro, un grosso successo al CPAC, alla conferenza dei conservatori, è il neopresidente dell’Argentina, Javier Milei, no?

[Roberto Mazzoni]

Javier Milei che ha fatto una lezione di economia a tutti i presenti, molto interessante, una lezione che dimostra una tesi che io sostengo da tempo, che tutto l’Occidente ormai è una democrazia solo per modo di dire, ormai è un sistema socialista totalmente integrato che sta marciando verso un modello comunista simile a quello cinese. Non a caso se vediamo la struttura dell’Unione Europea, questo veniva detto da un altro economista, un economista che tra l’altro è stato premiato World Economy Forum in tempi non sospetti, che dice che il Parlamento Europeo assomiglia moltissimo al Parlamento che c’era nel Soviet, al tempo dei Soviet russi e che il Consiglio è come il Politburo, funziona nella stessa identica maniera, tanto tra i che si chiamano commissari, sia dall’uno che dall’altro. L’unica cosa che manca all’Unione Europea per essere la riproduzione fedele dell’Unione Sovietica è una singola banca centrale, che è l’eliminazione di tutte le banche locali, che è il progetto della Banca Centrale Europea.

Quindi la grande marcia verso il sistema sovietico che si è trasferito dalla Russia nel resto dell’Europa. E negli Stati Uniti oggi abbiamo, con Biden e la Casa Bianca, un regime sostanzialmente sovietico, le tecniche e gli approcci sono esattamente quelli. Quindi lui dice che questo tipo di approcci distruggono l’economia, distruggono il paese e distruggono il benessere dei singoli cittadini. L’Argentina l’ha vissuto per intera generazione, hanno avuto se non sbaglio 5 crolli della loro valuta locale. E anche in Argentina adesso è possibile usare il bitcoin, ufficialmente non è valuta di Stato. La situazione è ancora, tuttora comunque, è grave in Argentina? Era disastrosa. E in effetti ha già raggiunto un appareggio di bilancio su quella che è l’attività corrente. Cominceranno a usare anche loro quindi il bitcoin? Sì, lo stanno già usando. L’Argentina vuole fare lo stesso percorso. Vogliono fare un percorso analogo a Salvador?

A Salvador, però con il fatto che l’Argentina è molto più grande. Lui spiegava che l’Argentina produce cibo per 400 milioni di persone. Di cui 240 milioni vengono assorbiti dallo Stato. Vengono consumati dallo Stato. Quindi da quello che lui dice una classe corrotta al potere di parassiti che si è inserita e che mangia sulle spalle degli altri. Se tu consideri il momento in cui rilasciassero, liberassero il potenziale di questa economia, che è in grado di dare da mangiare a 400 milioni di persone, la situazione economica globale cambierebbe notevolmente, anche perché l’Argentina non è come Salvador. Era tra i primi 20 paesi in termini di ricchezza al mondo non tanto tempo fa.

Di conseguenza, l’esperimento di Millet è un esperimento interessante che merita di essere esaminato, come pure quello di Bukele. Stanno ispirando anche i conservatori negli Stati Uniti, che si trovano in qualche modo intrappolati all’interno di un meccanismo di finta opposizione tra due partiti che in realtà sono un partito unico, che alimentano la macchina di guerra perché ne beneficiano economicamente, che alimentano uno statalismo a livelli impressionanti. Ci sono 3 milioni di dipendenti che lavorano nel governo federale degli Stati Uniti, 3 milioni e che si rendono conto che questo tipo di tendenza può essere soltanto autodistruttivo per gli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti, direi che con la gestione Biden, hanno distrutto la propria immagine più di qualsiasi altra presidente precedente. Oggi, non che il presidente precedente abbia soltanto fatto poco in tal senso, ma con Biden siamo arrivati all’apice. Di conseguenza, quello che stiamo osservando negli Stati Uniti è un cambiamento culturale, perché è quello che è necessario al fine di avere poi il cambiamento politico e la chiave di volta è l’economia, la gestione dell’economia e della finanza. In qualche maniera, gli stessi operatori di Wall Street si rendono conto di aver tirato troppo la corda e stanno aggiustando il tiro.

Ad esempio, hanno abbastanza abbandonato il discorso economia verde, hanno messo un po’ la parte perché non gli ha funzionato anche bene e stanno invece ritornando sull’energia tradizionale. Non a caso, hanno costretto i tedeschi a comprare il gas liquefatto americano, che tra l’altro comunque hanno pure bloccato. Perciò, direi che siamo in un periodo senza precedenti, dove effettivamente siamo in economia che è una economia di guerra, a tutti gli effetti, indipendentemente dal fatto che arrivano le bombe o meno, perché sul fronte economico il confronto ormai è diretto e senza guanti. Quindi è importante capire come uscirne.

[Carlo Savegnago]

Di questo ci occuperemo sicuramente anche nei nostri prossimi appuntamenti, i mesi prossimi, per vedere come si evolvono questi eventi. Caro Roberto, siamo in conclusione. Informazioni ovviamente, di Zambia oggi se ne sono state tantissime come sempre, quindi penso che più di qualche nostro ascoltatore la riprenderà all’intervista, perché quando ci sono così tante informazioni, così concentrate, bisogna anche risentirle, perché alcune magari si perdono. Ovviamente di questo ti ringrazio per i tuoi sempre preziosi contributi. Direi che ci siamo appuntamento al mese prossimo, perché noi abbiamo questa cadenza.

[Roberto Mazzoni]

Nel frattempo tenetevi buono il contadino.

[Carlo Savegnago]

E per capire anche il perché, per poterlo approfondire, basta anche vedere i video di Roberto nel suo sito mazzoninews.com e poi trovate qui proprio il link in descrizione qui nel testo. Teniamoci buoni i contadini, ce lo dici sempre. Questa è la saggezza di chi vede le cose magari da lontano, dall’altra parte dell’oceano, quindi è una visione più pulita, come quando si guarda le situazioni dall’alto. Grazie ancora.

Roberto Mazzoni

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