Europa: 10 anni di guerra – parte 1 – MN #261

Siamo insieme alla ricerca della verità e in questo caso particolare della verità sulla situazione americana e su Donald Trump. Questo video è il seguito del numero 260 che vi invito a guardare assolutamente perché altrimenti vi mancano dei punti essenziali che sono alla base di quello che vedremo in questa nuova puntata. Ho pensato di fare questo video accelerato, quindi prima della scadenza che mi ero prefissato perché contiene degli aggiornamenti importanti e perché ci permette di ampliare un pochino la visione di quello che abbiamo detto nel video 260 con contributi anche personali di un’indagine che condotto personalmente e tra l’altro ci permetterà anche di introdurre il prossimo, il 262 che contiene un’intervista che ho fatto recentemente con il canale Money.it, la cui comprensione completa è possibile soltanto con il piuttosto ampio preambolo che vi presento in questo video.

Siamo in un periodo strategicamente critico della vita degli Stati Uniti, dell’Europa e anche della vita del mondo quindi diventa essenziale capire quello che sta succedendo uscendo un po’ da quella che potrebbe essere la posizione di parte goliardica di essere a favore di uno piuttosto che dell’altro, di essere nel campo A piuttosto che nel campo B perché quello non aiuta di certo a comprendere dove stiamo andando davvero e anzi è uno strumento di strumentalizzazione. Quindi rispondendo anche ad alcuni che in video recenti avevano detto ma sembra che Trump non ti piace più, non ti piace più Trump. Risponderò naturalmente più compiutamente in questo video, ma l’importante, dal mio punto di vista, come scrissi in risposta a quei commenti, è di essere il più neutro possibile. Dobbiamo capire quello che succede.

Seguire l’emozione a volte può essere sicuramente importante per motivarci nella vita, ma non è la politica più adatta quando si parla di denaro e quando si parla di evoluzioni finanziarie ed economiche che stanno muovendosi in maniera che ormai è indipendente dal volere dei politici e dal potere dei politici di influenzarle, perlomeno con gli strumenti che hanno a disposizione in questo momento.

Quindi questo video aiuterà a fare chiarezza, ce ne saranno altri e ringrazio di nuovo tutti coloro che stanno donando per consentire la realizzazione di questi video ogni contributo è importante perché comunque c’è parecchio lavoro e ringrazio in particolare coloro che sono iscritti recentemente anche a Capire Bitcoin e alla Legione di Bitcoin. Vorrei vedere più persone che si iscrivono anche perché per quello che quello che per me è importante è trasferire di conoscenza e la conoscenza che vi do in questi video può aiutarvi a capire questi che sono disponibili pubblicamente a capire quello che potrebbe essere il problema quello che potrebbe essere lo scenario che si sta prefigurando però è anche indispensabile per me proporvi delle soluzioni, queste soluzioni vanno affrontate attraverso un percorso formativo io ho realizzato appunto all’interno di questi due contenitori.

Tra l’altro nella Legione Bitcoin abbiamo anche creato una community per cui i membri legionari possono aiutarsi vicendevolmente a darsi consigli sugli aspetti anche pratici, tattici più vicini alla realtà italiana piuttosto che la realtà dei posti in cui ciascuno di loro vive e quindi ci stiamo evolvendo in una struttura più viva rispetto a un semplice sito di informazione ed ho il benvenuto a chiunque voglia unirsi perché di nuovo non è semplicemente il modo migliore per contribuire alla vita di Mazzoni News, ma il modo migliore per contribuire alla vostra evoluzione perché quello che voglio da voi non sono soldi da investire in qualche posto particolare, ma il vostro tempo e naturalmente il mio tempo investito per produrre questi contenuti

Ora veniamo al video di questa volta e vi propongo un nuovo contributo di Redacted, il canale di informazione indipendente gestito da due giornalisti americani Clayton Morris, che viene da Fox News, e la moglie Natali, che invece viene dal mondo dell’informazione tecnologica, viene dal mondo della Silicon Valley e quindi è legata ad un altro tipo di percorso entrambi hanno un’esperienza importante negli Stati Uniti all’interno dei mainstream media, quindi sanno come produrre contenuti di un certo tipo, sanno come scegliere notizie da proporre.

Ora vivono in Portogallo quindi sono fuori dal circuito, dalla giostra, dal circo dei mainstream americani, anche perché non si ritrovano più con quello che è la realtà di tali mainstream e hanno creato questo canale indipendente, che vi ho proposto anche passato, e che spesso ha dei contributi interessanti sia perché appunto hanno contatti personali che gli permettono di accedere a personaggi che diversamente non trovate facilmente su altri canali di informazione alternativa. In più hanno anche il mestiere, quindi riescono ad esprimere le cose anche sebbene in modo abbastanza discursivo, abbastanza familiare comunque professionale quindi non abbiamo la voce che urla nel deserto come pure non abbiamo il fazioso che cerca in ogni modo di spingere una linea piuttosto che l’altra.

In questo video, che ho ridotto rispetto all’originale concentrandomi sugli aspetti essenziali, e che fa appunto il seguito rispetto al video 260 che abbiamo appena pubblicato si parla di una serie di personaggi e di realtà di giornali che è importante che vi introduca in modo che comprendiate meglio. Allora uno di questi è David Sacks che viene menzionato in questo video e probabilmente vi proporrò contributi anche da parte sua perché è un personaggio importante. Appartiene alla cosiddetta PayPal mafia, la mafia di PayPal, quindi è uno dei primi finanziatori originali insieme ad Elon Musk, Peter Thiel, ed altri personaggi chiave del mondo della tecnologia che hanno fondato PayPal e si sono arricchiti con PayPal.

David Sacks ha poi continuato, facendo altre operazioni di finanziamento di startup in ambito tecnologico. Quindi è un individuo abbastanza ricco di per sé, ma è sicuramente influente anche perché gestisce un suo podcast ai quali partecipano personaggi come lui che danno una visione della politica vista attraverso gli occhi di chi ha soldi nel mondo della tecnologia e della Silicon Valley.

Daily Beast che invece vi ho menzionato è un sito. Daily Beast vuol dire letteralmente la bestia quotidiana. È molto vicino alla sinistra, di fatto è il sito più liberale per eccellenza e per liberale si intende negli Stati Uniti un personaggio di sinistra, decisamente di sinistra a cui si ispirano per esempio molti personaggi che ci troviamo nell’amministrazione Biden e a cui si ispira la politica dei Clinton e quella che può essere l’evoluzione del partito democratico negli Stati Uniti.

Politico è invece una rivista che rappresenta da sempre la fonte ufficiale della CIA. Quindi quello che compare su Politico viene dalla CIA, e viene pubblicato perché la CIA vuole farlo conoscere all’esterno. Fatto questo preambolo ecco il video di Redacted.

10 anni di guerra in terra europea

[Clayton Morris]

Bene, questa potrebbe essere la nostra ultima possibilità di pace, o potremmo trovarci di fronte ad altri 10 anni di guerra, altri 10 anni in cui gli Stati Uniti finanziano questa guerra inutile in Ucraina. Questo è esattamente ciò che sta per accadere. In effetti, l’anno scorso lo avevamo previsto su Redacted. Avevo avuto un botta e risposta con un analista militare e avevo chiesto: ci stiamo dirigendo verso un’altra guerra senza fine? Stiamo andando verso un altro Afghanistan? E l’analista aveva scartato l’idea. Aveva ipotizzato che avrebbe potuto durare un anno o due, ma, in realtà, ora sembra proprio che ci stiamo incamminando verso un altro Afghanistan, con trilioni di dollari da spendere e nessun risultato finale.

Durante il fine settimana, il presidente ucraino Zelensky ha rilasciato un’intervista in cui si è fatto sfuggire la notizia di aver lavorato con l’amministrazione Biden per definire un piano decennale di finanziamento con armi e aiuti per questa guerra in Ucraina. Ne parla su Twitter David Sacks, che scrive: Zelensky annuncia che l’Ucraina sta lavorando ad un accordo di sicurezza con gli Stati Uniti che renderà permanenti i livelli di sostegno per i prossimi 10 anni. I 61 miliardi di dollari erano quindi solo l’inizio. I prossimi due presidenti statunitensi non saranno in grado di porvi fine. Quindi, l’inchiostro non si era ancora asciugato sul disegno di legge della settimana scorsa che invia 61 miliardi di dollari all’Ucraina, che Zelensky sta già lavorando su un assegno in bianco per 10 anni. Ecco che cosa ha detto sul suo canale di Telegram: “Oggi, i nostri team di Ucraina e Stati Uniti stanno lavorando a un accordo bilaterale sulla sicurezza che metta su carta livelli concreti di sostegno garantito per quest’anno e per i prossimi 10 anni. Includerà sostegno militare, finanziario, politico, come pure la produzione congiunta di armi”.

Ma ecco la parte che mi ha davvero colpito. Scrive: “Il nostro obiettivo è di rendere questo accordo il più forte di tutti. Stiamo discutendo i fondamenti specifici della nostra sicurezza e della nostra cooperazione”. Fondamenti della nostra sicurezza e cooperazione. A me suona strano. Quando parli di fondamenta, stai parlando di costruire qualcosa di robusto, non è vero? Qualcosa che durerà a lungo. Stai costruendo, stai gettando il cemento, stai scavando le trincee, stai predisponendo qualcosa sul lungo periodo. E penso che il deputato Tim Burchett sia sostanzialmente d’accordo. Dice che quando Zelensky parla specificamente di fondamenta, sta in realtà parlando dei soldi che pagate con le vostre tasse. Non importa per quanto tempo si trascinerà questa guerra, se alla fine l’Ucraina verrà ricostruita con i soldi americani.

Il colonnello Douglas McGregor ha twittato: “Questa è follia. Le azioni folli di Biden potrebbero garantire una guerra con la Russia, più prima che poi. Il sostegno sconsiderato e disinformato da parte di Trump a questo nuovo disegno di legge potrebbe convincere Mosca che la pace è impossibile, indipendentemente da chi gli americani eleggeranno, e che sia indispensabile che i russi avanzino verso il confine orientale della NATO”. Quindi vogliono proseguire la guerra per altri 10 anni. Pensate davvero che la Russia farà finta di niente e permetterà che questo succeda? Vi ricordo che Putin non ha bleffato nemmeno una volta. Vedo anche dai vostri continui commenti che siete d’accordo con me. Quando Putin dice una cosa, poi la fa. Quindi, indipendentemente da ciò che pensate di lui, Putin continua a ripetere che questa per loro è una linea invalicabile e che non permetterà che accada. Ma la NATO e gli Stati Uniti decidono, invece, di finanziare l’attacco contro la Russia per altri 10 anni. I russi non possono far altro che radere al suolo l’intera Ucraina.

[Natali Morris]

Ma questo tweet che abbiamo appena mostrato è così deprimente perché dimostra che non abbiamo scelta. Entrambi i principali candidati che sono il lizza in questo momento continueranno questa guerra. Quindi Trump può continuare a dire che la guerra in Ucraina non sarebbe mai avvenuta sotto la sua presidenza, cosa che non è avvenuta, oppure dire che sarebbe in grado di negoziarne una fine perché è a favore della pace. Ma il suo sostegno a questo recente disegno di legge dimostra il contrario. Quindi mi sembra che ormai ci siamo dentro. Non possiamo farci nulla. Non stiamo votando per uscirne.

[Clayton Morris]

A meno che Robert Kennedy junior possa porvi fine. Ultimamente, ho visto un sacco di gente dire che forse è l’unico che può farlo. Ho visto persone twittare su questo. Qui non stiamo scegliendo un candidato, ma sto dicendo che anche per Robert Kennedy sono stato davvero deluso dalla sua folle, e strana svolta su Israele. In questo momento, chi altro potrebbe chiudere tutte le nostre basi militari nel mondo?  Questo è tutto ciò che abbiamo.

[Natali Morris]

Infatti.

[Clayton Morris]

In questo momento, non abbiamo altre alternative. Ed è davvero inquietante. In ogni caso, voglio tornare al reportage della rivista Politico su questo tema, perché penso che sia pertinente. Risale a qualche settimana fa. Il titolo dice: Impedire che Trump blocchi la fornitura di armi all’Ucraina. Gli alleati prendono in considerazione la possibilità di spostare all’interno della NATO la gestione delle armi. Quindi questa è una storia importante su cui Politico aveva già un’esclusiva. Che corrisponde all’idea di mettere a disposizione 10 anni di finanziamenti per la fornitura di armi ed aiuti finanziari all’Ucraina, in modo che Trump non possa farci niente. Anche se Trump volesse bloccare i finanziamenti o la fornitura di armi, avremmo un meccanismo in atto per continuare ad incanalare denaro e armi senza sosta. Quindi, se Trump arrivasse alla Casa Bianca e decidesse di porre fine alla guerra, ci sarebbe un rimedio già pronto. E penso che sia questo di cui parla Zelensky. Non è questo di cui sta parlando?

[Natali Morris]

Semplicemente non capisco i meccanismi, perché abbiamo visto che Trump, quando è diventato presidente, ha abbandonato organizzazioni per le quali gli Stati Uniti stavano pagando molto di più degli altri, come l’Accordo di Parigi sul clima. Come possono fermarlo? Quale tipo di impianto legale potrebbe essere tanto forte?

[Clayton Morris]

Diamo un’occhiata. Quando ci sono queste autorizzazioni presidenziali in essere, a cui si aggiungono autorizzazioni fornite espressamente dal Congresso, s’innesca un meccanismo automatico. RT ha fatto un’ottima ripartizione di tutti i soldi che forniamo ogni mese. Infatti non stiamo parlando di solo 61 miliardi. Si va ben oltre.

[Giornalista RT]

E, naturalmente, vale anche la pena ricordare che gli Stati Uniti hanno già pompato oltre cento miliardi di dollari presi dai propri contribuenti per finanziare il fallimentare progetto ucraino. L’entità della spesa è davvero sbalorditiva, con due programmi che sono costantemente operativi per finanziare Kiev. Uno deriva dall’Autorità presidenziale e l’altro si chiama “Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina”, uno serve per fornire armi in continuo e l’altro invia denaro. Dal marzo del 2022, il governo statunitense ha finanziato ordini per un valore di 19 miliardi di dollari destinati al complesso militare-industriale nell’ambito di questa sola iniziativa.

[Clayton Morris]

Avete visto tutte quelle cifre che scorrevano sullo schermo? Ogni poche settimane, effettuano nuovi pagamenti. Ogni poche settimane. E troveranno sempre meccanismi e modi per farlo accadere. E il presidente degli Stati Uniti può fare quello che vuole. Ma se tutti questi meccanismi sono già in atto, non può contrastare lo stato profondo, la burocrazia permanente. E penso che, in questo momento, Trump sia purtroppo circondato da un sacco di mostri della palude che lo stanno guidando dove vogliono. E penso che questo sia un enorme campanello d’allarme. Poco fa ho visto qualcuno nella chat dire: “Che non c’è da fidarsi di Kennedy”. È subdolo. Quindi, penso che questo sia ciò che abbiamo in questo momento. Trump è ora controllato dai mostri della palude. Ma vedo anche persone nella chat che dicono che Trump porrà fine a tutto questo.

[Natali Morris]

E vorrei solo sapere perché la pensa così. Mi piacerebbe pensare che qualcuno porrà fine a tutto questo, ma Trump ha sostenuto questo pacchetto di aiuti.

[Clayton Morris]

Di fatto, l’appoggio di Trump è stato determinante per farlo approvare. Sono aperto alla discussione su questo tema. Non vogliamo prendercela con nessuno. E non vogliamo fare distinzioni a priori. Qualcuno nella chat ha appena detto che Trump avrebbe posto fine alla guerra. D’accordo, fate un altro commento perché voglio sapere perché la pensate in quel modo. Sappiamo che l’appoggio di Trump è stato letteralmente determinante per far approvare al Congresso questo pacchetto di 61 miliardi che include armi e finanziamenti. E, come ha detto Lindsey Graham, senza Trump, non sarebbe stato approvato. Quindi, in che modo farebbe finire la guerra? Ha forse fatto una mossa diversiva per garantirsi l’appoggio del partito nella sua nomina alla Casa Bianca? E poi, una volta insediato a novembre, vuole cambiare le carte in tavola? Non lo so. Sta chiaramente succedendo qualcosa, ma mi sento come se fossimo tutti presi in giro

[Natali Morris]

Perché questo vuol dire fare inciuci con i politici, e non giocare dalla parte del popolo americano, che non è affatto favorevole alla continuazione della guerra in Ucraina oppure in Israele, ma dobbiamo sorbircele comunque. Quindi non sappiamo che stia cercando di ingraziarsi, di certo non gli elettori,

[Clayton Morris]

Non lo so. Non so chi stia cercando d’ingraziarsi. Ho visto il tweet odierno del colonnello Macgregor. Ricordatevi che il colonnello Macgregor ha lavorato per Trump, ed una delle sue più grandi lamentele è il fatto che Trump aveva troppe persone intorno a lui che erano mostri della palude, che appartenevano allo stato profondo. Ed, in pratica, lo stavano controllando. E la sua preoccupazione è che ora sia di nuovo sotto il controllo di queste persone.

[Natali Morris]

Scott Horton, autore del grande reportage contenuto nel suo libro Enough Already, Adesso Basta, ci racconta che quando Trump ha detto andiamocene dalla Siria, andiamocene dall’Afghanistan. I nostri soldati sono in pericolo in quei posti e non c’è motivo di restare. Possiamo farlo? C’erano persone intorno a lui che hanno detto, nossignore, non possiamo per questo e quest’altro motivo. E lui non era abbastanza smaliziato da controbattere e si è arreso al parere degli esperti. Lo farà di nuovo?

[Clayton Morris]

Red State nella nostra chat dice, Trump, ha un po’ di spiegazioni da dare. è esattamente come la penso anch’io. Inviteremo Trump al nostro show. Mi piacerebbe sedermi di nuovo con lui. L’ho intervistato molte volte. Mi piacerebbe vedere se accoglie l’invito di venire a Redacted per un’intervista. E gli chiederò, signor Presidente, perché ha sostenuto questo enorme disegno di legge per l’Ucraina quando gli americani stanno dormendo per strada in questo momento? Cosa sta succedendo? Onestamente, questa sarebbe la mia prima domanda.

[Natali Morris]

Infatti.

[Clayton Morris]

E vorrei una sua risposta in merito. è una domanda legittima. Voglio anche sapere perché, di recente, ha promosso di nuovo i vaccini. Anche questa sarebbe una domanda legittima. Conosciamo i danni che derivano dal vaccino anti-COVID. Perché lo sostiene? Non lo so. Voglio dire, Biden non c’è con la testa. Soffre di demenza senile. è al capolinea.

[Natali Morris]

Che sia demente o meno, e sappiamo che lo è.

[Clayton Morris]

Un fine settimana da Bernie.

[Natali Morris]

Sì, è arrivato alla frutta. Ma per lo meno sappiamo esattamente cosa aspettarci dalla sua amministrazione, vale a dire ancora guerra, più spazio al complesso biofarmacèutico, maggiore censura, più soldi al complesso industriale militare, riduzione delle vostre libertà. Da Biden ci aspettiamo tutte queste cose.

[Clayton Morris]

Più trapianti di pene sulle donne.

[Natali Morris]

Certo, Tutte queste cose. Almeno sappiamo cosa ci aspetta perché ci siamo già passati. Siamo stati in questo inferno post-apocalittico per quattro anni.

[Clayton Morris]

Certo. Va bene. Torniamo sull’argomento. In aggiunta a tutto quello che abbiamo detto, tra cui gli stanziamenti all’Ucraina per i prossimi 10 anni, abbiamo anche un nuovo rapporto sbalorditivo pubblicato dal sito liberale, Daily Beast. Quanto di più liberale potreste trovare. Penso che Chelsea Clinton faccia ancora parte del consiglio di amministrazione. Ciò nonostante, ci dice che gli ucraini non vogliono questi soldi. Non vogliono che questi aiuti finanziari arrivino in Ucraina. Gli ucraini in prima linea temono che porteranno al disastro. È un articolo interessante e illuminante. Vi incoraggio a leggerlo, perché si tratta d’interviste di un certo numero di ucraini che combattono in prima linea. Ve ne leggerò solo una parte. Durante la cerimonia di firma tenuta mercoledì alla Casa Bianca, Biden ha promesso che la spedizione di armi sarebbe iniziata immediatamente e ha celebrato quello che ha definito un buon giorno per la pace nel mondo.

Ma la reazione in Ucraina, vicino alle linee del fronte, è stata molto diversa. Oleg ha sospirato quando il Daily Beast gli ha raccontato gli eventi che stavano accadendo a Washington , a 5.000 miglia di distanza. “Ma dite sul serio?”, ha detto, “Adesso questa guerra continuerà” dopo di che ci ha spiegato come questi soldi faranno in modo che più persone vengano uccise e non serviranno a nulla per vincere la guerra. In fondo, ha continuato, nella mia mente, e in quella di tutti i miei amici, sappiamo che questi soldi non aiuteranno l’Ucraina. Nel nostro paese c’è troppa corruzione. Quindi Oleg sta dicendo che non solo questo non aiuterà il suo paese, ma prolungherà il dolore, e non c’è niente che possono farci. In effetti, c’è un video emerso oggi che mostra gli sforzi di reclutamento in corso in questo momento. Quest’uomo sta tornando a casa dal lavoro, si vede che indossa abiti da lavoro, e viene gettato dentro a un furgone. Sta implorando affinché le persone lo aiutino.

[Natali Morris]

Gli hanno appena dato un pugno in faccia.

[Clayton Morris]

Lo stanno costringendo ad unirsi allo sforzo bellico. Cercano d’infilargli le gambe nel furgone. Vogliono chiudere il portellone, ma lui resiste. È come se si aggrappasse all’esterno e non riescono a far scorrere il portellone. Poi arrivano altre persone ad aiutarlo. 

[Natali Morris]

Guardate quella bambina. Portatela fuori di lì.

[Clayton Morris]

Lui sta gridando: “Aiutatemi, Aiutatemi”. Puoi accendere di nuovo l’audio? Voglio farvi sentire cosa succede. Guardate. Guardate il braccio di quel soldato e vedete se riconoscete il simbolo che quel ragazzo porta sul braccio.

Quando ci dicono che non ci sono nazisti. Basta guardare il simbolo sul braccio. Stanno catturando le persone e le gettano direttamente nei furgoni, ma quest’uomo è riuscito a sfuggire. Ma loro andranno a cercare qualcun altro che stia tornando a casa dal lavoro in modo da poterlo buttare nel tritacarne.

[Natali Morris]

Sanno che strada fa e torneranno a prenderlo.

[Clayton Morris]

Quindi non c’è corruzione in Ucraina. Non ci sono problemi di diritti umani. Il Daily Beast, un giornalaccio liberale, riferisce che la corruzione è tale che tutti i soldi che stiamo mandando finiranno nel cesso ed alimenteranno solo la corruzione locale. Ma, la maggior parte degli stanziamenti resterà comunque negli Stati Uniti e verranno buttati al vento.

[Natali Morris]

Non ti sembra sbagliato il fatto che i democratici sui loro iPhone si facciano belli all’idea di aiutare l’Ucraina, mentre c’è chi, in prima linea, sa che questo gli impedirà di tornare a casa.

[Clayton Morris]

Sì, è pazzesco. Questo soldato è letteralmente in trincea e sente dire che, a 5.000 miglia di distanza, Biden sta facendo un piccolo comizio. E il soldato dice che questi soldi non saranno di alcun aiuto. Anzi, lo faranno uccidere.

Il ruolo di Trump

Ma l’evoluzione recente delle vicende israeliane che hanno trasformato Biden in Genocide Joe, quindi il Joe del genocidio israeliano, stanno scompaginando il fronte democratico. Ci sono parecchi elettori che hanno dichiarato, ufficialmente, che non voteranno per Biden qualora fosse lui il candidato. In ogni caso, il Partito Democratico sta affrontando grossi problemi al proprio interno. Prima di tutti il fatto che si è trasformato dal Partito della Pace, o perlomeno percepito come Partito della Pace, nel Partito della Guerra, e si è trasformato comunque in un’entità verso la quale gli stessi indipendenti sono piuttosto cauti, considerando il fatto che Biden, che era stato eletto come l’uomo che avrebbe dovuto garantire la pace, ha scatenato, o comunque ha partecipato allo scatenarsi due guerre addirittura, e considerando il fatto che in generale l’economia americana non sta andando molto meglio.

Quindi è possibile, e potrebbe essere anche probabile, che a questo giro sia Trump a vincere. Quindi, i poteri forti, coloro che manipolano i meccanismi elettorali negli Stati Uniti, decidano di consentire un avvicendamento. Un avvicendamento che in qualche modo permetta a Joe Biden, che è anche mentalmente debilitato, di uscire di scena ed evitare ulteriori imbarazzi. Permettono di scaricare sull’amministrazione Biden i fallimenti notevoli che sono registrati in Ucraina, senza tuttavia cambiare la politica nei confronti dell’Ucraina, perché appunto vediamo che è stata costruita tutta un’infrastruttura legale, che verrà perfezionata prima di novembre, naturalmente con cui il congresso di fatto costruisce dei percorsi inossidabili, inamovibili, per l’alimentazione costante di una guerra di qualche tipo in Ucraina.

E noi sappiamo che in Ucraina, per quanto l’esercito stia crollando, l’esercito ucraino, esiste sempre la possibilità di un intervento da parte della Nato, che sarebbe un intervento ufficioso, vale a dire la Francia, piuttosto che la Polonia, piuttosto che la Romania, piuttosto che la Gran Bretagna, che hanno già soldati, soprattutto i britannici, i francesi e i tedeschi ad una certa misura, e gli americani, hanno già soldati in Ucraina che non sono tuttavia coinvolti in combattimenti, hanno dei cosiddetti mercenari che sono stati mandati a combattere con gli ucraini, ma la cosa non ha funzionato molto bene, potrebbero riorganizzarsi e creare delle forze militari dirette, che non siano ufficialmente la Nato, ma che in qualche modo siano collegate alla Nato, quindi un pasticcio da vedere, però quella potrebbe essere un’evoluzione, e un’altra evoluzione naturalmente possibile è quella di una guerriglia costante, perciò non un vero e proprio scontro militare, ma degli attacchi costanti in stile terroristico nei confronti della Russia, magari nei confronti anche dei obiettivi in Europa.

Quindi è possibile far proseguire la guerra, anche se l’esercito ucraino dovesse crollare, a meno che, come dice Macgregor, i russi non facciano completamente un tabula rasa dell’Ucraina, creino una terra di nessuno, un paese totalmente devastato, e questo naturalmente avrà conseguenze importanti a livello europeo, perché l’Ucraina è in ogni caso uno dei principali produttori di cibo a livello mondiale, oltre che avere sostanzialmente un Afghanistan all’interno del continente europeo che prosegue per i prossimi 10/20 anni. Quindi è possibile che costruiscono questo impianto e che a questo punto facciano eleggere Trump con due obiettivi sostanzialmente, una volta eletto Trump non si ricandiderà più, quindi si toglieranno il problema, se Trump non venisse eletto creerebbe di nuovo un polverone sul fatto che l’elezione è stata toccata o che è stato osteggiato in qualche maniera e di conseguenza sarebbe un problema, che hanno dimostrato non essere eliminabile attraverso i vari sistemi che hanno tentato, vale a dire la campagna denigratoria sui media costante, gli attacchi giudiziari, l’evento costruito ad arte del 6 gennaio e tutto il resto.

Tutto questo non ha funzionato, lui va avanti, vuole in ogni caso tornare a casa bianca perché è un obiettivo individuale, quindi perché no, perché non farlo tornare a condizioni tuttavia che sia assolutamente ingessato, ossia non possa fare niente di quello che può aver promesso di fare o che potrebbe decidere di fare, salvo dare una faccia all’operato della burocrazia permanente di Washington, il cosiddetto Deep State, che continuerà a operare indisturbato come del resto ha fatto nella sua prima presidenza. Ora, io ho osservato Trump molto da vicino dal 2020 in avanti, ho studiato quelle che sono state le effettive attività condotte da Trump durante la presidenza e non c’è dubbio che abbia fatto molte cose buone e secondo me non c’è dubbio, come detto anche più volte in passato, che lui sia in grado e sia stato in grado di dare voce a una componente importante degli americani e quindi dire le cose come stanno e raccontare quelli che sono i veri problemi e quelle che sono le vere cause di tali problemi, cosa che appunto la politica di Washington e il governo permanente di Washington ha sempre cercato di ovattare, ha sempre cercato di censurare da quello che era il discorso pubblico.

Di conseguenza la sua presenza, i suoi comizi dentro e fuori dalla Casa Bianca hanno aiutato diverse generazioni di americani nel percorso di risvegliarsi, di risveglio. L’americano era convinto, è stato convinto fino a tempi diciamo abbastanza recenti che l’America fosse effettivamente la nazione migliore del mondo, che fosse una democrazia libera e che il governo lavorasse, salvo qualche errore occasionale, negli interessi degli americani. Ora direi che una quota molto importante di americani si sia liberata di questo concetto che era un concetto naturalmente falso e questo è stato anche favorito da Trump, su entrambi i fronti, sia quelli favorevoli a Trump che quelli contrari a Trump.

Quello che tuttavia non è successo, perché possiamo giungere a questa conclusione dopo aver esaminato il comportamento del partito repubblicano negli ultimi mesi, è una riforma del partito repubblicano. Il partito repubblicano è rimasto quello che era prima ed è sostanzialmente un partito unico rispetto al partito democratico, hanno gli stessi obiettivi, hanno gli stessi donatori, vengono pagati dagli stessi interessi finanziari e perciò indipendentemente da chi vada al potere di un partito o dell’altro partito il risultato sarà identico, non cambierà assolutamente niente. Infatti se noi andiamo a vedere la politica di Biden con frontiera a Cina è identica a quella impostata da Trump, se noi andiamo a vedere la politica di Biden rispetto a diversi temi di economia generale, ricalca quella impostata da Trump e realizzata da Trump durante il periodo dell’emergenza Covid, durante la quale abbiamo visto un’esplosione letteralmente del finanziamento statale all’economia americana nel tentativo di riaccenderlo dopo che era stata schiacciata dai lockdown, che ha portato inevitabilmente all’ondata di inflazione che abbiamo visto dopo.

Perché l’inflazione che abbiamo visto nel 2021-2022 era in parte dovuta al lavoro di Biden e della sua amministrazione, ma anche derivava in gran parte dal lavoro dell’amministrazione Trump, perché in economia le cose non avvengono immediatamente, ci vuole un anno e mezzo, due anni affinché un’ondata di nuovo denaro arrivi nelle banche, dalle banche via via venga fatta circolare nell’economia generale, nell’economia generale generi nuovi acquisti, questi acquisti abbiano fornitori che sono in grado di produrli e via di questo passo. Quindi quando noi guardiamo l’esplosione dell’inflazione dobbiamo andare indietro almeno di due anni per identificarne le cause. Oggi l’inflazione che stiamo vivendo, che si sta riproponendo negli Stati Uniti e a livello mondiale, è sicuramente il prodotto dell’amministrazione Biden, ma quella che abbiamo visto nel 2021-2022 è più propriamente il prodotto dell’amministrazione Trump, che aveva già iniziato la guerra commerciale con la Cina, che ha poi prodotto lo shock di fornitura che ha portato all’inflazione dei pressi, perché i prodotti non erano disponibili.

Inoltre non dimentichiamoci che Trump ha avuto un ruolo determinante durante il periodo Covid nel creare il più grande trasferimento di ricchezza dalla classe media a pochi oligarchi, soprattutto nel mondo della tecnologia, proprio grazie al lockdown. Non entriamo nel tema dei vaccini, che è controverso e su cui credo che molti di noi siamo allineati, ma io ho osservato da vicino Trump, anche attraverso canali che non sono accessibili a tutti, che mi permettessero di capire effettivamente come lavora, qual è il punto di forza che può avere e quali sono i suoi punti deboli.

Credo di essere arrivato a un’analisi finale che sia precisa. Trump ha fondamentalmente una visione del mondo che è fortemente intuitiva, quindi è in grado di percepire le cose che non vanno, è in grado di percepire quello che la gente vuole ed è in grado di percepire, nella maggior parte dei casi, quella che sarebbe la scelta giusta. Quindi istintivamente, e questo si dice anche McGregor, che ha lavorato con lui, Trump tende ad andare nella direzione giusta, salvo che poi ha uno spessore informativo, culturale, soprattutto in materia economica, abbastanza debole e di conseguenza può essere facilmente manipolato da chiunque si trovi intorno a lui e ha una scarsissima capacità nello scegliere le persone che gli stanno intorno, oppure ha una forte tolleranza delle persone sbagliate e su questo credo che sia incontrovertibile come analisi, perché l’amministrazione Trump è stata quella con il più grande numero di neoconservatori che si è mai visto e noi sappiamo che i neocon sono coloro che hanno distrutto l’America dalla fine degli anni 90 fino ad oggi con tutte le guerre che hanno generato e con tutte le politiche demenziali tra cui la guerra in Ucraina che si sono inventate.

E non dimentichiamoci che è stato proprio Trump a autorizzare la prima fornitura di armi agli ucraini sulla pressione dell’impeachment, tutto quello che volete, però era una fornitura a cui Obama si era opposto anche se poi comunque la CIA era riuscita a far passare una certa quantità di armi in ogni caso, ma la fornitura ufficiale è iniziata con Trump e sempre Trump ci ha raccontato che avrebbe riformato, che stava riformando le forze armate americane, quello era uno dei focus su cui si è concentrato, con nuovi equipaggiamenti, nuove modalità, nuove politiche, riduzione degli sprechi e non c’è dubbio che si sia mosso in tal senso, ci raccontava la fornitura di nuovi jet che costavano uno sproposito e su cui lui è intervenuto per duri costi, però oggi quando andiamo a vedere i risultati scopriamo che i nuovi jet comunque non funzionano, sono fermi per la maggior parte del tempo, richiedono costi di manutenzione proibitivi, in ogni caso sono stati acquistati dal governo americano.

Infine il governo americano non ha abbastanza proiettili da fornire agli ucraini e produce forse un decimo di quello che produce la Russia che è una nazione infinitamente più piccola, l’intera Nato è sostanzialmente sguarnita di sistemi d’arma che siano in grado di competere con i missili ipersonici dei russi e in generale ha una scarsissima attitudine a poter reggere una guerra in Ucraina che sia di tipo convenzionale nei confronti appunto di una nazione che fino a poco tempo fa veniva descritta dai neoconservatori e dal partito repubblicano, dai membri più evidenti del partito repubblicano americano come sostanzialmente una stazione di benzina con un esercito, chiaramente i russi hanno dimostrato di essere ben oltre, di avere una struttura industriale importante, di avere capacità di sviluppo indipendenti in alta tecnologia che sono in grado, sono competitive, anzi sono molto competitive rispetto a quelle degli Stati Uniti visto che con una spesa infinitamente inferiore hanno una resa, una produzione enormemente superiore, quindi stiamo parlando di un investimento che fosse meno di un decimo con una produzione che è 10 volte più grande, quindi fate voi il giusto confronto.

Ora, tornando a Trump, quello che ho osservato anche nel mondo degli affari in generale, delle sue attività imprenditoriali è abbastanza distratto e si basa molto sulle informazioni che riceve dalle persone che lui delega nel gestire le cose, persone che non sempre sono idonee a quel compito, sono competenti e sono in grado di trasferire le informazioni corrette, tant’è che a volte Trump trasferisce proprio informazioni false, completamente false, in cui probabilmente crede, ma che rimangono del tutto false, del tutto sbagliate e quindi non riesce a intravedere il disastro semplicemente perché ha gente intorno a lui che gli fornisce stupidaggini, gli fornisce dati che sono falsi perché ha delle mire diverse e che sta portando avanti una politica che è in opposizione a quella che lui propone, come è successo alla Casa Bianca in moltissimi casi, oppure sono semplicemente falsi perché sono incompetenti e di conseguenza non sono in grado di realizzare quello che Trump vorrebbe, ma glielo propongono come se fosse invece la realtà.

Questa è la sintesi a cui personalmente sono arrivato dopo, come vi dico, un’analisi molto approfondita, quindi io penso che sostanzialmente Trump possa essere considerato in buona fede nel momento che lui nel suo modo di vedere ritiene di poter portare una soluzione, ma non è preparato, non è in grado, ha delle carenze importantissime in termini economici e soprattutto ha delle carenze disastrose in termini delle scelte del personale e si fa influenzare con estrema facilità, di conseguenza è abbastanza facile che nel momento in cui lui tornasse alla Casa Bianca avrebbe comunque pilotato, come ci fanno capire gli amici di Redacted e come dal resto la storia di Trump ha dimostrato nel tempo.

Quindi lascio a voi poi la valutazione sul fatto che Trump sia meglio di Biden e che su alcune cose il Partito Repubblicano possa essere meglio il Partito Democratico, non entrerò in discorsi politici in tal senso, quello che mi interessa tuttavia sottolineare qui è che siamo in tempi eccezionalmente critici e di conseguenza ci vogliono menti estremamente lucide e che abbiano una convinzione personale e una direzione che non sia regolata da influenze esterne, quindi leader che siano in grado di portare avanti il percorso anche se è difficile e che lo facciano seguendo una bussola che funziona, una bussola taroccata che indica sempre il nord anche se il nord è un’altra parte. In questo contesto personalmente non credo che Trump sia una soluzione, potrebbe essere parte della soluzione, sicuramente Trump aiuterà a fare emergere quelli che sono i problemi e aiuterà gli americani a rendersi conto ancora di più del fatto che sia necessario un cambiamento, ma nel frattempo si propongono 4 anni che sono potenzialmente comunque difficili anche qualora Trump venisse rieletto alla Casa Bianca, cosa che non so se possa essere considerata definitiva come prospettiva, ci viene proposta come sempre più probabile, vediamo, magari decidono alla fine che vogliono tenersi Biden o decidono di metterci qualcun altro, vedremo.

Di certo il sistema elettorale americano è compromesso, sarà necessario fare un grosso lavoro di riforma che tuttavia dovrà partire dalla base, dovrà partire dal singolo governo locale, così come la corruzione è partita dal singolo governo locale. Soros e i suoi compagni hanno lavorato a livello della singola contea, della singola città per poi creare una rete che si è estesa a livello dell’intero Stato e poi dell’intera nazione e da lì poi sono stati in grado di influenzare Washington, perché una volta che ha il controllo sul territorio Washington può fare ben poco.

Roberto Mazzoni

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