Finalmente posso fare un video di buone notizie che riguardano naturalmente la guerra in Ucraina e riguardano in generale i rapporti tra Stati Uniti e Russia che hanno segnato un’improvvisa svolta, una svolta direi decisiva, storica. Donald Trump ha parlato con Putin in una conversazione durata 90 minuti, hanno parlato di numerosi temi tra cui l’intelligenza artificiale, tra cui l’energia, il petrolio, il dollaro e il Medio Oriente e anche naturalmente l’Ucraina. Però il tema centrale non è stato l’Ucraina come avevo previsto in diverse interviste che ho fatto recentemente e l’obiettivo è a questo punto di fissare un incontro tra i due di persona, probabilmente in Arabia Saudita, probabilmente già nelle prossime due o tre settimane, per poi avere Trump che va a Mosca come ospite e successivamente Putin che viene negli Stati Uniti a sua volta come ospite.
Si è parlato anche di Iran durante questa conversazione. Si tratta quindi di un grosso progetto negoziale e diplomatico che è stato inaugurato con il rilascio di due prigionieri da entrambe le parti. Gli Stati Uniti hanno richiesto il rilascio di una persona che è stata trattenuta dai russi e il cui rilascio Trump aveva promesso alla madre nel corso della campagna elettorale e i russi hanno richiesto il rilascio di un russo che era stato trattenuto in America, dal governo statunitense. Entrambe le persone sono accusate di spionaggio da tutte le parti, quindi stiamo parlando di spie in buona sostanza.
Questo è stato un primo segnale importante anche perché è stato accompagnato da parole molto gentili da parte di Trump nei confronti dei russi che ha detto che sono stati estremamente cordiali nella trattativa, che sono dimostrati estremamente disponibili e sono stati anche molto fair, come ha detto lui, quindi molto onesti, hanno cercato di giocare in modo equilibrato e inoltre ha anche lodato i russi per il modo in cui hanno trattato questo prigioniero. Quindi il disgelo è già in corso tra le due nazioni, il solo fatto che i leader delle due nazioni si parlino è un enorme, gigantesco passo avanti rispetto al passato e sono contento perché ricalca esattamente le mie previsioni. Vale a dire, la trattativa è direttamente tra Putin e Trump, non è coinvolta l’Ucraina in alcun modo, non sono coinvolti neanche gli europei, anche perché in questa fase tanto l’Ucraina quanto l’Europa sarebbero unicamente d’intralcio, farebbero di tutto per ostacolare la trattativa, per farla naufragare, perché hanno obiettivi differenti. E ora voglio anche mostrarvi brevemente una rapida presentazione fatta da Pete Hegseth, il nuovo ministro della difesa statunitense, durante una riunione della NATO, del gruppo d’azione della NATO dedicato all’Ucraina, che dà una serie di messaggi estremamente importanti, che sono sicuramente collegati con questo primo discorso, questo primo abboccamento avuto tra Trump e Putin e che segnano un cambio drastico, direi a 180 gradi, rispetto alla politica seguita dagli Stati Uniti dalla fine degli anni 90, quindi dalla presidenza Clinton fino ad oggi. Ora ecco il video.
[Pete Hegseth]
Buon pomeriggio, amici. Grazie, Segretario Healey, per la vostra leadership, sia nell’ospitare che ora nel guidare l’UDCG. Questo è il mio primo gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, e sono onorato di unirmi a tutti voi oggi.
E apprezzo l’opportunità di condividere l’approccio del presidente Trump alla guerra in Ucraina.
Siamo in un momento critico, come ha detto, Signor Segretario. Mentre la guerra si avvicina al suo terzo anniversario, il nostro messaggio è chiaro. Lo spargimento di sangue deve finire e questa guerra deve terminare.
Il Presidente Trump è stato chiaro con il popolo americano e con molti dei vostri leader sul fatto che fermare i combattimenti e raggiungere una pace duratura sia una priorità assoluta. Intende porre fine a questa guerra tramite la diplomazia e portare sia la Russia sia l’Ucraina al tavolo delle trattative.
E il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aiuterà a raggiungere questo obiettivo.
Metteremo fine a questa devastante guerra e stabiliremo una pace duratura unendo la forza degli alleati a una valutazione realistica del campo di battaglia.
Desideriamo, come voi, un’Ucraina sovrana e prospera.
Ma dobbiamo iniziare riconoscendo che tornare ai confini dell’Ucraina pre-duemilaquattordici è un obiettivo irrealistico.
Inseguire questo obiettivo illusorio prolungherà solo la guerra e causerà più sofferenza. Una pace duratura per l’Ucraina deve includere solide garanzie di sicurezza per assicurare che la guerra non ricominci. Questo non deve essere Minsk tre punto zero.
Detto questo.
Gli Stati Uniti non credono che l’adesione all’Alleanza Atlantica per l’Ucraina sia un risultato realistico di un accordo negoziato.
Invece, qualsiasi
garanzia di sicurezza dovrà essere supportata da truppe europee e non europee all’altezza del compito. Se queste truppe vengono schierate come forze di pace in Ucraina in qualsiasi momento, dovrebbero essere schierate come parte di una missione non della NATO, e non dovrebbero essere coperte dall’Articolo Cinque.
Ci deve anche essere un solido monitoraggio internazionale della linea di contatto. Per essere chiari, come parte di qualsiasi garanzia di sicurezza, non ci saranno truppe statunitensi dispiegate in Ucraina.
Per consentire ulteriormente una diplomazia efficace e ridurre i prezzi dell’energia che finanziano la macchina da guerra russa, il Presidente Trump sta liberando la produzione di energia americana e incoraggiando altre nazioni a fare lo stesso. Prezzi dell’energia più bassi, insieme a un’applicazione più efficace delle sanzioni energetiche, aiuteranno a portare la Russia al tavolo delle trattative.
Salvaguardare la sicurezza europea deve essere un imperativo per i membri europei della NATO. Nell’ambito di questo, l’Europa deve fornire la quota prevalente di aiuti futuri letali e non letali all’Ucraina.
I membri di questo gruppo di contatto devono affrontare il momento. Questo significa donare più munizioni e attrezzature, sfruttare i vantaggi comparativi, espandere la vostra base industriale della difesa e, cosa importante, essere onesti con i vostri cittadini riguardo alla minaccia che l’Europa deve affrontare.
Parte di questo consiste nel parlare francamente con il vostro popolo su come questa minaccia possa essere affrontata solo spendendo di più per la difesa. Il due percento non è sufficiente.
Il presidente Trump ha chiesto il cinque percento. E sono d’accordo.
Aumentare il vostro impegno per la vostra sicurezza è un acconto per il futuro, un acconto, come ha detto lei, Signor Segretario, di pace attraverso la forza.
Siamo qui oggi anche per esprimere in modo diretto e inequivocabile che le dure realtà strategiche impediscono agli Stati Uniti d’America di concentrarsi principalmente sulla sicurezza dell’Europa.
Gli Stati Uniti affrontano minacce significative al nostro territorio. Dobbiamo e stiamo concentrandoci sulla sicurezza dei nostri confini.
Affrontiamo anche un concorrente in parità nei cinesi comunisti, con la capacità e l’intento di minacciare il nostro territorio e i nostri interessi nazionali principali nell’Indo-Pacifico. Gli Stati Uniti stanno dando priorità alla deterrenza della guerra con la Cina nel Pacifico, riconoscendo la realtà della scarsità delle risorse disponibili.
E facendo i compromessi necessari per garantire che la deterrenza non fallisca. La deterrenza non può fallire.
E questo per il bene di tutti noi.
Mentre gli Stati Uniti danno priorità a queste minacce, gli alleati europei devono guidare in prima linea. Insieme, possiamo stabilire una divisione del lavoro che massimizzi i nostri vantaggi comparativi in Europa e nel Pacifico, rispettivamente.
Nelle mie prime settimane come Segretario della Difesa, sotto la guida del Presidente Trump, abbiamo visto segni promettenti che l’Europa vede questa minaccia, comprende cosa deve essere fatto, e si sta impegnando nel compito. Ad esempio, la Svezia ha recentemente annunciato il suo pacchetto di aiuti più grande di sempre. Li applaudiamo per l’impegno di un miliardo e duecento milioni di dollari in munizioni e altro materiale necessario.
La Polonia sta già spendendo il cinque per cento del PIL per la difesa, il che è un modello per il continente.
E altri quattordici paesi stanno co-guidando coalizioni per aumentare le rispettive capacità. Questi gruppi stanno facendo un ottimo lavoro per coordinare i contributi legali dell’Europa in otto aree chiave di capacità . Questi sono primi passi. Molto di più deve ancora essere fatto.
Chiediamo a ciascuno dei vostri paesi di intensificare il rispetto degli impegni presi. E sfidiamo i vostri paesi e i vostri cittadini a raddoppiare l’impegno non solo per le esigenze di sicurezza immediata dell’Ucraina, ma anche per gli obiettivi di difesa e deterrenza a lungo termine dell’Europa.
La nostra alleanza transatlantica è durata per decenni e ci aspettiamo pienamente che sarà sostenuta per le generazioni a venire.
Ma questo non accadrà da solo. Richiederà ai nostri alleati europei di entrare in campo e assumere la responsabilità della sicurezza convenzionale nel continente.
Gli Stati Uniti rimangono impegnati nell’alleanza NATO e nel partenariato di difesa con l’Europa.
Punto a capo.
Ma gli Stati Uniti non tollereranno più una relazione sbilanciata che incoraggia la dipendenza.
Piuttosto, la nostra relazione darà priorità a potenziare l’Europa affinché si assuma la responsabilità della propria sicurezza.
L’onestà sarà la nostra politica in futuro.
Ma solo nello spirito di solidarietà. Il Presidente Trump è impaziente di lavorare insieme, di continuare questa franca discussione tra amici e di raggiungere la pace attraverso la forza insieme. Grazie.
[John Healey – Segretario alla Difesa del Regno Unito]
Nessuna domanda, temo. Segretario Hegseth, abbiamo ricevuto il messaggio.
Sentiamo il vostro impegno verso la NATO, verso l’Articolo Cinque, verso un’Ucraina sovrana e verso il vostro partenariato di difesa con l’Europa. Sentiamo anche le vostre preoccupazioni.
Per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina, ci siamo e ci saremo. Per quanto riguarda la sicurezza europea, ci siamo e ci saremo. E ha appena parlato di pace attraverso la forza. Siamo qui in cinquanta nazioni forti.
Tutti determinati a porre fine alla guerra di Putin. A farlo insieme.
Signore e signori, abbiamo del lavoro da fare. Chiederò ora ai media di uscire.
Quindi il video è estremamente chiaro ed è stato praticamente una serie di pugni in faccia alla NATO in rapida sequenza. Il primo pugno in faccia naturalmente è che l’Ucraina non entrerà nella NATO, non entrerà mai, perlomeno fino a che Trump resterà alla presidenza ed è evidente che tanto Trump quanto Putin lavoreranno in modo che questo tipo di promessa o di impegno non venga modificato da un potenziale altro presidente che segua sulle orme di Trump, o che segua, scusatemi, se si sostituisca Trump dopo il mandato e che non venga neanche sovvertito naturalmente dal Deep State che farebbe di tutto affinché questo tipo di progetto non andasse in porto, quindi la continuazione della guerra in Ucraina. L’Ucraina non entrerà nella NATO che era uno dei primi casus belli della guerra, dell’operazione speciale militare in Ucraina.
Inoltre, è stato molto chiaro, non è realistico che l’Ucraina recuperi i territori persi dopo il 2014, quindi devono semplicemente accettare il fatto di aver perso la guerra, di aver perso questi territori e farsene una ragione perché tanto non li recupereranno mai e non li recupereranno nemmeno con l’aiuto di altri, perché qualsiasi attività in Ucraina di attivo militare sarà estranea alla NATO e all’articolo 5, quindi qualora i francesi volessero mandare le loro truppe come hanno dichiarato di voler fare in Ucraina, qualora i britannici volessero mandare le loro truppe essendosi impegnati a sostenere l’Ucraina per altri 100 anni, possono farlo ma saranno da soli. Gli Stati Uniti non interverranno, non li sosterranno, non li finanzieranno, non faranno assolutamente niente perché verrà considerata un’attività esterna alla NATO ed esterna agli interessi dell’articolo 5 che è quell’articolo della convenzione NATO, del trattato NATO che prevede che in caso una delle nazioni membri della NATO venga attaccata da altri, le altre nazioni arrivino in soccorso. Non sono obbligate a arrivare in soccorso ma comunque è previsto che possano farlo. In questo caso Hegseth è stato estremamente chiaro ed era chiaro che trasferiva un messaggio che proveniva da Trump che gli Stati Uniti non interverranno e semmai ci saranno truppe a garanzia come appunto girano come una forma di proposta all’interno dell’Europa l’idea di mandare 100.000-200.000 soldati come garanti della pace che in realtà sarebbero poi dopo semplicemente soldati della NATO pronti a confrontarsi con i russi.
Se ci fosse quel tipo di idea non saranno truppe fornite dalla NATO e saranno magari truppe europee e non europee ma non faranno parte di un progetto NATO e sicuramente non saranno truppe americane. Come detto Hegseth non ci può essere un Minsk 3.0. Minsk è il nome dell’accordo già raggiunto in passato in due diverse versioni quindi Minsk 1 e Minsk 2 tra Ucraina, Europa, Stati Uniti e Russia che è stato disatteso in modo completo tanto dagli europei quanto dagli ucraini. La stessa Angela Merkel che era una delle firmatari di tale accordo e che era una delle garanti di tale accordo ha ammesso che è stato firmato unicamente per dar tempo agli ucraini di armarsi e di prepararsi a una guerra con i russi e non con l’obiettivo di mantenere la pace quindi qualsiasi accordo verrà fatto non sarà un accordo innanzitutto sulla Ucraina in particolare sarà un accordo più vasto, appunto i russi parlano di una Yalta 2 come ho detto recentemente durante un’intervista e cosa vuol dire questo?
Vuol dire che sarà un incontro al vertice tra russi, Stati Uniti e molto probabilmente i cinesi, Xi Jinping, dove definiranno i contorni di garanzie di sicurezza reciproche quindi decideranno dove mettere i razzi nucleari, quante mantenerne in funzione e quanti eliminarne ed definiranno anche le rispettive aree di competenza o di rispetto o di protezione. Trump ha già detto per parte sua che vuole che il Nord America sia presidiato integralmente e unicamente dagli Stati Uniti quindi è ammissibile che i russi vorranno avere una presenza importante in Europa come garanzia militare e i cinesi avranno naturalmente le aree nel Pacifico che vogliono mantenersi sotto il proprio controllo e su quello dovranno trovare una quadratura con gli americani.
Quindi sarà un percorso difficile magari non si arriverà a un accordo magari l’accordo sarà insoddisfacente per le parti coinvolte sarà magari una cosa fatta a metà non lo sappiamo lo scopriremo stanto vivendo ma il solo fatto che già si parli e sia avviato un percorso in cui già si escludono le questioni che avrebbero portato a un escalation della guerra in Ucraina quindi l’Ucraina non sarà parte della NATO, la NATO non sarà mai coinvolta in Ucraina, se qualcuno vorrà andare a combattere in Ucraina ci va con le proprie spese, gli americani non verranno a salvarlo, non manderanno i propri soldati per aiutarlo e in più Hegseth anche chiarisce il fatto che gli Stati Uniti non intendono più finanziare la NATO in modo preponderante anzi verseranno una quota estremamente minoritaria e che quindi tutti gli altri stati europei dovranno aumentare drasticamente i propri finanziamenti cosa che è praticamente impossibile date le attuali condizioni economiche.
Comunque date questo insieme di situazioni è chiaro che quello che erano i problemi che avevano dato origine alla preoccupazione dei russi di avere la NATO sulle porte di casa cominciano a smontarsi perché risulta a questo punto evidente che se gli Stati Uniti come appare chiaro intendono disinvestire sull’Europa quindi ritirare anche parte delle proprie truppe o buona parte proprie truppe dell’Europa e lasciare gli europei il compito di difendersi europei che non sono in grado di difendersi in questo momento che non lo saranno neanche fra dieci anni probabilmente diventa necessario trovare una collaborazione con i russi dove russi e americani congiuntamente garantiscono la sicurezza militare Europa. Questa è la direzione in cui mi sembra si sta andando e una direzione in cui dalla quale gli europei saranno esclusi per il semplice fatto che finora la posizione dei vari governi di gran parte dei governi europei è comunque quella di proseguire nei combattimenti, proseguire nel sostegno dell’Ucraina a spesa degli americani cosa che gli americani non sono più disposti a fare e a questo punto credo che ci sia un grosso punto interrogativo anche sul futuro della NATO in quanto organizzazione militare tant’è che la stessa von der Leyen sta parlando di voler creare una mini NATO all’interno dell’Europa non sappiamo con che soldi non sappiamo con che soldati non sappiamo con che armi e non sappiamo con che fabbriche ma questo è tutto un altro discorso.
Quindi stiamo assistendo a una ridefinizione completa dell’assetto di sicurezza mondiale ed europeo in particolare, stiamo assistendo a un drastico cambiamento a un’inversione completa di direzione nella politica estera americana nei confronti della Russia e stiamo quindi anche assistendo a un percorso di normalizzazione di estensione di rapporti che era auspicabile già da molto tempo ma finalmente oggi abbiamo e questo sicuramente produrrà grandissimi cambiamenti anche nel continente europeo sappiamo che gli americani giustamente hanno lasciato agli inglesi la gestione di questo gruppo di coordinamento sull’Ucraina visto che sono gli unici che sono ancora convinti a voler portare avanti la guerra a tutti i costi e così facendo affonderanno definitivamente l’economia britannica, lasceranno fare ai francesi quello che gli va di fare anche se è probabile che non combineranno praticamente niente e dal punto di vista degli europei la richiesta da parte di Hegseth che poi è una riproposizione di una richiesta di Trump di portare dal 2% al 5% l’investimento all’interno della Nato che dovrebbe essere poi il contributo atteso dai vari paesi partecipanti non è verosimile perché vorrebbe dire secondo calcoli fatti da alcuni che conoscono meglio queste cose di me, vorrebbe dire aumentare del 40% il budget di spesa, quindi vorrebbe dire togliere soldi alle pensioni piuttosto che ad altre attività di tipo pubblico per riversarle all’interno di un’industria militare che non c’è più, che dovrebbe essere ricostruita, quindi si tratta di un progetto magari nell’arco di 10-20 anni con enormi costi e che probabilmente non è alla portata di gran parte dei paesi europei sia in termini pratici, in termini di economia, sia anche in termini di interesse politico da parte delle singole dei singoli paesi, delle singole nazioni, dei popoli delle singole nazioni che non sono interessati a fare questo tipo di percorso in funzione di un rischio che non c’è più perché laddove durante la guerra fredda il rischio dell’Unione Sovietica era concreto, il confronto possibile era tangibile, era reale e gli Stati Uniti avevano a loro volta motivo per essere presenti in Europa e di fornire una certa protezione generale.
Oggi tutto questo non c’è più, di fatto la Russia non costituisce un rischio per l’Europa, è intervenuta in Ucraina perché non ha avuto scelta per fare altrimenti, il governo ucraino si sta dimostrando anche questi giorni di essere un governo di criminali sostanzialmente e siamo sicuri che riceveranno presto una visita da parte di inviati, da parte di Trump, che non saranno lì per concordare con loro un accordo di pace ma che saranno lì per chiedere conto su dove sono finiti i soldi che sono stati mandati da Ucraini e per iniziare a fare indagini e cercare di recuperare un po’ di soldi che sono stati buttati al vento. Una cosa molto importante è che abbiamo visto che il Kellogg, il Keith Kellogg, il generale che Trump aveva in origine un caricato come inviato speciale in confronto ai russi e che avrebbe dovuto gestire le trattative di pace è stato improvvisamente messo da parte. Kellogg ha fatto una serie di giri in Europa proponendo anche una serie di progetti o di accordi che era evidente i russi non avrebbero mai accettato. In qualche modo è stato usato per dare un contentino se vogliamo a quelli della Nato e al pubblico all’interno degli Stati Uniti che vuole spingere per una protezione della guerra quindi diciamo quella componente del partito repubblicano che è molto legata al mondo dell’industria militare oltre che naturalmente al partito democratico e quindi Kellogg è stato in buona sostanza una specie di test ed è stato anche un diversivo perché è andato in giro per tutta Europa dicendo “sì presto avremo un progetto, presto faremo qualcosa” mentre invece nel frattempo Trump parlava direttamente con i russi, parlava direttamente con Putin e tracciava un percorso che è totalmente diverso rispetto a quello ipotizzato da Kellogg tant’è che la persona di punta per le trattative con i russi è Steve Witkoff, lo stesso individuo che ha avviato la trattativa in Israele con Hamas e che ha permesso il cessato di fuoco che è a rischio ma su cui ci sono sicuramente altre trattative in corso, tra l’altro sono sicuramente collegate al discorso fatto con i russi, al fatto che i russi si incontreranno con Trump in Arabia Saudita quindi è tutto un divenire e perciò Steve Witkoff che è un privato.
È un uomo che opera in ambito immobiliare, un amico di Trump, una persona di fiducia, è, si è dimostrato un valido diplomatico, sappiamo che è stato lui a rompere il ghiaccio recandosi a Mosca col proprio aereo dove ha parlato per tre ore e mezzo con vari personaggi russi di cui non sappiamo esattamente il nome e le caratteristiche ma comunque persone incaricate dal Cremlino di incontrarlo, è stato lui a negoziare questo primo scambio di prigionieri ed è stato lui in pratica ad aprire un po’ il discorso per poi consentire la famosa telefonata tra Trump e Putin e sarà sempre lui che continuerà a portare avanti la trattativa come uomo di punta con altre persone che sono già state nominate tra cui il direttore della CIA, il nuovo direttore della CIA, naturalmente che si è già incontrato col suo corrispondente russo, sappiamo che sono molti canali aperti in questo momento tra il governo statunitense e governo russo quindi sono diversi canali paralleli, avremo naturalmente Marco Rubio che è il segretario state, il nuovo ministro degli esteri e poi altri personaggi che verranno incaricati di questo team che dovrà portare avanti le trattative per preparare poi l’incontro di vertice tra Putin e Trump verso un vertice definitivo che probabilmente avverrà fra un po’ di tempo perché ci sono diversi passaggi intermedi, sono molte cose che devono essere discusse, molta carne al fuoco, una di queste naturalmente è l’abbattimento dei costi dell’energia, riduzione del costo del petrolio e del gas naturale che è un argomento di cui non ha parlato durante questo dialogo, è possibile anche se non credo nel immediato futuro che Trump decida di togliere le sanzioni sul petrolio sul gas naturale russo anche perché un abbassamento del prezzo del petrolio generale verrebbe favorito dalla rimozione di queste sanzioni e un abbassamento del prezzo generale favorirebbe anche la ripresa o lo sviluppo dell’industria interna americana.
Poi è chiaro che non si vuole scendere troppo in basso perché altrimenti diventa poco profittevole estrarre petrolio, però dialogando direttamente partendo da una posizione di interessi comuni perché i Stati Uniti come hanno detto anche i russi sono un paese molto simile alla Russia, sono un paese grande come estensione, dispongono di gran parte delle risorse di cui hanno bisogno quindi sono abbastanza autosufficienti, sono molti dei materiali di cui possono avere bisogno, hanno una grossa struttura produttiva e sono anche tra i principali produttori di petrolio e di gas naturale che vendono e esportano all’estero, quindi è interesse comune dei due paesi mantenere il prezzo degli idrocarburi del gas naturale abbastanza alto da rendere profittevole il continuo sviluppo di quell’industria ma al tempo stesso abbastanza basso da favorire la crescita del resto dell’industria, quindi questo potrebbe avere un risultato positivo su una parte dell’Europa perlomeno quella parte che si allineerà con questa nuova tendenza e che quindi favorirà una distensione rispetto ai russi e una nuova erogazione di energia.
È anche possibile, è probabile che magari i russi e gli americani diventino comproprietari di alcuni dei condotti di energia all’interno dell’Europa, per esempio il nostro M2 piuttosto che i condotti che oggi attraversano l’Ucraina, in modo da essere entrambi motivati a mantenere questi condotti aperti e quindi alimentare l’Europa di gas naturalmente traendone profitto. Trump ha detto che vuole farsi restituire tutti i soldi che sono stati spesi in Ucraina, si tratta di 300 miliardi di dollari e l’Ucraina non ha modo di ripagarli in nessun modo, però i russi potrebbero dargli una mano perché per esempio Trump ha chiesto di poter avere accesso ai minerali rari, ai metalli rari che sono presenti in Ucraina e che non sono in realtà disponibili perché l’Ucraina non ha mai investito nelle estrazioni di quei minerali negli ultimi 75 anni se non sbaglio e probabilmente sarebbe poco economico cercare di estrarli, però se i russi sono coinvolti e se sono motivati a sviluppare quel tipo di industria su un territorio che occuperanno loro perché in buona sostanza buona parte di questi giacimenti sono ora in territorio russo, territorio occupato dai russi, potrebbe essere che i russi favoriscono l’accesso degli stati uniti a questi minerali che verrebbero pagati ai russi a un prezzo di favore in modo da recuperare oppure potrebbero fare una serie di scambi diciamo. Quindi stiamo andando in una direzione di collaborazione.
Steve Witkoff pur essendo un uomo d’affari dimostrato di essere molto abile come diplomatico, è una persona che capisce la realtà e non segue strani idee fisse come può succedere ad ex generali come nel caso di Kellogg e in più non ha nessun tipo di preconcetto, non viene dal mondo politico, non viene dall’establishment burocratico di Washington, è un outsider, è un uomo di fiducia di Trump e che si conoscono molto bene ed è anche uno che è in grado di fare trattative a livello internazionale perché quello è il suo mestiere. Quindi abbiamo già visto che è stato criticato naturalmente sulla CNN, sulle varie e vari canali di stampa alternativi mainstream, scusatemi, però sono critiche che non reggono anche perché appunto ha dimostrato ottimi risultati già fin d’ora e presumiamo che potrà produrne altri ancora migliori in futuro. Tra l’altro il fatto che sia sempre lui a gestire tutti i punti di contatto chiave, quindi Russia, Iran e Israele/ Hamas, Gaza, è una garanzia del fatto che si possa trovare una quadratura efficace combinando diversi interessi e facendo convergere questi interessi in un progetto che magari non sarà perfetto, non sarà definitivo, ma potrebbe per lo meno iniziare a portare verso una soluzione. Una cosa che ho già detto in passato, Trump segue un approccio di confusione strategica, di ambiguità strategica, come ho detto in un video precedente, che vediamo ripetuto in questo caso, proprio perché ha enormi opposizioni in casa che sono le prime di cui deve tenere conto, crea un sacco di movimento in molte direzioni diverse che non hanno nulla a che vedere con quello che sta facendo effettivamente e che servono unicamente come elemento di distrazione.
Lui tra l’altro è molto bravo a fare commenti che sono spesso assurdi, piuttosto che oltraggiosi, piuttosto che da scandalo, che creano quindi attenzione, buttano la palla da una parte mentre invece lui si muove da un’altra. E questo lo vediamo essere una politica stabile di queste prime settimane e perciò non c’è motivo che cambi in futuro. Sta dando ottimi risultati perché permette a Trump di muoversi con decisione su aree che sono aree facilmente conquistabili se vogliamo, mentre crea diversivi su aree dove sa già che non ha grandi possibilità di spuntare risultati dell’immediato. Quindi la pace in Ucraina sarà fatta, sarà fatta tra russi e americani, richiederà un po’ di tempo, magari non sarà una pace perfetta. Trump non può oggi andare al congresso e dire diamo ai russi tutto quello che vogliono perché non lo appoggerebbero, lo avrebbe criticato, quindi è nel suo interesse guadagnare un po’ di tempo, ma al tempo stesso mettere in movimento questa trattativa da subito per poter far quadrare diverse cose che devono convergere e che richiedono tempo a poter convergere. Quindi è un segno positivo, tra l’altro i russi dimostrano di essere molto soddisfatti di questo cambiamento di direzione, sono estremamente soddisfatti del fatto che personaggi come Macron o Starmer siano fuori dal giro perché sono solo persone che potrebbero impedire la risoluzione del problema invece di consentirla e sono assolutamente molto contenti di poter trattare direttamente con gli americani che sono gli unici con i quali possono arrivare a un risultato concreto, nel senso che qualsiasi garanzia affrontata dagli europei poi dovrebbe essere verificata dagli americani, quindi non trovava male trattare con gli americani e il problema è risolto più facilmente.
Quindi stiamo parlando di un approccio di politica realista, realpolitik, stiamo parlando di una politica molto più vicina a quella dei russi e dei cinesi anche se espresse modalità diverse perché lo stile di Trump è differente e anche perché le necessità all’interno degli Stati Uniti sono diverse. Trump non ha 20 anni come ha potuto avere Putin piuttosto che Xi Jinping per trasformare la Cina, avrà quattro anni per fare un grosso cambiamento negli Stati Uniti e quindi dovrà muoversi molto velocemente anche facendo parecchie mosse sbagliate e in ogni caso travolgendo quella che può essere la posizione interna perché questo è l’obiettivo numero uno, se non riesce a tenere impegnata la posizione interna continuando a buttare le loro cose che devono risolvere altrove non sarà in grado di combinare assolutamente nulla sul fronte internazionale. Quindi questa è la direzione in cui stiamo andando e questa è anche la strategia che possiamo vedere confermata. Quello che sembra ormai chiarissimo è che in Europa c’è ancora una componente importante di élite politica che vuole continuare la guerra in Ucraina, in cima a questi troviamo i britannici, però vediamo che la trasformazione politica all’interno di diversi Paesi europei sta cominciando a spingere verso il potere partiti che sono contrari a questo tipo di impostazione. Sappiamo che c’è stato recentemente un incontro in Spagna, se non sbaglio, tra Marine Le Pen per la Francia, Matteo Salvini per l’Italia, Orban per l’Ungheria e i leader della cosiddetta estrema destra dei Paesi Bassi per avviare una politica europea alternativa. Il corso della von del Leyen non uscirà bene da questa operazione e naturalmente nemmeno Macron, nemmeno Keir Starmer, tanto meno l’attuale governo tedesco e neanche forse quelli che sono i nuovi partiti che si presenteranno alle elezioni tra pochi giorni, tant’è che questo grosso cambiamento a livello anche di NATO potrebbe favorire l’emerge di nuovi partiti che sostituiscono completamente l’impianto tedesco tradizionale esistente.
Anche perché la Germania ha un disperato bisogno di ripristinare i contatti con la Russia, se vuole salvare la propria industria, ha bisogno di energia a basso costo, ha bisogno di ripristinare il NordStream-2. Abbiamo saputo che i danesi hanno dichiarato che vogliono permettere ai russi di poter avere accesso alla condotta NordStream-2, dove esplosa, quindi poter fare manutenzione. Sappiamo che i russi non vogliono impegnarsi senza avere qualcun altro che faccia da garante, potrebbero essere magari gli americani, quindi una specie di joint venture piuttosto improbabile, ma potrebbe essere assolutamente possibile che a questo punto garantisca ai russi da interventi da parte di qualcun altro, perché se fossero gli americani bombardare la propria condotta sarebbe estremamente stupido, cosa che non possiamo escludere in assoluto, perché durante la presidenza Biden abbiamo visto idiozie di proporzione anche maggiori, però in ogni caso potrebbe essere una situazione in cui i russi si sentirebbero più sicuri a ripristinare quel tipo di condotta, come pure le altre varie condotte che oggi si trovano in Ucraina, in terreno ucraino.
Quindi l’obiettivo è quello di risolvere il problema a livello di superpotenze, gestire la questione dell’energia e trovare un accordo su più punti contemporaneamente, che sono poi punti che sono di maggiore interesse per i russi. I russi non vedono l’Ucraina come una questione strategica, per loro l’Ucraina è già risolta come problema, anche se naturalmente sarebbero ben contenti di poter acquisire i territori restanti, i famosi quattro blast di cui a questo punto reclamano il possesso e il diritto a fronte delle elezioni che sono state, tutto il resto, senza dover combattere per altri mesi e perdere altri uomini e perdere altre risorse. Ma la questione più importante per i russi, da quello che ho raccolto, dalle informazioni che emergono dalla Russia medesima e da commentatori che seguono in modo specifico la realtà russa, è che i russi comunque vogliono raggiungere, e questo l’ha detto anche Putin, una pace duratura definitiva, che poi è quello che è stato anche ripetuto da Trump, ossia a Putin non interessa un cessato il fuoco, non interessa una situazione in stile Corea dove ci sia una linea di divisione tra Ucraina Est e Ucraina Ovest e dove ci siano un’area demilitarizzata.
Ma si tratta in buona sostanza di un conflitto congelato, perché in una situazione di questo genere i russi sarebbero costretti a mantenere costantemente una notevole forza militare in Ucraina e sul fronte occidentale per prevenire eventuali aggressioni da parte degli ucraini oppure di altre nazioni europee, cosa che non vogliono fare, preferiscono non fare, perché hanno altre cose di cui occuparsi, hanno un rapporto in crescita con la Cina, vogliono svilupparsi verso l’Oriente e benché siano ben contenti, se è possibile di vendere gas e petrolio all’Europa, cosa che stanno comunque ancora facendo, sebbene con prezzi maggiorati, vogliono non essere bloccati in Europa. Un accordo robusto con gli Stati Uniti che verta anche sull’uso, il posizionamento delle testate che possono veicolare bombe nucleari e che quindi sia un nuovo trattato organico che crei maggiori distanze e crei zone di rispetto tra i due potrebbe essere la soluzione ideale per loro, anche perché a questo punto la NATO rimane come struttura finché resterà e sarà, come ha detto Hegseth, come lasciato a capire, chiaramente Hegseth è semplicemente una struttura di fornitura di ombrello nucleare.
Vale a dire, grazie alla presenza della NATO in Europa, le nazioni della NATO avranno una protezione su un eventuale contro un eventuale attacco nucleare perché potrebbero a loro volta rispondere con un attacco nucleare. È chiaro che un accordo di questo genere dovrebbe coinvolgere in prima o poi anche francesi e britannici, però una volta che gli americani abbiano deciso di fare una cosa insieme ai russi, gli altri due dovranno in qualche modo allinearsi. Mentre invece la NATO non sarà più un apparato di difesa territoriale, vale a dire per una guerra di tipo convenzionale, quindi non per una guerra nucleare ma per uno scontro con carri armati, droni piuttosto che in fanteria, il problema sarà totalmente europeo. Gli americani hanno già detto “noi non vogliamo essere coinvolti, non è il nostro obiettivo, non è la nostra priorità e siccome dobbiamo comunque fare un’economia delle nostre risorse, decidiamo di investirle a est, quindi nei confronti della Cina, nei confronti dell’estremo oriente, dove è il nostro punto nevralgico in questo momento, per noi l’Europa non è un’area strategica se non per il fatto che dobbiamo garantire un bilanciamento di forza nei confronti della Russia che sia tale per cui tanto noi quanto i russi ci sentiamo tranquilli”.
Questa è un pochino la situazione, quindi gli europei dovranno cominciare a elaborare una propria strategia, un proprio futuro, non vedo un grande futuro nostralmente per l’Unione Europea, soprattutto sotto la gestione della Fonder Line e vedremo quello che accadrà. Ci aspettiamo sicuramente cambi di regime all’interno d’Europa e cambi di direzione ma anche potenzialmente cambi in direzioni positive, visto che con questa nuova politica potrebbe di nuovo essere disponibile energia a costi accettabili e potrebbero esserci anche dei progetti di sviluppo che aumentino anziché diminuire la disponibilità di energia a basso costo. Bene, vedremo, comunque ottime notizie e continuiamo in questa direzione.
Roberto Mazzoni