La strana guerra – MN #300

Non avrei mai immaginato che il 300° video di Mazzoni News sarebbe stato centrato su questo argomento, però direi che ormai è pare evidente che siamo in uno stato di guerra nei confronti della Russia, è ufficiale. Dopo l’attacco con missili lunga girata americani autorizzato da Joe Biden contro uno dei depositi di munizioni russi in una delle regioni della Russia propriamente detta, attacco che aveva sortito un effetto inconcludente nel senso che su sei missili inviati cinque erano stati abbattuti e uno era stato deviato per poi cadere sul terreno e provocare un incendio che tuttavia non aveva avuto vittime, non aveva avuto danni importanti.

Adesso ci è scappato il morto, infatti successivamente un altro attacco sempre con missili americani, in questo caso HIMARS e missili britannici, i famosi Storm Shadow, ha tentato di colpire il centro operativo di comando militare nell’area di Kursk, russo, mancando il bersaglio, tuttavia uccidendo alcuni soldati russi che erano nell’area. A questo punto è ufficiale, e ce lo dice Putin, che la guerra sia allargata, quindi non è più un’operazione militare speciale che interessa unicamente un conflitto interno tra Russia e Ucrania, ma è un conflitto regionale, è un conflitto che interessa la NATO e che interessa la Russia.

Gli sviluppi di questo conflitto sono ancora incerti, è chiaro che se ci manteniamo su questo percorso di escalation, gli esperti in materia nucleare ci dicono che entro l’estate del 2026 avremo l’Armageddon, quindi se continuiamo così abbiamo ancora un’estate da goderci. È chiaro che è necessario porre a rimedio questa situazione, perché non possiamo che alcuni malattie di mente portino avanti una politica che è non solo devenziale, ma è una politica autodistruttiva. Alcuni ci dicono che Biden ha fatto questa mossa come sgambetto nei confronti di Trump in modo da metterlo in difficoltà per quello che sarà la sua presidenza, il suo insediamento, perché si troverà da subito con un’emergenza nucleare in pratica e quindi non avrà molto tempo per dedicarsi alle questioni interne che invece sono prioritarie per lui, per il suo programma e per gli Stati Uniti in generale.

Però, guardando alla natura di questi attacchi, non possiamo che constatare che si tratta di attacchi programmati da molto tempo, perché non sono attacchi che si improvvisano dall’oggi a domani. Innanzitutto questi missili erano già in Ucraina, il personale americano, britannico, francese era già in Ucraina, i dati per questi missili erano già stati caricati in largo anticipo ed erano stati portati sulle rampe di lancio nelle posizioni adeguate preparando tutto quello che è l’aspetto logistico necessario ad un attacco di questo genere e quindi è evidente che questo era un programma probabilmente da mesi e che a seconda di quello che sarebbe stato lo scenario finale le previsioni erano queste.

Un’escalation di questo tipo con l’elezione di Kamala Harris avrebbe costretto Kamala Harris a proseguire l’escalation, cosa che sicuramente lei avrebbe fatto in ogni caso, però le avrebbe fornito la scusa per poter di fatto dichiarare guerra alla Russia in modo ufficioso, ma comunque di fatto portarci rapidamente verso un conflitto nucleare. Nel caso invece improbabile, secondo naturalmente chi ha progettato questo attacco, avesse vinto Trump, comunque l’attacco avrebbe creato problemi nei confronti di Trump e visto che abbiamo assistito a una sequenza di attacchi successivi è probabile che ce ne siano altri e che l’escalation continui, benché gli strumenti a disposizione, come vedremo tra poco, degli Ucraini e della NATO siano limitati, voglio dire non hanno un numero enorme né di ATACAMS né di Storm Shadow né di SCALP, che sarebbero i missili francesi equivalenti a Storm Shadow, né di HIMARS che sono altri missili americani.

Quindi si dovrà giocare nei prossimi giorni, nelle prossime due settimane, nelle prossime tre settimane, insomma prima che Trump si insedi perché sembra abbastanza evidente che vogliano creare l’incidente e fa sì che i russi rispondano in modo tale che ci sia la motivazione utile per portare l’Ucraina nella NATO o comunque coinvolgere le truppe NATO a difesa dell’Ucraina e questo sembra un percorso abbastanza evidente, abbastanza inevitabile. I russi hanno risposto, hanno fatto una prima risposta, del resto era inevitabile che l’avessero fatta visto che Putin ha stato così chiaro nel dichiarare pubblicamente che questo tipo di attacchi avrebbero costituito di fatto una dichiarazione di guerra, perché nella pratica lo è. Militari della NATO, perché non può essere altro che un militare della NATO che ha programmato questi missili, hanno ucciso dei militari russi in territorio russo, quindi la scusa della difesa dell’Ucraina e del combattere in territorio ucraino e tutto questo genere di cose ormai è caduta, anche la scusa dei famosi Nord Coreani che scomparsi perché sono evaporati, non sappiamo più se ci sono o non ci sono, era semplicemente una baggianata.

La risposta dei russi

Quindi i russi hanno risposto e hanno risposto inviando un missile che finora non avevamo mai visto, un missile di nuova concezione, un missile regionale, quindi un missile balistico regionale che è in grado di portare una testata nucleare. Quindi è un tipo di missile che era scomparso dall’Europa dopo che grazie a Reagan e Gorbachev si erano avviati i piani di riduzione delle armi nucleari, in particolare delle armi nucleari a breve raggio, quindi all’interno del continente, regionali, interregionali, finché appunto era stato in atto un trattato che impediva l’uso di queste armi. Questo trattato è stato cancellato unilateralmente dagli Stati Uniti nel 2019 dall’amministrazione Trump, dal ministro della difesa che c’era all’epoca, che era sicuramente un personaggio preoccupante, e i russi da allora hanno protestato sul fatto che questo trattato fosse stato cancellato e accusando gli Stati Uniti di volesse portare in vantaggio nella costruzione di questi missili che poi verrebbero installati in Europa, probabilmente sono già installati in parte in varie posizioni europee.

Quindi i russi hanno lanciato questo missile ed è un missile ipersonico, quindi che non può essere fermato, e hanno colpito una postazione in Ucraina a titolo dimostrativo, quindi hanno detto questa è la nostra prima risposta, noi vi mostriamo che possiamo colpire ovunque vogliamo e possiamo colpire con un missile che può portare una testata nucleare ma non necessariamente porterà una testata nucleare e che voi non potete fermare, e che possiamo inviare in qualsiasi parte dell’Europa senza nessun problema. Quindi la situazione in cui ci troviamo oggi è decisamente grave, direi. Tra l’altro Putin ha fatto un annuncio ufficiale dall’ufficio di Stalin che Stalin aveva usato durante la seconda guerra mondiale, giusto per sottolineare il contesto, ufficio che Putin ha usato negli ultimi tempi e che anche serviva per trasmettere un messaggio alla popolazione russa che conosceva molto bene questo tipo di ufficio, questo tipo di contesto, e anche perché Putin si trova in difficoltà in Russia, già da molto tempo ci sono forze politiche all’interno della Russia che premono per un’azione molto più decisa da parte sua.

Putin ha cercato di trattenersi, ha cercato anche di non infierire più del necessario sugli ucraini, che comunque considera dei fratelli o dei cugini perlomeno, e in effetti anche sui discorsi che ha fatto in passato è convinto che in futuro si potranno riappacificare e perciò non ha cercato di premere troppo sull’acceleratore sia perché appunto non vuole distruggere, o perlomeno non voleva, distruggere l’Ucraina completamente e anche perché naturalmente voleva risparmiare le vite dei propri soldati, quindi non bruciare troppe risorse, perché comunque si aspettava un’escalation che avrebbe potuto vedere la Russia confrontarsi direttamente con la NATO.

Quindi Putin ha fatto questo annuncio di cui adesso vi leggo il contenuto in modo che vi rendiate conto direttamente di quali sono le sue posizioni e vi rendiate anche conto della situazione in cui ci troviamo. Allora, cominciamo con il testo del suo discorso che è stato pubblicato poi anche sul sito del Cremlino. Putin ci dice

“Vorrei informare il personale militare delle Forze Armate della Federazione Russa, i cittadini del nostro Paese, i nostri amici in tutto il mondo e coloro che persistono nell’illusione che una sconfitta strategica possa essere inflitta alla Russia, sugli eventi che si stanno verificando oggi nella zona dell’operazione militare speciale, in particolare a seguito degli attacchi delle armi a lungo raggio occidentali contro il nostro territorio. L’escalation del conflitto in Ucraina, istigata dall’Occidente, continua con gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO, che hanno annunciato in precedenza di autorizzare l’uso delle loro armi a lungo raggio ad alta precisione per colpire all’interno della Federazione Russa. Gli esperti sanno bene, e la parte russa lo ha ripetutamente sottolineato, che l’uso di tali armi non è possibile senza il coinvolgimento diretto di esperti militari delle nazioni produttrici”.

E in questo senso io non ho mai visto nessun tipo di smentita da parte né di media ufficiali, media mainstream, né da parte di funzionali della NATO, né da parte di politici occidentali. Quindi tutti sono d’accordo nel dire che queste armi possono essere sparate soltanto con la diretta partecipazione di militari americani, britannici, francesi o magari tedeschi, comunque personale NATO che ha accesso a dati riservati alla NATO, che ha ricevuto l’addestramento necessario da parte della NATO, e più tra l’altro sono armi che vengono prodotte e fornite con istruzioni in inglese oppure in francese che di certo gli ucraini mediamente non sanno leggere. E in ogni caso per addestrare nell’uso di questo tipo di batterie servono anni. In alcuni casi alcuni di questi missili vengono anche lanciati da un aereo.

Di conseguenza è indubbio ed è incontrovertibile il fatto che queste armi siano state lanciate da militari NATO. E poi dice:

“Il 19 novembre, sei missili balistici tattici ATACMS prodotti dagli Stati Uniti e il 21 novembre, durante un assalto missilistico combinato che ha coinvolto i sistemi britannici Storm Shadow e i sistemi HIMARS prodotti dagli Stati Uniti, sono stati effettuati attacchi contro strutture militari all’interno del territorio della Federazione Russa nella regione di Bryansk e Kursk.

Da quel momento in poi, come abbiamo ripetutamente sottolineato in precedenti comunicazioni, il conflitto regionale in Ucraina, provocato dall’Occidente, ha assunto elementi di natura globale. I nostri sistemi di difesa aerea hanno contrastato con successo questi attacchi, impedendo al nemico di raggiungere i suoi obiettivi apparenti.

L’incendio al deposito di munizioni nella regione di Bryansk, causato dai detriti dei missili ATACMS, è stato spento senza vittime o danni significativi. Nella regione di Kursk, l’attacco ha preso di mira uno dei nostri posti di comando del nostro gruppo di forze a nord. Purtroppo, l’attacco e la successiva battaglia di difesa aerea hanno causato vittime e feriti tra le unità di sicurezza del perimetro e il personale di servizio.

Tuttavia, il personale di comando e operativo del centro di controllo non ha subito perdite e continua a gestire efficacemente le operazioni delle nostre forze per eliminare e spingere le unità nemiche fuori dalla regione di Kursk”.

Quindi il group force Nord, che sarebbe uno dei centri di comando dell’esercito russo impegnato in Ucraina e in Russia.

“Purtroppo l’attacco e la successiva battaglia di difesa aerea hanno causato vittime e feriti tra le unità di sicurezza del perimetro e il personale di servizio. Tuttavia il personale di comando e operativo del centro di controllo non ha subito perdite e continua a gestire efficacemente le operazioni delle nostre forze per eliminare e spingere le unità nemiche fuori dalla regione di Kursk”.

Quindi il primo attacco è stato un completo fallimento, abbiamo detto prima. Il secondo attacco invece, che è stato realizzato con un numero di missili molto maggiore, ha avuto un esito parziale, vale a dire non ha colpito il quartiere generale del comando del gruppo “Force Nord” ed è stato abbattuto parzialmente e in altri casi è stato deviato, perché nel caso degli HIMARS i russi hanno trovato il modo di deviare il missile, però ha colpito altre strutture vicine e quindi ha ucciso o ferito militari russi che erano nell’area. Quindi questi due attacchi, il primo poteva essere scusato, come vi ricordate nel video precedente Putin aveva, non direttamente Putin, però attraverso i suoi portavoce e sulla televisione russa si era parlato tutto sommato di un colpo di testa di Biden che già non è con la testa per i fatti suoi e che sta cercando con un colpo di coda di dare senso alla sua presidenza e che veniva visto come uno sforzo per mettere in difficoltà Trump, ma non era visto come un atto degli Stati Uniti come nazione o della NATO come alleanza, come gruppo.

La debolezza di Putin

In questo secondo attacco non si può più sbagliare innanzitutto perché sono stati uccisi dei russi, mentre al primo giro non c’erano vittime e quindi si poteva anche sorvolare su quello che poteva essere una rappresaglia che ci sarebbe comunque dovuta essere ma poteva essere più morbida. Qui ci sono delle vittime a fronte di una dichiarazione che Putin ha fatto, di fronte comunque a una pressione notevole da parte di altre forze politiche in Russia che vogliono radere al suolo l’Ucraina praticamente e che lo criticano per essere stato più aggressivo nei confronti dell’Occidente e lo accusano di quindi aver prolungato inutilmente questa guerra proprio per non essere stato abbastanza aggressivo e di questo viene accusato anche da alcuni negli Stati Uniti.

Tra l’altro e lo stesso Putin si è lamentato più volte di essere stato troppo credulone nei confronti dell’Europa, di aver dato troppa corda all’Europa con l’accordo di Minsk e Minsk 2 e quindi di essersi fatto fregare in buona sostanza, l’ha detto lui, non l’ho detto io e quindi in questa tipa di situazione con dei morti reali con un attacco che a questo punto coinvolge sia i britannici che gli americani, con a questo punto un salvo di missili combinato che mira il posto di comando di uno dei centri diciamo strategici del comando militare russo a quel punto non possono più sopravvivere quindi hanno mandato il missile ipersonico.

Tra l’altro i rapporti dicono che appunto ci sono stati una dozzina di Storm Shadow e non sappiamo quanti HIMARS però Putin ci dice che sono stati usati anche gli HIMARS.

Poi Putin continua:

“Vorrei sottolineare ancora una volta che l’uso di queste armi da parte del nemico non può influenzare il corso delle operazioni di combattimento nella Zona di Operazione Militare Speciale”.

E su questo ha totalmente ragione e lo dice anche un articolo della BBC. Qualsiasi tipo di uso di questi missili oggi a questo stato del conflitto non cambierà l’esito del conflitto a meno di avere un coinvolgimento diretto della NATO in termini di truppe sul terreno quindi soldati NATO che vengono mandati in Ucraina nella speranza di sfangare la situazione, di ribaltare la situazione. Però in questo senso bisogna fare attenzione perché ho sentito il commento di alcuni commentatori russi, uno in particolare che è abbastanza convinto del fatto che la Russia comunque la spunterà alla fine ma che è abbastanza informato soprattutto informato di quello che è il sentimento, il feeling all’interno della Russia nei confronti dell’Occidente che ci dice: finora noi siamo andati coi guanti di velluto, e meno male, nei confronti degli ucraini perché li consideriamo appunto dei fratelli e riteniamo che li abbiano fatto lavaggio del cervello quindi hanno bisogno sostanzialmente di essere deprogrammati, recuperati dal lavaggio del cervello dell’Occidente ma sono in qualche modo comunque nostri parenti e non vogliamo uccidere di più di quello che è strettamente necessario, mentre invece, nel caso di americani, britannici o chiunque altro possa essere coinvolto nell’Occidente, saremmo completamente spietati quindi anzi vogliamo ucciderne il più possibile.

Perciò non possiamo fare un confronto tra quello che è stato il progresso della guerra in Ucraina finora dove i russi hanno marciato con gradualità, sono partiti piuttosto indecisi, Putin ha aspettato parecchio prima di mobilizzare, di mobilitare le truppe aggiuntive necessarie infatti abbiamo visto anche i russi perdere terreno nel primo anno proprio in ragione della carenza di personale militare perché Putin era convinto che l’operazione potesse concludersi in poco tempo spaventando gli ucraini, portandoli al tavolo delle trattative, cosa che è poi successa a Istanbul e convincendoli a firmare un accordo a questo punto forse più vincolante rispetto a quelli di Minsk però ci ricordiamo molto bene che Boris Johnson il primo ministro britannico dell’epoca si precipitò a Kiev per assicurarsi che gli ucraini non firmassero l’accordo con cui avevano già sostanzialmente concluso la trattativa con i russi ma anzi continuassero la guerra con l’appoggio appunto della NATO e della Gran Bretagna in particolare che poi stiamo scoprendo in questi giorni ha programmato molte delle operazioni militari fallimentari che abbiamo visto durante questa guerra e quindi ha avuto un ruolo determinante nel portare avanti il conflitto in Ucraina.

Però a questo punto le cose cambiano, le cose cambiano ma cambiano come ci dice Putin inutilmente perché la guerra ormai è finita o meglio non è finita completamente gli ucraini stanno ancora difendendo il territorio magari potremmo andare avanti per sei mesi ma lo stesso Zelensky ammette che non riuscirà mai più a recuperare la Crimea e non riuscirà mai più a recuperare il territorio che è stato occupato dai russi in questi tre anni e perciò non ha senso provocare un’escalation che non sposta l’ago della bilancia in termini di risultati ma può provocare facilmente un conflitto nucleare. Poi Putin continua dicendo “le nostre forze stanno avanzando con successo lungo la linea di contatto, lungo l’intera linea di contatto e tutti gli obiettivi che abbiamo fissato saranno raggiunti. In risposta al dispiegamento di armi a lungo raggio americane e britanniche le forze armate russe hanno sferrato un attacco da combattimento il 21 novembre su una struttura all’interno del complesso industriale della difesa dell’Ucraina”.

Qui si riferisce alla fabbrica di missili e razzi Yuzhmash di Dnipro, che era penso una delle più grandi fabbriche di missili anche balistici intercontinentali e altri missili a lungo raggio durante il periodo dell’Unione Sovietica.

I missili balistici nucleari a corto raggio

E qua dice poi Putin ancora: “In condizioni sul campo abbiamo anche effettuato test su uno dei più recenti sistemi missilistici russi a medio raggio, in questo caso con un missile balistico ipersonico non nucleare che i nostri ingegneri hanno chiamato Oreshnik. I test hanno avuto successo raggiungendo l’obiettivo previsto del lancio nella città di Dnipropetrovsk, che è poi il nome russo di Dnipro. La città di Dnipropetrovsk continua in Ucraina e è stato colpito uno dei più grandi e famosi complessi industriali dell’epoca dell’Unione Sovietica che continua a produrre missili e altri armamenti. Stiamo sviluppando missili a raggio intermedio e a corto raggio. E risposta ai piani statunitensi di produrre e dispiegare missili a raggio intermedio e a corto raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico. Riteniamo che gli Stati Uniti abbiano commesso un errore distruggendo unilateralmente il trattato INF – che sarebbe Intermediate Nuclear Forces Treaty, quindi un trattato che limitava appunto l’uso e lo sviluppo e la progettazione e l’installazione di missili nucleari a breve raggio. Perché questi missili nucleari a breve raggio devono essere vietati?

Perché è impossibile fermarli, visto che il percorso è talmente breve che in pochi minuti raggiungono l’obiettivo, a differenza di quelli intercontinentali che per quanto possano essere veloci richiedono del tempo e perciò possono essere tracciati e possono essere abbattuti o comunque danno modo a chi li riceve di capire se effettivamente si tratta di un attacco, se è un falso allarme, tutta una serie di fattori che invece sono assenti in un missile balistico nucleare o non nucleare a breve raggio. Tra l’altro essendo questi missili balistici che possono portare sia testate nucleari che non, diventa anche impossibile stabilire se il missile in arrivo è nucleare e nel momento in cui uno ha il sospetto che sia nucleare e magari non lo è, può far partire un contrattacco nucleare anche per errore.

E poi Putin continua: “Oggi gli Stati Uniti non solo producono questo tipo di equipaggiamento, ma come possiamo vedere hanno trovato il modo di spiegare i loro sistemi missilistici avanzati in diverse regioni del mondo, compresa l’Europa, durante le esercitazioni per le loro truppe”.

E questo è assolutamente corretto ed è anche corretto il fatto che tanto i russi quanto i cinesi siano preoccupati di questo fatto. Continua Putin “Inoltre nel corso di queste esercitazioni stanno conducendo un addestramento per il loro utilizzo. Per ricordare che la Russia si è impegnata volontariamente e unilateralmente a non schiarare missili agitati e intermedie a corto raggio fino a quando gli Stati Uniti non avranno installato armi di questo tipo in qualsiasi regione del mondo. Per ribadire che stiamo conducendo test di combattimento del sistema missilistico Oreshnik in risposta alle azioni aggressive della NATO contro la Russia, la nostra decisione sull’ulteriore dispiegamento di missili a raggio intermedio e a corto raggio dipenderà dalle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti.

Determineremo gli obiettivi durante gli ulteriori test dei nostri sistemi missilistici avanzati in base alle minacce alla sicurezza della Federazione Russa. Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei paesi che permettono l’uso delle loro armi contro le nostre strutture”. Quindi non è soltanto paesi che siano coinvolti direttamente nel lancio o nel combattimento, quindi che abbiano le proprie truppe in territorio ucraino, ma anche qualsiasi altro paese che fornisca le proprie armi e ne consenta l’uso per attaccare la Russia. E poi prosegue “e in caso di escalation di azioni aggressive risponderemo in modo deciso e speculare”.

Quindi Putin sta sostanzialmente dicendo “la partita è aperta, d’ora in poi teniamo una sorta di bilancio degli attacchi, voi ci mandate 10 missili, noi ve ne mandiamo 10 o ne mandiamo uno grosso e ci riserviamo di mandarlo ovunque ci pare all’interno del territorio europeo, il territorio NATO in particolare, oppure anche in altri territori, perché potrebbero benissimo attaccare o fornire gli strumenti per attaccare truppe americane, piuttosto che francese, piuttosto che britanniche, in altre parti del mondo, in particolare nel Medio Oriente, mi viene in mente, ma potrebbe essere anche in Asia. Quindi quello che adesso le Russe hanno fatto è dimostrare la capacità dei loro sistemi e anche far ricordare che i loro sistemi non sono gestibili dalla NATO, infatti poi Putin dice: “raccomando l’élite al potere di questi paesi, che stanno covando piani per utilizzare i loro contingenti militari contro la Russia, di prendere seriamente in considerazione questo aspetto”. Quindi qui lui si riferisce a eventuali progetti che sappiamo essere in cantiere di inviare truppe britanniche, piuttosto che americane, piuttosto che francesi, in territorio ucraino per combattere contro i russi.

E poi dice “va da sé che quando sceglieremo, se necessario, come misura di ritorsione, gli obiettivi da colpire con sistemi come Oreshnik sul territorio ucraino, suggeriremo in anticipo ai cittadini e ai civili, ai cittadini di paesi amici che risiedono in quelle aree di lasciare le zone pericolose. Lo faremo per motivi umanitari, apertamente e pubblicamente, senza temere contromosse da parte del nemico che riceverà anche esso queste informazioni”. Quindi Putin ci sta dicendo “non preoccupatevi che non sarà una sorpresa, quando vi bombarderemo ve lo diremo in anticipo e inizieremo dall’Ucraina, quindi inizieremo a demolire l’Ucraina occidentale usando missili che l’Ucraina già oggi non può fermare, ma che non potete fermare neanche voi in Europa, perché non esiste nessun sistema in grado di contrastare questi missili ipersonici, né gli Oreshnik, e spero di dire bene il nome, né gli altri missili ipersonici che la Russia ha usato durante questo conflitto.

Tra l’altro questo Oreshnik, dai rapporti parziali che si hanno finora arrivato sull’obiettivo, ha sparpagliato tutta una serie di altre testate, anche se ipersoniche, che hanno colpito contemporaneamente l’obiettivo, quindi è un’arma decisamente interessante, decisamente pericolosa, ma comunque sperimentale, quindi non sappiamo quanti ne abbiano i russi e non sappiamo neanche se avranno la capacità di produrli in quantità in un futuro breve, però ce li hanno e in compenso hanno diversi altri missili ipersonici più piccoli rispetto a questo, che comunque possono fare parecchi danni e che possono mandare dovunque, all’interno della gittata naturalmente, i missili senza nessun problema di essere intercettati da nessuna batteria antiaerea della NATO.

Infatti questo missile viaggia, quello che hanno lanciato, viaggiava a Mach 10, 10 volte la velocità del suono, cioè a circa 2,5-3 km/s e da quello che sappiamo dovrebbe averlo lanciato dalla base vicino ad Astrakhan in Russia, dove c’è un gigantesco centro di test per lanci spaziali e per lanci militari e a quanto pare ha coperto la distanza da Astrakhan a Dnipro in circa 5 minuti. Quindi è un’arma decisamente sorprendente che nessun governo europeo può neanche sognarsi di fermare e di ostacolare.

Poi alcuni di voi mi diranno “va bene, ma noi abbiamo già gli obiettivi che siamo pronti a suggerire ai russi per colpire sul nostro territorio”. Però al di là delle battute è chiaramente una situazione demenziale perché abbiamo la NATO, i britannici in testa, che vogliono a tutti i costi provocare un attacco da parte della Russia sapendo che non ha nessuna difesa, nessuna difesa possibile, perché a differenza degli Stati Uniti che comunque hanno la separazione continentale e quindi hanno un pochino più di protezione, non tantissimo in più, e hanno comunque una base militare molto più ampia anche se decisamente sovrastimata da quello che vediamo, i britannici hanno 60.000-70.000 soldati quindi sarebbero in grado di resistere poche settimane in una guerra effettiva e non sapremmo neanche se le testate nucleari che hanno funzionano ancora. Se funzionano come le aeronavi direi che dovrebbero preoccuparsi.

E in più, sempre questi commentatori russi, hanno detto che i britannici dovrebbero preoccuparsi in modo particolare perché con solo tre missili lanciati dai sottomarini nucleari russi l’intera nazione, l’intera isola della Gran Bretagna verrebbe semplicemente eliminata, verrebbe trasformata in un atollo radioattivo.

Poi Putin continua “I sistemi di difesa aeree attualmente disponibili nel mondo e i sistemi di difesa missilistica creati dagli americani in Europa non possono intercettare questi missili, è impossibile. Vorrei sottolineare ancora una volta che non è stata la Russia o gli Stati Uniti a distruggere sistemi di sicurezza internazionale e continuando a combattere ad aggrapparsi alla loro egemonia stanno spingendo il mondo intero in un conflitto globale. Abbiamo sempre preferito e siamo pronti ora a risolvere tutte le controverse con mezzi pacifici ma siamo anche pronti a qualsiasi deterrenza degli eventi”.

E questo è un segnale rivolto a Donald Trump. Allora Putin ha già segnalato una simpatia nei confronti di Trump, in particolare ha detto che durante l’attentato Trump ha dimostrato di essere un uomo coraggioso e quindi che lui lo rispetta in quanto individuo che di certo non rispetta Biden e tutti i deficienti che lavorano con lui. Ma è ovvio che da Trump devono arrivare dei segnali concreti, devono arrivare delle proposte che siano sensate e in più da Trump deve arrivare un blocco a breve termine di queste follie. Quindi ci sono delle prospettive di mettere una pezza alla situazione ed è ovvio che Putin farà di tutto per aspettare l’insediamento di Trump e quindi non accoglierà una provocazione tale da creare una risposta che giustifichi un’escalation che finisce fuori controllo.

Questo ce lo dice anche perché manca poco tempo e sarebbe assurdo dal loro punto di vista visto che comunque stanno vincendo buttarsi così avanti. Però questo non significa che da qui in avanti le condizioni di confronto cambiano e cambiano in modo drastico e tra un po’ vedremo anche meglio come. Poi prosegue a dire: “Ma se questo schema di escalation continua, se questo disastroso gioco del pollo continua – gioco del pollo viene dall’inglese, sarebbe in pratica quando due si sfidano per vedere chi cede per primo – a un certo punto ci troveremo in una crisi globale e concludo dicendo se qualcuno ha ancora dubito di questo non commettete errori, ci sarà sempre una risposta”.

Ora noi abbiamo a che fare con delle élite politiche e militari negli Stati Uniti e nella NATO quindi in Europa che sono totalmente folli, completamente malatte di mente perché sono convinte di poter fare quello che gli pare e che tanto i russi accetteranno qualsiasi provocazione perché non hanno la voglia, non hanno la capacità, non hanno il coraggio di spingersi fino all’olocausto nucleare. E questo può essere anche vero nel senso che non credo che nessuno, tra l’altro anche negli Stati Uniti sono persone che sono totalmente contrarie in questo senso che stanno lavorando per cercare di riportare la situazione sotto controllo, ma è ovvio che una persona sana di mente non lo farebbe, ma dal punto di vista di questi cretini evidentemente invece non c’è nessun problema, anzi proviamo, rischiamo, tanto che ci costa, noi siamo più fighi, siamo più bravi, siamo più intelligenti e continuano ad andare in questa direzione nonostante ormai le informazioni siano di tutt’altro segno. Infatti vediamo che anche i maestri media, anche alcuni esperti militari dell’Occidente incominciano a dire che il fronte sta per collassare, la Russia ha guadagnato molto più terreno rispetto agli anni precedenti e in generale la guerra sta andando di mal in peggio per gli ucraini e quindi continuare con questa strategia può solo far peggiorare la situazione.

Inoltre, direi anche la situazione recente di Israele nei confronti dell’Iran, ci ha dimostrato che benché Israele disponga di testate nucleari, anche se non si può dire ufficialmente, e benché l’Iran non abbia testate nucleari, comunque l’Iran si è spinto in un attacco senza vittime, però significativo nei confronti di Israele e quindi è possibile che anche tra potenze militari non nucleari o che non siano entrambe dotate di armi nucleari ci sia un’escalation progressiva che porti a un’estrazione reciproca che alla fine può culminare nell’esplosione nucleare ma non necessariamente da subito. Quindi questo è uno sviluppo allarmante ed è uno sviluppo irrazionale, anche perché non ha nessun motivo di esistere, la guerra in Ucraina non ha possibilità di trasformarsi, di diventare altro che un disastro che dall’Ucraina si espande su tutti i territori circostanti.

Infatti la BBC ha recentemente pubblicato un articolo che si intitolava “Ukrainian front could collapse as Russians gain accelerate experts war”, quindi praticamente che significa? Gli esperti ci dicono che il fronte ucraino potrebbe collassare a mano a mano che i progressi dei russi accelerano. Poi ci viene anche detto, sempre in questo articolo, che la decisione recente, tratto di un’ulteriore decisione da parte di Biden, di fornire mine anti-uomo agli ucraini da usare contro i russi è in risposta proprio al fatto che il fronte sta collassando. E queste mine anti-uomo innanzitutto sono tendenzialmente vietate, ma hanno il problema fondamentale che vengono sparse sul territorio e rimangono sul territorio anche molto dopo che il conflitto è finito e nell’80% dei casi uccidono dei civili, molto spesso anche bambini.

Quindi hanno un effetto relativamente limitato nei confronti dell’avversario militare e invece producono danni irreparabili nei confronti dei civili che vivranno in quell’area. Ci dicono di aver fornito queste mine perché i russi hanno cambiato tattica, adesso stanno facendo avanzate veloci a piedi oppure in motocicletta per prendere delle teste di ponte e poi far arrivare i mezzi corazzati in rinforzo invece di partire subito con i mezzi corazzati anche perché col mezzo corazzato ti espone ad un attacco da parte dei droni con i quali gli ucraini sono dimostrati piuttosto bravi. Quindi mettendo queste mine dovrebbero mettere in difficoltà i fanti russi che avanzano, però noi sappiamo che c’è una soluzione anche a questo e i militari hanno sistemi per trovare queste mine, raccoglierle ed eliminarle, senza considerare il fatto che non appena arrivassero le forniture di queste mine, i rifornimenti in un’area, i russi potrebbero bombardare l’area a tappeto semplicemente distruggendo anche la fornitura, i depositi dove si trovano queste mine.

Provocazioni continue

Quindi è un’ulteriore provocazione che non porta a niente se non il tentativo disperato da parte di Biden di evitare che l’Ucraina collassi proprio durante la sua presidenza e poter poi dopo dar la colpa a Trump della sconfitta, visto che sono correlati durante la presidenza di Trump. Ma risulta in un caso semplicemente in un’ulteriore irritazione da parte dei russi e in una nuda di fatto in termini militari, se non che altre persone moriranno spesso civili. In più gli esperti militari americani dicono che persino la missione all’interno dell’area di Kursk, che ci avevano venduto come la grande iniziativa, il colpo di coda che poteva trasformare la guerra, dove appunto una parte significativa di truppe ucraine aveva invaso il territorio russo seguendo un progetto proveniente da Londra, anche questa sta crollando. In effetti alcuni dicono che si tratti di una catastrofe strategica senza precedenti, perché i russi stanno massacrando tutti gli ucraini che trovano, molti ucraini si stanno anche arrendendo, le truppe ucraine continuano a rifornire quell’area togliendo risorse al Donbass che continua a perdere terreno e quindi nel complesso è stato un fiasco totale e alla fine tutto potrebbe crollare molto presto.

Non sappiamo i tempi esatti perché comunque gli ucraini hanno dimostrato una grande volontà di resistere, sappiamo che Biden sta mandando tutto quello che può mandare in termini di armi e di sostegno agli ucraini con i soldi, gli ultimi soldi che erano disponibili del pacchetto approvato dal congresso, sappiamo che molti di quei soldi finiranno nelle tasche di persone in Ucraina che poi li riporteranno in America oppure in Europa, ci parlava questo commentatore russo che sentiva oggi di viaggi da parte di diversi politici europei a Kiev per tornare con le valigie piene di contanti in dollari, naturalmente che provengono dai contribuenti americani.

La situazione è una situazione direi di collasso generale, ma cos’è cambiato? E’ cambiato innanzitutto che siamo ufficialmente in guerra con la Russia e benché non credo che i russi vogliano fare un escalation fino al livello nucleare, non lo possiamo escludere perché finora la situazione non ha fatto altro che peggiorare e in più sappiamo che altri che non vogliono darsi per vinti tenteranno di tutto per provocare questo escalation, ma anche se non ci fosse questo escalation nucleare, che naturalmente non vogliamo e che ci auguriamo non ci sarà mai, abbiamo una situazione dove i russi sono in guerra ufficiale con l’Europa e con gli Stati Uniti. E quindi una condizione di questo genere, chi pensate che verrà a investire in Europa, chi pensate che acquisterà titoli di Stato delle nazioni europee che potrebbero essere distrutte dopodomani con una testata nucleare oppure sommerse con un siluro nucleare.

Sto esagerando ma neanche tanto, quindi il punto fondamentale qua è che come ci dicono i russi questa guerra è diventata improvvisamente molto più lunga, perché se prima si poteva arrivare a un accordo di pace che coinvolgesse soltanto gli ucraini, che impegnava gli ucraini a sganciarsi dalla Nato e magari anche dall’Unione Europea, quindi abbandonare qualsiasi idea di migrare all’interno dell’Unione Europea e di far parte della Nato e invece diventare un’estensione della federazione russa o comunque un territorio neutrale e quindi una trattativa che poteva essere risolta localmente, di certo avendo anche delle garanzie perlomeno parziali da parte degli Stati Uniti.

Oggi invece che siamo in un contesto di guerra molto più vasta diventa una trattativa che deve coinvolgere anche le nazioni della NATO e che deve quindi prevedere la definizione di una nuova architettura di sicurezza per l’Europa, cosa che sappiamo benissimo che gli americani al momento non sono disposti, vedremo se Trump riuscirà a cambiare la direzione in quel senso, ce lo auguriamo, ma saprebbe benissimo che anche i britannici e Bruxelles non sono affatto disponibili e perciò finché rimane questa dirigenza politica nel vecchio continente non si andrà a nessuna parte e potremo avere un conflitto magari non attivo ma comunque congelato che prosegue ancora per anni e in condizioni di questo genere vedo una situazione economica molto difficile per l’Eurozona, come se già non bastasse quello che avevamo visto in precedenza e vedo delle frizioni potenzialmente importanti anche nei confronti naturalmente degli Stati Uniti.

Qui dipende moltissimo da quello che riuscirà a fare Trump, non ci possiamo aspettare troppo sia perché già riformare il governo di Washington sarà un’impresa quasi impossibile e modificare la direzione della politica estera sarà un’impresa ancora più impossibile, però da quello che dice Trump vuole farlo e le persone con cui si sta circondando, in particolare Tulsi Gabbard che è responsabile di tutte le attività di intelligence potrebbe essere una risorsa giusta nel senso. Vedremo. Intanto la situazione è questa, siamo in guerra, è una guerra ancora a bassa intensità, però è una guerra da cui dovremo uscire in qualche modo.

Roberto Mazzoni

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