Siamo arrivati alla quarta parte della serie “Sulla terra del ragno”, il famoso documentario che ci ha spiegato come funziona la finanza internazionale e il sistema bancario internazionale. In questa quarta parte vedremo in particolare la mafia dei contabili e credo che troverete l’informazione molto interessante. Nei video precedenti abbiamo visto che l’operazione Panama Papers, da cui questo documentario ha origine, è in realtà una “limited hangout”, ossia un’operazione realizzata dalle agenzie di intelligence per colpire qualcuno utilizzando informazioni vere ma non complete. Quindi “limited hangout” significa che lasci fuori, metti fuori, appendi, in modo che tutti possano vederlo, una parte delle informazioni che sono in tuo possesso, perché sono informazioni vere e quindi attrarranno le persone e le persone penseranno di avere tutto, invece hanno soltanto la punta dell’iceberg.
Abbiamo visto che nel caso dei Panama Papers l’obiettivo era di colpire, oppure riportare sotto controllo, o silurare alcuni politici che si erano dimostrati troppo indipendenti, quindi che stavano deviando rispetto ai comandamenti ricevuti dal sistema bancario. Ma c’è un’altra domanda che dobbiamo porci. Per quale motivo hanno permesso a questo documentario, la tele del ragno, di restare su internet e di essere visto ampiamente, di essere disponibile pubblicamente su YouTube?
Anche perché questo documentario, come abbiamo capito, si basa su informazioni vere e ampiamente documentate e sono sicuro che la maggior parte delle persone che partecipano alla realizzazione del documentario medesimo siano persone oneste che stanno cercando di denunciare uno scandalo, in buona sostanza. Ma visto che abbiamo informazioni reali e visto che l’operazione in quanto tale aveva già ottenuto dei risultati positivi, cioè le dimissioni piuttosto che la riconquista dei politici che stavano andando fuori da seminato, perché lasciare questo documentario su YouTube e lasciare che tutti lo vedano? Alla fine di questa puntata dovreste essere in grado di dare una risposta.
Se non ci riuscite allora dovremo fare un’altra serie che approfondirà l’argomento da altre angolazioni. In questo video che sto per proporvi si parla delle società di contabilità. Le principali società di contabilità nel mondo sono KPMG, Deloitte, PricewaterhouseCoopers e Ernst & Young e vedrete che alcune di queste sono menzionate. Si parla anche di un programma particolare che si chiama PPP Africa, un programma gestito dal Fondo Monetario Internazionale per stilare una classifica delle nazioni africane basate sul loro prodotto interno lordo ed è un programma gestito dall’African Development Bank per creare opportunità di investimento privato nelle infrastrutture pubbliche dei paesi africani. Quindi è un sistema in qualche modo per tenere i paesi africani all’interno di un contesto coloniale finanziario, in questo caso per favorire la corruzione all’interno di questi paesi, per prelevare da questi paesi le materie prime a basso costo o sotto costo. Bene, ora vi propongo la quarta parte del documentario “La tele del ragno”. Eccola.
[John Christensen – economista investigativo]
Questo tipo di imbroglio sofisticato richiede un’infrastruttura enorme. Ci piace definirla come l’infrastruttura dei colletti bianchi, che riunisce persone altamente istruite che pensano che sia loro diritto aiutare gli altri a imbrogliare la società.
[Prem Sikka – professore emerito di contabilità Università dell’Essex]
Abbiamo una nuova mafia in città. In realtà non spara alle persone, non mette proiettili nelle loro rotule, ma il suo mestiere è altrettanto mortale. Priva le persone dell’opportunità di avere un’assistenza sanitaria, un’istruzione, sicurezza, giustizia ed, essenzialmente, una vita appagante.
[Narratore]
I contabili costituiscono la spina dorsale del sistema offshore. Amministrano le strutture che consentono agli individui e alle società di spostare il loro denaro all’estero ed evadere le tasse.
[Prem Sikka – professore emerito di contabilità Università dell’Essex]
Ci sono circa 2,5 milioni di contabili professionalmente qualificati su questo pianeta. Circa 330.000 di loro si trovano nel Regno Unito. Si tratta di persone che conosciamo molto bene, che sono ben vestite, ben nutrite, ben pagate, e che siedono negli uffici della City e che sono pagate per inventare schemi di elusione fiscale a beneficio di individui e società. Tutti noi possiamo eleggere un governo che ci promette di darci un’assistenza sanitaria migliore, un’istruzione migliore, una sicurezza maggiore. E il giorno dopo un contabile può intervenire per dirci che è molto dispiaciuto del fatto che, nonostante abbiamo eletto questo governo, lo schema di elusione fiscale da lui inventato permette ad aziende come Amazon, Google e Microsoft di non pagare alcuna tassa nella nostra giurisdizione.
Quindi, nonostante il nostro voto, otterremo comunque qualcos’altro. Di conseguenza, è un mondo pazzesco che si basa sul fatto che parte del modello di business delle grandi società di contabilità consiste nel negare la disponibilità di servizi pubblici mediante l’erosione delle entrate fiscali. E queste grandi aziende contabili vengono anche premiate con contratti finanziati dal governo e sono sempre le stesse aziende che forniscono consulenza ai governi locali e ai governi centrali, e che poi ci riferiscono sui conti delle varie società, e ci dicono che va tutto bene. Quando ne ho discusso con un partner di Pricewaterhouse, in un dibattito faccia a faccia, mi ha detto: “Professor Sikka, non ci dai mai credito per nulla, ma noi, in realtà, generiamo milioni di dollari di entrate e abbiamo un sacco di clienti soddisfatti. Qual è il tuo problema?” E la mia risposta è stata molto semplice, gli ho detto: “”Questo è il linguaggio degli spacciatori di droga e dei protettori di prostitute”.
[Narratore]
In Gran Bretagna, una nuova generazione di dipendenti pubblici è salita ai vertici. Uno di questi funzionari pubblici è Dave Hartnett, che è salito ai vertici dell’HMRC, l’autorità fiscale del Regno Unito.
Dave Hartnett aveva un nuovo modo di riscuotere le tasse. Era solito negoziare accordi su base individuale, discutendone a porte chiuse. Nel caso dei clienti più grandi, Dave Hartnett ha spesso condotto le trattative personalmente.
British Telecom è stata una delle prime aziende ad aderire al programma e ha ricevuto un rimborso di oltre 1 miliardo di sterline. L’amministratore delegato di British Telecom, Ben Verwaayen, ha scritto: “Gli utili per azione sono aumentati del 14% ed è bello sapere che abbiamo un credito di 1 miliardo di sterline dal fisco. Dave Hartnett ha affermato che questo era l’approccio più efficiente.
[Dave Hartnett]
Al giorno d’oggi, il contenzioso nei tribunali ha davvero costi fenomenali in tutto il mondo, e penso che debba essere evitato ovunque possibile. E la vera arte consiste nel persuadere le persone a pagare con la sola forza dell’argomentazione.
[Narratore]
Dopo le proteste scoppiate nel 2011, il Comitato ristretto del Tesoro ha interrogato Dave Hartnett. Dave Hartnett ha affermato di non poter fornire alcuna informazione a causa della riservatezza dei contribuenti.
[Parlamentare britannico]
In quale caso ci sono impedimenti nel divulgare informazioni al Parlamento?
[Dave Hartnett]
Tutto quello che posso dirle, onorevole Barclay, è che per ora non mi è stato concesso, e anche ai miei colleghi non è stato concesso di divulgare informazioni in forza della legge vigente e delle decisioni prese dai Commissari.
[Narratore]
Dave Hartnett ha omesso di menzionare che il parere legale che aveva ricevuto affermava che la divulgazione delle informazioni era a discrezione del capo dell’HMRC. Il capo dell’HMRC era lo stesso Dave Hartnett.
[Prem Sikka – professore emerito di contabilità Università dell’Essex]
Proprio come la mafia è penetrata nello stato, anche le società di contabilità sono penetrate nello stato. Il responsabile dell’antielusione presso l’autorità fiscale del Regno Unito proviene da una di queste società. Il nuovo presidente dell’Her Majesty’s Revenue and Customs, il ministero delle entrate e delle dogane della corona, che è l’autorità fiscale, è un partner di KPMG. I loro partner sono penetrati nello stato. Stanno gestendo il Tesoro.
[Narratore]
L’industria dei servizi finanziari britannica è penetrata nello stato e ha cominciato a modellare le sue leggi a proprio vantaggio.
[John Christensen – economista investigativo]
Il grado di cattura politica da parte della City di Londra, delle grandi banche e dei grandi studi legali, è così enorme che i politici ne sono effettivamente diventati i portavoce.
[Narratore]
Con il governo che non voleva agire nell’interesse del pubblico, un gruppo di manifestanti si è confrontato con Dave Hartnett in un evento privato a Oxford.
[Ragazzo attivista]
Buongiorno a tutti, mi dispiace interrompere. Mi prenderò solo qualche istante del vostro tempo. Sono qui stasera per consegnare un premio. È il premio alla carriera per i servizi per la pianificazione fiscale delle imprese. è stato un grande amico per molti di noi nel corso degli anni, e davvero non possiamo ringraziarlo abbastanza per quello che ha fatto.
[Ragazza attivista]
Ovviamente è stato un grande amico di Vodafone a cui ha fatto risparmiare miliardi di tasse e ha pure aiutato i nostri amici di Goldman Sachs, che hanno potuto risparmiare milioni, per la precisione 25 milioni o giù di lì.
[Maestro di cerimonie]
Queste persone sono intrusi e clandestini,
[Ragazza attivista]
E sappiamo che hai avuto i tuoi problemi con quei fastidiosi evasori fiscali, ma siamo davvero molto riconoscenti.
[Maestro di cerimonie]
Andatevene immediatamente prima che vi sguinzagliamo contro i cani.
Questa è un’invasione di proprietà privata
[Narratore]
Dopo il suo pensionamento, Dave Hartnett è passato al settore privato. Una delle posizioni che ha assunto è stata presso la società di contabilità Deloitte, dove fornisce consulenza ai governi stranieri su come tassare le società.
Dave Hartnett è anche un compagno dell’Ordine del Bagno, un’onorificenza conferitagli dal monarca britannico.
[Prem Sikka – professore emerito di contabilità Università dell’Essex]
Abbiamo ex ministri che agiscono come consulenti per le società di contabilità. Le società di contabilità forniscono posti di lavoro e consulenze a potenziali ministri. A mio avviso, in realtà, è un’indicazione di strutture corrotte. Le persone comprano e vendono influenza. Quando un ex ministro lavora per una società di contabilità, non fornisce alcuna conoscenza contabile, apre invece opportunità politiche, in patria e all’estero, questo è ciò che stanno facendo.
[John Christensen – economista investigativo]
Spero che a questo punto condividerete il mio punto di vista sul fatto che non mi fido della maggior parte dei banchieri, non mi fido della maggior parte degli avvocati, non mi fido della maggior parte delle società di contabilità. In realtà penso che siano tutti impegnati in una cospirazione contro l’interesse pubblico.
[Narratore]
In Gran Bretagna, la segretezza e la complessità della finanza e del governo contribuiscono a oscurare la corruzione nelle cariche pubbliche.
Le strutture finanziarie sono spesso così complesse che, anche dopo essere state rivelate pubblicamente, non sono ampiamente riconosciute per quello che sono.
Un esempio di ciò è l’iniziativa di finanziamento privato.
[Joel Benjamin – attivista]
PFI è l’acronimo di Private Finance Initiative, iniziativa di finanziamento privato. è un modo per finanziare le infrastrutture pubbliche, come ospedali, scuole, strade e ponti, ma finanziandole attraverso il settore privato, piuttosto che attraverso il metodo storico dell’intervento del governo centrale. In un periodo di 30 o 40 anni, l’importo dei costi di rimborso sarà complessivamente tre o quattro volte superiore a quello che si otterrebbe se lo si prendesse in prestito dal governo centrale. Quindi è fondamentalmente una gigantesca truffa contabile. Una volta che le regole del PFI sono stata impostate, si scopre che le quattro grandi società di contabilità avevano in realtà il proprio personale all’interno del Dipartimento del Tesoro, che li retribuiva come se fossero dipendenti pubblici, e queste persone poi sono andate in giro a vendere e a consigliare le imprese private, su come attuare i contratti PFI in modo che fossero accettati dalle autorità pubbliche.
[Prem Sikka – professore emerito di contabilità Università dell’Essex]
In effetti andavano in giro, dicendo, vieni da noi e ti mostreremo come trarne il massimo beneficio. In altre parole, come sfruttare al meglio la legislazione.
Speaker 9
Persino gli uffici dell’autorità fiscale dello stato vengono gestiti offshore. Nel caso di HMRC, che è l’esattore delle tasse qui nel Regno Unito, vediamo che i loro uffici sono di proprietà di una società che ha sede nelle Bermuda e che si chiama Mapley Steps. È davvero incredibile.
[Narratore]
La società che ha ottenuto un contratto agevolato, secondo il programma PFI, per gestire la sede centrale dell’HMRC, aveva preso in prestito denaro da investitori offshore con un interesse del 15%.
Poiché l’interesse era così alto, l’azienda stava perdendo denaro. Pertanto, non ha pagato le tasse.
Nel 2011 l’HMRC non è stato in grado di dimostrare che nessuna società che aveva beneficiato del programma PFI abbia pagato alcuna tassa nel Regno Unito.
Speaker 9
Penso che abbiamo bisogno di avere una conversazione seria sul ruolo del governo in tutta questa debacle. Dobbiamo parlare su quanto il nostro governo sia stato infiltrato dalle grandi banche e dalle società di contabilità e, in ultima analisi, dobbiamo capire nell’interesse di chi opera.
Speaker 9
Il motivo per cui stavamo protestando fuori dalla conferenza del PPP per l’Africa è che volevamo assicurarci che i cittadini in Africa venissero a sapere che tali politiche sono state un completo fallimento qui nel Regno Unito. Sappiamo che questi prodotti non vengono commercializzati nei paesi africani nel loro interesse. La loro unica motivazione è quella di diffondere la portata dei servizi finanziari in nuovi mercati. Tutto viene promosso nell’interesse della City di Londra. Quello che state vedendo è fondamentalmente una seconda forma di colonizzazione. Inizialmente, c’è stata l’occupazione, l’estrazione di risorse, e attraverso questo processo, paesi come la Gran Bretagna, che hanno avuto un grande impero offshore, hanno sviluppato reti significative, e ora queste reti vengono utilizzate per promuovere e sfruttare i servizi finanziari.
[Narratore]
La City di Londra era il cuore finanziario pulsante dell’Impero britannico. Con il declino dell’impero britannico, la City si è trasformata dal centro che gestiva la macchina finanziaria dell’impero, in un centro finanziario globale.
Alcuni avamposti dell’impero che in precedenza erano insignificanti, sono diventati la base di una ragnatela di giurisdizioni segrete offshore, che hanno catturato ricchezze da tutto il mondo e le hanno incanalate verso la City di Londra. Oggi, il 25 % della finanza internazionale è condotta sul territorio britannico. Quasi la metà delle giurisdizioni segrete del mondo sono sotto la protezione britannica. Fino alla metà di tutta la ricchezza offshore può essere nascosta nei paradisi offshore della Gran Bretagna. I servizi finanziari sono il modo in cui le élite britanniche fanno i loro soldi, e sono anche il luogo in cui ex ministri del governo, alti funzionari pubblici e spie in pensione dei servizi segreti britannici ricevono posizioni di consulenza redditizie, dopo aver esaurito la loro carriera nel servizio pubblico.
Insieme, tutte queste persone, hanno trasformato la Gran Bretagna e le sue dipendenze nel più grande paradiso fiscale del mondo, danneggiando lo sviluppo in tutto il mondo e trasformando la Gran Bretagna stessa in un paese che serve, soprattutto, gli interessi delle sue élite.
Per capire effettivamente le dinamiche descritte in questo documentario dobbiamo fare riferimento al libro realizzato da uno dei suoi autori, il giornalista che compare nell’intervista. Per capire più a fondo le dinamiche descritte in questo documentario dobbiamo fare riferimento al libro realizzato da Nicholas Shaxson, il giornalista che vediamo comparire anche nel documentario medesimo, che ha realizzato un testo chiamato “Treasure Islands”, l’isola del tesoro, dove descrive in molto più dettaglio quello che è il meccanismo che sta dietro a questi paradisi fiscali, come funzionano, perché funzionano e quali sono le diverse aree di competenza o le diverse sfere di influenza. Il libro ci dice che più di metà del commercio internazionale, perlomeno sulla carta, passa attraverso i paradisi fiscali. Quindi non è che le navi vanno in queste isole sperdute, tra l’altro spesso molto piccole, con le merci per poi ritrasportarle all’estinzione finale. Sono le carte relative a questi ordini che transitano, anche magari in modo virtuale, visto che oggi si fa tutto in elettronico, attraverso questi posti, in modo da poter essere riciclata il riciclaggio del denaro a livello internazionale e evitare quindi le tasse e mescolare i profitti provenienti da attività lecite o parzialmente lecite con i profitti derivanti dalle attività criminali, della criminalità organizzata, l’abbiamo visto nei video precedenti. Più di metà dei beni di tutte le banche e un terzo degli investimenti stranieri da parte di multinazionali è parcheggiato offshore. Quindi anche la banca dove voi avete magari i vostri soldi ha spostato più di metà dei propri beni in questi paradisi fiscali.
Vuoi, per essere più protetta da eventuali attività del governo locale, vuoi perché vuoi evitare di pagare le tasse, vuoi perché non vuoi dare trasparenza alla struttura, alla composizione di questi beni che magari sono beni ormai che non hanno più valore e quindi potrebbero compromettere il bilancio della banca medesima. Circa l’85% delle operazioni bancarie internazionali si svolge nei mercati dell’euro/dollaro che rappresentano un’area svincolata da qualsiasi nazione e da qualsiasi peso fiscale. Quindi è l’impianto della globalizzazione per eccellenza. È una struttura al di sopra di qualsiasi nazione, persino al di sopra della Gran Bretagna o degli Stati Uniti o dell’Europa o di qualsiasi altra nazione che voi vogliate considerare, che ha sede virtuale in questi paradisi fiscali e che fa circolare l’85% delle operazioni bancarie internazionali e anche l’85% dei titoli emessi transita attraverso questi paradisi fiscali.
Quindi un paradiso fiscale cos’è? È un luogo che attira denaro offrendo strutture politicamente stabili per consentire alla gente e alle aziende di aggirare le leggi, le tasse e i regolamenti in qualsiasi altra giurisdizione. Quindi è un luogo dove ci sono delle strutture estremamente rigide di gestione delle attività che quindi garantiscono chi trasferisce soldi la protezione di quel denaro, ma consentono massima libertà in termini di che tipo di attività si possono svolgere con quel denaro. Una volta che il denaro fugge offshore viene riclassificato nei libri contabili e assume un’identità differente e diventa a tutti gli effetti introvabile. Inoltre abbiamo visto che i paradisi fiscali hanno tasse molto basse o zero tasse.
Questo per quello che riguarda il denaro che viene da fuori, non per quello che può essere il denaro generato all’interno. Di conseguenza spesso questi paradisi fiscali hanno delle regole molto opprimenti nei confronti delle popolazioni locali, mentre hanno regole estremamente libere o praticamente la libertà di fare qualsiasi cosa si voglia per chi porta denaro dall’esterno. La moralità è invertita, il crimine e la corruzione vengono tollerati o ignorati, mentre si reprime selvaggiamente qualunque tentativo di dare visibilità o denunciare tali illegalità. Nel mondo ci sono circa 60 giurisdizioni segrete o paradisi fiscali che sono divisi in quattro gruppi. Un blocco di paradisi fiscali nel continente europeo, una sfera di influenza britannica centrata sulla City di Londra e che fa leva sulla precedente struttura imperiale, una zona di influenza centrata sugli Stati Uniti e una quarta categoria che contiene elementi misti come la Somalia e l’Uruguay. Il polo europeo è composto da Svizzera, Lussemburgo, Olanda, Austria e Belgio, anche se in calo il Belgio, Monaco, Andorra e le isole di Madeira. Ma il polo principale, che abbiamo visto essere quello che in qualche modo finora ha gestito le danze e che controlla la gran parte dei soldi in circolazione, circa la metà o forse un po’ più della metà, è gestito dalla City di Londra che, come abbiamo già visto, è un’entità separata rispetto alla Gran Bretagna. È una piccola area all’interno della città di Londra che, alla pari della città del Vaticano oppure di altre situazioni simili, per esempio la sede della Banca Centrale Europea, è extra giurisdizionale, quindi è esterna ai vincoli che valgono per tutti gli altri cittadini della Gran Bretagna. La polizia britannica non può andare a vedere quello che succede di dentro e non può interferire.
Tra l’altro è stata proprio la City di Londra che ha creato il circuito dell’eurodollaro e che lo sta controllando tuttora. Che cos’è l’eurodollaro? Lo ripetiamo, sono tutti i dollari che vengono creati dalle banche all’esterno degli Stati Uniti e che quindi non sono sotto il controllo o la responsabilità della Federal Reserve, la banca centrale americana, che ha la responsabilità di gestire i dollari all’interno dei confini statunitensi. Il sistema della City di Londra si basa su tre cerchi. Quello più vicino include le isole di Mann, di Jersey e di Guernsey, che si trovano nella Manica e che sono molto vicine a Londra. Il secondo cerchio comprende 14 territori britannici d’oltremare, tra cui le isole Cayman, le Bermuda, le isole Virgini Britanniche, Turks e Caicos, che si trovano nei Caraibi, oltre che Gibilterra. Nei Caraibi troviamo anche Aruba e Curaçao, che sono invece olandesi. Il terzo cerchio britannico include Hong Kong e le Bahamas e questi tre cerchi, uniti ai beni conservati nella City di Londra, contengono la metà di tutta la ricchezza mondiale, almeno la metà, anche perché non abbiamo modo di quantificare esattamente quello che c’è dentro, considerando il fatto che è tutto estremamente oscuro.
Il terzo cerchio si estende anche a territori che sono indipendenti dalla Gran Bretagna, ma che hanno una lunga storia di rapporti con i britannici, ad esempio Hong Kong, Singapore, le Bahamas, Dubai, Qatar, Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Irlanda. Nel 1961, poco prima di essere ucciso, John Fitzgerald Kennedy, il presidente degli Stati Uniti, aveva chiesto al Congresso di vietare l’uso di questi paradisi fiscali alle banche americane, quindi c’era già all’epoca la comprensione del fatto che questo non fosse un bene per gli Stati Uniti come nazione. Nel 2008, Citigroup, che è una delle banche principali degli Stati Uniti, aveva 427 filiali nei vari paradisi fiscali, di cui 290 nella tela dell’ragno Britannica.
Morgan Stanley, che è un’altra grande banca americana, aveva 273 filiali offshore, di cui 220 nell’area britannica. La News Corporation, che pubblica il vostro journal The Times, aveva 152 filiali offshore, di cui 140 nella zona britannica. Quindi vedete che anche l’attività americana era in gran parte sviluppata all’interno del territorio britannico. Nell’area americana, il paradiso fiscale più importante è Panama, con il relativo canale, creato nel 1919 per facilitare l’evasione fiscale da parte della Standard Oil, la compagnia petrolifera della famiglia Rockefeller, che conosciamo molto bene. Anche gli USA hanno tre livelli diversi di questi paradisi fiscali. Il primo è all’interno degli Stati Uniti e viene gestito direttamente dal governo federale, che permette di importare denaro negli Stati Uniti, proveniente da qualsiasi altra giurisdizione, senza obbligo di riporto al paese di origine. Quindi mettiamo che voi siate un invasore fiscale italiano, che ha fatto soldi a Hong Kong, potete portarli di Stati Uniti e depositarli in una banca qualsiasi, confinando nel fatto che la banca americana non riporterà questo fatto alle banche italiane o al governo italiano, e pagando al governo americano una frazione delle tasse che paghereste in Italia. Questo permette di riciclare il denaro in modo perfettamente regale.
Il secondo livello è composto da singoli Stati, in particolare Nevada, Florida, Wyoming, Delaware e Porto Rico, che offrono evasioni fiscali alle aziende, soprattutto alle aziende che vengono dall’estero per investire in questi Stati. Questa è una situazione abbastanza trasparente, voglio dire l’azienda dice voglio investire, creare una fabbrica in questa località, fa shopping dei vari Stati e trova lo Stato che offre le migliori condizioni fiscali, ma è un’esenzione decennale, ventennale, quello che può essere. Il terzo livello è nei territori esterni, come l’isola Marshall, l’isola Virginia americana, Liberia in Africa e Panama naturalmente. Per gli invasori europei le destinazioni privilegiate sono Jersey, appunto nella Manica, Irlanda, Luxemburgo e la City di Londra ovviamente. La Svizzera è stata per lungo tempo la destinazione preferita per tedeschi, francesi e italiani, anche se recentemente ha perso un po’ questo status. Monaco è una destinazione preferita per i francesi, mentre spagnoli e alcuni francesi usano Andorra nei Pirenei. Gli americani e i sudamericani naturalmente preferiscono Panama e i Caraibi.
I cinesi preferiscono Hong Kong, Singapore e Macau, anche perché la stessa Cina è coinvolta in questo sistema, anzi è una componente essenziale del sistema. I russi preferiscono Cipro, Gibraltar e Nauru, tutte legate storicamente alla Gran Bretagna. Altre giurisdizioni specializzate o particolari si concentrano più che altro sulle funzioni di transito, come l’Olanda, quindi non conservano il denaro, non conservano i beni, ma servono come punto di passaggio per in qualche modo far perdere le tracce nel passaggio. In ogni caso il principio fondamentale è che l’attività non si svolge in nessuna giurisdizione, bensì nel passaggio dall’una all’altra, quindi non succede in nessun posto. La concentrazione è di avere questi contratti, queste transazioni, questi movimenti di denaro, questo denaro che continua a saltare da un punto all’altro e nel passaggio naturalmente non è né qua né là e di conseguenza non è possibile applicare nessuna legge o nessuna tassa, se è per questo.
Nel 2005, si stima che i ricchi abbiano depositato 11,5 trilioni di dollari nei paradisi fiscali e il prodotto interno italiano per il 2023 era di 2,2 trilioni, quindi è una frazione rispetto a quello che è il giro di denaro in questo contesto, solo da quelle che sono le tasche dei privati, senza contare gli stati medesimi, perché come abbiamo visto prima, molte delle obbligazioni transitano attraverso questi circuiti, molti degli acquirenti dei titoli di Stato delle varie nazioni sono basati su questi circuiti in questi paesi perché naturalmente hanno dei benefici fiscali e soprattutto hanno agevolazioni operative che non avrebbero in patria, per esempio molti degli hedge fund, i fondi di investimento che cercano di inseguire le migliori opportunità di ritorno pur garantendo un certo livello di protezione non possono operare indisturbati nei Stati Uniti, ma possono farlo in questi paradisi fiscali.
Il libro Treasure Islands argomenta che la soluzione al problema della corruzione finanziaria sia di aumentare il controllo governativo e la tassazione, secondo il modello di John Maynard Keynes, modello che costituisce il modello economico prevalente nel mondo e che è precisamente la causa della corruzione in primo luogo, perché ogni volta che si dà più potere al governo in ambito monetario e finanziario in particolare si crea automaticamente un circuito virtuoso tra politici, amministratori, imprenditori pubblici, su certi imprenditori e si favorisce quindi la crescita di monopoli che a loro volta alimentano poi dopo la struttura burocratica in un meccanismo tipicamente di tipo socialista e con questo sistema si esclude la possibilità di concorrenza da parte di più piccoli, si consolida il controllo dei vari mercati nelle mani di pochissimi e questi pochissimi a questo punto possono naturalmente far circolare il denaro dove vogliono perché sono strutture talmente grandi che superano le dimensioni del mercato nazionale, possono espandersi nel mondo.
Possono avere numerosi filiali in tutto il mondo e avere degli accordi con i vari paesi, con i vari governi dei vari paesi in modo da poter esattamente eliminare gran parte del carico fiscale, eliminare gran parte dei vincoli che impedirebbero loro di fare determinate attività come per esempio nella protezione ambientale che invece vengono imposte sui più piccoli che avendo questi costi queste imposizioni queste regole su di loro non possono più competere con i più grandi quindi finiscono per fallire o rimangono piccoli.
Tra l’altro Robert Siderski è il principale biografo di John Maynard Keynes e nel terzo volume della sua biografia sostiene che la seconda guerra mondiale è stata composta di due guerre separate, la guerra tra la Gran Bretagna e la Germania nazista e la guerra della Gran Bretagna contro gli Stati Uniti il cui obiettivo dopo la vittoria era di completare la distruzione dell’impero britannico, questo l’obiettivo degli Stati Uniti secondo questo autore. Churchill aveva combattuto contro i nazisti per preservare l’impero britannico dal punto di vista di influenza politica e potenza economica in Europa, Keynes invece doveva combattere per mantenere il predominio finanziario dell’impero britannico. A Bretton Woods, il luogo dove si è tenuta la riunione nel 1944 per impostare l’impianto del nuovo sistema finanziario mondiale, Maynard Keynes aveva chiesto la creazione di una voluta internazionale e di un complesso meccanismo di gestione sovranazionale degli Stati simile al modello dell’euro per l’Europa, quindi un modello dove ci fossero degli enti sovranazionali che attraverso l’imposizione di questa valuta unica avrebbero avuto il controllo sulle attività di commercio tra Stati e quindi anche sulla politica dei singoli Stati.
Tra l’altro l’euro per inciso è stato creato dalla Bank of International Settlements, la banca di regolamenti internazionali di origine nazista di cui abbiamo parlato. Il progetto di Keynes fu bocciato e gli Stati Uniti imposero invece il dollaro ancorato all’oro come moneta di scambio e di riserva internazionale al posto della sterlina che era stata ampiamente svalutata sia nel corso della prima che della seconda guerra mondiale e la svalutazione impropria della sterlina aveva poi causato effettivamente la seconda guerra mondiale. Il sistema Bretton Woods però fallì nel 1971 a seguito dell’impegno militare americano in Vietnam sollecitato dai francesi e quindi nacque il circuito dell’euro-dollaro che restituiva la Gran Bretagna e il suo potere secondo il progetto originale, ossia c’era un’entità che generava il denaro che serviva per il sistema globalizzante che era controllata sostanzialmente a Londra.
Maynard Keynes comunque riuscì a far approvare la formazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale che hanno permesso al nuovo sistema di diffondersi globalmente. C’era l’impianto 10,5 del suo progetto e la parte successiva fu realizzata quando a seguito dell’impegno militare americano in Vietnam che non aveva ragione di esserci, gli Stati Uniti si indebitarono così tanto da non poter più sostenere il sistema Bretton Woods e quindi Bretton Woods fallì, si creò una valuta fiat, quindi una valuta che non era collegata a nulla, sia per il dollaro che per le sterline, anche per tutte le altre sterline, per tutte le altre valute e fu possibile a quel punto creare l’euro-dollaro perché veniva creato da niente, erano soldi creati da nulla. Ora siamo al secondo capitolo di quello scontro famoso con i BRICS, i paesi dei BRICS, che vogliono ripescare e ammodernare il modello di Maynard Keynes con un nuovo Bretton Woods, mentre gli Stati Uniti vogliono sganciarsi dal sistema dell’euro-dollaro mantenendo comunque il controllo e il predominio sul dollaro, quindi un’operazione abbastanza complicata su entrambi i fronti. Nel caso dei BRICS vediamo che hanno fatto leva sull’auro come sistema di ribilanciamento dei pagamenti tra Stati, quindi si stanno avvicinando effettivamente al modello Bretton Woods, però Bretton Woods all’epoca fallì anche per altri motivi e in ogni caso abbiamo visto che un sistema di quel genere non resiste in condizioni di conflitto, se ci sono delle guerre Bretton Woods non funziona.
Bene, quindi per quale motivo, tornando al quesito originale, hanno permesso che questo documentario restasse su YouTube? Dalle vostre risposte capirò se è necessario fare un seguito con un altro documentario. Roberto Mazzoni