Europa: il nuovo Afghanistan – parte 2 – MN #258

Continuiamo con il nostro discorso appunto sulla ricerca fatta da Giambruno che appunto ci dice che secondo lui la guerra è già in corso e la guerra è un conflitto che si sviluppa su più fronti e vediamo quali sono questi fronti. Sono sette domini in particolare che lo identifico, il primo è quello che lui chiama il financial warfare, vale a dire la guerra finanziaria e si riferisce all’uso di sistemi finanziari per raggiungere obiettivi militari oppure obiettivi politici e non è semplicemente un modo di dire.

Guerra finanziaria e valutaria

Esistono corsi all’interno del Pentagono su come usare queste tecniche di guerra, quindi è uno strumento, è un’arma effettiva perché alla fine la guerra cinetica e il confronto che si ha sul campo di battaglia può proseguire fin tanto che c’è qualcuno che può pagare le armi, può pagare gli stipendi e il mangiare per i soldati, può pagare per l’energia necessaria, il petrolio, la benzina, può pagare per le armi. Se una nazione non ha più soldi o i soldi che ha non valgono più niente e nessuno è disposto ad accettarli, la guerra finisce. Quindi il financial warfare è un dominio militare a tutto tondo, è un dominio militare che è stato sviluppato a partire dall’inizio del 2000, quindi da questo secolo in avanti, come branca militare effettiva su cui sono impegnati tutti. Le guerre valutarie sono cominciate già appunto dall’inizio del 2000, abbiamo visto una grossa esplosione nel 2008 con la grande crisi finanziaria che non è stata una grande crisi finanziaria, ma è stata una grande crisi valutaria; quindi, è stato una sorta di collasso, sincope del sistema dell’euro-dollaro, vale a dire il circuito del dollaro che è esterno agli Stati Uniti.

Sincope che ha indotto gli Stati Uniti a correre i pari e a fare una serie di misure che hanno messo in grande difficoltà l’economia statunitense, creando le condizioni per un’autodistruzione, perché anche gli Stati Uniti sono in modalità autodistruzione, ma anche ha indotto tutti gli altri a cercare di trovare alternative, con la nascita appunto del famoso filone BRICS, di cui sentiamo parlare tanto, BRICS+ perché alle nazioni originali che compongono la sigla BRICS, vale a dire Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, se ne sono aggiunte altre, quindi oggi la sigla si chiama BRICS+. BRICS per il momento non è una struttura simile alla NATO, vale a dire non c’è un proprio accordo di collaborazione reciproca e difesa reciproca, ci sono molte differenze che vanno messe a punto.

Tuttavia sono nazioni che hanno interessi e caratteristiche convergenti, vale a dire molti di loro sono nazioni che producono a non elevato livello di produttività, hanno parecchie risorse naturali oppure hanno parecchie risorse naturali e in generale si trovano bene a lavorare insieme e tutte hanno l’interesse a liberarsi del dollaro o a liberarsi della dipendenza dal dollaro come sistema finanziario, e infatti stanno gravitando sempre di più in direzione dell’oro.

Vediamo che l’oro è salito parecchio come valutazione e probabilmente continuerà a salire insieme al bitcoin, che è l’oro digitale, di nuovo non trovo un sito di investimento, però questo è quello che stiamo osservando ed è quello che ci viene detto dagli esperti finanziari, quindi la guerra finanziaria graviterà e sta gravitando sui sistemi finanziari, sui circuiti finanziari, sui circuiti bancari e coinvolge tutta una serie di azioni specifiche che sono, alcune che conosciamo già, sono le sanzioni di embargo, quindi la riduzione delle possibilità di commerciare liberamente, l’abbiamo visto applicato contro la Russia su vastissima scala e stanno cercando di ampliare ancora di più questa scala.

Poi può anche includere il blocco di conti correnti, l’abbiamo visto di nuovo, il blocco della trasmissione o dell’accesso al sistema di trasmissione interbancario che si chiama SWIFT che si trova in Europa, che è successo di nuovo per la Russia e quindi gravita intorno a tutto l’impianto estremamente complesso che è stato sviluppato nel corso dei decenni che permette il flusso di denaro da una azione all’altra e che permette il commercio internazionale, il commercio internazionale che ha bisogno di una unità di conto comune, vale a dire estremamente poco pratico, vendere i propri prodotti nella propria valuta in giro per il mondo e tenere conto di tutte le altre valute perché bisognava avere tantissimi prezzi diversi, quindi quando si lavora a livello internazionale serve un elemento comune e fino a questo elemento comune è stato il dollaro che serviva appunto per prezzare sui mercati internazionali i vari merci, i vari servizi, i vari prodotti in modo che tutti si appresso esattamente a contro costabile e non c’era bisogno di fare conversioni.

Con l’allontanarsi rispetto al dollaro tutto questo viene smontato, bisogna costruire un sistema parallelo che stanno costruendo, ma allo stesso tempo anche Swift verrà modificato per adattarsi all’altro sistema per essere competitivo ed entrambi i sistemi hanno le caratteristiche descritte da un’entità sovrana in questo caso che è la banca per i regolamenti internazionali che sede a Basilea, che gestisce tutte le banche centrali del mondo e che avrà invece una specie di registro, ne abbiamo parlato nei video precedenti, un registro globale dove farà la quadratura tra queste due sistemi, due che potrebbero essere anche più di due, circuiti che a loro volta poi dipenderanno dall’applicazione, l’implementazione nei singoli paesi di valute digitali controllate centralmente dalla banca centrale, quindi le famose CBDC, the Central Bank Digital Currencies, l’euro digitale per dirla breve, piuttosto che il dollaro digitale nelle varie forme che potrà avere.

Abbiamo visto che negli Stati Uniti la propensione è andare verso la creazione di dollari privati costruiti dai principali circuiti bancari, mentre invece in Europa sarà la banca centrale europea, in Russia per esempio il rubro digitale è la banca centrale russa, in India è la banca centrale indiana, in Cina già esiste lo yuan digitale generato dalla banca centrale cinese, quindi il movimento è globale, coordinato e sincronizzato a livello mondiale verso questo tipo di valute che impongono tutta una serie di limitazioni nell’uso, di fatto non avrete più controllo della valuta, saranno come dei buoni, spesa, che vengono dati e che hanno una scadenza e che voi potrete usare soltanto dove vi diranno di utilizzarle, questa è un po’ l’idea.

E questo comporta il fatto di perdere progressivamente la proprietà privata, che non sarà nella stessa misura in tutti i paesi, con la stessa velocità, quindi ci saranno dei buchi, ci saranno dei posti dove sarà possibile mantenere una certa libertà, ci saranno dei paradisi monetari più che fiscali a questo punto e ci sarà naturalmente bitcoin come sistema alternativo e globale che funziona in modo indipendente. Perché insisto tanto su bitcoin? Perché bitcoin è l’unico sistema, l’unico movimento, l’unico meccanismo finanziario che non può essere fermato, hanno provato, ci stanno ancora provando, ma non ci stanno riuscendo, quindi andrà avanti in ogni caso e quindi creerà, come è successo nella storia dell’uomo, creerà un sistema alternativo, si sta già formando e si evolverà sempre di più. Ma tornando alla guerra invece finanziaria, l’obiettivo della guerra finanziaria è quello di danneggiare l’economia del nemico; quindi, fare tutto il possibile per far sì che il nemico si impoverisca e che quindi le popolazioni di quella particolare nazione si ribellino contro il proprio governo perché non ne possono più.

Allora, se noi partiamo dal presupposto che abbiamo detto all’inizio, che la NATO ha deciso che il suo nemico è la Russia, terreno di battaglia è l’Ucraina a livello fisico e fin tanto che la NATO esiste, fin tanto che esiste l’Unione Europea, saldata in modo indelebile con la NATO, fin tanto che la Gran Bretagna avrà una certa influenza attraverso gli Stati Uniti sulla NATO, la Russia dovrà per forza trattare necessariamente tutto il comparto Eurozona come un nemico, credo che sia evidente, credo che sia scontato.

Non siamo più in una situazione dove ci prendiamo a schiaffi, sono morte centinaia di migliaia di persone in Ucraina, l’obiettivo è quello di distruggere completamente l’assetto nazionale dei vari paesi europei e farli confluire all’interno di un singolo grosso blob gestito da Bruxelles e distruggere, smembrare la Russia e farla confluire all’interno di questo blob oppure suddividersela con la Cina, non è ben chiaro. In una condizione di questo genere per i russi e per la Cina l’Occidente diventa un nemico, quindi si continua a trattare, si continua a commerciare laddove è possibile perché comunque hanno bisogno di incamerare quanti soldi possibili, ma questo fa parte a questo punto non tanto più di un rapporto di commercio, di libero commercio, di libero mercato dove io compro in quei posti dove mi costa meno, è più conveniente produrre ed esporto quelle cose su cui io sono più bravo.

Ma diventa invece un’arma, diventa un meccanismo finanziario finalizzato a danneggiare l’avversario e danneggiarlo al punto che si arrenda, quindi che venga messo in ginocchio e questo è un fatto di cui dovete tenere conto. Io non credo che sia possibile, date le situazioni fino a che non ci sarà un cambiamento radicale di tutta la leadership politica, ma non tanto la leadership, ma l’intera generazione politica che abbiamo oggi nell’Occidente, fino a che non ci sarà questo rinnovamento che potrebbe richiedere una o due generazioni, magari meno, ve lo auguro, però in ogni caso non stiamo parlando di cambiare un Presidente, un Presidente del Consiglio o un Ministro, stiamo dicendo di cambiare un’impostazione globale e di cambiare anche l’impianto finanziario su cui questo sistema funziona, fino a che non ci sarà questo è difficile prevedere un cambiamento di assetti tra i due fronti, i due fronti si combatteranno e l’obiettivo sarà quello di imporre limitazioni e pressioni economiche sull’avversario in modo che in qualche modo si arrenda.

Fino ad adesso il vantaggio è stato, il vantaggio è comunque dalla parte della Nato perché hanno il controllo dei sistemi finanziari principali, le nazioni principalmente sanzionate oggi al mondo sono l’Iran, la Nord Corea e la Russia, quindi fanno parte di quel circuito e sicuramente hanno grossissime difficoltà a commerciare con l’Occidente, però quello che abbiamo visto fare da parte loro, soprattutto negli ultimi anni, è quello di creare attraverso Breaks Plus un circuito alternativo dove possano anzi non soltanto sopravvivere ma crescere, quindi fiorire se vogliamo, grazie a uno spostamento totalmente verso oriente dei rispettivi mercati. Infatti vediamo che la Russia non ha risentito alle sanzioni, l’Iran non sta risentendo alle sanzioni, quindi è una situazione dove la Nord Corea, tra l’altro grazie al fatto della guerra in Ucraina, sta avendo un boom economico, limitatamente alle capacità della Nord Corea naturalmente, perché la sua industria che è molto centrata sulla produzione di armamenti e sta vendendo ai russi materiale che usano in Ucraina e quindi ha un cliente che consuma e consuma tanto e che può pagare abbondantemente, perché nel frattempo è successo che con le sanzioni imposte e i limiti di prezzo imposti sul petrolio e sul prezzo del gas naturale, si è ottenuto l’effetto apposto.

La Russia vende sempre di più alla Cina, ormai è diventato il principale fornitore di petrolio alla Cina, ha superato persino l’Arabia Saudita, i cinesi sono ben contenti perché comprano a prezzi scontati, gli indiani che vanno temporaneamente ridotti all’acquisto perché c’erano problemi con le rupie, quindi i russi avevano troppe rupie, non sapevano cosa farsene, c’era bisogno di trovare un nuovo sistema di pagamento, credo che abbiano trovato la quadratura probabilmente attraverso l’oro e quindi hanno ripreso a comprare con entusiasmo, di conseguenza i russi stanno raggiungendo livelli da record come fatturato sulla vendita di gas naturale e di petrolio.

Quindi l’economia russa non è assolutamente in ginocchio, anzi è tutt’altro, e quello che succede è come quando voi tirate un pugno e questo pugno può andare a sbattere contro una superficie molle e quindi essere assorbito dalla superficie e creare un impatto nella superficie oppure andare a sbattere contro un muro, se va a sbattere contro un muro la botta la sentite voi, non la sente il muro, con le sanzioni è la stessa cosa, se non si riesce a schiacciare l’avversario è come un boomerang, le sanzioni tornano indietro e impattano contro colui che le ha emesse, colui che le ha inviate e questo sta creando un impatto sull’Europa e sugli Stati Uniti, sull’Occidente in generale, che finora si è sentito anche relativamente poco, perché in ogni caso i russi sono riusciti, abbiamo visto nei video precedenti, a far passare gran parte del loro prodotto attraverso canali paralleli, perché fino a poco tempo fa l’ottica dei russi era di dire prima o poi riprenderemo a commerciare con questi, i soldi ci servono, ci fa un piacere che ci finanzino mentre li combattiamo, perché no?

E questa logica può anche continuare, potrà continuare a livello opportunistico finché gli conviene, però ricordatevi che nel momento in cui, come succederà, l’Unione Europea aumenta la pressione militare, gli investimenti militari contro i russi, a quel punto i russi non hanno interesse a finanziare le industrie che costruiranno le armi con cui poi gli eserciti europei o chissà chi sarà, andranno a combattere contro loro, mi sembra evidente, quindi benché potrebbero guadagnarci vendendoci il petrolio, vendendoci il gas, preferiranno venderlo a qualcun altro, oppure tenerselo loro, anche perché abbiamo visto che un’altra politica che è stata concordata, come era già successo negli anni ’70, tra Arabia Saudita e Russia, quindi l’OPEC Plus, l’organizzazione dei principali paesi produttori di petrolio, hanno deciso di ridurre la produzione perché in questo modo possono mantenere i prezzi alti.

Il costo di produzione di petrolio è salito, siamo a un livello dove non è più possibile produrre petrolio in modo economico come era prima a livello mondiale, di conseguenza il prezzo del barile deve salire e gli esperti in materia ci dicono che deve salire perlomeno a 100 dollari al barile per essere veramente bilanciato rispetto a quelli che sono i costi necessari per sviluppare l’estrazione di nuovo petrolio nei pozzi che sono già attivi oppure la creazione di nuovi pozzi.

Infatti vediamo che l’Arabia Saudita sta investendo, ha intenzione di investire su centrali nucleari nel proprio territorio al fine di non consumare petrolio che può vendere per la produzione interna propria, per i consumi industriali interni che intende sviluppare bensì disporre di energia nucleare e in questo senso ci sono in gioco dei fattori importantissimi, allora la base fondamentale di qualsiasi economia è l’energia, ci posso raccontare tante cose, negli ultimi 30 anni l’Occidente è diventato sostanzialmente un sistema finanziario che depreda chi ha risorse naturali e profitta di questo sistema, della profittarsi di altri che hanno risorse naturali oppure che hanno capacità produttive, salvo che il resto del mondo non è più disposto a stare al gioco e quindi sta incominciando a organizzarsi diversamente.

Nel momento in cui si toglie questa funzione di parassitismo si torna ai fondamenti e i fondamenti sono molto semplici, la produzione industriale dipende dalla disponibilità di energia a basso costo e di materiale a basso costo, basta, e di mano d’opera competente e naturalmente di fabbriche, però le fabbriche e la mano d’opera non servono se non c’è energia, l’energia è l’elemento centrale, è l’elemento fondamentale, la famosa rivoluzione industriale, la prima rivoluzione industriale che ha visto la Gran Bretagna salire come potenza industriale mondiale e creare l’impero si basava sul carbone, sulle macchine a vapore, il carbone, incidentalmente la Gran Bretagna era ricca di carbone, aveva miniere, aveva inventato la tecnologia del vapore e quindi ha potuto dominare il mondo per quel periodo, ma già con il cambio dall’800 al 900, quindi il passaggio di secolo, la Prima Guerra Mondiale, si capiva che il petrolio avrebbe sostituito il carbone perché è molto più compatto, molto più facile da trasportare e da lavorare, molto più efficiente come produzione di energia e anche molto più abbondante come risorsa. In più la lavorazione del petrolio comporta anche una serie di prodotti derivati come può essere la plastica, piuttosto che addirittura i farmaci.

Oggi gran parte dei farmaci che utilizziamo sono basati sul petrolio, che creano tutta una nuova economia, infatti abbiamo visto che emerge negli Stati Uniti, attraverso la famiglia Rockefeller e altri, ma soprattutto i Rockefeller, hanno esteso i tentacoli su questo tipo di sistema, tant’è che si parlava di oro nero, cioè il nuovo oro era il petrolio.

Ora il petrolio ha raggiunto un punto geologicamente dove costa troppo estrarlo, ce n’è, ce n’è ancora, non sta finendo, non è finito, ma il costo per estrarlo continua a salire e di conseguenza è necessario trovare delle alternative e questo è il motivo per cui si stava facendo la guerra. Quindi se non c’è accesso a energia a basso costo l’economia non regge e a quel punto la famosa guerra finanziaria si ritorce contro chi l’ha iniziata, chi l’ha avviata e in questo caso noi abbiamo visto che la Russia naturalmente essendo ricca di risorse, essendo ricca di petrolio, essendo ricca di gas ha l’elemento vantaggioso fin tanto che riesce a difendersi militarmente non ha problemi dal punto di vista finanziario.

Quindi laddove nella guerra finanziaria, il financial warfare, alla partenza vedeva avvantaggiati i paesi NATO, gli Stati Uniti, e gli alleati del gruppo occidentale, oggi vediamo che, in prospettiva, il gruppo BRICS potrebbe essere paritetico, di conseguenza togliere questo vantaggio rispetto alla NATO e agli Stati Uniti riducendo l’uso del dollaro, cosa già in corso, e riesumando l’oro come sistema di quadratura dei bilanci tra le varie nazioni.

Cosa che non è molto pratica perché già l’oro è stato abbandonato non essendo estremamente pratico in questa funzione però è sempre meglio che niente, è un punto di partenza e costruendo dei sistemi finanziari alternativi che possono ruotare intorno all’oro, le materie prime eccetera. Poi si può fare tutta una serie di discorsi che faremo non qui perché è necessario avere un approfondimento diverso ma faremo solo a Regione, di come delle due strade della biforcazione possibile che potrebbe esserci in termini di gestione dell’energia perché l’Occidente potrebbe ancora cambiare, per lo meno le singole nazioni all’interno dell’Occidente potrebbero ancora cambiare, di nuovo Bitcoin può giocare un ruolo importante in questo senso, però richiede una competenza elevatissima.

Una cosa che ho sentito dire spesso è che Putin è una persona che conosce a mena dito l’economia dell’energia, essendo da Russia un produttore di energia come attività primaria e un produttore di materie prime come attività secondaria si è documentato ed ha imparato in dettaglio come funzionano i meccanismi di quel tipo e in particolare di economia e di conseguenza poi può adattare le scelte politiche e le scelte militari in funzione di quelle che poi sono le grandi regole che comunque funzionano perché nell’Occidente ci siamo un pochino abituati a credere alle nostre stesse bugie, alla nostra stessa narrazione, tutti gli economisti dell’Occidente sono persone che non hanno più pareri di quello che dicono.

Infatti, abbiamo visto che di fronte a tutto sapere e alla potenza economica incredibile dell’Occidente, la banca centrale russa è riuscita ad evitare le manovre della Nato e del sistema occidentale e a non soltanto scansare l’attacco ma anzi ad andare a contrattacco. Quindi abbiamo una responsabile della banca centrale russa che è molto più competente di tutti i suoi concorrenti occidentali e purtroppo appunto nell’Occidente abbiamo una serie di persone che non hanno la propria idea di quello che fanno e questo grosso problema è un problema di ignoranza dovuto a lo stratificarsi di teorie sbagliate, di giustificazioni che cercano di nascondere gli errori già fatti creandone di nuovi e quindi la direzione è semplicemente il disastro motivo per cui è necessario un sistema del tutto diverso totalmente nuovo che risetti il sistema. Se lasciamo fare da sé da loro siamo rovinati, questo era un po’ il concetto.

Guerra economica

Quindi la guerra nucleare finanziaria sarà uno dei punti di scontro, continuerà fino a che non ci sarà un chiaro vincitore e nel caso specifico al momento benché siano in vantaggio in termini di strumenti e di armi finanziarie, l’Europa, la Nato e l’Occidente sono nella traiettoria di perdere. Il secondo dominio che somiglia un po’ al primo è l’economic warfare, vuole dire si controlla il flusso delle materie prime dell’energia, questo include anche gli elementi rari, quindi i minerali rari che servono per esempio alla produzione delle batterie che sono un elemento essenziale oggi non soltanto nell’industria di consumo, ma anche nell’industria militare oltre che in tutte le applicazioni industriali.

In questo caso non si lavora sul dollaro, sull’euro, sui circuiti bancari ma si lavora sui flussi navali di esportazione e importazione delle materie prime, tra cui il petrolio, cercando di impedire l’accesso del proprio nemico a queste risorse in modo da mettere pressione sull’economia di quei paesi. Quindi questa è la guerra economica vera e propria, il debilitare la nazione togliendo l’energia a sostanzialmente, togliendo i materiali che sono indispensabili per far funzionare quel comparto industriale particolarmente. Nel caso europeo abbiamo visto che per motivi sconosciuti o perlomeno forse non tanto sconosciuti quanto ingiustificabili, l’élite europea, cappeggiata dai tedeschi, sta cercando di autodistruggere la disponibilità di energia a basso costo all’interno. Perciò deve essere anche comprensibile perché nel momento in cui hanno deciso di saccheggiare la Russia e hanno capito che la Russia non sta al gioco e quindi diventa un nemico, è ovvio che non possono pensare di dipendere dell’energia russa perché i russi possono chiudere il robinetto in qualsiasi momento e lo chiuderanno nel momento in cui si trovassero alle strette più di quello che sono oggi, oppure nel momento in cui volessero esercitare maggiore pressione per arrivare prima a un certo tipo di risultato.

Quindi è ovvio che per l’Europa vuole ripensarsi completamente, ma salvo trovare una fonte di energia a basso costo che può essere quella nucleare che sostituisca il petrolio piuttosto che il gas non ci sono vie d’uscita, non si può tornare a bruciare il carbone, non può funzionare, la competitività precipita e quindi vuol dire trasformare le economie che oggi sono economie molto evolute in economie di secondo o terzo livello, è abbastanza facile da capire. Su questo fronte, tra l’altro, l’occidente è messo particolarmente male perché, laddove i cinesi riescono a produrre una centrale nucleare in sei mesi con un decimo del costo, gli europei ci mettono sei anni, cinque anni con appunto dieci volte il costo.

Quindi il costo per megawatt o gigawatt prodotto attraverso l’atomo è estremamente a vantaggio dei cinesi e dei russi, i russi hanno da sempre usato l’energia nucleare a fine dei tempi dei sovietici; quindi, conoscono bene quel tipo di industria, conoscono bene come costruire centrali nucleari, farle funzionare, a parte il caso che conosciamo bene, ucraino, di Chernobyl. Per il resto l’industria nucleare sia cinese che russa è molto più sviluppata dell’occidente. Quindi in questo senso salvo un drastico cambiamento, salvo la scoperta o più che la scoperta, in realtà sono convinto, sono sicuro, che ci sia una fonte di energia a basso costo che sono state nascoste all’interno degli uffici brevetti da parte delle principali compagnie petrolifere del mondo, salvo recuperare queste tecnologie che sono state nascoste e metterle in azione, diventa difficile difendersi in questo scontro economico e quindi su questo Brics Plus sono sicuramente in vantaggio.

La Russia, ad esempio, non soltanto è il principale esportatore di gas naturale, ma è anche il principale esportatore di legno, legname, cereali, fertilizzanti e palladio che è un componente cruciale per molti altri componenti, oltre a essere il secondo principale produttore di petrolio e di alluminio, è il terzo principale esportatore di nickel e di carbone, ed è uno dei principali produttori di uranio per appunto le centrali nucleari. Quindi la Russia ha un ruolo centrale in questo e al momento l’Occidente è decisamente in svantaggio; quindi, sul fronte della guerra economica Nato e Alleati sono destinati a perdere, sono in svantaggio, quindi BRICS+ ha il vantaggio.

In più anche sul fronte dell’oro che è destinato a diventare quindi una forma di pagamento, di nuovo riassumere in una certa misura il ruolo di denaro, la Russia produce più oro di qualsiasi altra nazione a parte la Cina, quindi Russia e Cina sono i due principali produttori mondiali e stanno accumulando quell’oro anziché esportarlo e paradossalmente l’oro occidentale sta fluendo verso l’est perché trova acquirenti disposti a pagare di più e quindi si sta migrando, l’Occidente ha sempre meno oro. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, gran parte dell’oro del mondo era negli Stati Uniti, però già dopo la guerra in Vietnam la situazione è cambiata in modo drastico, tant’è che abbiamo visto che il Presidente di allora, Richard Nixon, decise di sganciare il dollaro dall’oro proprio perché non c’era più abbastanza oro in casa, quindi non poteva mantenere la promessa di dare oro a chiunque lo chiedesse.

Precedentemente cosa succedeva? Quando la Germania, la Francia e l’Italia avevano un surplus di esportazione verso gli Stati Uniti e avevano incamerato troppi dollari, potevano prendere questi dollari, andare alla banca centrale americana e chiedere la corrispondente quantità d’oro e quindi portarsi l’oro a casa.

Dal 1971 non è più stato possibile, quindi questo ha chiaramente indicato che non c’era più oro a sufficienza. L’oro era stato in parte bruciato nell’operazione del Vietnam e poi abbiamo visto tutte le altre guerre; quindi, oggi non sappiamo effettivamente con precisione quanto oro ci sia nelle casse statunitensi o in altre casse a dire il vero. Già a partire dagli anni 70 Fort Knox, che dovrebbe essere la riserva principale dell’oro americano, ha sempre rifiutato chiunque di andare a fare ispezioni; quindi, nessuna persona che non sia direttamente interessata alla gestione di quel posto ha avuto modo di verificare quanti lingotti ci sono ancora.

Poi abbiamo gli elementi rari che sono 17. Relativamente poco conosciuti, ma sono indispensabili nella produzione industriale moderna e questi elementi rari sono usati in ambito militare, in ambito di elettronica di consumo. Il mercato di questi elementi rari è controllato al 60% dalla Cina, che ne elabora il 95% e che ne consuma il 67%, quindi sostanzialmente dipendiamo dalla Cina per tutto quello che ci serve anche per produrre armi.

Infatti, gli Stati Uniti si sono improvvisamente svegliati durante il periodo Covid e si sono resi conto che la quasi totalità della produzione di armi statunitense dipende da componenti essenziali che rimangono alla Cina e quindi se l’idea è quella di fare guerra alla Cina non possono continuare con questo assetto. Per tale motivo stanno cercando faticosamente e con lentezza e difficoltà appunto di riportare industrie essenziali negli Stati Uniti, però di nuovo i Cinesi sono in vantaggio e quindi sarà necessario provare delle soluzioni differenti. Però questo è un settore, di conseguenza, la guerra economica che vede in grande vantaggio Bricks e Bricks Plus. E poi abbiamo quello che sta succedendo adesso nel Medio Oriente, lo stretto di Hormuz, che è controllato dall’Iran, fa passare oggi il 40% delle esportazioni di petrolio del mondo e il resto, una parte importante, passa attraverso il Mar Rosso e quindi i canali Bricks Plus e vediamo che gli Huthi bloccano il Mar Rosso mentre l’Iran può bloccare a piacimento lo stretto di Hormuz. Quindi questi sono due percorsi strategici per il flusso di energia soprattutto a beneficio dell’Europa che sono sotto il controllo di forze che in questo momento sono contrarie agli Stati Uniti e alla NATO e che fanno parte dell’alleanza BRICS+.

Infatti, abbiamo da una parte sul fronte medio orientale, dalla parte degli Stati Uniti abbiamo Israele, naturalmente, abbiamo l’Egitto, l’Arabia Saudita, la Giordania, la Turchia che sono tutti alleati e che fanno bene o male quello che gli Stati Uniti impongono loro di fare. Ma dall’altra parte abbiamo l’Iran e abbiamo gli Huthi, abbiamo Hamas, abbiamo Hezbollah nel Libano, tutta una serie di forze anche in Iraq che sono coordinate dall’Iran che prendono il nome più generico di asse della resistenza e che hanno, a questo punto, ricevuto anche di recente, in modo ufficiale, il sostegno da parte di Russia e Cina.

Quindi Russia e Cina forniranno armi, forniranno materiale, forniranno qualsiasi tipo di supporto all’Iran che fornirà supporto a queste fazioni che in questo momento, benché siano militarmente più piccole e con dotazione di armamentario più debole rispetto agli israeliani, ad esempio, stanno avendola meglio, proprio perché stanno applicando una tecnica di guerriglia in un contesto dove tali tecniche si prestano molto bene.

E quindi in prospettiva nel Medio Oriente che potrebbe svilupparsi in una guerra su vasta scala, c’è sempre la pericola dell’escalation, soprattutto abbiamo visto negli ultimi tempi Israele tentare in tutti i modi di provocare l’Iran affinché si scateni una guerra diretta tra Stati Uniti e l’Iran, e noi sappiamo che anche negli Stati Uniti ci sono persone che non vedono l’ora che questa guerra possa avere corso, però fino al momento non c’è stata, diciamo che l’Iran non ha interesse particolare a farci coinvolgere in un conflitto su vasta scala, va benissimo mantenere lo status quo, per gli Stati Uniti la gran parte dei politici coinvolti non sono interessati a scatenare una guerra diretta perché sanno che potrebbe avere un esito negativo, potrebbe essere una sconfitta, un’ennesima sconfitta per il fronte alla NATO.

Gli unici a spingere in tal senso e con veemenza sono i politici israeliani, che tuttavia abbiamo visto stanno diventando sempre più isolati a livello internazionale e rischiano anche di perdere il supporto di quelle nazioni che finora sono state al servizio degli Stati Uniti come l’Arabia Saudita piuttosto che l’Egitto, e forse anche la Turchia per il semplice fatto che si crea una fortissima opposizione a livello di popolazione in questi paesi e quindi i governi non possono più essere gli alleati fedeli di Israele, ma devono, a questo punto, cominciare a distaccarsi.

Infatti abbiamo visto che i cinesi sono riusciti con notevole successo a creare un riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita, che sono stati nemici da sempre anche per motivi religiosi e che invece stanno convergendo, entreranno entrambi all’interno di BRICS+ e troveranno dei punti di convergenza che potrebbero sostituire l’esigenza da parte dell’Arabia Saudita di dipendere o di avere un’alleanza con Israele perché l’Arabia Saudita ha sempre avuto da parte dei Stati Uniti la promessa di una difesa militare che tuttavia negli ultimi tempi è diventata meno efficace e meno utile, e che sarebbe dovuta essere sostituita da Israele, ma nel momento in cui non ha più un nemico da cui difendersi che potrebbe essere l’Iran diventa anche meno interessante avere supporto israeliano soprattutto se questo supporto diventa scomodo e in generale vediamo quindi una gravitazione del Medio Oriente in direzione BRICS+ dove quindi BRICS+ è chiaramente in vantaggio.

Guerra informatica

Il terzo dominio è quello del cyber warfare quindi la guerra informatica si tratta di attacchi digitali su infrastrutture strategiche di una nazione di solito ha lo scopo di creare distruzione di impianti danni a questi impianti in modo che non possono più funzionare a massimo regime oppure si debbano fermare e paura oppure paura quindi è una branca se vogliamo della guerra psicologica perché genera paura all’interno delle persone e al tempo stesso può provocare danni importanti per esempio l’incidente che c’è stato recentemente a Baltimora, negli Stati Uniti, sembra che sia stato dovuto ad un attacco cyber, un attacco informatico, ed è possibile, probabilmente, che vedremo diversi incidenti importanti a livello infrastrutturale nelle nazioni NATO provocati da questo tipo di attacchi e ci saranno situazioni simili probabilmente anche nei paesi esteri, come la Cina, la Russia e l’Iran, perché su questo fronte i due schieramenti sono abbastanza equivalenti, vale a dire sia BRICS+ che NATO hanno capacità paragonabili, competenze paragonabili e armi paragonabili, anche perché nel mondo informatico è facile avere le stesse armi, basta copiarle, si tratta di software, quindi chiunque sviluppi un’arma può regalarla o può venderla a chiunque altro con estrema facilità, quindi il campo tende a livellarsi.

Quello che però succede è che si sviluppano armi estremamente potenti che finiscono in mano anche a criminali comuni e quello che ne deriva è l’incapacità poi di difendere le infrastrutture medesime perché a questo punto gli attaccanti possono essere talmente numerosi da non potersi difendere e quindi il risultato è di creare infrastrutture estremamente deboli che possano crollare, che possono anche magari non in modo volontario cessare di funzionare, per esempio non avere più accesso ai conti correnti, non avere più accesso all’energia elettrica, non avere più accesso all’acqua potabile e di questo passo. Quindi l’obiettivo fondamentale della guerra informatica è triplice, creare danni economici e distruggere servizi essenziali, quindi rendere impossibile all’altra nazione di svolgere le proprie attività, per esempio all’apparato militare del nemico di muoversi, di essere operativo, di essere coordinato e poi creare caos e panico nella popolazione, quindi fare in modo che la popolazione cominci a diventare, andare in isteria e quindi il governo debba preoccuparsi e la popolazione interna dedicare risorse a tenere sotto controllo anziché rivolgersi verso il nemico.

Il vantaggio dell’attacco informatico è che è molto più economico, può produrre danni paragonabili a quello di un attacco militare vero e proprio, perché se possiamo modificare per esempio il funzionamento dell’impianto chimico possiamo far esplodere l’impianto, una parte dell’impianto come se l’avessimo colpito con una bomba, l’abbiamo visto nel caso degli iraniani però per gli israeliani in passato, e quindi produrre danni paragonabili senza aver bisogno di aerei, senza aver bisogno di bombe e con tra l’altro l’ulteriore vantaggio di poter dare la colpa a chiunque si vuole, perché il software che c’è a disposizione oggi permette di far finta che sia chiunque a portare avanti quell’attacco, non c’è bisogno di mascherarsi, già fa tutto il lavoro a livello di software.

Quindi diventerà secondo me e secondo Giambruno una componente importante della questa terza guerra mondiale virtuale a questo punto e di conseguenza sarà necessario avere a disposizione sistemi che siano più robusti di quelli che usiamo abitualmente e bitcoin chiaramente va in questa direzione perché è il sistema più robusto che esista, non è mai stato attaccato con successo da nessun hacker, quindi non esiste finora un sistema informatico capace di averla meglio sulla rete di bitcoin, cosa che invece non si può dire del sistema bancario esistente che viene attaccato quotidianamente con falle quotidiane che devono poi essere tappate e diciamo corrette all’ultimo minuto.

Guerra della propaganda

Il quarto dominio è quello dell’information warfare, quindi la propaganda, su questo fronte naturalmente l’occidente è molto più avanti, ha capacità di mettere a tacere i propri critici, di generare propaganda anche discordante l’una dall’altra da un giorno all’altro e di far sì che le popolazioni ci credano perché abbiamo visto che la credulità della popolazione occidentale è abbastanza elevata, anche se con il covid e la situazione successiva dei vaccini e tutto il resto è cominciato a intaccarsi, una quantità maggiore di persone comincia a svegliarsi, ci sono più fonti di informazioni alternative anche se è da prevedere che ci sarà un’enfasi di censura molto più intensiva e di attacco nei confronti di queste strutture da parte dei governi centrali, in particolare in Europa.

Però l’impianto mediatico occidentale è estremamente più sviluppato rispetto a quello orientale, quindi su questo il sistema NATO e occidente è in netto vantaggio, ma l’attenzione è che questo tipo di armi sono armi ad atto taglio perché si finisce anche per instupidire la propria popolazione, quindi portare la popolazione a credere, portare se stessi addirittura a credere in cose che non esistono, infatti una cosa che stiamo notando, è facile da notare se si sta attenti, è che sempre di più i nostri politici, i nostri responsabili finanziari più che altro monetari e le banche centrali sono delusional, come si dice in italiano, non ha una traduzione diretta in italiano, vuol dire qualcuno che si immagina cose che non esistono o pensa che le cose siano decisamente diverse rispetto a quello che è la realtà.

Quindi questo è un’arma di più taglia che vede in vantaggio l’Occidente ma che potrebbe portare l’Occidente a autodistruggersi per il semplice fatto che instupidisce la gente a tal punto che non è più possibile fare delle correzioni, dei correttivi utili in tempo utile e che siano efficaci. C’è da dire che essendo una branca militare questa vedremo, già vediamo, un’influenza notevole sia dei servizi segreti e sia dei militari, il Pentagono negli Stati Uniti per esempio con la NSA, che è un’agenzia militare appunto verso la censura, verso la veicolazione di dati falsi, di misinformazione, quello di cui accusano gli altri di spargere e quindi la necessità da parte dei singoli cittadini dell’Occidente di fare uno sforzo molto maggiore per informarsi, cercare di usare il meno possibile i social media e di cercare fonti di informazione alternative perché altrimenti non si sopravvive, si viene uccisi da questa macchina militare che è in pieno sviluppo e che continua a espandersi anziché comprimersi.

Sabotaggio dissimulato

Il quinto dominio si chiama sabotaggio negabile, deniable sabotage, vale a dire attacchi terroristici che vengono attribuiti a qualcun altro. Su questo abbiamo visto diverse attività che vedono coinvolte probabilmente entrambi i fronti e che creano naturalmente confusione perché ci dicono se l’attacco, l’attentato a Mosca è stato fatto da ISIS, poi scopriamo che questi terroristi in realtà non sono propriamente di ISIS oppure si comportano in modo strano per essere terroristi di ISIS, se sono dietro in qualche modo hanno ricevuto l’incarico da qualcuno in Ucraina che li ha pagati, è tutta una questione piuttosto confusa, però quello che appunto dobbiamo aspettarci secondo Giambruno e credo che abbia ragione è una crescita di questa attività, quindi attentati terroristici, sabotaggi, distruzioni di infrastrutture che vengono poi attribuite a qualcun altro. L’abbiamo visto con il Nord Stream 2, con i vari attentati organizzati dagli ucraini e lo vedremo probabilmente su scala più vasta mano a mano che il confronto si sviluppa perché comunque è un fronte militare che può essere utilizzato e che permette di creare danni importanti, mirati, senza avere una ritorsione immediata perché non si sa esattamente chi sia stato, anzi dando la colpa a qualcun altro e gli obiettivi possono andare da strutture civili come possono essere ponti, ferrovie, sistemi di comunicazione, depositi di cibo piuttosto che depositi di materie prime importanti a depositi di munizioni oppure la rete elettrica e la rete di distribuzione dell’acqua potabile.

Quindi queste sono cose che dovremmo aspettarci di vedere ancora e su questo i due fronti sono abbastanza paragonabili, sia sul fronte NATO che sul fronte BRICS+ hanno le capacità, hanno l’intenzione e hanno la propensione a usare questo tipo di tecniche in ambiti diversi con modalità differenti, però le vedremo svilupparsi come parte di questo scenario complessivo di guerra non convenzionale. Su questo quindi il risultato è piuttosto incerto. Il sesto dominio che conosciamo molto bene è quello della guerra biologica, quindi l’uso di virus, l’uso di tossine, l’uso di elementi infettivi che possono uccidere gli uomini, gli animali oppure le piante, che possono causare malattie su vasta scala e che impongano quindi un degrado dell’attività civile, un degrado dell’attività sociale ed economica e anche la distruzione fisica di parte della popolazione.

Su questo, benché siamo in un regime dove l’uso di guerre biologiche dovrebbe essere vietato, sappiamo che sia la Cina, che la Russia, che gli Stati Uniti, che la NATO, che tutti i vari principali giocatori hanno progetti di ricerca in questo senso e benché ci sia una certa resistenza a usare questo ambito che poi sono difficili da controllare. Non possiamo aspettarci che in un regime di escalation possano di nuovo essere utilizzate anche in modo involontario. Quindi questo è un altro settore che è un settore militare codificato che potrà far parte e forse abbiamo già visto succedere con il Covid, potrebbe far parte ancora di questa guerra, terza guerra mondiale virtuale o non convenzionale in cui Giambruno dice che già ci troviamo.

Guerra cinetica per procura

Il risultato su questo fronte è naturalmente incerto, non sappiamo se potrà avere il vantaggio di andare a favore di Brics+ oppure della NATO. Infine, il settimo dominio è quello delle guerre per procura, le proxy warfare, Ucraina piuttosto che Medio Oriente, piuttosto che potenzialmente Taiwan. Aree dove ci si scontra attraverso interposta persona, nel caso dell’Ucraina c’è la Russia direttamente in campo, anche se in quel caso l’avversario che si vuole veramente coinvolgere è la Cina e nel caso del Medio Oriente invece vediamo che c’è Israele coinvolta direttamente e non c’è ancora per il momento un coinvolgimento diretto negli Stati Uniti, salvo che attraverso attività di bombardamento della NATO, dei Stati Uniti e della NATO, e salvo che attività di bombardamento contro gli Huthi o contro alcune delle forze gestite o coordinate dell’Iran. Però questi sono i due terreni dove si sta già combattendo e ci si potrebbe aspettare uno sviluppo sul fronte di Taiwan. Non sappiamo con che tempi, però c’è una maggiore e maggiore enfasi negli Stati Uniti di inviare truppe di forza militare in quel contesto e i cinesi si stanno irrigidendo progressivamente, quindi potrebbe esserci uno scontro oppure no.

Su questo fronte, sul fronte militare, abbiamo visto che BRICS+ è in vantaggio, è chiaramente in vantaggio perché ha vinto praticamente in Ucraina, vincerà in Medio Oriente e nel caso di uno scontro con la Cina su Taiwan la Cina ha chiaramente il vantaggio, non c’è nessun dubbio. Quindi, il semplice è il fatto che è molto più difficile combattere una guerra a distanza dal proprio paese rispetto a combatterla sulla soglia del proprio paese. La Cina ha Taiwan di fronte, ha dietro di sé tutta la nazione, tutte le risorse disponibili a parola di mano, gli Stati Uniti dovrebbero trasportarle esponendosi tra l’altro ai sottomarini russi e cinesi, soprattutto quelli russi e in generale, comunque, con dei costi proibitivi e con un’efficienza estremamente bassa. Perciò un eventuale confronto tra Stati Uniti e Cina sul fronte di Taiwan vedrebbe i Stati Uniti probabilmente perdere. Gli Stati Uniti hanno già perso contro i cinesi nella guerra di Corea, è stato un momento durante tale guerra dove l’esercito americano stava per prendere controllo della Corea del Nord, i cinesi hanno mandato le loro truppe per impedire che questo succedesse e hanno vinto, hanno rimandato indietro gli americani sul parallelo che divide la metà della nazione.

Quindi abbiamo queste sette aree di guerra non convenzionale, a parte la proxy warfare che è la settima dove è guerra classica, quindi scontri, ma di nuovo anche in questo caso con modalità che non sono quelle a cui siamo abituati tipicamente, anche in Ucraina dove c’è una guerra più simile a quella che abbiamo visto nella prima e seconda guerra mondiale vediamo una Russia che si scontra contro un’Ucraina che combatte per conto di qualcun altro, quindi è una situazione veramente nuova come contesto. Allora, fatto questo panorama, che è sicuramente preoccupante, comprendiamo tuttavia che questa guerra è effettivamente in corso e questi fronti potrebbero svilupparsi in modalità diverse ma sono tutti potenzialmente attivi e di conseguenza dobbiamo metterci nell’idea che l’attuale impianto, l’attuale struttura politica ed economica in cui viviamo non può restare così com’è, nel senso che sarà sottoposta a pressioni sempre più forti.

Le guerre determinano cambiamenti importanti nelle strutture nazionali, non soltanto dei confini ma anche proprio dell’assetto interno, come viene governata una nazione, qual è la classe politica, che cosa la popolazione vuole eccetera. In generale in un contesto di guerra il livello economico, il livello di vita all’interno delle singole nazioni cala perché è una conseguenza inevitabile, c’è lo sforzo bellico, ci sono danni che vengono provocati da quelli che prima potevano essere alleati e diventa molto più difficile fare commercio, produrre, sviluppare, richiede molto più competenza, molta più intraprendenza. Quindi si tratta di affrontare questo tipo di scenario con un livello di impegno rinnovato e anche con nuovi strumenti, nuove competenze e fortunatamente grazie a cielo abbiamo alcuni di questi strumenti.

Io vi parlo di Bitcoin perché è uno strumento che sta praticamente bucando l’intero sistema in modo inarrestabile, se entrate in quel mondo lo comprendete meglio, comprenderete che ci sono dei grandissimi cambiamenti in corso che potrebbero contrastare, non soltanto contrastare ma trarre forza da questa distruzione in corso e rigenerarla in modo positivo.

L’abbiamo visto in El Salvador, lo vedremo probabilmente anche in altre aree, però diciamo che non bisogna aspettare, anzi non è proprio il caso aspettare che sia l’interna nazione che si trasforma perché allora potreste aspettare per sempre, ma è possibile eseguire una trasformazione individuale. Poi potrebbe essere necessario trasferirsi in un contesto di questo genere, quando si è in un regime di guerra, tra l’altro sui più fronti, può capitare che una determinata area geografica diventi presa di mira. Oggi se siete dove gli ucraini bombardano e dove i russi bombardano non è il caso di stare, è meglio trasferirsi altrove. Lasciando perdere le bombe che probabilmente non pioveranno sull’Europa, almeno ce la spieghiamo, nel breve tempo, quello che però potrebbe succedere probabilmente sono guerre di tipo economico, che sono guerre più striscianti, meno evidenti, che producono danni sul periodo più lungo.

Proprio per questo è necessario capire meglio come funzionano questi meccanismi, perché non potete più contare su un tran-tran, su un impianto economico, sociale, finanziario che sia simile a quello precedente, perché non sarà così, non può resistere. Sia perché lo vogliono cambiare l’élite dei vostri paesi, sia perché i nemici vogliono distruggerlo, sia perché non può stare in piedi da solo in ogni caso. Perciò il mio invito è, documentatevi, questo avete una finestra di tempo in cui potete imparare e prepararvi, perché c’è un po’ di lavoro da fare per capire come funzionano le cose, in modo che siete in grado poi di decidere qual è una strategia che funziona meglio per voi e sappiate dove la via di uscita, se pensate che sia una via di uscita naturalmente.

Quindi non siate colti di sorprese, perché come abbiamo visto, come ci hanno spiegato anche nella pratica, i russi in Ucraina, essere buttati nel campo di battaglia con poche settimane di previso vuol dire essere massacrati, come sta succedendo negli ucraini, mentre invece i russi hanno dimostrato che è meglio avere una disciplina, magari rinunciare a determinate vittorie nel breve periodo, anzi accettare ma anche qualche sconfitta, fare qualche passo indietro, ma prepararsi, far addestrare i propri uomini per otto mesi, nove mesi, un anno e quando sono veramente preparati, mandarli a vincere, mandarli a combattere e a questo punto il cambiamento, l’intero risultato cambia. Quindi stiamo entrando in una fase con anche il lancio dell’intelligenza artificiale dove solo un elevato livello di competenza potrà darvi il biglietto per poter passare non soltanto indenni potenzialmente da questa serie di attacchi paralleli, ma addirittura vincitori e migliorare la vostra posizione. Vi ringrazio d’attenzione, concludiamo quindi qui questo lungo excursus sulla situazione attuale e ci rivedremo nei prossimi video con altri argomenti.

Roberto Mazzoni

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