Progetto Alchemy – parte 4 – il piano completo – MN #321

Questa è la seconda parte dell’intervista condotta da Kim Iversen, una giornalista americana di sinistra, e Kit Klarenberg, uno degli autori del sito di sinistra The Grey Zone. Abbiamo già visto la prima parte dell’intervista, nella quale abbiamo capito che il progetto Alchemy è un progetto di matrice britannica che sta assumendo un’importanza notevole ora che la guerra convenzionale in Ucraina sta volgendo al termine e potrebbe essere utilizzato per creare una falsa bandiera, ovvero un attentato da imputare alla Russia, con l’obiettivo di coinvolgere nuovamente gli Stati Uniti nel conflitto e di spingere naturalmente le truppe europee in Ucraina. Questo progetto sarà molto importante anche per creare problemi interni alla Russia e all’Europa, nel caso in cui non riuscissero a coinvolgere gli Stati Uniti. Il modello è lo stesso usato con il terrorismo islamico a partire dall’Afghanistan negli anni ’80: se la guerra finisse con la vittoria dei russi, si creerebbe una falsa bandiera, un attentato che potrebbe essere imputato ai russi, al fine di cercare di ricoinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto e di coinvolgere naturalmente le truppe europee in Ucraina. Dunque, dobbiamo prepararci a un’evoluzione di questo sistema: più ci avviciniamo alla fine della guerra, più il progetto Alchemy diventa importante e utile. Il progetto Alchemy si rifà a Gladio, un progetto simile che è stato utilizzato dalla fine della seconda guerra mondiale in avanti in tutta Europa per realizzare attacchi terroristici e mantenere un esercito segreto che potesse fare pressione politica sui vari governi. Il progetto Gladio, ve lo ricordo, è tuttora attivo e ha avuto l’Italia come uno dei centri nevralgici, perché buona parte delle attività del gruppo si svolgevano nel nostro Paese.

Inoltre, rappresentava la prosecuzione di un progetto avviato già dai nazisti. I nazisti, a partire dal 1943, avevano capito che avrebbero perso la guerra e quindi predisposero delle modalità per fuggire e disperdersi, portando con sé l’oro, se possibile, e tutte le ricchezze e i contatti che riuscivano a portare con sé. Costoro crearono anche un esercito da lasciare nei vari paesi, che in origine erano stati occupati dai nazisti, al fine di combattere la possibile futura avanzata dei russi e dei comunisti. Quindi, il progetto Gladio prevedeva la formazione, l’addestramento sul campo e l’attivazione di nuclei terroristici paramilitari di origine nazista, che avrebbero dovuto colpire i governi considerati ostili e controllare le aree sotto il loro controllo. Il progetto Gladio è passato sotto la gestione della NATO integralmente, diventando un progetto NATO quasi fin dall’inizio. Secondo la Grey Zone, il progetto Alchemy sarebbe stato fondato da un alto funzionario del ministero della difesa britannico, il generale di corpo d’armata Charlie Stickland, e includerebbe agenti del servizio segreto britannico e veterani dell’esercito britannico, con l’obiettivo di scatenare una guerra aperta tra le nazioni dell’Occidente e la Russia. L’obiettivo del progetto è dunque quello di mantenere vivo il conflitto tra Europa e Russia, e tra Stati Uniti e Russia, al fine di arrivare a un conflitto diretto che superi l’Ucraina, che ormai ha dato quasi tutto quello che poteva e che sta esaurendo le proprie risorse. I membri del progetto hanno anche ammesso che le loro attività erano, o forse anche oltrepassavano, i limiti delle leggi britanniche. Hanno suggerito che il governo di Londra doveva essere pronto a usare la legge in modo creativo per raggiungere i propri obiettivi ed eliminare qualsiasi restrizione sulle operazioni segrete della Gran Bretagna contro la Russia, a condizione che queste potessero essere negate.

Quindi l’obiettivo di Alchemy è eseguire operazioni che poi vengano attribuite ad altri. Si tratta per lo più di false bandiere, un po’ come funzionava Gladio. Gladio ha compiuto diversi attentati anche in Italia, come l’attentato alla stazione di Bologna e la strage di Piazza Fontana a Milano, e ha portato avanti repressione verso avversari politici considerati scomodi o ha esercitato pressione sul governo della nazione interessata, in questo caso l’Italia, attribuendo le proprie attività a vari tipi di terroristi o di formazioni politiche non meglio identificate. Il modello è identico e, per raggiungere questo obiettivo, bisogna naturalmente andare molto oltre la legge e la morale. Tra gli obiettivi del progetto Alchemy c’è la creazione di un esercito segreto composto da combattenti ucraini da utilizzare per condurre sabotaggi, attentati terroristici e assassini dietro le quinte, seguendo il modello dell’operazione Gladio.

Questo si estende anche all’attività mediatica, alla propaganda, alle attività condotte da docenti universitari all’interno dei vari think tank e quindi gruppi di esperti che forniscono politiche per i governi. L’obiettivo di Alchemy è continuare ad attaccare la Russia fino a quando Putin non sarà sufficientemente indebolito da non poter più mantenere la propria posizione e si potrà quindi creare un cambio di regime in Russia. Questo perché la Russia è oggi il Paese con il maggior patrimonio naturale e si stima che le sue risorse, anche non completamente sviluppate, possano valere 73 trilioni di dollari, circa il doppio del livello di indebitamento del governo statunitense. L’idea è che, avendo a disposizione queste risorse, magari anche in modo indiretto, quindi non invadendo la Russia direttamente, ma suddividendola in pezzetti e controllandola a distanza mediante strumenti finanziari come già tentarono di fare durante la presidenza di Helsinki, tanto l’Europa quanto la Gran Bretagna possano resuscitare i propri sistemi monetario e finanziario, fallimentari, e diventare una nuova superpotenza economica e finanziaria in competizione con la Cina e con gli Stati Uniti.

Per questo motivo, come abbiamo visto in diversi video passati, gli Stati Uniti non sono mai stati particolarmente interessati alla guerra in Ucraina, che invece è estremamente importante per Londra e per Bruxelles, tant’è che sono disposti a portarla avanti anche senza la partecipazione di Washington, perché si rendono conto che in tale situazione diventa quasi impossibile farlo e di conseguenza dovranno ricorrere allo strumento classico, in questo caso il terrorismo, che abbiamo visto utilizzato in tantissime situazioni analoghe. Charlie Stikland, il generale che ha fondato questo progetto, si vanta tra l’altro di discendere da una lunga linea di pirati e bocanieri, quindi è fondamentalmente un criminale, e firma le proprie mail con una firma arcobaleno, definendosi un sostenitore del movimento LGBTQ+.

La prima riunione del progetto AIKMI fu convocata il 26 febbraio 2022, pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Secondo i verbali di questa riunione, erano presenti accademici di spicco, autori, strateghi, pianificatori pubblici, sondaggisti, scienziati informatici e altri esperti di varie discipline tecnologiche che hanno contribuito a elaborare su carta una grande strategia che vi descriverò alla fine di questo video. Abbiamo il documento e vedrete quali sono i punti che sono stati definiti. Riconoscerete in questi punti tutto quello che poi è successo in seguito. Come capo della parte civile del progetto fu nominato Don Morris, membro del centro strategico del King’s College, una prestigiosa università di Londra che ha sede anche a Cambridge, e come capo operativo militare fu nominato Simon Scott, un generale di brigata britannico che si è distinto per il suo servizio in Afghanistan.

Quindi, non stiamo parlando di un progetto teorico, ma di un progetto concreto, con un organigramma, dei responsabili e un piano d’azione molto dettagliato. Inoltre, abbiamo tutta una serie di e-mail che The Grey Zone ha recuperato e pubblicato e che dimostrano che in effetti si stanno muovendo in quella direzione e che non si tratta di chiacchiere. La guerra psicologica sarebbe stata affidata alla 77ª brigata di guerra psicologica britannica, con la partecipazione di un esperto di guerra psicologica britannico di nome Hamil Khan, fondatore della società Valent Projects, che si occupa sicuramente di combattere la disinformazione. Khan ha partecipato in passato ad attività di propaganda sul coronavirus e alla destabilizzazione del regime in Siria.

I membri del progetto Alchemy sono convinti che, continuando a fare pressione su Putin e facendogli fare una brutta figura all’interno della Russia, si possa scatenare un colpo di stato al Cremlino, una sorta di colpo di palazzo che potrebbe vedere alcuni suoi antagonisti sostituirlo e metterlo da parte. Si sono ispirati, nel complesso, alla Gladio e hanno anche definito la necessità di creare dei manuali in stile Gladio, ma modernizzati e basati sulle nuove tecnologie, da distribuire ai numerosi membri di questo esercito segreto. In pratica, Gladio era un vero e proprio esercito con manuali militari che istruivano i membri su come creare bombe, muoversi nell’attività segreta, nello spionaggio e nel sabotaggio e su come utilizzare grosse riserve di armi fornite dall’esercito americano, britannico o della NATO. Fu proprio la scoperta che nelle esplosioni, attribuite inizialmente ad altri, per esempio agli anarchici, e poi rivelatesi opera della Gladio, fosse stato usato il C4 a far nascere il sospetto, anche perché il C4, che è un esplosivo ad alto potenziale, all’epoca era disponibile soltanto in ambito militare all’interno della NATO.

Questo è lo stesso modello che era stato impostato dai nazisti, i quali, tra l’altro, offrirono gli istruttori per la prima generazione di truppe della Gladio. Quindi la NATO prese il gruppo integrale, che si chiamava “Werewolves”. Che significava “Lupo mannari”; erano persone che di giorno apparivano normali, di notte si trasformavano in terroristi ed erano annidate all’interno della società nei vari paesi della NATO, con particolare presenza in Italia, dove si trovava il centro di formazione. Questi “Werewolves”, creati dai nazisti, diventarono poi gli istruttori e i coordinatori della prima struttura di comando del progetto Gladio in Europa, che la NATO adottò integralmente. Quindi, stiamo parlando di un progetto che ha radici molto lontane e al quale hanno partecipato ampiamente i britannici, gli americani e i francesi contro le proprie popolazioni. Secondo il progetto, a questa nuova struttura, che è concentrata su neonazisti ucraini, verranno affidate tutta una serie di armi sofisticate e moderne, compresi missili terra-aria, droni, virus informatici, mortai, missili anticarro, fucili da cecchino, esplosivi e molto altro.

Si tratta, quindi, di una vera e propria truppa d’assalto, molto numerosa come vedrete, che viene addestrata in Gran Bretagna e poi dispersa in Ucraina, in Russia e potenzialmente anche nel resto d’Europa, a seconda delle necessità che vengono integralmente coordinate dal governo di Londra. In questo caso, la struttura dipende unicamente dai britannici, quindi, a differenza di Gladio, che era un progetto NATO e quindi vedeva la compartecipazione di tutte le nazioni NATO dell’epoca, in questo caso il progetto è squisitamente britannico. Infatti, l’idea è evitare il coinvolgimento di altre nazioni NATO per evitare che si inneschi l’articolo 5 della NATO, vale a dire che ci siano prove sufficienti da giustificare una rappresaglia russa nei confronti delle nazioni NATO, scatenando quindi una guerra a tutto campo. Quello che invece deve succedere è che l’attività, per quanto possa essere ricondotta al governo di Londra, non sia facilmente dimostrabile, né potenzialmente negabile, e possa quindi funzionare sul lungo periodo senza creare un’escalation incontrollabile.

Gli istruttori del progetto Alchemy sono già stati usati per addestrare intere formazioni dell’esercito ucraino. In particolare, nel documento si parla di un comando di mille ucraini che sarebbe stato dedicato agli attacchi contro la marina russa, usando attrezzature britanniche. Inoltre, vediamo che ci sono dei corpi specializzati: abbiamo ancora mille uomini che sono stati addestrati per attività di sabotaggio via mare usando attrezzature britanniche. In questo ambito, i britannici sono molto avanti: dispongono di truppe speciali dedicate appunto ai sabotaggi marini. Pare che sia proprio questo il team, insieme ai britannici, che abbia fatto esplodere il nostro M2, come sostengono i russi. I russi, quindi, non puntano tanto il dito contro la CIA che, molto probabilmente, è comunque intervenuta, ma all’atto pratico l’operazione è stata realizzata effettivamente da truppe ucraine specializzate, sostenute dalla marina britannica. La prima attività registrata da questo gruppo, infatti, risale all’ottobre 2022, quando hanno danneggiato una nave russa nel porto di Sebastopoli.

A quell’epoca Londra ha accusato Mosca di aver orchestrato l’attacco e Mosca ha accusato Londra di aver orchestrato l’attacco alla condotta Nord Stream. Il gruppo Alchemy ha anche reclutato donne da utilizzare come spie e sabotatrici per attentati dietro le linee nemiche, dopo un adeguato addestramento da parte dei figli dell’MI6, ovvero quella parte del servizio segreto britannico che si occupa delle attività estere. Quindi, avremo anche donne impegnate negli attentati, come del resto succedeva per Gladio: queste verranno inserite nelle società al fine di poter agire in modo meno visibile. Abbiamo a che fare con i lupi maneggiatori, persone che di giorno sembrano normali e che di sera si trasformano in terroristi. A questo scopo, il governo britannico aveva inizialmente stanziato 73,5 milioni di sterline, una somma considerevole, e probabilmente ha aggiunto altri fondi. L’addestramento è stato progettato per creare unità completamente operative.

Quindi Alchemy è già operativo, gli uomini dei vari reparti sono già al loro posto e molti di loro hanno già intrapreso attività di tipo terroristico in Russia e altrove con successo. Nel manuale di queste truppe segrete sono incluse anche tecniche di combattimento usate dall’ISIS, il califfato di nota, ben noto per essere una delle forze terroristiche più pericolose degli ultimi tempi, nonché da movimenti di guerriglia iracheni che hanno combattuto contro le truppe americane. Tra l’altro, molte delle proposte di Alchemy sono poi state messe in pratica da Joe Biden. La politica di Joe Biden nei confronti dell’Ucraina viene dunque da questo team che, nei propri documenti, riscontra come sia stato difficile convincere Biden a procedere con l’escalation, anche perché, inizialmente, Biden aveva commentato pubblicamente che un’attività di questo genere contro la Russia avrebbe potuto portare a un conflitto. I membri del progetto Alchemy sono intervenuti immediatamente per cercare di rimpostare questa visione e convincere Biden che non fosse così, oppure far pressione su di lui attraverso le persone che lo circondavano alla Casa Bianca e che erano in contatto con Alchemy, affinché procedesse con l’escalation, così come richiesto dai britannici.

Ci sono molti altri nomi e dettagli interessanti che potrebbero essere approfonditi in almeno tre video per descrivere l’intricato sistema, le sue componenti estremamente capillari: è un vero e proprio esercito che copre tutte le attività, non solo quelle militari, ma anche la propaganda, il controllo dei media, gli attacchi contro i media alternativi, le attività contro la propaganda, la pressione sui politici, il tutto per mantenere sotto il coordinamento del governo di Londra questo progetto che procede in una direzione desiderata da Londra. Ora vi passo alla seconda parte dell’intervista. Eccola.

L’evoluzione di Alchemy

[Kim Iversen]

L’Occidente sostiene di offrirci una stampa libera, e diffonde una continua propaganda sul fatto che viviamo in società libere, che vogliamo difendere e di cui vogliamo diffondere i valori in tutto il mondo. Eppure conosco tre di voi che sono stati arrestati solo negli ultimi mesi, tre giornalisti. Oltre a te, abbiamo Richard Medhurst e Jeremy Lafredo in Israele, non è vero? Personalmente ho sentito parlare di queste cose nelle notizie riportate su una vicenda o sull’altra, ma conoscendovi personalmente, ragazzi, mi sono resa conto che questo è accaduto direttamente a voi in una breve finestra di tempo, il che mi porta a pensare che sia in corso un giro di vite da parte dei poteri occidentali. E noi dovremmo essere l’Occidente libero, ma non c’è niente di libero in quello che stanno facendo.

Così come ho visto succedere anche in Israele, si finisce per diventare proprio ciò di cui si ha paura. E per un tempo molto lungo hanno temuto i regimi che, come la Cina, non permettono una stampa libera. Oppure come la Russia che non permette una stampa libera. E ci hanno detto che questo è il comportamento di un dittatore. Perché sono proprio i dittatori che non permettono una stampa libera. ma i regimi occidentali sono diventati esattamente tutto ciò contro cui hanno affermato di voler combattere. Sono diventati esattamente quello che temevano. Sono diventati il mostro. Ma questo è ciò che accade. È la psicologia umana. Succede, in una certa misura, quando un bambino viene abusato da un genitore e poi cresce e lui stesso abusa degli altri.

Lo stiamo vedendo in così tante manifestazioni diverse. Ma, ciò nonostante, è semplicemente assurdo. E se io fossi in te, avrei paura. Se fossi Richard Medhurst, che è anche un cittadino britannico, avrei timore di tornare nel Regno Unito. So che Jeremy Lafredo non ha intenzione di tornare in Israele. Quando era in tribunale, ha chiesto loro di deportarlo. Loro non credevano che dicesse sul serio perché è ebreo. Ed erano convinti che, per il solo fatto di essere ebreo, dovesse necessariamente amare Israele. Quindi lo consideravano un pazzo. Lo vedono come uno di loro, e lo stesso immagino che valga per il Regno Unito dove tu e Richard Medhurst siete entrambi cittadini britannici. Eppure è proprio così che trattano i propri cittadini. è assolutamente assurdo, e voi non siete tornati. Ti considerano ancora un individuo pericoloso. Non ti hanno nemmeno detto perché stanno indagando su di te. è incredibile.

[Kit Klarenberg – The Grayzone]

Sono d’accordo, hai menzionato la situazione di Jeremy Lafredo e il suo imprigionamento in Israele. E penso che sia stata assolutamente irreale la velocità con cui la sua posizione è deteriorata e ha cominciato a prendere una bruttissima piega. Gli hanno contestato un’accusa ai sensi della legislazione sulla sicurezza nazionale, dove la pena massima è l’ergastolo oppure addirittura la morte, per il solo fatto di aver riferito cose di cui gli stessi media israeliani avevano già parlato. E mi piace pensare che la massiccia opposizione pubblica a questo tipo di processo, che si è manifestata attraverso migliaia di persone che hanno mandato e-mail di protesta ai loro rappresentanti eletti, oppure al Dipartimento di Stato, in cui chiedevano “Cosa diavolo state facendo? Fatelo uscire di prigione.” E questo tipo di mobilitazione popolare può sicuramente aver contribuito al suo rilascio. Ho sentito dire che, letteralmente, l’unica ragione per cui lo abbiano tenuto in isolamento in una prigione dove i palestinesi vengono abitualmente stuprati a morte, mentre lui ne è uscito vivo, è solamente perché è un cittadino americano di pelle bianca. Voglio dire, è estremamente fortunato ad esserne uscito illeso.

E sì, non credo che abbia alcuna intenzione di tornare in Israele. In effetti, la Gran Bretagna non è particolarmente in cima alla mia lista di destinazioni per le vacanze, per non dire altro. E penso che abbiamo raggiunto un punto in cui gli stati di sicurezza occidentali sono così determinati a mantenere le narrazioni in corso, che ora la loro unica risposta diventa la repressione. Ad esempio, la Palestina, in particolare, è l’area dove abbiamo una situazione piuttosto folle e unica nella quale quasi tutto il mondo sostiene i palestinesi e si oppone a ciò che Israele sta facendo. La maggior parte dei governi del mondo, in un modo o nell’altro, sostiene la causa palestinese. Inoltre, alcune delle più grandi proteste nella storia moderna dell’Europa e alcune delle più grandi proteste nella storia dell’Asia occidentale, vede le rispettive popolazioni, soprattutto per quel che riguarda molti paesi musulmani, unanimemente favorevoli ai palestinesi, ma i loro governi, poiché sono cooptati dall’Occidente, stanno invece sostenendo Israele.

Quindi, penso che in una situazione del genere, sia necessario proteggere la narrazione a tutti i costi, il che significa essere disposti a ricorrere a misure straordinarie, come incarcerare le persone oppure spaccare loro la testa durante le manifestazioni. Sono talmente disperati nel voler mantenere in funzione la macchina da guerra a tutti i costi, che non sanno come gestire l’enorme e sempre crescente sentimento popolare contro la guerra. Per esempio, in Gran Bretagna, il governo laburista di Keir Starmer, che ha adottato una linea molto aggressiva nei confronti dell’Ucraina, ha dichiarato che sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario, anche cento anni, e che invieremo miliardi di sterline ogni anno al governo ucraino. E pare che Starmer stia anche parlando con Macron del modo per continuare a sostenere il conflitto in Ucraina anche se gli Stati Uniti decidessero di ritirarsi da questa guerra per procura. Ma non c’è alcun sostegno in tal senso da parte dell’opinione pubblica che è, generalmente, contraria. Il Regno Unito sta soffrendo terribilmente a livello economico, come, del resto, era stato ampiamente previsto dagli estensori del Progetto Alchemy.

Conosco un gran numero di persone che stanno davvero lottando per sbarcare il lunario nonostante abbiano stipendi superficialmente ragionevoli, perché il costo della vita è completamente folle, come risultato diretto delle sanzioni che il Progetto Alchemy ha sostenuto in modo aggressivo. E le sanzioni, come hai detto giustamente, non hanno danneggiato la Russia. Infatti, nonostante le sanzioni, l’economia russa sta crescendo a tassi significativamente più elevati rispetto a quella dell’Europa. Sono vicini a un livello di piena occupazione, e c’è stata un’enorme crescita nella spesa dei consumatori. Una situazione complessivamente molto positiva per l’economia russa che ora è stata riconosciuta, presumibilmente a malincuore, anche dai media mainstream.

E se si guardano i sondaggi condotti da Levada, che è un’azienda molto rispettabile e molto citata dalle società di sondaggi occidentali, si scopre che i russi sono estremamente ottimisti riguardo al futuro. è il maggior livello di soddisfazione che sia mai stato raggiunto si da quando hanno iniziato a condurre sondaggi sulla popolazione russa. Infatti, la stragrande maggioranza dei russi sono più felici di quanto non lo fossero qualche anno fa. Le sanzioni non avrebbero potuto ritorcersi contro l’occidente in modo più spettacolare. E l’unica risposta del governo britannico consiste nel raddoppiare, triplicare o addirittura quadruplicare gli sforzi fallimentari a favore dell’Ucraina. Sono assolutamente determinati a non perdere questa guerra. È spaventoso.

[Kim Iversen]

E, per giunta, non ha alcun senso. Voglio dire, sono sicura che tutto questo abbia un senso per chi, da qualche parte, sta chiaramente pianificando e tramando tutto questo. Avranno le loro ragioni per abbattere la Russia, ma comunque non ha senso. Non ha senso per il resto di noi. Questo è certo. Magari ha senso per un gruppo di individui ricchi che vogliono fare più soldi e hanno i loro piani, ma non ha senso per nessun altro.

Tu hai fatto un ottimo reportage sul tema. E incoraggio tutti a leggerlo per avere maggiori dettagli sul Progetto Alchemy. L’articolo si trova sul sito The Grayzone, e riporta fughe di notizie che mettono a nudo l’esistenza di una cellula militare britannica segreta che complotta per fare in modo che l’Ucraina continui a combattere. Credo che siamo, a tutti gli effetti, arrivati a un momento di svolta. Vedremo come andranno le cose. Cosa pensi che succederà quando Trump entrerà in carica. Credi che metterà davvero fine a questa guerra? Putin ha dichiarato che non crede che l’Occidente voglia porre fine alla guerra. Non c’è modo di porvi fine. E ora tu ci stai dicendo che gli inglesi hanno piani per continuare il conflitto anche qualora gli Stati Uniti decidessero di interrompere il loro finanziamento e il loro sostegno al conflitto. Cosa prevedi che accadrà nel prossimo anno con questa guerra? Pensi che andrà a spegnersi? Oppure pensi che continuerà? Qual è la tua opinione in merito?

[Kit Klarenberg – The Grayzone]

Beh, penso che, scusatemi, mi dispiace, devo proprio smettere di fumare. Penso che in un modo o nell’altro, dal punto di vista degli Stati Uniti, la guerra debba necessariamente finire. Dunque, ho già scritto un articolo relativo a un rapporto pubblicato dalla RAND, che è un think tank molto influente del Pentagono che ha avuto un ruolo chiave in questo conflitto. A luglio, la RAND Corporation ha pubblicato un rapporto che è completamente sfuggito sia a me che a tutti gli altri. Non è stato menzionato minimamente dai media, ma ha effettivamente chiarito il fatto che gli Stati Uniti sono in guai seri dal punto di vista militare.

E poiché stanno inviando così tante munizioni, attrezzature e veicoli all’Ucraina, il paese è molto vulnerabile, e le forze armate statunitensi non sopravviverebbero al primo contatto col nemico e verrebbero spazzate via in caso di un conflitto reale. La base industriale della difesa americana è stata distrutta dall’esternalizzazione e dall’abbandono, a tal punto, che non è possibile ripristinare con facilità o velocità le scorte di ciò che hanno inviato all’Ucraina. Il rapporto parla specificamente del fatto che dobbiamo smettere di inviare tutto questo materiale militare, in particolare ora che Israele richiede la fornitura di tutte queste bombe ad alta potenza con cui uccidere donne e bambini palestinesi.

Quindi, da un lato, non credo che questo possa andare avanti per molto tempo anche solo in ragione dei limiti pratici e fisici legati all’impossibilità di produrre nuove armi da fornire agli Ucraini. Ciò nonostante, penso che il governo inglese non è assolutamente disposto a rinunciare all’obiettivo di mantenere la guerra attiva, anche se, alla fine, dipende completamente dagli Stati Uniti per poterlo fare. Hanno bisogno essenziale degli americani anche solo per avere un esercito e per mantenere in funzione la propria marina ormai fatiscente e ridotta ai minimi termini. Quindi, anche se ci possono essere persone pazze all’interno dei circoli dell’intelligence britannica, come abbiamo riportato nel nostro servizio, che vogliono continuare la guerra a tutti i costi. In realtà, in definitiva, se gli Stati Uniti fanno un passo indietro rispetto alla guerra in Ucraina, allora sarà tutto finito. E questo proprio perché l’Europa non ha le armi e nemmeno i soldi per continuare a gettare risorse nel buco nero dell’Ucraina.

E potrei anche aggiungere che, sebbene ora la cosa sia scivolata nel dimenticatoio, nel settembre del 2021 c’è stata la crisi piuttosto catastrofica del ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan. E, all’epoca, c’erano alcuni funzionari britannici che avevano addirittura ipotizzato di restare da soli in Afghanistan, e formare una nuova brigata internazionale per continuare l’occupazione militare del paese. Una proposta che era solo spazzatura, e che si basava su idee che erano completamente folli e deliranti. E tali folli idee, ovviamente, non si sono mai tradotta in realtà perché erano pura e semplice fantasia. Quindi penso che non dovremmo dimenticarci l’esempio dell’Afghanistan, quando pensiamo alla fine dell’Ucraina, perché, nel giugno 2021, Ghani, vale a dire il burattino che l’Occidente aveva insediato al potere in Afghanistan, era volato a Washington per fare una serie di servizi fotografici con Joe Biden e con i portavoce della Casa Bianca. In quell’occasione avevano parlato del legame profondo e coerente tra Stati Uniti ed Afghanistan, e dell’impegno statunitense per il mantenimento di futuro democratico per l’Afghanistan. Ma poi, solo tre mesi dopo, vediamo Ghani salire su un aereo diretto negli Emirati Arabi Uniti e da allora non si sono più avute sue notizie. Quindi questo tipo di politiche possono cambiare molto, molto, molto rapidamente. E penso che, se si guardano i sondaggi, nella maggior parte dei paesi, la gente è stufa di questa guerra e vuole che finisca.

In Occidente, ci sono sondaggi tra gli ucraini, che mostrano che non c’è nessuna regione dell’Ucraina dove la maggioranza della popolazione sia ancora disposta a sostenere la prosecuzione del conflitto. Zelensky ha fatto alcuni commenti piuttosto criptici sulla possibile cessione del territorio ucraino ai russi, cosa che era, ovviamente, impensabile solo poche settimane fa, prima della vittoria elettorale di Trump. Quindi, indipendentemente dalla determinazione della Gran Bretagna a continuare la guerra, penso che sia probabile che il conflitto si spenga una volta che Trump si sia insediato. Ho il forte sospetto che, ancora una volta, nello spirito dell’Operazione Gladio, quando tutto questo finirà, ci sarà un’ondata di violenza terroristica in tutta Europa che sarà il risultato diretto dell’applicazione del Progetto Alchemy.

Infatti ci saranno moltissimi veterani di guerra ucraini estremamente amareggiati e agguerriti in giro per il continente. Avremo parecchi migranti ucraini che avranno facile accesso alle armi e che saranno infuriato nei confronti dei paesi occidentali da cui sentono di essere stati traditi. All’inizio dell’anno scorso, c’era un rapporto del governo britannico che parlava di come si trattasse di una prospettiva reale e di come i servizi di sicurezza non avessero alcun meccanismo di monitoraggio di questo rischio terroristico e quindi non lo stessero tenendo d’occhio. E questo nella sola Gran Bretagna.

Ma, come hai ben detto, ci sono rifugiati ucraini in tutta Europa. Abbiamo parlato anche di questo argomento su The Greyzone. Abbiamo riferito di un particolare gruppo neonazista chiamato Centuria, che sta creando cellule sovversive in tutta Europa e che sta cercando di indottrinare specificamente i rifugiati ucraini nell’ideologia ultra-nazionalista, e sta anche gestendo campi giovanili in Germania e altre attività simili. Quindi, penso che, in un modo o nell’altro, l’ombra della guerra incomberà su di noi in Europa per un tempo molto, molto, molto lungo. E questo è davvero spaventoso, in realtà. È davvero spaventoso. Lo è.

[Kim Iversen]

Lo è, di sicuro. Penso che tu abbia ragione, che probabilmente vedremo molte di queste attività eversive. E sarà interessante il cambiamento nella narrazione, perché quello che hanno detto negli ultimi tempi, penso dalle guerre del Golfo, da quando abbiamo iniziato a inseguire il Medio Oriente, è che il pericolo è costituito unicamente dai terroristi islamici. Sono i musulmani a portare il terrore in Occidente. Sono diversi da noi. Non hanno gli stessi valori, non hanno la stessa religione. Sono loro gli elementi pericolosi. Ma, in realtà, è stata proprio la destabilizzazione del Medio Oriente che ha causato la fuga di tutti questi rifugiati e di questa gente. E, naturalmente, alcune persone sono infuriate. Non vengono veramente integrati nella società. E c’è tutta una serie di problemi che causano la mancata integrazione. E sarà un cambiamento interessante quando i nuovi terroristi saranno gli ucraini cristiani bianchi.

Ma forse il cambiamento sarà abbastanza netto e stridente da far capire a un’intera generazione che non si tratta di questioni di religione o di cultura o di colore della pelle, ma si tratta della destabilizzazione attraverso la guerra in cui ci siamo impegnati decennio dopo decennio in tutto il mondo. E che quando si fa questo a qualsiasi gruppo di persone, non importa quale sia la loro religione, la loro razza, la loro cultura, questo genererà questo risentimento e rabbia, e si finirà con questi attacchi terroristici e rancori, Può accadere con qualsiasi gruppo di persone. Quindi penso che sarà un interessante cambiamento narrativo quando accadrà. Non potranno ricorrere alla stessa scusa vecchia e ritrita di incolpare i musulmani. E questo è, in gran parte, il meccanismo che Israele cavalca in questo momento per commettere le atrocità che stanno commettendo. Ci dicono che questi palestinesi sono tutti un mucchio di, animali umani che vogliono uccidere e massacrare gli israeliani perché hanno una religione diversa, il tutto in nome di Dio o qualcosa del genere. Penso che sia un grande peccato, ma dobbiamo imparare la lezione in qualche modo.

Alla fine, le persone devono ribellarsi e i governi che meritano di essere rovesciati, secondo me, sono proprio i nostri. Dobbiamo liberarci del controllo sul nostro governo da parte del complesso militare-industriale. Dobbiamo eliminare tutti gli aspetti del nostro governo che non sono a beneficio del popolo, ma che servono solo a racimolare un sacco di soldi. I nostri governi proteggono i grandi interessi del denaro e non quelli della gente reale. Sono disposti a sacrificare noi, i nostri stili di vita, i nostri sogni e lo stile di vita in generale della classe media, o qualsiasi altra cosa. Sono disposti a sacrificare tutto questo per ottenere qualsiasi cosa stiano cercando di ottenere. E penso che sia ora di svegliarsi come popolazione. Molti di noi l’hanno fatto, ma molti ancora dormono. Dobbiamo svegliarli e fare in modo che si rendano conto che i governi che ci sono ostili sono proprio i nostri governi. E dovremmo preoccuparci di questo. Quindi Kit, grazie ancora per aver partecipato a questa trasmissione. Dove possono trovarti gli ascoltatori? Dove possono trovare i tuoi articoli?

[Kit Klarenberg – The Grayzone]

Sì, certo. Quindi sì, grazie per aver riportato il link al mio account su Twitter perché è praticamente impossibile da trovare se ci si limita a cercare il mio nome su Google. Di solito, quando si cerca il nome di qualcuno, i link pertinenti compaiono come primo o secondo risultato.

[Kim Iversen]

Sei troppo pericoloso.

[Kit Klarenberg – The Grayzone]

Infatti. Sì, certo. E anche sei tu sei una persona pericolosa. Ho trovato una clip dell’ex capo dell’MI 6, Richard Dearlove, che ha fornito informazioni decisive per tutta la falsa intelligence che ha portato alla guerra in Iraq nel 2003. In questa clip si riferisce a me, in diretta TV, definendomi un piccolo giornalista molto sgradevole, cosa che mi ha entusiasmato. Ma sì, puoi trovarmi sul mio sito web, che è…

[Kim Iversen]

Ha davvero usato la parola piccolo? Perché tu sei tutto fuorché piccolo. Hai una statura fuori dal comune. Quanto sei alto? Non so cosa sia come i piedi in americano. Penso che sia come se avessi sei, sei anni. Sì, sei un ragazzo grande.

[Kit Klarenberg – The Grayzone]

Sei un vero ragazzone, ma sei piccolo.

Sì, beh, è anche un bene. Voglio dire, è anche così, penso che, sì. Voglio dire, poco, no, spiacevole, questo è discutibile. Ma sì, voglio dire, puoi trovare il mio sito web, che è, ancora una volta, non può essere trovato da un motore di ricerca, che è solo Kit Clarenberg.com. E pubblico molto dei miei scritti attraverso di lì. Quindi, potrei anche aggiungere che il mio, il mio caro amico e collaboratore, Alex Rubenstein ed io, abbiamo un progetto investigativo chiamato Active Measures. Facciamo uno streaming settimanale, ma facciamo anche inchieste video e interviste esclusive. Quindi puoi trovarci lì, Active Measures. Ma ancora una volta, grazie per avermi invitato, Kim.

[Kim Iversen]

Sì, sì, grazie. Metterò tutti quei link qui sotto per Active Measures, anche per il tuo sito web, kitclarenberg.com, il tuo account Twitter, perché sei un individuo pericoloso che nessuno riesce a trovare, e anche a questo articolo su The Gray Zone. Hai fatto un ottimo lavoro, Kit. esso. Grazie mille per essere qui. Grazie per il tuo ottimo lavoro.

[Kit Klarenberg – The Grayzone]

Va bene, Dio vi benedica. Abbi cura di te, Kim.

Ciao ciao.

Cosa dice il documento strategico di Alchemy

Bene, direi che abbiamo visto abbastanza di che si tratta, anche grazie alla testimonianza diretta del giornalista che ha condotto questa indagine. Sul sito The Grey Zone potete trovare molti più dettagli, se volete approfondire con foto e anche delle e-mail, foto dei personaggi, quindi è sicuramente una lettura interessante per chi conosce l’inglese. Come promesso, a conclusione dell’intervista, vi propongo una sintesi del documento realizzato dagli autori del progetto Alchemy, che costituisce la mappa, la scaletta d’azione e il piano d’azione di questo team. Il documento si chiama Elders Grand Strategy Option Paper, che tradotto vorrebbe dire “documento delle opzioni per la grande strategia degli anziani”. Elders è un termine usato spesso dai britannici per indicare personaggi importanti che, con la loro saggezza, governano le cose dietro le quinte. Questo documento, innanzitutto, delinea uno scopo: delineare le opzioni per il governo britannico e gettare i semi dello sviluppo delle politiche per il prossimo capitolo dell’Ucraina.

Gli autori sono un gruppo eterogeneo di importanti accademici, autori, strateghi, pianificatori, sondaggisti, comunicatori, scienziati dei dati e leader tecnologici che si sono riuniti per elaborare questa proposta che poi hanno consegnato al governo britannico con l’intento di imporre rapidamente dilemmi strategici, costi e attriti alla Russia, spingendo Putin a sedersi al tavolo delle trattative. Se questo vi ricorda i messaggi che continuiamo a vedere oggi sulla stampa, secondo i quali bisognerebbe costringere Putin a venire al tavolo delle trattative, accettare le condizioni e cessare il fuoco, è perché la matrice è esattamente identica. L’obiettivo era naturalmente sconfiggere la Russia in Ucraina, cosa che non ha funzionato, e l’idea era che Putin avrebbe potuto sopravvivere solo se avesse vinto in fretta. Se invece la guerra potesse essere procrastinata, Putin sarebbe stato progressivamente indebolito fino alla sconfitta. Loro ipotizzavano che in Russia potesse verificarsi una rivoluzione popolare o un colpo di stato, come minimo, e questo è stato smentito dai fatti.

Pertanto, dal loro punto di vista, il progetto non è mai cambiato: continuare a mantenere l’Ucraina nella lotta a tutti i costi, in qualsiasi modo, anche se gli ucraini non hanno più risorse per continuare. Sarebbe quindi meglio sostituirli con soldati americani o, se possibile, europei, che sarebbe l’opzione migliore dal loro punto di vista. Quindi, l’obiettivo era costringere la Russia a cedere, predisporre la lottizzazione della Russia in un secondo momento e proporre la Gran Bretagna e, in generale, l’Occidente, in particolare l’Europa, come un leader innovativo disposto a entrare in gioco quando serve difendere la democrazia. Il concetto fondamentale ribadito in questo documento fin dall’inizio è che non basta essere vicini agli ucraini sotto il profilo degli aiuti monetari o delle armi, bisogna anche mandare i soldati europei a combattere con loro. Il piano prevedeva una serie di azioni.

Una di queste è la costruzione di una rete di rilevamento e diffusione multi-dominio che sarebbe una rete di identificazione e tracciamento degli esseri umani e segnalazione, sviluppo di feed live, ovvero quello che compare sui social media, e coagulazione dei comportamenti di massa. Una delle azioni primarie consiste nel tracciare tutto ciò che viene pubblicato sui social media a livello internazionale, identificando le fonti di informazioni pericolose che devono essere tenute sotto controllo e combattute. Inoltre, si afferma la necessità di sviluppare la capacità di inviare messaggi e cambiare il comportamento su vasta scala, in pratica di manipolare l’opinione pubblica orientandola dove si desidera.

L’altro punto afferma che bisogna realizzare operazioni discrete, quindi la necessità di intervenire in tutti i modi tranne che in modo ufficiale e rivedere, alla fine, le restrizioni illegali sulle operazioni britanniche negabili. Naturalmente, servono maggiori risorse per le operazioni segrete del Regno Unito e, a tale scopo, distribuire manuali di istruzione in stile Gladio aggiornati per l’epoca moderna. Quindi, è essenziale andare oltre le leggi, ma in modo da poter negare di averlo fatto. Poi prevedevano un’operazione umanitaria: sfruttare il fatto che ci fosse sofferenza in Ucraina per creare maggiore coesione tra gli ucraini contro i russi, magari anche nelle aree in cui erano in corso i combattimenti ed erano occupati dai russi, fornendo aiuti umanitari dall’aria. Tuttavia, tale operazione non aveva dato i risultati sperati e quindi era rimasta lettera morta. Un altro punto prevede di sfruttare le leve finanziarie e commerciali del Regno Unito, che come sapete sono molto potenti e ampie, e di aumentare così la pressione su Putin attraverso il sequestro di navi e carichi che violano le sanzioni, l’interruzione delle transazioni piuttosto che dei beni e la punizione dei trasgressori finanziari. Quindi, vediamo che l’idea delle sanzioni trae origine da qui.

La Gran Bretagna è da sempre al centro della navigazione marittima ed è stata per lungo tempo leader o quasi monopolista nel settore delle assicurazioni per la navigazione. I Lloyds di Londra sono un nome leggendario e quindi, attraverso le sanzioni, l’applicazione di blocchi navali e il negato delle polizze assicurative alle navi che trasportavano merce russa, hanno cercato di bloccare completamente l’economia russa, cosa che non sono riusciti a fare, anzi sono riusciti a praticamente smembrare i Lloyds. Oggi ci sono molte altre compagnie assicuratrici, per esempio indiane, che sono disposte a stipulare queste polizze.

Tra l’altro, si parla, ma si tratta di un’indiscrezione, che le ultime trattative tra Stati Uniti e Russia prevedano che siano le compagnie assicuratrici americane, e non quelle britanniche, ad assicurare i carichi russi in futuro. Se così fosse, vorrebbe dire che l’intera struttura assicurativa marittima della Gran Bretagna verrebbe completamente distrutta. Un altro punto da considerare è sfruttare i punti di forza e le connessioni informatiche del Regno Unito per aumentare la pressione su Putin, in particolare condurre un’operazione cibernetica per ottenere termini più favorevoli all’Ucraina, proteggendola in modo non frammentario e fornendo intelligence sui rischi informatici e training per gli attacchi informatici. Inoltre, si potrebbe istituire una task force interagenzia per l’Ucraina e contro la Russia nella sede del governo britannico che risponda a un unico ministro e integrare tutte le varie attività sotto il coordinamento del governo britannico in un unico luogo.

In questo caso, l’attività è chiaramente sotto il controllo britannico: tutte le attività sono coordinate da una singola persona, Whitehall, che è la sede del governo britannico a Londra, e da lì si propaga, anche grazie all’uso di questi militari ed elementi segreti che possono agire all’occorrenza per fare pressione, e alla coordinazione di tutte le attività dei paesi. Inoltre, sarà necessario creare aggiornamenti sulla strategia a beneficio dei vari decisori del governo britannico e coinvolgendo esperti, nonché generali, per definire una strategia che si evolva costantemente. Come vedete, anche in questo contesto gli americani non sono coinvolti; gli americani vengono coinvolti in seconda battuta attraverso personaggi collegati al progetto Alchemy, che si trovano o in Gran Bretagna e hanno legami con gli Stati Uniti, o negli Stati Uniti, tipicamente all’interno di alcune università. Naturalmente, ci sono anche i neoconservatori all’interno della presidenza Biden. Si tratta, quindi, di un progetto a scatola chiusa, una sorta di scatola nera dove, da Londra, vengono decise tutte le mosse e tutte le strategie.

Una parte di queste strategie può essere implementata da militari americani, come abbiamo visto succedere per diverse campagne militari ucraine, organizzate, condotte e coordinate, secondo quanto riportato dalla stampa ufficiale americana, da tre generali americani della NATO, dimostrando la loro incapacità strategica e tattica. In questo caso, però, si tratta di uomini che dovevano comunque essere coordinati da una strategia centrale e da decisori centrali che si trovavano a Londra, sempre secondo quanto riportato dalla stampa ufficiale americana. È possibile, però, che le cose siano andate diversamente, magari a causa della concomitanza di due progetti congiunti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ma questo non è dato saperlo. Un altro punto riguarda l’aumento e l’integrazione del settore della geoeconomia e la nomina di un esperto di manovre economiche e di un leader della task force per introdurre e coordinare le opzioni.

Quindi, come abbiamo visto, il grosso dei movimenti è in ambito economico e, siccome tutte queste azioni non hanno funzionato, è ovvio che si siano ritorte contro colui che le ha attivate, in questo caso il governo e l’impianto finanziario britannico che esce da questa operazione estremamente indebolito. Infatti, sempre secondo il documento, bisognerebbe sfruttare la profonda conoscenza del Regno Unito e il suo raggio d’azione nei sistemi finanziari globali per: 1) rafforzare gli obiettivi tattici, operativi e strategici immediati contro la Russia; 2) migliorare e consentire la transizione a medio e lungo termine delle opzioni di conflitto per gli alleati ucraino e russo. I britannici avevano anche deciso che sarebbe stato loro a definire la fine del conflitto, le modalità di riappacificazione tra i vari attori e, naturalmente, a imporre alla Russia le decisioni prese a Londra. Un altro punto del progetto prevedeva di guidare l’agenda dei crimini di guerra della Corte Penale Internazionale, al fine di accusare Putin di tali crimini, come poi è effettivamente successo. Un altro punto ancora riguardava l’integrazione dei giganti tecnologici e delle banche nei grandi obiettivi strategici.

Da questo progetto derivava il coinvolgimento dei social media e dei complessi bancari internazionali più grandi. Poi si prevedeva di incontrare i giganti del settore tecnologico per convincerli a svolgere le proprie sessioni di pianificazione per soddisfare condizioni tecniche specifiche e decisive. Un altro punto del progetto prevedeva la pianificazione e la realizzazione di un’operazione informativa innovativa e decisiva, guidata dai sondaggi: si sarebbe creata una capacità informativa leader a livello mondiale, sempre guidata dai sondaggi, e si sarebbe creato un collegamento tra la percezione e la realtà dello Stato russo come attore globale in carne e ossa. Infine, si sarebbe condotta un’operazione informativa sulla popolazione russa. Tutta la propaganda che abbiamo visto partiva da qui, con il coordinamento dei social media e dei mainstream media. Questi ultimi, infatti, seguivano un copione unificato, come si può dire, reti unificate.

Poi, abbiamo azioni di compensazione militare: fornire armi, intelligence, piani strategici e sostegno con militari privati, perché il progetto prevede anche l’ingaggio di aziende che possono fornire soldati di ventura da mandare in Ucraina a combattere insieme agli ucraini, ma anche operare in aree diverse dall’Ucraina. In particolare, il Caucaso, il mare di Barents, il fronte cinese di Vladivostok, il Mar Baltico, naturalmente il Mar Nero, con particolare attenzione alla Crimea, poi l’Africa, l’infrastruttura russa per gli idrocarburi, che continua a subire bombardamenti, il grande nord e la Siria. In Siria abbiamo assistito a grandi sviluppi che in parte derivano da questo progetto. Naturalmente, sono altri gli attori coinvolti e quello che abbiamo visto in Siria non è stato un risultato solo del progetto Alchimie. Un altro punto era chiudere tutte le fonti di denaro russo nel Regno Unito: tutte le banche con sede nel Regno Unito non dovevano gestire denaro russo. Inoltre, si voleva mettere alle strette i vari oligarchi, magari mettendoli anche sotto indagine, per indurli a collaborare con il governo britannico. Inoltre, si mirava a impedire che la Russia sfruttasse l’insicurezza alimentare mondiale a proprio favore e, ancora, si puntava a creare un cuneo di Kissinger tra Russia e Cina, nel tentativo di dividere i due Paesi, cosa che, naturalmente, non ha funzionato. Infine, al punto 21 si parla di rafforzare la deterrenza nei confronti di Taiwan con, dagli Stati Uniti e attraverso gli Stati Uniti, e Taiwan fa parte del progetto Alchimie.

Passiamo poi alla politica energetica: il piano strategico energetico. Chi dice che uno stato moderno è tanto vulnerabile quanto disperatamente a corto di energia? Qui vediamo la pressione sull’Europa attraverso la carenza di energia e il Regno Unito che sfrutta i principali operatori energetici di Londra per compensare e controllare la situazione. Il Regno Unito ha un’opportunità unica per guidare questa attività dal centro della scena. Dal centro dei vari mercati finanziari e dalla sede di Londra pensavano di poter influenzare il flusso delle risorse energetiche, tenere sotto controllo gli ucraini, gli europei, gli americani e schiacciare i russi.

Questa campagna, naturalmente, è a vastissimo raggio e prevedeva anche la possibilità di individuare delle vie d’uscita per Putin, non metterlo necessariamente alle corde e non costringerlo in un angolo, ma offrirgli una via d’uscita che potesse perlomeno salvargli la faccia. Ci sono poi obiettivi di grande strategia a più lungo termine che non vengono dettagliati. Nel progetto complessivo, tuttavia, era prevista la distruzione del sistema SWIFT e il passaggio a SWIFT2. SWIFT è un sistema di pagamento interbancario che regola praticamente tutta la finanza occidentale. Tutte le banche, occidentali e non, transitano attraverso di esso per potersi scambiare denaro a livello internazionale, situato in Belgio. Nel documento si afferma che sono consapevoli che Russia e Cina stiano sviluppando un progetto alternativo che porterà alla morte di SWIFT e per tale ragione bisogna sviluppare uno SWIFT2 che coinvolga le Nazioni Unite e la NATO, evitando tuttavia l’uso delle criptovalute. Infine, nel documento viene evidenziato come rischio strategico il possibile attacco nucleare da parte della Russia, con conseguente escalation verso una guerra nucleare. Erano consapevoli di questo rischio, benché avessero cercato di convincere Biden del contrario, eppure hanno continuato a portare avanti il progetto.

Quindi, da quanto emerge, si tratta di un progetto estremamente dettagliato e integrato che copre tutti gli elementi chiave: la finanza, il transito di soldi a livello internazionale, il cibo, l’energia e il controllo mediatico. Inoltre, prevedono l’uso di attacchi informatici per mettere in ginocchio quelli che potrebbero essere gli avversari o gli alleati reticenti e la creazione di un esercito segreto che possa condurre attività clandestine, come sabotaggi, attentati dinamitardi e assassini, per indebolire i russi da una parte e convincere gli alleati recalcitranti dall’altra. Si tratta di un progetto a tutto tondo e, quindi, credo che sia importante conoscerlo, perché, come dicevo all’inizio di questo video, a mano a mano che ci avviciniamo alla fine della guerra in Ucraina, che sembra ormai chiaramente destinata a vedere l’Ucraina perdente, questo progetto acquisirà grande importanza.

Roberto Mazzoni

Commenti:

Donate

Possiamo fare informazione indipendente grazie al tuo sostegno. Se trovi utile il nostro lavoro, contribuisci a mantenerlo costante

Seleziona il metodo di pagamento

$0.00


Video collegati

Progetto Alchemy – parte 1 – intrigo diabolico - MN  #304

Progetto Alchemy – parte 2 – nazificazione dell'Europa – MN  #306

Progetto Alchemy - parte 3 - MN #320 - l'esercito segreto