Trump: una nazione in grave declino – MN #224

Per la prima volta nella sua storia, un Presidente in carica usa il Dipartimento della Giustizia statunitense per ostacolare il proprio avversario politico e impedirgli di candidarsi. Seguendo un approccio già ampiamente sperimentato in America Latina, la politica diventa direttamente connessa alla persecuzione giudiziaria per eliminare avversari scomodi oppure costringerli a scendere a patti.

Trump è stato indiziato di una serie di reati e coinvolto in diversi processi da quando ha dichiarato di voler concorrere alla rielezione come Presidente degli Stati Uniti. L’ultimo rinvio a giudizio è avvenuto nella città di Washington dove è stato accusato di aver cercato di sovvertire l’ordine democratico provocando la rivolta del 6 di gennaio 2021 che portò all’occupazione del Campidoglio da parte di centinaia di manifestanti.

Secondo gli esperti legali, questa ultima accusa ha poca sostanza, ma è probabile che Trump venga condannato in primo grado per via della probabile faziosità della giuria di Washington, ma potrebbe poi vincere in appello.

I processo più importante rimane quindi quello di Miami, dove in giugno è stato accusato di un altro reato federale, collegato alla gestione di documenti confidenziali sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago.

Nel prossimo intervento, Tucker Carlson, principale conduttore televisivo americano e ora giornalista indipendente, ci fornisce una spiegazione di quel che sta succedendo e una stima delle conseguenze che possiamo aspettarci.

Nel video Carlson parla di politiche identitarie, in inglese, identity politics, vale a dire politiche che fanno leva sulla razza, sulla nazionalità, sula religione, sul sesso e sulla classe sociale degli elettori. una serie di personaggi politici americani. Chuck Schumer è il Presidente del Senato degli Stati Uniti, membro del Partito Democratico. Mitch McConnell è il leader di minoranza, del Partito Repubblicano, al Senato. Paul Ryan era leader dei repubblicani alla Camera nei primi due anni in cui Trump è stato presidente e ha ostacolato Trump in ogni modo. Dopo aver perso la maggioranza alla Camera, cedendola al Partito Democratico e a Nancy Pelosi, Ryan è diventato parte del consiglio di amministrazione di Fox News.

Mike Pence è stato vice-presidente di Donald Trump ed ora è uno dei suoi più acerrimi nemici e si è congratulato per il fatto che Trump sia stato accusato in tribunale di aver fomentato la rivolta del 6 di gennaio.

Nikki Haley è stata ambasciatrice alle Nazioni Unite durante la presidenza Trump ed è una delle sue nemiche. Infine Mike Pompeo, è stato prima direttore della CIA e poi Segretario di Stato, vale a dire Ministro degli Esteri sotto Trump e oggi lo attacca pubblicamente. Lindsay Graham è il principale referente del Partito Repubblicano al Senato degli Stati Uniti per conto del complesso industriale militare americano. E’ un volta gabbana. E’ stato alleato e avversario di Trump in modo altalenante. Durante la corrente campagna di rielezione, ha partecipato insieme a Trump al suo primo comizio ufficiale dichiarando il suo pieno supporto per la rielezione di Trump.

Dick Cheney è stato il vice-presidente sotto la Presidenza di George Bush junior ed è stato uno dei principali responsabili della guerra in Iraq e della guerra in Afghanistan.

I neocon sono i politici di entrambi i partiti che favoriscono una guerra al oltranza. Tegucigalpa è la capitale e la più grande città dello stato centroamericano dell’Honduras. Fairfax e Loudon sono rispettivamente una cittadina e una contea dello stato della Virginia, vicino alla città di Washington.

La ragione per cui devono mandare Donald Trump in prigione

[Tucker Carlson]

Buona sera, è Tucker Carlson che vi parla. L’amministrazione Biden ha arrestato Donald Trump questo pomeriggio. Lo hanno incriminato e hanno preso le impronte digitali in un tribunale di Miami, trasformandolo tecnicamente in un imputato. Questi sono stati i primi passi di un processo progettato per mettere Donald Trump dietro le sbarre per il resto della sua vita. Le televisioni via cavo hanno trasmesso ogni momento in diretta. Ci hanno detto che è un fatto senza precedenti, simulando di essere scioccate, quando in realtà non lo erano affatto. Sapevano che sarebbe successo.

Chiunque abbia seguito la questione sapeva bene di cosa si trattava. Ciò che è appena successo era predestinato da sempre ed è diventato inevitabile sin dal 16 febbraio 2016, vale a dire il giorno in cui Donald Trump si è schierato contro la più grande, e potente, organizzazione della storia umana, vale a dire il governo federale degli Stati Uniti. Indipendentemente da ciò che possiate ricordare, non è dipeso da qualcosa che Trump abbia detto sull’immigrazione, sul commercio con la Cina, o sugli stupratori provenienti dal Messico.

Queste erano le questioni che quell’anno hanno dominato nei titoli dei giornali. Gridavano “Trump è un razzista”. Fermatelo. Ma, a Washington, quelle erano solo chiacchiere da bar. Niente da prendere davvero in considerazione. Le politiche identitarie non significano molto per la Washington che non cambia mai con le elezioni. Ciò che conta per loro, allora come oggi, è la politica estera. Le invasioni, le occupazioni, e le guerre per procura. Le decisioni che determinano quali popolazioni prospereranno o moriranno. Si tratta di politiche che comportano costi di trilioni di dollari e che, nel tempo, hanno reso i sobborghi intorno alla capitale, i più ricchi del mondo.

A Washington, questo è ciò che conta davvero. Ed è evidente, se ci fate caso, quando c’è un dibattito su qualsiasi altro tema, come ad esempio il tetto del debito pubblico. Entrambi i partiti prendono le posizioni assegnate, ed iniziano a sbraitare. Ma quando il Congresso decide d’iniziare una guerra, non importa quanto sciocca o controproducente sia, oppure quanto sia ovviamente scollegata dagli interessi fondamentali dell’America. La guerra può cominciare senza indugio e i leader di entrambe le parti la assecondano automaticamente, come i pagliacci di un circo.

E poi le cose rimangono come sono, a volte per decenni. Difendono quella guerra senza sosta, contro ogni evidenza, fino a quando qualcuno, finalmente, suona la campanella, e possono iniziare ad ammettere che in realtà, forse non è stata una grande idea. Avevano buone intenzioni, ma non ha funzionato. Alla fine di solito ci dicono che abbiamo imparato molte lezioni importanti, ma solo dopo che le emozioni si sono raffreddate e i particolari più crudi hanno iniziato a svanire dalla memoria collettiva. Fanno finta di chiedere scusa, ma non c’è nessun pentimento.

E in ogni caso, ormai sono passati troppi anni perché possa contare qualcosa. Ma fino ad allora, non ottenete nient’altro. Fino ad allora, nessun dissenso è consentito. Questa è la prima regola di Washington. Ma per qualche ragione, Trump non si è preoccupato di seguirla. Veniva da fuori città, quindi forse non sapeva che fosse una regola. Oppure, semplicemente, non gliene importava. Sta di fatto che, sette anni e mezzo dopo, possiamo indicare il momento preciso in cui la Washington che conta, ha deciso di mandare Donald Trump in prigione. Ecco il momento, preso dal dibattito dei candidati repubblicani a Greenville, nella Carolina del Sud.

[Donald Trump]

Non avremmo mai dovuto essere in Iraq. Abbiamo destabilizzato il Medio Oriente. Ci hanno mentito. Hanno detto che c’erano armi di distruzione di massa. E non ce n’erano, e sapevano che non ce n’erano. Non c’erano armi di distruzione di massa!

[Tucker Carlson]

Non avremmo mai dovuto essere in Iraq, ha detto Trump. Abbiamo destabilizzato il Medio Oriente. Ora, quando Trump ha pronunciato quelle parole, molti elettori delle primarie repubblicane stavano giungendo alla stessa conclusione. Come avrebbe potuto essere diversamente? Ma è stato il passaggio successivo che ha condannato Trump all’arresto di oggi. Ha detto che avevano mentito. Non c’erano armi di distruzione di massa, e già sapevano che non ce n’erano. Quando ha detto questo, alcuni tra la folla hanno fischiato.

Ma la maggior parte se ne stava seduta in silenzio, impietrita. Incredula che l’avesse detto. Ma lui l’ha detto comunque e questo ha segnato il suo destino. Era la sola cosa che non si poteva dire. Perché coinvolgeva troppe persone in entrambi i partiti, che poi in realtà su questo argomento, sono un partito unico. Ne era colpevole Hillary Clinton, come pure Paul Ryan. Erano tutti colpevoli. Tutti ne erano al corrente, e tutti hanno mentito. E tutti loro, nessuno escluso, hanno odiato Donald Trump per averli smascherati. Dopo di che, era abbastanza chiaro che, anche se fosse stato eletto presidente, Trump avrebbe fatto fatica a controllare il governo federale di cui avrebbe dovuto essere al comando. Il governo permanente di Washington, per la stragrande maggioranza, ha deciso che la missione più importante della vita sarebbe stato di contrastare Trump.

Tutto, dipendeva da questo. Molti di loro lo hanno detto pubblicamente, ma altri non lo hanno ammesso in pubblico. In realtà, quelli più subdoli hanno preso un’altra strada. Hanno abbracciato Trump, anziché fuggirne. Lo hanno adulato. Se lo sono ingraziato. Intuivano che Trump , come uomo, era suscettibile all’adulazione. E lo hanno fatto per sabotare la sua nuova amministrazione dall’interno. Ce n’erano parecchi e li si poteva individuare immediatamente. Erano adulatori. Invariabilmente, quelli che più lusingavano Trump, lo odiavano, ed erano in disaccordo con le sue opinioni più di chiunque altro.

Li avete visti nei corridoi della Casa Bianca e alle conferenze stampa. Stavano lì, sbavando sul loro capo con ostentata sottomissione, come se si stessero rivolgendo a un monarca oppure a un dio. Era una scena da corte ottomana. Era uno spettacolo sporco e decadente. Ed era falso. Mike Pence, Nikki Haley, Mike Pompeo, Lindsey Graham ed il Congresso. Tutti hanno definito Trump un genio visionario fino al momento in cui ha perso il potere. E poi hanno sfoderato la loro vera agenda, come al solito un agenda guerrafondaia, e hanno unito le forze per ottenere il massimo impatto. Ecco ad esempio Mike Pompeo su Fox News questa mattina.

[Mike Pompeo]

Il presidente Trump aveva documenti riservati che non avrebbe dovuto avere. E quando gli è stata data l’opportunità di restituirli, non l’ha fatto. Qualunque fosse il motivo, avrebbe dovuto restituirli, ed il suo comportamento è incoerente col proteggere i militari americani. Se le accuse sono vere, alcuni di questi erano documenti piuttosto seri e importanti. Quindi è sbagliato.

[Tucker Carlson]

Possano i futuri storici che sperano di svelare i misteri del tardo impero di Washington, studiare questo spezzone di video, perché rivelerà tutto quello che c’è da sapere. Lo stesso Mike Pompeo, che questa mattina ha deriso Donald Trump in televisione, ha servito per Donald Trump sia come direttore della CIA sia come Segretario di Stato. Questi sono i due incarichi più potenti nel governo federale. E nell’assolvere tali incarichi, Pompeo ha promesso, anzi, in realtà, ha giurato, di sostenere l’agenda del presidente.

Perché è così che funziona una democrazia. Voi votate per un candidato nella convinzione che le persone da lui nominate porteranno avanti le politiche per cui avete votato. Chi conta non è il presidente, ma voi in quanto elettori. Ma Pompeo non ha fatto così. Non ci ha nemmeno provato. In effetti, ha sabotato ad ogni piè sospinto l’impegno spesso dichiarato da Trump per la pace e per il non intervento all’estero. Ogni ora in cui era sveglio, era dedicata a fomentare la guerra in qualche lontano paese straniero. Iran, Siria, Russia, Corea del Nord, e la lista continua.

Ma invece di dire a Trump che non era d’accordo con le sue idee, come avrebbe fatto un vero uomo, Pompeo ha leccato le scarpe di Trump nel modo più untuoso ed eccessivo che si possa immaginare, mentre al contempo lo disprezzava. Chiedete a chiunque abbia lavorato alla Casa Bianca in quell’epoca: chi era il funzionario più propenso a dire tutti i giorni a Donald Trump che era bello, virale, elegante e potente? Tutti risponderebbero Mike Pompeo. Quelli di noi che hanno personalmente assistito all’inesorabile prostrarsi in modo propiziatorio da parte di Pompeo, non lo dimenticheranno mai. Era irrimediabilmente ripugnante.

Nessuno che avesse rispetto di sé stesso avrebbe potuto fare qualcosa del genere. Ma Mike Pompeo lo ha fatto senza sforzo, con gusto ed energia. Ora, questa stessa persona, sta dicendo agli spettatori di Fox News che teme per la sicurezza dei nostri militari, dei nostri soldati, marinai, avieri, e marines, perché Donald Trump ha portato a casa alcuni documenti riservati e non li ha immediatamente restituiti agli Archivi Nazionali. è una menzogna spudorata. Mike Pompeo sa che è falso. Ha trascorso tutta la sua vita a Washington. Washington è una città in cui i promemoria interni sulla festa del lavoro sono segretati, perché tutto, è segretato.

Il vostro governo ha segretato più di un miliardo di documenti federali, la maggior parte dei quali sono noiosi e inutili e che non costituiscono un pericolo per nessuno. E li ha messi sotto chiave, dove non potete vederli, perché potete anche essere un cittadino americano, ma non lo siete mai per davvero, e quindi non avete le autorizzazioni necessarie per sapere che cosa sta succedendo. E, a proposito, niente di tutto questo viene fatto per rendere l’America più sicura, non più di quanto le restrizioni COVID siano state pianificate per mantenervi in salute. No, è un sistema di caste. E in questa gerarchia, voi siete nella casta dei lebbrosi.

Mike Pompeo, lo sa. E lo sanno anche tutti quelli che lavorano a Washington, . Quanti documenti segreti pensate che Dick Cheney abbia portato a casa mentre gestiva la guerra in Iraq? Quanti ne avrà letti sua moglie? Una donna che non ha mai avuto un’autorizzazione per leggere documenti riservati. Non sapremo mai la risposta, perché non c’è alcuna possibilità che Dick Cheney venga mai indagato, o che ai suoi collaboratori venga detto d’indossare microfoni nascosti quando sono con lui. Non sarà mai incriminato per questo. Dick Cheney è un neocon. Donald Trump non lo è. Dick Cheney appoggia la guerra con la Russia. Trump no. Questa è la differenza.

Il resto sono specchietti per le allodole. L’accusa verso Donald Trump è chiaramente politica. Trump è il principale avversario politico di Joe Biden e, in questo momento, viene dato come favorito al 60% da parte degli elettori repubblicani. Quindi Joe Biden sta facendo quello che nessun presidente ha mai osato fare. Sta usando le forze dell’ordine per bloccare il suo rivale principale. Sta accadendo proprio ora. Chiunque lo neghi, vi sta mentendo. Ma in realtà, la situazione è anche peggiore. L’accusa verso Trump non è solo politica, bensì anche ideologica. Nessuno che condivida le opinioni di Trump può avere potere in questo paese. Provate a criticare le nostre guerre e sarete squalificati! E se perseveraste, vi manderanno in prigione.

Questo è il messaggio che arriva da Washington. E non è un messaggio del solo Partito Democratico, ma di entrambi i partiti. Questo vale per esempio per il presunto governatore conservatore del Texas, Greg Abbott, che ha passato la giornata di ieri ignorando del tutto la completa distruzione del sistema giudiziario americano. Ha firmato, invece, un disegno di legge secondo lui molto importante chiamato Crown Act, che, secondo il pomposo tweet che Abbott ha scritto per annunciarlo, proibirà, cito, la discriminazione basata su apparenze e acconciature storicamente associate alla razza. In altre parole, ora in Texas, le treccine in stile afro sono protette per legge.

Protezione che invece non esiste per chi la pensa in modo diverso sulla guerra in Ucraina. La maggior parte dei repubblicani eletti sta al gioco. Trovano Trump noioso e imbarazzante. Anche i loro finanziatori lo odiano. Non sarebbero affatto dispiaciuti se Trump morisse in prigione. Ma che ne pensano gli elettori? Cosa stanno imparando da questo spettacolo? Beh, per lo più stanno imparando che non hanno alcun potere, perché nessuno se ne frega di loro. Ma lo sapevano già. A differenza di molti dei nostri leader eletti, sanno com’è l’America, perché ci sono stati di recente. Vi siete guardati intorno? Se avete qualche giorno libero quest’estate, provate a scoprirlo.

Fate un viaggio in macchina e vedrete di persona. Andate in qualsiasi direzione per 800 chilometri e poi tornate a casa. Che ve ne pare? Dovrebbe essere tutto stupendo. Il governo federale ha speso sei miliardi e mezzo di dollari l’anno scorso, più di quanto qualsiasi altro governo abbia mai speso. Quindi, come minimo, vi aspettereste di viaggiare su strade statali impeccabili. Ma quando andrete in giro in questo paese, vedrete qualcosa di diverso. Ci sono buche e barriere di cemento ovunque. Sembra Tegucigalpa prima che i cinesi decidessero di ricostruire le infrastrutture dell’Honduras. Noi non abbiamo la Cina che compra le nostre strade: quindi stanno cadendo a pezzi.

Questo è un paese molto ricco, quindi vi aspettereste che le persone che incontrate durante il viaggio siano felici e prospere, ma molti di loro non lo sono. Parecchi appaiono essere vittime della droga. Li vedete trascinarsi davanti alle vetrine sbarrate delle piccole città. E nel vedere tutto questo, vi chiedete: dove sono finiti tutti i soldi? Certamente non qui. In effetti, sono finiti a Washington, a Fairfax, nelle contee di Loudon e nel verdeggiante e ben curato nord-ovest della capitale. E, naturalmente, una grossa fetta di denaro è andata in Ucraina, a Zelensky e ai suoi amici. Benché voi non abbiate votato per dar loro i vostri soldi. Non l’avreste mai fatto. Ma Joe Biden, e i suoi numerosi alleati, da Chuck Schumer, a Mitch McConnell, a Paul Ryan, e ogni singolo giornalista televisivo, credono che l’Ucraina, i suoi confini, il suo futuro, e le sue infrastrutture, siano tutti più importanti della città in cui vivete.

Lo credono sinceramente. Ed è ovvio, tutti i potenti lo pensano, tranne Donald Trump. Qualunque altra cosa possiate dire su di lui, Trump è l’unica persona che ha una vera possibilità di diventare Presidente e che non condivide la lunga e inutile agenda di guerra di Washington. E per questa unica ragione, stanno cercando di farlo fuori prima che voi possiate votare per lui. E questo dovrebbe farvi arrabbiare più di qualsiasi altra cosa accaduta nella politica americana durante la vostra vita. Se anche non aveste intenzione di votare per Donald Trump, se preferiste morire piuttosto che votare per lui, il che è un vostro diritto e molte brave persone la pensano in tal modo.

Persino in questo caso, la distruzione della nostra democrazia, che è il diritto degli elettori di sostenere qualsiasi candidato vogliano, compresi i candidati che non vogliono la guerra con la Russia, tale distruzione dovrebbe tenervi svegli di notte. Certo Donald Trump è un uomo imperfetto, ma i suoi peccati sono più piccoli di quelli dei suoi accusatori. In questa vita non ci è dato di scegliere i nostri martiri, possiamo solo scegliere i nostri principi. E qui sono in gioco i principi fondamentali dell’America.

Il problema fondamentale sottolineato da Carlson è che il governo di Washington è diventato troppo grande ed è diventato impossibile da gestire da parte di un presidente che a sua volta è ostaggio del proprio partito e dei propri donatori.

Inoltre, gran parte dei parlamentari di entrambi i partiti, hanno un interesse personale nel far continuare le guerre ad oltranza.

Ora vediamo la risposta ufficiale di Trump all’incriminazione di Miami. Nel video Trump parla di Anthony Weiner, politico del Partito Democratico molto vicino alla famiglia Clinton, finito in galera per aver mandato foto oscene di sé a una ragazza minorenne.

Il discorso di Donald Trump dopo l’incriminazione di Miami

[Donald Trump]

Grazie. Grazie.

Vi ringrazio molto. Grazie. È un grande onore avervi qui. E oggi assistiamo al più malvagio e atroce abuso di potere nella storia del nostro paese. Una cosa molto triste da guardare. Un presidente corrotto in carica ha fatto arrestare il suo principale avversario politico con accuse false e fabbricate di cui lui e numerosi altri presidenti sarebbero altrettanto colpevoli. E questo proprio nel bel mezzo di un’elezione presidenziale che sta perdendo in modo drammatico.

Questa si chiama interferenza elettorale e si tratta dell’ennesimo tentativo di manipolare e rubare un’elezione presidenziale. Ancora più importante, si tratta di persecuzione politica, il tipo di attività che è tipico di un regime fascista o comunista. Questo giorno passerà alla storia come un’infamia, e Joe Biden sarà ricordato per sempre non solo come il presidente più corrotto nella storia del nostro paese, ma forse, cosa ancora più importante, come il presidente che, insieme a una banda dei teppisti che lo circondano più da vicino, tirapiedi marxisti disadattati, ha cercato di distruggere la democrazia americana.

Ma loro falliranno e noi vinceremo, e ne usciremo più grandi e migliori che mai.

Ai sensi della Legge sullo Spionaggio del 1917, il Presidente degli Stati Uniti non è perseguibile. Tale legge non è nata per lo scopo per cui la stanno usando, ma serviva per punire crimini tanto atroci da prevedere la pena di morte. Il fatto di minacciarmi con 400 anni di carcere per il possesso dei miei documenti presidenziali, cosa che quasi ogni altro presidente ha fatto, è una delle teorie legali più oltraggiose e perverse mai formulate in un tribunale americano.

La legge sullo spionaggio è stata usata per perseguire traditori e spie. Non ha nulla a che fare con un ex presidente che conservi legalmente i propri documenti. In qualità di Presidente, la legge che si applica a questo caso non è la legge sullo spionaggio, bensì, molto semplicemente, la legge sugli archivi presidenziali, che non è nemmeno menzionata in questa ridicola accusa di 44 pagine. Ai sensi della legge sugli archivi presidenziali, sono previste pene di tipo civile, non penali. Avevo tutto il diritto di tenere questi documenti. Il precedente legale cruciale è già stato stabilito nel caso più importante mai discusso su questo argomento, noto come il caso delle calze di Clinton.

Sapete cosa significa? Dopo aver lasciato la Casa Bianca, Bill Clinton ha conservato 79 nastri audio nel suo cassetto dei calzini. Tali nastri includevano discussioni sul coinvolgimento militare degli Stati Uniti ad Haiti, sulla nostra politica estera, e sulle attività di difesa di attacco nei confronti di Cuba. C’erano anche registrazioni delle conversazioni del presidente Clinton con molti leader stranieri dell’epoca. Pensateci. Contenevano fatti riservati sui negoziati commerciali tratti dai briefing presidenziali, dalle discussioni con il Segretario di Stato sul conflitto in Bosnia e molto, molto altro.

Questioni molto importanti. Ma, non solo Bill Clinton non è mai stato nemmeno preso in considerazione come possibile vittima di un’azione penale sulla base di tali nastri, che aveva preso, ma quando poi è stato citato in giudizio sulla questione, ha vinto la causa. La sentenza del giudice Amy Berman Jackson afferma che, in base allo schema statutario stabilito dalla legge sugli archivi presidenziali, la decisione su come separare i materiali personali dai registri presidenziali spetta al Presidente, nel corso del suo mandato presidenziale ed avviene a sua esclusiva discrezione. Siete sorpresi di sentirlo, vero?

Qualsiasi amministrazione normale, anche se contrapposta come posizione politica, considererebbe che questa sarebbe la fine della questione, ma ciò non vale per la corrotta amministrazione Biden. La decisione sul cassetto delle calze di Clinton, come è noto, afferma inoltre, e cito le esatte parole, che la National Archives and Records Administration, vale a dire l’agenzia che gestisce gli archivi presidenziali, anche detta NARA, non dispone dell’autorità di etichettare il materiale in quanto documentazione presidenziale. Non ne ha l’autorità.

La Nara non dispone di tali nastri e non ha alcun diritto, dovere o mezzo per prenderne il controllo. Questa è la legge. Il presidente gode di un’autorità illimitata nel prendere decisioni riguardanti la cessione dei documenti. Non ha alcun vincolo nel prendere tale decisione, e, né l’archivista, né il Congresso, hanno l’autorità di porre il veto sulla decisione del presidente. Ai sensi dello statuto, la legge sugli archivi presidenziali non conferisce alcuna autorità obbligatoria o addirittura discrezionale all’archivista nella classificazione dei documenti. Tale responsabilità è lasciata esclusivamente al presidente degli Stati Uniti. Pensateci. Questo è ciò che la sentenza afferma. Pensateci.

Riflettete sulla cosa. In altre parole, un presidente ha il diritto di portare con sé qualunque documento decida. È un diritto assoluto. Questa è la legge. E questo è qualcosa che la gente ha già visto. E non potrebbe essere più chiaro. Dovrebbero abbandonare immediatamente questo caso perché stanno distruggendo il paese.

Ed è per questo che nessun altro presidente, anche quelli che hanno conservato molti più documenti di me, è mai stato indagato, per non dire incriminato. Inoltre l’accusa fittizia avanzata dall’amministrazione Biden include fotografie di scatole a Mar a Lago che sono, in realtà, una messa in scena. Molte persone mi hanno chiesto perché avevo queste scatole. Perché volevo tenerle? La risposta è che, oltre ad averne tutti i diritti, ai sensi della legge sugli archivi presidenziali, tali scatole contenevano anche ogni genere di oggetto personale.

C’erano molte altre cose, come camicie, scarpe e ogni genere di oggetto, come si può vedere chiaramente nelle foto. E qualcuno, non io, mi chiedo chi possa essere stato, le ha disposte in fila molto ordinatamente su tutto il pavimento. Erano piene di giornali, di ritagli di stampa, e di migliaia di foto. Migliaia e migliaia di foto della Casa Bianca. I fotografi della Casa Bianca, alcuni sono con noi oggi, hanno scattato una miriade di foto e le abbiamo conservate tutte. Ed erano in quelle scatole. Abbigliamento, cimeli e molto, molto altro.

Non avevo avuto la possibilità di passare attraverso il contenuto di tutte quelle scatole. È un lavoro lungo e noioso. Ci vuole molto tempo. Sarei stato anche disposto a farlo, ma conduco una vita molto impegnata. Ho avuto una vita molto impegnata. Me la rendono più impegnata perché mi costringono a combattere in continuazione.

E, considerando la sentenza emessa sulla questione del cassetto delle calze di Clinton, sembrava che non ci fosse alcuna fretta. Non avevo fretta perché quella sentenza era legge. C’è un’altra foto che era talmente vile che probabilmente ve la ricordate. Era la foto della messa in scena preparata con astio e corruzione dall’FBI e da quelli che hanno fatto irruzione a Mar a Lago. la foto in cui hanno sparso i documenti su tutto il pavimento.

Ricordate che in quella famosa foto compariva dappertutto la scritta Confidenziale, e poi hanno dichiarato ogni genere di cosa nei mie confronti, e hanno fatto credere che i documenti fossero disposti in quel modo quando hanno fatto irruzione. Ma non era così. Ce li hanno messi loro, e dopo hanno scattato la foto, e l’hanno rilasciata illegalmente alla stampa. Hanno sequestrato persino le mie cartelle cliniche, il mio passaporto, il mio certificato di nascita, e poi se ne sono scusati. Hanno persino portato con loro uno scassinatore di casse forti professionale. Lo hanno portato a Mar a Lago e hanno scassinato la mia cassaforte. E sapete cosa hanno trovato? Niente. Non c’era niente. Assolutamente zero.

Secondo la legge sugli archivi presidenziali, che è stata presentata come se fosse una faccenda molto importante, avrei dovuto negoziare con la Nara, l’agenzia per la gestione degli archivi, che è esattamente quello che stavo facendo fino a quando Mar a Lago non è stata perquisita da agenti dell’FBI armati di pistole e fucili mitragliatori. Ho i nastri della sicurezza. Ho consegnato loro tutti i nastri della sicurezza che dimostrano una flagrante violazione del quarto emendamento della Costituzione, che tutela il diritto contro perquisizioni e sequestri irragionevoli. E Sebastian, tu ne hai parlato molto bene, devo dire. Molto bene.

Non sono io quello che pensa di essere al di sopra della legge. Sono quello che ha seguito la legge. Sono l’unico ad averlo fatto. è invece Joe Biden e il suo corrotto Dipartimento della Ingiustizia che pensano di essere al di sopra della legge. Mai prima d’ora i due standard di giustizia nel nostro paese sono stati rivelati in modo più evidente. Joe Biden ha tenuto una montagna di documenti confidenziali che risalgono al suo periodo come vicepresidente e persino come senatore, il che era completamente e totalmente illegale. In effetti, quando altri senatori ne hanno sentito parlare, quando Dick Durbin ne è venuto a conoscenza, avreste dovuto vedere la sua risposta.

Non poteva crederci perché è totalmente illegale, in quanto senatore, aver portato fuori da una sala protetta quei documenti. Sono rimasti scioccati quando lo hanno scoperto. In realtà pensavano che fosse impossibile farlo. Biden ha inviato 1850 scatole all’università del Delaware, rendendo la ricerca molto, molto difficile per chiunque. E si rifiuta di rinunciare a quei documenti, e non vuole che nessuno li guardi. E poi dicono che si sta comportando in modo impeccabile. Molti dei documenti riservati nelle mani di Biden si trovavano a Chinatown, nella città di Washington. Il che è scioccante, considerando la quantità di denaro che la sua famiglia ha ricevuto dalla Cina.

Mi chiedo quante volte i nostri amici cinesi abbiano esaminato quei documenti. Erano a Washington, nel quartiere di Chinatown. Altri si trovavano sprotetti nel suo cosiddetto centro Biden dell’università della Pennsylvania nella città di Washington. Un centro che pagava a Biden circa $ 1 milione all’anno, con denaro presumibilmente proveniente dalla Cina. E ancora altri documenti riservati erano sparsi su tutto il pavimento del suo garage, dove è conservata la sua ormai famosa corvette. È davvero orgoglioso di quella macchina.

Nel garage, non c’era sicurezza e la porta era sempre aperta. Era aperta per la maggior parte del tempo. Tutti quei documenti riservati, tutti quei documenti sparsi sul pavimento, ammucchiati come spazzatura. A differenza di me, che avevo l’autorità assoluta di declassificazione in quanto presidente, Joe Biden, nella sua carica di vicepresidente, non aveva l’autorità di declassificare e nessun diritto di possedere quei documenti. Non ne aveva alcun diritto. Invece di ricadere sotto la legge degli archivi presidenziali, le azioni di Biden sarebbero dovute rientrare sotto una legge federale molto più severa, che prevede pene molto più rigorose, con sanzioni penali.

Eppure non succede nulla al corrotto Joe. Non è successo nulla. Avete forse sentito parlare di una ricerca su vasta scala dei suoi documenti? No. Lo fanno solo su di me. La cosa più infame di tutte, è Hillary Clinton che ha impiantato un server privato illegale nel seminterrato di casa sua. Ma nessuno ne parla. Lei lo ha fatto con l’intenzione deliberata di violare le leggi sull’informazione pubblica in modo da poter nascondere le mazzette che aveva ricevuto in relazioni agli scandali della Fondazione Clinton e a tutto il resto. Sul suo server illecito, Hillary aveva memorizzato grandi quantità d’informazioni riservate e sensibili. Alcune di esse sono persino finite nel computer di Anthony Weiner. Ricordate Anthony Weiner?

Di certo non volete finire sul suo computer.

E tutto ciò era illegale perché, grazie al cielo, lei non è mai stata presidente. Non aveva i poteri per declassificare i documenti. Grazie.

Grazie. Non aveva i poteri per declassificarli. Questo fa una grande differenza. E nemmeno Joe li aveva. Vi dispiace se bevo qualcosa.

È un po’ più fresco di prima. Qui fa piuttosto caldo. Grazie. Buon compleanno! Un grande compleanno, non è vero?

Un bel compleanno. Un compleanno meraviglioso. Cantavano buon compleanno. Ero con Eric, Laura, e i bambini. Mi hanno detto, buon compleanno, nonno. Felice compleanno. Ho detto, sì, fantastico, mi hanno appena accusato per 400 anni, circa, di reclusione, se li sommiamo tutti insieme. 400 anni di falsità. E ho detto, grazie, tesori. Siete tanto cari. È un compleanno meraviglioso. Lo renderemo il più grande compleanno di tutti. Lo renderemo il più grande.

Quando è stata scoperta, Hillary ha poi cancellato in modo definitivo le informazioni. Una procedura che non fa nessuno perché è costosa, ma decisamente conclusiva. Hanno cancellato 33.000 e-mail, a dispetto di un mandato di comparizione che avevano già ricevuto dal Congresso. Con la citazione in giudizio in mano, lei ha comunque deciso di eliminare completamente i dati e poi distruggere i suoi telefoni cellulari con un martello.

E poi dicono che sono io a fare ostruzionismo nei confronti della giustizia. Ora, pensateci. Quella di Hillary è stata davvero ostruzione. Non ce n’è mai stata una così grave. E lo ha fatto a dispetto di tutto e di tutti, e nessuno ha fatto nulla al riguardo. L’FBI e il Dipartimento di Giustizia l’hanno protetta, non hanno emesso mandati di comparizione, non hanno usato un gran giurì, non hanno eseguito mandati di perquisizione. E poi il corrotto capo dell’FBI, James Comey, ha dichiarato: “Nessun procuratore ragionevole avrebbe portato il caso in tribunale”. Non vi pare incredibile?

E questo era solo uno dei tanti elementi. Hillary Clinton ha infranto la legge e non è stata incriminata. Joe Biden ha infranto la legge, e in molti altri modi, come stiamo scoprendo, Ma finora non è stato incriminato. Io ho fatto tutto come si deve e mi hanno incriminato. Ma, sapete, ci stanno usando come esempio. Vi ricordate Sandy Berger, consigliere per la sicurezza nazionale nel caso di Bill Clinton? È stato sorpreso a rubare documenti riservati dagli Archivi Nazionali, documenti molto importanti, e se li era infilanti nei pantaloni. Una cosa carina.

E li aveva messi anche nei calzini. Li distrusse e tagliò il nastro con le forbici. Li fece a pezzetti. Quello che Burger aveva fatto era altamente illegale, ma non gli è stata data nessuna condanna. Niente carcere. Non è successo niente. Ci sono innumerevoli altri esempi. Bill Clinton, che mi piace come persona, anche se è difficile da credere. Appena prima di candidarmi come presidente, eravamo buoni amici. Un ragazzo in gamba. Avrebbero dovuto usarlo un po’ di più come consulente per le elezioni del 2016. Ha detto alla moglie, sai, è meglio che tu vada in Wisconsin, perché stai perdendo. E lei non ci è voluta andare. Le ha detto, è meglio che tu vada in Michigan perché stai perdendo. Non ci è voluta andare e ha effettivamente perso.

Bill Clinton aveva smarrito i codici nucleari e assolutamente nulla è stato fatto come conseguenza di tale perdita

La Casa Bianca di George Bush ha perso 22 milioni di e-mail. Un record. L’agenzia degli archivi non è in grado di certificare che nessuno dei documenti di Bush sia stato trasferito completamente. Un camion per la distruzione dei documenti è stato avvistato sulla strada che conduce alla casa di Dick Cheney. Riuscite a immaginare? Hillary Clinton ha preso dalla Casa Bianca mobili, porcellane, tappeti, posate e altro ancora per un valore di centinaia di migliaia di dollari. E non è stata perseguita. Che ne dite? Ha preso i mobili e la porcellana.

E se Trump lo facesse? Pensate che Trump avrebbe un piccolo problema? Le orribili violazioni dei miei diritti da parte del dipartimento dell’Ingiustizia strumentalizzato da Joe Biden sono inconcepibili. Quello che è successo è inconcepibile, oltre che pessimo per il nostro paese. Tutti democratici hanno violato in modo illegale il mio privilegio di riservatezza nel rapporto tra cliente ed avvocato. Quello che hanno fatto agli avvocati, quello che hanno fatto a tutti i nostri avvocati, è orrendo. Hanno fatto cose assolutamente orribili e impensabili. La fuga di notizie è stata incredibile ed altamente illegale. Continuano a far trapelare notizie illegalmente.

Abbiamo appreso di più dal Washington Post, e dal New York Times sulla bufala delle scatole che non dai pubblici ministeri. Quella delle scatole, imbastita dal Dipartimento della Giustizia, è una vera bufala. Se vogliamo sapere che cosa sta succedendo, dobbiamo prendere il Washington Post, che non sta andando bene, oppure il New York Times. Due testate che ora andranno un po’ meglio grazie a questi eventi. Questo è l’unico modo in cui sopravvivono, ma finiranno per morire. Ma non dovrebbe essere così. Non vogliamo scoprire le cose che ci riguardano leggendo il giornale.

Non vogliamo venire a sapere le cose grazie alla fuga di notizie. Vogliamo riceverle dalle persone che sarebbero tenute a comunicarcele. Washington è un vero colabrodo. Ma i media non ci hanno detto nulla sullo schema di corruzione di Biden o sull’indagine del consigliere speciale Robert Hur. Quest’ultimo sta conducendo l’indagine su Biden. È una persona molto rispettata, molto simpatica. Un individuo amabile. Invece, il procuratore speciale affidato al mio caso non è altrettanto simpatico. è un pazzo squilibrato. Il caso di Biden è di un ordine di grandezza superiore rispetto al nostro, sia in numero di documenti che in gravità.

Ma è stato affidato a quel procuratore che non ha trovato nulla. Ha completamente scagionato Mike Pence. E ne sono felice. Mike non ha fatto nulla di male. Ma gli è capitato di avere documenti classificati in casa sua. Eppure lo hanno scagionato. Mentre quella di Biden è una storia diversa. Voglio dire, dovete proprio inquadrare il fatto che ha preso tutti quei documenti quando era ancora senatore. È senza precedenti. Il pubblico ministero nel mio caso, invece, è un vero delinquente. L’ho chiamato Jack Smith lo Squilibrato. Mi chiedo quale fosse il suo nome in origine. Jack Smith sembra così innocente, non è vero? Jack Smith.

Come si chiama? Jack Smith. È un uomo molto simpatico. È un tizio che sta dietro le quinte, Ma il suo curriculum è assolutamente atroce. è un sicario politico. è noto per aver brutalmente arrestato un certo governatore, il governatore Bob McDonald della Virginia, ed aver assolutamente rovinato la sua vita e la vita della sua famiglia. Tutti i meravigliosi membri della sua famiglia. Li conoscevo. E alla fine, la sentenza del suo caso è stata ribaltata dalla Corte Suprema con un voto di otto contro, e zero favorevoli. Ha distrutto quell’uomo e ha distrutto quella famiglia. E a proposito, vi dirò che sono qui e che vi amo tutti, e che possiamo affrontare la sfida.

Ma quello che questi delinquenti hanno fatto alla mia famiglia è una vergogna. Ve lo dirò. Lo dico in presenza di tutte le testate di fake news perché c’è molto impatto.

Quello che hanno fatto alla mia famiglia. Quel giovane proprio davanti a me, ha risposto a più citazioni in giudizio di qualsiasi essere umano nella storia del mondo. E sapete una cosa? Non hanno nulla. Dopo tutti quei mandati di comparizione, letteralmente migliaia, dal Congresso, dai finti procuratori, dallo staff del rapporto Mueller, questo giovane uomo non ha fatto altro che stato rispondere continuamente a citazioni in giudizio. Almeno è diventato molto esperto in materia. Le mie congratulazioni. Ma Eric è fantastico.

E quello che lui, Don, Ivanka e tutto il gruppo hanno passato è incredibile. E queste sono persone serie. Queste sono persone serie. Ma quello che ha fatto alla mia famiglia quello che hanno fatto alla mia famiglia è orribile. Ha anche cercato di incastrare John Edwards con una teoria legale completamente falsa che non ha retto in tribunale. Non c’è da meravigliarsi che questo pazzo furioso sia stato spedito all’Aia per perseguire i criminali di guerra usando tribunali globalisti non vincolati alla Costituzione o allo stato di diritto.

Due cose che Jack Smith chiaramente disdegna. Date un’occhiata a questo tizio. Sembra un criminale. Ma poi l’ho visto fare un discorso l’altro giorno, e tremava perché non era nel suo territorio. Si sente molto più sicuro nei santuari interni del Dipartimento dell’Ingiustizia, dove può stare nella sua stanza e urlare alla gente. È un odiatore di Trump furioso e incontrollato, come lo è sua moglie, che è anche la produttrice di quel pezzo promozionale su Michelle Obama.

Pezzo di propaganda pura e semplice. Questo è il tizio che mi hanno rifilato. Non dimenticate che questa persecuzione viene fatta dalle stesse agenzie strumentalizzate che per sette anni hanno condotto campagne illegali di guerra psicologica contro il popolo americano, proprio come se stessero cercando di destabilizzare un paese straniero, dalla bufala sulla Russia, alla non collusione della caccia alle streghe di Mueller, alla bufala dell’impeachment numero uno e la bufala dell’impeachment numero due.

Che dire dei 51 funzionari di intelligence bugiardi? Hanno detto che il laptop di Hunter Biden era disinformazione russa, e sapevano che non lo era. Un’affermazione che, secondo alcuni dei grandi sondaggisti che sono proprio qui con noi, ha fatto una differenza da dieci a 17 punti percentuali nei risultati elettorali. Eppure, nella seconda elezione, abbiamo comunque ottenuto più voti di qualsiasi altro presidente in carica nella storia. E, in realtà, abbiamo fatto molto meglio nella seconda elezione che nella prima.

Che ne dite del dossier falso pagato dai democratici? Ve lo ricordate? Pensate che sia stato facile per me tornare a casa e dire, ciao, tesoro, come stai? Quando in famiglia hanno letto di quello che si diceva nel dossier, non è stato affatto facile. Hanno spiato le attività della mia campagna elettorale. Li abbiamo sorpresi a spiare la mia campagna. E poi ci sono i documenti di Twitter dove si parla dell’FBI e molto altro ancora. È stata tutta una battaglia di disinformazione, una cosa dopo l’altra, e tutto per proteggere i disadattati della sinistra radicale.

Non è nemmeno una coincidenza che queste accuse contro di me siano state formulate lo stesso giorno in cui sono emerse le prove che hanno rivelato come Joe Biden abbia preso una tangente di 5 milioni di dollari dall’Ucraina. Ha preso una tangente di $ 5 milioni. Ma l’FBI e il Dipartimento di Giustizia non vogliono nemmeno parlarne. Hanno mostrato qualcosa in televisione stasera. Ma non c’è stata assolutamente nessuna copertura sulle tre reti principali. Zero. Ma il mio impeachment era quasi sempre presente. Penso che vi abbiano dedicato 351 minuti. Ma non hanno neanche un minuto per Joe Biden. Penso che molte persone voteranno.

Sì, penso che molte persone andranno a votare. Vi dirò, ho appena lasciato Miami, e non ho mai visto tanto amore per le strade. Non abbiamo mai visto così tanto amore come oggi. Non ho mai visto un amore così profondo, perché loro lo sanno. Sanno cosa stiamo passando tutti. Sanno cosa abbiamo passato, lo vedono e sono intelligenti. E molte di quelle persone provenienti da Cuba, dal Venezuela, da altri paesi, hanno visto accadere cose di questo genere nei loro paesi. Ero solito dire che gli Stati Uniti, se avessero continuato su questa strada, sarebbero diventati un Venezuela all’ennesima potenza. E ora stiamo comprando petrolio dal Venezuela.

Riuscite a crederci? Abbiamo più oro liquido sotto i nostri piedi di qualsiasi altra nazione, ma stiamo comprando catrame dal Venezuela e lo stiamo raffinando a Houston. Stiamo probabilmente comprando il petrolio più sporco e peggiore di qualsiasi altra parte del mondo. E lo stiamo raffinando sul nostro territorio. Potete quindi immaginare cosa stia finendo nella nostra atmosfera. E lasciamo invece nella terra il nostro petrolio di ottima qualità, e non lo stiamo usando per incassare un mucchio di soldi e pagare il nostro debito e ridurre ulteriormente le tasse, cosa che invece stavamo facendo quando ero presidente. Vogliono distrarvi dalle vere attività di spionaggio che sono in corso e dai veri crimini. E usano il presidente Trump, per farlo.

Decidono d’incriminare il presidente Trump in modo da non dover parlare della tangente di 5 milioni di dollari di Biden. Proprio ieri, il senatore Grassley ha rivelato che il dirigente di Burisma che, presumibilmente, ha pagato la tangente, disporrebbe di una registrazione su nastro del corrotto Joe Biden. Da quanto capisco, hanno 17 nastri. Il dirigente di Burisma dev’essere proprio una brava persona. E che dire della compagnia? A quanto pare, hanno registrato Joe e Hunter su 17 nastri diversi, ma l’FBI non li mostra. Ricordate che mi hanno messo sotto accusa per aver fatto una semplice domanda sui rapporti corrotti di Biden in Ucraina.

E ora emergono di nuovo. Avevo ragione. Avevo perfettamente ragione. Joe Biden e la sinistra radicale possono prendere tangenti straniere rimanendo totalmente protetti. Repubblicani, tutti voi, dovete una volta per tutte diventare tosti. Dovete diventare duri e dovete mostrare la vostra durezza. Quando arresti il tuo principale avversario politico, non abbiamo più una democrazia. Quando alle persone viene permesso di riversarsi attraverso le nostre frontiere aperte e le nostre elezioni sono truccate, il nostro paese è in guai molto seri. Quando si permette all’inflazione di infuriare, e quando si rinuncia all’indipendenza e al dominio energetico che abbiamo avuto.

Eravamo sul punto di raggiungere una posizione nettamente dominante. Nel giro di sei mesi, avremmo raggiunto una posizione dominante nel mondo intero in termini di energia, e avremmo guadagnato una fortuna. Stavamo per ripagare il debito pubblico e abbassare le tasse a un livello che nessuno aveva mai visto. Ma poi sono entrati loro alla Casa Bianca e hanno stroncato la nostra crescita. Questo ci è stato tolto, i tassi di interesse e le tasse hanno iniziato a salire a spirale verso l’alto, in modo incontrollato, e gli assassini sono autorizzati a circolare liberamente, e parliamo di gente orribile che gira senza controllo per le strade delle nostre città gestite dai democratici.

E nel frattempo l’incompetente procuratore distrettuale di New York accusa Trump di un crimine che tutti concordano che non esista. E questo è il parere di ogni esperto. Sta succedendo tutto questo, e gli assassini vengono rimessi a piede libero senza che nessuno vada mai a bussare alla loro porta, anche se sanno dove vivono e dove si riuniscono. Li lasciano invece scorrazzare ovunque nelle nostre città, e alcuni di loro stanno arrivando proprio ora attraverso i nostri confini. Quando si arriva a questo punto, avete una nazione che, come noi, è in serio, e in grave declino.

Abbiamo una nazione in grave declino. Se lasciamo che i comunisti la facciano franca, non si accontenteranno di eliminare me. Non esiteranno a intensificare la persecuzione dei cristiani, degli attivisti pro-vita, dei genitori che partecipano alle riunioni dei consigli scolastici e persino dei futuri candidati repubblicani, tutte cose che stanno già succedendo. Ora che un sigillo tanto importante è stato rotto dalle loro azioni, dobbiamo porvi fine definitivamente e immediatamente. Non avrebbero mai dovuto farlo. Questa era una regola non scritta.

Semplicemente non si fa, a meno che la situazione sia talmente grave da giustificarlo. Semplicemente, non si fa. Ma il sigillo è ora rotto. Oltre a chiudere il confine e rimuovere tutti gli elementi criminali che hanno invaso illegalmente il nostro paese, dobbiamo rendere l’America di nuovo indipendente e persino dominante dal punto di vista energetico, e dobbiamo porre immediatamente fine alla guerra tra Russia e Ucraina, che io farò finire in 24 ore.

Nominerò un vero procuratore speciale per perseguire il presidente più corrotto nella storia degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, assieme all’intera famiglia criminale dei Biden. Nominerò un procuratore speciale per indagare anche su tutti gli altri coinvolti nella distruzione delle nostre elezioni, dei nostri confini e del nostro paese in quanto tale. Stanno distruggendo il nostro paese. E quando sarò rieletto, e saremo rieletti, non avremo scelta. Altrimenti non avremo più una nazione. Cancellerò totalmente il deep stait. Cancelleremo il deep stait. E sappiamo chi sono. So esattamente chi sono. Vogliono togliermi la libertà perché non permetterò mai loro di togliervi la vostra. È molto semplice.

Vogliono zittirmi perché non permetterò mai che mettano a tacere voi. Vogliono tapparvi la bocca e io sono l’unico che può salvare questa nazione, perché dovete sapere che in realtà non stanno perseguendo me, ma stanno perseguendo voi. E io sono semplicemente un intralcio sulla loro strada. E non ho nessuna intenzione di spostarmi.

Il 5 novembre 2024 giustizia sarà fatta. Ci riprenderemo il nostro paese e renderemo l’America di nuovo grande. Grazie. Dio vi benedica tutti. Grazie. Mille Grazie.

Ottimo lavoro. Grazie.

Trump dice che Bill Clinton gli piace come persona e che è un ragazzo in gamba.

Il fatto che Trump dichiari che porrà fine alla guerra in Ucraina in 24 ore significa che probabilmente si riferisce a un cessate il fuoco, visto che il negoziato di un vero e proprio trattato di pace richiederebbe più tempo, anche solo per il fatto che i russi sarebbero cauti nel negoziare un tale accordo, considerando quello che è successo in passato con l’accordo Minsk II che era stato anche ratificato dalle Nazioni Unite.

Roberto Mazzoni

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