Nuvole di guerra per Biden? – parte 2 – MN #159

Biden non è facilitato nel compito dalla sua stessa incapacità di controllare quello che dice. A questo riguardo vi mostriamo un video di Sean Hannity, il secondo giornalista più famoso della rete Fox News che mostra l’attuale posizione dei repubblicani nei confronti di Biden. Hannity elenca anche alcuni dei risultati di Trump. Quando parla dell’obbligo individuale in Obamacare, si riferisce alla tassa obbligatoria per gli americani che non aderivano al programma Obamacare e che Trump ha fatto eliminare su grande richiesta del suo elettorato. Quando parla invece del califfato e di ISIS si riferisce al territorio controllato dai terroristi islamici in Iraq e Siria e che l’amministrazione Obama non era riuscita ad eliminare.

Hannity ci fa capire che l’approvazione dell’oleodotto NordStream 2 da parte di Biden è una delle questioni del contendere primarie nella relazione tra Stati Uniti, Russia ed Europa. Il NordStream 2 era stato sostanzialmente bloccato da Trump, con dispiacere di Angela Merkel, ma ora è praticamente completato e dovrebbe entrare presto in funzione.

La potenziale crisi energetica

Fornirà gas naturale a compensare la ridotta produzione di energia in Europa a causa dell’abbandono da parte della Germania e di altri paesi europei del carbone come fonte energetica.

La crisi ucraina potrebbe portare a una sospensione del Nord Stream 2, ma questo significherebbe una riduzione drastica di rifornimento energetico per l’Europa occidentale.

Parallelamente Biden ha bloccato un importante oleodotto all’interno degli Stati Uniti, il Keystone XL e ha pure bloccato l’estrazione di petrolio da terreni gestiti dal governo federale. Da esportatori di energia, gli USA sono quindi diventati importatori e non possono più aiutare l’Europa nel caso in cui, a seguito della crisi ucraina, Putin decidesse di ridurre o interrompere la fornitura di gas ai paesi occidentali.

Per Putin questo potrebbe essere un prezzo potenzialmente facile da pagare perché potrebbe reindirizzare la produzione al servizio della Cina che ha pressanti necessità energetiche.

Nel video si parla anche di Bull Connor, George Wallace e Jefferson Davis come oppositori dei diritti civili che sono stati usati in modo comparativo da Biden per gettare fango su chi si oppone alla sua assurda proposta di revisione della legge elettorale che permetterebbe di votare a chiunque anche più volte senza alcun controllo, abilitando al voto anche gli immigrati illegali.

In realtà Bull Connor e George Wallace erano due razzisti dell’Alabama, entrambi appartenenti al Partito Democratico, che negli anni Sessanta si sono opposti alle riforme sui diritti civili promosse da Martin Luther King. Jefferson Davis fu invece il primo e unico presidente degli stati confederati del Sud in opposizione da Abramo Lincoln durante la Guerra di Secessione. Davis combatteva per mantenere la schiavitù e anche lui era un membro del Partito Democratico. Ora questi tre razzisti certificati vengono usati dallo stesso Partito Democratico e da Joe Biden per accusare i repubblicani di ostacolare il voto delle minoranze, vale a dire quello che il Partito Democratico ha fatto per oltre un secolo.

Il piano Build Back Better è un progetto di legge di Joe Biden orientato al Grande Reset che è stato bocciato al Senato degli Stati Uniti.

La gaffe di Biden ha innescato tutta una serie di reazioni allarmate da parte dell’establishment militare statunitense, la NATO e i politici ucraini.

Hannity prevede un’invasione a breve termine, ma questo non è affatto scontato. Di fatto i russi hanno appena dichiarato di non avere nessuna intenzione d’invadere l’Ucraina.

E’ chiaro che anche l’establishment tradiziona del Partito Repubblicano che si era dimostrato ostile a Trump per tutta la sua presidenza e anche dopo, ora sta cambiando rapidamente posizione e dichiara di sentire la mancanza di Trump e di volere che si candidi a tutti i costi per le elezioni presidenziali del 2024.

Ma, alla pari di Putin, oggi la posizione migliore di Trump è di restare periferico lasciando che il disastro finisca interamente sulle spalle di Biden. Nel frattempo la Russia e la Cina sono avvantaggiati dal fatto che Biden li fa partecipi delle sue mosse future, favorendo gli avversari come ben spiegato dal senatore Rand Paul nel prossimo video.

Rand Paul è un moderato, da sempre contrario alle avventure militari statunitensi all’estero. E’ anche estraneo alle sterili battaglie partigiane. Il fatto che ritenga Biden incapace di parlare a ruota libera ci dà una misura del serio problema in cui si trova oggi la Casa Bianca e della difficoltà da parte di Biden di gestire in modo efficace la crisi ucraina.

Nel frattempo il governo cinese ha dato la propria benedizione alla Russia con una dichiarazione di Zhao Lijian, portavoce del ministero degli esteri cinese.

Il video è integralmente propaganda e anche un grande esempio di ipocrisia, ma dimostra come l’operazione ucraina stia andando a beneficio soprattutto della Cina, in termini di immagine, con riflessi positivi sulla Russia.

E’ chiaro che Pechino vuole impostare il tono a sé più favorevole per un’eventuale futura invasione di Taiwan, e lo fa accusando l’Occidente di essere aggressivo e dipingendosi invece come paladina della giustizia internazionale.

Il giorno dopo, sempre Zhao Lijian, famoso esponente della diplomazia aggressiva denominata wolf warrior adottata dalla Cina, ha pontificato sulla situazione ucraina sostenendo la posizione russa della validità dell’accordo Minsk-2, che dovrebbe creare uno statuto indipendente per il Dombass, la regione che è in parte sotto il controllo dei separatisti russi e modificare la costituzione ucraina ponendo la nazione sotto una sorta di protettorato russo. La NATO sarebbe per sempre esclusa dall’Ucraina. Minsk-2 è un documento firmato nel 2015 tra Ukraina, Russia, Germania e Francia, ma che non è mai stato applicato.

La posizione della Cina sull’Ucraina

E’ notevole come Zhao Lijian non faccia menzione della continua pressione militare esercitata dal partito comunista cinese su Taiwan, ma tuttavia posizione la Cina come “voce della ragione” in un momento in cui i falchi dell’establishment politico militare statunitense e della NATO, e i relativi portavoce sui media mainstream, sono in completa isteria.

Putin sa bene che un attacco su vasta scala in Ucraina comporterebbe gravi perdite anche per i russi e sarebbe un’iniziativa poco popolare anche in Russia, considerando le difficoltà economiche che i russi hanno attraversato negli ultimi due anni.

Al momento il suo contingente militare non è sufficiente per affrontare un’invasione su vasta scala, ma potrebbe essere ampliato. Di certo, dopo il tentatito di colpo di stato in Kazakistan non può lasciare correre e questo è un momento in cui Stati Uniti e Europa sono particolarmente deboli, oltre che divisi.

La vicenda ucraina gli sta permettendo di consolidare i rapporti con la Cina verso la quale potrebbe aumentare l’esportazione di gas e petrolio, scavalcando qualsiasi sanzione imposta dagli Stati Uniti. Per questo motivo Germania e Francia sono poco propensi a inimicarsi Putin completamente perché hanno bisogno di energia considerando anche le politiche di controllo climatico che hanno portato alla sconsiderata riduzione di centrali nucleari e a carbone in Germania.

Per il momento Joe Biden sta cercando di guadagnare tempo e di limitarsi a spostare truppe all’interno delle nazioni NATO senza comunque intervenire direttamente nella crisi ucraina.

La situazione è ancora fluida, ma i due interventi cinesi che abbiamo visto sembrano indicare che la Russia sia ben disposta a creare un falso allarme in modo da costringere gli americani a dividere le proprie risorse belliche nel tentativo di far fronte contemporaneamente a una crisi europea e a una crisi nell’Oceano Pacifico.

E’ interessante notare che le uniche due nazioni NATO che si sono rifiutate di inviare armi all’Ucrainia sono state la Germania e l’Italia, mentre la Gran Bretagna si è precipitata a farlo, evitando però di volare sullo spazio aereo tedesco.

Per la Gran Bretagna, la Russia è sempre stata un avversario chiave e un alleanza tra Russia e Germania è sempre stata vista come il fumo negli occhi. Ma con l’intervento della Cina, che ha una forte influenza commerciale anche sulla Gran Bretagna, i giocatori primari rimangono Ucraina, Russia, Francia e Germania con la NATO che continua a perdere di significato, appoggiando il progetto francese di creare una forza militare indipendente per l’Europa.

Roberto Mazzoni

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