Trudeau si scontra con 50.000 camion – parte 1 – MN #160

Dal 15 gennaio il Canada impone a tutti i camionisti che attraversano il confine con gli Stati Uniti e che non sono vaccinati di sottoporsi al test e a 14 giorni di quarantena. Di riflesso, la Casa Bianca ha imposto un obbligo analogo per i camionisti che dal Canada entrano negli Stati Uniti, a partire dal 22 di gennaio.

Questa misura, che si aggiunge a tutta una serie di altre misure restrittive imposte dal governo canadese sui camionisti e sul resto della popolazione, ha scatenato una protesta che ha mobilitato almeno 50.000 camion che da tutto il Canada sono confluiti sulla capitale Ontario per bloccarne l’area intorno al parlamento fino a che il mandato non venga eliminato.

La protesta, che si chiama Freedom Convoy 2022, è partita da Vancouver nell’area di British Columbia sull’oceano pacifico e ha attraversato l’intera nazione del Canada in senso longitudinale percorrendo oltre 4.300 chilometri, vale a dire una distanza pari a quella tra Palermo e la zona settentrionale della Finlandia, la terra di Babbo Natale.

Nonostante il vento e il freddo con temperature che sono arrivate fino a -30 gradi, il convoglio ha mobilitato anche molti altri canadesi, tra cui anche molti vaccinati, che l’hanno trasformato in una protesta contro le gravose restrizioni COVID imposte dal governo e in particolare dal Justin Trudeau, primo ministro del Partito Liberale Canadese, un partito di sinistra.

Circa 10 milioni di dollari sono confluiti nella campagna di raccolta fondi a sostegno dei camionisti e degli agricoltori che si sono aggiunti alla manifestazione. Si tratta di una cifra superiore a quella raccolta da molti partiti politici in tempi recenti. Il denaro è stato raccolto dalla piattaforma GoFundMe che è stata quindi tempestata sui social media affinché non consegnasse il denaro ai camionisti canadesi. L’azienda ha distribuito una piccola parte dei fondi per finanziare il carburante di alcuni camionisti, ma ha comunque bloccato gran parte dei fondi con la scusa di verifiche approfondite. Ora gli avvocati che assistono i camionisti stanno lavorando per sbloccare il denaro.

Per farci una prima idea della situazione vediamo un video di Tucker Carlson che propone anche la prima risposta fornita da Justin Trudeau ai manifestanti.

Il disprezzo di Trudeau

L’affermazione del primo ministro Trudeau è tipica di un governo totalitario che decide quali opinioni sono accettabili o meno e che cerca di chiudere la bocca a qualsiasi opposizione indicando che si tratta solo di una minoranza marginale e quindi trascurabile.

In realtà il convoglio della libertà ha raccolto una popolarità enorme non solo in Canada, ma in tutto il mondo e viene visto come un modo efficace per far sentire la propria voce a governanti miopi che credono di essere superiori a tutto e a tutti.

Per darvi un’idea di quanto sia marginale la protesta, guardate il prossimo video che mostra i camion pronti alla partenza in una delle tante postazioni di raccolta in giro per il Canada.

Ma per avere un’idea del tipo di persone coinvolte vediamo l’intervista di Tucker con uno dei camionisti nella fase iniziale della marcia.

Il quotidiano di Jeff Bezos, il Washington Post, ha naturalmente gettato fango sui camionisti chiamandoli fascista, quando il realtà il vero fascista della situazione è chiaramente qualcun altro. Nel prossimo video vediamo un altro momento del passaggio del convoglio.

Rendetevi conto che queste persone stanno in piedi per ore in una temperatura di almeno 20 gradi sotto zero. Non è una semplice scampagnata. Ai camionisti si sono uniti anche molti automobilisti. Nel prossimo video Tucker Carlson intervista uno degli organizzatori dell’iniziativa.

I camionisti canadesi hanno capito che il passaporto vaccinale è in realtà un sistema di sorveglianza globale che consentirà al governo di controllare tutto quello che si fa, e non vogliono assolutamente stare al gioco. L’intervistato parla anche di due aree del Canada, le regioni di Alberta e Saskatchewan che erano un tempo floride grazie alla disponibilità di petrolio e di gas naturale, ma che sono state danneggiate dalle politiche globaliste che tendono imporre le energie riconvertibili. Il convoglio ha viaggiato costantemente anche di notte come si vede nel prossimo video. Ma per capire le reazioni del primo ministro Justin Trudeau dobbiamo vedere il prossimo video di Tucker Carlson.

La posizione di Trudeau evidenzia il totale disprezzo che nutre per la propria gente e per chi la pensa diversamente dall’ortodossia di sinistra. Inoltre etichetta come antidemocratici e violenti dei pacifici manifestanti che vogliono semplicemente far sentire la propria voce a un governo e a un parlamento sordi. In compenso partecipa di persone alle manifestazioni di Black Lives Matter che hanno uno stampo dichiaratamente marxista e che si sono spesso associate ad atti vandalici. Per farci un’idea di quanto sia pacifica la manifestazione, vediamo i camionisti nelle vie di Ottawa.

Abbiamo anche la testimonianza diretta di un dei camionisti intervistato dopo l’arrivo nella capitale del Canada.

Vediamo quindi che la campagna di fango orchestrata dai mainstream media si basa unicamente su poche azioni isolate commesse da provocatori probabilmente mandati di proposito. La manifestazione continua a rimanere pacifica anche dopo giorni dal suo inizio. Il prossimo video ci dà una visione di quanto sia marginale questo movimento.

A parte Trudeau che si è nascosto e il suo partito che si è limitato a dare dei razzisti ai manifestanti, il partito di opposizione, i conservatori canadesi, ha risposto in parte in favore dei camionisti, ma con lentezza e poca partecipazione. Nel prossimo video vediamo un appello di Jordan Peterson un opinion leader canadese molto impegnato nella lotta contro i soprusi da COVID che lancia un appello ad alcuni politici chiave.

Dei vari politici menzionati da Peterson, sono Scott Moe, premier della regione di Saskatchewan, ha raccolto l’invito e ha annunciato che eliminerà tutte le restrizioni COVID dalla propria regione. Erin O’Toule, leader del partito conservatore, ha gestito la cosa in modo talmente maldestro da aver dovuto dare le dimissioni. Doug Ford e Jason Kenney hanno ancora posizioni non ben definite e si preannuncia un profondo e probabilmente necessario riassetto del partito conservatore canadese. In compenso alcuni parlamentari conservatori si sono chiaramente schierati a favore dei camionisti.

Dagli Stati Uniti, durante un comizio in Texas, Donald Trump ha dichiarato il completo supporto verso i camionisti canadesi e la sua completa opposizione ai mandati vaccinali. Questa posizione sicuramente rinsalda il legame con la sua base di elettori che lo aveva visto un po’ confuso su questo tema e apre la strada per un convoglio di camionisti che negli Stati Uniti potrebbe raggiungere Washington.

Roberto Mazzoni

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