Un popolo semi-lobotomizzato e quasi ritardato – parte 1 – MN #217

Il recente allontanamento di Tucker Carlson da Fox News ha scatenato una serie di polemiche e di rivelazioni, alcune delle quali riguardano il Pentagono come vedremo nel prossimo video che è stato pubblicato sul canale Redacted dai due giornalisti americani Clayton e Natalie Morris. Clayton è stato conduttore della rete Fox News e ha lavorato personalmente con Tucker Carlson con il quale ha mantenuto rapporti di amicizia e che è stato in grado in queste settimane di ricevere aggiornamenti diretti sull’evoluzione della situazione di Carlson.

Il Deep State contro Tucker Carlson

[Clayton Morris]

Va bene, arriviamo al punto. Ci sono un sacco di cose folli che accadono nel mondo in questo momento. Ma tutti si chiedono, cosa diavolo stia facendo il nostro buon amico Tucker Carlson. Cosa sta facendo dopo la sua improvvisa ed immediata partenza da Fox News lunedì? Cosa diavolo è successo? Si stava preparando per una trasmissione quando improvvisamente è arrivato un messaggio da Rupert Murdoch, o da chicchessia, in cui gli dicevano che aveva chiuso. E così molte persone hanno speculato su cosa fosse successo esattamente. E ora Tucker si è fatto vivo. Non ha affrontato specificamente quello che è successo, ma ha comunque trasmesso un messaggio. Possiamo riprodurlo e parlare un po’ del contenuto in tale messaggio in relazione all’industria dei media. Vediamo se riusciamo a cogliere alcuni dei messaggi velati che ci trasmette sui grandi media, sulle multinazionali della comunicazione.

[Natalie Morris]

D’accordo, ma stiamo anche giocando a una specie di bingo su Tucker Carlson, vale a dire determinare quali siano le ragioni per cui se n’è andato. Un quesito che mi ha un po’ consumato negli ultimi due giorni.

[Clayton Morris]

Perché è anche un amico intimo.

[Natalie Morris]

Sì, lo conosciamo bene. Siamo amici di famiglia. Ed anche perché, come ha sottolineato Russell Brown, i media sono ossessionati da se stessi. è rapporto talmente incestuoso che non appena vi si immerge il dito di un piede, sembra di cadere in un buco nero. Si viene risucchiati all’interno. Ma se facciamo finta di avere una specie di schedina del bingo con tutte le ipotesi, vediamo la causa contro Dominion, il transgenderismo, la guerra Ucraina e cose del genere, giusto? Vediamo le sue accuse contro il deep stait, la CIA, l’FBI, Julian Assange, il 6 di gennaio.

[Clayton Morris]

Sì.

[Natalie Morris]

Voglio dire, ci sono molte cose su questa schedina immaginaria del bingo, ma la mia ipotesi più probabile è che fosse contro la guerra, perciò vediamo la storia che si ripete come accadde nel periodo in cui fu sospesa la trasmissione di Phil Donahue, personalità di punta di un’altra rete. Quindi vorrei solo che, quando riprodurremo il video di Carlson, facciate attenzione all’argomento che menziona per primo. È un tema di cui vi ho già parlato.

[Clayton Morris]

Va bene, vediamo il video. Facciamolo partire.

[Tucker Carlson]

Buona sera. Sono Tucker Carlson. Una delle prime cose di cui ci si rende conto quando, per qualche giorno, si esce dal rumore mediatico, è quante persone veramente simpatiche ci siano in questo paese. Persone gentili e decenti, persone che si preoccupano sul serio di ciò che è vero, e parecchie persone anche esilaranti. Sono molte, e credo che ancora costituiscano la maggioranza della popolazione. Quindi è rincuorante. L’altra cosa che si nota quando ci si prende un po’ di tempo libero, è quanto siano incredibilmente stupidi la maggior parte dei dibattiti che si vedono in televisione. Sono completamente irrilevanti. Non significano nulla. Tra cinque anni, non ci ricorderemo nemmeno di averli sentiti. Fidatevi, vi ho partecipato. Eppure, allo stesso tempo, e questa è la cosa sorprendente, gli argomenti innegabilmente importanti, quelli che definiranno il nostro futuro, non vengono praticamente discussi. Guerra, libertà civili, scienza emergente, cambiamento demografico, potere delle imprese, risorse naturali. Quando è stata l’ultima volta che avete ascoltato un dibattito legittimo su una di queste questioni? È passato molto tempo. Dibattiti come questi non sono consentiti nei media americani. Sia i partiti politici che i loro donatori hanno raggiunto un consenso su ciò che li avvantaggia e sono attivamente collusi per stroncare qualsiasi conversazione al riguardo. Improvvisamente gli Stati Uniti assomigliano molto a uno stato a partito unico. Questa è una scoperta deprimente, ma non è permanente. Le nostre attuali ortodossie non dureranno. Sono cerebralmente morte. Nessuno in realtà ci crede. Non hanno migliorato la vita di quasi nessuno. Questo momento è troppo intrinsecamente ridicolo perché possa continuare. E quindi non continuerà. Le persone al comando lo sanno. Ecco perché sono isteriche e aggressive. Hanno paura. Hanno rinunciato alla persuasione. Stanno ricorrendo unicamente alla forza. Ma non funzionerà. Quando le persone oneste dicono ciò che è vero, con calma e senza imbarazzo, diventano potenti. Allo stesso tempo, i bugiardi che hanno cercato di metterle a tacere, si restringono e diventano più deboli. Questa è una legge ferrea dell’universo. La verità finisce per prevalere. Dov’è possibile trovare ancora americani che dicano cose vere? Non ci sono molti posti, ma ce ne sono alcuni, e questo basta. Finché riuscirete a sentire le loro parole, c’è speranza. Quindi ci rivedremo presto.

[Clayton Morris]

Ci sono molte persone che speculano su cosa significhi la sua ultima frase. Non lo sappiamo. Sono sicuro che si stia prendendo un po’ di relax, godendosi il tempo libero. Ma analizziamo ciò che ha detto nel messaggio. Il primo argomento che elenca è la guerra.

[Natalie Morris]

Elenca alcuni dei temi che certa gente non è disponibile a lasciarvi discutere davvero. Menziona esplicitamente la guerra. è sufficiente perché vi possa dire ve lo avevo detto? No, perché menziona un sacco di argomenti diversi e parla di come alcune persone abbiano paura di ascoltarli. Chi è allora che ha paura di ascoltarli?

[Clayton Morris]

Il Pentagono. La rivista Politico, che ovviamente è solo un portavoce del complesso industriale militare e delle agenzie di intelligence, ha pubblicato ieri un articolo dove dice che i vertici del Pentagono sono contenti dell’allontanamento di Carlson. I vertici del Pentagono, il complesso industriale militare è felice che Tucker sia stato cacciato da Fox. è ovvio. Politico ha sollecitato anche un commento da parte di Tucker Carlson, il quale ha appena risposto via sms a uno dei giornalisti di Politico dicendo che ci avrebbe scommesso. è ovvio che il vertici del Pentagono ne siano felici, perché Carlson è stato molto critico nei confronti di Mark Milley. È stato anche molto critico sul modo in cui l’esercito si sta muovendo nella direzione di diventare un centro di propaganda ideologica anziché una vera forza combattente.

[Natalie Morris]

Sì, è disposto a dire che Zelensky sta facendo pressione sull’America allo scopo di scucire soldi e questa è un’opinione impopolare.

[Clayton Morris]

Tornando al periodo in cui ero seduto vicino a lui quale co-conduttore di una trasmissione su Fox News, ricordo che è stato anche molto critico della guerra in Iraq dopo esserci andato e aver visto gli orrori. Dopo aver visto quello che stava succedendo ai soldati, e alle donne in particolare, che stavano combattendo sul posto. Non era d’accordo sul fatto che mamme e donne combattessero in prima linea in queste guerre create dagli uomini. Non dovrebbe accadere. È disgustoso, e mostra un esercito in declino. Potete dire quello che volete sulle donne combattenti. Se siete favorevoli, per me va bene. Ma il suo argomento era che non dovremmo farlo. Se gli uomini creano queste guerre, sono gli uomini che dovrebbero combatterle. E tutte queste donne che stanno tornando a casa mutilate e senza arti è semplicemente orribile. Quindi è stato molto critico nei confronti delle guerre e, in particolare, nei confronti di queste guerre per procura. È stato molto critico sul perché diavolo stiamo spendendo $ 115.000.000.000 in Ucraina quando le nostre città negli Stati Uniti sono in fiamme, e quando i nostri confini sono un colabrodo, Quando il nostro sistema educativo si sta sgretolando, quando abbiamo la povertà in aumento. Quando la classe media sta scomparendo. Perché diavolo stiamo spendendo così tanto in guerre in terra straniera? Quindi è naturale che il Pentagono sia felice che Carlson non sia più a Fox News.

[Natalie Morris]

Ma chi altro possiamo leggere tra le righe che ha paura di ascoltare gli argomenti elencati da Tucker? Beh, la stessa Fox News, giusto? Non eravamo certi che ci fosse qualcuno all’interno del top management che volesse il suo allontanamento. Non sapevamo quanto in alto si fosse deciso di metterlo a tacere.

[Clayton Morris]

Corretto.

[Natalie Morris]

Non dice molto, ma dice che le persone potenti hanno paura e sappiamo che la decisione di allontanarlo dal programma è stata presa da qualcun altro, non da lui. Possiamo quindi estrapolare dalle sue parole.

[Clayton Morris]

Possiamo anche estrapolare le sue motivazioni. Non è critico e non dice nulla di negativo su Fox News. Quindi chiaramente c’era una sorta di accordo reciproco di separarsi.

[Natalie Morris]

Credo che sia l’opposto di quello che ha appena detto.

[Clayton Morris]

Beh, non era realmente critico su Fox News. Voglio dire, era critico nei confronti delle grandi corporation mediatiche.

[Natalie Morris]

Dice che ci sono poteri forti. Il suo impiego era con Fox News, e gli è stato tolto. Sta dicendo che ci sono poteri forti che hanno paura che lui parli. Quindi dev’essere stata Fox News. Sono certa che non possa dire nulla. Sono sicura che i contratti nel mondo dei media funzionino in questo modo. Molto probabilmente ha una clausola che non gli permette di parlare male del suo  datore di lavoro e non può dire nulla.

[Clayton Morris]

E lui non è quel tipo di persona e in ogni caso. Non si è lanciato in un attacco totale e in una causa contro la sua rete in stile Don Lemon.

[Natalie Morris]

Ecco una nuova moda.

[Clayton Morris]

Nel frattempo, il Daily Mail ha mandato un giornalista a casa sua in Florida per cercare di riprenderlo con una telecamera e fargli dire qualche parola. E lui ha risposto, dimostrandosi gentile al riguardo. Quindi lo hanno avvicinato con le telecamere e lo hanno filmato mentre lasciava la sua casa assieme a sua moglie a bordo del loro golf cart per andare a cena. Tutti in Florida guidano un golf cart. Non guidano le automobili. È vero. Tutti i miei amici che sono in Florida, vivono all’interno di comunità recintate dove circolano a bordo di golf cart. Si limitano ad andare in piscina a bordo del loro golf cart. Vivono in  quel modo. Tornando a noi, ecco Tucker in una ripresa video molto veloce. Guardate.

Si limita a ridere dopo aver visto il giornalista che lo sta riprendendo. Ecco che passa. Sta solo ridendo in risposta alla presenza del giornalista.

[Natalie Morris]

La sua risatina conosciuta per eccellenza.

[Clayton Morris]

Sì, è come se si chiedesse perché mi stanno filmando? Quando poi intervistato dai giornalisti del Daily Mail, ha minimizzato la tempesta mediatica che gli è stata scatenata contro, e ha semplicemente detto sto uscendo per una cena con mia moglie. Il mio ritiro dal lavoro sta andando alla grande finora. Per sette anni non sono mai riuscito a cenare con mia moglie in una serata feriale, perché dovevo sempre andare in onda. Visto che doveva fare la trasmissione non aveva il tempo di cenare con sua moglie e con i suoi figli, ed era occupatissimo con i suoi produttori e tutto il resto, con la necessità di andare in onda alle 08:00. Ed ha aggiunto che ora, invece, può permettersi di ordinare anche gli antipasti. Ma ecco la notizia che secondo me riepiloga, meglio di tutte, quello che è successo oggi. Volete sentire quali sono state le reazioni del deep stait su questa faccenda? Ci vengono da una persona che ha lavorato nel deep stait, e che lo ha lasciato, e che lo capisce perfettamente. Si tratta di un esperto di guerra psicologica dell’esercito americano e dice che Fox News ha licenziato Carlson al fine di mantenere gli americani nella condizione di una popolazione semi-lobotomizzata, quasi ritardata. Il commento viene da Scott Bennett, un ex-ufficiale militare degli Stati Uniti specializzato nella guerra psicologica e nel contro-terrorismo. Riportiamo le sue esatte parole: Tucker doveva essere messo a tacere perché rappresentava una minaccia troppo grande per i poteri forti, le persone in autorità, le istituzioni e le agende che cercano di ottenere una popolazione semi-lobotomizzata e quasi ritardata che viene mantenuta all’oscuro di tutto e non informata, e che non deve porre domande, o condurre ricerche per conto proprio, che non deve analizzare le informazioni, ma limitarsi a digerire le istruzioni che riceve, per poi eseguirle. Dice inoltre che Tucker Carlson ha anche denunciato i crimini di frode, di riciclaggio del denaro e di crimine organizzato della piattaforma FTX, del Partito Democratico e del governo statunitense in Ucraina. Ha infine smascherato i laboratori biochimici in Ucraina e le loro connessioni con il Partito Democratico, con il presidente Barack Obama, con il vicepresidente Biden, con George Soros, Bill Gates e altre agenzie governative statunitensi e multinazionali farmaceutiche. Scott Bennett ha rilasciato questa intervista a Sputnik News. la frase che mi ha colpito di più è che Fox News abbia licenziato Carlson per mantenere una popolazione semi lobotomizzata e quasi ritardata. Provate a pensarci. Quello che sta dicendo è che ora che hanno tolto il rompiscatole da Fox News, chiunque accenda la televisione per guardare Fox News, MSNBC oppure CNN riceve fondamentalmente spazzatura.

[Natalie Morris]

Sì. Non sono una spettatrice assidua di Fox News, ma chi è rimasto lì disposto a parlare di Julian Assange, oppure a denunciare le menzogne sull’inchiesta relativa all’incidente di Douma in Siria? Chi è rimasto per indagare sui biolaboratori in Sudan?

[Clayton Morris]

Nessuno.

[Natalie Morris]

E l’influenza dell’NIH in Sudan?

[Clayton Morris]

Nessuno.

[Natalie Morris]

Tucker Carlson parlava di queste cose, e tutti intorno a lui si comportavano come se avessero i paraocchi. Si limitavano a fornire la loro solita ora di notizie strettamente regolamentate.

[Clayton Morris]

Lui invece si è occupato di temi davvero legittimi, come l’attentato all’oleodotto Nord Stream, che fondamentalmente la maggior parte degli altri non ha discusso in dettaglio. Carlson ha dato spazio a Seymour Hersch e ha parlato della vicenda come nessun altro. Quindi avevi da lui quell’ora di sanità mentale, dalle otto alle nove di sera, e poi tornavi alle notizie per una popolazione semi- lobotomizzata e quasi ritardata.

[Natalie Morris]

Guardate anche il servizio che ha fatto con Russell Brand, dove hanno spiegato come i media di sinistra e quelli di destra siano di fatto la stessa cosa. Sono solo due facce della stessa medaglia. E così le persone che iniziano a seguire quel filone, finiscono per svegliarsi. E torno al fatto che nella scuola di giornalismo, ti viene insegnato a scrivere per un pubblico che abbia un’istruzione pari alla terza media. Ti viene insegnato a non scrivere o trasmettere nulla che vada al di sopra di quel livello. E la maggior parte dei giornalisti lo prende sul serio e non si preoccupa di arrivare più in alto. Chi ne trae vantaggio? Aiuta forse qualcuno a diventare più intelligente e più istruito? È davvero per il bene pubblico del giornalismo? Serve davvero da difesa civica? Avevo questo collega che scherzava sulle proposte di contenuto dicendo che erano troppo intelligenti per una persona che avesse fatto solo la terza media, quindi erano troppo intelligenti per essere trasmesse in televisione.

[Clayton Morris]

Tucker era solito dirmi che pensava tutto il giorno a come scrivere il suo monologo di apertura, e ci lavorava parecchio. Si sedeva tranquillamente e, Tucker è davvero uno scrittore professionale, quindi elaborava e combinava la storia da raccontare all’inizio della sua trasmissione. E potevi sempre contare sul fatto che quella parte iniziale della sua trasmissione ti avrebbe dato nuova conoscenza, anche in modo divertente, e ti avrebbe invitato a riflettere, ma al tempo stesso ti avrebbe informato con notizie che non avresti visto da nessun’altra parte.

Mi piace vedere che c’è qualcuno nella chat che appena scritto di aver cliccato sul pulsante “non raccomandare” su YouTube per Fox News. Ora semplicemente raccomanda di non guardarla. Ed è vero. Su Fox, si passa direttamente dalla trasmissione di Tucker a programmi guerrafondai. Si passa a queste altre trasmissioni che sono letteralmente agli antipodi, che promuovono la guerra in Ucraina, il confronto con la Russia, e che portano in onda ospiti come Lindsey Graham e questi altri buffoni. Sono trasmissioni che fanno semplicemente parte del problema aziendale di Fox News. Ad ogni modo, è stato fantastico esaminare questi sviluppi insieme a voi.

Nel video di Redacted vediamo che alcuni personaggi ai vertici del Pentagono si sono congratulati personalmente per la rimozione di Tucker Carlson dalla sua trasmissione su Fox News perché erano stati messi più volte in imbarazzo dai suoi servizi con cui ha denunciato le attività militari in Ucraina e in altri territori di conflitto.

Carlson ha gestito per anni la trasmissione televisiva più seguita in assoluto negli Stati Uniti ed è stato l’unico conduttore mainstream a criticare apertamente le politiche militari di Washington.

La lobotomizzazione dei popoli

Nel video si parla anche di un’intervista concessa da un ex ufficiale specializzato in guerra psicologica e antiterrorismo dell’esercito americano, Scott Bennet, che ha rilasciato un’intervista in cui dice quanto segue: “Tucker doveva essere messo a tacere perché rappresentava una minaccia troppo grande per i poteri forti, le persone in autorità, le istituzioni e le agende che cercano di ottenere una popolazione semi-lobotomizzata e quasi ritardata che viene mantenuta all’oscuro di tutto e non informata e che non deve porre domande, o condurre ricerche per conto proprio, che non deve analizzare le informazioni, ma limitarsi a digerire le istruzioni che riceve per poi eseguirle”.

Scott Bennett ha anche suggerito che il leader di maggioranza del Partito Democratico al Senato, Chuck Shumer, ha minacciato di usare l’FBI e la CIA contro Tucker Carlson a meno che venisse estromesso dal suo programma.

Come abbiamo visto nel video 212, Schumer aveva chiesto espressamente, nell’aula del Senato, a Rupert Murdoch, proprietario di Fox News, di impedire che Carlson tornasse in onda e parlasse nuovamente delle falsità relative all’invasione del Campidoglio il 6 di gennaio 2021.

Visto che abbiamo parlato di lobotomia cerchiamo di capire di che si tratta. Il video che segue è stato preparato dal canale di divulgazione scientifica su Youtube SciShow e viene narrato da uno degli autori del canale, Michael Aranda.

Nel video di parla di un americano, Phineas Gage, colpito da una barra d’acciaio che gli trapassò il cervello lasciandolo sostanzialmente indenne. Bisogna notare che Gage era un ritardato mentale prima dell’incidente e che quindi l’incidente non modificò in modo sensibile le sue condizioni, ma il suo caso venne utilizzato all’epoca come unica prova per confermare la validità delle tecniche di lobotomia che ora vedremo.

Lobotomia: il Nobel della vergogna

[Michael Aranda – SciShow]

La scienza può essere complicata. E non intendo per la matematica e il per il gergo specialistici che può utilizzare, o per il fatto che si può condurre lo stesso esperimento una dozzina di volte senza ottenere gli stessi risultati due volte. Intendo solo dire che può costituire un azzardo. Fritz Hobber, il chimico che ha sviluppato la tecnologia per produrre il fertilizzante, con cui oggi si nutrono milioni di persone, ha usato la sua scoperta in origine per un altro fine, per costruire armi chimiche. Allo stesso modo, la maggior parte delle innovazioni che hanno reso possibile il volo spaziale moderno, sono state sviluppate dai nazisti per produrre missili balistici. Ma, se ci pensate, la scienza in questi casi era di per sé innocua. Tuttavia, a volte, ciò che le persone imparano dallo sforzo scientifico, può portarle a conclusioni e applicazioni che si rivelano semplicemente sbagliate. Il lavoro del medico portoghese Antonio Egas Monis è uno dei migliori esempi in tal senso. Monis sperimentò per la prima volta a una procedura chirurgica che, ai suoi colleghi, apparve notevolmente efficace nel trattamento di molti tipi di malattie mentali. Venne infatti adottata da neuroscienziati, chirurghi e psichiatri di tutto il mondo e, soprattutto, negli Stati Uniti. Ma presto si rivelò, nella migliore delle ipotesi, irreversibilmente distruttiva e, nel peggiore dei casi, del tutto disumana. Eppure Monis è stato insignito del premio Nobel per la medicina grazie a tale scoperta. Probabilmente si tratta del premio Nobel più deplorevole mai assegnato, visto che Monis lo ha ricevuto per aver sviluppato la lobotomia. La storia inizia con John Fulton, un neuroscienziato di Yale, nel 1935. Fulton aveva trascorso gli ultimi cinque anni a tagliare sezioni di cervelli di scimpanzé e a studiare come ciò ne influenzasse il comportamento. Lavorava principalmente sulla corteccia cerebrale, lo strato esterno che costituisce la parte più grande del cervello. È anche diviso in quattro lobi e ogni lobo è responsabile per un diverso insieme di funzioni. Ma la maggior parte delle conoscenze dell’epoca sui lobi frontali proveniva da pochi studi o registrazioni di lesioni cerebrali, come nel caso di un uomo di nome Phineas Gage. Gage stava lavorando su una ferrovia nel 1848, quando un’esplosione accidentale gli conficcò un’asta ferroviaria nella testa. La punta trafisse il suo lobo frontale e Gage, sorprendentemente, sopravvisse e la sua memoria rimase intatta, tuttavia la sua personalità cambiò. Divenne più cattivo e aggressivo e si credette che la parte del suo lobo frontale che era stata danneggiata fosse responsabile delle sue emozioni. Fulton, da parte sua, riscontrò risultati simili dopo aver rimosso una parte del lobo frontale dagli scimpanzé. Eseguì tale procedura su due scimpanzé di nome Becky e Lucy, che iniziarono rapidamente a mostrare comportamenti inappropriati, defecando sul pavimento, facendo capricci e agendo, generalmente,  fuori controllo. Tuttavia, quando Fulton rimosse l’intero lobo frontale, i due animali diventarono più docili, rilassati, e calmi. Fulton presentò le sue scoperte alla seconda conferenza neurologica internazionale annuale di Londra nel 1935 a cui partecipò anche Antonio Agas Monis. Ora, in un certo senso, Monis si atteggiava come un vero uomo del Rinascimento. Era un professore di medicina che aveva servito anche come ambasciatore in Spagna durante la prima guerra mondiale. Divenne legislatore di successo e scrisse una serie di libri popolari sulla sessualità umana. Aveva un atteggiamento mondano e spumeggiante. Organizzava feste sontuose e disegnava gli abiti da sera di sua moglie. Era motivato, appassionato, sicuro di sé e intelligente. In effetti, quando incontrò Fulton a Londra, Monis aveva già quasi vinto il premio Nobel per aver sviluppato una delle più importanti innovazioni in neurochirurgia dell’epoca. Nel 1925, aveva sviluppato un modo non invasivo per diagnosticare i tumori nel cervello. Aveva ideato l’angiografia cerebrale, una procedura in cui si iniettava nel collo del paziente, all’interno dell’arteria carotide, una soluzione di ioduro di sodio che fluiva fino al cervello. Lo ioduro di sodio non può essere penetrato dalla maggior parte delle radiazioni elettromagnetiche, e rende opachi i vasi sanguigni in una radiografia. Ciò permise ai medici di trovare problemi nei vasi sanguigni del cervello causati da tumori e altre ostruzioni. La tecnica di Monis ha costituito un enorme passo avanti nell’imaging cerebrale e ha gettato le basi per i metodi che usiamo ancora oggi. Monis fu proposto due volte per il premio Nobel, ma alcuni storici dicono che fosse stato ostacolato dal presidente del premio per motivi personali. Ma quando Monis vide la presentazione di Fulton, fu nuovamente ispirato, perché, oltre al suo lavoro sull’imaging cerebrale, Monis aveva trascorso anni a lavorare con pazienti gravemente depressi, ansiosi e schizofrenici. E aveva sviluppato una teoria, non basata su alcun dato empirico, secondo cui la malattia mentale era causata da sinapsi malfunzionanti, vale a dire cattive connessioni tra le cellule cerebrali nella corteccia frontale. Credeva che queste cattive connessioni, creando ripetuti falsi contatti, generassero i modelli di pensiero ossessivi che tormentavano molti dei suoi pazienti. Tuttavia, non aveva modo di identificare quali sinapsi fossero presumibilmente malfunzionanti. Così propose una procedura basata sul lavoro di Fulton. Avrebbe distrutto tutte le fibre nervose, note anche come sostanza bianca, che collegavano il lobo frontale al talamo, vale a dire la struttura profonda del cervello che riceve e trasmette i segnali sensoriali. Recidendo tale connessione, Monis credeva di poter isolare il lobo frontale e le sue sinapsi difettose dal resto del cervello, rendendolo inutile. Quattro mesi dopo la conferenza di Londra, Monis tentò questa operazione su un essere umano per la prima volta. La fece eseguire da altri perché le sue mani erano deformate dalla gotta. Chiese a un assistente di laboratorio di praticare due fori nel cranio di un’ex prostituta di 60 anni che soffriva di psicosi. Dopo di che l’assistente distrusse le fibre nervose che si diramavano dal lobo frontale usando due iniezioni di alcol puro. L’operazione funzionò, la donna smise di esibire i sintomi della psicosi, ma ne uscì spersonalizzata. I suoi processi mentali prima dirompenti sembravano essersi fermati, ma erano sparite anche tutte le sue emozioni. In sostanza, Monis aveva rimosso tutto ciò che la rendeva umana. Nel corso del tempo, Monis eseguì l’operazione su altri 19 pazienti, perfezionando la procedura con l’uso di un leucotoma, vale a dire uno strumento simile a un puntello rompighiaccio, che gli permetteva di scegliere quali fibre nervose tagliare. Tuttavia gli esperimenti dimostrarono che solo la  completa recisione di tutte le fibre produceva l’effetto voluto, vale a dire che i pazienti non mostravano più alcun sintomo di ansia, depressione o schizofrenia. Chiamò tale nuova procedura leucotomia prefrontale, da leuko che, in latino, significa materia bianca, e tomo, che significa coltello. Ne pubblicò i risultati nel 1937. Il suo lavoro prese presto piede negli Stati Uniti, dove il numero di ospedali psichiatrici e di pazienti era raddoppiato dal 1903. Il più forte sostenitore della leucotomia in America fu il professore di neurologia Walter Freeman, anch’egli presente alla presentazione di Fulton sugli scimpanzé. Freeman aveva corrisposto con Monis, mentre costui eseguiva i propri esperimenti. Eseguì la sua prima leucotomia su una casalinga del Kansas, che soffriva di disturbi dell’umore. Lavorò insieme al suo assistente, il dott. James Watts. Dopo l’intervento, gli sbalzi d’umore della donna scomparvero. Test successivi, dimostrarono che i suoi ricordi erano intatti, e poteva continuare a muoversi e a interagire con le persone. Tuttavia, i medici notarono che la sua personalità era sostanzialmente scomparsa. Pur non essendo più afflitta da umori imprevedibili, era fondamentalmente compromessa in molti altri modi. Sembrava semplicemente un vegetale animato. Negli anni successivi, Watts e Freeman standardizzarono la procedura e la ribattezzarono Lobotomia Standard. Pubblicarono anche un libro nel 1942, che divenne molto popolare. E dopo la fine della seconda guerra mondiale, con il ritorno in America di migliaia di soldati afflitti da stress post-traumatico, il numero di lobotomie eseguite ogni anno crebbe da 100 a 5000. Negli ospedali psichiatrici americani, la procedura divenne una sorta di soluzione onnicomprensiva per una moltitudine di sintomi, tra cui il disorientamento, l’insonnia, l’ansia, le fobie e le allucinazioni. Ne nacquero anche diverse versioni, tra cui la lobotomia trans-orbitale che usava uno scalpello più sottile, spinto nell’orbita oculare e quindi conficcato nel lobo frontale con un martello. Il chirurgo faceva spazzare lo scalpello all’interno del cervello per recidere la connessione con il talamo. Ma, nonostante la crescente popolarità di questi interventi, si levarono presto molte critiche. Già nel 1937, i medici avevano notato che le lobotomie causavano strani e inspiegabili movimenti oculari, in alcuni pazienti. A Chicago, la psicologa Mary Francis Robinson aveva valutato 90 pazienti sottoposti a lobotomie, e aveva scoperto che la maggior parte di loro non riusciva più a concentrarsi. Sembravano senza scopo e senza interesse per la vita. La loro creatività era stata distrutta. I musicisti avevano smesso di suonare. Gli scrittori avevano smesso di scrivere. Tutti questi sintomi più oscuri, tuttavia, vennero trascurati perché molti psichiatri constatavano un comportamento esteriore più stabile. La moda della lobotomia raggiunse l’apice nel 1949, quando Monis, che a quel punto era considerato il padre della procedura, fu insignito del premio Nobel per la medicina.

a lobotomia rimase una procedura comune fino al 1952, quando un’azienda farmaceutica francese cambiò per sempre la psichiatria introducendo la cloropromazina, un farmaco che bloccava i recettori della dopamina nel cervello. La dopamina è un neurotrasmettitore, una sostanza chimica rilasciata dalle cellule nervose che consente loro di comunicare con altre cellule nervose. Il farmaco funziona bloccando i recettori delle cellule cerebrali, calmandone l’attività. Con questo nuovo farmaco ora disponibile, non c’era più bisogno d’interventi chirurgici costosi e pericolosi, e presto l’uso delle lobotomie diminuì rapidamente. Oggi, la lobotomia è considerata pericolosa e arcaica, e le carriere di Fulton, Freeman e Monis sono viste da alcuni come uno dei capitoli più bui nella storia della medicina.

Come vediamo a volte la medicina viene utilizzata per scopi disumani, e quella che vgiene spacciata come scienza è in realtà grossolana approssimazione. Vediamo inoltre che lo stesso premio Nobel non è assolutamente garanzia di qualità.

Nel prossimo video vedremo più in dettaglio come la lobotomia si sia sviluppata negli Stati Uniti e come abbia inciso sulla vita degli americani. L’autore del breve documentario è Sam Kean, giornalista e scrittore americano molto conosciuto e specializzato nella divulgazione scientifica e medica.

Freeman e la maledizione dei Kennedy

[Narratrice]

Sam Kean racconta la storia inquietante del Dr. Walter Freeman, che ha eseguito oltre 2000 lobotomie nella sua controversa carriera.

[Sam Kean]

Walter Freeman era un medico, un neurologo, un chirurgo del cervello che ha guadagnato la sua fama negli anni 1920 e 1930. A quel tempo, c’era un grosso problema nella maggior parte delle città americane, in quanto avevano manicomi pieni di persone che avevano disturbi cerebrali o che erano impazzite. E i medici essenzialmente non avevano alcun modo per curare queste persone. In quasi tutti gli ospedali psichiatrici dei vari stati, si fornivano poco più che cure di custodia. Pochi pazienti, che si impegnavano particolarmente a fondo, potevano sperare di tornare nella società. Non c’erano farmaci disponibili. Nessuna terapia efficace, niente che potessero fare con i pazienti.

Li tenevano in piccole stanze chiuse a chiave, spesso in camicie di forza. E Walter Freeman ne era molto colpito. E dichiarava di voler fortemente fare qualcosa per risolvere il problema. Sfortunatamente, la sua idea su come trattarli era di saltare con entrambi i piedi, in un trattamento che nessuno aveva mai verificato in modo rigoroso e scientifico, e che già all’epoca si chiamava lobotomia. L’idea di base per l’esecuzione di una lobotomia è che ci sono diverse parti del cervello e che le si vuole separare.

Abbiamo i lobi frontali. E poi, un po’ più in profondità nel cervello, ci sono strutture che prendono il nome di sistema limbico. Quindi l’idea era essenzialmente di recidere le connessioni tra i lobi frontali e il sistema limbico all’interno del cervello.

[Narratrice]

La lobotomia è stata sviluppata da un medico portoghese di nome Egas Moniz, ma Freeman ne è diventato il sostenitore più entusiasta.

[Sam Kean]

Durante la sua carriera, Freeman, in realtà, usò due tecniche diverse. La prima consisteva in un vero e proprio intervento chirurgico al cervello, con tanto di anestesia e ambiente sterile, con la partecipazione di un vero neurochirurgo. Praticavano un buco su entrambi i lati del cervello, e inserivano nel cranio una lunga asta metallica che quindi muovevano avanti e indietro nella testa per recidere le connessioni tra le diverse parti del cervello.

Sfortunatamente, Walter Freeman era una persona molto ambiziosa e decise di spingersi ben oltre. In sostanza, esaminò i vari manicomi esistenti e constatò che c’erano centinaia di migliaia di ricoverati. Se avessero dovuto praticare un intervento chirurgico completo su ciascuno di loro, ci sarebbe voluta un’eternità. Non c’era modo di svuotare i manicomi come dichiarava di voler fare. Quindi sviluppò essenzialmente un metodo di produzione di massa per praticare le sue lobotomie. Era lo stesso approccio al problema seguito dalle officine specializzate nel cambiare l’olio della macchina. La procedura avrebbe dovuto essere molto rapida e semplice. Lo strumento che decise di usare era letteralmente un puntello rompighiaccio che un giorno aveva trovato casualmente nel cassetto della cucina e che aveva pensato fosse adatto anche per un’operazione neurochirurgica.

Avrebbe risolto l’aspetto chiave del suo problema e sarebbe riuscito a fare fino a 25 lobotomie in un solo giorno. Aveva trasformato l’operazione in una sorta di spettacolo da fiera. Gli piaceva che i giornalisti assistessero in prima persona, che scattassero foto e cose del genere. Alla fine sviluppò persino un modo per farne due contemporaneamente, una con ciascuna mano. Freeman trasformò le sue operazioni persino in uno spettacolo itinerante. Amava fare lunghi viaggi estivi e, alla fine, decise di combinarli con il suo lavoro, andando in giro per la nazione, di solito fermandosi in piccole comunità rurali, passando da un manicomio all’altro, ed eseguendo lobotomie su vasta scala. Sarebbe arrivato sul posto dove l’attendevano magari due dozzine di pazienti, e li avrebbe messi in fila, praticando lobotomie in serie su ciascuno di loro.

Finì per eseguire la procedura anche quando non era necessario. La proponeva come misura preventiva. Gli sarebbe bastato vedere qualcuno che, secondo lui, in futuro avrebbe potuto sviluppare un disturbo mentale oppure sarebbe finito in manicomio, per proporre di stroncare il problema sul nascere, con una lobotomia preventiva. Avrebbe eseguito l’operazione anzitempo prima ancora che ci fosse la necessità di ricoverare il paziente. E questa, per me, è una cosa veramente pericolosa, visto che alcuni malati mentali guarivano spontaneamente anche dopo essere stati ricoverati in manicomio senza alcun trattamento. In effetti, la maggior parte delle persone avevano semplicemente avuto un brutto periodo, erano solo temporaneamente depresse. Avevano solo bisogno di un po’ di aiuto, ma alla fine si sarebbero riprese.

Quindi il suo metodo di distruggere la materia cerebrale sana, era davvero un atto irresponsabile, seguito solo per soddisfare la sua ambizione personale. Inoltre ha iniziato a ridurre la fascia di età su cui praticare la lobotomia, praticandola su adolescenti e persino su bambini piccoli, persone il cui cervello non era ancora completamente sviluppato. Ed è qui che ha davvero varcato il confine tra chi già operava al limite, e chi era impegnato in una sorta di scienza perversa. Non sorprende che la procedura avesse i propri rischi. In alcuni casi, ha effettivamente causato gravi danni cerebrali, e la persona è diventata il classico stereotipo che vediamo nei film di Hollywood. Sbavava, non poteva più prendersi cura di sé stessa, era completamente ignara di tutto ciò che la circondava.

Il risultato molto più comune è stato, come detto prima, che hanno perso la scintilla di vita che c’era in loro, hanno essenzialmente perso la loro personalità. I pazienti lobotomizzati potevano anche stare seduti in una stanza per tutto il giorno, senza fare altro che fissare il muro. Non avrebbero avuto l’ambizione di fare nient’altro. Nessuna ambizione. Nessun desiderio reale. La paziente più nota lobotomizzata da Freeman è stata Rosemary Kennedy, la sorella minore del presidente John Fitzgerald Kennedy. Aveva avuto uno sviluppo un po’ rallentato e aveva un carattere un po’ particolare. Era molto vivace. Era abbastanza normale, ma solo un po’ più lenta. Sfortunatamente, la famiglia Kennedy, che aveva grandi ambizioni politiche, riteneva che la ragazza fosse una fonte di imbarazzo. Non volevano che si mostrasse in pubblico con loro.

Volevano tenerla nell’ombra. Rendeva il padre furibondo e quest’ultimo voleva essenzialmente controllarla, calmarla. E così il padre, Joseph Kennedy, iniziò a parlare con Walter Freeman, che lavorava a Washington. Joseph Kennedy aveva molte connessioni politiche e alla fine andò da Freeman per sottoporre Rosemary alla lobotomia. I risultati furono abbastanza disastrosi per la ragazza. Non riusciva più a parlare molto bene, non sapeva usare gli utensili di casa, faticava ad andare in bagno, e altre cose del genere. Alla fine si riprese in una certa misura, tornando a svolgere le funzioni quotidiane di base. Ma dopo, non era più sé stessa. Aveva perso la sua scintilla vitale, aveva perso la sua personalità, e alla fine dovettero ricoverarla in manicomio per il resto della sua vita. L’approccio disinvolto di Freeman provocò anche la morte di alcuni pazienti.

Ci sono stati diversi casi in cui le persone sono morte perché aveva inciso un’arteria nel cervello. In un caso particolare, aveva conficcato il punteruolo rompighiaccio nel cervello della persona e si era fermato per scattare una foto, ma l’attrezzo era entrato con una brutta angolazione, e finì per scivolare verso la parte posteriore del cervello, che controlla i processi di base come la respirazione, la veglia, i cicli del sonno, e cose del genere, e il paziente morì sotto i ferri. Ciò nonostante, Freeman non ha mai dovuto affrontare conseguenze che fossero adeguate per i suoi misfatti. Non ha mai affrontato alcuna ripercussione legale. L’unica conseguenza è stata la proibizione di eseguire i suoi interventi in alcuni ospedali. Alcuni suoi colleghi medici gli revocarono la facoltà di operare in alcuni ambiti ospedalieri e, alla fine, divenne un paria nella comunità medica.

[Narratrice]

Kean dice che i peccati di Freeman possono essere attribuiti in parte alla sua mancanza di rigore scientifico.

[Sam Kean]

In realtà non condusse alcuno studio scientifico perché per farlo, avrebbe dovuto creare un gruppo di pazienti lobotomizzati e un gruppo di controllo in cui trattare i pazienti senza praticare lobotomia, confrontando nel tempo i risultati tra i due gruppi. Una cosa che non fece mai. Si limitò a buttarsi a pesce, praticando una lobotomia su chiunque gli capitasse a tiro, per poi dichiarare che funzionavano alla grande e che quindi la gente avrebbe dovuto fidarsi completamente di lui. Un approccio che non ha nulla a che vedere con la scienza. Se hai intenzione di provare una nuova procedura medica sperimentale, devi lavorare entro i confini della scienza.

Tale approccio può essere lento, a volte frustrante. Ma c’è una ragione per cui esistono tali regole. Ci aiutano a stabilire quando le cose funzionano, quando non funzionano e quando il rischio supera i potenziali benefici. A suo grande discredito, Freeman ha continuato ad eseguire lobotomie anche dopo l’arrivo di nuovi trattamenti farmacologici alternativi. Anzi, dopo che i farmaci furono annunciati, Freeman cercò di screditarli, essenzialmente perché voleva che la lobotomia restasse il trattamento primario per chiunque avesse una malattia mentale.

[Narratrice]

Walter Freeman eseguì la sua ultima lobotomia nel 1967. Il paziente morì.

Lo stesso Freeman morì nel 1972. Era totalmente convinto che il suo approccio fosse corretto, che non esistesse modo migliore, e che qualsiasi altro trattamento non sarebbe stato altrettanto buono, punto e basta. Semplicemente non era disponibile ad ascoltare alcun ragionamento sensato, non era disponibile a guardare nessuna statistica. Era convinto che le lobotomie fossero l’unico modo umano per trattare le persone.

Nel video vediamo che la lobotomia ha interessato anche la famiglia Kennedy, per iniziativa di Joseph Kennedy, patriarca della sfortunata famiglia e uomo di grande potere. Joseph Kennedy è stato il primo della famiglia Kennedy ad occuparsi di politica, dopo aver ammassato una discreta fortuna finanziaria speculando in borsa, riorganizzando gli studi cinematografici di Hollywood e vendendo alcolici su vasta scala. E’ anche stato il primo americano a diventare presidente di banca all’età di 25 anni. E’ stato accusato di essere di fatto l’uomo di punta per la mafia irlandese che vide un’enorme espansione, insieme alla mafia italoamericana e alla mafia ebrea, durante il periodo del proibizionismo.

E’ stato uno dei principali donatori per l’elezione alla presidenza di Franklin Delano Roosevelt e, grazie a questo fatto, Roosevelt lo nominò quale primo segretario della Securities Exchange Commission, la controversa agenzia federale creata per governare le attività borsistiche di Wall Street. 

Roosevelt lo ha poi nominato ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito, per poi richiamarlo in patria perché portava avanti politiche estere che erano in contrasto con quelle dello stesso Roosevelt.

Joseph Kennedy voleva ardentemente diventare presidente degli Stati Uniti, ma non riuscendoci, decise di fare l’impossibile affinché uno dei suoi figli lo diventasse. Il predestinato alla presidenza era Joseph Kennedy Jr. che tuttavia morì in battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale, Joseph allora spostò l’obiettivo sul secondo figlio, John Fitzgerald Kennedy che divenne presidente suo malgrado per poi essere assassinato.

Robert Kennedy avrebbe dovuto sostituirsi al fratello, ma fu assassinato durante la campagna presidenziale e infine il quarto figlio, Ted, che avrebbe dovuto continuare nella corsa della famiglia verso la Casa Bianca, bruciò la possibilità di candidarsi in seguito a un incidente d’auto provocato da lui in cui aveva perso la vita una giovane donna che viaggiava con lui. Ted Kennedy riuscì soltanto a diventare senatore del Partito Democratico.

Ted ha parlato di una maledizione che affliggeva la famiglia Kennedy, ma probabilmente il vero problema era il padre Jopseph.

La lobotomia di Rosemary Kennedy fu ordinata dal padre Joseph Kennedy unicamente allo scopo d’impedirle di essere d’impaccio alla carriera politica della famiglia. Joseph Kennedy prese la decisione di lobotomizzare la figlia senza neanche informarne la moglie, che venne a saperlo solo a fatto compiuto. E il resto della famiglia lo seppe solo venti anni dopo.

La lobotomia fu un disastro e Rosemary ne rimase totalmente handicappata, regredendo all’intelligenza di un bambino di due anni e perdendo la capacità di parlare in modo coerente e diventando incontinente. Fu ricoverata immediatamente in manicomio dove il padre non andò mai a trovarla.

Vediamo in ogni caso che spesso le persone venivano lobotomizzate non perché fossero malate oppure perché questa cura avrebbe potuto guarirle, bensì perché erano d’impaccio nelle ambizioni sociali delle rispettive famiglie.

Nel video si cerca d’incolpare Freeman della responsabilità di diffondere e utilizzare questa procedura inumana. Tuttavia si tratta di una procedura eseguita comunemente da molti altri medici negli Stati Uniti dal 1936 al 1972, su un totale di 60000 pazienti. Molti di questi interventi vennero eseguiti senza il consenso degli interessati e nemmeno delle persone che ne erano responsabili. La procedura fu un fallimento spettacolare. Dopo l’intervento, i pazienti si trovavano spesso in uno stato paranoico, emotivamente volatile, affetti da incontinenza, e con un’intelligenza drasticamente diminuita. Spesso tornavano in manicomio dopo il primo trattamento per riceverne un secondo e, in alcuni casi, anche un terzo o un quarto.

Già nel 1941 l’Associazione dei Medici Americani aveva denunciato la lobotomia come inefficace, eppure continuarono a farla per decenni e nessuno dei medici colpevoli subì alcuna conseguenza.

Il sovraffollamento dei manicomi americani, addotto come motivazione per eseguire tale procedura, era il risultato di un intervento politico a livello federale che aveva reso disponibili nuovi fondi ai manicomi e agli ospedali psichiatrici, i quali venivano pagati per ogni paziente che veniva internato.

Erano state anche ridotte le protezioni dei cittadini nei confronti di ricoveri ingiustificati. I gestori degli ospedali e dei manicomi potevano ricevere più fondi, e al tempo stesso rendere i pazienti inerti e inoffensivi in poco tempo e con poca spesa. Fu stata utilizzata soprattutto negli ospedali pubblici, mentre fu usata di rado negli ospedali psichiatrici privati.

Oltre ad essere uno strumento di controllo politico, la lobotomia fu anche impiegata dal Pentagono sui militari americani, come vedremo nel prossimo video.

Roberto Mazzoni

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