Trump e la fine della Prima Repubblica – parte 1 – Persecuzione politica – MN #207

Donald Trump è stato indiziato da un Gran Giurì della città di New York, convocato in origine dal procuratore distrettuale Alvin Bragg, eletto alla posizione di pubblico ministero per l’area di Manhattan per il Partito Democratico grazie ai finanziamenti di George Soros. Si tratta di un evento atteso da tempo, ma che comunque sconcerta per le implicazioni che avrà per il futuro degli Stati Uniti.

La prima sintesi della portata di questo evento ci viene dal giornalista più seguito in assoluto negli Stati Uniti, Tucker Carlson, nel seguente breve video.

La fine della Repubblica

[Tucker Carlson]

Buonasera e benvenuti a Tucker Carlson. Un avviso speciale da parte di Fox News. Circa 3 ore fa, la politica americana è stata gettata nel caos più completo, forse definitivamente, quando un gran giurì di Manhattan, una delle città più liberali d’America, dove l’80% ha votato per Joe Biden nelle ultime elezioni, ha deciso d’incriminare l’avversario politico di Biden. Donald Trump è anche il candidato primario per il Partito Repubblicano e i sondaggi lo danno in vantaggio di 30 punti percentuali. La giuria ha agito sotto la pressione di un uomo chiamato Alvin Bragg.

Il procuratore distrettuale di Manhattan che finora è stato famoso per avere reso la città molto più pericolosa di quanto non fosse prima, rifiutandosi di far rispettare le leggi contro crimini gravi come le rapine e gli stupri. In questo momento, non conosciamo il contenuto del rinvio a giudizio. Non sappiamo esattamente quali siano i capi d’accusa, ma le notizie precedenti suggeriscono un collegamento con un presunto pagamento eseguito sette anni fa e che i regolatori federali hanno già esaminato, trovando che nessuna legge era stata violata. Ma Alvin Bragg, apparentemente, crede sia un crimine. Comunque sia. Il risultato netto è che Donald Trump è il primo ex presidente degli Stati Uniti ad essere mai stato incriminato. Quindi, non importa cosa accadrà dopo, possiamo essere certi che questo è un evento senza ritorno. Potrebbero esserci ritorsioni da parte degli stati a maggioranza repubblicana. Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha già rilasciato una dichiarazione dicendo che non collaborerà con nessuna richiesta per l’estradizione di Donald Trump a New York che, a quanto pare, potrebbe arrivare la prossima settimana. Come potete capire, non siamo certi dei contorni completi di questa vicenda, ma sappiamo che questo è un momento storico.

Come dice giustamente Carlson, questo è un passo da cui non si può tornare indietro e segna in modo emblematico la fine della Prima Repubblica degli Stati Uniti oltre che il passaggio graduale a una nuova realtà politica che potrebbe essere una Seconda Repubblica che si libera gradualmente della corruzione del passato e appare molto più decentrata, oppure un regime che cerca di essere totalitario.

Gli Stati Uniti non sono arrivati a questo punto di colpo, ma è stata una discesa graduale favorita da numerosi fattori, tra cui il degrado culturale promosso anche da agenti esterni, come visto nel video scorso.

L’inizio della fine, a mio parere, risale all’11 settembre 2001, quando un attentato inspiegabile ha proiettato l’America verso due guerre inutili, interminabili e incredibilmente costose in termini di denaro e di vite umane.

Ma il degbrado di qualsiasi società avviene quando la giustizia perde la sua imparzialità, diventa troppo costosa o lenta per poter tutelare le persone comuni e diventa uno strumento arbitrario al servizio dei potenti.

Questa è la situazione che si presenta nel caso di Donald Trump come ci viene di nuovo spiegato da Tucker Carlson nel video che segue. Nel video si parla di Al Sharpton un pastore protestante di colore associato al Partito Democratico americano che si dipinge come difensore dei diritti umani, ma che è stato al centro di numerosi scandali. Uno di questi riguarda Tijuana Brawley, una teenager di colore menzionata nel video, che nel 1987 salì alla ribalta della cronaca americana perché dichiarò di essere stata assalita e violentata da sei uomini bianchi, alcuni dei quali erano agenti di polizia, che poi l’avevano cosparsa di feci e abbandonata per strada. Al Sharpton cavalcò il caso, ma fu presto sbugiardato da un gran giurì di New York che determionò che si trattava solo di pura invenzione e che nessuno dei fatti citati dalla Brawley e da Sharpton erano accaduti.

Stormy Daniels è stata un’attrice porno legata a un’avvocato, Michael Avenatti, che è stato condannato per estorsione e che anni fa era una delle voci principali di accusa nei confronti di Trump. Avenatti avrebbe anche truffato la stessa Daniels.

I Proud Boys è movimento di estrema destra americano. Gli Oath Keepers sono americani che hanno lavorato per il governo e che hanno visto cose scandalose che vogliono correggere tenendo fede al giuramento (oath) che hanno fatto nel momento di entrare nel governo. Qanon è un movimento sotterraneo che ha sparso disinformazione durante l’elezione presidenziale del 2020 dichiarando di avere informazioni segrete raccolte direttamente da Trump, ma di fatto hanno posto affinché tutti i sostenitori di Trump venissero perseguitati. Infine il Ku, Klux, Klan era un’organizzazione paramilitare razzista attiva negli Stati Uniti e organizzata da diversi esponenti politici del Partito Democratico che faceva riferimento a leggi di segregazione razziale attivate negli stati del Sud dai politici del Partito Democratico. Queste leggi vengono generalmente identificate nel video facendo riferimento nel video a Jim Crow, un teatrante americano di pelle bianca nato a New York il cui nome vero era Thomas Darthmouth Rice, che negli anni dal 1820 al 1830 si esibiva con la faccia tinta di nero e cantava e ballava in uno spettacolo molto popolare a New York, che doveva riprodurre la condizione di schiavitù dei neri nel Sud degli Stati Uniti. Quindi era un nordista che prendeva in giro gli schiavi del Sud. Un altro personaggio che si è esibito con il viso tinto di nero è l’attuale primo ministro canadese Justin Trudeau, a sottolineare la totale ipocrisia di questi personaggi.

Mika Brzezinski, la giornalista di MSNBC che compare in uno degli spezzoni video, è la figlia di Zbigniew Brzezinski, il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente democratico Jimmy Carter che ebbe un ruolo importante nel finanziare e armare i Mujahideen in Afghanistan affinché combattessero contro l’Unione Sovietica e che ha avuto un ruolo importante nel determinare l’attuale situazione in Ucraina.

Suo marito, Joe Scarborough, ha promosso con enfasi Donald Trump alla propria audience dal 2015 al 2016 per poi rivoltarglisi contro quando ha capito che Trump non gli avrebbe offerto la presidenza, secondo Keith Olbermann un altro controverso giornalista della rete MSNBC che è stata creata a suo tempo da una partenership di una compagnia mediatica americana, la NBC, e Microsoft con la diretta di partecipazione dell’amministratore delegato dell’epoca: Bill Gates.

Abuso di potere

[Tucker Carlson]

Buonasera e benvenuti a Tucker Carlson. Buon lunedì. Le dicerie dominanti su Internet, durante il fine settimana, sostenevano che Donald Trump sarebbe stato presto incriminato, forse persino ammanettato davanti alle telecamere. Ma è vero? Non possiamo dirlo. Sappiamo che Trump è oggetto di un’indagine da parte di un gran giurì a Manhattan. Questa è una città che, nelle ultime elezioni presidenziali, ha votato contro Donald Trump in una percentuale che ha raggiunto l’80%. Sappiamo inoltre che il gran giurì è stato formato da un procuratore generale finanziato da George Soros, chiamato Alvin Bragg, che si presenta e agisce come se fosse una versione di presa dall’era di a. Quindi supponiamo, sulla base di tali premesse, che sia abbastanza probabile che Trump venga prima o poi incriminato per qualcosa. Ma per cosa? Questa è una domanda che dovrebbe avere importanza. In un paese libero, le leggi sono universali, si applicano a tutti i cittadini allo stesso modo, proprio perché tutti i cittadini sono considerati uguali davanti alla legge. Per generazioni, questo è stato molto ovvio anche per i liberali americani. In realtà, era alla base della loro visione del mondo. Ricordiamo quando si opponevano alle leggi di Jim Crow, mentre oggi stanno cercando di ripristinarle con l’etichetta di equità. Non siamo liberali, tuttavia manteniamo una visione americana tradizionale, secondo cui le leggi devono essere applicate allo stesso modo per tutti, altrimenti non sono affatto leggi. La giustizia dev’essere cieca, altrimenti diventa tirannia. Così abbiamo trascorso la giornata, con l’aiuto di un avvocato del nostro staff, cercando di valutare le probabili accuse contro Donald Trump. Ecco cosa abbiamo trovato. Otto anni fa, mentre era in corsa per la presidenza, Trump pagò $ 130.000 a un’attrice porno di nome Stormy Daniels. La Daniels affermava che lei e Trump avevano avuto relazioni sessuali. Trump lo ha negato e continua a negarlo. Ma in cambio della promessa di non ripetere tale affermazione in pubblico, Trump, attraverso il suo avvocato del tempo, Michael Cohen, inviò un assegno a Stormy Daniels. Era legale fare una cosa del genere? Bene, possiamo rispondere a questa domanda perché all’epoca era in corso una campagna elettorale, e i funzionari della Commissione Elettorale Federale hanno successivamente esaminato la transazione fra Trump e Stormy Daniels, arrivando alla conclusione che non fosse accaduto nulla di criminale. E, in effetti, accordi monetari di questo tipo, qualunque idea voi abbiate a riguardo, sono molto comuni sia tra le persone famose e le celebrità, sia nell’America aziendale. Il risultato è solitamente noto come accordo di non divulgazione. In questo caso, potete credere a qualsiasi parte vogliate credere, ma pagare qualcuno affinché tenga la bocca chiusa su argomenti specifici, è normale nell’America moderna. Secondo la Federal Election Commission, la commissione elettorale federale, non c’era bisogno che Donald Trump dichiarasse pubblicamente i suoi pagamenti a Stormy Daniels. Il denaro da lui versato, attraverso il suo avvocato, non era soggetto alle limitazioni finanziarie imposte dalle leggi sulle campagne elettorali. Infatti la commissione ha già stabilito che si trattava di spese personali. è chiaro che lo fossero. Allora, qual è il crimine? Beh, i media non sembrano molto interessati a scoprirlo. Si tratta di Donald Trump. Quindi è un criminale per definizione. Tutto ciò che fa è criminale. Guardate.

[Jennifer Rubin – MSNBC]

Semplicemente perché potrebbe aver commesso crimini peggiori, non si lasciano correre i crimini minori. Se, per esempio, stai cercando di processare qualcuno per omicidio, non lo lasci andare se lo sorprendi a guidare in stato di ubriachezza. Non lasci correre solo perché hai obiettivi più importanti.

[Paul Butler – MSNBC]

Nessuno è al di sopra della legge, incluso Donald Trump. Non importa che questo sia un crimine minore rispetto ad alcune delle altre accuse.

[Mika Brzezinsky]

Un crimine è un crimine è un crimine è un crimine. Ecco cosa direbbe qualsiasi pubblico ministero oppure giudice.

[Joe Scarborough]

Un crimine è un crimine è un crimine. E, come ha detto Mika, un’accusa è un’accusa è un’accusa. Quando sento persone dire che si sta facendo un sacco di chiasso per nulla, penso a tutti i membri del Congresso che ho servito, con la consapevolezza che ognuno di loro sarebbe stato accusato e mandato in prigione se avesse fatto una cosa del genere.

[Al Sharpton]

Stavo leggendo la Bibbia che diceva che l’anima di un uomo può anche piangere.

[Tucker Carlson]

Joe Scarborough, onorevoli colleghi, ci dice che un crimine deve essere un crimine con una donna. E poi c’è Al Sharpton che ci dà lezioni sulla Bibbia. È esilarante. Oppure incredibilmente ipocrita. Ma in realtà non hanno risposto alla domanda, perché stiamo ammanettando Donald Trump? I liberali non sembrano preoccuparsi affatto di questi dettagli, a condizione che Trump venga effettivamente ammanettato. Ma in realtà, ci sono molte prove che Trump non abbia commesso alcun crimine nell’inviare denaro a Stormy Daniels. Non dobbiamo tirare a indovinare. Consideriamo il caso dell’ex senatore della Carolina del Nord, John Edwards, che è stato spesso descritto come un focoso liberale, ma che, in realtà, era un populista. Si è candidato alla presidenza due volte e, nel farlo, ha fatto infuriare i leader del Partito Democratico, perché parlava troppo della disuguaglianza dei redditi tra gli americani. Lo odiavano per questo. Molto tempo dopo che Edwards ebbe lasciato il suo incarico pubblico, il Dipartimento di Giustizia di Barack Obama lo ha accusato di aver violato le leggi federali in tema di finanza. La premessa del caso intentato contro di lui era che aveva ricevuto un milione di dollari in regali e che aveva speso quei soldi per pagare la sua amante affinché mantenesse il silenzio, una donna con cui, in seguito, Edwards ha avuto un figlio. Il Dipartimento di Giustizia di Obama ha sostenuto che il denaro che Edwards aveva inviato all’amante era, in realtà, un contributo elettorale. Edwards non aveva mai dichiarato di aver speso quei soldi nel corso della sua campagna, quindi il Dipartimento di Giustizia di Obama ha cercato di mandarlo in prigione. Ma, alla fine, il caso è crollato sotto il peso della sua stessa incoerenza. Gli avvocati di Obama avevano sostenuto che qualsiasi pagamento che potrebbe plausibilmente aiutare politicamente un candidato politico è, per definizione, un contributo alla campagna elettorale. Ma non c’è nessuna legge che lo dica. Se lo erano semplicemente inventato, e, se ci pensate un attimo, non ha senso. Provate a considerarlo alla rovescia. Se fosse vero, significherebbe che i candidati potrebbero utilizzare il denaro dei donatori e anche quello dei contribuenti ricevuto sotto forma di fondi federali integrativi, per pagare qualsiasi spesa personale, purché tale spesa possa, plausibilmente, avvantaggiarli politicamente. Quindi, secondo questo ragionamento, un candidato potrebbe prendere fondi federali, vale a dire i dollari prelevati con le tasse, e comprare una Ferrari, a condizione di mostrarla nei suoi annunci pubblicitari elettorali. Non ha senso. Quindi, non ci sorprende che John Edwards sia stato assolto. Quel caso fu una sconfitta umiliante per l’amministrazione Obama. Ma ha anche inviato un messaggio chiaro e ha creato un precedente, che Alvin Bragg, apparentemente, sta ignorando. Quindi non sappiamo quali saranno le accuse. Non le abbiamo ancora viste. Ma se Trump venisse incriminato per aver mandato denaro a Stormy Daniels, sarebbe un abuso di potere da parte della magistratura. Ma non ci possiamo nemmeno lamentare, perché, come ha spiegato la deputata del Partito Democratico, Maxine Waters, le proteste politiche organizzate a sostegno di Donald Trump non sono costituzionalmente protette. Sono una forma di terrorismo interno. Guardate.

[Maxine Waters]

Questo è Donald Trump che manda messaggi ai terroristi interni con cui ha lavorato e che ha assistito nell’organizzare l’invasione del Campidoglio il 6 di gennaio. Sta inviando loro un messaggio per prepararsi a scatenare una protesta contro un eventuale arresto, e le accuse che potrebbero esserci. Quindi sta fondamentalmente comunicando con i Proud Boys, gli Oath Keepers, i QAnon, il Ku Klux Klan.

[Tucker Carlson]

Il 6 gennaio, l’unico gruppo veramente organizzato presente alla protesta era, ovviamente, l’FBI. Ma considerate l’idea e da dove viene. Questa è Maxine Waters, è la signora che ha applaudito le rivolte razziali di Los Angeles, trent’anni fa. Questa è la stessa persona che solo pochi anni fa ha detto, e stiamo riportando parola per parola, se vedete qualcuno del gabinetto di Trump in un ristorante, in un grande magazzino, oppure in una stazione di servizio, fatevi avanti e formate un assembramento. E fate pressione su di loro, e dite loro che non sono più i benvenuti da nessuna parte. Fondamentalmente, mettetegli un cappio al collo. Va bene, Maxine Waters, ma lei è una democratica, quindi questo rientra nell’esercizio dei suoi diritti civili. È protetta da qualsiasi accusa di terrorismo interno, come lo è pure Alvin Bragg in quanto democratico. Non vogliamo mettere in discussione la sua indole e non vogliamo nemmeno suggerire che ci sia una connessione tra la politica e le accuse contro Donald Trump. Ma Alvin Bragg si è candidato promettendo, durante la sua campagna elettorale. che avrebbe trovato il modo d’incriminare Donald Trump. Non è una nostra supposizione. Ha rilasciato interviste televisive a riguardo. Guardate.

[giornalista locale di New York]

Le notizie dei giornali di oggi dicono che potremmo aspettarci di vedere presto un’accusa contro Donald Trump. Qualche idea su come intende gestire un caso di così alto profilo?

[Alvin Bragg]

Certamente nel corso della mia carriera, sono andato ovunque mi abbiano portato i fatti. Il tipo di accuse che sono state riportate pubblicamente, insieme alla valutazione dei beni, magari l’uso di società di comodo, oppure la frode fiscale. Sono tutti temi che ho trattato nei casi su cui ho indagato in passato. Ho anche lavorato ad un caso di frode ipotecaria. Ho partecipato al processo di uno dei casi di riciclaggio di denaro più significativi nella regione di New York. Quindi, rispetto agli altri candidati, sono pronto a utilizzare tutti gli strumenti che ho a disposizione.

[Tucker Carlson]

Sì, perseguiteremo Trump. E, a proposito, nell’intervista ha elencato alcuni crimini reali su cui hanno lavorato per anni cercando di attribuirli a Trump, senza mai riuscirci. Si sono persino procurati le sue dichiarazioni dei redditi illegalmente. Non sto difendendo Trump, è la semplice verità. Quindi alla fine ci ritroviamo con questo caso che è irrisorio. Ma ciò che è interessante è che, benché Bragg, laureato all’Harvard College, si sia concentrato in modo maniacale su Donald Trump e i suoi cosiddetti crimini, come ad esempio l’invio di denaro a una pornostar, non solo ha ignorato i veri crimini, ma li ha declassati a reati minori e ha lasciato che i veri criminali violenti uscissero di prigione il più rapidamente possibile. Nel suo primo giorno in carica, il primo giorno, coerentemente con le idee dell’uomo che ha pagato per la sua campagna, George Soros, Bragg ha pubblicato un memorandum spiegando che il suo ufficio, e riporto parola per parola, non cercherà di perseguire condanne eccetto che per i casi di omicidi, per i crimini economici e per un ristretto numero di reati. Questa è stata una grande notizia per le persone che commettono crimini violenti, compresi gli stupratori come Justin Washington, che ha stipulato un accordo con Bragg che gli ha permesso di scontare solo 30 giorni di carcere sotto la teoria che il suo stupro era in realtà solo coercizione di secondo grado. Quindi è uscito di prigione rapidamente. E quando lo ha fatto, la polizia dice che questo stesso uomo ha aggredito sessualmente altre cinque persone nel Bronx. Ha anche cercato di violentare una donna senzatetto alle dieci del mattino. Un altro caso di criminale recidivo che è stato arrestato ben tre volte in quattro mesi per reati gravi tra cui aggressione e molestie aggravate, non si è presentato in tribunale per l’udienza a cui avrebbe dovuto partecipare. Quando, alla fine, nel gennaio dello scorso anno, la polizia lo ha trovato e lo ha trascinato in tribunale, l’ufficio di Bragg lo ha lasciato andare. Indovinate cosa ha fatto quando è uscito? Ha ucciso una donna.

[Giornalista Fox News]

Un memoriale improvvisato si sta formando di fronte a un condominio di New York City, in onore di Christina Yuna Lee, dopo che la polizia ha detto che un uomo l’ha seguita a casa e l’ha aggredita, pugnalandola a morte. Questo video di sicurezza ottenuto da NBC News, sembra mostrare la signora Lee seguita dal sospetto. Quando sono arrivati i poliziotti, la porta era bloccata dall’interno. Una volta che sono riusciti ad entrare nell’appartamento, gli investigatori dicono di aver trovato il corpo di una donna di 35 anni, in seguito identificata come Lee, morta nel suo bagno, e il sospetto coperto di sangue. La polizia dice che Assamad Nash è stato arrestato e accusato dell’omicidio della Lee. Si tratta del suo ottavo arresto dal maggio del 2021.

[Tucker Carlson]

La cosa interessante è che a nessuno importa. Dov’è Joe Scarborough su questo evento? È forse infuriato per questo omicidio? Sua moglie è forse sconvolta? Potere alle donne? Fatemi il piacere. A tutte le femministe che dovrebbero essere là fuori a difendere le donne, non importa affatto. Quindi qui c’è un procuratore che tratta i crimini violenti come se fossero reati minori, anche quando costano la vita delle persone, e che sta sguinzagliando i criminali in mezzo alla popolazione, mentre passa tutto il suo tempo a cercare di distruggere i suoi avversari politici, in questo caso elevando a crimine un’accusa di reato minore, per raggiungere il proprio fine di abbattere Trump. Nel caso ci fosse un rinvio a giudizio, ecco su cosa pensiamo sarà il nucleo dell’accusa.

Bragg sembra sostenere che Trump abbia violato il Business Record Act di New York, vale a dire la legge che stabilisce come tenere la contabilità aziendale, riportando falsamente il pagamento inviato a Stormy Daniels come spese legali. Se questo fosse vero, costituirebbe un reato minore che sarebbe anche già caduto in prescrizione. Sarebbe sostanzialmente un errore contabile, ammesso che sia accaduto. Ma, a quanto pare, Bragg sta pensando di accusare Trump facendo riferimento a una versione penale della legge sulla gestione della contabilità aziendale. Una legge che punisce le aziende che falsificano i registri al fine di commettere un altro crimine, indipendente dalla manipolazione dei conti. In questo caso, tale crimine sarebbe la violazione delle leggi sul finanziamento delle campagna elettorali, che, come abbiamo detto, è già stata esclusa in partenza dalla commissione federale che controlla questo particolare tipo di violazioni finanziarie. Inoltre, trattandosi di una legge federale, sarebbe comunque un crimine su cui Alvin Bragg, in quanto procuratore di Manhattan, non ha giurisdizione. L’intera faccenda non ha alcun senso in termini legali.

A livello politico, invece ha molto senso perché Trump è in corsa per la presidenza. Quindi cosa c’è dietro? Bragg sta agendo da solo? Potremmo scoprirlo presto. Il parlamentare dell’Ohio, Jim Jordan, che presiede il Comitato giudiziario della Camera, ha chiesto a Bragg di testimoniare davanti al Congresso. Vuole sentire Bragg che spiega se ha avuto o meno contatti con la Casa Bianca oppure il Dipartimento di Giustizia di Biden, e se li avesse avuti, forse questo spiegherebbe tali accuse. Vuole anche sapere se, per questa indagine, Bragg utilizzerà fondi federali. Speriamo che Alvin Bragg, che si dichiara impegnato a mantenere lo stato di diritto, si conformi o sia costretto a conformarsi a tale convocazione molto presto. Ma qualunque cosa accada, se l’accusa contro Trump prendesse forma, non importa per chi avete votato o per chi avete intenzione di votare, non potete sbagliarvi: questo è un punto di svolta per il paese.

Ora, la questione principale, in questo caso, non è che siano ingiusti nei confronti di Donald Trump, anche se ovviamente lo sono. è non è nemmeno il fatto che Trump sia  l’ex presidente degli Stati Uniti. Non ce ne importa. ma visto che stiamo incriminando gli ex presidenti, dove sono le accuse contro George Bush per aver invaso l’Iraq con falsi pretesti e aver concesso relazioni commerciali normalizzate permanenti alla Cina, che hanno completamente distrutto la nostra economia. Dove sono queste accuse? Campa cavallo. A Washington, distruggere il proprio paese non è considerato un crimine. E, naturalmente, George Bush lo sa bene, ed è per questo che non appare affatto preoccupato. Vi accusano invece quando criticate la classe dominante. Ma in entrambi i casi, la questione importante in questa vicenda non è davvero il fatto che Donald Trump sia l’ex presidente degli Stati Uniti. Qualsiasi ex presidente può essere incriminato se ha fatto qualcosa di sbagliato. Non è questo il punto.

La questione centrale in questo caso è che, come sottolineato prima, in questo momento è in atto una corsa presidenziale. E se controllate i sondaggi, scoprirete che Trump è in testa ai vari contendenti in campo repubblicano. Il fatto di eliminare il proprio avversario, usando il sistema giudiziario, è una situazione senza precedenti. Se permettiamo al Partito Democratico di fare una cosa del genere, vale a dire schiacciare il principale concorrente presidenziale, la principale minaccia al loro potere, usando un falso processo penale, dove arriviamo? Saremo finiti. Perché quel precedente vivrà per sempre, e gli elettori non determineranno mai più l’esito di un’elezione presidenziale negli Stati Uniti. È un fatto notevole quando ci pensate.

Quindi, dopo tutto lo sbraitare che si è fatto sul 6 gennaio all’interno del governo permanente di Washington, e su come tale evento fosse una minaccia per le nostre norme democratiche e il trasferimento pacifico del potere, hanno deciso di cortocircuitare completamente le nostre norme democratiche, per non parlare del trasferimento pacifico del potere, usando i tribunali e i pubblici ministeri. Cosa succede se la fanno franca? Nessuno sembra pensarci. Tutti sono eccitati. Ma cosa succede se la fanno franca? Se usano il Dipartimento di Giustizia, sotto gli occhi di tutti, per regolare conti politici e per conservare la presa sulla Casa Bianca, eliminando dalla gara il concorrente che sembra essere in chiaro vantaggio, il sistema giudiziario ne sarà distrutto. E non è poco. Un sistema giudiziario funzionante, ha mantenuto questo paese pacifico per centinaia di anni. Lo scopo di un sistema giudiziario è quello di amministrare la giustizia in modo che i cittadini non debbano farlo da soli. Deleghiamo quel potere al governo.

Ma cosa succede quando tale potere viene eliminato, quando non c’è più un sistema giudiziario? Cosa succede quando il Dipartimento di Giustizia decide che il suo obiettivo non è il conseguimento della giustizia, ma proteggere la classe dominante a tutti i costi?

Pensateci. La gente continuerà a pretendere giustizia. Il desiderio di giustizia è un sentimento intrinseco alla natura umana. Ce l’abbiamo dalla nascita. Ma se non c’è un posto neutrale dove ottenerlo, alcune persone decideranno che dovranno farsi giustizia da soli.

Ora, non sappiamo esattamente come andranno le cose, ma possiamo dire con certezza che saranno tempi difficili. Va bene odiare Donald Trump. Bene. Ma non hanno il diritto di distruggere l’America e il suo sistema giudiziario, per il solo fatto di odiare Trump. Non ci riprenderemmo mai da una situazione del genere.

Come spiegato chiaramente nel video, Alvin Bragg è il classico esempio dei procuratori eletti con i soldi di George Soros. Coltiva un crescente livello di criminalità e anarchia nella propria area di competenza, e usa tale anarchia per poi imporre una forma di tirannia giudiziaria che mina alle basi l’essenza stessa della civiltà americana e della costituzione statunitense.

A ulteriore dimostrazione di questo fatto, riportiamo un’intervista condotta da Tucker Carlson con Robert Costello, che in passato è stato avvocato difensore di Michael Cohen e che è spontaneamente comparso davanti al gran giurì di New York per far capire quanto sia pericoloso per tale giurì basarsi sulle testimonianze di uno spergiuro reo-confesso come Cohen.

Il testimone spergiuro

[Tucker Carlson]

Robert Costello è stato consulente legale dell’ex avvocato di Trump, Michael Cohen, la persona che ha eseguito il pagamento a Stormy Daniels. Si unisce a noi stasera. Grazie mille per essere qui. Come ha notato, non sappiamo se ci sarà un’accusa contro Trump o quale ne sarà il contenuto, ma dalle fughe di notizie lette anche sul New York Times, come vàluta questo caso?

[Robert Costello]

Debole a dire poco. Ho appena trascorso circa 2 ore a testimoniare davanti al gran giurì nel centro di Manhattan, e ho fatto capire il mio punto di vista. Anche se mi era chiaro che l’ufficio del procuratore di Manhattan non vuole affatto arrivare alla verità, ma devo spiegarlo più in dettaglio. Li ho contattati dopo aver visto Michael Cohen in televisione che affermava cosa avrebbe detto davanti al gran giurì e cosa aveva già detto al gran giurì, e ho visto che erano fatti contrari a ciò che ci aveva detto quando lo abbiamo rappresentato per la prima volta nell’aprile del 2018. Quindi sono seduto a casa a guardarlo mentre sparge queste bugie e mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa al riguardo. Non rappresento Donald Trump, ma sono a favore della giustizia. E penso di avere l’obbligo legale di informare entrambe le parti. Perciò è quello che ho fatto.

Avevo una tonnellata di documenti che avevo preparato per il Dipartimento di Giustizia nel 2019. L’ufficio del procuratore degli Stati Uniti mi aveva contattato per dirmi: “Signor Costello, vorremmo parlarle della sua rappresentazione di Michael Cohen. Mi sono messo a ridere e ho detto: “Presumo che voi abbiate una rinuncia da parte del mio cliente al privilegio di segretezza con il proprio avvocato. Mi hanno risposto che la mia presunzione era corretta. Quindi ho detto: “Bene, mandate una copia, sarò felice di parlare con voi. Tale rinuncia è molto chiara, e una volta che l’abbiamo ricevuta, ho preparato 330 e-mail, e una certa quantità di messaggini che avevo ricevuto sul telefono.

Ho preso un resoconto contemporaneo del nostro primo incontro con Michael Cohen al Regency Hotel di Manhattan, così come appunti contemporanei dell’intervista di 2 ore che avevo avuto con l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti nel distretto meridionale di New York, così come le note contemporanee di un’intervista della commissione sui servizi segreti alla Camera che aveva inviato tre investigatori nel mio ufficio, uno dei quali è ora Dan Goldman, un membro del Congresso qui a New York. Quindi avevo tutto questo materiale pronto. L’ho mandato all’avvocato di Donald Trump e l’ho inviato all’ufficio del procuratore generale di Manhattan, e ho contattato l’ufficio di tale procuratore, chiedendo se potevamo incontrare Alvin Bragg, perché volevo presentargli la documentazione di persona così come avevo fatto con il procuratore del Distretto Sud. Volevo che mi guardasse negli occhi e valutasse se la mia credibilità era superiore a quella di Michael Cohen.

Perché Michael Cohen, secondo me, stava mentendo su quasi tutto. Ho detto loro specificamente che c’erano due punti principali che volevo chiarire. Volevo riferire che quando lo incontrammo per la prima volta, Cohen ci disse che era pronto al suicidio. Perché è un fatto importante? Perché quando sei pronto al suicidio, pensando che questa sia l’unica via d’uscita dal tuo pasticcio legale, e ti viene offerta l’opzione di cooperare contro Donald Trump, e fornire informazioni che ti farebbero uscire di prigione gratis, ma non la cogli e invece rispondi di no, che non hai alcuna informazione su Donald Trump, e lo ha detto molte volte durante quell’incontro di due ore.

Giuro su Dio, Bob, non ho nulla su Donald Trump. E avevo con me il mio partner legale, che aveva conosciuto Michael Cohen per dieci anni alla Columbia Grammar and Prep School qui a Manhattan, perché Cohen era nel consiglio di amministrazione. Perciò, quando quel fine settimana, quando l’ho sentito dire che era pronto al suicidio prima di salire sul tetto del Regency Hotel, non sapevo se fosse una regina del dramma oppure dicesse la verità. Così ho guardato il mio partner, e lui ha scosso la testa e ha annuito come a dire: “Penso che stia dicendo la verità”. E più tardi, lo abbiamo confermato con il reverendo Jerry Falwell e sua moglie, che hanno cenato con lui e a cui Cohen aveva detto la stessa cosa. Perché è importante? Perché quando sei disposto a rinunciare alla tua vita per evitare questi problemi legali, quando sono insormontabili per te, e ti viene offerta una via d’uscita, e tutto ciò che devi fare è cooperare su Donald Trump.

Fornire qualcosa su Donald Trump, e tu dici di no, ripetutamente, giuro su Dio, Bob, non ho niente. Allora sai che hai per le mani un tizio che probabilmente non ha nulla. È certamente più facile cedere informazioni su Donald Trump che uccidersi. Inoltre, mentre fa questi discorsi, durante un periodo di due ore, marcia su e giù dall’altra parte del tavolo della conferenza come un leone in gabbia. Avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro. Sembrava che non dormisse da cinque giorni. Sembrava davvero qualcuno che stesse per tentare il suicidio. E ogni tanto si fermava e ci puntava il dito contro. Quando dico di tanto in tanto, intendo che lo ha fatto almeno 20 volte e ha detto, ragazzi, voglio che sappiate che farò tutto quello che serve. Non passerò mai un solo giorno in prigione. Ora, quello che ci stava dicendo era sono pronto a mentire, imbrogliare, rubare, sparare a qualcuno, ma non passerò un solo giorno in prigione. Pensate che un tizio in quello stato mentale non ammetterebbe di avere informazioni su Donald Trump? L’ufficio del procuratore non mi ha fatto domande che mi permettessero di sollevare questo aspetto, ma io l’ho sollevato comunque. Ho ignorato le loro domande e ho semplicemente dato loro le informazioni. Sento le orecchie che mi fischiano da entrambe le parti. Se vuole, posso continuare.

[Tucker Carlson]

Mi permetta di farle un’ultima domanda, Dott. Costello.

[Robert Costello]

Certo.

[Tucker Carlson]

Se lei fosse un procuratore, se fosse un pubblico ministero, e cercasse di essere equo e onesto, e di servire la legge piuttosto che un’agenda politica, vorrebbe avere queste informazioni, giusto?

[Robert Costello]

Assolutamente. E ho detto loro e oggi ho detto al gran giurì che ero il vice capo della divisione criminale dei procuratori statunitensi per il distretto meridionale. Ho detto che non avrei mai toccato un testimone come Michael Cohen per nessuna somma di denaro. Semplicemente non puoi farci affidamento. E stasera era ospite di un’altra trasmissione dove negava di aver rinunciato al privilegio tra cliente e avvocato. Eccolo per iscritto, e questa è la sua firma sulla seconda pagina. Immagino che non lo sapesse. E il procuratore distrettuale non lo sapeva. E io gli ho detto: Michael Cohen è stato nel vostro ufficio 20 volte ed è stato due volte davanti al gran giurì. E per 22 volte si è dimenticato di dirvi di aver ha rinunciato al privilegio tra cliente e avvocato. Voglio dire, è davvero questo il tipo di testimone con cui volete arrivare al traguardo? Io non lo farei mai.

[Tucker Carlson]

Penso che siano unicamente interessati sia il traguardo. Ma apprezzo sicuramente le informazioni che ci ha portato stasera. Grazie.

[Robert Costello]

Prego, è stato un piacere

Ma Costello non è l’unico a ritenere completamente infondate le accuse contro Donald Trump in questo caso. Nel prossimo video riportiamo un’intervista da parte di Maria Bartiromo che tipicamente copre questioni di economia su Fox News, ma che occasionalmente parla anche di politica. Nel video compare Matthew Whitaker che per un certo periodo è stato Attorney General, vale a dire minitro della giustizia nell’amministrazione Trump, e Alan Dershowitz, noto avvocato costituzionalista e opinion leader nel mondo degli elettori del Partito Democratico che ha da poco pubblicato un libro sulla persecuzione politica di Trump.

Un caso che fa acqua da tutte le parti

[Maria Bartiromo]

Oggi abbiamo l’ex procuratore generale degli Stati Uniti, Matthew Whitaker, e il professore emerito di legge dell’università di Harvard, Alan Dershowitz che è anche l’autore di un bestseller dal titolo, Get Trump, incastrate Trump. Alan, questo tema non potrebbe essere più appropriato rispetto a quello di cui stiamo parlando questa mattina. Il gran giurì viene convocato, poi sconvocato e poi cancellato. Stiamo aspettando di vedere cosa succede la prossima settimana. Secondo te, a che punto siamo rispetto a una potenziale incriminazione di Donald Trump.

[Alan Dershowitz]

Beh, non credo che si possa effettivamente formulare un’accusa dopo i commenti fatti dall’avvocato Robert Costello. Ha dimostrato che il testimone principale sul banco è un bugiardo spergiuro. E questo mette il procuratore distrettuale in una posizione terribile. Se usa Cohen come testimone, potrebbe effettivamente perdere la sua abilitazione come avvocato. Non è etico mettere sul banco dei testimoni una persona che sai che sta mentendo, e lui deve sapere che Cohen mentirà. Può anche provare a portare avanti il caso senza Cohen, il che è molto difficile, oppure può fare la cosa giusta, e lasciare decadere il caso. Nel libro Get Trump, esamino ciascuno dei quattro casi che sono stati intentati contro Donald Trump, e dimostro, con precedenti e prove, che nessuno di essi aveva alcuna base giuridica. Tutti e quattro erano solo motivati politicamente.

E penso che il caso peggiore e il più debole sia proprio quello di New York, che si basa su uno spergiuro reo-confesso che ha mentito persino ai suoi stessi avvocati. Recentemente un tribunale ha detto che se menti al tuo avvocato, perdi il privilegio della segretezza perché è un’azione veramente pessima. Ma sappiamo che Cohen ha davvero mentito ai suoi avvocati e costoro hanno sostanzialmente rotto il privilegio e hanno riferito che aveva mentito anche a loro. All’epoca aveva detto ai suoi avvocati che lui era l’unico coinvolto in quel pagamento, e che non c’era nessun altro. Come spiegherà il cambiamento sul banco dei testimoni? Ora sta mentendo? Oppure mentiva allora? Nessuno gli crederà. Quindi questo è il caso che potrebbero portare contro Trump, e spero che i giurati finalmente si sveglino e dicano che non sono degli sprovveduti. Spero che difendano la legge. E la legge dice che non si incrimina in queste circostanze.

[Maria Bartiromo]

Matt Whitaker, tutto diventa ancora più spaventoso quando si vede cosa sta succedendo dalla parte di Biden, con questi documenti bancari che mostrano denaro che è stato preso dalla Cina comunista e distribuito ad alcuni membri della famiglia Biden. Come vedi questa situazione?

[Matthew Whitaker]

Sì, buongiorno Maria, considero questa situazione come un puro esempio del sistema giudiziario a due livelli. Nel 1940, il procuratore generale Robert Jackson ci avvertì di questa esatta situazione e ci disse che il potere più pericoloso del pubblico ministero era di prendere di mira i singoli individui invece di perseguire i singoli casi. Queste dovrebbero essere le priorità. Ed è esattamente quello che sta succedendo nel caso di Alvin Bragg e anche del Dipartimento di Giustizia, a livello federale. Come diceva il senatore Johnson, non stanno mettendo le risorse necessarie nell’indagine su Biden, e la stanno privando di quello che occorre per condurre un’indagine internazionale sulla corruzione.

[Maria Bartiromo]

Sì, abbiamo appena sentito il senatore Johnson. Ha iniziato questa indagine molto tempo fa. In realtà ha rivelato alcuni documenti bancari. E non è forse interessante che abbia ottenuto quei documenti da una banca cinese?

[Alan Dershowitz]

[Maria Bartiromo]

Vai avanti, Matt.

[Matthew Whitaker]

Sì, è interessante capire che i pubblici ministeri hanno un enorme potere e hanno la facoltà di richiedere documenti anche a livello internazionale, il che richiede più tempo, nella mia esperienza, attraverso i processi che abbiamo con altri paesi, ma soprattutto, c’è il fatto che le banche statunitensi non stanno cooperando. Voglio dire, questo è un movimento alla moviola per cercare di esaurire il tempo nelle indagini sulla corruzione di Biden, in modo che non vedano mai la luce del giorno.

[Maria Bartiromo]

Alan, che ne pensi?

[Alan Dershowitz]

Sì. Di fatto abbiamo un sistema di giustizia a due livelli. Non c’è alcun dubbio che se il suo nome non fosse Donald Trump, non ci sarebbe alcuna indagine su di lui. Non sono stato io ad inventare il titolo del mio libro. Viene da una promessa elettorale fatta dal procuratore generale di New York quando era in corsa per la rielezione. Ha promesso che se fosse stata eletta, avrebbe incastrato Trump. E Bragg ha detto la stessa cosa. Quindi hanno violato la regola del grande giudice Jackson. Hanno preso di mira l’individuo prima di avere un crimine. Entrambi hanno promesso che lo avrebbero fatto. Dopo di che si sono messi a rovistare nei libri di legge per vedere che cosa riuscivano a trovare per incastrarlo. Hanno cercato ovunque e non sono riusciti a trovare nulla. Non sono riusciti a trovare una singola violazione legale.

Così ne hanno inventata una che comunque andava oltre i termini di prescrizione. Ciò ha comportato il combinare un reato che non si è mai verificato, assieme a un ipotetico crimine federale o forse crimine di stato. Questo è il peggior esempio di abuso di discrezionalità giudiziaria da parte dell’accusa che abbia mai visto nei miei 60 anni di pratica del diritto penale. Ecco perché ho scritto il libro su Trump, non perché riguardi Trump, bensì tutti noi. Oggi tocca a Trump, domani toccherà a un democratico. Dopodomani toccherà a tuo zio Charlie, oppure ai tuoi nipoti. Questo è uno dei precedenti più pericolosi che qualsiasi procuratore abbia mai cercato di stabilire negli Stati Uniti. Spero che il gran giurì lo fermino, o spero che i politici, sia democratici che repubblicani, gli dicano che non può portare avanti questo caso.

[Maria Bartiromo]

Ed è per questo che Jim Jordan, il presidente della Commissione giudiziaria, sta indagando sulla faccenda. E sta indagando su ciò che definisce un abuso senza precedenti e un’indagine su Trump motivata unicamente da ragioni politiche. Ma basterà? Se non c’è la collaborazione del Dipartimento della Giustizia, c’è poco che la commissione di supervisione giudiziaria possa fare. Alla fine della giornata, potrebbero fare raccomandazioni, ma è necessario avere un Ministero della Giustizia disposto ad avviare un procedimento giudiziario.

[Matthew Whitaker]

Sì, questo creerà un contrasto interessante rispetto a ciò che abbiamo visto in precedenza. Ricordate, che ci è stato detto che il Comitato Ristretto per il 6 gennaio aveva il potere illimitato di ottenere tutto ciò che voleva, e nessuno avrebbe dovuto intralciarlo. Altrimenti ti avrebbero accusato di oltraggio. Ora Alvin Bragg è stato convocato in Parlamento. Il Congresso ha interessi legittimi, che sono stati delineati nella loro lettera, che includono la spesa di denaro federale, l’uso di risorse federali, il regolamento del procuratore speciale e come funziona l’interazione tra procuratori statali e federali. E così penso che qualora Alvin Bragg non si presenti, verrà dichiarato colpevole di oltraggio verso il Congresso, e vedremo se il Dipartimento di Giustizia si comporterà come ha fatto durante l’ultima legislatura, oppure si comporterà in modo puramente partigiano come pensiamo che farà, e lasceranno cadere la cosa.

[Maria Bartiromo]

Sfortunatamente, anche i nostri avversari internazionali ci stanno guardando. La tua ultima parola, Alan.

[Alan Dershowitz]

Dobbiamo anche ricordare che il comitato del 6 gennaio è complice di questa situazione. In realtà hanno manipolato il nastro del discorso tenuto dal presidente Trump il 6 di gennaio. Hanno deliberatamente omesso le parole pacificamente e patriotticamente. Se lo facesse un avvocato, sarebbe interdetto. E lo vediamo succedere a Washington, ad Atlanta, in Georgia, in Florida, e soprattutto a New York. Qui è in gioco il sistema legale americano, e il procuratore distrettuale Bragg dovrebbe fare la cosa giusta.

[Maria Bartiromo]

Davvero un punto importante.

Signori, grazie. Continueremo a tenere i riflettori puntati sulla situazione. Abbiamo qui l’ex procuratore generale Matt Whitaker e il professore emerito di diritto di Harvard Alan Dershowitz. Continueremo a vigilare.

Come dice chiaramente Dershowitz, il sistema giudiziario americano viaggia ormai su due livelli separati: chi è al potere riceve trattamenti di favore, mentre l’opposizione viene perseguitata per motivi politici. In una situazione di questo genere nessuna società può sopravvivere e il risultato è una crescita costante del livello di criminalità e il caos come abbiamo descritto nel nostro video La Terza Epoca del Caos.

Roberto Mazzoni

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