60 giorni di follia – parte 1 – MN #302

Ho registrato questo video due volte perché voglio trasferire le informazioni senza aggiungere componenti personali in questa fase particolare. Siamo in un momento molto delicato e da qui al 20 gennaio potrebbe letteralmente succedere di tutto. E questa non è una mia opinione. Ho consultato il parere di numerosi commentatori, sia politici che militari negli Stati Uniti e fuori dagli Stati Uniti, commentatori economici e il parere è comune. Condividono tutti l’idea che da qui al 20 gennaio, quindi da qui all’insediamento di Donald Trump alla presidenza, potrebbe veramente succedere di tutto, anche l’impensabile.

Come siamo arrivati le considerazioni riguardo potrebbero essere tante, ma non c’è spazio in questo video particolare che invece voglio riservare a trasferirvi il parere di esperti in materia in modo che possiate ascoltare da loro voce direttamente quella che è una stima della situazione. Ho scelto tra i vari contenuti disponibili online una tavola rotonda, un panel realizzato dallo Schiller Institute, che è un’organizzazione privata con diverse attività in ambito culturale e di promozione della pace che si è distinta negli ultimi anni per fornire contenuti in direzione di facilitare un dialogo, facilitare una riduzione della temperatura complessiva. A questo panel partecipano persone che si sono distinte, di nuovo, negli ultimi anni per fornire una visione alternativa rispetto ai mainstream media sicuramente e anche rispetto ad altri commentatori che magari trasferiscono le informazioni ma non hanno una competenza personale sufficiente per poterle analizzare a fondo.

Queste sono persone che hanno lavorato nella CIA oppure nell’esercito americano e che hanno svolto menzioni che sono abbastanza vicine alla situazione in cui ci troviamo oggi e quindi credo che siano in grado di darci un’idea abbastanza precisa. In più sono persone che nel tempo si sono distinte per aver denunciato eccessi da parte del governo americano, varie attività più o meno trasparenti, varie bugie costruite dall’impianto militare industriale americano. Quindi sono persone che sono direi abbastanza credibili, dopodiché ognuno ha il suo punto di vista, ha le sue idee personali, ha le sue motivazioni personali e quindi dobbiamo prendere ogni contributo con un minimo di criticità. La cosa tuttavia che è nota è che sono concordi e quando si trova un’uniformità di giudizio su molti fronti che anche toccano persone che tendenzialmente gravitano su linee politiche diverse, anche opposte tra loro e che hanno opinioni su quello che sarebbe il metodo di governare diverso rispetto ad altri, l’evento in cui ci sono dell’uniformità di giudizio è perché probabilmente la situazione è proprio così.

Quindi non voglio aggiungere molto del mio e invece voglio immediatamente introdurvi a questa prima parte di questa tavola rotonda. Ringrazio innanzitutto le persone che stanno donando, sto facendo un lavoro extra, eccezionale per far fronte a questa situazione imprevista ed estremamente critica e mi rendo anche conto che se non vi trasferisco determinate informazioni non siete neanche in grado di capire quello che succede in buona sostanza, avete delle notizie più o meno allarmanti o più o meno frammentarie che non vi danno un quadro dell’insieme e dobbiamo avere un quadro dell’insieme anche perché da questo evento, da questo periodo usciremo trasformati, non c’è dubbio, Stati Uniti, Europa, Occidente, persino Russia, usciranno tutti profondamente trasformati e non ci sarà modo di tornare indietro, dovremo affrontare il futuro sapendo che delle cose vanno cambiate.

Inconsueta dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna

Andiamo al dunque immediatamente, questa tavola rotonda vi dicevo è stata organizzata dallo Schiller Institute e nella parte iniziale di questa tavola rotonda che non vi propongo c’è un’introduzione fatta da uno dei membri dello Schiller Institute che fa una serie di considerazioni che vi trasferisco e che ci aiutano un po’ a inquadrare l’insieme degli eventi. Allora innanzitutto abbiamo una condizione in cui la Russia dichiara di essere in guerra con la Gran Bretagna, ufficialmente ho visto un’intervista rilasciata dall’ambasciatore britannico a Sky News che diceva esattamente questo, la cosa è singolare perché di solito quando c’è una dichiarazione di guerra l’ambasciatore la consegna al governo interessato, ma questo non è. C’è da dire che Putin, Vladimir aveva fatto una serie di dichiarazioni pubbliche ultimamente che indicavano chiaramente che ci sarebbe stata una condizione di guerra o un allargamento del conflitto in Ucraina qualora fossero accadute determinate cose e queste cose sono accadute e quindi ne dobbiamo trarre le conseguenze, ma comunque è curioso che l’ambasciatore britannico decida di dichiarare guerra alla Gran Bretagna durante un’intervista con Sky News.

D’altro canto, anche negli Stati Uniti l’annuncio dell’evento che avrebbe scatenato questa guerra coinvolgente degli Stati Uniti è avvenuto di nuovo attraverso un giornalista collegato alla CIA che ha pubblicato un articolo in cui comunicava la decisione da parte della Casa Bianca di autorizzare il lancio di missili ATACMS, che sono missili tattici americani di lungo raggio e Storm Shadows, che sono missili britannici di lungo raggio, all’interno del territorio russo propriamente detto, quindi nell’area di Kursk, dove se vi ricordate è in corso una battaglia da un po’ di tempo, c’è stata una sortita degli ucraini che hanno mandato un contingente abbastanza importante di forze in questa regione della Russia, cercando di invaderla e cercando, come abbiamo avuto conferma, di raggiungere la centrale nucleare di Kursk, nell’idea probabilmente di avere una pedina di scambio rispetto alla centrale nucleare di Zaporozhye che i russi avevano occupato in Ucraina nel primo periodo della guerra in Ucraina, quindi avere una pedina di scambio per poter fare una trattativa.

Naturalmente non ci sono riusciti, sono stati fermati molto prima di arrivare alla centrale di Kursk e dall’in avanti, benché gli ucraini ne abbiano continuato a mandare rinforzi importanti, abbiano mandato i reparti migliori in questa regione, i russi hanno via via accerchiato il contingente ucraino e l’hanno ridotto, si parla di 32 mila tra morti e feriti in questo breve periodo e si parla di una riduzione già del 40% di quello che era il territorio che avevano occupato. Tenete presente che questo è un territorio che strategicamente non ha una grande importanza, è un territorio relativamente poco popolato, che i russi hanno completamente svuotato degli abitanti originali perché volevano avere la libertà, cosa che poi hanno fatto, di radere al suolo le varie strutture in modo da non dare agli ucraini la possibilità di trincerarsi o di trovare posizioni più stabili di difesa da cui mantenere la testa di ponte. A tempo stesso siamo stati sorpresi del fatto, o alcuni sono stati sorpresi del fatto, che i russi non siano intervenuti con maggiore decisione a ricacciare gli ucraini in Ucraina.

Ma, come ci hanno spiegato alcuni esperti militari, questo fa parte della strategia generale dell’esercito russo che è quella di uccidere quanti più ucraini possibile e distrugge quanti più risorse possibili dell’esercito ucraino, cosa che è riuscito a fare abbastanza bene anche perché appunto in questa regione sono state mandate una parte importante di riserve e diversi dei reparti migliori dell’esercito russo, togliendoli da altre parti del fronte come il Donbass, dando quindi la possibilità all’esercito russo di avanzare più rapidamente nel Donbass, cosa che sta facendo. Tra l’altro alcuni dichiaravano, anzi hanno anche dichiarato, che questa operazione progettata a Londra, abbiamo avuto la conferma che è stata progettata da Londra questa incursione, avesse anche l’obiettivo di far spostare le truppe russe dal Donbass verso l’area di Kursk in modo da rallentare l’avanzata che ormai prosegue da mesi nel Donbass e in altre aree del fronte e dà la possibilità agli ucraini magari di recuperare un po’ di terreno o comunque di fermare quello che sembra essere una ritirata ormai permanente. In questa situazione sono mesi che in particolare il governo britannico chiede l’autorizzazione di sparare missili a lunga citata in territorio russo per facilitare l’occupazione di questo territorio e per ostacolare il contro-attacco dei russi.

Ci hanno anche raccontato che questa decisione, che poi alla fine è arrivata alla Casa Bianca, ma non annunciata ufficialmente da un portavoce della Casa Bianca ma pubblicata su un giornale, deriva dal fatto che ci siano delle truppe nordcoreane nell’area di Kursk e che di conseguenza sia necessario intervenire come elemento di deterrente nei confronti del Corea del Nord affinché non mandi altre truppe e altre armi. Ora, nessuno ha visto una foto di un soldato coreano, finora abbiamo avuto varie dichiarazioni che poi sono state ritrattate di persone catturate che poi non erano state eccetera eccetera, ma la cosa ridicola è che i russi possono aver bisogno di questo tipo di rinforzo da parte di truppe che non parlano il russo e che non hanno tecniche di combattimento compatibili con i russi, quando sappiamo che i russi tra l’altro spendono parecchi mesi ad addestrare le proprie forze in modo che combattano in modo coordinato, cosa che del resto è necessaria. Ma non entriamo nel merito, solo il fatto che venga dalla Casa Bianca è sufficiente per considerarla una sciocchezza e in ogni caso ce l’hanno venduta come la motivazione per cui a distanza di due mesi hanno deciso improvvisamente di rivalutare la decisione originale.

Il presidente che non c’è

Vi ricordate in un video precedente avevo detto che il Pentagono aveva assolutamente dichiarato che non era disponibile a consentire l’uso di queste armi a lunga gittata in territorio russo perché non avrebbero cambiato le sorti della guerra, ce ne sono troppo poche, e in ogni caso i russi hanno già dimostrato di poterle abbattere e invece avrebbero innescato un’escalation che potrebbe essere estremamente pericolosa. Vi ricordo che il Pentagono ha una linea diretta costante con i russi e si parlano, cercano di quadrare la situazione, di evitare un confronto nucleare indesiderato, cosa che è sempre esistita anche in passato ed è l’unica linea di contatto tra l’occidente e i russi, tanto la Casa Bianca quanto tutti i governi europei interessati con l’eccezione di quello ungherese hanno tagliato ogni genere di comunicazione con i russi, il che è incredibilmente pericoloso in una situazione di questo genere.

Quindi abbiamo avuto notizia da un giornalista che gli Stati Uniti e la Casa Bianca avevano autorizzato il lancio di queste missili a lunga gittata che avrebbero provocato uno stato di guerra di fatto con la Russia, secondo quello che aveva detto Putin. E questo avveniva, come ci ha spiegato la persona dello Zero Institute che ha introdotto questo panel, proprio mentre Joe Biden si trovava in Brasile al G20 e non riusciva a trovare neanche il posto dove andare a fare la fotografia finale, tant’è che l’hanno fatta senza di lui, perché non riusciva ad arrivare dove doveva andare e i brasiliani hanno deciso che non l’avrebbero aspettato. Che vi dà anche la misura dell’importanza che Joe Biden come persona abbia al di fuori degli Stati Uniti. Quindi Joe Biden non può aver preso questa decisione perché non è neanche in grado di capire dove deve andare per fare la foto di gruppo. Direi che è inutile che ci nascondiamo dietro un dito. La decisione è stata presa da qualcun altro e questo qualcun altro non è il Pentagono, nel senso che da quello che è emerso il Pentagono era all’oscuro di questa decisione.

Una cosa curiosa visto che la decisione comportava l’uso di risorse del Pentagono e comportava una possibile escalation che avrebbe coinvolto le truppe americane in un confronto nucleare. In base alla ricostruzione fatta da diversi, visto che non abbiamo modo di capire di quale sia trattata l’effettiva dinamica, la decisione è stata presa da due persone all’interno della Casa Bianca. Anthony Blinken, il ministro degli esteri, il segretario state, politico che si è dimostrato molto vicino alla politica globalista, un grande sostenitore dell’Ucraina, un uomo che è stato formato in Francia, quindi non ha una cultura propriamente americana, e un uomo vicino Hillary Clinton, quindi alla linea clintoniana che ci riporta all’Università di Oxford, alla famosa Rhodes Scholarship dove Bill Clinton è stato formato.

Vi ricordo che la Rhodes Scholarship è ufficialmente la scuola per formare i rampolli che avrebbero ricostruito l’impero britannico, quindi il famoso progetto Nuova Ordine Mondiale di Cécile Rhodes. E il secondo personaggio è Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale, anche lui studente della Rhodes Scholarship, quindi io posizionerei Blinken e Sullivan come le due risorse che all’interno della Casa Bianca fanno gli interessi della Gran Bretagna, per semplificarlo. Sappiamo che i britannici stanno uniformemente premendo affinché questo possa avvenire da mesi e che avranno avuto un rifiuto abbastanza imbarazzante a settembre, se non sbaglio, rifiuto che derivava dall’opposizione in età da parte del Pentagono, oltre che dalla considerazione probabile in termini politici da parte del Partito Democratico, che al momento gestisce la Casa Bianca, che sarebbe stato inopportuno avere un’escalation con possibili ramificazioni nucleari proprio a ridosso delle elezioni, sarebbe stato nocivo per MacMillan Harris. Ma ora che le elezioni sono finite e che è stato eletto Donald Trump non c’è più motivo di trattenersi e anzi, peggiore è la situazione che si viene a creare, meglio è dal loro punto di vista perché Trump verrà messo in condizione di non poter operare. In particolare ci dicono, e queste sono dichiarazioni che sono emerse in modo ufficiale, che vogliono impedire a Trump di fare quello per cui è stato eletto, ossia porre a fine la guerra in Ucraina.

Vogliono fare in modo che l’escalation arrivi a un livello tale per cui non sia più possibile trovare un accordo con i russi e affinché gli Stati Uniti siano costretti a restare coinvolti in questo conflitto e continuino a fornire denaro e a fornire armi, cosa che Trump ha già dichiarato non farà assolutamente. Perciò tutto quello che faranno deve essere fatto entro il 20 gennaio e faranno di tutto, su questo non dovete avere nessun dubbio perché ormai è palese. Perciò abbiamo sostanzialmente un nuovo colpo di Stato negli Stati Uniti. Persone all’interno della Casa Bianca che non hanno il potere di dichiarare guerra hanno scavalcato un Presidente che sostanzialmente è assente, proprio assente, a dispetto del borrello del Pentagono coinvolgendo gli Stati Uniti potenzialmente in un conflitto nucleare con la più grande potenza nucleare del mondo. E questo dopo altri colpi di Stato che abbiamo visto come la sostituzione di Joe Biden, su pressione del suo governo con Kamala Harris e non potremmo neanche escludere, visto che se ne parla, che faccia un impeachment a Joe Biden e venga quindi accusato di essere responsabile di questa mossa piuttosto pericolosa, togliendo lì in mezzo, insediando Kamala Harris e così facendo permettendo all’escalation di continuare e magari creare anche uno stato di emergenza che possa impedire l’insediamento di Trump.

Queste sono ipotesi. Però sono tutte a questo punto ipotesi legittime considerando dove siamo. Ci aspettavamo la sorpresa d’ottobre, è arrivata novembre, ma eccola qua. Sappiamo adesso esattamente di cosa si tratta. Bene, quindi ora vi passo direttamente il video in modo che abbiate le informazioni da persone che hanno una grande esperienza in materia.

I relatori di questa tavola rotonda

La prima di queste persone è Scott Ritter. Scott Ritter è un ex militare statunitense che ha lavorato per lungo tempo anche come ispettore nel programma di riduzione degli armamenti nucleari e quindi conosce benissimo le armi nucleari, il sistema di difesa nucleare statunitense e anche quello russo, perché lo ha ispezionato durante il periodo di smantellamento di diverse testate e conosce quindi molto di più, anche moltissimi russi e conosce il modo in cui ragionano e il modo in cui operano. In questi anni si è adoperato assiduamente per cercare di fare chiarezza sulla guerra in Ucraina, per creare anche contatti di stensione nei confronti delle persone che conosceva in Russia.

Sappiamo che è stato anche arrestato recentemente all’aeroporto negli Stati Uniti mentre stava per prendere un volo per la Russia dove sarebbe dovuto partecipare a un evento e gli hanno sequestrato il passaporto, gli FBI, con la scusa del fatto che era un agente russo e credo che verrà sotto questo processo. Quindi è una persona che ha pagato in prima persona per la sua posizione, è una persona nei confronti della quale l’establishment, il deep state è chiaramente antagonista.

Ray McGovern, che parlo subito dopo, è un ex analista della CIA, uno dei più rinomati, per intenderci quando era alla CIA presentava le relazioni quotidiane e giornaliere direttamente al Presidente. Quindi è un analista che conosce bene il suo mestiere, conosce bene il funzionamento della CIA, ha ancora contatti all’interno della CIA e fa parte di un’organizzazione di attivismo politico che mira a denunciare gli eccessi della CIA o del sistema di sicurezza americano e a riportarlo all’interno di un confine accettabile.

Poi abbiamo un docente universitario che ci parla invece di alcuni aspetti tecnici. Nel corso del video viene menzionato anche Ted Postol che è un tecnico progettista di armi nucleari, ora in pensione, americano, che compare su YouTube per fornire descrizioni tecniche di quelle che sono le varie armi nucleari in dotazione agli Stati Uniti piuttosto che alla Russia e che anche fa considerazioni varie su situazioni sempre di tipo militare legate a Israele o legate all’Ucraina. Si parla anche di Francis Boyle che è un avvocato per i diritti civili e José Vega, denominato il guerriero dei Bronx, che è un organizzatore politico di 25 anni e leader del Movimento Giovanile Internazionale per la Pace.

Si parla poi del volo KAL-007, un aereo coreano abbattuto da un caccio militare russo, quando questo aereo per motivi atmosferici era finito nel spazio aereo russo e in particolare stava sorvolando una base militare di missili nucleari balistici strategici russa. I russi spararono alcuni colpi di avvertimento, l’aereo non cambiò rotta, anche perché probabilmente non capiva quello che stava succedendo e fu abbattuto con dei missili. I russi negarono l’abbattimento, dopodiché ammisero di averlo fatto e tuttavia accusarono l’aereo di essere un aereo spia. In risposta a quella vicenda, il presidente Ronald Reagan, americano dell’epoca, decise di rendere disponibile il sistema GPS a livello commerciale, a livello civile, in modo che gli aerei potessero sapere sempre dove si trovavano in ogni dato momento e quindi evitassero di finire dove non dovevano essere.

Oreshnik: un’arma illimitata

Si parla anche di MIRV, che vuol dire Multiple Independently Targetable Reentry Vehicle, ossia veicolo multiplo che può avere obiettivi diversi. Per riferirsi al missile, se non sbaglio Oreshnik si chiama, lanciato dai russi in risposta all’attacco con i missili americani e britannici.

Si tratta quindi di un missile che ha testate multiple, che nel momento in cui arriva sull’obiettivo si divide in modo da colpire l’obiettivo da più angolazioni e con più testate diverse. Lo vedrete nel video, l’effetto è spettacolare e dovete tenere presente che queste testate usate per l’attacco alla città di Dnipro erano testate di tipo convenzionale, sebbene dotate di un esplosivo di nuova concezione, ma ciascuna di quelle testate potrebbe essere una testata nucleare. Putin ha dichiarato in seguito che questo missile che è sperimentale e che è stato collaudato per la prima volta in Ucraina, distruggendo un’industria sovietica per la produzione di missili che evidentemente gli ucraini pensavano di riattivare o di sviluppare per produrre missili a lunga gittata, questo missile non porterà mai testate nucleari, quindi verrà sparato di nuovo, lo faranno altri test, ne hanno già una certa scorta che possono utilizzare e inoltre hanno avviato la produzione di serie. Il lancio di questo missile cambia completamente la situazione della NATO, la NATO non è in grado di difendersi da questo missile e un missile di questo tipo, un solo missile, è in grado di portare una distruzione enorme in una base della NATO, una distruzione tale da poter in effetti eliminare quasi tutta la base, o una serie di missili di questo tipo può effettivamente distruggere completamente un insediamento della NATO. Quindi la NATO oggi è, al di là dell’uso di testate nucleari, totalmente in difesa nei confronti di un attacco russo con questo genere di missile.

Questo è un missile a portata intermedia, ci dicono, quindi è un missile balistico, simile a quello che si usa appunto per lanciare testate nucleari, è un missile che viaggia a 10 o 12 volte la velocità del suono, che quindi non può essere intercettato, ed è un missile che arriva sull’obiettivo dividendosi e colpendo in modo preciso da più angolazioni lo stesso obiettivo, in modo che anche qualora l’antiaerea potesse intercettare le testate ne avrebbe talmente tante che arrivano da direzioni diverse da non poter fare praticamente nulla. Quindi è un attacco a sciame realizzato con un singolo missile che ha una gittata sufficiente per coprire l’intera Europa. Quindi i russi oggi possono colpire ovunque in Europa senza il pericolo di essere fermati. Questo è un dato che non è stato smentito da nessuno nella NATO o nel Pentagono e che i russi si sentono talmente tranquilli nell’affermare che Putin ci dice che prima di lanciare i prossimi missili avvertirà le popolazioni civili dell’area in modo che se ne possano andare perché saranno usati altri missili di questo tipo e la distruzione sarà tale da rendere invivibile un’intera area.

Quindi è un’arma quasi illimitata visto che non c’è difesa nei suoi confronti, per lo meno su fronte dell’occidente, ma è un’arma convenzionale quindi non nucleare. Di conseguenza non comporta il problema di radiazioni, non comporta una distruzione su vasto raggio ma distrugge il singolo obiettivo che sarebbe un obiettivo militare. Tra l’altro questa tecnologia, come ci hanno spiegato alcuni esperti, è una tecnologia modulare stile Lego. Di conseguenza lo stesso missile aggiungendo altri moduli può diventare un missile intercontinentale e può portare testate nucleari.

DEFCON 1

Quindi dal punto di vista della NATO diventa impossibile stabilire se una batteria di missili di questo tipo è nucleare o meno e questo può introdurre errori, può introdurre false risposte che sarebbero letali visto che sarebbero di tipo nucleare. Nel video si parla anche di DEFCON, l’avete sentito molto probabilmente anche in alcune firme, è l’acronimo di Defense Condition, condizione di difesa ed è un sistema utilizzato dalle forze armate degli Stati Uniti per indicare il livello di allerta per l’assicurazione nazionale. DEFCON 1 è il massimo livello di allerta, corrisponde a una guerra nucleare imminente o già iniziata, mentre DEFCON 2 è il livello di massima prontezza che indica che le forze armate sono pronte a combattere entro 6 ore. Come vedete se ne parla nel video e quindi da quello che ci dicono siamo probabilmente o a DEFCON 2 o a DEFCON 1. Non lo sappiamo con certezza perché questo tipo di classificazione è confidenziale, quindi il Pentagono non ci dice per motivi di sicurezza, questa è la loro giustificazione, in che condizione siamo in questo momento, però siamo sicuramente o a DEFCON 2 o superiori. Si parla anche di emivita, in fisica e chimica il termine si riferisce al tempo necessario affinché metà degli atomi di un campione radiativo decada, quindi una sostanza radioattiva nel tempo perde la sua radioattività e l’emivita ci dice quanto tempo ci vuole affinché la radioattività attuale si dimezzi. Il cesio 137 è un isotopo radioattivo del cesio, quindi è una variante dell’elemento cesio che è risultante dalla fissione nucleare, vuoi all’interno di un reattore, vuoi all’interno di un’arma nucleare. Può diffondersi molto facilmente nell’ambiente perché si scioglie nell’acqua e si lega al suolo.

È stato rilasciato in particolare durante l’incidente nucleare di Chernobyl che ha vissuto in quel periodo, se lo ricorderà molto bene, non potevamo mangiare le verdure, il terreno era contaminato e per un certo tempo abbiamo comunque dovuto lavare, anche dopo che il pericolo a livello di detenzione era calato, abbiamo dovuto lavare copiosamente le verdure perché potevano contenere ancora delle tracce di cesio. E si ricorda benissimo che questo problema ha coinvolto anche l’Italia, benché l’incidente nucleare fosse accaduto in una centrale in Ucraina. E se ne parla in questo video perché c’è la probabilità o la possibilità che si verifichi una situazione simile. Si parla anche di megatoni che è l’ordine di grandezza con cui si misura la potenza di una bomba nucleare.

Per riferimento, la bomba usata a Hiroshima era di 0,015 megatoni o l’equivalente sarebbe 15 chilotoni. La bomba usata a Nagasaki sarebbe di 0,021 megatoni o di 21 chilotoni.

Una bomba nucleare tattica, quelle che oggi vengono, verrebbero utilizzate per un combattimento sul campo di battaglia e che vengono quindi considerate sicure, che possono essere utilizzate abbastanza liberamente, hanno una potenza di 50 chilotoni. Quindi sono più del doppio della bomba di Nagasaki e direi più del triplo della bomba di Hiroshima. Eppure vengono considerate di libero utilizzo se vogliamo, sono a disposizione per il confronto sul campo di battaglia. Una bomba nucleare strategica invece, quelle che vengono messe su questi missili a media o lunga agitata avrebbe come minimo 500 chilotoni, quindi molto molto più potente rispetto alle bombe usate in Giappone e equivalenti a 0,5 megatoni. La bomba di cui si parla nel video che è stata collaudata dai russi nel 1961 era di 50 megatoni, perciò 3.800 volte più potente rispetto alla bomba di Hiroshima. E la più potente che sia mai stata testata.

Questo ci fa capire che i russi già dal 1961 avevano bombe di questa portata, quindi probabilmente ce l’hanno anche oggi, e ci fa anche capire che le bombe moderne saranno più potenti di così. Bene, fatta questa premessa, vi presento il video. Eccolo.

Massima all’erta

Nov 23, 2024

20241122-Russia’s Hypersonic Strike OK part 1

[Scott Ritter]

Sono venuto qui oggi, innanzi tutto perché credo in quello che sta facendo questo gruppo, ma anche soprattutto perché sento il bisogno di fare appello a questo gruppo e ai suoi ascoltatori per aiutarci a salvare le vostre vite, la mia vita e la vita di tutti. Oggi siamo più vicini di quanto non lo siamo mai stati, mai, nella storia dell’era nucleare da quando le armi nucleari sono state usate a Hiroshima o Nagasaki. Oggi siamo più vicini che mai alla possibilità che le armi nucleari vengano utilizzate di nuovo. Siamo letteralmente alle soglie di una guerra nucleare. Questa non è un’iperbole. Non sono qui per spaventarvi. Non me ne importa niente di quello che possiate pensare.

Morirete a meno di fare qualcosa per fermare dove stiamo andando. L’intero meccanismo adesso è completamente in automatico. La Russia ha abbassato la sua soglia per l’uso di armi nucleari, comprese le condizioni che sanno che la NATO e gli Stati Uniti hanno già soddisfatto. Se la Russia aderisse rigorosamente alla sua nuova dottrina nucleare, sarebbe in grado di usare armi nucleari contro la NATO sin da oggi. Hanno scelto di non farlo, ma abbiamo già superato la soglia d’innesco. Allo stesso tempo, abbiamo il contrammiraglio Buchanan nel Comando Strategico degli Stati Uniti che parla con disinvoltura del fatto che l’America è pronta ad avere uno scambio nucleare con i russi. Sapete cosa significa uno scambio nucleare? Significa una guerra nucleare. E noi siamo pronti ad affrontarne una. La Russia ha abbassato la sua soglia nucleare e l’America è pronta ad impegnarsi in uno scambio nucleare con la Russia, in qualsiasi momento, anche proprio mentre stiamo parlando qui.

In questo momento, gli Stati Uniti e l’Europa stanno cercando di capire cosa fare dopo che la Russia ha risposto alla loro folle decisione di consentire all’Ucraina di usare missili ATACMS e Storm Shadow per colpire la Russia. La Russia ha risposto con un sistema missilistico unico nel suo genere, un sistema a raggio intermedio, di cui sappiamo ancora molto poco. Ma quello che sappiamo, o quello che possiamo speculare, sulla base delle loro consuetudini passate e di ciò che sta succedendo, è che questo missile è stato costruito appositamente per eliminare obiettivi della NATO schierati in Europa, vale dire tutti gli obiettivi che preoccupano i russi. Credo che questo missile sia stato sviluppato su ordine del presidente Putin, la scorsa estate, appositamente per distruggere il complesso missilistico Dark Eagle che gli Stati Uniti hanno costruito e che userà missili ipersonici a raggio intermedio. Stiamo parlando del sistema missilistico con lancio verticale Mark 41 che viene utilizzato nel sistema di difesa aerea Aegis Ashore, che è stato apparentemente costruito per affrontare l’Iran, ma sappiamo tutti che è stato, in realtà, costruito per colpire la Russia.

Oggi, la NATO lo considera un pilastro della sua difesa aerea contro la Russia. Il sistema russo che abbiamo appena visto in azione è stato progettato appositamente per eliminarlo. È concepito per distruggere le strutture di comando e controllo, e le strutture logistiche, colpendole dall’alto verso il basso, e da sinistra a destra in tutta l’Europa utilizzando testate non nucleari. Tuttavia, questo sarebbe un attacco russo contro la NATO. Quindi, ciò che la Russia ha dimostrato è che è pronta in questo momento, mentre parliamo, a colpire qualsiasi obiettivo in Europa, se l’Europa le dà una scusa per farlo. Come reagirà l’Europa? L’articolo 5, secondo Joe Biden, costituisce un obbligo sacro. Molte nazioni della NATO si sono spinte in avanti, in attesa di un’opportunità per innescare l’articolo 5, perché credevano che la Russia stesse bluffando, ma la Russia non sta bluffando. La Russia ha appena dimostrato che non sta bluffando. E ora come risponde la NATO a questo?

Magari ritirandosi? è stato investito troppo capitale politico perché possano ritirarsi. E ci sono ancora persone alla Casa Bianca, al Dipartimento di Stato, e nella NATO, che credono che Putin stia bluffando. Ci dicono che, dopotutto, si tratta solo di un sistema sperimentale e che la Russia non intende usarlo davvero. Ma la Russia non sta bluffando. E se continuiamo a provocarla per scoprire se bluffa davvero, ci sarà una guerra nucleare. E sono molto preoccupato perché siamo in una linea temporale molto compressa. L’amministrazione Biden insieme ai suoi alleati della NATO ammette che stanno cercando di rendere la NATO a prova di Trump, l’Ucraina a prova di Trump. Vogliono rendere questa politica della sconfitta strategica della Russia resistente anche all’arrivo di Trump. In modo che, una volta prestato giuramento come presidente il 20 gennaio, Donald Trump non sarà in grado di cambiare nulla dell’intera situazione. Ciò significa che hanno pochissimo tempo, tra oggi e il 20 gennaio, per mettere il loro piano in effetto completamente.

E non possono permettersi ritardi, non possono permettersi pause, non possono permettersi dubbi. La mia preoccupazione è che andranno avanti in modo aggressivo, forzando la mano ai russi. E poi avremo il piccolo scambio nucleare di cui ci parla l’ammiraglio Buchanan, ma, in realtà, non esiste una cosa come un piccolo scambio nucleare. Non esiste una guerra nucleare limitata. Una volta che le armi nucleari iniziano a volare, è finita. Basta leggere il libro di Annie Jacobson, Nuclear War Scenario. La situazione va rapidamente fuori controllo e, dopo 72 minuti dall’esplosione del primo ordigno nucleare, siamo tutti morti. Ecco a che punto siamo. Ora, cosa faremo al riguardo? Voglio dire, possiamo fare conferenze. Ma penso che abbiamo solo una possibilità di fermare questa guerra nucleare. E questo per far sì che il presidente eletto si impegni attivamente nel chiamare l’amministrazione Biden e a parlare al popolo americano. Questo è importante per tutti noi, indipendentemente dalla vostra opinione sulle elezioni che si sono svolte il 5 novembre. C’è stato un vincitore e quel vincitore è Donald Trump, e Donald Trump ha articolato una politica che mira a porre fine al conflitto in Ucraina e a prevenire una guerra nucleare con la Russia. Se non mi credete, fate riferimento all’articolo pubblicato sulla rivista The Hill, scritto da Robert Kennedy Jr. e Donald Trump Jr. Due persone che sono all’interno della squadra di Trump. Non avrebbero pubblicato questo articolo senza il permesso e il concorso di Donald Trump.

Perciò sappiamo che questa è la posizione di Trump. Il popolo americano ha appoggiato questa posizione quando gli ha dato il mandato di governare. Eppure, adesso, l’amministrazione Biden sta operando in un modo che contravviene direttamente a tale mandato, anzi cerca di interromperlo, cerca di renderlo impossibile, e così facendo ci spinge sull’orlo di un Armageddon nucleare.

Come possiamo coinvolgere Trump? Come possiamo far sentire la nostra voce? Possiamo farlo alla vecchia maniera. Dobbiamo andare a Washington per gridarlo a voce alta. E quello che sto chiedendo è che tutti si uniscano a me a Washington il 7 dicembre. Ho contattato Jose Vega. Ho contattato anche altri. Jose mi ha ricontattato. Stiamo iniziando a mettere insieme un team che renderà possibile tutto questo. Il 7 dicembre, fra due settimane, possiamo salvare il mondo, salvare le nostre vite, salvare la vostra vita facendo sentire la nostra voce. Non c’è alcuna garanzia che riusciremo a farlo. Non c’è alcuna garanzia che arriveremo al 7 dicembre. E non sto scherzando. Uno stupido errore ed è tutto finito. La guerra inizia e tutti noi moriamo.

Ma nel caso in cui riusciamo a superare il giorno del Ringraziamento, nel caso in cui riusciamo a goderci quella cena a base di tacchino, possiamo riunirci al Lincoln Memorial di Washington, e poi marciare verso il Congresso, e quindi marciare verso la Casa Bianca e far sentire la nostra voce per dire no alla guerra nucleare. Questo è un hashtag che voglio che tutti inizino ad usare per fare tendenza. L’hashtag dico no alla guerra nucleare. Andate sui social media e fate in modo che questo accada e che questa frase circoli. Questo è tutto. Non so cos’altro farete perché morirete se non lo fate. Se non troviamo un modo per far sentire la nostra voce, per far sapere all’amministrazione Biden che questo non è accettabile, che non è così che ci comportiamo, che non è quello che vogliamo noi, il popolo, allora continueranno a perseguire queste politiche a scapito di tutti noi. E questo è davvero tutto ciò che volevo dire, ossia di tenere d’occhio questo spazio sui social media mentre sviluppiamo questa missione. Questa è la missione più importante di tutta una vita. Questa è una vera battaglia, la battaglia della nostra vita. Se la perdiamo, moriremo tutti. Sto parlando alla lettera, moriremo tutti. Siamo così vicini a un conflitto nucleare, che non c’è niente da ridere. Quando c’è un alto ufficiale del comando strategico che dice apertamente che siamo pronti a impegnarci in uno scambio nucleare con la Russia. Capite cosa sta dicendo? Capite che uno scambio nucleare significa centinaia di milioni di morti? Come minimo 100 milioni di americani morti. E sono pronti a farlo subito.

Se non siete infuriati, se non avete paura, non siete umani. Sono pronti ad avviare una guerra nucleare in questo preciso momento. Dobbiamo assolutamente fermarli.

[Ray McGovern]

Voglio ringraziare Scott per essere stato persistente nell’avvertirci dei pericoli imminenti. Sono davvero pericoli unici nella storia della nostra nazione e nella storia dell’era nucleare. Sapete, è difficile pensare a qualche buona notizia a questo punto. Ma dobbiamo anche tenere a mente una cosa, vale a dire che tutti noi dobbiamo rimanere sani di mente. Quindi, benché si tratti solo di un argomento correlato, che non riguarda l’Ucraina, abbiamo appena appreso che il capo di governo in Irlanda, ha detto che se Netanyahu atterrasse all’aeroporto irlandese di Shannon, verrebbe arrestato e consegnato alla Corte penale internazionale. Questa è finalmente una buona notizia. Quindi forse altra gente seguirà il suo esempio perché, in base alla procedura della giurisdizione universale, coloro che hanno firmato il Trattato di Roma sono obbligati ad agire in questo modo. Ora, usare questo argomento come buona notizia è una forzatura non da poco, ma si tratta comunque di buone notizie e dobbiamo rispondere a qualsiasi notizia che arrivi in tal modo. Aggiungerei semplicemente che gli irlandesi sanno cos’è la fame imposta, sanno cos’è la Grande Fame, e penso che dovremmo prendere in parola il capo del governo irlandese, e se Netanyahu volesse volare qui negli Stati Uniti, di certo non lo arresterebbero, ma se gli capitasse di finire il carburante mentre sorvola l’Irlanda, non sarà in grado di usare l’aeroporto di Shannon come tappa di emergenza, dovrà andare da qualche altra parte.

Ora, è stato anche menzionato che oggi è l’anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy. Sono passati 61 anni dal suo assassinio. Per quale motivo ve ne sto parlando? Conosciamo bene il suo discorso all’American University.

E Dennis ne ha citato alcune parti. Io vorrei estrarre da quel discorso la parte che sia applica più direttamente alla situazione in cui ci troviamo ora. E adesso vi riporto il testo di una porzione di quel discorso, ecco cosa disse Kennedy: “Soprattutto, mentre difendono i loro interessi vitali, le potenze nucleari devono evitare quegli scontri che portano un avversario a scegliere tra una ritirata umiliante oppure, addirittura, l’uso di armi nucleari. Adottare questo tipo di linea di condotta nell’era nucleare sarebbe solo la prova del fallimento della nostra politica o di un desiderio collettivo di uccidere noi stessi e provocare anche la morte del resto del mondo”. Questo avvertimento di Kennedy descrive ciò di cui Scott e altri ci stanno avvertendo e a cui dobbiamo prestare attenzione. Allora, dove ci porta tutto questo? Bene, ci lascia con altre questioni importanti su cui Dennis ha attirato la nostra attenzione, e la prima di queste è dov’è Biden? È sano di mente?

Chi prende le decisioni? Ora sappiamo, esaminando le parole riferite dalla portavoce del Dipartimento della Difesa, che è molto dubbio che il Dipartimento della Difesa fosse stato informato in anticipo di questa decisione di autorizzare attacchi missilistici in profondità in Russia. Diamine. Allora, dove ci porta tutto questo? Ci porta a constatare che questa faccenda viene gestita direttamente da Blinken e Sullivan E questo è davvero, davvero, davvero pericoloso perché hanno dalla loro parte anche il capo della CIA, il cui nome è Bill Burns, che si comporta come un ingranaggio nella ruota della burocrazia ed è disposto a fare qualsiasi cosa gli chiedano. È un semplice ingranaggio nella grande ruota dell’amministrazione pubblica. E io ne sono molto deluso. Ma, del resto, William Burns è sempre la stessa persona che, lo scorso luglio, ha detto al presidente che Putin aveva già perso contro l’Ucraina. E che l’esercito russo aveva dimostrato di essere lo zimbello del mondo intero. Purtroppo, questo è il tipo di leadership che oggi abbiamo alla CIA. Ma perché ve ne parlo? Sarò molto breve. Scott ha anche menzionato che basta una mossa stupida e ne ho preso nota sui fogli che ho qui con me. Non ci vorrebbe altro che una mossa stupida per far scoppiare una guerra nucleare. E poi abbiamo la situazione da cui John Kennedy, 61 anni fa, ci aveva messo in guardia, vale a dire mettere la Russia di fronte alla scelta tra un’umiliante ritirata e l’uso di armi nucleari. Perché sottolineo questo aspetto? Lo faccio perché, 41 anni fa, quando ero in servizio attivo alla CIA, avevo un buon amico, Mel Goodman, che era uno dei pochi uomini rimasti nella CIA ad essere disposto a dire la verità a dispetto di tutto.

Per farla breve, in quel periodo stavamo facendo un’esercitazione militare di proporzioni che i russi non avevano mai visto prima. Era il 1983 e l’esercitazione si chiamava Able Archer. Coinvolgeva anche il presidente, il vicepresidente, e tutti i nostri alleati in Europa. Di conseguenza i russi pensavano che fosse un attacco reale. E noi sapevamo che loro credevano che fosse un attacco vero. Avevamo un agente doppiogiochista nel Regno Unito, di nome Gordievsky, che ci disse che il KGB era preoccupato che fosse un attacco reale. E ci avvertì che dovevamo essere molto prudenti perché la leadership disabile che la Russia aveva all’epoca era molto preoccupata e avrebbero potuto reagire convinti che si trattasse di un attacco nucleare. Il mio amico Mel Goodman ebbe il coraggio di andare dal suo capo. A quell’epoca, il suo capo era il direttore dell’analisi della CIA, Robert Gates, che è poi diventato ministro della Difesa.

Robert Gates lo ha detto nel suo libro di memorie, dove ha scritto: “Non ho mai pensato che fosse in cima alla lista dei miei compiti di mettere i russi a proprio agio. Ho pensato che fosse molto meglio tenerli sul filo del rasoio”. Questo è l’atteggiamento che aveva Gates. Così Gates respinse Goodman quando il mio collega andò da lui e disse: “Attenzione che i russi pensano che stiamo facendo sul serio. Si stanno preparando. Abbiamo informazioni sul fatto che stanno caricando armi nucleari sugli aerei, per favore chiamate la Casa Bianca, e dite loro di interrompere l’esercitazione”. Gates rispose che non aveva intenzione di farlo. Quindi, a loro grande merito, Goodman e altri due scavalcarono Gates e andarono direttamente dal capo della CIA dell’epoca, Bill Casey e gli dissero che la faccenda era davvero seria. E che i russi erano convinti che stessimo per attaccarli e che ci avrebbero attaccati. E gli chiesero di avvertire la Casa Bianca. Gli chiesero di avvertire McFarland, che era il consigliere per la sicurezza nazionale dell’epoca, il presidente, e dire loro di abbassare i toni e di mettersi in contatto con i russi per rassicurarli del fatto che fosse solo un’esercitazione. Casey li ascoltò e li ringraziò. Loro se ne andarono e poco dopo la Casa Bianca abbassò i toni dell’esercitazione.

Ci siamo salvati per un pelo. Forse ricorderete che all’inizio del 1983, abbiamo avuto l’abbattimento del KAL-007, abbiamo avuto la tesi dell’impero del male sposata da Reagan, abbiamo avuto un sacco di altre cose tali per cui la situazione era quasi altrettanto delicata, quasi pericolosa come lo è ora. Quindi, perché ve ne parlo? Ve ne parlo perché Bill Burns è sostanzialmente assente. Ora è diventato il capo della CIA. Dove sono finite le persone coraggiose che lavoravano per Gates? Goodman ha dovuto lasciare l’agenzia dopo l’incidente perché Gates non avrebbe tollerato che fosse rimasto. è rimasto forse qualcuno alla CIA che sia disposto a suonare l’allarme? E se vanno da Bill Burns per far trasmettere il messaggio alla Casa Bianca, viene da rabbrividire al pensiero che Bill Burns sarebbe persino peggio di Bill Casey. Bill Casey era un antisovietico incallito, ma ciò nonostante passò l’informazione. Oggi, non possiamo più fare affidamento su quel tipo di persone. E quindi quello che dobbiamo fare è un po’ quello che Scott sta dicendo. Lo abbiamo già fatto prima, siamo stati in grado di fermare la guerra nucleare, la corsa agli armamenti nucleari. I russi sono molto, molto sensibili e molto preoccupati sull’argomento.

Ma, ciò nonostante, a mio avviso, il presidente Putin sarà molto perspicace. Ha già dimostrato di poter usare armi che potrebbero trasportare una testata nucleare, ma che vengono sparate senza tale testata. Inoltre ha dichiarato che si trattava solo di una prova sul campo del nuovo missile. E in effetti hanno constatato che funziona molto bene. L’annuncio che ha fatto ieri conteneva molta ironia. Ma in effetti il nuovo missile funziona. E quello che dobbiamo fare è assicurarci di non dover mettere la Russia di fronte a una scelta obbligata tra un’umiliante ritirata e l’uso di armi nucleari. Ecco perché dobbiamo darci una mossa. Ecco perché dobbiamo dirlo a tutti i nostri amici, dobbiamo rendere chiaro ai cittadini americani che devono comportarsi come se vivessero in una democrazia. Dobbiamo fermare tutto questo e dobbiamo fermarlo presto. Grazie mille per avermi fatto parlare. Grazie, Scott, per aver tenuto duro.

[Moderatrice Shiller Institute]

Grazie, Ray McGovern. Quindi ora passo la parola al professor Steve Starr, che in realtà ha chiesto di ricevere un parere sulla sua presentazione dalle persone che partecipano a questa tavola rotonda. È un esperto di armi nucleari ed è stato professore all’Università del Missouri ed ex direttore del laboratorio clinico di scienze dell’università. Professor Steve Starr è ancora in linea?

[Steve Starr]

Sì, sono qui.

[Moderatrice Shiller Institute]

Riesce a sentirmi?

[Steve Starr]

Sì.

[Moderatrice Shiller Institute]

Per favore, proceda.

[Steve Starr]

Bene. Ho condiviso il mio schermo così che vediate la mia presentazione PowerPoint. Vorrei iniziare sottolineando che la Russia si considera in guerra con gli Stati Uniti e le nazioni europee, in particolare con il Regno Unito, dal momento che gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato i loro missili in territorio russo. Questa è stata una dichiarazione fatta dal presidente Putin il 12 settembre, quando Keir Starmer è venuto alla Casa Bianca, ed erano pronti ad iniziare questo attacco, ma poi hanno deciso di posticiparlo fino a dopo l’elezione di Trump.

[Vladimir Putin]

Non si tratta di permettere al regime ucraino di colpire la Russia, o di non permetterlo. Si tratta di decidere se i paesi della NATO parteciperanno direttamente al conflitto militare o meno. Se questa decisione verrà presa, non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti, dei paesi europei, alla guerra in Ucraina. Questa sarà la loro partecipazione diretta. E questo, naturalmente, cambia in modo significativo l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto. Ciò significherà che i paesi della NATO, gli Stati Uniti ed i paesi europei sono in guerra con la Russia.

[Steve Starr]

Quindi, nonostante queste parole, hanno attaccato la Russia comunque E gli Stati Uniti si sono nascosti dietro alla foglia di fico del dire che sono gli ucraini a prendere la decisione, ma come dice il presidente Putin, le decisioni vengono prese a Washington. Vale a dire l’assegnazione degli obiettivi e la programmazione dei missili viene fatta integralmente dai tecnici degli Stati Uniti. E il risultato è stato che, l’altro giorno, la Russia ha usato il suo nuovo missile balistico a raggio intermedio per colpire l’Ucraina.

E questa è una testata MIRV, il che significa che può trasportare più testate contemporaneamente. Pare che questo missile contenesse sei diversi gruppi di testate multiple separate. Quindi, alcuni ritengono che abbia lanciato 36 proiettili completi che hanno colpito lo stesso bersaglio. Credo che Larry Johnson abbia suggerito che possano essere stati sei missili, ma in ogni caso, ciascuna di essi avrebbe potuto avere una testata nucleare, quindi i russi hanno chiaramente dimostrato quello che possono fare. Ma cos’altro è successo? Un paio di giorni fa, nel corso di una trasmissione su Youtube gestita dal giudice Napolitano, il colonnello McGregor ha dichiarato che la Russia ha messo le proprie forze nucleari in allerta.

[Douglas McGregor]

Dunque, ho almeno due fonti in questo momento che mi dicono che le forze missilistiche nucleari russe sono state poste in piena allerta. Sono al più alto livello di allerta che abbiano mai raggiunto, il che significa che sono letteralmente a un passo dal lanciare missili con testate nucleari contro chiunque li minacci, che si tratti degli Stati Uniti oppure dei vari surrogati degli Stati Uniti nell’Europa dell’Est. Quindi abbiamo conferma che questo è successo, il che mi suggerisce che i russi hanno preso la cosa molto seriamente.

[Steve Starr]

Ritengo che anche gli Stati Uniti abbiano aumentato proporzionalmente il loro status di DEFCON se hanno rilevato che la Russia si è attivata al massimo livello. Quindi è molto probabile che sia gli Stati Uniti che la Russia si siano avvicinati molto allo status di guerra nucleare. La Russia ha anche iniziato la produzione e la distribuzione di rifugi nucleari mobili. Servono a proteggere i cittadini da varie minacce, in particolare dalle radiazioni, e possono essere dotati di filtri dell’aria. Il portavoce del ministero degli Esteri russo ha anche annunciato che la base missilistica Aegis Ashore, in Polonia, è ora un obiettivo prioritario. Gli Stati Uniti hanno una base simile anche in Romania. La base polacca si trova a 1200 chilometri da Mosca. Il che equivale a circa la distanza in linea d’aria tra Budapest e Palermo. La base rumena si trova a 1300 chilometri, il che equivale alla distanza in linea d’aria tra Francoforte e Palermo. Sospetto che gli Stati Uniti non apprezzerebbero se avessero basi missilistiche collocate così vicino alle proprie città.

Questi sistemi utilizzano un sistema di lancio verticale MK-41 che può essere utilizzato per lanciare missili da crociera Tomahawk con testate nucleari. Questa è una selezione di missili che possono essere utilizzati. Si possono vedere al centro, i missili antiaerei, come il missile SM-6, che potrebbe eventualmente essere sostituito con un’arma ipersonica in grado di colpire Mosca in quattro o cinque minuti, e che magari potrebbe essere dotata di una testata nucleare. Ma potete vedere qui che il missile Tomahawk è una delle armi accettate nel sistema Mark 41. Questa è un’immagine del missile che viene caricato su Aegis Onshore. I sistemi Aegis sono tipicamente utilizzati sulle navi militari, ecco perché questa versione viene chiamata Onshore, che significa installato a riva. La Russia non può verificare cosa ci sia in quei contenitori. Si può vedere a destra il missile con il relativo contenitore e la struttura che li ospita. Quindi si può capire perché la Russia lo consideri un obiettivo prioritario, perché il missile Tomahawk può colpire Mosca in circa un’ora o giù di lì, e le armi ipersoniche che presto lo seguiranno colpirebbero in pochi minuti.

Penso che se gli ucraini fossero così sciocchi da attaccare la centrale nucleare di Kursk, potrebbero innescare una guerra nucleare, oppure la Russia reagirebbe con un attacco nucleare. La centrale nucleare si trova nel raggio d’azione dei missili ATACMS e Storm Shadow, e dispone di due reattori nucleari più vecchi che non sono protetti da un contenimento in cemento. I russi hanno già abbattuto sia gli ATACMS sia gli Storm Shadow, ma un attacco concertato con uno sciame di missili potrebbe andare a segno. Ciascuno di questi reattori e le vasche del combustibile esaurito contengono almeno dieci volte più radiazioni a lunga vita di quelle rilasciate dal disastro di Chernobyl del 1986. Potete vedere in questo confronto che i reattori di tipo RBMK della centrale di Kursk sono simili a quelli di Chernobyl. Un reattore moderno ha invece una cupola cilindrica di cemento spessa circa un metro e rivestita di acciaio, quindi sono molto più difficili da colpire. Questa è una vista interna del reattore di Chernobyl 2 e del reattore di Kursk, quello di sinistra è Chernobyl. Nell’area posteriore della fotografia si vede la parte superiore del reattore. E qui a sinistra vedete la parte superiore del reattore di Kursk. E questo spazio adiacente è la vasca del combustibile esaurito. Sono proprio uno accanto all’altra, in un edificio che non è protetto.

Questa è un’immagine che l’organizzazione nucleare francese IRSN ha creato per mostrare la diffusione del cesio 137 dopo l’esplosione del reattore di Chernobyl, nel 1986. Questi reattori hanno un nucleo di grafite, che brucerà. La linea in basso mostra una progressione nell’arco di un periodo di tre settimane, a mano a mano che le radiazioni si diffondevano in tutta Europa. Sono andate proprio dappertutto. Ne sono arrivate alcune anche in Nord America. Ma le aree intorno a Chernobyl e alla Bielorussia sono state colpite duramente. Questa è una mappa fatta nel 1996 dalla CIA. Le aree rosse più scure sono le zone di esclusione. Sono troppo radioattive perché le persone ci possano vivere. Si estendono ancora oggi in un raggio di circa 2.800 chilometri quadrati. Il cesio 137 ha un’emivita di 30 anni, e dopo cinque emivite, scenderà a circa il tre percento. Dopo dieci emivite, sarà sceso all’uno per cento, ma stiamo parlando di circa 200 o 300 anni prima di poter vivere davvero in un’area del genere. Ma questo vi mostra quali sono le implicazioni dell’impatto su questi reattori. Naturalmente, gli Stati Uniti e la Russia possono lanciare da 800 a 1.000 testate nucleari strategiche l’una contro l’altra in pochi minuti. E c’è dell’altro. La Russia ha sviluppato un veicolo sottomarino. Questa diapositiva è stata prodotta dal Dr. Postol.

I russi hanno un gigantesco drone sottomarino chiamato Poseidon. Vedete la figurina dell’immagine dell’uomo che sta in piedi sopra di esso. Il Dr. Postol ha dimostrato che sulla sua punta può trasportare una testata da 100 megatoni. Questi droni possono viaggiare più veloci dei nostri siluri. Hanno una portata illimitata, e possono stazionare in un’area. Questa è una foto del sottomarino Belgorod che li trasporta. Potete vedere i sei fori nella parte anteriore da cui lanciare questi droni. Ci sono due di questi sottomarini che sono in attività. Questa è l’immagine di una bomba da 50 megatoni che è stata fatta esplodere dai russi nel 1961. Credo che questa fotografia sia stata scattata a una distanza di almeno 120 o 160 chilometri dalla detonazione.

L’hanno fatta esplodere in un’area remota dove non c’erano molte foreste. Se l’avessero fatta esplodere in un’area densamente boscosa o urbana, avrebbe appiccato incendi enormi.

Il Dr. Postol ha creato un’immagine di ciò che accadrebbe se il Belgorod usasse sei di questi siluri, questi droni sottomarini, per colpire la costa orientale degli Stati Uniti. L’area circolare gialla più grande raffigura una zona di fuoco, che sarebbe di 17.000 chilometri quadrati o 6.500 miglia quadrate per ciascuna di queste detonazioni, e ogni cosa presente all’interno di quel raggio sarebbe inevitabilmente incendiata.

Questo è un video che ho creato qualche tempo fa e che mostra cosa succede in caso di attacco. L’ho accorciato un po’, ma mostra cosa accade quando i russi rispondono con un attacco contro le forze della NATO e la sequenza che ne segue.

Questi sono i contro-attacchi con cui gli Stati Uniti rispondono al missili russi e colpiscono obiettivi in Russia per eliminare le forze nucleari russe. Ma tale contrattacco arriverebbe troppo tardi per impedire ai russi di lanciare gli altri missili. E ne risulterebbe una guerra nucleare su vasta scala. Ci sarebbero più di 4.000 detonazioni nucleari che inceneriscono tutte le principali città degli Stati Uniti, e probabilmente anche l’Europa e la Cina sarebbero coinvolte, ma le massicce tempeste di fuoco nucleari che ne deriverebbero coprirebbero, letteralmente coprirebbero, centinaia di migliaia di chilometri quadrati. Tutto ciò che è infiammabile nella zona dell’incendio prenderebbe fuoco, non ci sarebbero sopravvissuti. Le temperature dell’aria supererebbero il punto di ebollizione dell’acqua, quindi chiunque viva in una grande città verrebbe semplicemente incenerito

E gli studi scientifici prevedono che da 150 a 180 milioni di tonnellate di fumo e fuliggine salirebbero nella stratosfera e, nel giro di 10 giorni o 2 settimane, i forti venti nella stratosfera li diffonderebbero in tutto il mondo, e causerebbero la formazione di uno strato di fumo stratosferico globale. Tale fumo bloccherebbe circa il 70 % della luce solare nell’emisfero settentrionale, e il 35 % in quello meridionale. Distruggerebbe anche lo strato protettivo di ozono, la cui assenza si farebbe sentire solo dopo che il fumo iniziasse a dissiparsi, il che richiederebbe in realtà circa 10 anni. Quindi la riduzione del 70% della luce solare significherebbe che a mezzogiorno, in una giornata di giugno, nell’emisfero settentrionale, il sole apparirebbe con la stessa forza di una luna piena a mezzanotte. Nell’emisfero australe la riduzione di luce sarebbe un po’ inferiore, ma causerebbe comunque temperature troppo fredde per molti anni, tali da impedire la crescita dei raccolti. E il freddo causerebbe la morte della maggior parte degli esseri umani e degli animali terrestri. Inizialmente, le temperature giornaliere scenderebbero sotto lo zero ogni giorno per un massimo di tre anni nel Nord America centrale e nell’Eurasia centrale. Quindi questo è ciò che ci aspetta con una guerra nucleare. Kennedy ci aveva avvertito e siamo ancora a un punto in cui possiamo fermare tutto questo.

[John Fitzgerald Kennedy]

Le nazioni del mondo non hanno mai avuto così tanto da perdere o così tanto da guadagnare.

Insieme salveremo il nostro pianeta o insieme periremo tra le sue fiamme.

Salvarlo possiamo e salvarlo dobbiamo, e, a quel punto, guadagneremo l’eterna gratitudine dell’umanità e, come operatori di pace, l’eterna benedizione di Dio.

[Steve Starr]

Beh, Trump potrebbe anche non essere Kennedy, ma sono d’accordo con Scott Ritter che deve agire, contattare i russi, fare tutto il possibile per fermare tutto questo. Suggerirei inoltre che Biden venga messo sotto accusa e Francis Boyle ha già scritto articoli di impeachment che sono disponibili. Grazie per l’attenzione.

Terra bruciata

Il video parla da sé, quindi non ho intenzione di fare ulteriori commenti, ma li riserviamo per un’altra puntata, visto che c’è altro contenuto che vi devo trasferire. Riepiloghiamo, il Pentagono sembra non essere stato informato di quello che stava succedendo, e tra l’altro la cosa curiosa è che il primo bombardamento fatto con i missili ATACMS americani, che poteva essere anche gestito direttamente dagli ucraini, visto che sono missili che hanno usato finora sul campo di battaglia e che sono stati modificati rispetto al passato solo per il fatto di avere una gittata maggiore e se non sbaglio una testata di potenza inferiore, ossia per lanciare questi missili più lontano devono alleggerire il peso della testata. In ogni caso, il primo attacco fatto con questi missili a lunga gittata americani è stato fatto sulla regione di Bryansk, quindi non su Kursk, dove avrebbero dovuto essere usati, secondo le dichiarazioni indirette che ci sono arrivate dalla Casa Bianca.

E questo primo attacco, ve lo ricordate, abbiamo parlato nel video precedente, ha tentato di colpire un deposito d’armi russo senza provocare danni importanti. Sui sei missili cinque stati abbattuti, uno è stato colpito ma non abbattuto e comunque è caduto sul terreno provocando una esplosione e un incendio, ma i danni derivati dall’incendio sono stati abbastanza controllati e limitati. Il secondo attacco invece si è sviluppato effettivamente a Kursk ed è stato condotto usando una combinazione, come ci dicono, tra ATACAMS, quindi missili americani che vengono lanciati da batterie mobili, quindi montate su camion, semovibili, e invece Storm Shadow, gli ucraini dicono che ne hanno lanciati 12, che sono invece missili britannici che vengono tipicamente lanciati da un aereo e che hanno la prerogativa particolare di distruggere fortificazioni in cemento armato, quindi nascono soprattutto per perforare il cemento. La cosa che ha lasciato perplessi molti osservatori è il fatto che gli ucraini ne abbiano usato 12 di questi missili estremamente costosi, di cui in totale sappiamo ne avevano 50, quindi hanno usato una componente importante di quello che gli era stato dato, per colpire un piccolo comando militare nell’area di Kursk che era a livello, se non sbaglio, di battaglione, quindi non era un comando strategico dove avrebbero potuto ottenere un risultato eclatante, anche se abbiamo la notizia del fatto che personaggi molto più importanti all’interno dell’esercito russo stavano circolando quel giorno proprio nell’area di Kursk e quindi magari erano loro essere l’obiettivo.

Ma in ogni caso questo secondo attacco ha prodotto delle vittime e questo lo sappiamo.

Operazione Able Archer 83: a un soffio dalla catastrofe

Ora nel video che avete appena visto si parla di un’esercitazione militare chiamata Able Archer che si è trattata nel 1983 che portò il mondo molto vicino all’olocausto nucleare perché i russi erano convinti che non fosse un’esercitazione, che fosse una finta esercitazione ma che in realtà gli americani si stavano preparando effettivamente, o meglio la NATO, si stava preparando effettivamente ad attaccare con armi nucleari la Russia con un colpo preventivo. Ci hanno scritto anche un libro su questo argomento che si intitola “Able Archer 83, la storia segreta dell’esercitazione NATO che ha quasi innescato la guerra nucleare”. Quindi non è la prima volta che succede una cosa di questo tipo e non è una cosa da poco visto che questo è un libro piuttosto corposo ed è stato anche inserito nella biblioteca della sicurezza nazionale americana, vale dire gli esperti di sicurezza nazionale, poi probabilmente non lo fanno, ma dovrebbero leggere questo libro per capire gli errori del passato e prepararsi al futuro. Nell’intervista abbiamo visto che Remy Governe ci racconta come Robert Gates, che poi è diventato un ministro della difesa sotto George Bush Junior, poi riconfermato da Barack Obama, avesse bloccato questa informazione essenziale e se i colleghi di Ray McGovern non l’avessero scavalcato e non fossero andati al capo della CIA, oggi magari non saremmo qui a raccontarla. Già all’epoca diverse persone nella CIA sostennero che questa notizia del fatto che i russi fossero preoccupati e che fossero pronti a far decollare i propri caccia bombardieri dotati di armi nucleari russe era un’esagerazione della propaganda russa che voleva impaurire gli americani, che avevano tutti i diritti di fare un’esercitazione NATO.

Ma sappiamo che fortunatamente all’epoca lo stesso presidente Ronald Reagan contattò di persona i russi per sincerarsi di quella che fosse la situazione e si rese conto che in effetti il pericolo c’era ed era imminente e quindi richiamò l’esercitazione, quindi chiarirono le posizioni e smorzarono i toni. Tra l’altro proprio da quell’incidente nacque l’iniziativa congiunta di Reagan e Gorbachev di avviare il trattato di riduzione delle armi nucleari, perché si erano resi conto che erano andati troppo vicino alla fine del mondo e non si poteva continuare in quel modo. E questo libro spiega molto bene gli eventi, spiega molto bene le persone che erano coinvolte e spiega molto bene come molto probabilmente se mai arriveremo a un conflitto nucleare alla fine del mondo sarà per errore, non sarà perché qualcuno ha deciso di colpire l’altro, ma sarà perché c’è stata una malcomprensione, qualcuno ha creduto che l’altro stesse per colpirlo e quindi reagito oppure il colpo è partito per sbaglio, magari per un difetto tecnico o qualsiasi sia la circostanza specifica. E sappiamo che siamo andati vicini a situazioni simili anche in altri momenti, oltre naturalmente a quello del 1983 di Able Archer.

Un dialogo tra sordi

Quindi oggi invece abbiamo la situazione dove la Casa Bianca si rifiuta di dialogare con i russi anche a seguito dell’enorme campagna di disinformazione innescata sui media contro i russi in America dove chiunque parli con un russo è un agente russo, quindi è un collaborazionista, l’abbiamo visto nella prima presidenza Trump, nel periodo precedente all’insediamento nella prima presidenza, il generale Michael Flynn è finito sotto processo per questo, semplicemente per aver parlato con l’ambasciatore russo prima che Trump si insediasse la Casa Bianca. Di conseguenza in ragione anche di questo precedente io non mi aspetto che Trump si faccia avanti in questo periodo prima del 20 gennaio perché se lo facesse molto probabilmente verrebbe sottoposto impeachment, nonostante quelle che sono le richieste da parte di Scott Ritter.

Su questo credo che Trump abbia l’idea molto chiare, sembra evidente che non voglia ripetere gli errori del passato e che questo sia anche un trappolone nei suoi confronti. Tutta questa escalation ha due significati fondamentali. Il primo è che i britannici non vogliono assolutamente porre fine alla guerra in Ucraina, non possono permetterselo. Un fallimento della guerra in Ucraina sarebbe il crollo definitivo dell’economia britannica e quindi andranno avanti a tutti i costi, costi quel che costi. Gli americani vengono trascinati dietro nella ragione delle persone che oggi sono alla Casa Bianca e vogliono fare in modo che Trump non possa cambiare le carte in tavola, vogliono fare in modo che Trump non sia in grado di governare così come hanno fatto al primo giro e stanno ponendo tutte queste trappole, queste mine vaganti proprio a tal fine. Di conseguenza non vedremo l’intervento di Trump prima del 20 gennaio, vedremo probabilmente persone vicine a Trump, collegate a Trump che prendono delle posizioni, ma siamo chiaramente in una fase di vuoto di potere. Non abbiamo un presidente, Joe Biden non può essere definito presidente, il suo stesso partito lo ha rimosso dalla corsa elettorale perché l’ha convinto che non potesse continuare a essere presidente, abbiamo un vice presidente Kamala Harris che è come se non ci fosse, uguale e abbiamo una serie di forze estremamente pericolose all’interno della Casa Bianca che hanno dei progetti del tutto nocivi nei confronti degli Stati Uniti e del mondo in generale. Quindi da qui al 20 gennaio sarà un periodo estremamente critico.

Sappiamo che anche i francesi hanno dichiarato che autorizzano gli ucraini a usare gli Scalp che sono missili simili alle Storm Shadow per colpire in territorio russo. È possibile che gli ucraini, come ci dice il docente nel video, tentino di colpire la centrale nucleare di Kursk, se la colpissero e provocassero un incidente nucleare naturalmente sarebbe un problema per tutta Europa e a quel punto temo che la risposta nucleare da parte dei russi sarebbe inevitabile. Non lo sappiamo, non sappiamo se faccia parte della loro intenzione colpire la centrale nucleare di Kursk, sappiamo che in passato e numerose volte hanno cercato di colpire la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel loro stesso territorio con bombardamenti di vario tipo i russi sono riusciti a proteggere la centrale e quindi a fare in modo che fosse impossibile raggiungere il reattore con le armi che avevano a disposizione gli ucraini.

Ma abbiamo visto dei deficienti negli Stati Uniti dichiarare che, un particolare, un ex ammiraglio se non sbaglio, che sarebbe il caso di dare agli ucraini una bomba nucleare, quindi dare agli ucraini armi nucleari con cui possono confrontarsi con i russi. Quindi non possiamo escludere nulla a questo punto, onestamente. Perciò da qui al 20 gennaio può succedere di tutto, avremo altre puntate di questa serie, naturalmente abbiamo altri esperti che hanno partecipato a questa tavola rotonda, non sono in grado di darvi delle proiezioni sensate su quello che potrà accadere perché non c’è nulla di razionale in quello che sta accadendo. Non si è mai visto che un presidente uscente prendesse, che poi non era il presidente, comunque una presidenza uscente prendesse decisioni così drastiche nel periodo di interregno e tanto meno che prendesse queste decisioni in netta contrapposizione rispetto alla volontà dell’elettorato americano che è stata chiaramente espressa nell’ultima elezione.

Forse ci sarebbero gli estremi per andare ben oltre l’impeachment, ma dubito che succederà anche perché una componente importante del partito repubblicano è totalmente d’accordo con quello che sta succedendo e sarebbero disposti a portare gli Stati Uniti in una guerra nucleare piuttosto che lasciare che Trump si insedi. Perciò si prenuncia un periodo estremamente movimentato da qui al 20 gennaio e probabilmente anche oltre, ma una volta che Trump si sarà insediato sono convinto che le cose cambieranno. Putin da parte sua ha segnalato in modo abbastanza chiaro che cercherà di aspettare l’insediamento di Trump, eviterà di provocare un’escalation, del resto lui stesso chiarendo dopo il lancio dell’Oreshnik, il fatto che non è un’arma nucleare e che non lo sarà mai, ha lasciato intendere che i russi non vogliono usare armi nucleari e non ne hanno neanche bisogno, possono continuare a fare quello che stanno facendo e possono usare queste nuove armi per accelerare la demolizione dell’Ucraina.

Il ministro degli esteri, se non sbaglio, russo, dopo il pronunciamento della Francia a favore di colpire la Russia con i missili francesi ha detto “Allora volete che l’Ucraina non esista più” e credo che forse i russi siano decisi finalmente a porre fine a questa guerra, vediamo un’accelerazione sul fronte e che vogliono usare a questo punto armi più potenti convenzionali, non nucleari, per smontare quello che resta dell’infrastruttura ucraina e sostanzialmente mettere l’Ucraina nell’impossibilità di continuare a combattere. Noi sappiamo che se Trump si insedia a gennaio non deve far altro che aspettare, perché i finanziamenti all’Ucraina si esauriranno più o meno in quel periodo, l’Europa non ha i soldi per poter finanziare l’Ucraina per proprio conto, l’Ucraina non è in grado di andare avanti con i propri mezzi perché ormai l’economia ucraina è disastrata e di certo non hanno le risorse né militari né economiche per continuare a lungo e perciò potremo avere un collasso definitivo dell’esercito ucraino e l’avanzata definitiva dei russi. Vedremo cosa succederà, dobbiamo arrivare al 20 gennaio.

Sto anche facendo una serie dedicata alla tela del ragno, quindi all’impero finanziario britannico perché sono strettamente collegati, c’è un collegamento diretto e se non comprendete quello che succede dietro le quinte su un fronte che è più importante rispetto a quello della guerra, in termini più importanti come conseguenze su vasta scala per i poteri coinvolti, non riuscite neanche a spiegarvi queste situazioni. Perciò continueremo su questo fronte con le due cose che procedono di pari passo e confido che saranno contenuti utili anche ai membri della regione perché spiegano parecchie cose.

Roberto Mazzoni

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