Questa è l’ultima puntata di questa mini serie. Spero di non doverne più parlare fino dopo Natale e spero di poter archiviare questo argomento piuttosto preoccupante naturalmente, ma è stato necessario affrontare questo tema perché durante le ultime quattro settimane l’amministrazione Biden ha fatto di tutto per creare un incidente grave con la Russia, un incidente che potesse portare a una guerra su vasta scala nei confronti della NATO, da quello che sembra evidentemente l’intenzione, e anche potenzialmente a uno scambio di ordini nucleari che dal punto di vista di Washington avrebbe potuto essere contenuto.
Questo rischio per il momento sembra essere evitato soprattutto perché Trump ha segnalato in modo abbastanza evidente a Putin che ritiene che l’uso di questi missili a lunga gittata che continuano a essere usati dai militari americani costituisca una grave violazione quindi sia un escalation non accettabile e quindi ha segnalato in particolare durante un’intervista pubblicata sul Times che lui è veemente contrario in modo veemente all’uso di questi armi e al fatto che queste armi vengono usate per colpire l’interno della Russia. Quindi se la Russia voleva fare un attacco, un contro-attacco al fine di creare un messaggio che fosse deterrente non è più necessario perché il Presidente entrante ha già indicato che ha capito il messaggio e che questo tipo di attività finirà sotto la sua presidenza.
Questo almeno è quanto dichiarato da Trump ed è anche quanto è stato trasmesso ai russi attraverso molto probabilmente la mediazione l’intermediazione di Viktor Orban che sta agendo da appunto mediatore tra i due fronti in modo da consentire un contatto ufficioso visto che un contatto ufficiale non è possibile in questa fase e diciamo calmare gli animi in generale. Quindi è probabile che i russi non abbocchino alle provocazioni e si trattengano dal fare escalation che potrebbero portare a conseguenze gravi o anche semplicemente portare a una situazione che non è più sotto controllo. In questo video che vi propongo immediatamente si parla della International Peace Coalition che è un’iniziativa creata dallo Schiller Institute ed è un’iniziativa appunto mirata a creare sensibilizzazione nell’opinione pubblica in ambito politico nei confronti dei pericoli di una guerra nucleare e di una guerra nei confronti della Russia oggi e magari della Cina domani e in seno a questa iniziativa vediamo partecipare diversi speaker altamente quotati negli Stati Uniti che hanno per lungo tempo fatto loro parte nel cercare di evitare le guerre inutili e denunciare quelle che possono essere le storture, le aberrazioni, le esagerazioni da parte dell’apparato mediterraneo americano.
Quindi indipendentemente da quelle che possono essere le motivazioni, lo Schiller Institute stanno facendo molto per far sì che questa situazione trovi un correttivo. Si parla anche di John Brennan che è stato direttore della CIA dal gennaio 2009 al marzo 2013 durante la seconda presidenza di Barack Obama e si parla di Bernie Sanders senatore di estrema sinistra che appartiene al Partito Democratico e che era il principale concorrente di Hillary Clinton durante l’elezione del 2016. Sanders avrebbe vinto la nomination del Partito Democratico se il Partito Democratico medesimo non avesse truccato le carte e fatto vincere invece Hillary Clinton. Si parla anche di Five Eyes che è un’alleanza nell’anglosfera tra le diverse agenzie di intelligence che comprende Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Canada e Stati Uniti con la partecipazione indiretta di Israele direi. Questa organizzazione monitorizza tutte le attività elettroniche nei singoli paesi di modo che non soltanto spia su tutto il mondo ma spia anche sui propri cittadini. Siccome la CIA per esempio o l’NSA non possono farlo all’interno degli Stati Uniti lo fanno fare gli inglesi e la CIA e la NSA lo fanno in Inghilterra e poi si scambiano le informazioni.
Quindi è una specie di cartello che lavora al di sopra del livello nazionale quindi è un’organizzazione sovranazionale che si muove per conto proprio, il famoso Deep State o parti del Deep State. Fanno parte di questa organizzazione tutte le principali agenzie di intelligence quindi non soltanto le MI6 o le MI5 che sono le due agenzie di intelligence propriamente dette negli Stati Uniti ma anche l’equivalente della NSA a Britannia, scusatemi, nel Regno Unito ma anche l’equivalente della NSA in Gran Bretagna oltre che negli Stati Uniti CIA, NSA, FBI e via dicendo. Quindi è una specie di grande orchestra dove convergono tutti i componenti del Deep State e non manca nessuno. Si parla anche di MIRV, Multiple Independently Targetable Re-entry Vehicle che sono queste nuove testate che i russi stanno utilizzando tra l’altro con il sistema Oreshnik che si aprono nel momento in cui arrivano in prossimità dell’obiettivo in modo da lanciare più proiettili, più testate contro l’obiettivo e ciascuna di queste testate secondarie poi può colpire obiettivi diversi o può colpire lo stesso obiettivo da angolazioni diverse. E infine Janet Yellen che è segretario del Tesoro americano e che è stato anche ex presidente della Federal Reserve. E ora vi propongo il video. Eccolo.
[Moderatrice Shiller Institute]
Grazie, Larry, e grazie per i contributi di tutti coloro che hanno partecipato alla discussione finora. Voglio passare la parola a Dennis Small, che ha avuto alcune idee su ciò che Scott Ritter stava proponendo come terza opzione. A te la parola, Dennis.
[Dennis Small – Shiller Institute]
Sì, mi piace molto parlare di terze opzioni quando le altre due che si presentano sono il capitolare oppure lo scatenare una guerra nucleare. Mi viene in mente quello che diceva spesso Lyndon LaRouche, e credo che anche altri abbiano detto la stessa cosa. Ogni volta che ti viene presentata la scelta tra due opzioni, scegli sempre la terza. Naturalmente, devi inventarne una terza e delinearne le caratteristiche. Ho un paio di cose che voglio dire che penso indicheranno la direzione giusta per approfondire la discussione. Nessuno qui è a favore di nessuna delle due opzioni obbligate che ci vengono proposte. C’è stato un articolo molto interessante pubblicato ieri su RT da Fyodor Lukyanov, che è il direttore del Valdai Club. Credo che sia stato lui che, il 7 novembre, ha presieduto l’approfondita discussione strategica con Vladimir Putin.
E il suo articolo su RT discute il recente botta e risposta di missili che ha visto coinvolta l’Ucraina, e via dicendo. E scrive quanto segue. Aperte virgolette: “Tutti stanno entrando in una fase pericolosa in cui le possibilità di scivolare in uno scontro ingestibile sono maggiori di prima. Gli ultimi giorni del governo democratico a Washington promettono di essere rischiosi”. Chiuse virgolette E penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che il periodo che va da qui al 20 gennaio sia quanto di più rischioso si possa immaginare. E penso che, in realtà, andrà sempre peggio a mano a mano che ci avviciniamo al 20 gennaio, anche se spero che non si arrivi al culmine.
Ma per avere effettivamente un’idea della causalità di ciò che sta accadendo e quindi della soluzione o della cosiddetta terza opzione, voglio solo fare un passo indietro per un secondo, per includere un po’ di altri elementi contestuali in questa visione a volo d’uccello della situazione che stiamo osservando insieme. Vorrei che ci ponessimo la stessa domanda che si pose Keplero quando cercò di capire come funzionava il sistema solare e se ne uscì con l’idea che doveva esserci qualcosa che forse non era visibile chiamato forza di gravità, che costituiva la causa reale di tutti i fenomeni osservati.
Oggi, finora, abbiamo discusso di come funziona effettivamente questo tipo di meccanismo, e lo abbiamo affrontato con dettagli scioccanti. Sono sicuro che, dai dettagli forniti, le persone abbiano imparato un’enorme quantità di informazioni, così come lo ho imparate io stesso. A questo punto vorrei che considerassimo quanto segue. Abbiamo, in effetti, una situazione altrettanto pericolosa nel sud-ovest asiatico con, secondo la definizione di Seymour Hersh, un piano per l’annessione della Cisgiordania nelle prossime due settimane. Se procedessimo in tale direzione, saremmo su un percorso molto veloce per un confronto con l’Iran e, da lì, direttamente con la Russia. E abbiamo visto quanto velocemente un conflitto del genere possa crescere. Quindi abbiamo questa seconda situazione che sta accadendo allo stesso tempo. Contemporaneamente, le cosiddette forze dell’ordine nello stato di New York, hanno appena lanciato un grave attacco contro la nazione dell’India. E lo hanno fatto sporgendo denuncia contro un uomo d’affari di nome Adani, che non è solo un uomo d’affari indiano molto ricco, ma è anche l’alleato cruciale del primo ministro Modi e lo sostiene in tutto il suo piano infrastrutturale per lo sviluppo dell’India, e per lo sviluppo delle relazioni dell’India con i Brics, e tutto il resto.
Questo tizio è stato accusato di una qualche forma di corruzione. Due giorni fa, nel primo giorno di contrattazioni in borsa, dopo che queste accuse sono state presentate, una delle sue società ha perso 20 miliardi di dollari di valore di mercato. Si tratta a tutti gli effetti di una dichiarazione di guerra nei confronti di Modi. A questa gente non importa se spingono Modi completamente nelle braccia dei Brics e lontano dagli Stati Uniti. Sono disposti a correre qualsiasi rischio. Anzi procedono ignorando qualsiasi rischio nel sud-ovest asiatico, esattamente come hanno già fatto in Ucraina. E l’ultimo tipo di avvistamento nel nostro sistema solare che stiamo osservando qui è quello appena uscito dal Dipartimento del Tesoro e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ma in particolare dal Tesoro, in materia di sanzioni contro la Russia. Quando pensavamo che non potesse andare peggio, vediamo che Yellen ha annunciato sanzioni complete al 100% su tutto ciò che assomiglia a una banca russa in tutto il mondo con chiunque commerci.
Quindi stanno perseverando nella stessa politica adottata sinora. La novità è che un funzionario di alto livello del Tesoro di nome Neiman, credo si chiami Brent Neiman, ha annunciato che, di recente, si è discusso di sistemi di pagamento transfrontalieri. Non ha fatto riferimento esplicito ai Brics, ma è ovviamente quello di cui stava parlando. E ha annunciato che gli Stati Uniti non avrebbero mai tollerato la formazione di un sistema alternativo, e che qualsiasi tentativo di crearne uno sarebbe stato distrutto. Il suo annuncio equivaleva a dire che lanceranno un attacco finanziario a qualsiasi operazione in corso che miri a creare un sistema di pagamento alternativo. Quindi proporrei alle persone che ascoltano e alle persone che partecipano a questa discussione, di tenere a mente tutte queste diverse componenti, che coprono varie aree strategiche, in qualche modo diverse, ma in realtà del tutto coerenti con ciò che stiamo osservando ora in Ucraina.
E mi riferisco non solo agli attacchi che provengono dagli Stati Uniti, ma anche, chiaramente, a quelli che provengono da Londra e da Parigi. E mi devo dichiarare d’accordo con il colonnello Brossard, che recentemente ha pubblicato un articolo in cui ci ha messo in guardia sul fatto che Washington ha attuato questa strategia dopo essersi consultata con Londra e con la Francia. E che Londra, in tutta questa faccenda, ha sempre giocato il ruolo principale nell’escalation fino a portarci ai livelli di pericolo stratosferico in cui ci troviamo oggi. Quindi abbiamo questo tipo di approccio. E stanno approfittando di questo periodo di transizione, nella speranza di farla franca. Penso che questi elementi aggiuntivi chiariscano la visione per determinare le caratteristiche della terza opzione.
Negli Stati Uniti abbiamo forze da mobilitare. Questo è il motivo per cui esiste l’International Peace Coalition. Questo è ciò che ognuno di noi sta facendo in vari modi. E plaudo a ciò che Scott Ritter sta proponendo con queste manifestazioni di piazza. Siamo visibili. A complemento di ciò, lo Schiller Institute ha convocato una conferenza internazionale di due giorni, il 7 e l’8 dicembre, per discutere proprio di questi temi, perché c’è un intero mondo al di fuori degli Stati Uniti. Ci sono 4,7 miliardi di persone che ora fanno parte dei Brics. Si tratta della maggioranza dell’umanità e, credetemi, stanno tutti cercando questa terza opzione. E stanno cercando in particolare il tipo di sistema economico e finanziario alternativo che colpisca al cuore del problema.
Infatti, è proprio l’attuale sistema finanziario che ci sta portando al conflitto, anche nelle tre aree aggiuntive che ho indicato e che vorrei aggiungere a quello che abbiamo già esaminato oggi in modo così approfondito. Stiamo anche pubblicando un opuscolo per discutere i dettagli delle proposte per questa conferenza. Vogliamo spiegare il fatto che una spinta allo sviluppo, comporterebbe miliardi di nuovi posti di lavoro, nessun rifugiato e nessuna guerra. Quindi quello che stiamo cercando di fare è di presentare la nuova architettura alternativa di sicurezza e di sviluppo, di cui avete sentito Helga parlare in così tante occasioni, per la quale c’è una base di sostegno in rapida crescita in tutto il mondo, e per assicurarci che gli Stati Uniti, specialmente con l’arrivo di una nuova amministrazione, si uniscano all’operazione di costruire in contrapposizione alla ricerca dello scontro.
E penso che questo debba essere parte di ciò su cui facciamo appello al presidente eletto Trump, poiché, mentre diciamo che bisogna fermare Biden, impedendogli di continuare quello che sta facendo, dobbiamo anche aggiungere questa componente positiva che definisca una nuova architettura di sicurezza e di sviluppo, che deve sicuramente essere costruita. Se non facciamo anche questo, se non sviluppiamo un contenuto positivo su quella terza alternativa, non ho idea delle conseguenze che potremmo avere da queste altre aree.
L’immagine mentale che mi sono fatto della situazione assomiglia a un MIRV, oppure, forse, a questa nuova arma più sofisticata descritta così bene da Scott. Vediamo che lo scenario si compone di questa élite finanziaria internazionale con sede a Londra, con sistemi secondari provenienti da Wall Street, che sta lanciando attacchi simultanei, con un approccio o la va o la spacca, perché non può tollerare che il mondo sia diverso da come lo vorrebbero loro. E penso che abbiamo un enorme potenziale di sostegno in tutto il mondo se concentriamo le nostre proposte in questa direzione positiva. Quindi questo è ciò che volevo inserire in questa discussione.
[Moderatrice Shiller Institute]
Grazie, Dennis, per questo. E penso che quello che finiremo per fare sia andare rapidamente al periodo di discussione. Ma ho appena ricevuto un messaggio da Dennis.
[Dennis Speed – Shiller Institute]
Vorrei dire qualcosa.
[Moderatrice Shiller Institute]
Certo. Parla pure.
[Dennis Speed – Shiller Institute]
So che Larry ci deve lasciare presto e voglio solo porgli un’ultima domanda. Larry, so che ci devi lasciare perché devi partecipare a un altro podcast, ma vorrei approfondire la tua ipotesi riguardo all’idea di questa azione più ampia. Permettimi di farti una domanda in merito. Come paragoneresti la situazione attuale, per esempio, al tipo di cose che abbiamo visto che erano chiaramente in azione in relazione all’11 settembre e ad altre questioni simili. Non sto parlando semplicemente dell’attacco alle Torri Gemelle, ma mi riferisco all’idea dei preparativi e della collusione da parte del governo ombra in quel particolare attacco. Perché mi pare che tu stia indicando che tutto ciò che viene proposto come causa immediata di quello che sta accadendo, non sia, in realtà, la vera causa. Qual è il tuo punto di vista a riguardo?
[Larry Johnson]
Beh, penso che Barack Obama stia giocando un ruolo molto diretto nella situazione attuale. E cerchiamo di capire che questo non è iniziato quest’anno con la decisione di Trump di ricandidarsi.
Dobbiamo andare indietro fino al 2015, quando la CIA e l’FBI hanno iniziato a collaborare. In quel particolare momento, stavano collaborando per facilitare l’elezione di Hillary Clinton come presidente.
E so per certo che John Brennan istituì una task force alla CIA che raccoglieva specificamente informazioni su tutti i candidati presidenziali dell’epoca, incluso Bernie Sanders. E questo mentre la stagione delle primarie si sviluppava ed è diventato chiaro che Trump sarebbe stato il candidato. A quel punto hanno spostato l’attenzione su Trump. Quindi c’è stata una collaborazione attiva tra l’FBI, la CIA, la National Security Agency e l’intelligence straniera, tutti i componenti dell’alleanza Five Eyes, ma soprattutto il Regno Unito e l’Australia. Erano tutti coinvolti in questo sforzo di intelligence per cercare, a quel punto, di distruggere Trump e di impedirgli di avere qualsiasi tipo di dialogo costruttivo con la Russia. E dobbiamo tornare indietro e chiederci per quale motivo lo stessero facendo. Per me, la cosa più importante è sempre di seguire il flusso dei soldi. Alla radice di questa ossessione per Putin e per la Russia c’è il fatto che Putin ha tagliato fuori gli oligarchi occidentali dall’accesso alle ricchezze della Russia.
Quindi si tratta di una vendetta che deve essere portata a termine ad ogni costo. E penso che sia tutt’ora quello che vediamo all’opera. Dobbiamo comprendere appieno la posta in gioco da un punto di vista economico. Quale rischio corre BlackRock se l’Ucraina dovesse perdere. Ma, in particolare, qual è il rischio economico per il Regno Unito. Quindi credo che sia sempre importante seguire il flusso dei soldi. Ci sono un sacco di soldi a rischio in questa situazione. Niente di tutto questo ha a che fare con la libertà politica, la democrazia oppure i diritti umani o qualsiasi altra idiozia, perché questa gente non crede nella democrazia, nella libertà oppure nei diritti umani. Credono nel denaro e nella capacità di controllare. E Putin rappresenta una minaccia esistenziale per l’Occidente perché ha distrutto la loro capacità di controllare e di manipolare altri paesi.
Quindi, penso che Barack Obama sia uno strumento importante in tutto questo. Di certo non sta prendendo le decisioni. è semplicemente un portaborse. Gli dicono che cosa bisogna fare e lui distribuisce le istruzioni a tutte le persone in gioco.
Allora questo video chiude un po’ il quadro e in un certo senso anticipa la crisi che abbiamo visto in Siria, quindi le considerazioni fatte dai membri dello Shiller Institute non erano accampate per aria, ma erano in qualche modo una previsione molto accurata di quello che sarebbe successo poco dopo. Dobbiamo tenere presente alcuni fattori importanti. Innanzitutto il fatto che i Stati Uniti stanno tornando in direzione di una politica realista, i russi stanno già usando una politica di questo genere come per i cinesi e la politica realista prevede che la sopravvivenza dello Stato abbia precedenza rispetto a successo economico.
Quindi laddove gli speaker dello Shiller Institute citano il fatto che l’assenza di guerra potrebbe favorire un maggiore livello di benessere, una migliore evoluzione economica, diciamo quello che poi è il prodotto della pace. Dal punto di vista dei realisti questo è secondario se la nazione in quanto tale è a rischio, è a rischio di sopravvivenza, cosa che è permanente perché se avete seguito gli ultimi video vi siete resi conto che l’attuale sistema di distruzione reciproca assicurata mediante testate nucleari, tale per cui non esiste nessuna difesa e di conseguenza qualsiasi nazione può essere distrutta in qualsiasi momento e la sopravvivenza di una nazione non è assolutamente garantita da nessuna delle attività che il governo possa fare, salvo che inventi un qualche tipo di schermo, qualche tipo di difesa che finalmente dopo decenni e decenni possa essere efficace nei confronti di un bombardamento nucleare. Fino a che quello non succederà gli stati saranno incapaci di difendere il proprio popolo, saranno quindi incapaci anche di difendere il proprio territorio, la difesa del confine sarà sempre un problema e in generale saranno sempre proiettati verso conflitti o guerre che non sono positive per lo sviluppo economico ma che vengono considerate prioritarie.
Tenete un altro presente che gli psicopatici non possono tollerare che gli altri stiano bene o che abbiano successo e reagiscono con estrema violenza qualsiasi forma di prosperità o crescita economica e inoltre non si fermano mai. Quindi una volta che identificano un’area che sta crescendo che sta prosperando faranno di tutto per abbatterla, distruggerla, a meno che vengano fermati fisicamente. Non si convince con le parole, non li si convince neanche con le minacce, anche perché dal loro punto di vista loro sono gli unici che hanno motivi e ragione di vivere e di sopravvivere, tutti gli altri possono anche tutti morire, anzi sarebbe meglio che lo facessero. Quindi il proporre un’evoluzione in direzione di maggiore crescita non funziona, non funziona con questi soggetti e finché questo tipo di soggetti sono in qualche modo al potere o vicino al potere non cambierà praticamente nulla. Quello che invece giustamente la proposta da Schiller Institute identifica è che è necessario colpire il problema al cuore, vale a dire nel centro finanziario, perché è solo l’attuale sistema finanziario in cui viviamo che permette questo tipo di strutture, questo tipo di aberrazioni enormi.
Se notate, è stato proprio con l’avvento di questo sistema finanziario, inizio di anni ‘900 del secolo scorso, che è stato possibile avere la prima guerra mondiale e se fate il nuovo caso la prima guerra mondiale in realtà non è mai veramente finita, la seconda guerra è stata la prosecuzione della prima. La terza guerra mondiale non è facilmente identificabile perché se la consideriamo come una guerra nucleare durerà 72 minuti, quindi sarà una guerra estremamente breve e non è una guerra di cui ci dobbiamo preoccupare oggi, nel senso che nel caso succedesse domani il discorso è chiuso, non ci sono altri discorsi da fare.
Quello che però noterete è che di nuovo anche la seconda guerra mondiale non è mai finita perché subito dopo la seconda guerra mondiale c’è stata la guerra fredda, dopo la fine della guerra fredda con il crollo dell’Unione Sovietica c’è stata la guerra al terrorismo, terrorismo che è stato costruito dagli stati, soprattutto occidentali, che volevano avere un nuovo avversario, visto che l’Unione Sovietica non c’era più, e una volta che oggi il terrorismo si sta smontando abbiamo di nuovo la Russia, visto che hanno modo di ripescare sempre un nuovo nemico o hanno altri nemici che vengono creati all’occasione secondo dei casi, anche perché di nuovo uno psicopatico è costantemente in conflitto con tutto e con tutti e cercherà in ogni modo in ogni maniera di far scoppiare o una guerra, se non ci riesce una guerra, una guerra fredda, o se non riesce una guerra fredda perlomeno una rivoluzione o un collasso, un corollo economico, diciamo qualsiasi cosa riesca a fare perché è la cosa che fa, non ci sono altre cose di cui si occupa realmente. Quindi Trump fortunatamente vuole spostare lo scontro sul fronte economico, questo dovrebbe ridurre la tensione sul fronte militare, ma non esclude la possibilità che comunque il confronto militare prosegua in un secondo momento, nel momento in cui Trump non sia più a casa bianca oppure nel momento in cui l’attività di Trump non sia abbastanza efficace.
Noi oggi abbiamo ancora un periodo abbastanza lungo prima che Trump si insedi e in questo periodo potrebbe letteralmente succedere di tutto, anche perché ci sono persone che sono assolutamente motivate e dedicate al fatto che non entri alla casa bianca, ma anche qualora arrivasse alla casa bianca noi sappiamo già che gli eventuali discorsi di pace e gli accordi della trattativa con i russi saranno relativamente lunghi, questo perché i russi hanno una serie di esigenze che vanno al di là dell’Ucraina, perché in Europa non c’è ancora una disponibilità a porre fine alla guerra, in Gran Bretagna non ci sarà mai sicuramente, e gli stessi ucraini non sono disposti a rinunciare a porzioni importanti del loro territorio, anche perché l’attuale regime sostanzialmente criminale che c’è al governo in Ucraina ha interesse a proseguire questa guerra all’oltranza perché ci guadagna alla grande e non ha nessun interesse a salvare la vita dei propri cittadini di cui non ha nessuna considerazione, quindi non c’è modo di pensare a un accordo che metterà accordo tutti e che possa essere raggiunto in un tempo relativamente breve.
Quello che Trump potrà fare realisticamente è comunque avviare delle trattative e quindi abbassare la tensione, vietare alcuni attacchi che possono essere provocatori, estremamente provocatori, come l’ultimo attacco fatto con gli ATACMS, questi missili a medio raggio americani, tagliare o ridurre drasticamente i fondi all’Ucraina che quindi dovrà andare a prendere i soldi altrove, magari in Europa, ma che comunque avrà molte meno risorse per continuare a operare visto che l’intera struttura governativa, compresa le pensioni, devono essere pagate negli Stati Uniti e poi riducendo anche il flusso di armi, di modo che a un certo punto gli ucrani siano costretti ad arrendersi perché non avranno più nulla con cui combattere. Però questo richiederà tempo e richiederà probabilmente diversi mesi e è possibile che alla fine anche i russi vogliono tirarla un po’ per le lunghe per ottenere un effetto in stile Vietnam, vale a dire iniziare le trattative, portare avanti il conflitto, sicuramente i russi non saranno disposti a un cessato il fuoco, e portare avanti le trattative mentre nel frattempo conquistano più terreno, contando anche sul fatto che le trattative in corso riducano anche il morale ulteriormente delle truppe ucraine e quindi ci può essere un cedimento prima o una possibilità di conquistare più terreno.
Lo stesso Putin ha iniziato a parlare negli ultimi giorni di Nova Rossia che è un termine piuttosto diciamo incerto perché per alcuni indica le regioni di Zaporozhye e le regioni di Kherson che si aggiungono al Donbass, quindi due delle quattro regioni che la Russia dichiara di aver annesso a fronte del referendum che hanno realizzato nel 2022, se non sbaglio, e sulle quali rivendicano l’autorità, ma potrebbe anche includere altre aree che vanno al di là di queste due regioni e del Donbass perché Nova Rossia era un’area decisamente più vasta ai tempi dell’impero russo e includeva anche la costa, quindi aveva un’area decisamente più vasta e perciò credo che Putin stia buttando un po’ le mani avanti per mettersi in condizioni migliori durante il negoziato. Rimane il fatto che i russi hanno dichiarato di essere disponibili a negoziare con Trump, quando parlano male degli Stati Uniti parlano della attuale amministrazione, quindi fanno attenzione a non attaccare Trump, anche perché comunque Trump finora non ha avuto una responsabilità diretta in questa particolare guerra, e segnalano in vari modi che vedono di buon occhio un inizio delle discussioni, anche perché dal loro punto di vista le discussioni vere devono essere fatte con gli Stati Uniti, vogliono trovare un accordo di collaborazione a livello globale con gli Stati Uniti, una possibile riduzione degli armamenti nucleari, soprattutto quelli di raggio intermedio che si troverebbero in Europa, e un quadro di difesa complessiva, di sicurezza complessiva a livello mondiale, al quale sicuramente sarebbero interessati anche i cinesi. Quindi vedremo come andrà a finire.
Sappiamo bene che per prevenire l’elezione di Trump si sono mobilitate le varie agenzie dei Five Eyes, con particolare enfasi da parte della Gran Bretagna, che ha fatto di tutto per fare in modo che Trump non venisse eletto in quest’ultima elezione e anche nell’elezione del 2016. Quindi ci immaginiamo, anche se non ho modo di essere nella sua testa, che Trump sarà più cauto nei confronti dei britannici a questo giro e che cercherà di portare avanti una politica anche finanziaria e economica che lo distacchi progressivamente dagli interessi britannici. Con Israele non potrà fare molto perché è legato a filo doppio come tutti i politici americani, però quello potrebbe essere un problema più facilmente gestibile. Si parla di BlackRock in questo video e sicuramente BlackRock ha degli interessi in Ucraina, però BlackRock investe i soldi di altri, è un gestore di fondi. Qualora l’operazione in Ucraina non vada a buon fine, vuole dire che alcuni dei suoi investitori avranno perso dei soldi. L’importante è che BlackRock li recuperi in qualche altro modo e il risultato delle recenti mosse di BlackRock in direzione di Bitcoin, con il grande successo che ha avuto il fondo di investimento basato su Bitcoin lanciato da BlackRock quest’anno, potrebbero più che compensare i mancati guadagni che andrebbero perduti con una sconfitta in Ucraina.
È diversa la situazione del governo britannico che ha giocato moltissimo sull’Ucraina e più che del governo direi la famosa City di Londra che con la sconfitta in Ucraina perde definitivamente la possibilità di mantenere il controllo del sistema finanziario globale, perde la possibilità di mantenere il circuito dell’euro dollaro che controlla la Londra predominante e che quindi si affaccia verso un periodo di declino definitivo e inevitabile e che quindi combatterà in tutta maniera in tutti i modi e che troverà probabilmente anche antagonismo da parte degli Stati Uniti medesimi che da quando sono sganciati dal sistema dell’euro dollaro britannico a settembre di quest’anno stanno cominciando a muoversi per i propri conti, vogliono riprendere il controllo dei propri dollari e vogliono soprattutto fare una politica monetaria che sia indipendente e che sia in grado di recuperare almeno in parte le norme debito pubblico che hanno gli Stati Uniti.
Quindi questo è un po’ il quadro generale che è un quadro positivo se lo guardiamo dal punto di vista di potenziale scontro nucleare però un quadro ancora incerto su quello che potrebbero essere le evoluzioni in termini di guerra in Ucraina per il 2025 e quindi quando potrà finire e come potrà finire perché potremmo anche trovarci nelle situazioni in cui gli Stati Uniti si disimpegnano ma gli Ucraini con il supporto della dell’Unione Europea e dei britannici possono comunque continuare ancora per un po’. Sappiamo che c’è stato recentemente un corpo di Stato in Corea del Sud che aveva l’obiettivo di fornire agli Ucraini nuove risorse in termini di armamenti e di munizioni e quindi il Presidente ha cercato di scavalcare il Parlamento che invece era contrario facendo un vero e proprio corpo di Stato adesso il Presidente è sotto impeachment probabilmente verrà rimosso e quindi anche questa opportunità verrà tolta ma è possibile che comunque gli Ucraini possono portare avanti questo conflitto ancora per un po’ e quindi creare problemi persistenti per il continente europeo che già si trova in difficoltà economiche piuttosto importanti. Poi abbiamo visto recentemente il crollo della Siria, crollo che è dovuto a tutta una serie di fattori il primo dei quali è una fortissima corruzione interna dello stesso regime siriano che a quanto pare si è venduto ampiamente ai Sauditi piuttosto che agli Israeliani, tant’è che c’è circolato un articolo da parte di persone del Deep State quindi che dovrebbero essere informate in questo senso e che dicono che in effetti le recenti uccisioni di personaggi importanti dell’Iran in territorio siriano sono state possibili da parte di Israele, sono state possibili perché i Siriani stessi hanno passato l’informazione Israele.
E del resto abbiamo visto che l’intero esercito siriano si è rifiutato di combattere, avevano 200.000 uomini e dovevano affrontare in realtà circa 5.000 cosiddetti terroristi perché poi gli altri erano nel totale di 15.000, i veri combattenti preparati erano 5.000, nessuno dei quali era nativo del Medio Oriente, c’erano alcune truppe speciali turche e c’erano parecchi cinesi, quindi un contingente piuttosto particolare, però 200.000 uomini avrebbero dovuto farcela con facilità a sconfiggere anche gli eventuali 15.000 che hanno cercato di rovesciare e sono riusciti a rovesciare il regime di Assad. Tra l’altro i russi siano già detti disponibili ad a dare una mano, avevano già ucciso 2.000 dei 15.000 terroristi con i loro attacchi aerei, gli iraniani erano pronti a intervenire, però Assad ha detto di no, non voleva nessun tipo di appoggio e lui stesso a quanto pare ha diramato l’ordine alle forze armate siriane di non combattere. Un comportamento decisamente strano se confrontato con quanto è successo nella precedente guerra civile dove i siriani hanno combattuto tenacemente fino in fondo, fino all’ultimo uomo per difendere il proprio territorio, per poi essere anche aiutati dagli iraniani e dai russi in una certa misura, mentre invece questa volta hanno ceduto e improvvisamente l’intero stato è crollato al punto che Assad è fuggito in Russia con la propria moglie lasciando gran parte dei propri parenti, anche i prossimi, in Siria a farsi ammazzare.
Oggi in Siria c’è un governo, diciamo perlomeno pseudo governo nominale di Al-Qaeda perché l’organizzazione che è arrivata al potere è una frangia evolutiva di Al-Qaeda che è finanziata naturalmente dai turchi, dall’Israele, dalla Gran Bretagna, dai francesi, mi sembra che siano di mezzo anche i tedeschi e naturalmente gli americani.
Quindi Al-Qaeda che dovrebbe essere alle origini del famoso attentato del 11 settembre ha sempre a quanto pare lavorato per la NATO in qualche maniera e oggi ne abbiamo avuto la conferma. Sicuramente un ruolo centrale è stato giocato dai turchi, i turchi volevano riconquistare una sfera di influenza nel nord della Siria, in particolare vogliono eliminare i kurdi, in questo momento sono combattimenti tra le truppe, diciamo, sostenute direttamente dai turchi e i kurdi, quindi siamo in una situazione paradossale dove i kurdi sostenuti dai stati uniti combattono contro i kurdi e i terroristi sostenuti dai turchi, una guerra per procura tra due nazioni della NATO. Sappiamo che gli israeliani hanno occupato le alture del Golan allargando la propria presenza in quell’area e che hanno distrutto con dei bombardamenti a tappeto l’intera infrastruttura militare siriana con bombardamenti di una copertura massiccia veramente impressionante, han distrutto tutto, tutto quello che c’era, tutto quello che potevano trovare, anche perché volevano essere sicuri che uno, i famosi terroristi che si dichiarano comunque amici di Israele, questi terroristi di Al-Qaeda, avrebbero potuto usare queste armi e anche perché Israele vuole spiare la strada in modo da poter a questo punto bombardare Iran senza avere il rischio di essere ostacolata dalla contraerea siriana che a questo punto non c’è più.
Adesso è possibile per Israele attaccare direttamente il territorio iraniano e probabilmente lo farà. I russi sono in procinto probabilmente di andarsene, i turchi stanno facendo di tutto per farli restare, i terroristi non hanno attaccato nessun russo, anzi li stanno lasciando passare indenni, anche perché i turchi hanno detto di assolutamente assicurarsi che nessun russo venga toccato. Sappiamo in ogni caso che il primo ministro uscente, quindi Assad, della Siria aveva mostrato un certo tipo di antagonismo nei confronti degli iraniani negli ultimi tempi, creando una serie di barriere impedendo le attività degli iraniani all’interno della Siria e aveva anche disatteso le richieste da parte dei russi che avevano invitato più riprese a dialogare con Erdogan per chiarire la situazione della regione al nord della Siria in cui si trovavano appunto questi terroristi, perché Erdogan aveva il problema naturalmente dei kurdi e voleva cercare di risolverlo amichevolmente.
Siccome Assad si è rifiutato di incontrarlo ripetutamente, alla fine Erdogan ha colto la palla al balzo e ha scatenato questo gruppo che avrebbe dovuto in realtà semplicemente esercitare pressione, riconquistare un’autostrada per creare pressione su Assad in modo che si decidesse a scendere a patto con i turchi, in realtà questo gruppo non ha trovato nessuna resistenza quindi ha occupato tutta la principale città siriana che tuttavia non sarà in grado di presidiare. Quindi quello che succederà è che avremo una balcanizzazione della Siria, la Siria è comunque una nazione creata in modo artificiale, vale a dire il territorio è stato definito dai francesi dopo la prima guerra mondiale, se non sbaglio, mescolando insieme razze diverse che quindi sarebbero state o tribù diverse, scusate, non razze, tribù diverse, o tipi di popolazioni, ceppi differenti che sarebbero stati in costante conflitto, cosa che vediamo oggi manifestarsi, e quindi era instabile fin dal principio.
Era uno dei tre stati islamici con caratteristiche non religiose, quindi con un governo non religioso, l’altro era l’Iraq e l’unico che resta è l’Egitto a questo punto, e perciò era in viso ai diciamo gli estremisti islamici religiosi, era in viso a Israele, era in viso ai britannici e francesi, insomma non c’era nessuno che avesse simpatia per i siriani, tranne i russi che avevano un rapporto con la precedenza, gestione, la famiglia di Assad è stata al governo per molto tempo, quindi i russi avevano dai tempi dell’Unione Sovietica dei rapporti particolari, potevano avere interesse ad avere una presenza all’interno della Siria, oggi per i russi questa presenza è relativamente poco importante, perché hanno armi a sufficienza per poter intervenire in tutta l’area del Medio Oriente a distanza e non hanno necessariamente bisogno di avere una base in Siria nonostante i turchi stiano premendo affinché arrestino e quindi è probabile che vedremo che se ne vadano. Quindi la Siria è stata in un certo senso un colpo di fortuna per chi voleva vedere cadere Assad e nessuno si aspettava che sarebbe caduto così in fretta così facilmente, tant’è che stanno tutti correndo a ripari per cercare di capire come o garantirsi la parte del territorio, nel caso israele, oppure conquistare, per lo meno sottomettere i Curdi da parte dei turchi, qualsiasi altro movimento ci possa essere.
La Siria era anche un mercato importante, ancora un mercato importante, per il giro di droga in tutto il Medio Oriente, quindi su tutte le bande legate ai cartelli della droga che stanno combattendo contro i terroristi o che fanno parte del gruppo dei terroristi, quindi sarà un caos probabilmente per lungo tempo e verrà alla fine spezzettata e suddivisa. Questo naturalmente crea incertezza nel Medio Oriente, crea confusione e crea maggiori prospettive per una guerra con l’Iran, ma anche crea delle opportunità per lo stesso Trump che potrebbe entrare nella sua presidenza facendo un accordo con l’Iran. L’Iran a questo punto ha interesse a scendere a patti potenzialmente con gli Stati Uniti, vuoi per togliere una parte delle sanzioni, vuoi per essere un po’ più protetto nei confronti di un’espansione di Israele che in mancanza del sostegno americano non potrebbe avvenire e avendo perso, o per lo meno essendosi complicata decisamente, la linea di rifornimento di Hezbollah in Libano da parte di l’Iran che passava attraverso la Siria, l’intera asse di resistenza si sta un pochino diciamo, non dico sgretolando, però si sta abbastanza avvizzendo anche perché ci sono dei problemi logistici che l’Iran dovrebbe affrontare e che forse non vuole affrontare, anche perché si rende conto che la Siria sarà un caos da qui in avanti, quindi potrebbe far passare anche magari attraverso il mercato nero armi e rifornimenti di Hezbollah, però sarebbe sempre una situazione molto incerta.
E tutto sommato, forse anche per l’Iran l’esperimento siriano si è concluso male, anche perché comunque non sono riusciti a diffondere la loro versione di religione in Siria, anche perché comunque Hezbollah oggi è in difficoltà e perciò l’Iran potrebbe essere trascinato all’interno di problemi più grandi di quelli che potrebbe gestire e soprattutto l’Iran non vuole una guerra con gli Stati Uniti, quindi potrebbe essere che alla fine Trump possa cavalcare questo rovescio inatteso del regime siriano per poter concludere un accordo con l’Iran, scongiurare una guerra con l’Iran e nel frattempo cercare di chiudere la guerra in Ucraina e poi dopo si vedrà e poi concentrarsi sugli aspetti economici. Quindi direi la situazione è piuttosto fluida, ci dobbiamo aspettare sorprese probabilmente da qui al 20 gennaio, magari anche dopo il 20 gennaio, però da qui al 20 gennaio è la fase sicuramente più critica, ma c’è anche da dire che per esempio il crollo della Siria ha dato molta soddisfazione a quello che potrebbe essere il gruppo dei neoconservatori americani che a questo punto si sentono di aver comunque conquistato qualcosa, di aver avuto un risultato dell’attività che è durata 30 anni per poter far cadere il regime siriano e questo potrebbe indurli a dare più spago a Trump, a non fare attività eccezionali per impedirne l’insediamento.
Dopodiché vedremo come si svilupperanno le cose. Di certo stiamo entrando in una fase finanziaria estremamente particolare perché il sistema attuale sta morendo e quello nuovo non si è ancora definito in modo preciso e fino a che non succederà, non ci sarà un avvicendamento, speriamo non necessariamente cruento, non troppo cruento, visto che questi cambiamenti comportano sempre guerre, potremmo trovarci dall’altra parte del problema senza avere una catastrofe che potrebbe vederci come potete tutti quanti o senza avere un degrado significativo delle condizioni politiche economiche di sicurezza dell’Occidente in particolare. Quindi vedremo. Di certo è che siamo ancora in fase critica ma le cose stanno andando meglio, questo è un po’ il messaggio. Nelle prossime settimane ci auguriamo di passare un Natale tranquillo
Roberto Mazzoni