Profezie apocalittiche – parte 2 – MN #253

In questo particolare video proseguiamo un percorso per capire cosa sta succedendo veramente in Israele e qual è la relazione che esiste tra Stati Uniti ed Israele esattamente. Il materiale che vi propongo si basa su un articolo pubblicato da Whitney Webb il 12 luglio 2019 sul sito mintpressnews.com. Lei ne fa riferimento durante la prima parte dell’intervista che abbiamo visto nel video precedente. Si tratta del terzo articolo di una serie dedicata al nuovo governo estremista israeliano ed a spiegare come questo è arrivato al potere, che tipo di piani politici si è prefisso fin dall’inizio e in che modo abbia trovato una convergenza con la fazione politica americana molto importante che ha giocato un ruolo decisamente decisivo nella Casa Bianca di Donald Trump.

Diverse delle questioni che menzioneremo in questo video e che poi approfondiremo nei video successivi perché non basterà un video soltanto per affrontare i vasti temi descritti dalla web nel suo articolo, si sono poi rivoltate contro Trump. Quindi Trump le ha portate alla Casa Bianca, ha dato loro delle posizioni di altissimo rilevo ma poi si sono rivelate essere suoi nemici, lo hanno tradito in buona sostanza e si sono rivoltate contro dopo che lui ha lasciato la Casa Bianca.

Ma non tutte hanno fatto così, alcune sono rimaste vicine e sono vicine ancora oggi. È importante conoscere questi fatti, soprattutto in previsione di una possibile rielezione di Trump alla casa bianca per capire quali sono stati i problemi del primo giro, del suo primo mandato e quali potrebbero essere problemi che si ripresentano in un potenziale secondo mandato. Non vuol dire necessariamente che si ripresenteranno, ma siccome sappiamo che Trump ha dei legami importanti con questo tipo di fazione politica che costituisce una base essenziale per la sua elezione, direi che bisogna tenerne sicuramente conto. I movimenti religiosi descritti in questa miniserie sono estremisti e sono quindi delle alterazioni, delle aberrazioni rispetto alle denominazioni religiose, alle organizzazioni delle chiese religiose da cui in qualche modo dicono di arrivare.

Sono stati spesso disconosciuti sia dalla popolazione ebraica sia dalla popolazione cristiana americana e in generale le loro teorie, le loro politiche sono da attribuire più che altro ad identità elementali delle persone che le hanno proposte, che le hanno elaborate e che tutto sommato in regione delle tare si trovano anche vicine come scopi.

Vediamo il convergere di interessi tra nazioni differenti, ma perché sono gli interessi di queste persone particolarmente tarate che sono convergenti, non perché siano gli interessi effettivamente delle popolazioni coinvolte o siano gli interessi delle religioni che dicono di rappresentare. Una cosa che tuttavia dobbiamo notare è che queste persone hanno avuto il modo di arrivare in posizioni di potere molto importanti e quindi sono riuscite a scalare i vertici sociali nelle rispettive nazioni e questo evidentemente senza che nessuno li abbia identificati o li abbia in qualche modo isolati.

Questo è un fattore veramente pericoloso, il fatto che si consenta a persone che sono evidentemente bacate di arrivare al top di un’organizzazione sia laica che religiosa, perché le troviamo in qualsiasi organizzazione umana nella vita, è possibile trovare questo genere di persone e la loro presenza non costituisce necessariamente un’accusa nei confronti dei gruppi a cui dicono di fare riferimento o delle popolazioni che dicono di voler rappresentare.

Tuttavia arriviamo nel fatto che queste stesse organizzazioni, queste stesse popolazioni hanno permesso loro di arrivare al potere e questo di solito deriva da una campagna di paura, di terrore promossa da questo tipo di personaggi che fa sì che le persone cerchino qualcuno che le salvi da un pericolo imminente e che sia la persona forte, l’uomo giusto che possa risolvere la situazione, che in qualche modo ponga rimedio a un pericolo che magari non riescono bene a identificare ma che viene costantemente riproposto loro, vuoi da questi personaggi, vuoi dai mass media che possono essere consenzienti, vuoi da altri personaggi che lavorano sul fronte della propaganda per far sì che queste trasformazioni avvengano.

Una popolazione spaventata è una popolazione facilmente manipolabile, l’abbiamo visto durante il periodo del COVID ed è stato visto innumerevoli periodi storici; quindi, non è una novità ma è un fatto di cui tenere conto.

Sarà necessario più di un video per sviluppare tutto il contenuto proposto dall’articolo di Whitney Webb e anche per dare a tale articolo un contesto storico un po’ più ampio, così da dare una progressione completa di quello che è stato l’origine di questi movimenti e per capire come mai siamo arrivati dove siamo. Ma credo che non vi annoierete.

Ma prima di tutto vediamo un breve riepilogo delle azioni intraprese da Israele nella Striscia di Gaza dopo l’attentato del 7 ottobre 2023. Vi propongo un breve video realizzato da una giornalista indipendente, molto brava, che ha sintetizzato una serie d’informazioni che ormai sono confermate come attendibili, come veritiere da numerose fonti. Ecco il video.

Cosa è successo a Gaza

[Laura Elborno]

A Gaza, Israele sta prendendo di mira tutti. Nessuno è al sicuro. Questo è un Hunger Games nella vita reale. Questo è uno Squid Game dal vivo. Questo è un episodio di Black Mirror tradotto nella vita reale. Ma sfortunatamente, sono in gioco le vite delle persone. Non è solo uno show televisivo. Non è solo un film. Non possiamo spegnerlo col telecomando. Non è una finzione. È la vita reale. Il rapporto di uccisioni di civili a Gaza è significativamente più alto del bilancio medio dei civili in tutti i conflitti in tutto il mondo durante il ventesimo secolo. Quindi quello che stiamo vedendo a Gaza è un massacro senza precedenti a ritmi senza precedenti utilizzando una tecnologia senza precedenti. Sappiamo che Israele si affida alla tecnologia dell’intelligenza artificiale per identificare più obiettivi di quanti sia mai stato in grado di identificare ed in un lasso di tempo più breve, il che spiega la portata della distruzione, della devastazione e delle uccisioni che abbiamo visto a Gaza. Un’inchiesta è stata pubblicata dalla rivista 972, intitolata La Fabbrica degli Omicidi di Massa.

E quell’indagine si basava sulle testimonianze di ex funzionari dell’intelligence israeliana, oppure di funzionari in carica al momento, che hanno confermato che Israele prende intenzionalmente di mira le case delle famiglie palestinesi nel corso dei suoi attacchi aerei. E che non si tratta di un incidente. Le nostre famiglie non sono un danno collaterale, bensì costituiscono bersagli intenzionali, perseguiti da parte delle forze armate israeliane. Israele si riferisce a questi obiettivi come obiettivi potenti, e questa è una politica intenzionale che è progettata per creare quanta più carneficina possibile, per creare quanta più disperazione e devastazione possibile.

Nelle parole degli ufficiali dell’intelligence israeliana che descrivono questa pratica, si tratta di fare pressione su Hamas esercitando pressione sull’intera popolazione civile. Questa pratica rientra nella definizione di terrorismo. Il terrorismo è specificamente un attacco illegale contro i civili, usando la violenza per uno scopo politico. Ma, naturalmente, questo non viene mai discusso dai media mainstream. Inoltre, viene sistematicamente evitato anche dai funzionari governativi che stanno armando e finanziando questo genocidio. Così, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’inchiesta sugli omicidi di massa, a Matthew Miller del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti è stato chiesto se credesse che Israele stesse intenzionalmente prendendo di mira i civili. E lui ha risposto: “Non ho visto alcuna prova che Israele stia intenzionalmente prendendo di mira i civili”.

Ora, devo credere forse di avere personalmente più informazioni su ciò che Israele sta facendo a Gaza rispetto al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti? Questa è una premessa folle, perché si tratta di un rapporto pubblico che era stato pubblicato solo pochi giorni prima, eppure il governo statunitense continua a vivere in questa realtà fittizia che ha creato, che gli permette di ignorare le prove evidenti, i video, le foto, le testimonianze che emergono dal campo dei palestinesi che stanno vivendo questo genocidio. Parte della realtà distopica di Israele è il modo in cui usa la tecnologia per opprimere i palestinesi e per portare a termine questo genocidio. Così abbiamo visto Israele usare i droni per inviare messaggi minacciosi ai palestinesi nella Cisgiordania occupata.

[Drone israeliano]

Siete avvertiti ed ammoniti che dovete prendervi cura dei vostri figli. Possiamo colpire ed uccideremo, se necessario, chiunque abbia in mente di fare qualcosa.

[Laura Elborno]

Li abbiamo visti usare altri tipi di droni che hanno un ronzio molto fastidioso e inquietante, e quei droni sorvolano Gaza in ogni momento per far pensare ai palestinesi che un attacco aereo è imminente, ma in realtà è solo il suono del drone che ha l’unico scopo di riempire il cielo di un ronzio allarmante e creare paura nella società palestinese. Abbiamo anche visto Israele impiegare tattiche che consistono nel lanciare volantini che dicono ai palestinesi che devono evacuare, ma non è chiaro dove debbano andare, perché sappiamo che Israele ha comunque bombardato qualsiasi località in cui aveva prima detto ai palestinesi di evacuare, e questi luoghi, che avrebbero dovuto essere sicuri, non sono stati risparmiati dalla brutalità degli attacchi aerei israeliani.

Abbiamo visto Israele fare affidamento sulla tecnologia QR, dicendo ai palestinesi che i loro quartieri sono stati divisi in ordini numerati, e che annuncerà quali numeri saranno attaccati dall’aria, e che i palestinesi dovrebbero evacuare da un’area numerata, ad un’altra area numerata, ma lo ha fatto proprio nel momento in cui stava tagliando le comunicazioni in modo che i palestinesi non potessero nemmeno accedere a questa tecnologia molto contorta. Inoltre, chi fosse riuscito ad accedere comunque a queste informazioni, e fosse andato dove indicato, ancora una volta, non sarebbe stato risparmiato e sarebbe stato comunque preso di mira. Quindi questa messa in scena serve solo per creare l’impressione che Israele stia fornendo uno sbocco sicuro per i palestinesi, ma la realtà è che nessun posto è sicuro, e che ovunque Israele abbia detto ai palestinesi di andare durante questo genocidio, è poi diventato un obiettivo degli attacchi aerei.

Le armi che vengono usate a Gaza sono le più avanzate che esistano, e in molti casi vengono testate sulla popolazione civile di Gaza, come battesimo del fuoco. E sappiamo anche che una volta che queste armi sono state testate sui civili di Gaza, possono essere vendute ai governi di tutto il mondo con l’etichetta, testate in battaglia, e questo ne aumenta il valore commerciale. Tutto questo è ovviamente distopico, non c’è altra parola per definirlo, soprattutto se si pensa che, a Gaza, vive un milione di bambini, che costituiscono metà della popolazione, e che mentre vengono bombardati con le armi più avanzate conosciute dall’uomo, muoiono anche di fame e di disidratazione, e soccombono alle malattie.

Non credo che ci sia alcun modo per noi di comprendere davvero la portata della sofferenza umana che si vive a Gaza in questo momento. In quel posto troviamo ogni forma di sofferenza umana che possa esistere. Non manca niente, dalla fame, alla disidratazione, al rumore delle bombe, al rumore dei droni, e tutto sta proseguendo ininterrottamente da oltre due mesi. La popolazione locale non ha mai avuto un giorno di tranquillità. Vive in mezzo al lezzo della morte. Ogni cosa odora di gas tossico che vi brucia i polmoni. Non c’è aria fresca. Non c’è aria pulita. Tutto puzza di carne e sangue in putrefazione.

Ovunque si vada, c’è solo distruzione. Ovunque si vada, si vedono scene di cemento, ferro e sangue, edifici distrutti, case distrutte e aziende distrutte. Il modo in cui le persone devono vivere nei loro corpi, in questo momento, è un condensato di pura ansia, depressione, shock, disturbo da stress post-traumatico senza fine. Le sensazioni che provi se vieni ferito in questi attacchi aerei. L’enorme quantità di dolore e di agonia, l’incapacità di trovare sollievo. Non ci sono medicine. Non c’è anestesia. Abbiamo sentito notizie di donne incinte costrette a partorire con taglio cesareo senza anestesia. La cugina di mio cognato ha partorito di recente, e lui ha descritto la scena del parto dicendo che la cugina ha dato la luce al bambino sdraiata sul pavimento gelido di una scuola dell’ONU. dove non c’era elettricità e c’era solo una torcia elettrica e la luce di un iPhone per guidare le persone che l’aiutavano.

Quando si pensa a tutto questo, ci si rende conto che, a Gaza, non c’è un briciolo di sollievo da nessuna parte, e che i sensi di tutti sono bombardati, di proposito, da diverse forme di tortura in ogni singolo momento e senza alcuna sosta.

Le origini della nuova Sion

Bene, allora chiariamo alcuni termini importanti. Per gli ebrei il monte Sion è considerato la dimora di Dio, quindi è il monte da dove proviene la benedizione e il castigo divino. Il sionismo, il cui nome deriva da questo monte, è invece un’ideologia politica, il cui fine è l’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico e il supporto a uno stato ebraico in quella che è definita poveramente la terra di Israele.

La terra di Israele in quanto tale è la regione, secondo la Bibbia e secondo le scritture religiose anche ebraiche, promessa da Dio ai discendenti di Abramo, attraverso suo figlio Isacco e agli israeliti discendenti di Giacobbe, Giacobbe di botte di Abramo. Costituisce la terra promessa ed è parte del patto fatto con Abramo e Israele. La tradizione ebraica considererà la promessa valida per tutti gli ebrei, compresi coloro che sono poi diventati ebrei essendosi convertiti nella religione ebraica e non per discendenza di razza.

Il termine però non deve essere confuso, quello appunto di terra promessa o terra di Israele, con l’attuale stato di Israele, che è uno stato politico moderno, più piccolo rispetto alla terra di Israele originale e i cui confini non sono quelli originali definiti nella Bibbia, ma che è stato usato come termine politico dal 1967 in avanti per giustificare le politiche dei partiti israeliani, soprattutto quelli di destra, in particolare Likud, che è un partito che oggi è al potere.

Spostiamoci da Israele e veniamo negli Stati Uniti, dove troviamo il CUFI, la Christians United for Israel, che è la più grande organizzazione pro-Israele negli Stati Uniti. Con 7 milioni di membri supera di 2 milioni l’intera comunità ebraica americana, quindi il CUFI, che è questa organizzazione cristiana che sostiene lo stato di Israele, che sostiene sionismo, ha molti più membri che non sono ebrei di quanti ebrei esistano negli Stati Uniti.

È una delle varie organizzazioni che nella storia americana ha promosso lo stato di Israele e il sionismo. Infatti, come vedremo tra poco, la creazione dello stato di Israele è basato sul dominio e sugli interessi di una singola razza. Infatti, come vedremo, la creazione dello stato di Israele e il concetto di sionismo non sono quelli che noi sappiamo essere solitamente, secondo la ricerca condotta da Whitney Webb, ma affondano radici molto più indietro nel tempo e sicuramente lontano da quelle che conosciamo, portandoci in Inghilterra e in America nel 1600.

Il concetto del sionismo è che la creazione dello stato di Israele deve essere basato sul dominio e sugli interessi di una singola razza ed è un requisito indispensabile per l’avverarsi di una profezia sulla fine dei tempi e per il ritorno di Cristo sulla Terra, il cosiddetto “secondo avvento”.

Quindi, per questi cristiani, i cristiani sionisti, la creazione dello stato di Israele nel 1948 e la conquista israeliana di Gerusalemme nel 1967 sono stati i primi due passi essenziali per realizzare questa loro profezia, che non c’entra niente con le profezie ebraiche o sioniste, e quelle magari le vedremo in una seconda situazione, in una seconda puntata. Bensì sono profezie proprie di questo filone di cristiani sionisti che derivano oggi, nell’epoca moderna, dai cosiddetti cristiani evangelici, che sono 20 milioni e che utilizzano un blocco elettorale fondamentale per il partito repubblicano, infatti il loro voto è essenziale per l’elezione di Donald Trump, è stato essenziale per l’elezione del 2017, è stato essenziale per l’elezione del 2020, anche se Trump ha perso in quell’occasione, e sarà essenziale nel 2024.

Allora, questo filone di cristiani sionisti, che derivano dagli evangelici, vuole la demolizione della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme e anche la distruzione della cupola della roccia, che sono entrambi luoghi sacri islamici che si trovano a Gerusalemme e che devono essere distrutti completamente per edificare il terzo tempio di Israele. Il primo tempio, giusto per dare un contesto storico, fu edificato da Solomon e fu distrutto dai Babilonesi nell’assedio di Gerusalemme del 587 a.C.

Il secondo tempio fu invece distrutto dai romani durante l’assedio di Gerusalemme nel 70 d.C. L’edificazione del terzo tempio farebbe avverare la profezia della fine dei tempi. Quindi, laddove la creazione dello Stato di Israele e la riconquista della città di Gerusalemme sono stati due passi essenziali verso la realizzazione, praticamente, dell’Apocalisse, il terzo e ultimo passo essenziale è la distruzione di questi edifici sacri per la religione islamica e l’edificazione del terzo tempio.

Il duplice tradimento britannico

Per chiarire, tanti romani quanto l’Impero Ottomano, che hanno governato la terra di Palestina, che oggi è diventata in parte Israele, hanno concesso agli ebrei di vivere in quei territori senza essere disturbati, potevano continuare a mantenere la loro religione, potevano avere proprietà, potevano condurre attività, lavorare come tutti gli altri, in effetti era una condizione di notevole libertà. Gli attuali palestinesi che rimangono in Palestina o rimangono in Israele, a seconda di come vogliamo vedere la distribuzione di spazi, sono i veri eredi genetici dei semiti dell’epoca, molti dei quali si convertirono nel tempo a cristianesimo, all’islam, perché si sono sposati con persone delle altre religioni, perché conveniva convertirsi, ma, ripeto, tanto i romani quanto gli ottomani non hanno mai imposto agli ebrei di convertirsi, se volevano restare della loro religione potevano restarlo e tra l’altro è sempre stato possibile per gli ebrei andare in Palestina o andare in qualsiasi altro paese arabo dove erano comunque benvenuti.

Infatti vediamo che prima dell’arrivo del sionismo moderno, che ha preso slancio dalla Gran Bretagna, non c’era nessun problema di convivenza tra ebrei cristiani e musulmani in Medio Oriente, sia che fosse la Palestina, sia che fosse l’Iraq, sia che fossero altri stati arabi, non tutti gli stati naturalmente, però diciamo sicuramente l’Iraq e sicuramente la Palestina vedevano una importante quantità di ebrei che vivevano tranquillamente, avevano tra l’altro costruito loro famiglie, avevano una casa, avevano degli stili di vita piuttosto elevati e io ho sentito personalmente il racconto di persone ormai anziane che per esempio vivevano in Iraq e che furono costrette a lasciare l’Iraq e a trasferirsi in Israele per opera dei sionisti laddove si trovavano benissimo in Iraq, ma vedremo per quale motivo poi si dovrebbero trasferire.

Infatti quello che è successo è che con il lancio del progetto sionista, quindi della formazione dello Stato di Israele da parte dei britannici, quello che accade fu che arrivarono parecchi ebrei dall’Europa, quindi ebrei che non avevano lo stesso tipo di origine razziale rispetto ai semiti, erano appunto di razza differente e hanno iniziato ad occupare i territori occupati precedentemente dai legittimi proprietari, cacciandoli e spingendoli vuoi verso la Silesia di Gaza, vuoi verso la Cisgiordania e sottraendo loro via via le proprietà che venivano sostanzialmente requisite.

E questo sotto naturalmente l’auspicio dei britannici che avevano fatto un doppio patto, ossia durante la prima guerra mondiale i britannici avevano grossi problemi di cassa, stavano perdendo la guerra, prima che arrivassero gli Stati Uniti erano messi veramente male e non sarebbero riusciti a sopravvivere al conflitto che tra l’altro loro stessi avevano scatenato perché se andate a vedere i video che propongo nella sezione “Il nuovo ordine mondiale” scoprirete che la prima guerra mondiale è stata in realtà architettata, promossa, scatenata e sviluppata da una ristretta cerchia di elitari britannici, un’organizzazione che si chiamava “Secret Society”, fondata da alcuni nobili con la partecipazione della casata di Rothschild, finanziata da Rothschild e che aveva, da Stacey Rhodes, che era uno dei personaggi più ricchi dell’epoca dell’impero britannico, che era riuscito a sfruttare le miniere di diamanti e d’oro in Sudafrica e nell’Africa meridionale per arricchirsi e che aveva quindi creato una base di finanziamento con cui favorire la ricostruzione dell’impero britannico.

Per fare questo il Secret Society decise di farsi che la Germania venisse sottoposta a un aggiramento e una pressione su tutti i fronti, lavorando incessantemente con i russi, con i francesi, con diversi attori sulla scacchiera europea fino a che i tedeschi furono costretti ad attaccare e poi sappiamo come è proseguita la guerra. E se volete sapere di più andate a vedere il video nell’area del nuovo ordine mondiale, ci sono molti altri video che potrei fare sull’argomento che descrivono in dettaglio tutti i passaggi e tutti i personaggi coinvolti nella questione.

Però dopo aver scatenato la Prima Guerra Mondiale i britannici erano decisamente in difficoltà e avevano bisogno di essere finanziati dai Rothschild che avevano comunque alimentato la guerra e di conseguenza promisero ai Rothschild con la famosa dichiarazione Balfour da parte del ministro degli esteri britannico, si chiamava Balfour, promisero la creazione appunto di uno stato Israele nel territorio palestinese una volta che la guerra fosse stata vinta. Parallelamente i britanni ci avranno anche promesso agli arabi la possibilità di spartirsi quella terra e di spartirsi altre terre in Medio Oriente qualora li avessero aiutati militarmente a combattere gli ottomani, a combattere i turchi, cosa che gli arabi fecero.

Terroristi fin dall’inizio

Di conseguenza i britanni avevano promesso la stessa cosa a due gruppi opposti, a due gruppi separati e fu proprio anche questo tradimento duplice iniziale che poi scatenò i conflitti perché da una parte gli arabi si trovarono con un palmo di naso, avevano combattuto, erano morti per sconfiggere l’impero ottomano che avevano effettivamente sconfitto per poi trovarsi in buona sostanza la terra lottizzata da britannici e francesi e dall’altra parte i britannici furono comunque abbastanza arresti a concedere l’uso dello Stato di Israele ai sionisti e questo scatenò quindi una serie di attività terroristiche da parte dei sionisti. I sionisti infatti iniziano a fare attentati nei confronti del governo britannico in Palestina fino a che questi si decise dopo la seconda guerra mondiale di concedere la terra agli israeliani e subito dopo sempre questi terroristi israeliani condussero diversi attentati contro i loro stessi compatrioti, altri ebrei che vivevano ad esempio in Iraq per costringere questi ebrei a trasferirsi in Israele, quindi creare l’ambiente pericoloso, convincere che erano in rischio di vita quando poi venivano uccisi dai loro stessi fratelli e costringendo anche il governo iracheno, piuttosto che altri governi arabi a cercare di espellere gli ebrei che avevano vissuto in quelle terre fino a quel momento senza nessun problema, proprio perché attiravano attentati di tipo terroristico che naturalmente questi governi non volevano.

Quindi il governo israeliano ha adottato tecniche terroristiche fin dall’inizio per far sì che si creasse una divisione artificiale tra ebrei e arabi e cristiani nell’area mediterranea, divisione che prima non c’era, nel senso che prima convivevano tranquillamente. Tra l’altro il terreno acquisito dal governo sionista fu gestito secondo un modello comunista, credo che ancora oggi anche gli israeliani che sono cittadini israeliani non possiedono realmente le proprietà in cui vivono, ma le ottengono in affitto in cessione da parte del governo, se non ho capito male. Questo, tra l’altro, è il modello perfetto per il World Economy Forum che vuole che nessuno di noi sia proprietario del terreno della propria casa, ma che le riceva in affitto dallo Stato.

In effetti il modello sinistro attuale, tra i quali anche un israeliano che sia israeliano doc, che sia di discendenza semitica garantita e accertata, venga considerato antisemita e venga messo da parte qualora non sia d’accordo con la politica del governo, che è un governo sostanzialmente laico, che quindi ha ben poco a che fare con la razza della religione ebraica. Un’altra cosa interessante è che i sionisti si opposero al trasferimento degli ebrei dalla Germania in Palestina prima della Seconda Guerra Mondiale, durante gli anni ’30 e poi durante la Seconda Guerra Mondiale, perché dicevano che non era giusto fare un trasferimento fino a che non ci fosse stato uno stato ufficiale, una nazione ufficialmente costituita.

Questo laddove per esempio Hitler, che era dichiaratamente favorevole al sionismo, avrebbe avuto piacere che gli ebrei se ne andassero e andassero in Palestina, visto che era un modo per liberarsene più rapidamente. Ma c’era questo ostacolo che impediva il trasferimento degli ebrei, che sarebbero tutti andati senza nessun problema in Palestina, perché ci erano andati prima e non c’era nessun ostacolo al loro insediamento. Quindi vediamo che in realtà i sionisti che poi hanno accavalcato l’Olocausto hanno contribuito a crearlo concretamente. La relazione tra Israele e Stati Uniti è molto particolare, perché da principio gli Stati Uniti erano decisamente contrari allo Stato di Israele, magari non in modo aperto o palese, ma lavoravano dietro le quinte per ostacolarne la diffusione o comunque lo tenevano a freno.

L’ascesa del sionismo americano

Sono stati pubblicati libri in materia, per esempio ce n’è uno che si intitola “La guerra segreta contro gli ebrei” di John Loftus, che attinge a documenti ufficiali del governo statunitense in cui si dimostra che fino bene o male agli anni ’70 e direi anche buona parte degli anni ’80, il governo americano faceva di tutto per ostacolare la diffusione di Israele, per ostacolare quella che comunque era un’operazione coloniale condotta per conto dei britannici sostanzialmente. Poi dagli anni ’90, grazie a uno sviluppo notevole della lobby a sostegno di Israele negli Stati Uniti, che oggi controlla gran parte dei politici americani presenti sia al congresso oppure alla Casa Bianca, e soprattutto dopo l’arrivo al potere del filone dei sionisti cristiani con George Bush Senior e poi ancora di più George Bush Junior e dopo l’attentato delle Torri Gemelle, naturalmente questo tipo di filone è diventato estremamente importante e il ruolo giocato da questa particolare fazione religiosa americana è diventato preponderante poi sicuramente durante la presidenza di Donald Trump che ha visto un’influenza notevole di questo gruppo all’interno della politica di Trump nel Medio Oriente.

E in effetti tre personaggi chiave della presidenza di Donald Trump sono membri di questo particolare movimento politico dei sionisti cristiani. Il primo è Mike Pence, vicepresidente di Donald Trump, che tra l’altro, ricordate, abbiamo parlato in un video precedente, ha firmato personalmente una delle bombe inviate agli israeliani con cui gli israeliani hanno bombardato i civili di Gaza. Mike Pompeo invece che è stato direttore della CIA e poi segretario di Stato sotto Trump, quindi ministro degli esteri, era anche lui uno stretto aderente di questo filone di aberrato religioso che cerca di provocare la fine del mondo. L’abbiamo visto recentemente a festeggiare, a danzare insieme all’esercito israeliano che aveva appena massacrato un po’ di civili e sappiamo che durante la presidenza Trump abbastanza si proponeva come alleato di Trump, lo adulava pesantemente, ma poi appena se n’è andato lo ha attaccato direttamente ed è chiaro che vuole proporsi come presidente alle prossime elezioni, questo è scontato.

Il terzo personaggio sempre di questo filone è stato John Bolton, a cui Trump ha affidato per un certo periodo la posizione di consigliere per la sicurezza nazionale, che è una delle posizioni più strategiche all’interno della Casa Bianca, è colui che coordina tutta l’attività di intelligence, in più quella dei militari, sia quelle civili che quelle militari, e che fornisce al presidente consigli sul da farsi in questioni di sicurezza nazionale, che vuol dire di politica estera. È stato Bolton che ha impedito il ritiro delle truppe dall’Afghanistan sotto Trump, è stato sempre Bolton che ha impedito il ritiro delle truppe americane dalla Siria, che invece Trump voleva attuare, ha fatto una serie di altri guai, compreso quello di tentare di scatenare la guerra contro l’Iran, cosa che non è riuscita.

A un certo punto Trump l’ha mandato via, però già il fatto che l’avesse fatto arrivare alla Casa Bianca ha sorpreso moltissimi, anche tra gli elettori repubblicani, perché Bolton ha una lunga storia di guerrafondaio ed è decisamente una persona psicopatica, direi che sia stato accertato, senza ombra di dubbio. Un altro personaggio sionista fino al midollo, che però non è cristiano, quindi non è un cristiano sionista, è Jared Kushner, il genero di Trump, a cui Trump sostanzialmente ha affidato la gestione della Casa Bianca.

Ce l’ha detto anche Tucker Carlson, che lo ritiene un errore, in effetti Trump quando è arrivato alla Casa Bianca si è portato dietro la figlia, Ivanka, con il genero e Jared Kushner ha preso in mano la gestione vera e propria. Lo vedremo in più a una serie di situazioni estremamente critiche, ma lo vedremo meglio in un video in cui lo riproporrò personalmente come parte di questa miniserie. Altri sionisti della fine dei tempi presenti nella presenza di Trump sono stati Jason Greenblatt, consigliere di massimo livello del Presidente, insieme a Kushner, e David Friedman, ambasciatore americano in Israele sotto Trump.

Alle origini della nuova Sion

Ma ritorniamo all’origine, lasciamo da parte un attimo la presenza di Trump e quelli che sono i tempi moderni e cerchiamo di andare a vedere quelle che sono le radici dei cristiani sionisti, dove viene questo movimento che addirittura è precedente alla nascita del sionismo moderno. Allora, come abbiamo detto, i cristiani sionisti condividono gli stessi obiettivi dei sionisti religiosi e estremisti israeliani. Per entrambi è necessario accelerare la fine dei tempi ed avviare l’Apocalisse che seguirà la costruzione del Terzo Tempo in Gerusalemme. Ma poi hanno idee diverse su quello che succederà dopo; quindi, sono d’accordo sul fatto che bisogna arrivare all’Apocalisse il prima possibile e che questo sia un obiettivo condiviso da entrambi, ma una volta che poi ci arriveranno, secondo loro, succederanno cose diverse.

Ma, di nuovo, non è molto importante la loro interpretazione perché chiaramente abbiamo a che fare con menti profondamente distorte. Però noi scopriamo che questo movimento ha formato un’alleanza fin dal 1800, all’inizio del 1800, per garantire il verificarsi delle rispettive profezie. Quindi prima ancora che si manifestasse la dichiarazione di Balfour, prima ancora che si arrivasse alla Prima Guerra Mondiale, nelle fasi preparatorie, perché comunque la Prima Guerra Mondiale è stata preparata a partire dal 1892 se non ho sbaglio, c’è avuto un bel po’ di tempo prima di arrivare a farla scatenare veramente e farla portare avanti. E ancora prima di questo già questi due filoni stanno lavorando insieme.

Il sionismo cristiano, come ho detto, è una forza politica formidabile negli Stati Uniti e ha un peso determinante nella cosiddetta lobby ebraica. La lobby ebraica è stato scritto un libro addirittura in materia nel 2015 se non ho sbaglio, e ha una forza tale per cui nessun politico si può neanche sognare nei Stati Uniti di andare contro la lobby ebraica, perché non soltanto verranno tracciati finanziamenti essenziali per la direzione di quel politico, la lobby finanzierà altri candidati politici in opposizione rispetto a colui che osa mettersi contro e in più scatena una vera e propria campagna di diffamazione pubblica sui media che sono totalmente allineati con la lobby al fine di distruggere, marchiandolo come antisemita, chiunque cerchi di ostacolare gli obiettivi della lobby ebraica che di nuovo non è prevalentemente ebraica ma è prevalentemente popolata, organizzata, gestita e finanziata da questi sionisti cristiani.

Quindi in effetti le origini dello Stato di Israele vengono solitamente fatte risalire ufficialmente alla dichiarazione di Balfour del 1917, dichiarazione preparata dal ministro Arthur Balfour e inviata al Lord Rothschild, promettendo la creazione di questo Stato a condizione che i Rothschild continuassero a finanziare lo sforzo bellico britannico. Vi ricordo che tutte le guerre, sicuramente a partire dalla prima guerra mondiale in avanti, sono state tutte guerre di banchieri, per i banchieri è essenziale avere guerre costanti perché la guerra è una condizione in cui gli Stati si indebitano e quando escono dalla guerra sono costretti a fare quello che i banchieri gli dicono di fare, perché devono ripagare tutti i debiti che hanno accumulato e nel frattempo di solito hanno distrutto la valuta e potremmo fare ore di video su quello che è la distruzione della sterlina partendo da prima della Prima Guerra Mondiale a subito dopo a proseguire il ruolo che questa distruzione ha avuto nel generare la grande depressione per portarci fino alla Seconda Guerra Mondiale.

Quindi quando ci sono grandi guerre, come anche quella che abbiamo oggi in Ucraina, ci sono sempre dietro grandi banchieri che stanno cercando di fare i propri interessi o che si combattono per vedere chi la spunterà alla fine, ma di solito tra loro non è che si mangiano più che tanto. Però le vere origini del sionismo vanno molto più indietro e dobbiamo tornare al 1600 con la formazione di una particolare fazione protestante inglese che poi si trasferì negli Stati Uniti. Stiamo parlando dei puritani. I puritani sono una fazione, ed erano una fazione già all’epoca, del protestantismo inglese che ebbe un ruolo molto importante nella fase iniziale della colonizzazione americana. Per i puritani gli ebrei hanno sempre costituito una parte essenziale della loro escatologia.

Per l’escatologia, l’abbiamo detto in un video precedente, si intende la teologia della fine dei tempi. I puritani vedevano nella fine dei tempi un obiettivo necessario, avevano le loro profezie e si vedevano giocando un ruolo importante in tale scenario grazie anche al contributo di John Owen, un teologico inglese del 1600, membro del Parlamento inglese e amministratore dell’Università di Oxford, che credeva fortemente che il ritorno degli ebrei in Palestina fosse essenziale perché si avverasse questa profezia della fine dei tempi. I puritani dell’epoca tra l’altro aspiravano alla completa rimozione della casa reale britannica ed erano in antagonismo diretto con gli episcopali che avevano ancora forti legami con il papato di Roma. Infatti l’evoluzione religiosa in Gran Bretagna e protestanti in Gran Bretagna è particolare perché non ci fu una vera e propria rottura tra Roma e l’Inghilterra in termini di dottrina ma fu che il re, i monarchi britannici, non volevano più riconoscere la supremazia del papa come supremazia politica, quindi crearono la chiesa anglicana che aveva più o meno gli stessi principi in origine della chiesa cattolica, salvo non riconoscere l’autorità del papa, poi via via si sono un pochino allontanate.

L’inquisizione protestante sbarca in America

Però gli episcopali all’epoca, stiamo parlando del 1600, erano ancora molto vicini a Roma come posizioni, mentre i puritani che avevano adottato invece come principio il protestantesimo più classico, anzi quello più stretto, più rigoroso di Calvino, il personaggio, diciamo il teologo protestante che aveva creato un enclave nella città di Ginevra in Svizzera, costruendo una città basata sui suoi principi estremamente rigorosi, dove di fatto avviò addirittura un’inquisizione protestante, perché anche i protestanti hanno avuto un’inquisizione, non soltanto i cattolici, quindi i calvinisti erano estremamente rigorosi, erano la fazione più stretta in assoluto in termini di principi del protestantesimo, i puritani si rifacevano ai calvinisti e volevano portare questo tipo di criterio in Inghilterra senza grande successo a dir il vero. E in effetti i puritani, come anche per loro tradizione, hanno le regole morali più restrittive in assoluto e di solito quando ci sono queste regole estremamente restrittive, estremamente rigorose e si segue uno stile di vita estremamente rigido è perché c’è una grandissima propensione al peccato, di solito sono inversamente proporzionali, più una popolazione è peccatrice, più tende a esibire delle regole estremamente rigorose.

Quindi i puritani, tuttavia, non rappresentavano una vera e propria chiesa autonoma, non erano una delle diverse chiese protestanti, erano un movimento all’interno della chiesa protestante, così come oggi lo sono gli evangelici per molti versi. Quindi qual è il ruolo dei puritani nella creazione della nuova Sion, la nuova Israele? Allora la fondazione della nuova Sion ci viene raccontata da un altro libro, si intitola Tolerance, The Liberation of Mankind, quindi Tolleranza, la liberazione del genere umano, scritto da Hendrik Willem van Loon, a cui vi farei un riferimento in video precedenti, anche in passato, perché è un libro storico molto bello, molto istruttivo, e lui ci racconta che i puritani americani erano di fatto un piccolo gruppo di coloni, e lui ci racconta di fatto che i primi coloni americani, e lui ci racconta di fatto il ruolo appunto dei puritani nella creazione americana, e ci dice che un piccolo gruppo di coloni denominato i padri pellegrini, e spesso citato anche da Trump nei suoi discorsi politici, decise di lasciare l’Inghilterra alla ricerca di una nuova patria a bordo del famoso vascello Mayflower, ne avrete sentito sicuramente parlare se avete studiato la storia degli Stati Uniti.

Il nome di pellegrini non aveva connotazioni religiose precise, questi erano semplicemente persone che non venivano in America in pellegrinaggio, erano semplici artigiani che volevano sfuggire all’influenza papale che ancora esisteva in Inghilterra e trasferirsi in una patria protestante, o comunque una patria dove la presenza cattolica non ci fosse, fosse da tutto assente, perché i puritani sono sempre stati direttamente opposti alla Chiesa Cattolica.

Da nemici del papa ad eredi di Mosè

Dapprima attraversare il mare del nord e andare in Olanda, ma all’epoca l’Olanda stava attraversando una grossissima crisi, una grande depressione e perciò furono costretti a vivere nei bassi fondi, a vivere di stenti, non era una vita possibile e naturalmente fu un’esperienza molto difficile, molto pesante. Per cui decisero di tornare indietro, di imbarcarsi sul Mayflower, diretto in Virginia, nelle nuove colonie americane, ma a causa di correnti sfavorevoli e di un’incapacità di navigazione a parte dell’equipaggio, la nave arrivò molto più a nord, sulle spiagge del Massachusetts, che sarebbe lo stato in cui si trova la moderna città di Boston. Poco preparati ad una vita di pionieri, propensi ad un’ordinazione di tipo più comunista, che tra l’altro li troviamo anche in Israele incidentalmente, quindi di condividere cose, vivere in comunità eccetera eccetera, molti di loro morirono di stenti e di malattie e di freddo.

I pochi superstiti furono salvati dall’intervento di alcuni indiani delle tribù locali che li contattarono. Uno di questi indiani, Squanto, era stato schiavo degli inglesi ed era riuscito a tornare in patria, quindi tornare in America, parlava inglese e spiegò ai coloni come coltivare il mais, come estrarre sostanze nutritive degli alberi del posto, quindi insomma come insediarsi nella nuova terra e sopravvivere. E quindi i coloni sopravvissuti utilizzarono le tecniche consigliate da Squanto, riuscirono ad avere il primo raccolto e per festeggiare questo primo raccolto invitarono i loro vicini indiani e insieme pranzarono.

Fecero una festa che durò diversi giorni che poi è la base della festa del ringraziamento che ancora oggi gli americani festeggiano tutti gli anni, che è una delle feste più importanti, che sarebbe appunto la festa del ringraziamento nei confronti di questa tribù di indiani che aveva accolto questi pellegrini e li aveva aiutati a sopravvivere spiegando loro come inserirsi, come adattarsi alla nuova terra. E i nuovi coloni e gli indiani vissero in pace per 50 anni, ma presto i sopravvissuti, quindi i primi arrivati, i primi puritani arrivati con la Mayflower furono sommersi dall’arrivo di migliaia di nuovi coloni che appartenevano tutti al filone sempre puritano ma che erano molto più rigorosi, quindi venivano da una variante ancora più rigorosa, ancora più rigida, ancora più intollerante del filone puritano e che trasformarono per molti secoli, per diversi secoli, il Massachusetts nella versione americana della Ginevra calvinista con tanto di inquisizione e persecuzione di coloro che non erano d’accordo.

Essendo comunque sempre in pericolo di morte imminente, perché comunque l’area rimaneva fredda, poco fertile, poco adatta per l’insediamento di popolazioni europee che non avevano abitudini tali da permetterlo di sopravvivere in situazioni tanto difficili, svilupparono una forma di religione decisamente morbosa, distorta e fortemente aberrata, al punto da cominciare a credere di essere gli eredi effettivi di Mosè e di Gedeone, un altro personaggio biblico scelto da Dio per salvare gli ebrei dall’idolatria. Quindi questi puritani progressivamente decisero di essere coloro che avevano proseguito la missione di Mosè, anche perché avevano vissuto una vita di tali stenti e tali difficoltà, avevano delle regole di vita talmente rigorose e talmente intollerabili, che l’unica spiegazione possibile è che fossero stati mandati da Dio per creare una nuova terra promessa.

La logica conseguenza di questo allungamento è che chiunque non fosse d’accordo con loro era un miscredente, era nel torto e quindi doveva essere perseguito, ucciso e perseguitato. Quindi iniziarono naturalmente ad attaccare gli indiani, a rubargli le terre, a uccidere quegli stessi nativi che gli avevano aiutato a sopravvivere. Ma non solo, si trasformarono anche in aggressori nei confronti dei loro stessi compaesani che magari non erano così pronti ad aderire ai loro principi rigorosi e chiunque non fosse d’accordo venne fustigato, gli tagliavano le orecchie, gli tagliavano la lingua e li cacciavano a morire nella foresta. Quei pochi che sopravvivevano era perché riuscivano a scappare in colonie vicine gestite dagli svedesi piuttosto che dagli olandesi. Vediamo quindi un primo modello di sionismo sviluppato integralmente in territorio americano. È durato fino alla guerra dell’indipendenza americana e alla costituzione formulata dai padri fondatori che rese illegale questo tipo di comportamenti.

Ma nonostante la costituzione avesse dichiarato illegale, questo tipo di approccio ha continuato, come abbiamo visto, nella storia americana ancora abbastanza lungo e mi sembra abbastanza evidente che già in America questo gruppo di intransigenti e personaggi che si credevano giustificati da Dio a fare tutto quello che volevano abbiano dimostrato una grande capacità di rubare la terra agli altri e massacrare chiunque non fosse d’accordo con loro. Quindi nonostante la costituzione, nonostante lo sviluppo poi di un governo statunitense che era totalmente contrario a questo tipo di impostazioni, appunto come voluto dai padri fondatori, questo filone di pseudo-religioso e questo tipo di impostazione mentale di deformazione è rimasto e si è sviluppato costantemente in territorio statunitense spostandosi poi da nord verso sud, anche verso i nuovi territori che diventavano disponibili e oggi l’abbiamo visto riaffiorare in modo più formale, più ufficiale nel 1800, appunto con i cristiani sionisti che a quel punto hanno cominciato a formulare dei piani specifici per la ricostituzione dello Stato di Israele, ma ne parleremo meglio nel prossimo video.

Roberto Mazzoni

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