Il tallone d’Achille di Trump – MN #219

Da quanto ha cominciato la sua carriera politica ed è diventato un candidato pericoloso per l’establishment nel 2015, Donald Trump ha ricevuto attacchi costanti che miravano ad impedirgli di arrivare alla Casa Bianca e di svolgere il suo lavoro come presidente una volta che ci è arrivato.

L’escalation è stata continua e al momento attuale i suoi oppositori hanno imbastito quattro diversi processi a suo carico nel tentativo di impedirgli di partecipare alle prossime elezioni.

Due di questi processi hanno avuto un impatto particolare sulla sua candidatura perché hanno galvanizzato i suoi potenziali elettori aumentando il suo distacco nei sondaggi rispetto al concorrente diretto nelle primarie repubblicane, il governatore della Florida Ron DeSantis, e aumentando l’afflusso di donazioni alla sua campagna elettorale.

Il primo processo a produrre questo effetto è stato quello di New York, intentato contro di lui sulla base della testimonianza di un suo vecchio avvocato Michael Cohen di cui abbiamo parlato abbondantemente nei video 207, 208 e 209.

Di seguito riportiamo anche il discorso da lui tenuto poco dopo il rinvio a giudizio nel caso di New York.

Commento di Trump dopo il rinvio a giudizio a New York

[Donald Trump]

Molto tristemente, siamo una nazione in declino. Eppure perseguitano un presidente popolare, un presidente che ha ottenuto più voti di qualsiasi altro presidente in carica nella storia del nostro paese, e di gran lunga, e che ha ottenuto risultati molto migliori nella seconda elezione rispetto alla prima. E lo perseguitano con una bufala sulle scatole dei documenti, proprio come la bufala della Russia, la frode sulla Russia, e tutte le altre. Questo va avanti da sette anni. Non possono fermarsi perché è un’interferenza elettorale al più alto livello. Non c’è mai stato nulla di simile a quello che sta succedendo. Sono un uomo innocente. Sono una persona innocente. Hanno architettato la bufala del rapporto Mueller, che dopo due anni e mezzo ha confermato che non c’era stata alcuna collusione. Un’inchiesta che era stata architettata da Hillary Clinton e dai democratici.

Ma questo è quello che fanno. Questo è ciò che fanno meglio. Se dedicassero le loro energie all’onestà e all’integrità sarebbe molto meglio per il nostro paese. Potrebbero fare molto meglio. Potrebbero fare un sacco di grandi cose. Ma quando si guarda a quello che è successo al nostro paese negli ultimi tre anni, comprendiamo che prima eravamo indipendenti dal punto di vista energetico, avevamo un esercito forte e non woke, stavamo andando alla grande. Eravamo rispettati in tutto il mondo, abbiamo eseguito i più grandi tagli fiscali della storia, e i più grandi tagli normativi della storia. E poi cosa è successo? Si è svolta un’elezione è il presidente in carica ha ottenuto più voti di qualsiasi altro presidente in carica nella storia, non era successo mai nulla di simile.

E ora mi attaccano perché siamo di nuovo in testa nei sondaggi con un grande vantaggio su Biden e rispetto a tutti gli altri repubblicani. Siamo in vantaggio rispetto a Biden di gran lunga, di una quantità enorme. E siamo arrivati a un livello che li ha costretti a inventarsi modi per fermarci usando una nuova tecnica di guerra. Questo è ciò di cui si tratta: la legge trasformata in una forma di guerra. E non possiamo permettere che accada. Non possiamo permetterlo. Il nostro paese sta andando al diavolo, e loro attaccano Donald Trump, usando le armi del Dipartimento di Giustizia, e dell’FBI. Non possiamo lasciare che questo prosegua perché sta facendo a pezzi il nostro paese. Abbiamo problemi così grandi da risolvere, che non serve aggiungerne altri.

È una bufala. L’intera faccenda è una bufala. Proprio come l’indagine sulla Russia. Proprio come il falso dossier era una bufala. Avete visto il rapporto di Duram, avete visto il rapporto di Mueller. Era tutta una grande bufala. Hanno fatto due impeachment, e hanno perso, mentre noi abbiamo vinto, e abbiamo avuto un enorme sostegno popolare. Ma quella era una bufala e una truffa, e ora lo stanno facendo di nuovo. È solo una continuazione dei sette anni che abbiamo già vissuto, e continuano anche ora che sono fuori dalla Casa Bianca. Si chiama interferenza elettorale. Stanno cercando di distruggere la mia reputazione in modo da poter vincere le elezioni.

Questo è grave quanto fare una qualsiasi delle altre cose che sono state fatte negli ultimi anni, e specialmente durante le elezioni del 2020. Quindi voglio solo dirvi che sono un uomo innocente. Non ho fatto nulla di male. E combatteremo contro questo abuso proprio come abbiamo combattuto per sette anni. Sarebbe meraviglioso se potessimo dedicare tutto il nostro tempo a rendere l’America di nuovo grande, ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Ma ora, di nuovo, il nostro paese è in declino. Siamo una nazione che sta fallendo, e questo è il risultato della loro opera. Sono un uomo innocente. Lo dimostreremo.

Ancora una volta, sono sette anni che siamo costretti a dimostrarlo, ma eccoci di nuovo qui. è molto ingiusto, ma questa è la situazione. Voglio solo ringraziare tutti. Stiamo facendo qualcosa di molto speciale per il nostro paese. Stiamo mettendo l’America al primo posto. Ho sempre messo l’America al primo posto, ed è per questo che eravamo in una posizione invidiabile che, sfortunatamente, non è più valida perché hanno fatto un pessimo lavoro. Ma siamo in una posizione in cui faremo di nuovo grandi cose. Sono innocente. E lo dimostreremo alla grande e, speriamo, molto rapidamente.

Molte grazie.

Le varie caccie alle streghe contro Trump e le relative conseguenze

Nel video Trump fa una carrellata sui principali casi di caccia alle streghe che hanno architettato contro di lui e caratterizza tutti questi attacchi come interferenza elettorale. Evidenzia correttamente che gli Stati Uniti sono coinvolti in una guerra interna, di tipo non convenzionale. Parla in particolare del rapporto Mueller, un’indagine condotta dal procuratore speciale b, che era stato in precedenza direttore dell’FBI e che Trump si era rifiutato di nominare nuovamente a tale posizione. Mueller avrebbe dovuto accertare le responsabilità di Trump nella cosiddetta interferenza russa nelle elezioni americane del 2016, nota anche come Russiagate, e utilizzò decine di milioni di dollari e una trentina di avvocati tutti nemici personali di Trump senza riuscire a giungere a nulla. L’indagine di Robert Mueller è durata circa due anni ed è stata accompagnata da una spasmodica campagna mediatica contro la Russia che ha deteriorato gravemente i rapporti tra Washington e il Cremlino vanificando qualsiasi tentativo di riavvicinamento che Trump aveva dichiarato di voler avviare nei confronti di Vladimir Putin. Tale campagna russofoba, continuata senza interruzione fino a giorni nostri, ha posto anche le basi mediatiche per l’attuale guerra in Ucraina.

Il rapporto Durham invece è il resoconto stilato da John Durham, procuratore speciale nominato durante la presidenza Trump per indagare sulle attività illegali condotte dall’FBI contro Trump durante la sua prima campagna elettorale e nel corso della sua presidenza, che avevano dato origine al Russiagate. Il rapporto, pubblicato di recente, dimostra che l’FBI ha come minimo commesso un abuso di potere e che l’indagine su Trump e suoi suoi collaboratori non era giustificata ed era probabilmente illegale.

Il primo impeachment su Donald Trump è venuto subito dopo la presentazione fallimentare del rapporto Mueller e verteva sull’Ucraina. Alimentato da due confidenti all’interno della Casa Bianca che lavoravano contro Trump, mirava a dimostrare che Trump avesse interferito sulle possibili future elezioni chiedendo a Volodymyr Zelensky, che all’epoca era già presidente dell’Ucraina, di collaborare nella raccolta di documenti atti a dimostrare possibile corruzione di Joe Biden nei rapporti con la società energetica ucraina Burisma dove il figlio, Hunter Biden, era stato assunto nel consiglio di amministrazione con uno stipendio molto elevato e senza alcuna competenza in materia. Inoltre, lo stesso Joe Biden, durante una presentazione fatta al Council of Foreign Relations negli USA, una delle principali organizzazioni promotrici del Nuovo Ordine Mondiale, aveva dichiarato pubblicamente di aver richiesto il licenziamento di un procuratore ucraino, Victor Shokin, che stava indagando appunto su casi di corruzione legati a Bursima.

Parallelamente Trump aveva sospeso la fornitura di armi all’Ucraina e l’impeachment è servito per fare pressione affinché autorizzasse per la prima volta il trasferimento di armi statunitensi agli ucraini, una cosa che persino Barak Obama si era rifiutato di fare. Il suo stesso partito ha usato la promessa di assolverlo dall’impeachment come elemento di scambio per lo sblocco.

In particolare, durante l’amministrazione Biden, sono state inviate grandi quantità di missili anticarro e anti-aerei oltre che un nutrito gruppo di istruttori americani per preparare l’esercito ucraino a un confronto diretto con la Russia. In mancanza di questo genere di attività, sarebbe stato impossibile per gli ucraini intraprendere le attività belliche dell’ultimo anno e mezzo.

In questo secondo video, vi propongo un’intervista condotta da una delle persone chiave nel Department of State, vale a dire il ministero degli esteri americano, durante l’amministrazione Trump.

La Quinta Colonna all’interno del governo Trump

[giornalista Fox News]

Evidentemente sta emergendo un’altra sfida per l’amministrazione Biden, dopo colloqui con la Russia sull’Ucraina, che si sono conclusi senza alcun risultato. Circa 100.000 soldati russi sono ancora ammassati lungo il confine ucraino, e il Pentagono dice che Mosca sta pianificando un’operazione sotto falsa bandiera per cercare di escogitare una scusa per invadere il paese. Allora, qual è la posta in gioco per la Casa Bianca? E per il Cremlino. E per la NATO. Si unisce a noi Kiron Skinner, ex consigliere senior del dipartimento di stato e professore di politica alla Carnegie Mellon. Kiron, piacere di vederla. Cosa pensa che Putin stia pianificando?

[Kiron Skinner]

Penso che stia sondando l’amministrazione Biden, e ne ha messo alla prova la determinazione e la credibilità sin dal momento in cui Joseph Biden è diventato presidente. Un anno dopo che l’amministrazione si è insediata, non è ancora chiaro il suo impegno nei confronti dell’Ucraina.

Non ha spiegato al popolo americano se l’Ucraina sia nel nostro interesse nazionale e in che modo lo sia. La scorsa settimana hanno avuto ampie conversazioni con gli europei. I funzionari dell’amministrazione Biden hanno tenuto riunioni in tre capitali europee diverse. La Russia è stata coinvolta in questi incontri e non sono giunti a nessuna conclusione, hanno solo discusso tra di loro. Nessun impegno ad avere ulteriori dialoghi. L’amministrazione Biden afferma che gli europei sono fermamente in linea con le dichiarazioni e le posizioni statunitensi e hanno interesse a difendere l’Ucraina. Ma non va più in profondità di così.

[giornalista Fox News]

Però ne hanno parlato. Scusi l’interruzione, ma hanno parlato di prendere misure finanziarie rigorose, che potrebbero tagliare fuori la Russia dal sistema finanziario globale nel caso Putin invadesse, e cercherebbero di usare tali misure per dissuaderlo. Pensa che quelle sanzioni, in aggiunta ad espandere la NATO in altre nazioni dell’Europa orientale, potrebbero bastare per scoraggiare Putin?

[Kiron Skinner]

No. Quando hanno parlato di sanzioni finanziarie ed economiche, hanno parlato di renderle molto più decisive di quelle imposte nel 2014 dopo che la Russia aveva invaso la Crimea, e che le nuove sanzioni sarebbero state senza precedenti. I russi probabilmente stanno aspettando di vedere che cosa gli occidentali intendono veramente dire con tale affermazione. La posizione degli ucraini è invece di applicare le sanzioni subito e non aspettare un’invasione. Se si crede che saranno efficaci, perché aspettare? In effetti, non è stata data risposta alla domanda fondamentale, vale a dire quando mai sanzioni di qualsiasi tipo hanno scoraggiato una grande potenza dal porsi in marcia. Quindi c’è una conversazione più profonda che deve essere aperta, e né la Casa Bianca di Biden né alcuni dei nostri alleati europei, stanno spiegando cosa intendono effettivamente con l’uso delle sanzioni. Tutto questo fa guadagnare tempo a Putin perché è suo desiderio, a quanto pare, indebolire la determinazione del popolo ucraino, indebolire, se non rovesciare, il governo filo-occidentale si Kiev, indebolire l’economia dell’Ucraina, rendendo così superfluo condurre un’invasione, vincere semplicemente per il fatto che l’Occidente non si sta muovendo in modo deciso e molto specifico su ciò che vuole fare.

[giornalista Fox News]

E infine, una domanda veloce, come può la NATO e come possono gli Stati Uniti difendere l’Ucraina? Voglio dire, in termini di una fornitura aggiuntiva di missili anticarro, e di missili anti-aerei, e questo genere di cose. Un  esempio sarebbe di condividere le informazioni raccolte dai satelliti spia, magari anche incoraggiando una sanguinosa insurrezione contro i russi, in modo che il prezzo da pagare sarebbe troppo alto per Putin.  Anche a casa sua.

[Kiron Skinner]

L’Occidente, inclusa Washington, ha parlato di tutte queste cose che ha appena menzionato. Ne sta realizzando alcune, ha sviluppato versioni di tutte queste attività in vari momenti, e gli Stati Uniti si sono già impegnati ad andare oltre i 450 milioni di dollari che hanno già fornito l’anno scorso all’Ucraina in termini di aiuti difensivi. Ma anche con tutto questo, e nonostante l’uso del termine “conseguenze enormi” da parte del Segretario di Stato Blinken, che ha ribadito che queste non sono solo sue parole, ma che sono condivise all’interno dell’Unione Europea, del G7, e della NATO, tali enormi conseguenze probabilmente devono andare oltre il semplice sostegno a un’insurrezione contro i russi all’interno dell’Ucraina, e agli aiuti difensivi. Stiamo davvero facendo quello che serve? A che punto siamo in tale conversazione? Visto che questa amministrazione non ha avuto il coraggio e la volontà di restare impegnati in Afghanistan, avranno la volontà e il coraggio di entrare con maggiore forza nell’Europa centro-orientale? E in effetti, chi sta parlando con gli europei dell’Europa centrale e orientale? Le discussioni della scorsa settimana riguardavano soltanto le capitali dell’Europa occidentale. Ma gli europei centro-orientali sono Ground Zero non solo per la sicurezza occidentale, ma per la nostra stessa sicurezza. E sono loro che innanzi tutto devono essere coinvolti in questa conversazione sulle misure economiche, politiche e militari. Potrebbero essere in gioco il futuro della NATO e le relazioni con la Russia.

[giornalista Fox News]

Stiamo aspettando di vedere se Putin farà davvero ciò che alcune persone prevedono. Kiron Skinner, grazie come sempre.

Dall’Afghanistan all’Ucraina, un percorso accidentato

Come vedete già durante la presidenza Trump, il Segretario di Stato, Mike Pompeo, era coinvolto nell’attività per armare gli ucraini, favorire l’insurrezione armata contro i russi in ucraina, e si opponeva di fatto al ritiro dall’Afghanistan che, in effetti Trump non è riuscito a realizzare nonostante le buone intenzioni e averlo promesso nella campagna elettorale del 2016. Inoltre, gli americani sapevano fin dal principio che le sanzioni non sarebbero state efficaci.

In quest’ottica dobbiamo considerare tutto quello che sta succedendo nella corsa elettorale presidenziale del 2024 per valutare quali candidati possano davvero frenare la corsa verso un’estensione del conflitto ucraino alla Cina e valutare anche la posizione di Trump nel percorso.

Il video che segue è un’intervista che ho fatto recentemente con il Vaso di Pandora dove ho fornito un’analisi che ritengo valida dell’attuale situazione nella corsa presidenziale.

Seguendo anche il parere di svariati esperti legali, alcuni dei quali vicini a Trump e che hanno, in alcuni casi, anche difeso Trump in passato, l’attuale posizione di Trump in relazione al processo di Miami sia critica.

Alcuni mi hanno accusato di non essere un bravo sostenitore di Trump come se il mio compito fosse di condurre la sua campagna elettorale invece di informarvi su quello che sta succedendo davvero.

La domanda da porsi è quindi se preferire informazioni sbagliate, ma rassicuranti, anziché informazioni corrette che, per quanto preoccupanti, aprono la porta a una possibile soluzione.

Video Pandora

L’unico aggiornamento importante rispetto a quanto descritto nell’intervista è che pare che il Partito Democratico sia ora propenso ad abbandonare Joe Biden per via della sua sempre più evidente senilità e che in questo caso il candidato sostitutivo sarebbe l’attuale governatore della California il quale sta facendo campagna elettorale in Florida.

Approfondiremo l’argomento.

Roberto Mazzoni

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