Un nuovo colpo di scena sulle origini del COVID-19 viene da documenti e filmati recuperati e pubblicati dal gruppo DRASTIC, un team di ricercatori internazionali. Il nome significa Decentralized Radical Autonomous Search Team Investigating COVID-19, vale a dire team di ricerca decentralizzato autonomo e radicale che indaga sulla pandemia.
Il documento portato alla luce descrive un progetto agghiacciante che avrebbe previsto lo sviluppo in laboratorio di coronavirus più contagiosi per l’uomo e quindi lo spargimento degli stessi in natura affinché potessero contagiare i pipistrelli che finora si sono dimostrati suscettibili ai coronavirus e che in passato hanno contagiato l’uomo.
Il progetto è stato proposto alla DARPA, l’agenzia statunitense che coordina le attività di ricerca in ambito militare, dal britannico Peter Daszak di EcoHealth Alliance, e avrebbe previsto l’esecuzione degli esperimenti in Cina tramite il famoso laboratorio di virologia Wuhan.
EcoHealth alliance è una società senza fine di lucro che distribuisce i fondi erogati da due enti statunitensi che si occupano di ricerca in ambito sanitario: il National Centers of Health diretto da Francis Collins e il National Institute of Allergy and Infectious Diseases diretto da Anthony Fauci.
Collins e, in particolare, Fauci e Daszak sono stati al centro di indagini da parte di parlamentari repubblicani negli Stati Uniti e sono al centro di numerose polemiche sulle origini del COVID di cui abbiamo parlato nei video precedenti.
La proposta presentata alla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) nel 2018 chiedeva 14 milioni di dollari al fine di modificare alcuni tipi di coronavirus derivati dai pipistrelli con l’inserimento di specifici “siti di clivaggio” che facilitano la penetrazione del virus all’interno di cellule umane.
Lo scopo dichiarato del progetto era di sperimentare la diffusione di nuovi virus in natura per studiarne la possibile diffusione nell’uomo e prevenire epidemie oltre che sviluppare vaccini per i pipistrelli. Fu rigettato dall’agenzia militare statunitense perché aveva le caratteristiche di una ricerca di tipo “gain of function” nella quale un virus innocuo o poco pericoloso viene reso contagioso e molto più pericoloso per l’uomo.
Nel rifiuto troviamo la frase: “E’ chiaro che il progetto proposto da Peter Daszak potrebbe porre a rischio le comunità del posto”.
I dettagli della proposta sono stati resi disponibili a DRASTIC da una fonte interna. Il progetto si chiamava DEFUSE e oltre ad EcoHealth Alliance partecipavano all’iniziativa anche il Wuhan Institute of Virology, l’università della North Carolina dove opera Ralph Baric, mentore di Shi Zenghli la signora dei pipistrelli di Wuhan. Un altro partner era la Duke NUS Medical School, una partnership tra la facoltà medica della Duke University statunitense e la National University of Singapore. Troviamo anche l’USGS National Wildlife Health Center, vale a dire il centro per la salute delle specie selvatiche del United States Geological Survey, l’agenzia governativa incaricata di mappare il territorio statunitense e le sue caratteristiche geologiche. Ultimo partecipante e il Palo Alto Research Center, il famosissimo centro di ricerca della Xerox dove sono state sviluppate molte tecnologie utilizzate nei computer moderni e che oggi lavora anche su progetti per la difesa.
Secondo i ricercatori di DRASTIC, la scoperta di questo documento mette in evidenza una serie di elementi importanti collegati all’origine del COVID-19.
EcoHealth Alliance ha cercato di presentare il progetto in modo che fosse considerato esente dalle regole statunitensi in materia di ricerche gain of function e di dual use, vale a dire la produzione di patogeni sintetici in ambito civile che possono essere utilizzati anche come armi biologiche. Entrambe queste attività sono vietate negli Stati Uniti salvo ottenere specifica autorizzazione su vari canali inclusa la Casa Bianca.
Questa è la tipica strategia adottata da Anthony Fauci e dal suo capo Francis Collins nel cammuffare la ricerca gain of function come qualcosa di diverso al fine di poterla condurre senza alcuna supervisione e a spese dei contribuenti.
Nonostante il tentativo di depistaggio da parte di Peter Daszak, i revisori di DARPA hanno concluso che si trattasse in effetti di ricerca gain of function. Questo parere ufficiale, proveniente da una delle più autorevoli agenzie governative, consolida la posizione del senatore repubblicano Rand Paul e di altri colleghi repubblicani che hanno accusato Fauci di mentire davanti al Congresso e d aver finanziato nascostamente ricerche gain of function a Wuhan che avrebbero potuto dare origine direttamente o indirettamente alla pandemia.
Finora Fauci ha cercato di scansare le accuse dichiarando che si trattava del parere di altri ricercatori contro il suo e quindi soggetto a interprerazione. Con questa chiara presa di posizione di DARPA, l’argomento di Fauci diventa molto difficile da sostenere.
Una ricerca parallela condotta da US Right To Know, un gruppo di ricerca non profit dedicato alla trasparenza in materia di salute pubblica, ha portato alla luce anche un’email del 23 marzo 2018 in cui Jonathan Epstein di EcoHealth Alliance aveva chiesto a Ralph Baric aiuto per preparare la proposta con un linguaggio che fosse accettabile per DARPA.
Il progetto DEFUSE proponeva di pagare metà dello stipendio di Shi Zheng Li per due anni e di pagare un quarto dello stipendio per altri due scienziati cinesi dell’istituto di virologia di Wuhan: Peng Zhou e Ben Hu.
Peng Zhou è famoso per le sue ricerche sui pipistrelli sottoposti al contagio con virus SARS, Ebola ed altri virus allo scopo di vedere per quanto tempi il pipistrello, così infettato, possa resistere senza ammalarsi e senza sviluppare anticorpi. Proprio nel 2018, Peng Zhou aveva già compiuto una scoperta in questo senso e pubblicato un resoconto scientifico sul sito “Cells, Hosts and Microbes”.
Nel novembre 2019, il Wuhan Institute of Virology aveva pubblicato un annuncio in cui cercava due ricercatori alle prime armi da associare al team di Peng Zhou al fine dichiarato di studiare il meccanismo molecolare che avrebbe consentito ai virus Ebola e SARS di restare inattivi nei pipistrelli senza causare alcuna malattia.
Proprio in quel periodo, un rapporto dall’intelligence statunitense dice che diversi dipendenti del laboratorio di Wuhan si sono ammalati di una malattia con sintomi simili al COVID-19 e ricoverati in uno degli ospedali di Wuhan. Ne abbiamo parlato in un video precedente di questa serie (parte 2 – 116).
La EcoHealth Alliance dichiara di avere tre grotte nella provincia di Yunnan, nel sud della Cina, dove vuole eseguire l’esperimento. Al loro interno ci sono pipistrelli contagiati con il virus ad alto rischio SARS-CoV-1. Peter Daszak specifica che una grotta sarebbe stata utilizzata per condurre esperimenti, mentre le altre due sarebbe state utilizzate come gruppo di controllo.
Il progetto DEFUSE pianificava di inoculare i pipistrelli con virus in forma di aerosol. Un esperimento mai condotto prima e che sarebbe stato reso possibile da scoperte effettuate dai dottori Tonie Rocke, Ainslie e Jerome Unidad del PARC, che avevano già sviluppato la tecnologia che avrebbe reso possibile questo tipo di inoculazione.
Nel progetto si dice che alcuni esperimenti di questo tipo erano già stati realizzati in Peru e Messico inoculando pipistrelli con il vaccino per la rabbia.
EcoHealth Alliance sarebbe stata l’unica incaricata della supervisione degli esperimenti condotti in Cina e DARPA non avrebbe avuto nessun potere di analisi e controllo diretto.
Si progettava di utilizzare pipistrelli vivi nel laboratorio di Wuhan e altri laboratori al fine di continuare gli esperimenti. Sarebbero stati catturati nella grotta primaria e quindi trasportati nel laboratorio di livello 3 di Wuhan dove erano state allestite speciali gabbie per accogliere i pipistrelli. Da notare, come detto nel video precedente di questa serie (parte 6 – 131), che l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già proibito l’uso di laboratori di livello 3 per eseguire questi esperimenti. Ma esperimenti simili sarebbero stati condotti and all’università Duke-NUS a Singapore sotto la supervisione della dottor Linfa Wang esperto in malattie infettive emergenti, e presso il National Wildlifee Health Center negli Stati Uniti sotto la supervisione del dottor Tonie Rockte del Wisconsin.
Secondo il documento presentato da Peter Daszak, avevano identificato grotte di pipistrelli anche a Singapore e negli Stati Uniti dove realizzare lo stesso esperimento, oltre che in Australia sotto gli auspici dell’Università di Queensland e il CSIRO, il Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization, un’organizzazione di ricerca governativa.
Da notare che Peter Daszak ha negato con decisione il fatto che nel Wuhan Institute of Virology ci fossero pipistrelli.
Tale affermazione è stata clamorosamente smentita da un video scoperto da DRASTIC che mostra i pipistrelli vivi nelle gabbie predisposte nel laboratorio cinese.
Ecco il servizio di Sharri Markson che in questi giorni sta pubblicando un libro molto interessante sull’origini del COVID-19.
Vediamo quindi che non solo Peter Daszak ha mentito, ma la gestione dei pipistrelli all’interno del laboratorio di Wuhan era talmente maldestra che i ricercatori davano da mangiare personalmente ai pipistrelli infetti e lasciavano che si appendessero al loro cappello.
Sharri mette anchee in evidenza come i principali ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si siano di fatto tasformati in strumenti di propaganda cinese anziché indagare sulle effettive origini della pandemia.
Sharri mette anche in evidenza come ci sia sempre stata molta frizione tra i tecnici francesi che hanno costruito il labortorio di Wuhan e le loro controparti cinesi. Il fatto che i francesi siano stati estromessi fin dal principio dell’attività del laboratorio, lasciandone la gestione a prsonale cinese relativamente insperto, lascia intendere come la sicurezza fosse inadeguata.
Scopriamo inoltre che Shi Zenghli, la signora pipistrello, e il suo team hanno raccolto dai pipistrelli oltre 15.000 campioni di virus in giro per il mondo, tutti conservati a Wuhan. E scopriamo inoltre che la banca dati con le informazioni su questi virus è stata improvvisamente cancellata nel settembre del 2019 poco prima dell’inizio ufficiale della pandemia. Lo stesso Peter Daszak lo ammette in una conferenza online, dichiarando che sia una cosa perfettamente normale.
Ma chi è Peter Daszak? E’ un cittadino britannico di origini ucraine il cui padre, si dice, abbia combattuto a fianco dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Daszak ha esportato campioni di virus da e per la Cina sin dal 2002, collaborando direttamente con Shi Zhengli.
Tornando ai documento proposto a DARPA, vediamo che il progetto DEFUSE avrebbe dovuto produrre almeno cinque virus chimerici (artificiali) all’anno, modificandoli inserendo caratteristiche che sono state ritrovate nel SARS-CoV-2 il virus considerato alla base del COVID-19 e che li rendono più contagiosi per l’uomo.
Questa nuova documentazione aggiunge peso alle accuse già mosse contro Anthony Fauci e Peter Daszak e che saranno oggetto di un’indagine senatoriale che diversi senatori repubblicani vogliono avviare.
Roberto Mazzoni
Altre fonti:
https://nypost.com/2021/09/22/wuhan-scientists-wanted-to-release-coronaviruses-into-bats/
https://www.menoopiu.it/blog/i-pipistrelli-del-dottor-peng-zhou-all-origine-del-coronavirus/
https://www.cell.com/cell-host-microbe/fulltext/S1931-3128(18)30041-6