L’impero dei robot – parte 2 – MN #267

Lo scopo di questo video è stabilire se o meno in futuro o nel presente la nostra vita dipende dalle macchine e la prosecuzione della nostra esistenza sia subordinata alle decisioni di una macchina. Sono Roberto Mazzoni, questo è Mazzoni News dalla Florida di aggiorno su questioni politiche, tecnologiche ed economiche degli Stati Uniti e non solo degli Stati Uniti e siamo tutti insieme nella ricerca della verità, ma in questo caso la verità che vogliamo capire è se quello che ci ha detto Whitney Webb nel video 266, quindi l’impero dei robot parte 1, che vi invito a vedere nel caso non l’abbiate visto, è effettivamente la realtà oppure è un’esagerazione. Inoltre se è qualcosa che succederà in un passato più o meno lontano oppure se è già qui con noi oggi.

Whitney Webb è una giornalista indipendente, ne ho già presentato alcuni contributi su Mazzoni News in passato, è una persona che segue gli argomenti molto in profondità e soprattutto si dedica ad argomenti che sono un po’ fuori dai temi generali che compaiono sia sui mainstream media sia su altri media indipendenti. In questi ultimi mesi qualcuno di voi mi ha detto che sono diventato un pochino più pessimista, può darsi, direi che la situazione in cui viviamo presenta diverse sfide e in realtà sto filtrando moltissime delle informazioni che mi arrivano e che sarebbero potenzialmente anche più allarmanti ma che non ritengo che siano importanti o affidabili o significative per poter decidere il proprio futuro.

Mentre invece ho cercato di fornirvi contributi anche misti e diversi di fonti che non avevate mai visto in passato per farvi capire un pochino i movimenti che ci sono a livello politico economico e finanziario che stanno un po’ modificando il mondo in cui viviamo. Dov’è che è chiaro che presentare il problema senza fornire una soluzione è sempre piuttosto deprimente ed è per quello che ho creato la legione Bitcoin e vi posso garantire e penso che possa essere confermato ai legionari che lo spirito della legione è estremamente positivo e estremamente ottimista.

Però come ho affermato nei miei video passati e come ribadisco in questo, l’unico modo per superare una crisi così importante come quella in cui siamo oggi è di essere estremamente preparati e di essere informati sulle cose che contano e di dotarsi soprattutto della conoscenza a livello individuale per affrontare queste nuove sfide. Se voi pensate che questa trasformazione è effimera, transitoria o è semplicemente fumo, vi invito a ricredervi. Whitney Webb ha parlato esplicitamente di un libro scritto congiuntamente dal ex amministratore delegato di Google, Henry Kissinger, che delinea esattamente la traccia che vogliono seguire. Il progetto di grande catastrofe informatica di cui ha parlato nel video che aveva già preannunciato precedentemente non è una cosa che sia inventata lei, fa parte di un piano di lavoro del World Economy Forum, è ufficiale, basta andare sul sito e vedere la documentazione prodotta dal World Economy Forum e da diverse altre agenzie o organizzazioni che collaborano con World Economy Forum e che di fatto seguono la sicurezza informatica dei banchi, sono direttamente interessate a quel tipo di attività.

Quindi stiamo parlando di professionisti che fanno questo di mestiere tutti i giorni e che ci dicono che esiste l’elevata probabilità che sia questa catastrofe, magari provocata da loro oppure semplicemente conseguenza della situazione sempre più critica in cui si trova la sicurezza informatica nel mondo. Sentivo proprio ieri un’intervista con una persona che non c’entra niente con Whitney Webb e che non c’entra niente con le banche, che mi spiegava come la diffusione di strumenti intelligenza artificiale oggi permetta a un attaccante, a un hacker, di sviluppare attacchi in pochissimi minuti che sono sostanzialmente impossibile da fermare da parte di qualsiasi sistema informatico di difesa predisposto dalle banche, tant’è che nel libro “Life after Google”, la vita dopo Google, pubblicata già alcuni anni fa e che ho menzionato nel video precedente, l’autore spiegava che le più grandi banche e i centri importanti dove girano i soldi veri non tengono più i propri computer collegati a internet, quelli veramente importanti dove ci sono, se vogliamo, le copie definitive dei libri master, dei libri contabili, ma li tengono scollegati e il passaggio di informazioni avviene a mano.

Quello che voi vedete quando andate sul sito della banca, al sito online, è una copia, è una riproduzione di quello che c’è dietro e non accedete mai direttamente, infatti quando impostate un’operazione di trasferimento questa non viene eseguita immediatamente, voi vedete che viene riportata immediatamente però ci sono dei ritardi e questi ritardi sono dovuti al fatto che buona parte dei passaggi avviene a mano o comunque avviene attraverso sistemi che non sono collegati a internet. Questo perché, ormai dimostrato, che a parte la blockchain di bitcoin, che questo è dimostrato, nessun altro sistema informatico collegato a internet sia difendibile, è solo una questione di tempo, quanto tempo ci vuole, quanto sfrutto ci vuole per essere attaccato, ma non entriamo adesso in discorsi sulla sicurezza informatica e su tutto il resto, quello che però volevo farvi capire è che l’obiettivo mio e di Whitney Webb non è di assillarvi la vita, entrambi faremo sicuramente qualcosa di diverso, volentieri, ma è quello di informarvi, è il compito di un giornalista e informarvi nel modo più dettagliato, più documentato se possibile, o più realistico possibile.

Dopodiché aspetta a voi trovare la soluzione, aspetta a voi decidere se la cosa vi interessa oppure aspetta a voi semplicemente andare da un’altra parte e prendere informazioni da qualcun altro che magari vi rassicura, ma capisco che comunque Whitney Webb è una persona che è molto avanti, solo sull’argomento di Jeffrey Epstein ha scritto due libri di 500 pagine ciascuno, quindi è una persona che va sicuramente a fondo degli argomenti e spesso ci trascina in contesti che ci trovano abbastanza a disagio e in più lei personalmente ha fatto una scelta che personalmente non condivido, una scelta di vita di isolarsi, portare la sua famiglia in una nazione straniera all’interno di una fattoria di fatto che lei sta allestendo e come lei tante altre persone hanno deciso di fare, ma non è per esempio la decisione che personalmente ho preso e preferisco invece spingere in direzione di comprendere meglio Bitcoin come strumento, come arma che può difenderci in tal senso, che sta già vincendo e quindi non ritengo opportuno appunto isolarmi completamente dal mondo, ma al tempo stesso mi piace essere informato.

Comunque vedo anche dalla mancanza di commenti o dalla difficoltà di seguire certi argomenti che forse abbiamo superato il limite di sopportazione nel momento e voglio finire questa seconda puntata perché è giusto completare argomenti anche perché ci sono alcuni concetti che credo sia importante trasferire, ma da qui in avanti mi concentrerò per un po’ soprattutto su video di tipo storico, in questa maniera che tra l’altro ho già in cantiere da un po’, ci sono diversi argomenti che volevo pubblicare ma che vengono sempre accantonati per inseguire l’attualità, tornerò sulla formula che io stesso avevo praticato in passato di lasciar perdere l’attualità e concentrarci invece su argomenti di approfondimento storico che permettono di dare una prospettiva un po’ più rilassata, visto che si parla di eventi del passato, ma ci permetteranno di capire un po’ meglio perché siamo arrivati dove siamo e per me sarà più facile perché non dovrò inseguire ore e ore di informazioni quotidiane sull’attualità e cercare di condensarle e di distillarle per voi, ma posso concentrarmi su un tema e svilupparlo con calma anche nel tempo senza nessun problema. Quindi credo che questa sia la direzione migliore in cui andare, naturalmente non vale per la legione dove ci concentreremo invece sull’attualità ma sul fronte naturalmente di bitcoin, dei sistemi intelligenza artificiale, di tutta una serie di cose che naturalmente riguardano quel contesto.

Ora veniamo al video di oggi, dopo questa introduzione, video che sarà necessariamente lungo perché ci sono diverse angolazioni che voglio trasferirvi e che sono importanti secondo me e che servono proprio a dare un peso relativo al lavoro fatto dalla web, proprio per vedere ma quello che lei ci dice esiste, esisterà mai, ha già un’applicazione con qualità nel presente, sta già producendo vittime? Bene, quindi cominceremo con un primo video dedicato all’impiego dell’intelligenza artificiale durante la campagna militare israeliana a Gaza e credo che questo video sarà estremamente educativo anche se piuttosto pesante. Nel video si parlerà di una serie di entità che poi discuteremo meglio dopo il video, una di queste è naturalmente l’IDF, l’Israel Defense Force, vale a dire le forze armate israeliane, un’altra organizzazione è la World Central Aid Kitchen che è un’organizzazione americana presieduta, formata da un chef molto famoso negli Stati Uniti, uno chef spagnolo se non sbaglio, che ha creato questa organizzazione per portare soccorsi, soprattutto cibo, in aree che sono appunto vittime di catastrofi e disastri o dove c’è bisogno in pratica di sollievo e di aiuto.

Poi nel video si parla del principio di proporzionalità, in guerra il principio di proporzionalità stabilisce che se tu devi vendicarti o devi rispondere a un attacco questa risposta deve essere proporzionale, quindi se per esempio hanno colpito una tua sede dove hanno ucciso 10 persone non puoi uccidere 30.000, in buona sostanza. Poi si riporta in questo video il contenuto di un articolo che ho letto integralmente della rivista Plus 972 o +972 che è una rivista online creata congiuntamente da giornalisti indipendenti sia palestinesi che israeliani che lavorano insieme e che cerca di portare alla luce i fatti che riguardano le vicende palestinesi e israeliane. Infatti 972 se non sbaglio è il prefisso telefonico di quell’area e questo articolo tra l’altro non è solo comparso su PLAS 972 ma è anche stato ripreso su Haaretz che è un’altra rivista molto quotata in Israele, quindi una rivista mainstream anche se orientata più a sinistra.

Quindi stiamo parlando di un servizio che non è stato pubblicato da un blog sconosciuto o che è basato su delle teorie campate per aria ma anzi si basa sulle confidenze, sulle testimonianze fornite da soldati e membri dell’apparato militare israeliano che hanno partecipato direttamente a questi eventi e che ci raccontano di quello che hanno visto in prima persona. Infine nel video si parla anche di Anderson Cooper che è un giornalista americano molto conosciuto che lavora per CNN e che conduce un’intervista nel corso del video. Ora vi propongo il video realizzato da un canale informativo americano indipendente che ha una tendenza abbastanza verso sinistra ma non spiccatamente verso sinistra che tuttavia finora si è dimostrato neutro, neutrale nel riportare informazioni, abbastanza dettagliato e quindi abbastanza misurato. Ecco il video.

Lavender: la macchina della morte

[Krystal Ball]

Israele e i suoi difensori giurano che l’IDF ha seguito le leggi internazionali sulla guerra nel suo assalto contro Gaza, e dichiara di non essere in guerra con i civili, ma di concentrarsi su Hamas. Dichiara inoltre che qualsiasi morte di civili è colpa di Hamas che opera all’interno della popolazione civile oppure, nel peggiore dei casi, è il risultato di deplorevoli errori, come nel caso dei sette operatori di World Central Aid Kitchen che sono stati uccisi in quella serie di tre attacchi di droni. I difensori di Israele, dicono che l’IDF è l’esercito più morale del mondo. Ma un nuovo scioccante rapporto della rivista Plus 972 smentisce definitivamente ciascuna di queste affermazioni. Il che è naturale per chiunque abbia prestato attenzione e che è ha già imparato da molto tempo a non credere alle affermazioni dell’IDF.

Il rapporto tra morti civili e militanti è sufficiente da solo a dimostrare che questa guerra contro l’umanità è stata intenzionale. Ma Plus 972 fornisce preziose informazioni sugli esatti meccanismi dell’orrore. Rivela per la prima volta i dettagli di come il sistema algoritmico di ricerca degli obiettivi abbia moltiplicato il massacro, e di come decisioni molto umane prese in questo assalto, abbinate al desiderio di vendetta totale, abbiano alimentato l’annientamento e il genocidio. Ora, vi esorto a leggere per intero il servizio di Yuval Abraham scritto per la rivista Plus 972 intitolato Lavender, la macchina dell’intelligenza artificiale che dirige i bombardamenti israeliani a Gaza. Riassumerò i risultati più significativi, ma credo che questo sarà uno dei pezzi giornalistici che definiranno l’intera guerra. Ogni dettaglio di questa relazione è davvero importante.

Quindi, per favore, se avete tempo, date un’occhiata all’articolo originale. Ecco alcuni dei principali risultati di quel rapporto. Prima di tutto, Israele ha sviluppato un sistema d’individuazione degli obiettivi basato sull’intelligenza artificiale e chiamato Lavender, che è stato utilizzato per identificare circa 37.000 bersagli, a Gaza. In secondo luogo, i bersagli umani generati dall’algoritmo erano imprecisi, con un tasso di errore noto di circa il 10%. Nonostante questo alto tasso di errore, quasi nessun controllo umano è stato eseguito prima di uccidere gli individui che comparivano sulla lista. I soldati dell’IDF erano tenuti a considerare come ordini il contenuto di queste liste difettose di presunti militanti. Hanno quindi ucciso anche minorenni e funzionari della pubblica amministrazione che erano finiti erroneamente sulla lista. In terzo luogo, l’IDF ha autorizzato livelli straordinari di danni collaterali.

Ufficialmente, era possibile uccidere 20 civili innocenti per ogni combattente di Hamas di livello inferiore e 100 civili innocenti per colpire un comandante di livello superiore. In pratica, però, i danni collaterali potrebbero essere ancora più alti. Il motivo di queste stragi, secondo le fonti, non era di eliminare Hamas. Ma era pura e semplice vendetta. In quarto luogo, contrariamente alle affermazioni sull’evitare vittime civili, Israele ha intenzionalmente preso di mira i civili attraverso l’uso di un programma software chiamato Where’s Daddy, dov’è papà, che è stato utilizzato per colpire le abitazioni private dei militanti quando erano a casa con le loro famiglie, e circondati da altri civili. Poco è stato fatto per assicurarsi che fosse il presunto militante ad essere effettivamente ucciso e non solo i suoi familiari.

Questi sono i fatti primari, ma vale la pena di scavare in alcuni dettagli che fanno rivoltare lo stomaco. Gaza è diventata un banco di prova per una tecnologia militare distopica basata sull’intelligenza artificiale, che sta facendo precipitare tutti noi in una nuova era di orrori e di barbarie incontrollabili. Plus 972 aveva precedentemente riferito di un sistema di intelligenza artificiale chiamato The Gospel, il vangelo, che genera obiettivi infrastrutturali con particolare attenzione ai cosiddetti obiettivi potenti. Si tratta di grandi centri di vita civile, come i grattacieli, che sono stati distrutti per demoralizzare e terrorizzare la popolazione. Anche i cani robot abbinati ai droni si aggirano sempre più tra le macerie di Gaza, grazie ai nuovi sviluppi forniti dal Pentagono e dagli appaltatori militari statunitensi.

E ora possiamo aggiungere, a questa lista di tecnologie killer, il sistema Lavender che genera decine di migliaia di bersagli umani, e che funziona in abbinamento a Where’s Daddy, un software che prende di mira coloro che sono stati inseriti nella lista delle uccisioni di Lavender affinché vengano uccisi mentre sono a casa con le loro famiglie. Per l’IDF, quando papà si trova a casa, è il momento migliore per uccidere ogni uomo, donna e bambino che si trovi nelle vicinanze. Lavender utilizza i dati raccolti attraverso la sorveglianza di massa di ogni palestinese che si trovi a Gaza, per analizzare la probabilità che appartenga ad Hamas sulla base di un elenco di attributi definiti. Assegna ad ogni abitante di Gaza un punteggio da 1 a 100 che stima la probabilità che sia un militante. L’algoritmo è programmato con centinaia o migliaia di attributi che sono considerati indicativi dell’appartenenza ad Hamas oppure ad altri gruppi militari.

Alcuni attributi identificati nell’articolo includono il fatto di trovarsi nel gruppo WhatsApp sbagliato oppure di avere cambiato indirizzo troppo spesso. Se Lavender vi attribuisce troppe caratteristiche incriminanti, verrete inseriti nella lista delle persone che devono essere uccise senza che l’IDF esegua quasi nessuna verifica umana. Secondo una fonte della rivista Plus 972, la verifica umana di tali obiettivi dura solo pochi secondi. All’inizio hanno fatto alcuni controlli per assicurarsi che la macchina non si confondesse, ma, da un certo punto in avanti, si sono affidati al sistema automatico e hanno solo controllato che il bersaglio fosse un uomo. E tanto bastava. Non ci vuole molto tempo per capire se l’obiettivo ha una voce maschile o femminile. Questa ipotesi, secondo cui tutti gli uomini siano membri di Hamas, è stata confermata nei giorni scorsi dallo sbalorditivo reportage del reporter Barak Ravid del sito americano Axios. Lo stesso Ravid è un ex soldato dell’IDF, e ha detto ad Anderson Cooper che, sul campo, ai soldati veniva semplicemente detto di uccidere ogni uomo.

[Barak Ravid]

Questo incidente non dovrebbe sorprendere. Ricordate che solo poche settimane fa, tre ostaggi israeliani sono riusciti a sfuggire ai loro rapitori e sono stati uccisi da altri soldati israeliani che hanno sparato contro di loro benché sventolassero bandiera bianca. Ho parlato con un ufficiale della riserva israeliana, che era nella stessa unità di quei soldati che hanno sparato agli ostaggi che si erano liberati. E ricordo che mi disse che l’ordine dei comandanti sul campo era di sparare a tutti gli uomini che fossero in età da poter combattere. Questi sono gli ordini, ma non corrispondono alle regole d’ingaggio che vengono dalla leadership dell’IDF.

[Anderson Cooper]

 Ma sul campo, è quello che viene detto loro.

[Krystal Ball]

L’ordine è di sparare a tutti gli uomini in età da combattimento. Quindi, ovviamente, il fatto di essere un uomo che vive a Gaza, può diventare rapidamente una questione di vita o di morte, indipendentemente dal fatto che il vostro nome compaia nella lista di Lavender. Ma la generazione arbitraria di queste liste di uccisioni, si basava su giudizi del tutto umani su quale fosse il livello di valutazione sufficiente per concludere che molto probabilmente siete membri di Hamas. Qual è il punteggio generato dal sistema che vi marca per la morte? Forse 65 su 100? Oppure servono 78 o 92 punti per determinare che siete membri di Hamas? A quanto pare la risposta è stata diversa in momenti diversi durante la guerra.

Secondo una fonte di Plus 972, i numeri cambiano continuamente perché dipendono da criteri impostati da chi fa funzionare il sistema. Ci sono stati momenti in cui un operativo di Hamas è stato definito in modo talmente ampio, che la macchina ha iniziato a portare ogni genere di obiettivo sbagliato, come gli agenti di polizia che lavorano per il governo di Hamas, ma che non costituiscono un pericolo per i soldati israeliani. Hanno quindi corretto le impostazioni perché si preoccupavano di economizzare le bombe, non tanto di risparmiare gli esseri umani. Una volta creata la lista di uccisioni con Lavender, bisognava capire in pratica come ammazzare questa gente. Trovare un membro di Hamas sul campo di battaglia può essere difficile e rischioso, ma diventa facile e veloce ucciderli quando tornano a casa dalla moglie e dai figli.

Ora voglio che immaginiate per un secondo che un gruppo militare o terroristico straniero abbia preso di mira in massa i nostri soldati quando erano nelle loro residenze private, massacrando arbitrariamente madri e bambini, per il solo gusto di eliminare un qualche soldato anonimo. Questo, di fatto, è ciò che l’IDF sta facendo a Gaza. Secondo le fonti di Plus 972, non erano interessati ad uccidere i combattenti di Hamas solo quando si trovavano in un edificio militare oppure erano impegnati in attività militari. Al contrario, l’IDF li ha bombardati senza esitazione nelle loro case, come prima opzione. È molto più facile bombardare la casa di una famiglia. Il sistema è costruito appositamente per cercarli in queste situazioni. Ora confrontate questi fatti con le affermazioni secondo cui l’IDF non prende di mira i civili, ma solo Hamas, che, secondo loro, si nasconde dietro scudi umani.

Qui abbiamo la conferma che l’IDF prende invece di mira i civili di proposito, scegliendo come prima risorsa il bombardamento di case private, piene di donne e bambini. Non importava nemmeno se il presunto militante fosse a casa in quel momento, perché l’IDF non ha verificato che l’obiettivo fosse in casa quando la bomba cadeva. In molti casi l’obiettivo se n’era andato, e l’IDF ha semplicemente ucciso la famiglia senza una ragione apparente.

A causa di questa strategia, intere famiglie sono state sistematicamente annientate. Hanno ucciso ogni nome che compariva su qualsiasi ramo dell’albero genealogico. Questo massacro di civili non è stato casuale, bensì sistematico. A Gaza, l’IDF ha autorizzato livelli di danni collaterali tra i civili, che non hanno alcun precedente storico. Qualsiasi vecchio militante di basso livello di Hamas poteva essere ucciso insieme a 20 civili. Nella pratica, il livello reale poteva essere persino più alto perché l’IDF ha usato congetture approssimative per determinare quante persone potevano essere uccise, e perché hanno preferito usare le cosiddette bombe stupide per eliminare questi possibili soldati di basso livello.

L’IDF non voleva sprecare costose munizioni a guida di precisione per colpire pedine irrilevanti della struttura di Hamas. Le bombe stupide possono distruggere diverse case in un colpo solo, o far crollare un intero condominio, invece di colpire un singolo piano. Come ha detto una fonte a Plus 972, in pratica, il principio di proporzionalità non esisteva. Per quanto riguarda gli alti comandanti, le linee guida ufficiali consentivano l’uccisione di 100 civili per ciascun assassinio. Ma anche in questo caso, la realtà era che venivano accettati massacri di civili ancora più elevati. Sempre secondo Plus 972, al fine di assassinare Ayman Nofal, il comandante della Brigata centrale di Hamas a Gaza il 17 ottobre, una fonte ha detto che l’esercito ha autorizzato l’uccisione di circa 300 civili, distruggendo diversi edifici in attacchi aerei sul campo profughi di Al-Bureij, sulla base di una localizzazione imprecisa dell’obiettivo. Nell’attacco, sono state spazzate via tra le 16 e le 18 case. Amro al-Khatib, un residente del campo, ha detto a Plus 972 che, dopo il bombardamento, non riuscivano più a distinguere un appartamento dall’altro. Erano tutti confusi nelle macerie e trovavano parti di corpo umano sparpagliate ovunque.

Quindi, per fare un confronto, gli Stati Uniti durante la guerra al terrorismo, hanno tipicamente operato con un valore di vittime non combattenti, il termine ufficiale per indicare un danno collaterale accettabile, pari a zero. Persino quando hanno preso di mira Osama Bin Laden in persona, il limite era di 30. Nell’esecuzione effettiva del raid contro Bin Laden, il SEAL Team 6 uccise tre figli di Bin Laden e una donna. Ora, non sto sostenendo che gli Stati Uniti siano stati un esempio virtuoso e abbiano evitato vittime civili nella guerra al terrore. Ma non c’è paragone tra l’operazione ad alto rischio condotta per uccidere Osama bin Laden, e il fatto che Israele sganci regolarmente bombe anti-bunker da una tonnellata su campi profughi affollati, per eliminare una singola persona. Quindi rimettiamo insieme tutti i pezzi. Se si classifica ogni uomo in età militare come combattente, e si classifica ogni membro della sua famiglia come un danno collaterale accettabile, si è effettivamente trasformata un’intera popolazione in obiettivi militari legittimi.

La tecnologia è spaventosa, ma gli esseri umani che prendono queste decisioni, che guidano la tecnologia, sono terrificanti. Possiamo vedere la stessa logica nella spiegazione ufficiale fornita dagli israeliani sul motivo per cui hanno preso di mira il convoglio umanitario di World Central Kitchen. Proprio come nel caso di Lavender, è bastata la possibile presenza di un uomo in età da combattimento armato di pistola, perché ognuno di quegli operatori umanitari fosse condannato a morte. Tuttavia, c’è una ragione per questo. Diverse fonti hanno chiarito a Plus 972 che, in molti casi, il vero obiettivo non era dare la caccia a qualche comandante di Hamas, ma era la vendetta. Secondo la rivista, una fonte dell’intelligence israeliana ha detto che c’era una politica completamente permissiva per quanto riguardava le vittime collaterali delle operazioni di bombardamento, talmente permissiva che, a suo parere, sapeva di vendetta. Ha anche usato la parola vendetta per descrivere l’atmosfera all’interno dell’esercito israeliano dopo il 7 ottobre. Nessuno pensava a cosa fare dopo la fine della guerra oppure a come sarebbe stato possibile vivere a Gaza e che cosa ne avrebbero fatto.

Gli è stato detto che dovevano eliminare Hamas a qualsiasi costo.

Che avrebbero dovuto bombardare qualsiasi obiettivo possibile. Qualunque cosa riuscissero a bombardare. Non è possibile fare marcia indietro da questo tipo di azioni. A partire dalla lista di uccisioni generata dall’Intelligenza Artificiale e basata sulla sorveglianza di massa, alla normalizzazione dell’omicidio di intere famiglie per colpire magari un singolo soldato di basso livello, alla distruzione di ogni possibile pezzo di infrastruttura civile alimentata dalla pura vendetta, le azioni di Israele a Gaza hanno scoperchiato il vaso di Pandora per nuovi orrori prima inimmaginabili. Sono brutalità incontrollate, alimentate dall’uso sfrenato di una tecnologia che oscura qualsiasi responsabilità di chi la usa. 

Non solo tecnologia, ma religione distopica

Bene allora cominciamo a discutere di alcune cose menzionate nel video. Prima di questa è la questione della World Central Kitchen. Se non sbaglio sette persone inviate da questa organizzazione, otto persone tutte di nazionalità non israeliana e non palestinese, quindi persone volontari arrivati dall’estero con l’obiettivo di portare sollievo alle popolazioni civili di Gaza, sono state uccise dagli israeliani in modo premeditato con l’uso di droni se non ricordo male e l’uccisione si è sviluppata in questa modalità. Questo era un convoglio di tre macchine che era stato autorizzato dalle autorità militari israeliane che seguiva un percorso predefinito e concordato con le autorità di nuovo militari israeliane e che aveva al proprio interno una sola persona armata che era una guardia del corpo che era stata autorizzata e verificata e certificata di nuovo dal governo israeliano.

Quindi questo convoglio di tre automobili stava percorrendo delle strade su cui si sapeva che sarebbe stato con una destinazione nota, con degli obiettivi conosciuti e aveva al proprio interno persone che erano state verificate individualmente e in modo molto minuzioso dall’apparato militare israeliano. Ciò nonostante la prima macchina di questo convoglio fu colpita appunto da un drone dotato di armi, un drone armato, è distrutta e gli occupanti sopravvissuti fuggirono dalla prima macchina salendo sulle altre e scappando cercando di togliersi naturalmente da questo attacco e furono inseguiti da altri droni che colpirono la seconda macchina e poi anche la terza macchina fino a distruggere completamente in un arco di 500 metri.

Quindi è stato un inseguimento, non è stato un errore e il titolare della World Center, Kitchen, un personaggio molto conosciuto a Washington, molto vicino al partito democratico e anche conosciuto all’entourage di Biden, è andato sui social media dicendo “questa è stata un’uccisione premeditata, l’hanno fatta apposta, non è vero che è stato un errore, è evidente che queste persone sono state prese di mira, sono state uccise non tanto perché c’era il sospetto che fossero terroristi perché di nuovo non lo erano e sapevano benissimo chi fossero, tra l’altro c’erano le insegne della World Aid Kitchen sull’automobile, anche sul tetto dell’automobile proprio per essere visibili dai droni, anche, bensì sono state uccise perché si è voluto bloccare l’afflusso di qualsiasi cibo, forma di cibo alla popolazione civile di Gaza che di fatto è sotto assedio da mesi con gli britaliani che bloccano tutti gli aiuti umanitari che stanno arrivando dal mondo, che impediscono l’entrata dei camion con gli aiuti bloccandoli sui punti di controllo e lasciano che i manifestanti sempre se all’angolo li distruggano e dove hanno bloccato l’afflusso di acqua corrente, l’afflusso di corrente elettrica, l’afflusso di benzina, l’afflusso di qualsiasi tipo di medicinale in modo da sostanzialmente produrre il massimo numero di vittime possibili, tant’è che sappiamo che questo è diventato un tema per un’accusa di crimine contro l’umanità da parte del tribunale criminale internazionale.

Però questo per farvi capire che la campagna condotta a Gaza è condotta in modo premeditato e che quando viene colpito qualcuno che è vicino ai poteri forti come questo questo chef che è molto conosciuto nel mondo politico in particolare di sinistra negli Stati Uniti allora viene fuori lo scandalo, se no non gliene frega nessuno e che la morte di questi otto volontari, drammatica, ha avuto molto più enfasi della morte di 40.000 persone. Bene, allora come mai questo? Come è possibile? Innanzitutto vediamo che tanto in Israele quanto nel resto del mondo è in corso una campagna di propaganda massiccia che dura da anni e che è particolarmente intensa di questi tempi che serve proprio a far sì che la gente si disinteressi o dica sì va bene se lo meritano è giusto così e anche in questo modo consentire di portare avanti degli obiettivi che sono obiettivi palesemente disumani senza che nessuno si ponga al problema.

Ognuno la vita va avanti, il mondo continua e non gliene frega niente assolutamente a nessuno, salvo poche persone che stanno protestando, che stanno agendo, stanno cercando di intervenire anche con attività diplomatiche o portando aiuti a rischio personale. Allora questo è l’impostazione generale che ci fa un po’ meglio capire perché nonostante succeda davanti ai nostri occhi siamo portati a non guardarlo o a evitarlo. Ma torniamo al discorso dell’intelligenza artificiale. In questo caso avete visto che all’interno di Israele dall’inizio di questa campagna è stato usato in modo sistematico un apparato di intelligenza artificiale che si chiama Lavender che esisteva già da prima quindi in uso già se non sbaglio 2014 che serve a selezionare su una base molto vasta di popolazione quelli che potrebbero essere dei terroristi. Il sistema viene utilizzato, è stato utilizzato in passato per identificare degli obiettivi di alto livello quindi capi dell’Organizzazione Militare di Hamas, personaggi che erano altamente posizionati in quella che poteva essere una struttura terroristica o comunque antagonista rispetto ad Israele.

In più il lavoro di Lavender serviva soprattutto per scremare una parte delle informazioni enormi che vengono raccolte perché dovete sapere che tutta la popolazione palestinese è costantemente monitorata tutto quello che fa viene monitorato costantemente sia i telefoni sia ogni percorso che fanno attraverso il riconoscimento facciale sia quello che fanno in casa è tutto costantemente sorvegliato monitorato. E raccogliendo questa enorme quantità di dati che poi è il modello fondamentale dell’intelligenza artificiale le forze armate israeliane cercano di identificare in questo mare magnum persone che potrebbero essere sospette. Tuttavia in passato questa identificazione veniva fatta da una persona, vale a dire le informazioni venivano raccolte da Lavender, venivano combinate tra loro sfoltendo personaggi di più basso livello e si arrivava a dei potenziali obiettivi che poi dovevano essere valutati e approvati individualmente dalle persone dopo magari aver fatto delle verifiche sul campo, aver per esempio ascoltato le registrazioni e verificato se magari ci fosse stato un errore e preso una decisione a quel punto di colpire degli obiettivi che a quel punto potevano comunque includere anche degli effetti collaterali quindi degli obiettivi militari che potevano comportare occlusioni di civili che non erano coinvolti nel combattimento ma che erano considerati accettabili in ragione dell’alto profilo di questi obiettivi.

Questo tipo di progetto non è un progetto nuovo, è stato descritto dettagliatamente in un libro pubblicato un po’ di anni fa si chiama The Human Machine Team, quindi la squadra creata dalla combinazione tra macchina e uomo di un brigadiere generale israeliano che si firma con YS e che tuttavia nell’articolo di 972 viene identificato come l’attuale dirigente della unità 8200, l’unità 8200 è l’equivalente israeliana della NSA, della National Security Agency, vale a dire l’agenzia di spionaggio militare che negli Stati Uniti legge e guarda tutte le mail di tutti, ascolta tutte le telefonate e tiene traccia di tutto quello che viene fatto per raccogliere informazioni contro di noi, quello di cui ha parlato Snowden, se vi ricordate.

Quindi l’unità 8200 è la corrispondente ed è un’unità che come ci ha spiegato già in video precedenti la Whitney Web, comunque allarga la propria capacità di sorveglianza molto al di là di Israele perché per esempio in Europa quasi tutte le apparecchiature di sicurezza informatica sono fronte a Israele, quindi è evidente che l’unità 8200 abbia accesso a tutto quello che si dice in Europa, da parte di politici o da parte di ogni tipo di personaggio e che questo tipo di situazione permetta di avere una forza di convincimento, se vogliamo, molto importante da parte dei sostenitori israeliani nei vari governi occidentali, in particolare negli Stati Uniti lo vediamo in modo equivalente e eclatante. Quindi allora il progetto Lavender non è un progetto inventato, c’è un libro, sono 200 pagine di libro, me lo sto leggendo, penso che utilizzerò alcuni principi presentati nel libro all’interno della legione, è un manuale su come creare una combinazione tra uomo e macchina da usare in abito militare, in questo caso specifico nella lotta contro il terrorismo, la cosiddetta lotta contro il terrorismo.

Nel caso dell’impiego dopo il 7 ottobre il sistema è stato completamente trasformato sconvolgendo persino i militari israeliani che dovevano usarlo e che hanno poi confidato il proprio orrore a questa rivista. In pratica cominciando dal 8 ottobre, dopo l’attacco di Hamas, il famoso attacco, il governo israeliano ha preso Lavender, ha fornito nel sistema una quantità enorme di informazioni sui palestinesi includendo ogni genere di possibili sospetti, comunque fosse di sesso maschile andava bene e poi ha condotto un’elaborazione cercando di filtrare quelli che potrebbero essere i potenziali terroristi, constatando che nella migliore dell’ipotesi, quindi all’inizio dell’uso del sistema con tutte le informazioni, tutte le letterature, tutte le verifiche fatte manualmente dagli operatori, il sistema sbagliava soltanto il 10% delle volte. Di conseguenza questo sistema che avrebbero poi usato per determinare chi uccidere produceva nel 10% dei casi persone che erano totalmente innocenti e che loro sapevano che erano totalmente innocenti.

Però l’obiettivo era quello di avere il massimo numero di obiettivi possibili e in più non usare il sistema semplicemente per determinare la vita o la morte di alcuni personaggi di alto profilo, magari un centinaio, che potevano essere in cima al vertice di Hamas o della struttura militare di Hamas, ma allargato a tutti, tutti i potenziali membri delle varie brigade militari di Hamas che erano stimati a essere 30.000, se non sbaglio. Quindi hanno buttato dentro tutto e hanno anche detto “non abbiamo tempo di fare la verifica individuale, perché laddove su 100 obiettivi è possibile, prendersi il tempo di andare a vedere ogni singolo obiettivo, mandare qualcuno a verificare se effettivamente quella è casa sua per esempio, mandare qualcuno a verificare se dopo il bombardamento della casa la persona effettivamente è stata uccisa. Tutto questo era impossibile farsi con 30.000 potenziali vittime e non era anche possibile mandare nessuno a verificare e inoltre non aveva neanche senso usare delle bombe intelligenti.

Di conseguenza laddove sull’uccisione di un personaggio di altro profilo poteva essere sensato usare una bomba intelligente, quindi una bomba mirata che colpisce il sole in un punto e fa esplodere solo un’area circoscritta uccidendo un po’ di civili ma in un ambito abbastanza limitato, era preferibile usare le cosiddette bombe non intelligenti, le bombe stupide, che sono semplicemente le bombe che cadono e fanno esplodere tutto, fanno crollare l’intero palazzo. Questo mettendo in conto che a quel punto per ogni singola vittima, che a questo punto è una vittima di basso profilo, di conseguenza si sa veramente poco su quella persona, sarebbero morte almeno 10, 15, 20 persone forse di più.

Ma andava bene così e quindi si è partiti e ai singoli soldati è stata data la disposizione che dovevano prendere ordini dal sistema, quindi nel momento in cui Lavender diceva che quella persona doveva essere uccisa, quello era un ordine non discutibile che doveva essere eseguito e il nome dell’obiettivo doveva essere passato direttamente all’aviazione che avrebbe colpito la casa, perché poi il modo di stabilire come dove colpire veniva da un altro sistema di intelligenza artificiale che si chiama “Where is Daddy”, dove è papà, che cercava di identificare il momento in cui il sospetto, perché di sospetto si parla, si trovava a casa propria insieme alla propria famiglia, perché si pensava che quello fosse il momento in cui fosse più vulnerabile e dove fosse più sicuro colpire. Il problema è che così facendo, nella maggior parte dei casi hanno colpito famiglie, non soltanto la famiglia di quella particolare sospetto, ma tutte le famiglie vicine perché hanno fatto crollare l’intero palazzo, per poi non uccidere nessuno, perché la persona, se era veramente un militare delle brigate di Emas, era probabilmente nei tunnel che si trovano sotto l’edificio o da qualche altra parte.

Quindi quello che noi vediamo è l’uso di un sistema di intelligenza artificiale che già nominalmente dà il 10% d’errore, ma che in realtà dà un percentuale d’errore enorme, perché poi ci hanno spiegato in che modo arrivavano a determinare che la persona era un potenziale terrorista, dal fatto che avesse usato meno Whatsapp, oppure che avesse un numero di telefono che in qualche modo era stato usato in passato da qualcuno che era sospettato di essere vicino ad Emas, ai militanti di Emas. Quindi potrebbe essere uno che aveva ricevuto un telefono usato, oppure come succede, i numeri vengono riciclati, che sono sempre gli stessi, a me capita negli Stati Uniti ricevere telefonate di qualcuno che aveva il mio numero molto tempo prima. Quindi chiunque avesse mai toccato quel telefono anche per sbaglio veniva colpito, ucciso, insieme a tutta la sua famiglia, insieme a tutti i parenti collegati alla sua famiglia, insieme a tutte le altre famiglie che erano nello stesso palazzo.

E questo viene deciso, di fatto, da un sistema di intelligenza artificiale che naturalmente non può dare informazioni migliori di quello che viene fornito, come si dice in informatica, “garbage in, garbage out”, se tu dai spazzatura al computer, il computer ti darà spazzatura, e che in ogni caso già in partenza ha un errore garantito del 10%, che in realtà è molto più alto, e che quindi può solo fornire l’equivalente del tiro di una monetina, e infatti hanno poi addirittura allargato totalmente le maglie che hanno incluso anche persone che erano notoriamente non terroriste, ma che venivano uccise lo stesso, e hanno smesso di uccidere semplicemente perché erano un spreco di bombe, non tanto perché fossero preoccupati del fatto di uccidere persone che non c’entravano.

Quindi questo impiego dell’intelligenza artificiale avviene oggi, e offre la possibilità di uccidere su vastissima scala persone che non c’entrano assolutamente nulla, e farlo in modo totalmente irresponsabile, perché a questo punto dai la colpa al sistema di intelligenza artificiale, non sei stato tu, non è stato il tuo comandante che ha autorizzato di colpire quel particolare obiettivo, e qualora venisse fuori, come nel caso della World Kitchen, che erano obiettivi che non dovevano essere assolutamente colpiti, puoi dire “è stato un tragico errore, il sistema non ha funzionato correttamente”, e sono cose che succedono.

Quindi noi vediamo che all’interno di Israele, una nazione dove l’uso della propaganda inizia da quando la persona è in fasce per tutta la vita, non soltanto questa è una pratica comune, perché questi sistemi sono in uso da anni, da diversi anni, determinano la vita e la morte degli individui, e sono perfettamente accettati dall’intera popolazione che ritiene che siano giusti, perché quando si fa leva sulla paura, quando si fa leva sul razzismo, sul timore degli altri, l’abbiamo visto nel periodo del Covid, le persone cambiano, le vittime diventano peggio dei carnefici, possono diventare peggio dei carnefici.

Ora voglio proporvi tuttavia uno scenario un po’ più ampio, perché se fosse semplicemente una questione di uso sbagliato di un sistema informatico sarebbe già grave, ma potrebbe avere un rimedio diciamo ragionevole, si potrebbe dire “non usiamo più questi sistemi e colpiamo soltanto le persone che siamo sicuro di essere colpevoli”. Ma in realtà questo fa parte di un impianto filosofico e di evoluzione religiosa in buona sostanza, che è in corso in Israele da tempo, che trova appoggio nel management di Google, come è descritto nel libro appunto dell’ex amministratore delegato di Google, e che fa riferimento alla Silicon Valley, all’uso dell’informatica come il nuovo sistema che sostituisce Dio in buona sostanza.

E questo viene descritto in modo estremamente dettagliato nel libro “Life after Google”, di cui vi parlavo precedentemente, che magari potremmo leggere insieme. Potrebbe essere uno di quei temi storici, anche se è recente il libro, ci permette di capire un po’ meglio qual è la filosofia del mondo in cui stiamo vivendo oggi, quindi non parliamo tra due anni, è qualcosa che già così ora, in questo preciso momento. Ora voglio proporre un’intervista a Yuval Harari. Yuval Harari è uno storico, si definisce storico, oltre che filosofo, israeliano, insegna a una delle università a Gerusalemme, ed è un personaggio di spicco del World Economic Forum.

Alcuni sostengono che sia il numero due, o che possa essere la persona che sostituirà Klaus Schwab, che ora ha dato le dimissioni, ha annunciato di voler andare in pensione. Non sappiamo se ci sarà questo avvicinamento, però di certo Yuval Harari è un personaggio estremamente influente all’interno del World Economic Forum e quella che sto per proporre è un’intervista che lui aveva lasciato nel 2020, verso la fine del 2020, qualche mese dopo che già aveva fatto un intervento sulla stessa falsa riga nel World Economic Forum del giugno 2020. Quindi stiamo parlando del periodo della pandemia e naturalmente si parla di Covid, si parla di come il Covid offre l’opportunità di portare una trasformazione importante nel mondo e Yuval Harari ci spiega in modo molto dettagliato qual è il suo piano e qual è il piano dell’élite di cui lui fa parte. C’è molto di più, se volete, su Yuval Harari che possiamo esaminare, c’è un sacco di materiale che lui ha prodotto, anche più agghiacciante rispetto a quello che propongo qua.

Fatemi sapere se avete lo stomaco per poterlo sostenere. Però dovete tenere conto del fatto che questo personaggio non è un individuo così isolato che dice delle cretinate giusto per dirle. È uno che ha scritto libri che hanno avuto un successo notevolissimo, è un bestseller assoluto all’interno di Israele che ci dà un’idea di qual è il livello culturale di quella particolare nazione e che ha avuto tuttavia successo anche in altre parti del mondo, che viene seguito moltissimo, viene invitato spesso a questi grandi eventi culturali dove ispire i giovani su quello che sarà il futuro della razza umana. Quindi non è un personaggio così da accantonare e da considerare secondario. Lui parla, appunto insegna, storia del mondo all’Università Ebraica di Gerusalemme e uno dei suoi libri più famosi si chiama “Sapiens”, una breve storia del genere umano, è stato tradotto in 30 lingue e poi dice “Da uomini a dei” è un altro tipo e un altro filone che lui persegue nei suoi libri e nella sua produzione come autore è il fatto che da uomini, quindi dalla preistoria, da uomini primitivi, oggi siamo diventati dei e anzi siamo semi dei, perché il vero Dio è naturalmente l’intelligenza artificiale.

Quindi questo personaggio è un personaggio che sta cercando di inserire nella cultura occidentale, ci sta riuscendo per molti versi, una visione del mondo, una visione della storia anche religiosa, una visione dell’evoluzione del genere umano che è totalmente distopica e che è perfettamente in linea con quella che ci racconta, anzi è molto più accentuata rispetto a quello che ci racconta Whitney Webb, che trova conferma nei principali personaggi di riferimento della Silicon Valley americana che sono tutti diventati profeti della nuova religione che è la religione della macchina. Quindi ora vi propongo il video, nel video lui parla di hackerare gli esseri umani, per hackerare si intende modificare, come quello che si fa con un computer, si entra nel computer e se ne prende il controllo e lo si modifica in modo che funzioni in modo diverso e che faccia qualcosa che vogliamo noi, potrebbe essere il fatto che ci faccia vedere contenuti che sarebbero altrimenti riservati, nel caso particolare del genere umano è naturalmente di modificarli in modo che facciano quello che qualcun altro vuole.

Nel video si parla anche di peste nera, che è stata la vastissima epidemia di peste che uccisa 5 milioni, 50 milioni di persone nel corso dei 9 anni nel 1300, quindi circa la metà della popolazione europea dell’epoca. Quindi ora vi propongo il video di Harari, eccolo. Secondo Harari gli esseri umani sono manipolabili, sono animali innanzitutto, quindi non sono esseri spirituali ma sono animali e sono manipolabili, il libero arbitrio non esiste e l’anima non esiste, bisogna seguire la scienza, abbiamo già sentito questo, di cui lui si propone come profeta. E poi si finge filosofo e fa finta di capire informatica, argomenti che non capisce assolutamente, ma spinge fondamentalmente l’idea che le caratteristiche dell’uomo dipendono dalla biologia e che quindi la modifica della struttura biologica, del DNA, porterà alla creazione dell’uomo perfetto. E questo mi sembra un concetto filosofico che già abbiamo visto, il concetto di supremazia razziale, l’abbiamo già visto ampiamente utilizzato nel nazismo, se volete.

In più Harari vuole anche un singolo modello economico in tutto il mondo, modello che ci salverà dai pericoli del cambiamento climatico e naturalmente l’uso dell’intenzione artificiale permetterà di realizzare questi obiettivi. Ora Harari naturalmente non ci capisce niente di informatica, ci capisce ancora meno di intelligenza artificiale, non è assolutamente un filosofo, è un buffone, ma di conseguenza questo suo progetto è destinato a fallire in quanto tale. Ma da qui al fallimento ci tenteranno comunque di attivarlo e di realizzarlo, lo stanno di fatto realizzando in questo preciso momento e da qui al fallimento può succedere diverse cose spiacevoli.

Motivo per cui credo che sia importante capire qual sia la direzione in cui vanno e cercando di tirarsi fuori, esserne in qualche modo esclusi. Naturalmente danno la colpa alla gente degli sconvolgimenti sociali che loro stessi stanno cercando di produrre e notate che continua a sottolineare il fatto che non dobbiamo generare odio, dobbiamo evitare odio, eccetera, eccetera, mentre parla con le labbra serrate che dimostrano un odio covato in profondità e trattato a stento misto a disprezzo per qualsiasi altro.

Parla poi di aiutare i più deboli, delle conseguenze economiche, un criterio fondamentale del socialismo e del comunismo e in effetti quello che vorrei farvi capire è che benché siano considerati i cosiddetti capitalisti più ricchi del momento, le persone che fanno parte di questa cerchia, Google, Facebook, anche Elon Musk per certi versi, Harari e altri individui che fanno parte di questo circuito, si propongono come capitalisti, quindi gli imprenditori che hanno avuto un grande successo perché hanno fatto cose che gli altri non riuscivano a fare e quindi sono emersi grazie alle loro capacità, in realtà sono dei comunisti estremamente convinti e il modello che vogliono proporre è un modello comunista, anzi è un modello tecnocratico dove comunismo e fascismo si fondono, abbiamo già parlato, all’interno di una singola struttura socialista governata dagli esperti, governata dai tecnologi, governata dai tecnocrati e soprattutto governata dalla tecnologia che ci viene proposta gratuita in modo che noi ci entriamo dentro e facciamo alla fine della rana bollita e la usiamo sempre di più dando quindi la nostra vita nelle romani e facendoci manipolare attraverso lo strumento informatico costantemente e continuamente.

Naturalmente fa parte di questo progetto quindi la ridistribuzione della ricchezza che deve essere tolta, questo è un modello marxista fondamentale, dalla classe media, la cosiddetta borghesia trasferita a tutti gli altri che invece fanno parte della nuova religione che sono i fedeli della nuova religione e che riceveranno naturalmente il reddito di cittadinanza abbinato all’emissione del denaro digitale. Notate tra l’altro che siamo in periodo del covid più intenso del covid, nessuno dei due indossava mascherine e lo stesso Harari classifica il covid come una malattia tutto sommato irrilevante, poco importante. Bene, quindi questo è il primo contributo che volevo darvi su questo argomento, ora passeremo alla prossima parte del video e nella prossima parte del video vi mostrerò quali sono i precedenti storici e quanto è credibile che questo tipo di situazione possa essere portato su vasta scala.

Roberto Mazzoni

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