Dopo dodici giorni di protesta il Freedom Convoy presidia ancora le strade di Ottawa, in particolare bloccando l’accesso all’area in cui si trova il parlamento. La polizia di Ottawa è intervenuta in tutti i modi per costringere in convoglio ad andarsene, facendo innanzi tutto pressioni sulla piattaforma GoFundMe affinché bloccasse le donazioni a favore dei camionisti presenti ad Ottawa, che però hanno trovato altre fonti di finanziamento come descritto nel video 161.
Nel frattempo la protesta si è estesa in molte altre aree del Canada, tra cui la città di Toronto, che rappresenta il centro economico del Canada, e quella di Quebec che è il centro della comunità francofona. Ci sono anche numerosi blocchi nei posti di frontiera con gli Stati Uniti come descritto in questo servizio della televisione indiana WION.
Dal video comprendiamo che il capo della polizia di Ottawa, Peter Sloly , è disposto a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di fermare la protesta e ha ammesso pubblicamente di essere stato il principale responsabile, insieme al sindaco Jim Watson, per il blocco delle donazioni su GoFundMe.
Poiché molti dei poliziotti della capitale hanno familiarizzato con i camionisti, il capo della polizia li ha allontanati e ha fatto intervenire poliziotti diversi, armati di tutto punto, per sequestrare taniche di benzina e per smontare le tende vicino all’area del parlamento dove si trova il nucleo del convoglio.
Ha anche arrestato 13 persone che portavano benzina oppure cibo ai camionisti e ha annunciato che arresterà chiunque porti loro benzina. Come risposta, moltissimi canadesi si sono mobilitati per le strade con numerose taniche alcune vuote oppure piene d’acqua come vediamo in questo video.
Gli avvocati dei camionisti hanno fatto ricorso a un giudice che ha ordinato alla polizia di restituire le taniche ai camionisti, cosa che i poliziotti hanno fatto, riempiendole però per metà d’acqua così da sabotare i motori e i sistemi di riscaldamento dei camion. Fortunatamente, i camionisti hanno sottoposto tutte le taniche al test e hanno sventato la mossa a tradimento.
Nonostante la sentenza del giudice, la polizia ha continuato a sequestrare le taniche e i canadesi hanno continuato a portarle così da mantenere al caldo gli occupanti dei autoveicoli.
Un altro giudice, che ha ricevuto una causa di gruppo intentata da alcuni abitanti del quartiere, ha riconosciuto il diritto dei camionisti di essere a Ottawa, ma ha ordinato loro di smettere di suonare il clacson di notte.
Un’altra linea di attacco viene dal consiglio comunale di Ottawa che ha definito i camionisti come terroristi. Hanno ipotizzato un piano per sottrarre ai camionisti i bambini che vivono con loro. Questi ultimi sono chiaramente un ostacolo per un attacco in forza da parte della polizia. La sottrazione dei bambini da parte dei servizi sociali canadesi avrebbe la motivazione di proteggerli da pericoli incluso quello dello smog e dalle condizioni sanitarie inadeguate.
Tucker Carlson insieme al giornalista e editore Ezra Levant, ci chiarisce la situazione. Tenete presente che la polizia reale canadese a cavallo è il nome tradizionale del gruppo scelto di polizia federale del Canada. Ormai non vanno più a cavallo, ma sono al servizio del governo federale come forma di gendarmeria specializzata.
Il fatto che i camionisti siano violenti è un’assurdità come dimostrato dal prossimo video che mostra un momento della manifestazione davanti al Parlamento canadese.
Ma i camionisti hanno già raggiunto alcuni obiettivi importanti. I governatori delle regioni di Alberta e di Saskatchewan hanno annunciato l’immediata abolizione di tutti gli obblighi vaccinali nelle proprie aree e l’opposizione a nuovi mandati che Justin Trudeau vorrebbe imporre. I camionisti che stanno bloccando il passaggio di confine con gli Stati Uniti nell’area di Alberta hanno comunque detto che manterranno il blocco fino a che saranno sicuri che gli obblighi non saranno mai più ripristinati.
Nel frattempo c’è un po’ di movimento anche al parlamento federale dove la nuova leader temporanea dell’opposizione, Candice Bergen, ha tenuto una serie di discorsi pubblici contro Trudeau. Nel prossimo video vi proponiamo il primo di questi discorsi.
Notiamo che diversi cosiddetti esperti governativi che hanno regolato la risposta statale alla pandemia in diverse nazioni, tra cui anche Anthony Fauci negli Stati Uniti, cominciano a dire che sia tempo di togliere tutte restrizioni, magari gradualmente.
Anche diversi governatori di stati gestiti dal Partito Democratico negli Stati Uniti hanno cominciato a togliere le restrizioni a dispetto della posizione di Joe Biden, mostrando che temono per il risultato delle prossime elezioni.
Anche a seguito della protesta dei camionisti canadesi, si vede un cambio della narrazione internazionale che vede emergere sempre più numerose le nazioni che dichiarano di voler togliere tutte le restrizioni. Per capire la portata della protesta in Canada vi propongo un montaggio che mostra i camionisti in marcia nel paese e i sostenitori che li appoggiano.
Appare comunque evidente che Justin Trudeau e il suo governo non vogliano scendere a patti e che un intervento massiccio della polizia sia imminente nelle strade di Ottawa. In una conferenza stampa, i leader dei camionisti hanno descritto la loro strategia.
Il nuovo portavoce dei camionisti si chiama Tom Marazzo ed è un ex ufficiale delle forze armate canadesi e un professore. Ha una buona capacità espressiva e negoziale. La sua richiesta di dialogo è rimasta inascoltata e l’attacco in massa della polizia sembra imminente.
Comunque, in caso di loro arresto sono già pronti i rimpiazzi. Alla conferenza erano presenti anche due dei medici di punta in Canada per l’opposizione agli obblighi vaccinali. Il medico che parla nella conferenza è Paul Alexander, che ha partecipato come consulente dell’amministrazione di Donald Trump dove aveva cercato di promuovere l’immunità di gregge come approccio alla pandemia, ed è affiancato da Roger Hodkinson un altro accademico molto conosciuto in Canada.
Nel frattempo nessuno, nemmeno dal partito conservatore, si sta facendo avanti per mediare una soluzione. Anzi Candice Bergen ha appena invitato il convoglio ad andarsene. Come risposta alcuni camionisti hanno cominciato ad occupare l’aeroporto di Ottawa e continua l’occupazione del ponte Ambassador che collega il Canada con la città di Detroit e rappresenta il principale passaggio verso gli Stati Uniti sul quale passa circa un terzo di tutti gli scambi commerciali. Questa è una postazione strategica per il Freedom Convoy visto che mette pressione sia sulla Casa Bianca sia su Trudeu.
Il blocco di questo ponte rappresenta una perdita di $ 300.000 al giorno in termini di scambi commerciali tra le due nazioni ed ha già fatto infuriare Trudeau e mandato in allarme Gretchen Whitmer, la feroce governatrice dello stato del Michigan che è controllato dal Partito Democratico.
Intanto la protesta di sta allargando anche ad altri punti di passaggio tra USA e Stati Uniti e rischia di bloccare buona parte dell’economia canadese, con gravi conseguenze anche per gli USA mentre si prepara anche un convoglio della libertà statunitense che dovrebbe partire il primo di marzo.
La protesta in Canada si è anche allargata alla città di Vancouver, sull’oceano Pacifico, dove il convoglio aveva avuto origine.
Data la posizione intransigente di Trudeau, la proposta è destinata a durare a lungo ed allargarsi anche molto al di fuori del Canada.
Roberto Mazzoni