Ucraina: il segreto di Pulcinella – MN #184

Questo video è la prosecuzione del video numero 183 in cui abbiamo descritto la situazione in Ucraina dopo le offensive ucraine nelle zone di Kherson e Zaporizhzhia nel sud, che sono state vinte dai russi, e l’offensiva ucraina di Kharkiv, nel nord, che è stata vinta dagli ucraini.

È importante vedere il video 183 prima di vedere questo in modo da avere una visione completa, inoltre consiglio di vedere o rivedere i video 181 e 182 in cui si parla delle tecniche di propaganda applicate alla guerra.

Appare chiaro che la guerra in Ucraina sia entrata in una nuova fase e nell’intervista che segue capiremo meglio perché.

L’intervista è condotta da Kim Iversen, una popolare giornalista indipendente americana che si dichiara di sinistra.

L’intervistato è Scott Ritter, ex ufficiale di intelligence del Corpo dei Marines statunitense che ha lavorato a lungo nella NATO in varie campagne, tra cui anche lo smantellamento controllato di numerose testate nucleari sovietiche. Ha quindi una conoscenza abbastanza approfondita della realtà militare russa come pure di quella statunitense.

Nel video si parla di SWAT Team, vale a dire i corpi di polizia con armi di livello militare che vengono utilizzati nelle grandi città americane per operazioni di ordine pubblico particolarmente pericolose.

Noterete che Ritter è abbastanza critico dell’attività russa in questa campagna quindi non ha una posizione di parte, ma trasferisce le informazioni per come le ha raccolte in base alla propria vasta esperienza sul campo. Guardiamo insieme questa intervista che è relativamente lunga e poi ne discuteremo insieme i contenuto.

L’esperto della NATO ci dice che cosa è successo in Ucraina

[Kim Iversen]

Si unisce a noi l’ex ufficiale dell’intelligence del Corpo dei Marines, Scott Ritter. Grazie per essere con noi. In Ucraina stanno succedendo molte cose in questo momento.

[Scott Ritter]

Bene, grazie per avermi ospitato.

[Kim Iversen]

In effetti c’è un importante contrattacco a sorpresa da parte dell’Ucraina nella regione di Kharkiv, e gli ucraini sono stati in grado di recuperare una notevole quantità di terreno. So che molte persone ora stanno dicendo che questo è il punto di svolta. Dicono che l’Ucraina è finalmente passata all’offensiva piuttosto che rimanere sempre sulla difensiva. Voglio sapere come la vedi dal tuo punto di vista . Prima di tutto, una domanda che penso molti di noi abbiano sull’argomento è quali sono i conteggi delle vittime a questo punto della guerra. Perché sto sentendo da numerose fonti, che sul fronte russo ci sono dai 50000 ai 70.000 morti. E sul fronte ucraino non sembra che riusciamo ad ottenere un numero chiaro. Hai quei numeri a portata di mano?

[Scott Ritter]

Non ho nulla di ufficiale perché nessuna delle due parti pubblica statistiche ufficiali.

Bisogna valutare la totalità del campo di battaglia nel tempo, l’intensità del combattimento, il terreno su cui si è combattuto, eccetera. Penso che possiamo dire con relativa certezza che, prima dell’inizio di questa offensiva, il numero totale di morti e feriti sul fronte degli ucraini era compreso tra le 250.000 e le 300.000, con circa 80.000 caduti. Le perdite russe erano probabilmente tra i 15.000 e i 20.000 morti e altri 35.000 o 40.000 feriti. Quindi un totale di morti e feriti sul fronte russo compreso tra le 50.000 e le 60.000.

Uno dei motivi per cui questa stima dovrebbe essere corretta riguarda la natura della guerra in corso. La maggior parte di queste vittime ha avuto luogo una volta che la Russia è passata alla fase due della sua operazione militare, trasformandosi in un vero e proprio tritacarne, come lo chiamo io, mentre liberava le regioni di Lugansk e Donetsk nell’Ucraina orientale. Gli ucraini parlerebbero di occupazione invece che di liberazione. qui sto cercando di essere imparziale. Quindi, a mano a mano che acquisivano territorio, i russi hanno perfezionato un algoritmo militare, un approccio che ha massimizzato le vittime ucraine, e minimizzato le perdite russe.

Ma questo ha rallentato parecchio l’avanzata, perché richiedeva che i russi martellassero le posizioni nemiche con la loro artiglieria, mantenendo una netta superiorità in termini di colpi sparati. I russi sparano 60.000 colpi al giorno, gli ucraini rispondono magari con un massimo di 6000. Questo crea chiaramente un rapporto insostenibile in termini di morte e distruzione. E così la Russia stava prevalendo, e stava facendo a pezzi gli ucraini. Ma questi ultimi sono riusciti a ritirare dal fronte un numero significativo di truppe esperte nel combattimento, sostituendole con riservisti territoriali. E uno dei motivi per cui le vittime ucraine sono così alte, è che gli ucraini mandati al fronte non sono stati addestrati e fungevano unicamente da carne da macello. Fondamentalmente, l’Ucraina ha sacrificato uomini per guadagnare tempo e costruire questa riserva di 30.000 o 50.000 uomini che ha usato nell’ultimo contrattacco. Quindi penso di aver risposto alla domanda sul numero delle vittime.

Da quando è arrivata la contro-offensiva, mi risulta che gli ucraini abbiano subìto perdite terrificanti, ma abbiano comunque conseguito un successo, per il quale dobbiamo fargli tanto di cappello. Ne parleremo tra poco. Ma non c’è dubbio che questa sia una grande vittoria per gli ucraini. Hanno sconfitto i russi nel Nord, nella zona di Kharkiv, ma non li hanno battuti nel sud, dove i russi erano sulla difensiva e hanno resistito all’attacco ucraino. Nel sud, i russi probabilmente hanno ucciso circa quattro, cinque, 6000 ucraini provocando anche una montagna di feriti. È stata una sconfitta devastante per gli ucraini.

[Kim Iversen]

Stai parlando della regione di Kherson, non è vero?

[Scott Ritter]

Sì, Kherson.

[Kim Iversen]

È interessante notare una notizia che è emersa sui media. Alcuni funzionari ucraini sostengono che l’offensiva meridionale sia stata una mossa di disinformazione per distrarre la Russia dalla vera offensiva a Kharkiv. Quindi stanno dicendo che lo hanno fatto per cercare di spostare le truppe russe nella regione meridionale in modo da poter poi condurre l’attacco a sorpresa nella regione di Kharkiv.

[Scott Ritter]

Sì, questa è una tecnica operativa standard in ambito militare. È un attacco diversivo, che aveva l’obiettivo di bloccare i russi in posizione. Si entra con forze significative, si fissa i russi in posizione, li si costringe a deviare i rinforzi per affrontare l’attacco. E considerando il fatto che l’esercito russo ha impegnato solo 200.000 soldati dislocati su un fronte molto esteso, una volta che i russi hanno impegnato le riserve al Sud, e poi l’Ucraina attacca a nord, non ci sono molti altri rinforzi da mettere in campo per rispondere al secondo attacco. E quelli che erano pronti a rispondere avrebbero dovuto comunque attraversare una vasta distanza per spostarsi da sud a nord. Ho tutte le ragioni per credere agli ucraini quando dicono che l’attacco nel sud era in realtà un diversivo per fissare il nemico in posizione, E che lo sforzo principale è stato nel nord dove hanno sfruttato una prima linea russa molto assottigliata. Il fatto stupefacente, è che la linea del fronte russo non era tenuta da forze militari, ma da unità di polizia militarizzate, individui che non disponevano di armi pesanti. Si trattava di milizie territoriali che non avevano mezzi blindati oppure artiglieria pesante.

[Kim Iversen]

Sì, ho letto di questo. Quindi l’area non era sorvegliata dall’esercito russo, bensì da una forza di polizia. Puoi spiegarlo un po’ meglio?

[Scott Ritter]

Certo. Ripetendo quanto ho detto prima, bisogna tenere conto che i russi, hanno un numero limitato di battaglioni dell’esercito, battaglioni dei marines, e battaglioni aviotrasportati che sono impegnati in questo conflitto. E molti di loro sono coinvolti nelle azioni offensive che sono ancora in corso nel Donetsk.

C’è una grande battaglia in corso in una città chiamata Bakhmut e molti di loro sono anche coinvolti nella difesa di Kherson, che è considerata una località molto più strategica di Kharkiv perché protegge la Crimea da qualsiasi approccio militare che provenga dal territorio ucraino. Quindi nell’area di Kharkiv, nel nord, i russi sembrano aver assottigliato le proprie linee di difesa. E invece di rafforzare la presenza di truppe in quel territorio, hanno impiegato unità speciali di polizia. In pratica si tratta di poliziotti dotati di equipaggiamento militare. Sono altamente qualificati nell’antiterrorismo e nel combattere il crimine organizzato e cose di questo genere.

[Kim Iversen]

Stai dicendo che è una specie di SWAT Team.

[Scott Ritter]

Fondamentalmente, hai ragione al 100%, Sarebbe come prendere la SWAT Team di Los Angeles e dire a quei poliziotti che faranno parte di un battaglione provvisorio, e che verranno mandati in prima linea. Voglio dire, questa è gente in gamba. Sanno come usare le armi. Sono disciplinati e coraggiosi, ma non sono soldati. Alcuni di loro potrebbero anche avere esperienza militare, ma all’improvviso si sono trovati di fronte a intere brigate di ucraini dotate di mezzi corazzati, e si sono trovati nel mezzo di uno scontro che li vedeva completamente in svantaggio.

[Kim Iversen]

Perché pensi che l’abbiano fatto? Da quello che stiamo vedendo, hanno lasciato dietro di sé un sacco di artiglieria, quindi perché non hanno messo altro tipo di personale a sorvegliarla? Avrebbero dovuto avere almeno alcuni dei loro soldati a sorvegliare i loro depositi di armi, ma li hanno lasciati nelle mani di una SWAT Team. Perché pensi che l’abbiano fatto?

[Scott Ritter]

Credo due cose. Da una parte, ritengo che i russi siano diventati molto compiacenti a causa dei successi che stavano conseguendo nella liberazione o nell’occupazione del Donbas, e nei combattimenti in generale, dove stavano raggiungendo rapporti di uccisione di dieci a uno o di 15 a uno, il che, tra l’altro, è inaudito. Normalmente, durante una fase di attacco, si perdono dai tre ai quattro soldati per ciascuno dei nemici che uccidi. Qui, invece, uccidono dai dieci ai 15 ucraini per ogni soldato che perdono. Quindi penso che i russi siano diventati compiacenti. Credevano che la vittoria fosse inevitabile.

L’altro problema è quello che definisco l’equivalente moderno del fallimento dell’intelligence israeliana alla vigilia della guerra del 1973, nel periodo dello Yom Kippur, dove gli israeliani non presero sul serio la minaccia di un attacco egiziano attraverso il Canale di Suez. Guarda, il mondo dei social media online è stato in fermento sin da maggio con notizie sull’accumulo di truppe ucraine nell’area di Kharkiv. Si sapeva con precisione dove queste forze si trovavano, nelle vicinanze della città di Kharkiv e simili.

Se i social media, se i generali da poltrona erano in grado di dire che c’era qualcosa che stava per accadere, e conoscevano le unità, ne conoscevano la disposizione, sapevano tutto, si potrebbe pensare che anche i russi lo sapessero. Ma il problema è che penso che i russi abbiano subìto un fallimento dell’intelligence a cui siamo abituati qui negli Stati Uniti, dove forse gli analisti di basso livello stavano magari prevedendo la minaccia con precisione, ma la notizia di tale minaccia che stavano trasmettendo ai loro capi era politicamente scomoda.

Perché se i tuoi capi ti dicono che devi cavartela con 200.000 uomini visto che comunque non te ne daranno altri, diventa difficile andare a dirgli che sta per arrivare un attacco in un certo punto e che servono più truppe, perché è un discorso che i tuoi capi non vogliono sentire. Di conseguenza gli strati intermedi della gerarchia annacquerebbero i rapporti dell’intelligence, minimizzando la minaccia e sopravvalutando la capacità dell’attuale disposizione delle forze. E poi penso che ci sia anche stata negligenza operativa da parte dei russi. Se hai intenzione di avere queste unità che controllano la prima linea, che è quello che stanno facendo, devi dare loro fuoco di copertura che sia in grado di rispondere prontamente. Quello che voglio dire è che devi avere artiglieria dedicata sul posto. Così, quando una delle guardie comunica all’artiglieria che le forze nemiche stanno avanzando, le bombardano immediatamente. I russi invece hanno impiegato più di un’ora per rispondere. E posso dirti che un carro armato ostile può percorrere moltissimo territorio in un’ora. Quindi hanno richiesto il supporto dell’artiglieria e non è arrivato subito. E voglio fare un’altra precisazione. Prima di questa offensiva, la Russia stava combattendo un esercito ucraino addestrato ed equipaggiato dalla NATO.

Questa offensiva è invece stata condotta da un esercito della NATO che utilizza soldati ucraini. È un approccio totalmente diverso. Questi soldati ucraini sono arrivati con nuove tattiche, un nuovo approccio operativo, migliore supporto di intelligence, migliore supporto alla guerra elettronica, migliore addestramento, la capacità di agire in modo deciso al momento del contatto col nemico, cose che gli ucraini non avevano mai dimostrato prima. Questo è un esercito completamente diverso che i russi non erano preparati a combattere. E di conseguenza, i russi si sono trovati surclassati sul campo di battaglia. E questo ha spinto all’arretramento.

Voglio precisare ancora una volta che non è stata una ritirata. Tutti si sono messi a dire che i russi si sono ritirati, in realtà è stato un arretramento, è stato organizzato, è stato disciplinato. Hanno dovuto abbandonare una parte del loro equipaggiamento, ma l’unica cosa che i russi non hanno fatto è subire un gran numero di perdite. Hanno ucciso moltissimi ucraini durante l’arretramento, ma hanno subìto pochissime perdite.

E alla fine della giornata, ecco perché questa offensiva può sembrare buona sulla carta, ma non cambierà davvero il risultato a lungo termine della guerra, perché gli ucraini stanno fondamentalmente bruciando le loro riserve. Ci vorranno quattro o cinque mesi per ricostruire questo tipo di capacità, mentre la Russia ha mantenuto il suo bene più prezioso, che è il suo organico militare. Quindi, in futuro, i russi saranno in grado di riorganizzare le forze e rispondere più rapidamente di quanto non lo saranno gli ucraini.

[Kim Iversen]

A questo proposito, quante vittime ci sono effettivamente state in questa offensiva sul fronte ucraino? Ho domande su questo, perché ci sono stati alcuni video che sono circolati e in realtà ci sono state alcune chiacchiere su Telegram, anche se si tratta di rapporti non verificati. In sostanza la gente che si trova all’interno di questi territori nella regione di Kharkiv, sta dicendo che i soldati che stanno arrivando sul posto in questo momento non sono ucraini. Dicono che parlano in inglese. Sono britannici, sono americani, vengono da altre parti del mondo, ma di certo non sono ucraini. Voglio mostrarvi questo video perché fornisce una conferma del contenuto di questi rapporti, vale a dire che si tratta di soldati che parlano inglese, e che non sono ucraini. Ecco il video.

[Mercenario]

Ehi ragazzi, dove cazzo siamo? C’è voluto un sacco di combattimento per arrivare qui, cazzo.

Volete vedere che aspetto ha un po’ di merda sovietica? Capovolgerò la ripresa. Guardate.

Benvenuti a Izium.

[Kim Iversen]

E la gente sta sottolineando che le uniformi di questi soldati sono pulite. Sembra che non fossero necessariamente truppe impegnate in combattimenti in prima linea. Stai dicendo che ci sono state molte vittime ucraine. Sono curiosa di sapere quanti di questi combattenti stranieri sono effettivamente lì a combattere per conto dell’Ucraina. Stanno forse mettendo gli ucraini davanti al fuoco del nemico, lasciando che sacrifichino le loro vite, per poi arrivare quando tutto è finito e fare video su TikTok? Secondo la tua valutazione, che cosa pensi che stia succedendo?

[Scott Ritter]

Da quanto capisco, credo che probabilmente sia una combinazione delle due cose. Questa cosiddetta Legione Internazionale ha una sua tradizione di combattere su TikTok invece che sul campo di battaglia, e di produrre questi video propagandistici, e tutto il resto. Ma ancora una volta, questo è il motivo per cui sto dicendo che è cambiato qualcosa. La Legione Internazionale che c’è ora è stata trasformata in una sorta di forza di commando.

Sembra che siano stati addestrati dalle forze speciali americane e britanniche, e in particolare dallo Special Air Service, SAS, britannico. Una delle cose che stavano facendo era penetrare le difese russe con queste colonne leggermente corazzate piene di uomini e mitragliatrici, e fare scorrerie nelle retrovie russe, di notte, arrivando all’improvviso su un posto di comando russo o su un deposito di munizioni presidiato e semplicemente falciare con il fuoco delle loro mitragliatrici chiunque trovassero sul posto. I membri del commando scendevano dai loro mezzi, si mettevano a correre massacrando quanti più russi possibile e poi tornavano di corsa nei loro veicoli e se ne andavano prima che i russi avessero il tempo di rispondere.

E lo facevano in continuazione. In questo caso era combattimento reale, non finto. Sono stati anche coinvolti in diverse operazioni di assalto fluviale, attraversavano il fiume per stabilire inizialmente una testa di ponte, in modo che gli ucraini potessero seguirli e sbarcare dall’altra parte. Quindi penso che quello che stiamo vedendo è che, negli ultimi tre o quattro mesi, la Legione Internazionale è stata riorganizzata, riequipaggiata, e dotata di nuovi uomini. Si sono sbarazzati di numerosi turisti da combattimento che erano stati attratti inizialmente dall’opportunità di combattere in Ucraina, e li hanno sostituiti con mercenari internazionali. Ecco cosa sono. Gli Stati Uniti sono stati coinvolti in quelle che chiamiamo operazioni di difesa interna straniera, dove le forze speciali vanno in giro per il mondo e addestrano le forze armate di una varietà di nazioni in Africa, Asia, Sud America e altrove. E disponiamo di una raccolta dei nominativi delle persone che abbiamo addestrato nella CIA e con cui gli Stati Uniti mantengono i contatti, e li usano per attività in tutto il mondo in cui vogliono poter negare di essere coinvolti.

E mi sembra che gli Stati Uniti abbiano attinto a questa risorsa, portando in Ucraina un certo numero di questi personaggi, centinaia, migliaia di loro, e li abbiano organizzati, addestrati ed equipaggiati. Sono una forza di combattimento significativa. In questo preciso momento sono impegnati nel fare ricognizioni speciali. Sono impegnati a compiere azioni di assalto dirette. Stanno combattendo. Non so cosa abbia effettivamente fatto questa particolare unità che si trovava a Izium.

Sto solo dicendo che sembra che questa Legione Internazionale sia stata trasformata da quella che era praticamente una barzelletta, in una seria componente di questa nuova forza combattente ucraina. Non so quante vittime abbia sofferto. Ma capisco che questo tipo di forza di commando non possa sconfiggere un nemico russo che si sia ben trincerato. Possono solo condurre attacchi a sorpresa. Sono attacchi progettati esplicitamente per sbilanciare l’assetto russo. Ma quando si passa al vero combattimento, servono le brigate corazzate e le brigate meccanizzate con combattenti ucraini.

E quando parlo di vero combattimento, penso che la gente debba capire che questa è una guerra vera, non è un videogioco. Non è un film di Hollywood. Ci vuole vero coraggio per compiere gli assalti che gli ucraini stanno facendo in questo momento, perché i russi sono bravi e li stanno massacrando, e ciò nonostante questi ragazzi continuano ad andare all’attacco pur avendo molte vittime. Questo è un tipo di disciplina che forse non abbiamo mai visto prima nelle forze ucraine. E anche i russi hanno coraggio da vendere.

Immagina di essere semplicemente uno SWAT team e di avere un paio di battaglioni che ti vengono incontro con mezzi pesantemente corazzati, ma ciò nonostante ti rifiuti di arrenderti, o di ritirarti. Invece ingaggi la battaglia, li tieni a bada, infliggi pesanti perdite e poi ti ritiri in buon ordine, che è esattamente quello che è successo alle SWAT team di Bashteria e di Samara che hanno svolto un ruolo molto importante nel tenere la posizione in un villaggio critico, e così infrangere la tattica ucraina, per un tempo sufficiente affinché le altre unità russe potessero ritirarsi in buon ordine. Quindi coraggio da vendere da entrambe le parti, che di certo non possiamo sminuire. Se siete filo-russi, rendete onore ai russi quanto volete, ma non denigrate gli ucraini. Se invece siete in favore degli ucraini, rendetegli onore finché volete, ma non denigrate i russi. C’è molto coraggio in questa che è una vera guerra. Questo numero di vittime non si era più visto dai tempi della seconda guerra mondiale. Questo è combattere sul serio.

[Kim Iversen]

Ci sono anche persone che non parteggiano per nessuna delle due parti, che non sono contro, e nemmeno a favore di alcuna delle due, ma che sono contro la guerra, questo tipo di guerra. E sono davvero preoccupate di dove questa situazione ci sta portando. Sono preoccupate per la presenza di questi combattenti stranieri che sono sul posto e che, secondo la CNN, hanno ricevuto contratti triennali pagati dal governo ucraino, che riceve poi i soldi da noi. Quindi sono in realtà gli Stati Uniti che pagano questi mercenari stranieri o chiunque altro venga assunto.

In tal modo gli Stati Uniti possono negare in modo plausibile e dire che non stanno impegnando truppe della NATO, ma in realtà è solo un espediente, e non possiamo credere che i russi siano stupidi. Voglio dire, sanno che stanno combattendo contro un sacco di soldati che sono probabilmente militari stranieri, che hanno lasciato il servizio, o che si sono presi una pausa, e che ora stanno andando a combattere per l’Ucraina.

Non possono essere tanto stupidi da non capirlo. Quindi sono preoccupata che questo provocherà un’escalation, provocherà un’intensificazione del conflitto E che la Russia ci dica che sa contro chi sta combattendo veramente, vale a dire l’Ucraina e la NATO, e che ce la faccia pagare. Il che provocherebbe un’escalation. Dalla mia valutazione, non vedo alcuna possibilità che i russi facciano marcia indietro. Non vedo come potrebbero. Per loro sarebbe troppo umiliante. Quindi, semmai, se fossero davvero messi alle corde, temo che farebbero un’escalation, scatenando qualcosa di veramente grave. Questa è la mia preoccupazione.

E, naturalmente, c’è anche la preoccupazione che tutti i nostri soldi che stiamo mandando laggiù finiscano per mettere la Russia alle corde. Non se ne andranno comunque mai davvero. Se anche uscissero dall’Ucraina, sarebbero ancora lì, dall’altra parte del confine. Questo è il loro mondo. Non si ritireranno mai completamente. Russi ed ucraini hanno bisogno di trovare una convivenza, è imperativo che trovino un accordo, per garantire la sicurezza globale.

E non capisco come alcuni nell’Occidente possano pensare che questo conflitto possa portare a qualcosa di buono. Voglio dire, semplicemente non vedo un lieto fine. Come pensi che andrà a finire? Qual è il risultato finale, soprattutto ora, con questa nuova offensiva? Molte persone si stanno entusiasmando e dicono che ora l’Ucraina può farcela, che si riprenderà ogni singolo centimetro di terra, compresa la Crimea. Cosa pensi che accadrà davvero all’indomani della battaglia di Kharkiv?

[Scott Ritter]

Una delle più grandi battaglie di carri armati combattute nella storia del mondo, e una delle battaglie più decisive combattute in tutta la seconda guerra mondiale, è avvenuta nelle vicinanze di Kursk, dove i tedeschi raccolsero preziose riserve e poi lanciarono un grande attacco contro le forze sovietiche. Tra l’altro, Kursk non è molto lontano da Kharkiv, dove si svolgono gli attuali combattimenti .

I tedeschi, alla fine, persero. Bruciarono le loro riserve che non furono più in grado di ricostruire. E poi i russi conquistarono l’iniziativa strategica da quel punto in avanti. Molti storici dicono che fu proprio in quel momento che l’Unione Sovietica vinse la guerra, ma ci vollero ancora molti mesi, anni, prima che potesse effettivamente sconfiggere la Germania nazista.

In questo momento, gli ucraini hanno vinto una battaglia. Questo è tutto. C’è gente ancora immatura che ha bisogno di crescere. Sono stanco di ascoltare i dilettanti che ne parlano senza sapere nulla di guerra. E sono davvero stanco di vedere generali in pensione andare su CNN ed MSNBC, e parlare di questa battaglia come se fosse un punto di svolta. Hanno semplicemente vinto una battaglia, durante la quale i russi sono riusciti ad effettuare un ritiro tattico in buon ordine, preservando le proprie forze.

E gli ucraini hanno sostanzialmente sperperato la loro capacità offensiva. Gli ci vorranno mesi per ricostruirla. La Russia non aspetterà mesi. La Russia probabilmente si allontanerà da quella che chiamano l’operazione militare speciale, che è un termine che descrive uno specifico insieme di restrizioni legali che definiscono il modo in cui la forza militare può essere utilizzata. Si dice che potrebbero passare a quella che viene chiamata un’operazione antiterrorismo, nella quale marchino il governo Zelensky come un’organizzazione terroristica, in ragione del suo legame con l’ideologia di Stepan Bandera che, ovviamente, è l’eroe nazionale dell’Ucraina.

Era un cittadino polacco che, durante la seconda guerra mondiale, si alleò con la Germania nazista e in seguito fu responsabile del massacro di centinaia di migliaia di polacchi e russi che considerava essere in opposizione alla nozione del nazionalismo ucraino. È un eroe nazionale per gli ucraini. In questo momento ci sono unità militari ucraine che gli giurano fedeltà. E così la Russia potrebbe passare a un’operazione antiterrorismo che le libererebbe le mani da un punto di vista militare. Non sarebbe una mobilitazione generale, ma permetterebbe di consentire legalmente l’impegno di diversi tipi di forze e di fare diversi tipi di azioni che finora l’esercito russo non ha potuto svolgere, in osservanza alla legge russa. C’è chi dice che i russi non credono nella legge. Ma in realtà credono nello stato di diritto.

Una volta che accadesse questo cambiamento, penso che la natura di questo conflitto cambierebbe, e non c’è nulla che la NATO oppure l’Ucraina possano fare per fermarlo. Le persone che incoraggiano il trasferimento di nuove armi in Ucraina, stanno condannando a morte altre decine di migliaia di soldati ucraini e migliaia di russi. Stanno prolungando la durata di questa guerra, ma, alla fine, saranno comunque i russi a vincerla. Questa è una garanzia assoluta. E più a lungo va avanti questa guerra, più è probabile che l’Ucraina cessi di esistere come stato nazionale. Lo dico al pubblico che ci ascolta. Non fatevi prendere dalla propaganda e dalla disinformazione che circonda l’offensiva ucraina. è vero che l’Ucraina ha vinto una battaglia. è vero che ha riconquistato molto territorio. Ma alla fine della fiera, la Germania ha lanciato molti attacchi contro l’Unione Sovietica, ha vinto molte battaglie, ha guadagnato molto territorio.

Ma alla fine della fiera, la Germania è stata sconfitta. E alla fine di questa guerra, l’Ucraina sarà sconfitta. Non c’è calcolo militare, non c’è matematica militare che chiunque possa proporre che dimostri che l’Ucraina sia in grado di sconfiggere la Russia. Come ha detto il presidente russo poco tempo fa, i russi non hanno nemmeno cominciato. Non hanno ancora messo in gioco la loro piena capacità. L’Ucraina in questo momento sta operando con il 100% delle proprie risorse. La Russia sta utilizzando il 20% e può fare molte più cose contro l’Ucraina, mentre l’Ucraina non ha molto di più che possa fare contro la Russia. E qualora la NATO venisse coinvolta direttamente, la situazione diventerebbe molto rischiosa perché i russi sanno cosa sta succedendo. Sanno che gli ucraini operano utilizzando l’intelligence proveniente dalla NATO. Sanno che gli ucraini sono sotto il comando e il controllo diretto della NATO.

Il piano di battaglia che abbiamo appena visto scatenarsi non è stato elaborato dai generali ucraini. È stato redatto dai generali della NATO. Il piano di supporto logistico è stato definito dalla NATO. Le armi utilizzate sono della NATO. L’addestramento delle truppe viene fornito dalla NATO. E come hai sottolineato, non si tratta solo dei mercenari che si vedono sul campo di battaglia. Ci sono centinaia, se non migliaia, di militari a contratto, non credo dagli Stati Uniti, ma dalla Gran Bretagna e da altre nazioni che stanno lavorando fianco a fianco con gli ucraini per usare queste armi avanzate e per sfruttare le informazioni di intelligence. Quindi questo è un esercito della NATO a tutti gli effetti. Ecco cosa sta accadendo esattamente.

E devono essere cauti, perché se mettessero la Russia alle corde, la Russia direbbe le cose come stanno e dichiarerebbe che si tratta di una guerra contro la NATO. Ora, non credo che la Russia voglia espandere questo conflitto per includere qualsiasi altra nazione diversa dall’Ucraina. Ma la gente deve capire che una guerra per procura può essere definita tale solo finché c’è un vero intermediario che combatte al tuo posto. Ma nel momento in cui inizi a inserire direttamente le tue capacità, non si tratta più di un conflitto per procura. Sei in guerra. E la NATO è sul filo del rasoio per innescare un conflitto diretto con la Russia.

[Kim Iversen]

Sì, speravo davvero che questo conflitto fosse ormai finito, che ci fosse stato un negoziato per la pace, ma non si vede alcuna vera prospettiva in tal senso. Credo che, a questo punto, gli ucraini non abbiano alcun interesse a negoziare per la pace. Che mi dici dei russi? Non sono sicura della loro posizione, ma mi pare chiaro che gli ucraini non vogliano negoziare affatto.

[Scott Ritter]

Anche i russi hanno chiuso la porta. Lo hanno appena fatto. Hanno detto che non ci saranno negoziati. Questo è ciò che la gente non capisce. I russi non hanno mai cambiato posizione, hanno sempre detto che avrebbero raggiunto tutti i loro obiettivi. Il che significa la denazificazione e la smilitarizzazione. E ultimamente hanno anche aggiunto l’eliminazione del regime di Zelensky. La Russia non ha cambiato nessuno dei suoi obiettivi. E i funzionari del governo russo hanno detto che non ci saranno negoziati con l’Ucraina.

[Kim Iversen]

Quindi non c’è volontà di negoziare da nessuna delle due parti. L’Ucraina ha detto che l’unico negoziato che accetteranno sarà che i russi se ne vadano completamente anche dalla Crimea. Questa è la loro posizione, che nega qualsiasi negoziato. Quindi sembra che nessuna delle due parti voglia negoziare. Vedremo come andrà a finire. Purtroppo, con migliaia e migliaia di vite perse, non se ne capisce lo scopo. Sono molto frustrata quando cerco di capire ciò che la gente in Ucraina pensa effettivamente di ricavare da questa situazione. Se anche cacciassero i russi e vincessero, cosa accadrebbe? Quale sarebbe la sorte del cittadino ucraino medio?

Non credo che la loro vita cambi di molto se si trovano sotto le corporazioni occidentali che controllano il loro governo come una repubblica delle banane, piuttosto che essere controllati dagli oligarchi russi. Alla fine diventa solo una scelta di quale riccone possa gestire il loro governo. Semplicemente non so quale sarebbe la differenza reale per l’ucraino medio. è chiaro che si tratta di una guerra per accedere alle risorse. Chiaramente sembra esserci una guerra per le risorse. La Russia vuole controllare le risorse ucraine, e l’Occidente vuole controllarle a sua volta. E questo sembra essere il motivo fondamentale della guerra. Mi sbaglio su questo?

[Scott Ritter]

Le risorse svolgono sicuramente un ruolo, non c’è dubbio, ma direi che sia secondario. Dal punto di vista dei russi, questa guerra riguarda due cose. Vogliono creare le condizioni per stabilire un nuovo quadro di sicurezza europeo. Questo è l’argomento su cui i russi hanno insistito nel dicembre dello scorso anno. prima che iniziasse questa operazione militare speciale. Hanno dichiarato, che tutto ciò che la NATO deve fare è smettere di espandersi. Non inglobare l’Ucraina, e ritirare i mezzi tecnici militari della NATO ai confini che aveva nel 1997. Ciò non significa che la Polonia e i Paesi baltici debbano uscire dalla NATO. Dal punto di vista dei russi, possono anche restare. Ma la Russia ha chiarito che, semplicemente non vuole grandi infrastrutture militari della NATO in Polonia o nel Baltico perché sono troppo vicine ai loro confini, e la cosa non gli piace. Dal punto di vista degli Stati Uniti, invece, francamente parlando, si tratta di sbarazzarsi di Vladimir Putin. Ecco lo scopo con cui erano state progettate le sanzioni economiche che abbiamo imposto.

E gli americani devono svegliarsi su questo. Possiamo anche dire di essere contro Putin, perché non ci piace e siamo in disaccordo con quello che fa, ma dobbiamo capire che le sanzioni non sono state progettate per danneggiare Putin, bensì per distruggere l’economia russa e quindi il popolo russo. Sono state una dichiarazione di guerra economica nei confronti del popolo russo. All’inizio, c’erano molti russi che erano contro questa guerra. Ma quando hanno visto le sanzioni, si sono resi conto di cosa stava succedendo e hanno capito chi era il loro vero nemico. Il nemico era a ovest. Le sanzioni hanno fallito. E questo è il quadro più ampio.

Hanno fallito. Si sono ritorte contro di noi. E quando diamo un’occhiata alla guerra in Ucraina, dobbiamo capire che i russi, in questo momento, sono in una posizione di grande vantaggio. Ora siamo a settembre e il clima è abbastanza buono e leggermente caldo. Ma in ottobre comincerà a cambiare e, a novembre, ci sarà un grande cambiamento. Infine, a dicembre, le persone inizieranno a morire congelate, e non solo in Ucraina, ma in tutta Europa. E tutto questo crudo entusiasmo a sostegno dell’Ucraina diminuirà quando le persone si troveranno a dover combattere per la propria sopravvivenza. Sarà questo il contrattacco primario da parte dei russi.

E penso che vedremo un cambiamento geopolitico nel modo in cui il mondo vede l’Ucraina già dall’inizio del 2023. E molti di questi politici europei che hanno sostenuto queste politiche guerrafondaie verranno rimossi dai loro governi, che sono destinati a crollare in un mare di disordini rivoluzionari. Probabilmente molte nazioni in Europa andranno in pezzi. Quindi questo è il quadro più ampio in questo momento. Ci troviamo di fronte a qualcosa di più di un semplice conflitto militare in Ucraina. Si tratta di una guerra economica e di una sfida di immagine a livello geopolitico.

Si tratta di come sarà il mondo tra cinque anni. Russia e Cina si sono unite in modo solidale contro quella che definiscono l’egemonia americana, Sono contrarie a questo cosiddetto ordine internazionale basato su regole che Blinken e Biden vogliono convincerci ad accettare, e la Cina e la Russia stanno vincendo. Godono del sostegno della maggior parte del mondo. Una cosa che molti americani non capiscono. La stragrande maggioranza del mondo sostiene la Russia e la Cina, e lo fa in modi che stanno minando il futuro degli Stati Uniti. Il dollaro potrebbe non essere la valuta suprema nel prossimo futuro.

Quindi queste sono realtà che hanno poco a che fare con il campo di battaglia e hanno tutto a che fare con la postura internazionale. La cosa frustrante è che non era necessario che finisse in questo modo. A dicembre dello scorso anno sarebbe stato sufficiente che gli Stati Uniti avessero dichiarato formalmente che l’Ucraina non sarebbe mai stata un membro della NATO. Se lo avessimo detto, questa guerra non sarebbe avvenuta.

[Kim Iversen]

Scott, molte grazie per la tua analisi. Mi piace molto il tuo modo di vedere le cose. Spiega ai lettori dove possono trovare altre tue analisi.

[Scott Ritter]

Pubblico ogni cosa sulla mia pagina di Telegram. Sono stato bandito definitivamente da Twitter per aver sfidato la narrativa ufficiale. Quindi tutto va su Telegram dove il canale si chiama semplicemente Scott Ritter.

[Kim Iversen]

Molto bene, Scott, e grazie per esserti unito a noi.

[Scott Ritter]

Grazie per avermi ospitato.

La conferma della presenza della NATO

Nel video notiamo una serie di cose. La più importante è che la NATO è ora direttamente impegnata nel conflitto con un gran numero di uomini che vengono presentati come mercenari al servizio del governo ucraino, ma che sono in realtà truppe addestrate e usate dalla NATO in conflitti in altre parti del mondo, che sono state reclutate dalla CIA e che ora hanno indossato una divisa ucraina.

La presenza in gran numero di queste forze, che sono coordinate direttamente dai quartieri generali della NATO in Europa, con equipaggiamento NATO e con strategie e informazioni di intelligence fornite in tempo reale dalla NATO, mostra che la NATO ora è sul campo in modo diretto.

È anche un’ammissione indiretta del fatto che l’esercito ucraino sia ormai stato sconfitto dai russi e che sia indispensabile l’intervento diretto, anche se ufficioso, di truppe gestite direttamente da Washington. E’ un segreto di Pulcinella perché ormai i russi sanno chiaramente chi sono e da chi sono gestite e stanno riorganizzando le proprie mosse di consegeunza.

Non c’è dubbio che quella di Kharkiv sia stata una controffensiva di successo, eseguita con maestria e con coraggio dagli ucraini, che ha portato la riconquista di una vasta area di territorio e che ha permesso al governo di Washington e alla stampa internazionale dell’Occidente di tornare a parlare in termini positivi dell’Ucraina, e di giustificare l’invio di nuovi aiuti in termini di denaro, soldati e armi al governo di Kiev.

È altrettanto chiaro tuttavia che il danno reale inflitto ai russi sia marginale. I russi hanno infatti perso meno del 2% del territorio che avevano occupato dall’inizio del conflitto, pochi uomini e una quantità ridotta di attrezzature che hanno dovuto abbandonare.

Gli ucraini hanno invece dovuto sacrificare un’enorme quantità di vite per creare un diversivo nell’area di Kharhov, al sud, usando i propri soldati come carne da cannone, affinché i russi assottigliassero le proprie difese a Kharkiv, al nord, così da penetrare in una vasta area in cui i russi avevano ormai solo meno di 2.000 uomini, senza artiglieria e con armi relativamente leggere.

Ritter ci dice che, dall’inizio della guerra, gli ucraini hanno avuto circa 80.000 caduti, che corrispondono, a titolo di confronto, all’intera forza di fanteria dell’esercito britannico. Hanno anche avuto un totale di 250.000 – 300.000 tra morti e feriti, vale a dire metà della forza di 600.000 uomini che avevano all’inizio del conflitto.

Sul fronte, russo, il che include gli ucraini separatisti e i ceceni, ci sono stati dai 15.000 ai 20.000 morti, per un totale di 50-60.000 tra morti e feriti. Vediamo quindi un rapporto di 5 a 1 in favore dei russi che rappresenta un obiettivo primario strategico per la Russia, che considera la protezione dei propri uomini molto più importante rispetto alla conquista del terreno.

Nel caso degli ucraini invece la situazione è inversa: per loro la riconquista del terreno è molto più importante, e sono disposti a sacrificare un numero illimitato di soldati e di mezzi.

Ritter specifica inoltre che si è trattato di un arretramento e non di una ritirata, poiché i russi hanno sgomberato il territorio in modo ordinato, con perdite quasi inesistenti, e si sono trincerati oltre un fiume che costituisce una barriera naturale e che ha bloccato gli ucraini da quel momento in poi, dando ai russi la possibilità di difendersi comodamente, infliggendo molte vittime tra gli ucraini. Sarebbe quindi la classica ritirata strategica.

Da notare che ancora oggi, gran parte del territorio liberato dai russi non è stato occupato dagli ucraini che non dispongono di abbastanza forze per presidiarlo, mentre i russi si sono trincerati dietro a un fiume dove hanno bloccato l’avanzata degli ucraini, massacrandone un gran numero.

Si stima infatti che dei 9.000 soldati ucraini impegnati nell’offensiva di Kharkiv ne siano già morti 3.000, che si aggiungono ai 4.000 – 6.000 che erano morti nell’area di Kharkov per creare il diversivo. Nessuno degli attacchi iniziati dagli ucraini dopo l’offensiva di Kharkiv ha avuto successo completo, mentre ora i russi, che si sono rifocalizzati nel Donetsk, hanno circondato la cittadina di Bakhmut che è il perno strategico dell’esercito ucraino nel Donetsk e si avviano verso la riconquista definitiva del Donbas che intendono annettere al terriorio russo mediante un referendum.

Ritter ci spiega che le truppe NATO presenti nell’area di Kharkiv sono addestrate per sortite veloci, e ci racconta che i russi venivano continuamente attaccati da questi commandos che uccidevano gli uomini messi di guardia per poi ritirarsi nella foresta vicina dove era molto difficile snidarli. Con il riposizionamento oltre il fiume, questo problema è stato eliminato e ora sono gli ucraini e le truppe americane della CIA che sono diventate l’obiettivo del tiro al bersaglio per l’artiglieria russa, e gli incursori della NATO, non possono competere con l’artiglieria e i mezzi corazzati dei russi.

Ritter si contraddice tuttavia quando dichiara, seguendo la propaganda che c’è online, che i russi hanno abbandonato grandi quantità di armi. Infatti lui stesso dice che l’artiglieria e i carri armati russi erano del tutto assenti dalla zona occupata dagli ucraini e che questa era presidiata solo da unità di polizia militare. Oggi sappiamo che i russi avevano tolto gran parte delle armi pesanti e delle munizioni dall’area di Kharkiv per mandarle a sud.

Sono state abbandonate alcune armi perché i russi non avevano finito di spostale, ma considerando che ci voglio mesi per programmare ed eseguire un ritiro tanto ordinato, è ovvio che il territorio fosse sostanzialmente vuoto.

Infine, Ritter insiste molto sul fatto che questo sia stato un fallimento dell’intelligence russo, il che risulta poco probabile perché, come dice lui stesso, tutti online sapevano che gli ucraini si stavano preparando ad attaccare ed è evitende che i russi si erano preparati con largo anticipo. Semplicemente non avevano abbastanza risorse per presidiare un fronte lungo 1500 ee hanno deciso di dare priorità alle aree che per loro sono effettivamente strategiche.

Di fatto, Ritter attribuisce ai russi i difetti intrinseci dell’intelligence della NATO, che lui stesso descrive come supina ai desideri dell’alto comando e portata a passare solo le informazioni che sà che saranno accettate più facilmente. Il comando militare russo conosceva il rischio e ha deciso di sacrificare quella zona a favore di altre, ma ora può mantenere agevolmente le proprie posizioni infliggendo gravi perdite agli ucraini ed economizzando sui propri uomini.

I russi hanno spostato sotto la gestione diretta del governo l’intera filiera militare russa, seguendo il modello già adottato dai cinesi.

Già oggi, comunque, la produzione è molto efficiente, come spiegato anche da Scott Ritter, i russi sparano 60.000 colpi al giorno mentre gli ucraini sono limitati a 6000 colpi al giorno e anche meno. La filiera produttiva russa riesce a tenere il passo e a rifornire il fronte con nuove munizioni costantemente, mentre gli Stati Uniti sono già in difficoltà e hanno una capacità produttiva molto limitata.

La partita è naturalmente ancora aperta e anche i russi hanno punti deboli di cui potremo parlare in un nuovo video.

Roberto Mazzoni

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