È arrivato il momento di salutarci per le vacanze e augurarci buon Natale e buon anno nuovo. Il 2026 sarà sicuramente un anno pieno di sfide e novità, e con questo mio ultimo video del 2025 voglio lasciarvi con una sorta di sintesi complessiva sulla situazione europea e sul rapporto tra Stati Uniti ed Europa. Si ispira a un’intervista recente a Martin Armstrong, analista finanziario che, in una certa misura, è in grado di predire il futuro grazie a un modello da lui inventato, l’Economic Confidence Model, che ha poi trasferito in un sistema informatico che possiamo considerare una forma originale di intelligenza artificiale, in quanto, a differenza dell’intelligenza artificiale odierna, non sbaglia ed è piuttosto preciso. Come ci spiegherà lui stesso nell’intervista, Martin Armstrong ha costruito questo modello basandosi sull’esperienza personale acquisita nel trading, dato che è prima di tutto un trader, e poi ha trasferito questa conoscenza nel software, ottenendo una previsione abbastanza accurata dei flussi di capitale e dell’andamento dei mercati in tutto il mondo, e quindi, grazie a questa visione, poter prevedere gli eventi politici all’interno delle diverse nazioni. Ha previsto con estrema accuratezza le elezioni di Donald Trump e diversi altri eventi storici importanti, e ha fatto previsioni anche per il futuro che potrete ascoltare nel video.
Il sistema che ha creato si chiama Socrates ed è stato sviluppato a partire dagli anni ’70, se non sbaglio, e ha ricevuto molta attenzione anche in passato, tanto che la CIA avrebbe voluto procurarselo, in quanto è uno strumento utile per capire se un determinato regime politico sta per cadere o se presenta dei punti deboli su cui fare leva. Armstrong si è rifiutato di darlo alla CIA, ovviamente, ed è stato poi coinvolto in un’indagine per truffa che gli è costata 11 anni di galera, di cui 7 in isolamento, una punizione, se vogliamo, politica. Quindi, possiamo considerarlo un prigioniero politico. Quando lo vedrete, non avrà un bell’aspetto, perché questa esperienza ha lasciato un segno. Inoltre, il modo in cui si presenta non vi inviterà a considerarlo un grande esperto, ma in realtà ha consigliato diversi capi di Stato, tra cui Margaret Thatcher, e i capi di Stato europei al momento della formazione dell’euro. Quindi, è stato nelle stanze del potere quando hanno progettato l’euro e può raccontarvi di prima mano quello che è successo e qual è il problema fondamentale dell’euro, di cui aveva avvertito i politici europei dell’epoca. È stato collegato a diverse operazioni internazionali, tra cui operazioni che coinvolgevano la Russia. E scopriamo che, in questi ultimi giorni, è stato consultato dalla Casa Bianca per aiutare a costruire il piano di pace che Trump ha appena proposto ai russi, che poi non è un vero e proprio piano di pace, ma una sorta di punti di discussione. È comunque un tentativo di proseguire nel discorso e cercare di migliorare i rapporti tra Stati Uniti e Russia, che è poi l’obiettivo fondamentale. È stato anche un personaggio legato a Beppe Grillo e alla scesa politica dei Cinque Stelle, quindi ha anche una certa presenza in Italia. Forse ve lo ricorderete. Comunque, non è un personaggio politicamente coinvolto, se non per il fatto di propendere in una discreta misura a favore di Trump.
Tuttavia, non è una persona politicamente coinvolta: è un trader e, come tale, fornisce i suoi servizi attraverso una società con sede in Florida che propone ricerche, sintesi e, appunto, accesso al suo sistema informatico per poter monitorare l’andamento dei mercati e della politica in giro per il mondo. Il documento di circa 200 pagine che ha prodotto per ispirare la Casa Bianca nelle trattative di pace con l’Ucraina è disponibile gratuitamente anche sul suo sito, quindi inserirò un link in fondo alla descrizione di questo video nel caso in cui voleste procurarvelo. È sicuramente molto interessante, perché fornisce una prospettiva storica piuttosto ampia: si parte dall’Impero romano per arrivare fino ai giorni nostri. Si analizza con molta precisione la storia dell’Ucraina e dei Balcani, e il modo in cui queste due storie sono in qualche modo collegate. Si esaminano anche gli elementi di conflitto tra i vari gruppi etnici, sfruttati dai diversi imperi nel corso della storia, tra cui quello russo, quello ottomano, quelli europei e via dicendo. È sicuramente una lettura interessante, se conoscete l’inglese, e magari potremo fare dei video di lettura congiunta. Si tratta di un documento protetto da copyright, pertanto non posso riprodurlo, ma possiamo ispirarci ai suoi contenuti per realizzare alcuni video. Questo è tutto da vedere, naturalmente, l’anno prossimo. In ogni caso, questa intervista è ricca di informazioni e piuttosto lunga, e vi invito a sentirla più di una volta, perché propone concetti non tipicamente acquisiti dai nostri politici e neanche dalla cultura generale.
Il concetto fondamentale proposto nel documento, in questa lunga relazione di Martin Armstrong consegnata alla Casa Bianca su richiesta della stessa, è che il vero nemico degli Stati Uniti non è la Russia né la Cina, ma l’Unione Europea. Poi, nel video, Armstrong dirà che la Casa Bianca gli ha detto che gli Stati Uniti sono consapevoli del fatto che la Russia non è un nemico e che, quindi, è inutile continuare a trattarla come tale. Non ci sarà una guerra con i russi in futuro, ma potrebbe esserci una guerra con la Cina, che è un argomento più caldo e comodo per dare un contentino ai guerrafondai americani. Anche perché la relazione di politica strategica pubblicata recentemente dalla Casa Bianca indica, invece, un ammorbidimento delle posizioni rispetto alla Cina e un netto cambio nei rapporti con gli alleati, che possono diventare ex alleati in fretta, se non stanno al gioco. In particolare, viene messa in discussione la continua esistenza della NATO e, perlomeno, la partecipazione degli Stati Uniti alla NATO.
Non è che gli Stati Uniti possano ritirarsi dalla NATO per intervento di Trump: serve una votazione in Congresso che non arriverà mai. Quindi, nominalmente, gli Stati Uniti resteranno nella NATO fino a quando la NATO non sarà solo un ricordo. Tuttavia, è evidente che se gli Stati Uniti non approvano determinate misure militari e non contribuiscono a tali misure, la NATO non può andare avanti. Sempre Martin Armstrong ha avuto un ruolo importante nelle vicende russe nel periodo di Eltsin. Nella sua intervista, ci parla di Boris Berezovsky, un potente oligarca russo che, alla fine degli anni ’90, avrebbe dovuto sostituire Eltsin come capo di governo e che ebbe un ruolo decisivo nella sua elezione.
Berezovsky, infatti, era considerato parte della cerchia ristretta che sosteneva Eltsin, ma proprio perché voleva sostituirlo. Si parla anche del patto di Varsavia, un accordo militare tra l’Unione Sovietica e diversi paesi dell’Europa orientale, e di Nikita Khrushchev, il segretario del Partito Comunista Sovietico durante la crisi dei missili cubani. Si parla anche di Nikolai Kondratiev, un economista sovietico famoso soprattutto per la sua teoria sui cicli economici lunghi. Durante il regime di Stalin, Kondratiev sostenne che il capitalismo non sarebbe fallito, ma che il comunismo poteva essere un punto interrogativo, e per questo motivo fu eliminato. Si parla anche dello schema Ponzi, un sistema truffaldino in cui i soldi raccolti dai nuovi membri che si uniscono al sistema vengono usati per pagare i membri precedenti, finché tutto non crolla. Si parla anche delle posizioni corte, un’operazione finanziaria in cui si scommette sul fatto che il valore di un’azione scenda e si guadagna nel momento in cui ciò dovesse accadere. Si tratta di un tipico attacco finanziario nei confronti di un’azienda debole, finalizzato a farla affondare definitivamente.
Si parla infine di neocon, che negli Stati Uniti sono noti come neoconservatori. In buona sostanza, sono guerrafondai, ma li troviamo un po’ dappertutto. Armstrong ci dice che sono presenti anche in Russia e in Europa, e sono quelle fazioni all’interno dei governi o periferiche rispetto ai governi, ma comunque potenti, che spingono le rispettive nazioni verso la guerra, verso un aumento degli investimenti militari e verso un aumento dei conflitti con gli altri paesi. Sono quindi presenti ovunque, e direi che è un fatto di cui tenere conto, perché non si tratta di un fenomeno tipicamente americano: sono presenti anche in Russia, e devono essere tenuti a bada, così come negli Stati Uniti. E ora vi propongo il video.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Benvenuti a un’altra edizione di Triangle Investor Interviews. Sono il vostro conduttore, Lucian Valkovic. Il mio ospite di oggi è Martin Armstrong, esperto di previsioni economiche americano, oltre che esperto di molteplici argomenti, tra cui la geopolitica, gli investimenti e molto altro ancora. Caro Martin, bentornato allo show. È sempre un piacere averti con noi.
[Martin Armstrong]
Grazie per avermi invitato. Spero che vada tutto bene dalle vostre parti.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Sì, tutto bene. O meglio, dovrei dire che il mondo è impazzito, proprio come ci siamo detti prima di iniziare la nostra conversazione. In realtà è sempre stato folle, ma può sempre essere ancora più folle. Martin, so che hai aiutato a redigere il piano di pace tra Ucraina e Russia di Trump. Con l’Europa che ora preme per sequestrare trecento miliardi di dollari in asset privati russi, quanto è probabile che tale accordo si concluda e quali rischi di false bandiere prevedi che possano arrivare dopo.
[Martin Armstrong]
Onestamente, sono rimasto sorpreso di essere stato chiamato dalla Casa Bianca e penso che il motivo per cui l’hanno fatto sia, in realtà, una segnalazione da parte di Marco Rubio. Anche lui è un abitante della Florida come me e ora copre la posizione di Segretario di Stato, vale a dire ministro degli esteri americano. In realtà, è un neocon, e quando era al Senato, ha presentato un disegno di legge che aveva lo scopo di impedire al presidente degli Stati Uniti di uscire dalla NATO. C’è anche Bessent, che copre la posizione di Segretario del Tesoro.
La maggior parte delle persone sa che lavorava per Soros, ma quello che non sanno è che in realtà era lui il cervello delle operazioni finanziarie di Soros. è lui che, in realtà, convinse Soros a condurre l’operazione speculativa sulla sterlina britannica. Se n’è andato dalla società di Soros nel 2000, dopo che hanno perso due miliardi di dollari in Russia, cosa di cui danno anche la colpa a me personalmente. Se ascolti quello che dice Bessent, vedi che non sta cercando di sostenere le guerre senza fine come fanno i neocon, ma, al tempo stesso, non si espone nemmeno per sostenere la pace in modo decisivo. Penso che quello che sta succedendo sia la stessa cosa in cui ero coinvolto personalmente nel 2000. Queste persone pensano di poter mettere in scena di nuovo lo stesso copione di allora. All’epoca cercavano di ricattare Boris Eltsin affiancandogli l’oligarca Boris Berezovsky. Pensavano di poter portare a termine un cambio di regime in Russia e controllarla dall’esterno. E mi hanno detto di investire dieci miliardi di dollari nel progetto, garantendomi che avrei guadagnato cento miliardi. E io ho detto: “Scusate, ma non mi interessa.”
L’intera operazione mirava al cambio di regime, e tutti i beni della Russia sarebbero poi passati sotto il controllo delle banche di New York. Quindi, queste persone hanno sempre cercato di architettare vari modi per prendere controllo delle risorse russe. Li si è viste impegnate su vari fronti, inclusa la manipolazione dei mercati, e qualsiasi altra cosa. Oggi la NATO e l’Unione Europea diffondono la propaganda secondo cui Putin vuole invadere l’Europa. Ma per quale motivo dovrebbe volerla invadere? In Europa non c’è assolutamente nulla che possa interessare i russi. L’Europa deve comunque procurarsi la propria energia dalla Russia. E, sul territorio europeo non troviamo niente di valore. Non ci sono riserve d’oro.
Non ci sono materie prime. Tuttavia, la gente ha sempre cercato di prendere controllo della Russia perché è il paese più ricco del mondo dal punto di vista delle risorse naturali. Si stima che abbia risorse pari al valore di circa settantacinque trilioni di dollari. E questo è il vero problema nel tentare di raggiungere un accordo di pace con i russi. Puoi vedere una copia del piano che ho presentato. Mi sono limitato ad esporre i fatti reali che hanno dato origine alla guerra civile ucraina. Abbiamo installato un governo fantoccio. È stata Victoria Nuland a scegliere personalmente i personaggi che poi sono stati insediati sotto forma di governo non eletto in Ucraina, e sono stati proprio tali individui ad iniziare ad attaccare il Donbas ancora prima che qualcuno venisse eletto nel nuovo governo di Kiev. è sempre lo stesso ritornello che si ripete senza nessuna modifica dal 2000 in avanti.
Certa gente letteralmente sbava anche solo all’idea di poter mettere le mani su tutti i beni dei russi. Quando si parla con persone di alto livello, si scopre che chiamano Emmanuel Macron con il nomignolo di piccolo Napoleone, perché è fissato con la conquista della Russia. Lo stesso discorso vale per la Gran Bretagna che coltiva ancora manie di grandezza. Boris Johnson, che è stato primo ministro britannico, è persino finito sulle prime pagine della stampa norvegese dove ha ammesso pubblicamente che, in Ucraina, i britannici stanno combattendo una guerra per procura contro la Russia.
Questa gente è letteralmente in preda al delirio. Pensano di poter conquistare la Russia e mettere le mani su un valore pari a settantacinque trilioni di dollari. Si tratta di una cifra che corrisponde al doppio del debito nazionale statunitense. Questi leader europei sono convinti di poter sovrastare ogni popolo della Terra e governare tutti come fossimo di nuovo ai tempi dell’Impero Romano o qualcosa del genere. Quando ti trovi al governo persone che continuano a sognare le glorie passate, scopri che non sono mai disposte ad abbandonare le proprie allucinazioni. Come Erdogan, in Turchia, che sogna di resuscitare l’Impero Ottomano.
Per un motivo o per l’altro, tutti questi individui vivono nel passato. Potete scaricare gratuitamente dal mio sito il rapporto che ho fatto alla Casa Bianca e vedrete che la mia preoccupazione, che ho esposto chiaramente, è che la Russia non è il vero nemico degli Stati Uniti. Il vero nemico dell’America è l’Unione Europea, e la cosa sta iniziando ad emergere in modo ancora più chiaro e nitido. Nel caso in cui Trump avesse stretto un accordo con Putin, gli europei stavano architettando, a porte chiuse, di vendere allo scoperto oppure di svendere sul mercato dei titoli di stato un valore di 2,5 trilioni di dollari di debito pubblico statunitense, al fine di provocare un crollo finanziario negli Stati Uniti.
La situazione sta semplicemente sfuggendo di mano. Se guardi i 300 miliardi depositati dai russi in Europa e che ci dicono essere tutti beni statali russi, scopri che, in realtà, non lo sono. Quasi 50 miliardi non sono nemmeno in contanti, ma sono in realtà yacht e case di proprietà individuale che appartengono a privati russi e che si trovano in territorio europeo. Non appartengono al governo russo. E ho visto stime che indicano che tra il 60% e l’80% di quei 300 miliardi che sono stati congelati in Europa appartiene integralmente a cittadini privati, non si tratta affatto di fondi governativi. La sola Svizzera ha congelato quasi 8 miliardi di dollari di persone che erano semplici conoscenti di Putin. Si tratta di un vero e proprio furto. E, in realtà, questa mattina ho pubblicato un messaggio in cui ho suggerito di mettere a nudo completamente la questione, denunciandola al grande pubblico e chiedendo che i 300 miliardi di dollari di beni appartenenti ai russi vengano trasferiti sotto la custodia statunitense.
E ti posso garantire che sentiremo le urla degli europei che si levano in coro. Vogliono quei soldi a tutti i costi. Sono letteralmente al verde. Questo è il vero nocciolo della questione. Per esempio, credo che la Francia abbia in deposito altri 70 miliardi che appartengono ai russi, e sono abbastanza sicuro che stanno già facendo prelievi non autorizzati da quei fondi. E poi abbiamo Ursula von der Leyen che ci viene a dire che intende confiscare i beni inutilizzati dei cittadini europei al fine di finanziare la sua guerra. Se avete 20.000 euro sul conto e non li state usando da qualche mese, vi verranno a dire che servono a loro e ve li prenderanno per usarli come finanziamento dei loro progetti. Voglio dire, questo è il completo crollo dello stato di diritto in Europa. Non c’è più libertà di parola. Nell’Unione Europea stanno mettendo in galera più di 30 persone al giorno per il solo fatto di aver pubblicato un commento su Facebook. Credo che un tizio sia stato condannato a 22 mesi di reclusione per aver detto che era stanco che i soldi delle sue tasse andassero ai migranti che stuprano i nostri figli.
Lo hanno condannato a ventidue mesi di carcere per una cosa del genere. Insomma, sta diventando letteralmente una follia. Mi hanno chiesto se potessi andare a Londra per un incontro di persona e ho risposto che mi dispiace perché non voglio finire in galera per qualcosa che magari ho detto 10 anni fa. L’idea dei diritti civili e di tutto quello che vi è collegato è completamente sparita dall’Europa. E questo sta succedendo, principalmente perché, storicamente, non importa quale governo si consideri, ogni volta che un governo sa che i suoi giorni sono contati, diventa sempre più autoritario. Cercano di tenersi stretta la poltrona e l’anello del potere. Come una volta nelle giostre si cercava di afferrare un anello di ottone al fine di vincere un altro giro gratuito. Ed è precisamente quello che vediamo succedere sotto i nostri occhi. Ed è per questo che ho mandato messaggi a Washington per avvertirli che il nostro vero nemico è l’Unione Europea. E per metterli in guardia sul fatto che gli europei li pugnaleranno alle spalle alla prima occasione.
E per fargli capire che gli europei, faranno qualsiasi cosa per impedire qualsiasi accordo di pace. Quindi vediamo che la rivista tedesca Der Spiegel, almeno credo che sia stato Der Spiegel, ha pubblicato un articolo in cui dicevano di aver messo le mani su alcuni appunti presi durante una riunione segreta, dove gli europei dicevano a Zelenskyy di non firmare nulla perché gli Stati Uniti lo avrebbero comunque abbandonato. Gli hanno detto di agganciarsi all’Unione Europea e ora vogliono rubare tutti i beni congelati dei russi.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Per quanto riguarda i beni congelati, ho appena parlato con Tom Luongo prima di questa intervista, e in effetti ha detto una cosa interessante: crede che i soldi siano già stati spesi, tutti i 300 miliardi sono andati perduti. Qual è la tua opinione al riguardo?
[Martin Armstrong]
Non lo credo perché molti di questi beni sono anche beni tangibili. Come ho detto prima, di tratta si yacht, case e cose del genere. C’è naturalmente anche del contante e penso che la Francia stia già attingendo da quella parte di fondi che sono sotto il suo controllo senza dirlo apertamente. Ma non credo che abbiano già speso l’intera somma. Ed è proprio per questo che ho mandato un messaggio a Washington, insistendo che i 300 miliardi vengano trasferiti sotto la custodia americana, dopo di che vedremo cosa succede.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Martin, tu credi che, alla fine, gli Stati Uniti si ritireranno dalla NATO in una qualche forma oppure in qualche modo?
[Martin Armstrong]
Come ho detto, sono rimasto sorpreso fin dall’inizio del fatto di essere stato chiamato, proprio perché il mio suggerimento è sempre stato di uscire dalla NATO. Quando mi hanno contattato, li ho anche ammoniti del fatto che la NATO avrebbe fatto un qualche attentato di falsa bandiera, che mi aspetto avvenga probabilmente nel primo trimestre del prossimo anno. E dopo aver inscenato tale evento cercheranno d’invocare l’Articolo 5 per trascinare gli Stati Uniti nella guerra. E c’è la NATO che corre in giro a dire alla gente che dispone di tre milioni e quattrocentomila soldati che può opporre al milione e cinquecentomila soldati che la Russia ha messo in campo. E non riesco a capacitarmi del motivo per cui questi leader europei stiano ad ascoltare queste sciocchezze. A sentire le loro sbruffonate, sembrerebbe che nel momento stesso in cui la NATO scendesse in campo, Putin cadrebbe in ginocchio e implorerebbe per la propria vita.
Ma tra questi tre milioni e quattrocentomila soldati ci sono anche le truppe di Stati Uniti e Canada. Di conseguenza, come ho detto, sono rimasto sorpreso quando mi hanno convocato per questa riunione a Washington. Li ho subito avvertiti del fatto che conoscevano bene la mia posizione e che, secondo me, dovremmo uscire dalla NATO. E sono rimasto davvero scioccato perché mi hanno risposto che erano d’accordo. Tra l’altro, il parlamentare Thomas Massie ha appena presentato un disegno di legge al Congresso degli Stati Uniti che propone precisamente che gli Stati Uniti escano dalla NATO. Direi che almeno un terzo delle persone a Washington credono che dovrebbe essere così. Massie ha persino definito la NATO una reliquia del periodo della Guerra Fredda, e ha perfettamente ragione. La NATO non ha più alcuno scopo. Vale a dire che è stata creata a causa del Patto di Varsavia, che tuttavia non esiste più. Tutto questo è finito. Il comunismo in Russia è finito. Ma ho visto i promemoria interni della NATO dove si chiedevano come potessero rimanere rilevanti dopo la fine della Guerra Fredda.
Dovevano trovare un modo per mantenere il loro giro di soldi. Ora vogliono che ogni Paese membro della NATO versi il 5% del proprio Prodotto Interno Lordo. E questo è diventato fattibile solo perché ci dicono che la Russia vuole invadere l’Europa. Stanno applicando le stesse teorie che usavano ai tempi di Nikita Chruščëv. Ma Chruščëv era un vero marxista e leninista di vecchio stampo. Credeva veramente che il comunismo sarebbe sopravvissuto e che il capitalismo fosse un sistema economico morente. E nessuno osava contraddirlo perché, quando Nikolai Kondratiev aveva detto a Stalin che non credeva che il capitalismo sarebbe morto e che il comunismo avrebbe vinto, Stalin lo aveva fatto giustiziare. Di conseguenza, all’epoca, nessuno voleva fare la stessa fine. Ma oggi Putin non è un comunista. Sono stato coinvolto personalmente in queste vicende quando hanno cercato di inserire nel governo russo Boris Berezovsky, che era un oligarca. Allo stesso tempo, i comunisti neoconservatori in Russia avevano presentato una mozione di impeachment contro Eltsin, quindi Eltsin si trovava sotto attacco su entrambi i fronti. Ecco perché si è rivolto a Putin. Già all’epoca, la popolarità di Putin era superiore al 70%.
E non è difficile capirne il motivo. La gente sapeva, innanzi tutto, che Putin non era un oligarca, che non avrebbe trasformato l’intera Russia in una colossale miniera a cielo aperto e che non avrebbe spedito a New York tutte le risorse che venivano estratte. Inoltre, Putin non era nemmeno un comunista e non aveva nessuna intenzione di riportare la nazione nel regime sovietico. Quindi torniamo al nostro argomento iniziale sulla propaganda della NATO che vuole farci credere che Putin vuole invadere l’Europa. I russi non sono minimamente interessati all’argomento, perché tale invasione non offrirebbe loro alcun beneficio economico. La nostra azienda aveva dipendenti tanto a Kiev quanto nel Donetsk. Nei primi giorni dell’invasione, quando tutti i carri armati erano allineati sulla strada appena fuori Kiev, e i russi avrebbero potuto conquistare la città se avessero voluto, ho detto ai miei colleghi che ero pronto a mandare un jet privato per portarli fuori. Ero preoccupato per il mio staff, ma loro mi hanno risposto dicendo che non avrei dovuto preoccuparmi perché non c’era nessun problema.
Quando gli ho chiesto cosa stesse succedendo veramente, mi hanno risposto che i russi non stavano facendo niente. I carri armati erano solo per scena. E potete tornare a guardare le immagini di quei giorni. C’era una lunga fila di carri armati che avrebbe potuto prendere il controllo di Kiev, ma non si muoveva. Putin è soprattutto uno storico. Gli piace citare costantemente la storia e cose del genere. E quello che dice è vero. Kiev è dove la civiltà russa ha avuto origine. Si chiamava Rus di Kiev. Nel 1240, il Rus di Kiev, che era stato formato da un’élite scandinava, fu invaso dai Mongoli, che distrussero la città di Kiev. Quindi, per Putin, distruggere Kiev sarebbe come per gli americani distruggere Londra. Putin mostra quindi una sorta di riverenza nostalgica per Kiev. Quando le truppe russe attraversarono il confine nel febbraio del 2022, Putin inviò persino il messaggio: “Siamo fratelli. Non combattete contro di noi.”
Questo punto di vista non è sicuramente condiviso dai vecchi neocon russi che hanno nostalgia dell’Unione Sovietica. E penso che parte del motivo per cui mi hanno chiamato dalla Casa Bianca sia stato che, forse in una certa misura, li ho spaventati a morte. Avevo spiegato in precedenza che fu molto imbarazzante per Chruščëv quando dovette ritirarsi da Cuba nel 1962 dopo la famosa crisi dei missili cubani.
In quella situazione, Chruščëv era stato pubblicamente sconfitto dagli Stati Uniti. Quindi, che cosa è successo a Chruščëv come risultato della gestione di quella crisi? Ci fu un colpo di stato. Il governo di Chruščëv fu rovesciato da Brezhnev, dopo di che abbiamo avuto l’inizio di una Guerra Fredda molto più rigida, con la fazione dura del partito comunista che era salita al potere in Russia. Ho pubblicato un libro su Amazon che parla del periodo successivo all’ascesa al potere di Gorbaciov. Si intitola “The Plot to Seize Russia – Il Piano per Catturare la Russia”. Per la stesura del libro, ho ottenuto tutti i documenti declassificati dell’amministrazione Clinton. E ho scoperto che La Russia era stata invitata ad entrare nella NATO. Così, nel 1991, i neocon russi organizzarono un colpo di stato contro Gorbaciov perché temevano che avrebbe accettato l’offerta degli americani. Ecco un’altra situazione in cui la pace viene ostacolata da una fazione, che in questo caso era all’interno della Russia. Dissero che, se lo avessero fatto, si sarebbero arresi ai loro nemici. Ogni paese ha la propria forma di neoconservatori. Sono presenti da tutte le parti. Nessuno è perfetto.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Sono anche in Venezuela, giusto?
[Martin Armstrong]
Sì.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
A questo proposito, scusa se ti interrompo, ma volevo proprio chiederti del Venezuela e di quello che sta succedendo da quelle parti. La Cina definisce la chiusura dello spazio aereo venezuelano da parte di Trump come una presa di sovranità. Questo, secondo me, smaschera il bluff dei BRICS di Pechino in America Latina
[Martin Armstrong]
Dici giusto, ma ci sono due aspetti che bisogna considerare. In primo luogo, penso che Trump stia in qualche modo riaffermando la vecchia Dottrina Monroe, che consiste nel dire a tutte le altre nazioni che sono estranee al continente americano di tenersi alla larga. In secondo luogo, il Venezuela dispone di riserve di petrolio che sono persino più grandi di quelle dell’Arabia Saudita. Chi è il loro cliente numero uno? È la Cina. Quindi si tratta soprattutto di una questione geopolitica. Trump sta usando come scusa l’argomento delle droghe, che si collega anche all’argomento fondamentale che ha usato per giustificare l’intera questione delle tariffe e dei dazi. La Costituzione affida la gestione delle tariffe doganali al Congresso degli Stati Uniti, non al Presidente. Ma Trump ha fatto ricorso a una legge per la gestione delle emergenze, sostenendo che tale legge gli dà il potere di imporre dazi, come strumento per la protezione della sicurezza nazionale. E, nella fattispecie, dice che le droghe sono un tema d’interesse per la sicurezza nazionale.
Quindi sta usando il fentanile come leva di trattativa nei confronti della Cina. Ora la questione è stata deferita alla Corte Suprema. Potrebbero persino emettere una sentenza entro la fine del mese, oppure sicuramente entro il primo trimestre dell’anno prossimo. Se fossi in tribunale e mi venisse chiesto di esaminare questa faccenda, basandomi sul mio background legale, probabilmente dovrei decidere di votare contro Trump, perché la sua è una posizione debole. Ma dovremo vedere come la Corte effettivamente deciderà sulla questione. Anche perché, nel caso decidesse a sfavore di Trump, dichiarando che tutte le tariffe che ha imposto erano illegali, potremmo trovarci nella condizione di dover restituire tutti i soldi che sono stati raccolti. Sarebbe un vero disastro. La corte potrebbe anche decidere di tagliare il bambino a metà e dire che non potrà più farlo in futuro, o qualcosa del genere. Staremo a vedere. Ma il Venezuela è una questione diversa. Guarda, ho avuto a che fare con Washington per quasi cinquant’anni.
Mi sorprenderebbe se le compagnie petrolifere non lubrificassero ogni tasca possibile al fine di ottenere il controllo del Venezuela. Quindi, dal punto di vista della sicurezza nazionale, geopoliticamente, penso che le droghe siano davvero solo una facciata, alla pari delle armi di distruzione di massa in Iraq che sono servite come argomento fittizio per giustificare l’invasione dell’Iraq. Credo che il vero obiettivo sia di cacciare la Cina dal Venezuela e di impedire che ne riceva le forniture petrolifere. Tornando al tema della Russia, voglio dirti che, nelle riunioni a cui ho partecipato, tutti conoscevano bene la mia posizione in materia, E persino io sono rimasto sorpreso perché mi hanno detto chiaramente che sanno che ho ragione. E mi hanno anche detto che gli Stati Uniti non avvieranno una guerra contro la Russia.
Ma ci sarà invece una guerra contro la Cina. Quindi, penso di essere riuscito, per lo meno, a cambiare la narrazione antagonista nei confronti della Russia. Ma per l’Unione Europea la situazione è molto diversa. L’Unione Europea non cederà per nessun motivo. Sono praticamente al verde. Per loro è una questione di sopravvivenza economica. Di conseguenza abbiamo Kaja Kallas, che, in pratica, è semplicemente una versione di Lindsey Graham in gonnella. Vale a dire che è spietata. è stata lei a dire che la Russia è troppo grande e dovrebbe essere smembrata, e lo ha detto anche quando era solo Primo Ministro dell’Estonia. Cosa succederebbe se Putin dicesse la stessa cosa dell’Unione Europea? Lei avrebbe una crisi di nervi.
E poi la Kallas aggiunge che, affinché la Russia possa rientrare nel G8, serve un voto unanime dell’Unione Europea, e finché lei sarà anche solo lontanamente vicina al pulsante di voto, questo rientro non succederà mai. È solo una neocon spietata, e non vuole altro che la guerra. E sono scioccato che la stampa europea non si limiti a chiedere alla Kallas una domanda molto semplice: “Quante vite europee intendi sacrificare sull’altare del tuo odio personale per la Russia?” Non c’è altro da dire su questo personaggio.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Allora, Martin, mettiamola in modo semplice. Secondo te l’Eurozona morirà entro il 2030. Quindi, a tuo parere, dove dovrebbero spostare i loro soldi gli europei prima che inizi il panico generale?
[Martin Armstrong]
Voglio dire, credo che, probabilmente, il posto più sicuro sia negli Stati Uniti. Non credo che Trump onorerà nulla di ciò che l’Unione Europea potrebbe fare e quindi non subireste le conseguenze di un’eventuale azione punitiva da parte degli europei sui vostri conti americani. Ma sono molto preoccupato che stiano spingendo rapidamente per il lancio di una valuta digitale della Banca Centrale Europea. Una volta che riuscissero a lanciare tale valuta, potreste non essere più in grado di trasferire il denaro da nessuna parte. Proprio a questo riguardo, hanno già sancito che se volete lasciare l’Unione Europea dovete elencare tutti i vostri conti bancari a livello globale e trasmettere le informazioni a Bruxelles.
Tra l’altro credo che sia stata proprio Gei P Morgan a spostare recentemente la sua filiale dedicata alla compravendita d’oro da New York a Singapore. Per lo meno, ci sono voci in tal senso. L’Europa di solito introduce controlli sui capitali. Anche durante la Prima Guerra Mondiale, hanno chiuso tutti i mercati azionari europei. Quindi la faccenda diventa che probabilmente introdurranno tutti i controlli sui capitali contemporaneamente, cancellando anche la valuta allo stesso tempo. E, se guardiamo quello che hanno fatto in passato, direi che probabilmente imporranno anche restrizioni sul possesso dell’oro. Vi impediranno di comprarlo. E anche nei confronti di Bitcoin, non permetteranno a Bitcoin di continuare a essere l’agente di riciclaggio privato di denaro che è stato finora. Sono stati i cinesi a iniziare l’uso di Bitcoin in tal senso. Hanno pensato che potessero comprare Bitcoin in Cina e venderli a New York. In tal modo possono esportare soldi dalla Cina senza dover fare un bonifico bancario e superando i controlli governativi. Conosco anche canadesi che fanno la stessa cosa.
E anche gli europei lo usano allo stesso modo. Bitcoin è un ottimo strumento di riciclaggio di denaro a livello individuale, ed è davvero quello che sta succedendo. Quindi penso che cercheranno di bloccare gli accessi a Bitcoin per impedire che portiate i vostri soldi fuori dall’Europa. Quindi state molto attenti perché penso che succederà molto prima di quanto possiate immaginare. Si parla del fatto che Gei P Morgan abbia spostato la filiale che tratta l’oro a Singapore perché, qualora l’Unione Europea imponesse restrizioni sull’oro e impedisse agli europei di acquistare oro, credo che le borse statunitensi sarebbero costrette a rispettare il divieto e non potrebbero più trattare con clienti europei. Quindi credo che sia proprio per questo che Gei P Morgan voglia trasferire la propria borsa dell’oro a Singapore. Non dovranno più preoccuparsi del fatto che gli Stati Uniti si conformino alle normative europee e smettano di servire i clienti europei.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Gli Stati Uniti hanno appena avuto un blackout parziale dei dati sul Prodotto Interno Lordo e sull’occupazione, durante il più lungo blocco governativo che si sia mai visto. Dobbiamo aspettarci una recessione inevitabile nel 2026 oppure la produttività generata dall’Intelligenza Artificiale è destinata a salvare la situazione.
[Martin Armstrong]
Beh, penso che, in realtà, ci troviamo in una recessione globale, che tocca tutto il mondo. Ma in Europa credo che avrà le caratteristiche di una vera e propria depressione. Gli Stati Uniti stanno comunque entrando in un periodo di recessione. E l’intelligenza artificiale presenta una situazione che non è molto diversa dalla bolla delle dot-com, nel senso che una volta che Internet si è diffusa, ha spazzato via molte piccole imprese e piccoli rivenditori. I negozi di fotocamere non potevano più competere con i siti di vendita online e con i prezzi che erano disponibili online. L’intelligenza artificiale può essere competitiva nei confronti di una serie di lavori che potrebbero trovarsi in difficoltà, magari persino quello dell’artista, visto che è possibile chiedere a un sistema di intelligenza artificiale di disegnare una qualsiasi cosa.
Ma come ben sai, sono un programmatore di intelligenza artificiale fin dai primi anni ’70, molto prima che si sentissero persino parlare di questo argomento. Dobbiamo ricordarci che l’Intelligenza Artificiale non è infallibile, e non è una panacea capace di risolvere tutti i problemi del mondo, come alcune delle persone che la promuovono vogliono farci credere. Ti faccio un esempio. Fin dall’inizio dello sviluppo di questo settore, c’era una teoria secondo la quale, se si creava quella che chiamano una rete neurale e ci si riversavano tutte le informazioni possibili, improvvisamente quella rete avrebbe assunto una vita propria e avrebbe operato in modo indipendente, come se fossimo in Matrix o qualcosa del genere. E un certo numero di persone ci crede davvero, ancora oggi, e tra queste persone possiamo anche elencare quelle che lavorano in IBM. Hanno speso un sacco di soldi per creare il loro sistema Watson e ci hanno detto che avrebbe curato il cancro e che avrebbe fatto ogni genere di cosa. Il progetto, alla fine, è fallito e l’hanno venduto.
Perché? Perché l’Intelligenza Artificiale è bravissima nel consultare e nel presentare cose che già conosce e che qualcuno ha già scritto. Non può inventare qualcosa di completamente nuovo e nemmeno creare qualcosa da zero. La creazione inedita è prerogativa unica dell’umanità. Come disse Einstein, “È la curiosità che porta alla scoperta.” Se non sei curioso, non scoprirai mai niente. E voglio farvi notare che non potete scoprire qualcosa che sapete già. Quindi l’Intelligenza Artificiale è fantastica. Può fare molte cose diverse. Con il suo aiuto posso scoprire come si chiama il cane di Lady Gaga. Ma il sistema di Intelligenza Artificiale che abbiamo creato noi è completamente diverso. Nel suo sviluppo, ho imboccato una strada diversa. Avevo capito le limitazioni dell’Intelligenza Artificiale. Non mi illudevo che se avessi buttato tutto quello che avevo all’interno del sistema e l’avessi rimescolato, ne sarebbe uscito qualcosa di utile e il sistema sarebbe arrivato a capire da solo quello che io non avevo capito. Ho invece insegnato al sistema come analizzare i dati che gli stavo fornendo. Non mi sono limitato a semplicemente gettare tutto quello che avevo in un pentolone pensando che la pentola sarebbe riuscita a capire da sola quello che stava succedendo. Invece ho dovuto prendere tutto quello che avevo imparato dal trading e l’ho dovuto incorporare nel sistema sotto forma di programmazione software.
Infatti, ho lavorato come gestore internazionale di hedge fund. In quel tipo di lavoro, ci sono altre decisioni che devi prendere. La prima decisione che devi prendere consiste nel determinare il rischio del paese in cui intendi investire. Tieni presente che la maggior parte dei gestori di fondi d’investimento non operano a livello internazionale, lavorano solo su beni disponibili nella particolare nazione in cui operano. Quindi non sanno nemmeno di cosa sto parlando. Ma la prima decisione che devi prendere si chiama determinare il rischio paese.
Per esempio, non investirò in Iran perché hanno nazionalizzato i pozzi petroliferi. E lo stesso discorso vale per la Nigeria. Quindi, La primissima cosa che devi chiederti è se ti fidi del governo di quella particolare nazione. Una volta che hai superato questa prima domanda e ti senti abbastanza sicuro della situazione politica locale, devi esaminare il settore in cui vuoi operare. Ed è per questo che parlo dell’Europa perché il rischio paese per l’Europa sta aumentando drasticamente.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Detto questo, parliamo di oro, argento, petrolio, materie prime. Qual è la tua principale attività di trading per il 2026?
[Martin Armstrong]
Penso che il prezzo dei metalli preziosi sia destinato a salire probabilmente fino al 2027. Per quanto riguarda l’argento, ci stiamo avvicinando al nostro primo obiettivo, che era un prezzo compreso tra sessantacinque e sessantotto dollari. Se lo superassimo, potresti vedere l’argento salire fino a circa ottanta dollari l’oncia. Ma la maggior parte di questi metalli sta salendo di prezzo perché stiamo affrontando un rischio a doppio taglio. Da una parte, abbiamo la geopolitica, dall’altra, abbiamo una crisi del debito sovrano. E abbiamo sentito i ministri delle finanze di Francia e Regno Unito che hanno ammesso pubblicamente che potrebbero aver bisogno di un salvataggio da parte del Fondo Monetario Internazionale. Una cosa che bisogna assolutamente capire è che le nazioni possono diventare inadempienti, vale a dire che vanno in default quando non riescono a vendere nuovo debito per estinguere quello vecchio. Tutte le nazioni moderne sono coinvolte in questi schemi Ponzi. E ora vi spiegherò qual è il vero rischio per quello che riguarda l’Europa, ed anche il motivo per cui stanno diventando più autoritari.
Come già sai, sono stato chiamato quando dovevano formare l’euro, e ho spiegato loro come avrebbero dovuto fare, vale a dire avrebbero dovuto consolidare tutto il debito di tutti i Paesi membri, ma non l’hanno fatto. Herman Kohl non ha permesso al popolo tedesco di votare, e ha introdotto la Germania nell’euro unilateralmente, dando per scontato che il popolo tedesco si sarebbe opposto a qualsiasi consolidamento del debito, perché sarebbe stato percepito come un salvataggio della Grecia, dell’Italia, e così via, da parte della Germania. Così li ho avvertiti e ho detto loro che, se non avessero consolidato il debito, l’euro sarebbe fallito e non avrebbe mai potuto competere con il dollaro. Bada bene che non erano in disaccordo con me, ma quello che hanno detto nel 1998 è stato che capivano, ma che per prima cosa dovevano far passare l’euro, poi si sarebbero preoccupati del debito, cosa che non hanno mai fatto. E perché questo dovrebbe essere un problema? Le riserve bancarie degli Stati Uniti sono un debito di livello federale. In Europa, non avendo mai consolidato il debito a livello centrale, non possono permettersi gli stessi lussi del sistema bancario americano. Le riserve delle banche europee devono invece essere politicamente corrette, quindi sono costrette ad accumulare una cornucopia del debito emesso dai vari stati membri.
Di conseguenza, quando la Grecia ha avuto problemi nel 2010, i trader hanno immediatamente aperto posizioni corte contro la Grecia e le banche che avevano debito greco. Una volta spolpata la prima banca sono passati alla successiva e hanno guadagnato un sacco di soldi. In questo caso, quello che abbiamo di fronte a noi è la possibilità che si ripeta qualcosa del genere. Diciamo che, a questo punto, bastano voci di corridoio. Non c’è bisogno che i singoli stati vadano davvero in default. Se il mercato percepisce che la Francia ha prelevato dai 70 miliardi di dollari in asset russi, e non riesce più a finanziarsi da sola, i trader inizieranno praticamente ad esaminare tutte le banche per scoprire quale di esse ha più debiti francesi e apriranno posizioni corte nei confronti di tale banca. Ci troveremmo di fronte a una vera e propria crisi bancaria nell’eurozona.
A questo si aggiunge il fatto che i fondi pensione dell’eurozona hanno investito il settanta percento dei propri soldi in debito pubblico. Basterà guardare quale di questi fondi ha una quantità maggiore di debito francese e prenderlo di mira. Ed è proprio questo il motivo per cui stiamo assistendo a una rapida crescita del valore dell’oro e dell’argento, perché ci troviamo di fronte a un rischio paese di vaste proporzioni. Come ho detto prima, la valutazione del rischio paese è la prima cosa che un investitore serio di un grande fondo deve valutare.
E, guarda, posso prendere il telefono e dire comprate dieci miliardi di dollari del Tesoro statunitensi e non ci sarebbe nessun problema. Si tratta del mercato più profondo del mondo in termini di liquidità. Ma non posso fare la stessa cosa in Europa. Di fatto, in qualità di trader, devo prendere decisioni come se l’euro non esistesse. Devo decidere se voglio acquistare la Francia, oppure il Regno Unito, la Germania, l’Italia o l’Olanda. Devo ragionare letteralmente come se l’euro non esistesse. Non c’è nessuna differenza operativa tra prima e dopo il lancio dell’euro. Quindi questo è ciò che non capiscono, e questo è ciò che non hanno risolto, e rappresenta un rischio per l’intero continente europeo. Quando un membro cade, inizia una sorta di contagio, come un’influenza, e cadono tutti gli altri.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Ma Martin, esiste un qualsiasi scenario positivo per l’Europa? C’è almeno uno scenario positivo che tu vedi, che, se si verificasse, permetterebbe all’Europa di farcela?
[Martin Armstrong]
È probabilmente necessario che si liberino di tutti questi leader politici.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Parliamo realisticamente.
[Martin Armstrong]
Avendo persone come Kaja Kallas, l’unico rimedio è di rinchiuderle in una gabbia e dare loro uno specchio così che possano urlare contro se stesse o qualcosa del genere.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Cosa bisogna fare concretamente?
[Martin Armstrong]
Posso salvare l’Europa, ma sarà necessario che il governo rinunci al proprio potere. Persino Friedrich Merz, il cancelliere tedesco, ha iniziato a criticare l’Unione Europea per le sue politiche migratorie. Questo è il problema che si presenta quando si crea un governo centralizzato. Si ubriacano di potere, e poi iniziano ad accumularne sempre di più. Diventano anche annoiati e vogliono sempre fare qualcosa di nuovo, una nuova legge oppure un nuovo regolamento. Non possono mai stare fermi. Rincorrono qualsiasi cosa gli sembri una buona idea, pur di sfuggire alla monotonia. L’ho visto succedere tante volte. è semplicemente terribile. Basta guardare anche la storia della Russia. Inizialmente Lenin aveva deciso di copiare il modello degli Stati Uniti. Ogni repubblica avrebbe mantenuto la propria sovranità all’interno dell’Unione Sovietica.
La Russia avrebbe funzionato esattamente come gli Stati Uniti, formando un’unione di stati tra loro indipendenti. Lenin scrisse anche una lettera in cui diceva di evitare a tutti i costi che Stalin potesse prendere il potere dopo Lenin. E si presume che Stalin abbia forse addirittura avvelenato Lenin, e prese comunque il potere. E cosa fece? Usurpò tutto il potere degli stati membri trasferendolo a Mosca. è un comportamento abbastanza standard, e lo vediamo replicato anche nell’Unione Europea. Recentemente, ho parlato con persone della Romania e mi hanno detto che l’Unione Europea ha dato loro istruzioni di accogliere altri 100.000 migranti provenienti dal Medio Oriente. I governi centralizzati non si preoccupano della vostra etnia locale, della vostra cultura, della vostra economia, non si preoccupano assolutamente di niente. Impongono soluzioni standardizzate che devono per forza essere uguali per tutti. E non mi importa che tipo di governo prendiate in considerazione. Gli stessi meccanismi valgono anche per i singoli governi nazionali che cercano, a loro volta, di togliere il potere ai comuni locali. è sempre la stessa storia. Una volta che si crea un governo centralizzato, quel governo finirà immancabilmente per volere sempre più potere. Questo è quello che ho osservato nel corso di tutta la mia carriera.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Purtroppo, sono d’accordo, funziona proprio così.
[Martin Armstrong]
Un piccolo imprenditore, una persona qualsiasi crea una qualche attività e, poi, continua a cercare di espanderla. Fa parte della natura umana. Le persone pensano che espandendosi staranno meglio. Prendi quella stessa natura umana e la trasferisci a un politico oppure a un governo. Anche loro vorranno espandersi e fare sempre di più. È sempre la stessa cosa. L’idea di Karl Marx e del socialismo consiste nel togliere tutti gli incentivi dal settore privato, e nel trasferirli al governo. Sono convinti che possa funzionare. Ma pensate davvero che questo elimini gli incentivi? Niente affatto. Ogni governo agisce comunque per il proprio interesse personale.
Ecco perché si stanno opponendo alla libertà di parola. Se cercate di dire qualcosa che potrebbe limitare il potere del governo, verrete bloccati. L’abbiamo visto con il COVID. E questo succede persino negli Stati Uniti, dove la Costituzione dice che il governo non può interferire con la libertà di parola dei singoli cittadini. E allora cosa hanno fatto? Hanno preso il telefono e hanno trasferito il compito della censura a Facebook. Non potevano farlo da soli, quindi l’hanno trasferito a qualcun altro. è sempre la stessa storia. E il solo fatto che sono al governo non cambia nulla. La natura umana è la natura umana.
[Lucian Valkovic – Triangle Investor]
Sì, sicuramente. Concludiamo con questo. Signori, questo era Martin Armstrong. Bella chiacchierata, come sempre. Impariamo sempre qualcosa di nuovo. Grazie per essere venuto.
[Martin Armstrong] È sempre un piacere. Abbi cura di te da quelle parti. Vediamo dove andremo a finire.
Per completare questo video, dobbiamo notare che Trump ha effettivamente intimato agli europei di non sequestrare o impossessarsi dei soldi dei russi e, in effetti, quel progetto è fallito, anche se i soldi sono ora bloccati in modo permanente. Quindi, l’intervento di Trump ha avuto un effetto efficace. Per quanto riguarda la Corte Costituzionale americana, potrebbe effettivamente dare torto a Trump, ma probabilmente gli diranno che non poteva gestire le tariffe in questo modo, anche perché le tariffe sono state usate anche come sanzioni. Perciò, il discorso dell’emergenza nazionale collegata alle droghe perde un po’ di forza a causa delle azioni condotte dalla Casa Bianca e della posizione legale presentata alla Corte Suprema.
Tuttavia, gli diranno che può continuare, ma d’ora in avanti dovrà avere l’approvazione del Congresso e il Congresso dovrà ratificarla in qualche modo o dovrà specificare come comportarsi in futuro, qualora ci fossero altre guerre commerciali. Ora, bisogna osservare che, sebbene la Costituzione americana affidi effettivamente al Congresso la gestione delle tariffe o dei dazi nei confronti dell’estero, in quanto considerati delle tasse a carico dei cittadini americani, questo tipo di formulazione è antiquata e si riferisce a periodi in cui le trattative avvenivano nel corso di anni. Oggi, con la velocità del mercato e la rapidità con cui si formano e si sciolgono le alleanze, è necessario agire più rapidamente, quindi sarà comunque necessario apportare qualche modifica. Inoltre, Trump non è l’unico presidente che ha manipolato le tariffe: altri presidenti l’hanno fatto prima di lui. Quindi, vedremo come andrà a finire.
È poco probabile che, anche se dessero torto a Trump, cancellino le tariffe; è più probabile che gli dicano che ha ragione, ma che d’ora in poi dovrà rivolgersi al Congresso per ottenere qualche tipo di appoggio. Un altro concetto importante che viene affrontato in questo video e su cui vorrei che vi soffermaste è che, quando le nazioni non sono in grado di rinnovare un debito, vanno in bancarotta. Non importa se sono in grado di stampare il proprio denaro: se poi si tratta di nazioni che non lo stampano più, perché è affidato a qualche entità diversa, la situazione diventa ancora peggiore. Quindi, al di là delle affermazioni degli economisti, secondo cui uno stato non può mai fallire, perché può comunque stampare il proprio denaro, la realtà è che questo stato è tipicamente impegnato, è indebitato con altri, e questi altri vogliono comunque essere ripagati. Arriva il punto in cui, anche stampando denaro, non è più possibile ripagare quel debito, e quindi il sistema crolla, come è successo all’impero romano, che si trovava esattamente nella stessa situazione.
Questa è una situazione molto interessante, che ci prefigura un ruolo determinante degli Gli Stati Uniti stanno di fatto distruggendo l’Unione Europea, considerata a livello ufficiale come il vero nemico. I singoli paesi all’interno dell’attuale Unione Europea dovranno quindi trovare degli accordi individuali con gli USA, se vorranno continuare a collaborare con loro. Concludo questo video augurando di nuovo buon Natale e buon anno a tutti. Ringrazio tutte le persone che hanno offerto delle donazioni in quest’ultimo mese: sono state molto apprezzate e utili per il lavoro, che è davvero molto impegnativo.
Roberto Mazzoni