Di questi tempi è piuttosto difficile identificare le informazioni utili per poterla scoprire. In ogni caso abbiamo indizi crescenti che ci permettono di capire meglio quello che sta succedendo e quelle che potrebbero essere le future evoluzioni. In questa seconda puntata entriamo un po’ più in dettaglio sul cosiddetto progetto Alchemy di cui mi riservo di parlarvi più diffusamente in altri video grazie anche al contributo di un giornalista, un ricercatore britannico che lo ha studiato molto più da vicino. Però già adesso avremo un assaggio di qual è la parte fondamentale di questo progetto Alchemy e vedremo anche come questo progetto si inserisce nella situazione attuale. Quindi vi propongo la seconda parte dell’intervista rilasciata da Alex Krainer, l’analista economico e geopolitico che ci ha già aperto il discorso del possibile attentato nucleare e che in questa seconda parte ci spiega un po’ meglio che cosa c’è dopo questo potenziale attentato o anche senza questo potenziale attentato, che vuole dire qual è il progetto che si sta muovendo di base sullo sfondo.
Nel video si parla di Juan Guaidò che è un politico di opposizione venezuelano contro il regime di Maduro che nel 2019 ha tentato di avviare una sorta di insurrezione contro il governo. C’è una lunga storia di questo politico che si è proclamato presidente e poi è stato destituito e in sostanza sostenuto dagli Stati Uniti e probabilmente dalla CIA, perciò è un personaggio messo in Venezuela dagli Stati Uniti per seguire gli interessi degli Stati Uniti. Bene, e ora vediamo la seconda parte dell’intervista. Eccola.
[Nima Alkhorshid]
Donald Trump ha nominato Keith Kellogg quale suo inviato speciale per il conflitto in Ucraina. Aveva fatto parte della sua amministrazione già nel suo primo mandato. E ora gli darà l’incarico di trovare un qualche tipo di soluzione tra ucraini e russi. Ecco cosa ha detto su Fox News.
[Keith Kellog]
Speriamo che Jake Sullivan abbia parlato con Michael Waltz, che sarebbe il consigliere per la sicurezza nazionale entrante, o che il presidente Biden abbia parlato con il presidente Trump e abbia detto: ecco cosa farò. Spero davvero che sia successo, perché Biden, attraverso la sua azione, in realtà ha dato a Trump più leva perché ora Trump può tirarsi indietro, può andare a sinistra, a destra, può muoversi. Mi auguro che abbia detto a Trump cosa voleva fare e che sia come dico. Non lo so, ma questo dà al presidente Trump più libertà di cambiare rotta rispetto alla linea di Biden.
[Voce fuori campo di giornalista uomo]
Interessante.
[Giornalista donna]
Solo una domanda veloce prima di lasciarla andare, generale. Quindi lei non crede alla giustificazione fornita dalla Casa Bianca secondo cui avrebbero approvato l’uso di queste nuove armi a lungo raggio per via della presenza di nordcoreani sul terreno, in Ucraina.
[Keith Kellog]
Suona bene, Jillian, ma personalmente sto davvero sperando che ci sia un’altra ragione e che vogliano dare più influenza al presidente Trump. Forse potrebbe essere un buon motivo per farlo. Avrebbero dovuto autorizzare l’uso di queste armi un anno fa, ma si sono sostanzialmente tirati indietro. Non si combatte una guerra permettendo agli altri paesi di avere zone protette. Abbiamo sostanzialmente rinunciato a permettere che Zelensky combattesse una guerra che avrebbe dovuto combattere molto tempo fa. So che il numero delle vittime è stato orribile. I vantaggi che aveva l’estate scorsa ora non ci sono più.
[Nima Alkhorshid]
Non riesco a trovare nessuna differenza tra quello che dice e la posizione dell’establishment. Hanno la stessa mentalità. Sta sostenendo che qualsiasi tipo di escalation condotta in questo momento dall’amministrazione Biden in Ucraina, favorisce la posizione di Donald Trump in qualsiasi tipo di colloquio e negoziato con i russi. è incredibile. E sarebbero queste le persone incaricate di risolvere la situazione.
[Alex Krainer]
Sì, questo è esattamente ciò di cui sto parlando perché faccio fatica a capire i discorsi di quest’uomo. Suonano talmente stupidi da essere davvero sconcertanti e saremmo portati a pensare che queste persone sono semplicemente pazze oppure che hanno un quoziente d’intelligenza pari a 20, o qualcosa del genere, oppure che stiano facendo qualcos’altro. E non riesco a credere che siano così stupidi. Non siamo alla scuola media. Questa è gente che dovrebbe avere una certa conoscenza. Hanno una certa esperienza. Donald Trump ha la possibilità di nominare il generale Mike Flynn, oppure portare alla Casa Bianca il colonnello Douglas McGregor. Ci sono molti generali nell’establishment militare americano che sono professionisti intelligenti e che sanno come muoversi. In quell’intervista potremmo avere avuto Scott Ritter. Ma immaginate cosa succederebbe se Scott Ritter comparisse su Fox News per parlare a nome di Donald Trump. L’unico risultato che otterreste sarebbe di far uccidere tanto Scott Ritter quanto Donald Trump.
Penso che la posta in gioco sia alta, e di fatto non potrebbe essere più alta di così per l’establishment imperiale. E quando dico establishment imperiale, non mi riferisco solo ad alcune persone che lavorano in alto nei governi degli Stati Uniti e dell’Europa, nelle banche, nei think tank e nelle grandi aziende. Sto parlando dell’intero sistema, dell’intero sistema di governo che esiste nel mondo occidentale da diversi secoli. Un sistema che si è radicato, che trae il suo potere da certe leve che controlla nella società, e se si toglie loro la presa su tali leve del potere, allora tutto ciò che hanno costruito negli ultimi secoli crolla come un castello di carte e non permetteranno mai che succeda. Hanno già assassinato John Fitzgerald Kennedy, il presidente degli Stati Uniti. Hanno già assassinato un certo numero di altri presidenti degli Stati Uniti, tra cui lo stesso Abramo Lincoln. C’è una continuità in questo scontro tra l’oligarchia occulta che governa le potenze occidentali e i loro rivali stranieri.
[Nima Alkhorshid]
Includerei persino lo scandalo Watergate.
[Alex Krainer]
Assolutamente sì, assolutamente. Quindi questo è un tema costante e oggi siamo in un momento particolarmente acuto di questo conflitto, perché non solo questo sistema di governo ha incontrato nemici determinati in Russia, in Cina e in Iran, ma sta anche incontrando un’opposizione determinata in Donald Trump e nelle persone che lo sostengono. Persone come Viktor Orban, il primo ministro ungherese, oppure come il nuovo presidente della Romania, e mi scuso se non ho ancora assorbito correttamente il suo nome, oppure come Robert Fico in Slovacchia. E ricordiamoci che hanno cercato di assassinare anche lui.
Il gioco si sta facendo rovente e queste persone sono molto, molto potenti e non esitano ad assassinare chiunque, a distruggere le cose, a ad orchestrare attacchi sotto falsa bandiera. Non hanno assolutamente scrupoli in tal senso e penso che questo sia chiarissimo a Donald Trump e alle persone che lo circondano. E devono necessariamente tenerne conto. Non possono lasciare che Trump si esponga come un agnello al macello e dire “Questo è ciò che farò, mi impegno a farlo”. Dovrà giocarsela in un modo molto diverso e mi aspetto davvero che ci sia un ampio coordinamento tra la squadra di Donald Trump e le sue controparti sul fronte russo e possibilmente controparti simili sul fronte cinese, e magari anche qualche altro giocatore, non saprei dirlo. Ma sarei sorpreso se non fosse così. Come minimo, devono scambiarsi informazioni e dirsi l’un l’altro quali sono le reciproche intenzioni e cosa hanno intenzione di fare. E magari c’è la consapevolezza che non possono parlare apertamente e non possono trasmettere messaggi che diano l’impressione che Trump ed il suo team siano diventati i migliori amici di Vladimir Putin. Quindi, penso, che abbiano segnalato ai russi che sguinzaglieranno gente come Sebastian Gorka, ma che i russi dovranno semplicemente ignorarlo quando inizierà ad abbaiare.
[Nima Alkhorshid]
Sai cosa c’è di così sorprendente, quando si tratta del conflitto in Ucraina? Non importa quanto la Russia dimostri di essere potente e di essere in grado di gestire il conflitto. A questo proposito, sappiamo che, in termini di economia, in termini di esercito, la Russia si sta trasformando enormemente. Basta guardare com’era l’esercito russo prima dell’inizio del conflitto in Ucraina, e le condizioni in cui si trova adesso. Nei primi mesi, l’Occidente faceva circolare la retorica che, per la produzione delle loro armi, i russi usassero la componentistica elettronica rubata dalle lavatrici. Se ti ricordi, circolava retorica di quel genere. E proprio ora con questo nuovo missile ipersonico Oreshnik, tutti si chiedono che cosa sia. Nessuno sa come valutare quanto sia potente. E da un lato, mentre la Russia dimostra quanto sia potente nella sua economia, nel suo esercito e quanto sia in grado di affrontare il conflitto in Ucraina, dall’altra parte, l’Occidente sta diventando sempre più delirante, e affonda sempre di più in quel tipo di propaganda che hanno predicato per così tanto tempo, che la Russia non è nulla, che è solo una stazione di servizio con un esercito. Non si vede alcun tipo di reazione logica da parte dell’Occidente.
Perché, quando il tuo nemico è potente, devi per lo meno accettare che è potente, perché se non lo accetti, può schiacciarti, può farti del male in un modo che non ti saresti aspettato. Ma penseresti che con quello che sta succedendo in questo momento in Ucraina e negli Stati Uniti ci sia qualcuno che ci capisca, oppure queste persone stanno solo facendo finta di essere stupidi e sanno benissimo cosa sta succedendo, e stanno pianificando qualcosa di più grande.
[Alex Krainer]
Nima, quello che la gente al potere deve necessariamente fare è continuare a fingere che l’Occidente può sconfiggere la Russia. Perché, se diventa ovvio che non possiamo vincere, allora qualsiasi sostegno pubblico alla guerra crollerà a zero. Mentre il gioco delle élite consiste unicamente nel renderci poveri e nel fare in modo che ci offriamo volontari come carne da cannone per andare a combattere i russi al posto loro. Quindi devono convincerci che la vittoria è possibile, che la Russia è debole, che la Russia sta per crollare, che i russi hanno queste nuove armi, ma sono solo sperimentali, e non ne hanno molte, e che, dopo tutto, non funzionano poi così bene. Devono contestare in ogni modo possibile il fatto che i russi stiano vincendo oppure fingere che semplicemente non stia accadendo e tenerlo fuori dalle discussioni pubbliche.
La loro logica di governo è che, questa volta, non hanno bisogno di sconfiggere la Russia come potenza militare, come avevano cercato di fare con l’invasione di Napoleone e come avevano cercato di fare con l’Operazione Barbarossa di Hitler.
Per loro è sufficiente forzare un cambio di regime a Mosca. Quindi quello in cui continueranno a sperare è che, in qualche modo, sia possibile raggiungere tale obiettivo. Devono continuare a credere di poter destabilizzare il regime quel tanto che basta e poi, in qualche modo, insediare al Cremlino un altro Boris Eltsin, un candidato di loro scelta, e in questo modo mettere la museruola alla Russia e trascinarla sotto il proprio controllo. Così facendo, potrebbero impossessarsi di tutta quella potenza militare, di tutta quella tecnologia, e cercherebbero di usarla a proprio beneficio, e la prima cosa che cercherebbero di fare sarebbe di rivolgerla contro la Cina. Quindi è sempre lo stesso copione. Occupi la nazione, prendi il controllo delle banche, dopo di che puoi prendere il controllo dei media, e tramite i media inizi a pompare l’isteria xenofoba nel popolo russo; quindi, orchestri qualche attentato sotto falsa bandiera in cui i cinesi attaccano i russi nella porzione orientale della Federazione Russa, e si inizia la prossima guerra tra Russia e Cina, e la Russia distrugge la Cina al posto loro. Quindi, piuttosto che sconfiggere militarmente la Russia, preferirebbero indebolirla, soprattutto economicamente e politicamente, per destabilizzare il regime, al fine di costringere Vladimir Putin a cedere il potere e installare nel Cremlino qualcuno di simile a Juan Guaidò che loro stessi controllano. Questo darebbe loro un altro po’ di ossigeno per tenere in vita il loro sistema di governo che, in termini di politica estera, è sempre stato il divide et impera.
[Nima Alkhorshid]
Penso che un esempio molto importante che conferma quello che hai appena detto sia ciò che sta succedendo in Ucraina. Torniamo al periodo prima che iniziasse il conflitto, quando la Russia era disposta a negoziare con l’Ucraina. Per distruggere l’Ucraina non è stato necessario entrare nella nazione per combattere direttamente come hanno fatto in Iraq oppure in Afghanistan. è stato sufficiente mettere al potere in Ucraina qualcuno che la distruggesse per loro. E una volta completata la distruzione, avrebbero potuto prendere tutto ciò che volevano.
[Alex Krainer]
Esattamente, e non ha nemmeno molta importanza quale sia l’inclinazione naturale di quella popolazione. L’opinione pubblica ucraina era favorevole alla Russia, non era affatto ostile. Dal 2014 in avanti, hanno dovuto lavorare molto duramente per creare l’isteria russofoba. Hanno dovuto far ricorso a questi gruppi neonazisti per controllare la sfera pubblica.
Dodici giorni dopo che Joe Biden è salito al potere a Washington, Vladimir Zelensky ha spento tre delle principali stazioni televisive che rappresentavano il punto di vista dell’opposizione contro di lui e ha iniziato a rendere illegale la lingua russa e ha anche reso illegale il più grande partito di opposizione esistente nel paese. Dopo di che i suoi seguaci hanno iniziato a chiamare i russi con nomi dispregiativi assai offensivi, in pubblico, al fine di disumanizzarli e al fine di creare, nell’opinione pubblica, le condizioni che favorissero una guerra. E non è stato nemmeno necessario prendere il controllo dell’intera società ucraina, ma è bastato attivarne solo un segmento. E ho ascoltato la tua intervista con il colonnello Jacques Baud, e lui ci ha spiegato che anche nel corso di un sondaggio condotto poco prima dell’invasione russa, durante le elezioni nazionali, alla domanda se sarebbero stati disponibili a imbracciare le armi per difendere l’Ucraina con la forza in caso di invasione russa, la maggioranza della popolazione era contraria.
Solo il 16% del totale della popolazione ucraina aveva risposto affermativamente. E la maggior parte di queste persone si trovava nella metà occidentale del paese. Quindi, anche appena prima del conflitto, la maggior parte degli ucraini non nutriva sentimenti antirussi, non aveva alcuna propensione ad andare in guerra. Ma questa tecnologia occidentale di ingegneria sociale che viene applicata a un’intera società, calpesta qualsiasi ostacolo e costringe le persone ad andare in trincea per combattere una guerra anche quando non vogliono. E come abbiamo visto, in Ucraina hanno fatto un lavoro tremendamente efficace in tal senso. E penso che dobbiamo tenerne conto e assicurarci che non accada alle nostre società perché penso che il prossimo obiettivo sia la nazificazione e la militarizzazione dell’Europa nel suo complesso.
[Nima Alkhorshid]
L’Europa sente la minaccia proveniente da questo tipo di mentalità e vi sta prestando attenzione?
[Alex Krainer]
Alcune persone lo fanno, ma non sono sicuro che molte persone capiscano bene la portata di questa minaccia. Vedono che i politici europei parlano di guerra. Vedono che la volontà di guerra sta crescendo, che il capitale sta fluendo verso le industrie militari e della difesa, che i politici parlano di leva obbligatoria e così via, ma non si rendono conto che, a un certo punto, questo sistema si trasforma e dalle sole parole si passa al regime coercitivo e all’arruolamento forzato. Creano questi movimenti sul modello delle camicie brune e li stiamo vedendo emergere ovunque in Europa. Li vediamo in Finlandia, in Germania, in Francia, in Croazia, in Ungheria, in Svezia. Questi sono gli embrioni che già hanno dato vita ai battaglioni Azov, ai battaglioni Aidar e alla banda C14 in Ucraina,
Sono serviti allo scopo di radicalizzare l’Ucraina. Nel 2015, anzi nel 2014, quando gli ucraini hanno lanciato la cosiddetta operazione antiterrorismo contro i propri concittadini, hanno scoperto molto rapidamente che le truppe regolari dell’esercito non erano molto interessate a sparare su altri ucraini come loro. Quindi quello che fecero fu di seminare un piccolo numero di questi membri del Settore Pravy, e del battaglione Azov, nelle unità regolari dell’esercito ucraino per assicurarsi che i soldati non si rifiutassero di obbedire agli ordini quando gli veniva detto di sparare a chiunque. E arrivarono persino al punto di metterli alle spalle delle formazioni regolari dell’esercito per sparare ai propri soldati che non volevano combattere contro chiunque venisse loro ordinato di uccidere.
Quindi, l’emergere di questo tipo di organizzazioni e unità simili in tutta Europa è molto, molto più pericoloso di quanto la gente si renda conto. Sai, la gente ora guarda queste parate di fanatici che sfilano brandendo torce in Europa, questi nazisti con cartelli che dicono questo e quello. Vedono che propongono messaggi tollerabili, abbastanza digeribili e che quasi hanno un senso, ma non si rendono conto che queste stesse persone saranno quelle che tra qualche anno potrebbero gettare i vostri figli in un furgone e spedirli sul fronte orientale, nelle trincee. In questo momento, la gente li guarda come una sorta di curiosità che non ha molta importanza. Il movimento delle Camicie Brune, in Germania, iniziò nel 1930 con solo 200 membri. Nessuno li prese sul serio, ma nel 1933, quando Hitler salì al potere, erano diventati quasi 3 milioni e avevano un’enorme influenza politica. Quindi dobbiamo prendere sul serio queste persone e dobbiamo respingerle, perché i loro piani reali consistono nel continuare a fare la guerra contro la Russia e quando avranno fatto uccidere l’ultimo ucraino, si rivolgeranno ai polacchi, ai rumeni, ai bulgari, ai cechi, agli slovacchi, ai croati, agli spagnoli, ai francesi, e a chiunque sia disponibile.
[Nima Alkhorshid]
Grazie mille, Alex, per essere stato con noi oggi. Ci ha fatto molto piacere.
[Alex Krainer]
È stato un grande piacere unirmi a voi. Abbi cura di te, Nima.
Questo primo assaggio su quello che sarà lo sviluppo del progetto Alchemy ci riporta ad alcuni concetti fondamentali di manipolazione mentale delle masse. Allora innanzitutto, come ci spiega giustamente Krainer, le camicie brune che furono la forza armata non regolare, non un esercito, ma una forza di criminali, in buona sostanza radunati da Hitler per poter facilitare la sua scesa al potere, terrorizzare i tedeschi e poi ucciderli completamente sostituendole con le SS, è il modello che ha funzionato in Germania e che poi è stato replicato anche in Ucraina e che di fatto, se voi osservate, è stato replicato anche in tutti i vari paesi islamici dove sono stati creati vari movimenti di estremisti islamici, la cosiddetta jihad, che hanno tutti avuto una matrice analoga, salvo avere magari degli obiettivi dichiarati diversi. Nel caso dei nazisti c’era la purezza della razza, nel caso dell’Ucraina era l’indipendenza in nazionalismo ucraino, l’eccezionalità degli ucraini, nel caso della jihad era la purezza religiosa, la guerra santa.
Però quelle sono semplicemente motivazioni che vengono usate durante il lavaggio del cervello delle masse, non sono nient’altro che una copertina, una piccola patina che copre la realtà, che ci indica il fatto che un gruppo relativamente ristretto, tendenzialmente un 2% della popolazione con tendenze psicopatiche e chiaramente criminali, tende a riunirsi assieme quando ne ha l’opportunità e può attraverso l’uso di atti criminali con l’appoggio di alcuni personaggi politici guadagnare potere facendo leva su un’altra percentuale di circa un 18-16% della popolazione che ha tendenze che sono propense all’autodistruzione o comunque alla criminalità. E questo nucleo che raramente supera il 20% in totale può prendere il controllo di un’intera popolazione e soggiogare il restante 80%, il quale si lascia soggiogare per pigrizia, per apatia, per non comprensione, magari perché è convinto degli obiettivi proposti da questi gruppi e quando si accorge che in realtà non sono nell’interesse di tutti quanti è troppo tardi tendenzialmente. E le motivazioni possono essere di ogni genere, per esempio ho visto nel caso dell’Ucraina questi movimenti di estrema destra che citava Krainer hanno fatto leva sui valori originali della famiglia, sui valori originali religiosi, sul rifiuto di tutto quello che è il wokeismo, quindi le stranezze che negli Stati Uniti abbiamo visto promosse dal periodo democratico nella forma dell’ondata woke e che lasciano perplessi naturalmente molte persone e che naturalmente costituiscono anche un elemento centrale per la jihad islamica che vede in Occidente una cultura degradata e depravata e quindi dice noi siamo puri, quindi noi siamo nel giusto nel portare avanti la guerra santa quando poi sono criminali tanto quanto gli altri.
È semplicemente un cambiamento di motivazioni anche sul front e woke, i criminali sono sempre gli stessi, hanno sempre le stesse attitudini mentali, lo stesso comportamento, salvo che possono colorarsi in maniera diversa, possono mettersi un impermeabile piuttosto che un cappotto differente, ma quello che c’è sotto è esattamente la stessa cosa. Il problema fondamentale è che quando si affrontano degli psicopatici di questo genere non è possibile combatterli direttamente a meno di sconfiggerli del tutto perché se si limita a combatterli loro non si daranno tregua finché non avranno distrutto chiunque sentano che li sta combattendo o che li sta ostacolando, per cui o si cerca di evitare lo scontro diretto e si risolve il problema girandoli e confinandoli e poi spostandoli oppure si deve affrontare di petto ma in quel caso sarà una strage perché non c’è modalità di arrivare a una mediazione, non c’è nessun tipo di intesa possibile, loro andranno avanti imperterriti, non importa quello che succede e non avranno nessun problema a uccidere anche tutti quelli che sono i loro stessi sostenitori. Abbiamo visto nel caso di Hitler che ha fatto fuori tutte le camicie brune nella famosa notte dei lunghi coltelli facendoli ammazzare dalle SS che poi sarebbero diventate le nuove forze che avrebbero imposto il volere nazista sul resto della Germania e sul resto dell’esercito. Il modello è lo stesso, il modello viene ripetuto costantemente dal tempo del nazismo in avanti perché ha funzionato e continua a funzionare.
L’operazione antiterrorismo cosiddetta lanciata nel 2014 in Ucraina di fatto era rivolta contro gli stessi ucraini che non erano favorevoli al colpo di stato che si era verificato a Kiev, sostenuto dai britannici e dalla CIA e quindi hanno usato l’argomento del controterrorismo, che è un argomento usato tantissimo dai terroristi per combattere la gente comune, per avviare una vera e propria guerra civile o più che una guerra civile, una serie di stragi che poi sono state affrontate dalla guerra civile avviata dalle truppe ucraine che si sono schierate con le popolazioni del sud, perché comunque è stata una guerra tra ucraini fin dal principio e tra questi vari gruppi ne abbiamo alcuni che sono stati menzionati da Krainer, uno è la brigata Azov che è stata istituita nel maggio 2014 come milizia volontaria per combattere le forze sostenute dalla Russia, quindi altri ucraini che erano contrari al regime installato a Kiev. In particolare nella regione del Donbass il gruppo è stato formato inizialmente da Andriy Biletsky, ne abbiamo parlato, c’è stato un documentario da parte della BBC che abbiamo pubblicato su Mazzoni News dove la BBC, che lo ricordo è una televisione di stato britannica, li classificava in buona sostanza come neonazisti o filonazisti ed è una delle forze più conosciute in Ucraina, è stato argomento di controversie, negli Stati Uniti è stata dichiarata nazista dal Parlamento e poi il Parlamento ha cambiato orientamento nel giugno del 2024 autorizzando la fornitura di armi e di addestramento da parte del Dipartimento di Stato americano, quindi da parte della CIA, a favore di questi gruppi perché combattevano bene contro i russi, evidentemente loro credono di essere i nazisti che combattono contro i comunisti russi e quindi ci sta.
Battaglione Aidar, anche questo è ufficialmente noto come il 24esimo battaglione d’assalto separato, è un’unità delle forze di terra ucraine, istituito sempre nel maggio 2014, quindi sempre nel 2014, quel periodo chiave, durante il conflitto nell’Ucrania orientale, è stato creato in particolare per combattere nell’area del Donbass si divide in due province se vogliamo, una è il Donetsk e l’altra è l’Luhansk, ha affrontato significative accuse di violazione dei diritti umani e di crimini di guerra da parte di organizzazioni come Amnesty International, quindi non sono i russi che si lamentano, non sono gli altri ucraini che si lamentano, sono organizzazioni internazionali che hanno indicato che questo gruppo era colpevole di violazioni dei diritti umani e di crimini di guerra. È un gruppo di estrema destra e sono tra l’altro coinvolti in diversi procedimenti giudiziali in Russia dove sono accusati di aver commesso abusi. Anche questo gruppo continua a operare all’interno dell’esercito ucraino e di solito sono usati in parte per operazioni in aree praticamente difficili e anche per impedire che gli altri ucraini disertino in qualche maniera. La Ganga 14, nota anche come S14 OSSIC, è un gruppo nazionalista neo-nazista ucraino fondato nel 2010 e nel 2018 questo gruppo è stato coinvolto in violenti attacchi contro i campi dei Rom, han cambiato nome nel 2020, però sono un altro gruppo di questo genere. Poi il Pravy Sector, che viene sempre menzionato, che è anche in nome di Right Sector, lo settore destro, è stato dichiarato dallo stesso Parlamento ucraino come gruppo pericoloso e è stato chiesto l’isolamento perché erano estremamente pericolosi anche per le attività che svolgevano per le strade, però oggi di fatto fa parte del panorama politico ucraino.
Quindi vedete che nel tempo, nell’arco di questi dieci anni, come ci ha spiegato Krainer, partendo da gruppi molto piccoli, però addestrati correttamente in questo tipo di tecniche, si è via via allargato il seguito perché è facile, i criminali tendono ad attrarre altri criminali, è molto problematica la convergenza di questi personaggi e poi coinvolgono altri che magari hanno tendenze potenzialmente criminali ma non sono propriamente psicopatici, che tuttavia aderiscono volentieri semplicemente perché sono stanchi della vita oppure hanno strane idee per la testa. E ci diceva che era il 16% di persone favorevoli a combattere contro la Russia all’inizio dell’operazione militare speciale, però abbiamo visto che sono riusciti a coinvolgere la totalità della nazione e ancora oggi continuano a macinare uomini, giovani ucraini, che vengono buttati sui campi di battaglia e uccisi.
E il progetto, come ci spiega Krainer, vedremo meglio, e questo è l’anima del progetto Alchemy, è di estendere tutto questo a livello europeo in tutte le nazioni europee. Noi nei video precedenti abbiamo visto che di fatto il nazismo non è mai stato eliminato dall’Europa, anzi si è rimasto, si è diffuso ampiamente e questo se vogliamo è un riaffiorare pubblico ufficiale di quel tipo di virus che va stroncato sul nascere, perché se non si affronta fin dall’inizio finisce che poi dopo si diffonde e coinvolge tutti gli altri, coinvolge la nazione che magari anche non vorrebbe essere coinvolta. Quindi direi che questo avvertimento di C. Duck Reiner è importante e poi vedremo meglio in che cosa consiste esattamente il progetto e quali sono le origini anche storiche, i precedenti storici, perché l’Europa ha già visto un progetto di questo genere che ha avuto un impatto molto importante sulla vita degli europei e anche degli italiani dagli anni ’60 direi fino agli anni ’80 e oggi viene ripetuto e riproposto in una chiave un po’ modernizzata però l’impianto è sempre lo stesso. Nel video si parla anche del generale Kate Kellogg, già consigliere per la sicurezza nazionale del vicepresidente Mike Pence durante la prima presidenza di Donald Trump. Ha anche coperto temporaneamente la carica di consigliere per la sicurezza nazionale dopo la dimissione forzata di Mike Flynn.
A 80 anni ha combattuto come paracadutista in Vietnam nella guerra del Golfo, è stato un fedele sostenitore di Trump fino al 2016 e lo ha difeso durante il primo impeachment derivato dalla famosa telefonata con Volodymyr Zelensky. Quindi è un fedelissimo di Trump ed è questo il motivo per cui Trump l’ha scelto.
Tra l’altro fino al 2016 Kellogg ha dato consigli sulla strategia generale di sicurezza nazionale a Trump, visto che Trump non ha nessuna esperienza in tal senso. Nel giugno 2024 ha preparato insieme a Fred Fleitz, un noto neoconservatore, un documento dove si descrive un potenziale pieno di pace con l’Ucraina, che è quello che oggi sta emergendo, di cui si parla in televisione in relazione al fatto che appunto Kellogg è stato nominato come inviato speciale per cercare di trovare un cessato il fuoco e di combinare un cessato il fuoco e un accordo di pace tra Ucraina e Russia. C’è da dire che Fleitz, il coautore di questo rapporto che ho letto, è stato il capo di gabinetto di John Bolton, che come avrete capito è uno dei peggiori tra i neoconservatori, è un chiaro, un vero e proprio psicopatico, quindi non ha un’ottima provenienza il coautore Fred Fleitz.
Fred Fleitz di nuovo veniva considerato come il cane da guardia di Bolton, cioè quando Bolton voleva far sì che le cose che lui desiderava venissero attuate dava l’incarico a Fleitz. Quindi non è un buon personaggio, non è sicuramente una buona fonte per avere un piano che funzioni e il suo contributo si vede chiaramente nel documento del giugno 2024 che appunto ho letto e che secondo me se seguito sarà un fiasco colossale, non andrà da nessuna parte. Tutto il progetto di Kellogg sarà un totale disastro, quindi magari sostituiranno Kellogg, metteranno qualcun altro, però la mia previsione è che al 99% Putin lo incontrerà ma non succederà nulla di utile, nulla di buono. La cosa positiva di questo documento è che per la prima volta se non altro si sottolinea il fatto che è inutile offendere Putin, che invece è una persona con cui si deve trattare, è un capo di Stato quindi merita rispetto e è opportuno avviare il dialogo piuttosto che offendersi a distanza, questo è già un passo avanti. Il secondo passo avanti importante è che è inutile continuare a offrire armi agli ucraini perché tanto non cambia la situazione e perché gli Stati Uniti sono a corto soprattutto e la terza cosa importante è che è il momento di concludere un piano di pace in cui coinvolgere anche gli europei con la chiave che d’orina avanti gli europei dovranno pagare le spese di difesa della Nato, che è un po’ la chiave di fondo dell’approccio di Trump e si dovrà predisporre un piano per consentire una riappacificazione di tutte le parti in causa dando delle garanzie alla Russia per esempio dicendo che presso l’Ucraina non entrerà nella NATO, se ne riparla fra 10-20 anni, che la Russia in compenso deve dare delle garanzie all’Ucraina eccetera.
Si dà per acquisito il fatto che i territori conquistati dalla Russia non potranno essere restituiti all’Ucraina e questo è un altro passo avanti perché prende atto della realtà, dopodiché per il resto il report si distacca decisamente dal mondo del reale anche perché la tesi di Kellogg è che Biden ha sbagliato nell’avviare la guerra che poteva essere evitata e su questa ragione, dopodiché ha sbagliato perché una volta avviata la guerra non ha dato subito tutte le armi necessarie a Zelensky che invece avrebbero permesso di vincere e di respingere i russi, incluse le armi a cui i russi fanno eccezione, invece quelle che hanno detto “se le usate per noi è come se voi foste in guerra contro di noi” e quindi da qui in avanti parte l’escalation. Kellogg avrebbe dato queste armi molto prima, perciò direi che ha un punto di vista non particolarmente salubre. In più presuppone il fatto che, messo alle strette, Putin scenda a trattative, cose che non lo vedo, riconosce il fatto che uno dei problemi è stato quello dell’accadimento dei vari trattati di proliferazione nucleare che secondo Kellogg e anche secondo altri Putin è stato il primo a violare e sottolineare il fatto che se è necessario elaborare nuovi trattati, nuovi accordi per controllare la diffusione di queste armi e magari per ridurne l’impiego, vedremo se ci arriveranno, quindi questo è un altro elemento positivo, però dice che per fare questo bisognerà cancellare anche gli ultimi trattati che ci sono, che in altro modo comunque non stanno funzionando e poi ripartire da zero. Direi che il problema di fondo in tutto questo è che, e qui traspare abbastanza la personalità di Trump.
Trump vuole affrontare il problema da un punto di vista transazionale, voglia dire io ti offro questo, tu mi offri quell’altro e alla fine troveremo una quadratura. Il che è sempre meglio che non parlassi ed è sempre meglio che sparassi a distanza, offendendosi reciprocamente o perlomeno offendendo Putin e Putin minacciando il contrattacco nucleare, però presenta una serie di svantaggi di fondo, di debolezza di fondo. Innanzitutto le informazioni contenute nel rapporto sono per lo più sbagliate, quindi partono da una percezione scorretta della realtà. Si presuppone che Putin sia nelle condizioni in cui era nel 2022-2021, cosa che non è perché oggi l’esercito russo è molto più forte, ha conquistato terreno, sta continuando a conquistare terreno, quindi non ha particolar interesse a firmare un cessato di fuoco che miri unicamente a riarmare, a dare tempo agli ucraini di riarmarsi così che poi debba fare il doppio della fatica per combattere più avanti.
Non tiene conto della richiesta strategica da parte della Russia di escludere totalmente il fatto che l’Ucraina faccia parte della NATO, che quindi possa ospitare testate nucleari in territorio ucraino, cosa che è stata spiegata lungamente dal professor Mearsheimer, ma che a quanto pare non è arrivata né a Kellogg né a Trump, e quindi in questo contesto non andrà da nessuna parte, sarà un fiasco completo. Vedremo cosa ne verrà fuori, perlomeno quello che emerge tuttavia è che ci sono dei dialoghi attraverso anche altri commentatori legati al mondo del Pentagono, in particolare dell’intelligence del Pentagono, ho raccolto informazioni diciamo ufficiose, ma abbastanza dettagliate sul fatto che ci siano già dei dialoghi in corso tra i russi e il team di Trump.
Quindi l’escalation da parte dei russi dovrebbe essere contenuta, a meno che ci siano sorprese sul fronte europeo che potrebbero sempre esserci, come abbiamo visto nella prima puntata di questa miniserie, e di conseguenza c’è un aggancio, c’è un inizio di dialogo che sicuramente è positivo. Trump vuole porre fine alla guerra, questo è confermato anche dal suo entourage, sappiamo che uno degli assistenti, un inviato di Zelensky, è arrivato a Mar-a-Lago chiedendo di vedere Trump, gli è stato rifiutato l’accesso a Trump, in compenso gli è stato detto dai collaboratori di Trump che devono smettere con l’escalation, devono darsi una calmata perché adesso è il momento di scendere a patti, anche perché nel documento di Kellogg, nella proposta di Kellogg c’è il fatto positivo che se gli ucraini si rifiutano di trattare si chiude la fornitura di armi direttamente, si chiuderà sicuramente la fornitura di denaro perché non credo che gli stati uniti possano permettersi di continuare a finanziare, magari arriverà dall’Europa, però nel caso in cui Zelensky continuasse a dire “noi non vogliamo trattare” a quel punto gli stati uniti faranno pressione affinché anche i partner europei della NATO non forniscano armi.
Quindi, una situazione diciamo meno allegra rispetto a quello che ci aspettavamo, però un passo avanti, un passo positivo rispetto alla situazione assolutamente confusa e fuori controllo che abbiamo oggi, che potrebbe comunque ancora portare un’escalation perché in ogni caso da quello che i russi possono percepire è che sì, c’è una possibilità di trattativa, ma a loro conviene, se possono, premere sull’acceleratore, quindi dare una spinta e sfondare le linee. Sappiamo che stanno allestendo rifornimenti per un gran numero di truppe, 100.000 soldati di riserva che sono vicini al fronte, abbastanza vicini al fronte, gli stanno facendo fare bagni caldi, gli stanno dando da mangiare, li stanno rinvigorendo e di solito questo viene fatto in previsione di un’azione. Sono arrivate anche molte scorte di munizioni, nuove armi, nuovi mezzi, potrebbe essere che i russi siano pronti da qui all’insediamento di Trump a dare una spallata e a buttare giù la difesa ucraina che è già abbastanza traballante, arrivando fino al fiume Dnieper, ma ripulendo, riuscendo a ripulire anche la regione di Kursk, ossia quella regione della Russia propriamente detta che è stata invasa dagli ucraini.
Sappiamo che dalla Francia sta per arrivare una nuova brigata, almeno metà di una nuova brigata di ucraini che è stata addestrata dai francesi, l’altra metà è stata addestrata in parte dai polacchi e in parte dagli ucraini, quindi è un po’ una Macedonia, e che dovrebbero essere mandati a Kursk usando armi francesi, usando una tecnica di preparazione specifica dell’esercito francese, perché i francesi sostengono che finora l’addestramento fornito dalla NATO, in particolare dai britannici a tutti i vari ucraini che sono già morti, non è stato molto efficace perché non teneva conto delle reali condizioni del combattimento, usava tecniche obsolete e in più non era riferito alle armi che avrebbero poi effettivamente usato. Tutte critiche assolutamente corrette. Nel caso francese invece gli hanno ricostruito esattamente le stesse trincee che troveranno in Ucraina e li hanno addestrati sui mezzi francesi che useranno poi dopo in fase di combattimento, quindi hanno avuto modo di conoscere le armi che useranno in effetti.
Tuttavia alcuni critici dicono che è stata una mossa da parte dei francesi per sbolognare agli ucraini un po’ dei risultati bellici, quindi materiale bellico non particolarmente adatto al territorio ucraino, con una corazza relativamente leggera, con ruote in gomma che nel fango sprofondano e con appunto pneumatici che vengono facilmente bucati dalle armi sganciate dai droni. Quindi non abbiamo un buon feeling su quello che sarà il futuro di questa nuova brigata, anche i francesi stanno tirando l’ultimo dado per vedere fin dove arrivano con questo, ma i russi potrebbero decidere a questo punto di dare una, diciamo, estendere la parola fine sul conflitto o perlomeno portarsi fin dove vogliono essere come copertura del territorio e tenendo anche conto di quello che sta succedendo in Medio Oriente, in Siria, di cui non parliamo in questo video però che è direttamente collegato. Quindi questa è la situazione, questa prima puntata sul progetto Alchemy è importante perché inizia un capitolo che credo ci farà capire quello che potrebbe succedere in futuro in Europa.
Roberto Mazzoni