Il futuro dell’euro – MN #249

Come ho fatto anche in passato, vi ripropongo un’intervista che ho tenuto recentemente, oggi proprio su YouTube, con il canale Money.it, in cui faccio un po’ il punto della situazione politica americana, ma soprattutto collego l’evoluzione politica con uno scenario finanziario di cui non ho mai parlato prima, ma che credo sia giunto il momento di affrontare. Affrontiamo questi temi sicuramente molto più in profondità, indicando anche le relative soluzioni, nella Legione di Bitcoin.

Ringrazio di nuovo tutti i Legionari che sono iscritti, e che hanno rinnovato l’iscrizione per il secondo termine, perché ci aiutano a portare avanti Mazzoni News e a tenere vivo queste attività e questi video. Ringrazio anche tutti coloro che hanno fatto donazioni spontanee, che comunque aiutano nella produzione complessiva.

Nel video che sto per proporvi si parla di alcuni termini finanziari relativamente complicati anche perché vogliono essere complicati di proposito. In particolare si parla di un indice, due indici per la precisione, che vengono usati a livello mondiale per stabilire quali sia i tassi di interesse da applicare in qualsiasi tipo di prestito. Forse voi non lo sapete, ma tutti i prestiti per qualsiasi tipo di strumento finanziario usano questi indici, non solo in dollari, perché il dollaro è la base di tutte le altre valute, quindi quello che viene fissato per il dollaro poi ricade nei contratti fatti nelle altre valute.

Tutti i prestiti in dollari sono stati regolati fino a poco tempo fa da un organismo che si trovava a Londra e che stabiliva i tassi di interesse per tutte le banche, comprese le banche americane. Infatti, come dirò anche nel video dell’intervista, quando sono arrivato negli Stati Uniti e ho cominciato a operare nel settore immobiliare, che è una delle mie attività che ho fatto, sono rimasto sorpreso di avere appunto questo indice che si chiama LIBOR, che vuol dire London Interbank Offered Rate, per definire quello che sarebbe stato il tasso di interesse di un mutuo per un cittadino americano che comprasse casa negli Stati Uniti.

Questo indice è stato creato con la creazione del cosiddetto eurodollaro, di cui di nuovo parliamo molto più a fondo nella legione di Bitcoin, che è un circuito di dollari esterno agli Stati Uniti, totalmente fuori controllo dal governo di Washington e dalla Federal Reserve, che è la banca centrale americana, che alimenta in buona sostanza la quasi totalità dell’economia internazionale, facendo perno su conti e su organizzazioni che si trovano all’interno di vari paradisi fiscali, quindi strutture offshore che sono lontane da qualsiasi scrutinio governativo, che non devono pagare tasse e che sono quindi sotto controllo dei grandi banchieri internazionali e di alcune famiglie soliti noti, oltre che diciamo di alcuni potentati oligarchici di varie nazioni.

Quindi questo sistema che è nato negli anni ’50 e si è sviluppato al massimo fino al 2008, ma nel 2008 ha fatto crack, si è sfasciato. Infatti la grande crisi finanziaria del 2008 è un risultato della rottura di questo sistema, che poi ha determinato naturalmente la deglobalizzazione.

Tutti i problemi che stiamo vivendo adesso è perché in buona sostanza il sistema finanziario che ha costruito anche la Cina, come la conosciamo oggi, che ha costruito tutto il sistema globalista, che ha costruito tutte le attività di commercio internazionale e buona parte dei flussi di contante anche all’interno della loro zona, è andato in tilt e da allora non si è mai davvero ripreso.

È stato tenuto in vita con iniezioni su grandissimi volumi di nuovi dollari, nuovi euro, iniettati nel sistema, ma nessuno è riuscito veramente a risuscitarlo. Di conseguenza dal 2017 in avanti si è deciso di cambiare sistema, di togliere il controllo della finanza, perché chi stabilisce il tasso di interesse stabilisce poi tutto il resto, da Londra e di riportarla a Washington o per la più precisione a New York.

Quindi l’indice LIBOR viene sostituito da un nuovo indice che si chiama SOFR, Secure Overnight Financial Rate. Si chiama Secure perché a differenza dell’Ivor dove i prestiti venivano concessi senza nessun tipo di garanzia, nel caso del SOFR è necessario fornire a garanzia di titoli di Stato americani. Quindi, benché sappiamo benissimo che il governo americano fa fatica a piazzare i titoli di Stato, è comunque necessario procurarseli al fine di generare nuovi prestiti in questo sistema. La transizione in corso è iniziata dal 2020 più o meno, nel periodo Covid, e dovrebbe raggiungere il suo culmine finale nel settembre di quest’anno.

Ci sono state alcune tappe importanti che sono coincise anche con alcuni eventi che descrivono l’intervista, quindi non voglio anticipare tutto in questa anticipazione, questa introduzione. Però prima di passare all’intervista vera e propria, come ho fatto le altre volte, voglio proporvi un contributo, l’ho sintetizzato, non è l’intera presentazione che è stata fatta da questa signora, è la prima parte che ho ritenuto forse la più informativa, poi se siete interessati possiamo vedere anche la seconda parte, in cui entro un pochino più in dettaglio. È un contributo fornito da Lynette Zhang, che si occupa di finanza in particolare specializzata in metalli preziosi e in oro da credo 50 anni, quindi conosce molto bene il settore finanziario, conosce molto bene il settore finanziario americano, ha visto che lei è americana e lavora per un’azienda americana.

Tra l’altro è una persona che è molto coerente, infatti dopo questa intervista, ne ha fatte anche altre, più che intervista, diciamo presentazione, ne ha fatte alcune altre, si è dimessa dall’azienda e si è ritirata, da quello che so, in una sua fattoria perché vuole essere totalmente autosufficiente e vi spiega anche il motivo di questo nella sua presentazione. Ora, come capita spesso nelle persone che promuovono l’oro, perché questa è una voce che è orientata verso l’oro al 100%, quindi l’oro come strumento di tutela, di protezione del proprio patrimonio, quindi assolutamente sganciata dal bitcoin, del tutto lontana dal bitcoin, però su certi temi naturalmente chi si occupa di oro e chi si occupa di bitcoin converge perché alla fine bitcoin è l’oro digitale, questa persona ha una visione a volte un po’ esagerata, le situazioni tendono un pochino a gonfiare le cose.

Ma in questo caso non credo, credo che sia stata molto coerente anche perché, come ho detto, ha preso una scelta importante di vita dopo e si è dimessa e si è, ha seguito la sua stessa ricetta di salvataggio, di tutelarsi, procurandosi il necessario essenziale per sopravvivere al di là di quelle che sono naturalmente le risorse in oro che lei stessa può aver accumulato.

Nella intervista, a parte di parlare di LIBOR e di SOFR, parla anche di derivati. I derivati sono dei contratti che inizialmente erano nati per facilitare il commercio di alcuni prodotti come derivati alimentari, in pratica si comprava in anticipo il raccolto dell’anno successivo, questo dava la possibilità agli agricoltori di avere soldi quando servivano senza aspettare di raggiungere il momento della vendita e permetteva anche agli acquirenti di risparmiare sul prezzo.

Questi prodotti però sono stati trasformati in vere e proprie roulette, in gioco di azzardo, dove si scommette su tutto e su tutti, quindi sono scommesse, fatte su ogni genere di prodotti, ogni genere di cose, su cui poi si aggiunge anche delle puntate moltiplicatrici, ossia chi scommette un milione di dollari, e vuole scommettere un miliardo, chiede a prestito la parte restante, magari da broker oppure qualcun altro che si offre di sovvenzionarlo a fronte di una commissione da pagare nel tempo per i soldi prestati.

E fino a che il contratto non giunge a scadenza, la persona originale che aveva intrapreso questo impegno non è costretta a pagare il debito, certo per capire di cosa stiamo parlando. Bene, quindi chiarito questi concetti iniziali vi propongo Lynette Zang.

Il più pericoloso esperimento finanziario nella storia dell’Uomo

[Lynette Zang]

Siamo al 30 di giugno e la morte dell’indice Libor, London Interbank Offered Rate, il tasso d’interesse londinese per prestiti tra banche, è arrivata ed è passata, e c’è stato un silenzio di tomba. Quindi questo significa che tutto è andato liscio come l’olio nel più grande esperimento finanziario che si sia mai visto in assoluto nella storia? Beh, non credo proprio. Penso che ci siano molte cose che stanno succedendo di cui non vogliono che siamo a conoscenza, e penso che ad un certo punto nel prossimo futuro, le copriranno con altri avvenimenti capaci di attrarre la nostra attenzione, oppure forse non lo faranno. In ogni caso è certo che dovranno incolpare qualcosa o qualcun altro. perché non si prendono mai la colpa per quello che fanno. Ma questa è la loro debacle e saremo noi a doverla affrontare e gestirne le conseguenze. Tra breve, quindi parleremo di cosa è successo con il LIBOR e con il SOFR, il Secured Overnight Financing Rate, il tasso d’interesse tra banche con garanzia per 24 ore.

Sono Lynette Zang, capo analista di mercato per la ITM Trading, una società a servizio completo che consente l’acquisto di oro fisico, perché se non lo possedete nelle vostre mani, allora non lo possedete affatto, indipendentemente dalla vostra percezione personale. La mancanza di oro fisico nel vostro possesso non reggerà in un’aula di tribunale, e lasciate che ve lo dica, con tutto ciò che sta accadendo e con le cose che stanno accadendo, ma che non potete nemmeno vedere, è meglio assicurarvi di avere a portata di mano la vostra protezione patrimoniale, avere cibo, acqua, energia elettrica garantita, capacità di baratto, conservazione della ricchezza, avere una comunità a cui far riferimento, e avere un riparo.

Perché il momento di farlo è prima che ne abbiate bisogno, non dopo. Se aspettate dopo, non ne avrete più l’opportunità. Parliamo allora di cosa è successo perché, manco a dirlo, il Financial Stability Board statunitense, vale a dire l’agenzia governativa americana che sta supervedendo e gestendo l’intera transizione, ha rilasciato la sua ultima dichiarazione il 27 aprile del 2023, dove incoraggiava tutti i partecipanti al progetto a completare i preparativi finali per attuare il cambiamento. Ma potete dirmi perché sia questa l’ultima dichiarazione rilasciata dalle agenzie che stanno gestendo questa transizione, e per quale motivo le loro dichiarazioni non siano arrivate fino al 30 giugno.

E che dire del loro totale silenzio subito dopo la transizione. Ci saremmo aspettati che arrivassero con la fanfara annunciando il loro successo, considerando che già nell’ottobre del 2020 parlavano di test per convertire 18 trilioni di dollari di derivati. Ne hanno parlato, ne hanno riparlato, e ne hanno riparlato, ma immediatamente dopo il giorno del cambio, c’è stato un silenzio di tomba. E tale silenzio è continuato per tre settimane, dopo di che se ne sono usciti per dirci che in realtà avevano  posticipato la data del cambio, e che la nuova data sarebbe stata la fine di giugno e che avremmo dovuto prepararci per la transizione. Come potete leggere in questo grafico c’è stato un enorme volume di emendamenti dei contratti per passare dai prestiti con leva finanziaria costruiti secondo la modalità LIBOR, a i nuovi prestiti definiti con la modalità SOFR. ma non li hanno convertiti tutti.

No, non l’hanno fatto, e vi mostrerò cosa hanno predisposto per agevolare il cambiamento, ma lasciate che vi dica che le fondamenta su cui si fonda il sistema finanziario globale sono diventate molto più instabili. E non ho nemmeno intenzione di dire più fragili a questo punto, perché erano già fragili fin da prima, ma ora con questo cambiamento sono diventate completamente instabili. E lasciate che vi dica inoltre che non abbiamo ancora sentito l’impatto che ne risulterà. Personalmente, non voglio sentirne l’impatto in modo negativo, e immagino che neanche voi lo vogliate. Ma siamo davvero sicuri che tutto svanirà nella storia senza lasciare traccia? Che cambieranno trilioni anzi quadrilioni di dollari in termini di contratti che sono coinvolti in questo cambiamento, e che cambieranno anche la valutazione di ciascuno di tali contratti senza che succeda nulla. Ma che tutto invece svanirà nelle nebbie della storia. Un vero scenario da sogno.

Questo articolo scrive: “è stato un processo arduo per convincere il sistema finanziario a smettere di fare affidamento sul tasso di interesse di riferimento ormai consunto che hanno usato per decenni”. Diamine, infatti hanno dovuto eliminare il LIBOR a forza all’inizio del 2022 per ottenere una maggiore conformità, visto che i mercati non volevano assolutamente conformarsi al cambiamento. Infatti, la nuova valutazione di tutti questi contratti che è stata necessaria per il cambiamento è andata a vantaggio di alcuni ed a scapito di altri. Ci scrivono: “L’indice LIBOR era un tasso onnipresente in tutti i prodotti finanziari globali, era il singolo valore di riferimento più importante al mondo, e per allontanare il mercato da tale indice è stato davvero necessario uno sforzo erculeo, e ci sono ancora problemi da risolvere. Ma è davvero notevole che il LIBOR uscirà con un soffio anziché con un botto. Un’evoluzione che, anni fa, sarebbe stata impensabile”. Ma indovinate che cosa è davvero impensabile oggi. Forse mi sbaglio, voglio dire che non sono certo nel mezzo di tutto e di tutte queste discussioni che stanno avendo dietro le quinte. E, di certo, non sono a conoscenza di alcuna informazione riservata, così come non lo siete neanche voi. Ma quando si prende un bene oppure uno strumento finanziario, un indice di riferimento che è stato utilizzato in ogni singolo contratto di debito nel mondo e lo si trasferisce, lo si cambia e poi lo si fa scomparire, credete davvero che se ne andrà con un semplice gemito sommesso?

Se oggi sentite solo un gemito è perché non vogliono che voi mettiate in relazione i cambiamenti che sono stati apportati con la gigantesca crisi che incombe davanti a noi. Perché nella realtà la crisi è lì che ci aspetta. Non si possono semplicemente apportare tali cambiamenti senza conseguenze. Ma questo è quello che vogliono farvi credere. Si tratta semplicemente di gestione della percezione. Questo è parte del motivo per cui molte persone non si fidano dei media mainstream perché nascondono una propria agenda. E questi personaggi sperano tutti che il cambiamento passi sotto il completo silenzio, come scritto in questo titolo di quotidiano. Ecco che cosa sperano. E ci dicono inoltre che venerdì, alle 11:55 del mattino, ora legale britannica, segna la data dell’ultima pubblicazione dei tassi di interesse LIBOR a un mese, tre mesi e sei mesi di scadenza per prestiti emessi in dollari statunitensi. Finito. Andato.

Ne abbiamo già parlato prima, ma vi ricordo che, al fine di ridurre al minimo i fenomeni distruttivi derivati da questi cambiamenti, il governo degli Stati Uniti ha approvato una legge nel marzo del 2020. Si chiama il LIBOR Act, legge sull’indice LIBOR, contiene legislazione che fornisce una protezione legale nei confronti di un valore stimato di 16 trilioni di dollari contenuti in contratti definiti “legacy difficili”, vale a dire contratti di vecchia data che non riflettono il vero valore corrente di mercato e che non prevedono clausole per la sostituzione dell’indice LIBOR con qualche altro indice, e che, quindi, sono ad elevato rischio. Dovete tuttavia capire che il vero valore a rischio in questo caso è dell’ordine di alcuni quadrilioni di dollari. Molti di questi contratti derivati sono basati su prestiti che moltiplicano il valore nominale del contratto anche di mille volte, e, trattandosi di contratti legacy significa che esistono da molto tempo.

Si tratta inoltre di contratti stipulati, in genere, tra due o tre entità, e fin dal principio non c’era davvero nessun altro che volesse comperarli, in ogni caso. Se sono ancora correnti è perché non sono ancora riusciti a venderli a nessun altro, giusto? E fintanto che le commissioni vengono pagate, possono mantenere questi contratti fluttuanti nel nulla. Ma il problema si presenterà immediatamente nel momento in cui smetteranno di pagare le commissioni su tali contratti e assisteremo inevitabilmente ad una gigantesca esplosione finanziaria. Si tratta di contratti legacy, molti dei quali esistevano sin da prima del 2008, e non si possono chiudere a causa dell’impatto che avrebbero sul resto del mercato.

Quindi hanno approvato questa legge che funge da scudo nei confronti di contratti legacy difficili del valore nominale di 16 trilioni di dollari che sono stati posti forzatamente in scadenza dopo il giugno 2023, visto che, in realtà, molti di essi non hanno nemmeno una scadenza definita, e non hanno un linguaggio che permetta l’adozione di un tasso alternativo. Quindi sono contratti che non possono essere modificati, e non c’è davvero nulla che si possa fare se non approvare una legge che protegga, dal contenzioso legale, entità come JP Morgan, City Group, Goldman Sachs e tutte le altre aziende statunitensi dello stesso tipo. Quindi va bene che questa legge magari risolva una parte del problema, anche se non è sicuro che risolva niente. La legge tuttavia consente anche l’uso di una versione sintetica dell’indice LIBOR per prestiti in dollari statunitensi, con scadenza di un mese, tre mesi e sei mesi, fino al settembre 2024. Quindi hanno ulteriormente posticipato il passaggio definitivo a circa 14 mesi dopo l’entrata in vigore del cambiamento. Hanno apportato un emendamento silenzioso al programma che permette di spostare in avanti la crisi provocata da quei contratti difficili che non sono coperti dalla legge stessa. In sostanza stanno cercando di coprire tutto. Sperano di poter mantenere sotto la superficie l’esplosione che probabilmente sta già accadendo in modo che non possiamo vederla eruttare in superficie e attirare la vostra attenzione. Vogliono distrarre la vostra attenzione. E se passa abbastanza tempo, voi non sarete più in grado di collegare la causa e l’effetto. Cosa ci dicono in quasi tutti i pezzi che scrivono?

Ci piacciono le nostre decisioni politiche e il modo in cui si manifestano al pubblico. Ci piace inserire un ritardo tra il varo della politica e il manifestarsi delle sue conseguenze. E ci piace che qualcun altro porti il problema alla superficie in modo che il pubblico non ricolleghi ciò che sta accadendo con la sua vera fonte, vale a dire non possa risalire alle banche centrali, e al sistema bancario. Ma questa situazione non è diversa da altre che abbiamo visto, e potrebbe assolutamente essere la messa in scena per predisporre il manifestarsi di un evento da cigno nero.

Un evento da cigno nero è qualcosa che nessuno può prevedere, eccetto che per chi lo ha architettato che sapeva benissimo che sarebbe successo. Ma il pubblico non vede cosa sta succedendo sotto la superficie. Quindi cosa sta succedendo davvero. Le grandi multinazionali hanno prestiti che si rinnovano ciclicamente, che nel gergo finanziario vengono definiti revolver. Non stiamo parlando di questo tipo di revolver. Stiamo parlando dei prestiti revolving, che si rinnovano periodicamente. L’abbandono dell’indice LIBOR consente a queste aziende di assicurarsi liquidità aggiuntiva.

Non è una coincidenza interessante? Questo articolo ci dice: Con il LIBOR in scadenza il 30 giugno, le società con linee di credito revolving negli ultimi mesi hanno trasferito i loro prestiti al sistema SOFR”. Fin qui va tutto bene visto che dovrebbero farlo in ogni caso. Ma il principale benchmark sostitutivo del LIBOR negli Stati Uniti, è il SOFR, e, nel passaggio, molte aziende hanno anche aumentato le dimensioni dei loro prestiti revolver aggiungendovi centinaia di milioni di dollari. Visto che il tasso di interesse del SOFR è inferiore al tasso di interesse del LIBOR, allora questo dà loro un po’ di spazio di manovra per aumentare l’entità del loro prestito. Però tutto questo mi sembra una preparazione per affrontare una grande crisi nel migliore dei modi. Sanno che sta arrivando una gigantesca crisi di liquidità, e si stanno preparando ad affrontarla.

Un conto salato da pagare

Da questa presentazione io mi sono fatto un’idea molto chiara, d’altro canto già lo sospettavo in precedenza, ho visto altre presentazioni del vero in questa direzione, che siamo sull’orlo del più grande botto finanziario mai visto nella storia dell’umanità, stiamo parlando di quadrilioni di dollari, quindi entità talmente gigantesche che sono in grado di spazzare via l’intera economia americana, l’intera economia dell’eurozona e tutte le altre economie in un colpo solo.

Quindi non stiamo parlando di un sistema instabile, stiamo parlando di una bomba a tempo, una bomba nucleare a tempo di tipo finanziario e quindi giustificato ritenere che per nascondere questo evento e il fungo atomico finanziario che ne risulterebbe è necessario che ci siano altri eventi che ci distraggano, che attraggono nostra attenzione, che siano molto coinvolgenti, come possono essere delle guerre per esempio o delle pandemie o cose di questo genere e che tutto questo abbia dietro una regia costante che poi mira anche naturalmente a stabilire chi dovrà pagare il conto, perché poi alla fine qualcuno il conto lo dovrà pagare.

In ogni caso è bene sapere quello che sta succedendo. Fortunatamente per chi si interessa di Bitcoin, Bitcoin offre una ricerca di rimedio anche perché altrimenti non me la sentirei di proporvi uno scenario di questo genere senza darvi delle possibili alternative e chi è nella regione naturalmente capisce di cosa sta parlando e avrà modo insieme a me di vedere ancora meglio, a mano a mano che ci muoveremo, tutto quello che si può fare. Però intanto è importante capire, è importante vedere un po’ più chiaramente quello che sta succedendo. Ok, io ora vi propongo quindi l’intervista con Money.it. Eccola.

Money.it: tutto fuori controllo

[Fabio Frabetti]

Buonasera amici di Money.it, le 18.34 per chi ci segue in diretta in Italia, mentre in Florida lo chiediamo a Roberto Mazzoni che è collegato con noi, che ore sono? Sono le 12.34. 12.34, quindi quasi ora si mangia come da noi alla stessa ora lì?

[Roberto Mazzoni]

Abbastanza, la Florida è un ex Stato della Spagna, collegato alla Spagna, quindi è abbastanza flessibile come orari di pranzo e cena. Ok, ok, ok, ma tu così facciamoci un po’ i fatti tuoi, sei rimasto a un’alimentazione italiana? Rigorosamente. Rigorosamente, ok. Quindi è facile… Si vede.

[Fabio Frabetti]

Si vede il physique.

[Roberto Mazzoni]

Esatto.

[Fabio Frabetti]

Ma è facile trovare, che so, la pasta, le cose, ma…

[Roberto Mazzoni]

Sì, si trova tutto, si trova tutto.

[Fabio Frabetti]

Bene, bene, bene. Quindi un altro motivo per chi vuole andare a abitare in Florida, che come sai, suscita una certa attrazione per il nostro pubblico. Salutiamo Vaino, Mario, Dick e Max, i primi che scrivono in chat. Allora, partiamo Roberto così, da una piccola panoramica che parte proprio dagli Stati Uniti, la sensazione è che attorno alla Casa Bianca Biden, questi ultimi mesi del suo mandato, regni un certo caos, una certa confusione per essere così bravi e poi abbiamo ascoltato nelle settimane scorse anche le parole di Trump, ha fatto molto disputa, che è una storia di cui tra l’altro hai già parlato, della NATO, quindi una sorta di ridimensionamento della NATO o dell’impegno degli americani nella NATO. Ecco, che situazione c’è, quindi lì negli Stati Uniti che poi chiaramente si riverbera nei rapporti anche con l’Europa.

[Roberto Mazzoni]

Beh, chiaramente come hai detto giustamente tu, alla Casa Bianca a questo momento c’è una confusione completa, per qualche motivo non riescono a capacitarsi del fatto che le scelte che hanno seguito finora sono state fallimentari, in particolare sul fronte ucraino, ma anche sul fronte israeliano, perché sta creando un scollamento tra una parte importante dell’elettorato del Partito Democratico, che è sempre stato vicino alla causa palestinese e che comunque ha una grande porzione di popolazione americana di origine arabe, che quindi si trova in conflitto con Biden sulle scelte che sta portando avanti.

Sappiamo che il Michigan di fatto è uno stato in cui Biden probabilmente perderebbe oggi, ed è uno stato essenziale per conquistare la Casa Bianca. In più abbiamo un livello di gradimento che siamo intorno al 30%, forse il 32%, che è il più basso storicamente registrato da tempi immemorabili. Tra l’altro è un livello basso che si registra di solito verso l’ultimo periodo con un Presidente che non è più gradito, come poteva essere George Bush Junior dopo la guerra in Iraq, alla fine del suo secondo mandato, chiaramente gli americani volevano liberarsene, ma neanche lui è riuscito ad arrivare così in basso.

Quindi per Biden è veramente una situazione molto complicata, anche perché il problema ucraino presenta un conflitto diretto politico al Congresso. Trump, che ormai direi si è conquistato la nomination del Partito Repubblicano, è vero che c’è questo avversario, Nikki Haley, che è una guerrafondaia, però ha una serie di problemi che continua a restare in lizza, ma ha perso recentemente nel suo stato di origine a South Carolina, è molto improbabile che possa assestarsi e vincere nelle prossime tappe.

Quindi direi che vediamo che anche i più resti ad accettare Trump nel Partito Repubblicano cominciano ad allinearsi e a dire che sarà lui il candidato per la presidenza in queste elezioni. Quindi Trump ha scelto, secondo me correttamente, il tema dell’immigrazione illegale, su cui centrare gran parte della sua campagna elettorale, in particolare sul fatto che rispetto alla sua gestione, quando vi ricordate aveva costruito il muro, non completato però a buona parte costruito, che gli era stato contestato perché mi sembra che costasse 2 miliardi di dollari, hanno speso più di 80 miliardi solo in contanti se non sbaglio con l’Ucraina, e ne vogliamo spendere anzi 60, quindi il problema non era nei 2 miliardi del muro.

Comunque durante l’amministrazione Trump l’immigrazione illegale era scesa drasticamente e di nuovo Trump, giusto per chiarire, non è mai stato contrario all’immigrazione in quanto tale, infatti durante il suo periodo la quantità di immigrati legali è aumentata. Quello a cui è contrario è il fatto che entrino persone illegalmente, alcune delle quali possono essere spesso anche criminali, che poi finiscono nelle comunità ispaniche oppure di colore negli Stati Uniti e creano problemi, creano problemi anche a livello di disponibilità del lavoro, accesso al lavoro per gli americani.

Quindi è una campagna che è molto sentita dagli americani medi, perché al di là dei numeri che dicono che l’America comunque non è in crisi, continua a crescere, produrre terreno lordo, vediamo che gran parte della crescita del terreno lordo è stata determinata da spese dello Stato, spese da Washington e soprattutto in ambito militare, quindi i soldi che sono stati stanziati in Ucraina, una buona parte sono tornati indietro.

Questo gonfia il risultato economico, però non produce reale ricchezza, perché costruisci oggetti che poi mandi all’estero al fine di distruggere edifici o persone all’estero e non c’è nessun risultato nell’economia locale. Quindi effettivamente noi sappiamo che ci sono numeri di persone che cercano lavoro e che hanno smesso di cercare lavoro, quindi non si riflettono più nel livello generale della disoccupazione, per cui il livello non è altissimo, ma sappiamo che ci sono molte persone che in realtà sono disoccupate.

Quindi c’è una tensione molto forte sul tema dell’immigrazione, sulla questione economica, sull’andamento del Carovita, i prezzi comunque continuano a crescere, anche se l’inflazione non è più così elevata come prima, comunque rimane e i prezzi che sono saliti non sono i discesi, semplicemente salgono meno velocemente rispetto ai mesi precedenti. Quindi Trump ha deciso di scegliere il discorso immigratorio e ha in qualche modo riuscito a far leva sul Parlamento, sulla Camera di Deputati in particolare, affinché blocchino il pacchetto di aiuti all’Ucraina e ad Israele e particolarmente l’Ucraina è importante, in tal modo determinando quindi una situazione di stallo per la NATO, perché la NATO senza i finanziamenti statunitensi e senza gli armamenti statunitensi è finita, non esiste come realtà concreta.

Sappiamo che dall’Europa hanno deciso di mandare i finanziamenti, Francia e Germania sono impegnati a sostenere l’Ucraina per anni a venire, mi sembra forse 10 anni, quindi ci sono delle mosse che cercano di recuperare un po’ per lo meno in immagine un supporto NATO sul fronte europeo per l’Ucraina, ma vedremo quando tornano, mi sembra il 28, tornano da una pausa alla Camera di Deputati se finalmente cederanno e approveranno questo pacchetto, ma è probabile che non succeda, anche perché per Trump l’approvazione di questo pacchetto ha due valenze negative.

La prima è che appunto si mette in secondo piano la questione di migrazione che invece per lui è centrale rispetto a un aiuto verso un paese straniero che non è particolarmente popolare negli Stati Uniti come azione, intendo dire, e al tempo stesso gli si lega le mani, perché questa proposta a distanziamento non è mirata, come dicono dalla Casa Bianca, a risollevare le sorti dell’Ucraina che ormai è condannata da un punto di vista militare, quanto a bloccare l’iniziativa di Trump con l’ora di arrivare alla Casa Bianca, infatti una volta che è stato stanziato 61 miliardi su un periodo di un anno per la Casa Bianca, più soltanto per l’Ucraina e per la guerra in Ucraina, lui non potrebbe ritirarsi dalla guerra prima di un anno, prima di aver speso quei soldi, di conseguenza in realtà è un armo a doppio taglio, sia da un punto di vista politico, sminuire la sua difesa del confine meridionale con il Messico e da un punto di vista politico la base per poi costruire eventualmente un altro impeachment o per comunque legargli le mani su quelle che sarebbero le sue politiche rispetto alla NATO.

Sappiamo che Trump ha sempre detto che secondo lui la NATO ormai aveva fatto il suo tempo, era una struttura obsoleta, non aveva ragione a esistere e se con l’ora dovesse esistere gli europei dovevano pagare di più e gli americani dovevano pagare di meno. Non sappiamo naturalmente come andranno a finire queste elezioni, sarà un anno, gli ultimi 4 mesi credo che saranno sorprendenti in tutti i sensi, gli ultimi 4 mesi di quest’anno, però al momento Trump è avvantaggiato, anche nei sondaggi non lo era stato neanche nel 2016 quando ha vinto contro Hillary Clinton e neanche nel 2020, quindi il fatto che sia già avvantaggiato oggi nonostante tutta la campagna negativa, nonostante tutti i processi, nonostante le condanne più o meno ridicole, lui mantenga un grosso vantaggio.

Vuol dire che in effetti gli americani sono stufati dall’amministrazione Biden, sono stufati delle balle che arrivano a ritmo continuo dalla Casa Bianca e vogliono qualcuno che rimetta in ordine la situazione economica. Che non sarà una cosa facile, naturalmente, però gli Stati Uniti hanno il vantaggio di avere potenziale indipendenza energetica, di avere comunque un’economia grande che può essere riaggiustata togliendo le strutture introdotte dal Partito Democratico e da Biden e quindi ripartire su un percorso diverso e in più naturalmente c’è anche un aspetto finanziario che poi se vuoi ti spiego, che avvantaggia gli Stati Uniti e che invece sta mettendo direi in ginocchio, decisamente l’Europa.

[Fabio Frabetti]

Ecco, Roberto, a proposito anche dell’Europa, nei giorni scorsi non so se hai visto delle dichiarazioni che poi adesso in rete si cerca di un po’ di ridimensionare del Ministro delle Finanze francese, Le Maire, che ha auspicato l’unione dei capitali, ma anche l’utilizzo dei risparmi privati per finanziare gli investimenti dell’Unione Europea e lo stesso Mario Draghi che è stato incaricato dalla Commissione Europea di redigere questo report sulla competitività che presenterà, guarda caso, solo dopo le elezioni europee per finanziare un po’ anche le transizioni, transizione green, transizione digitale e anche lui auspica questa storia dei risparmi privati. Guarda, leggiamo su Politico che subito è scattato in difesa, parlo del quotidiano online Politico, scattato in difesa, dice c’è un pezzo che si chiama “No, Bruno Le Maire non sequestrerà i tuoi risparmi”, però ecco, il progetto quindi è quello di arrivare all’unione bancaria, quindi unione fiscale, unione di capitale, in una situazione molto complicata comunque per il futuro dell’Europa, ecco come valuti tutti questi tentativi europei di in qualche modo cercare di arrivare agli Stati Uniti dell’Europa?

[Roberto Mazzoni]

Ma io direi che è il tentativo di assicurarsi la cabina più comoda, più confortevole nel Titanic che affonda, quindi sicuramente sarà decorativa, sarà piacevole, sarà comoda più che non entra l’acqua e a quel punto finiscono i giochi. Allora è chiaro che per l’Europa, la Banca Centrale Europea ha un singolo obiettivo, che è sempre stato il suo obiettivo dal 1998 quando è stata affermata, che è quello di eliminare la concorrenza a livello bancario, quindi consolidare il sistema bancario all’interno di una sola banca o di pochissime banche che comunque facciano riferimento alla Banca Centrale Europea, secondo il modello sovietico tale quale.

Quindi avere nella Banca Centrale Europea l’unico riferimento per qualsiasi attività di credito, perciò vuol dire chiudere parecchie banche, soprattutto quelle più piccole, regionali, provinciali. Vi ricordo che nella sua Germania quando la Banca Centrale Europea è stata formata sono state chiuse 5.000 banche e la Germania vive della disponibilità di tantissime piccole banche che lavorano con la piccola e media impresa, l’economia tedesca si basa sulla piccola impresa, se non sbaglio più di metà dell’industria è composta da piccole e medie imprese.

Togliendo questo circuito di banche è possibile avere controllo totale e quindi acquisire il controllo anche dei beni, è essenziale, perché l’Eurozona sta andando in picchiata, è evidente, l’Europa ha perso una guerra, sta perdendo una guerra perché ha partecipato attivamente con la Nato a una guerra contro la Russia che sta perdendo e che continua comunque a finanziare e quando si perde una guerra di solito ci sono delle conseguenze importanti e seconda soprattutto il fatto fondamentale di ridurre la disponibilità di circolanti, quindi di prestiti per le piccole e medie imprese consente loro di consolidare l’industria all’interno di piccoli, grandi, pochi, grandi complessi che controllano tutto quanto, quindi la monopolizzazione dell’industria e di nuovo dei beni. Tutto questo in competizione però con il dollaro, in competizione con lo yuan cinese, il modello è quello cinese, quello adottato dalla Cina negli ultimi anni e in effetti l’euro digitale, hanno fatto delle modifiche sull’impianto, adesso è esattamente come il modello cinese, quindi l’euro digitale dovrebbe portarci verso la tokenizzazione, quindi la digitalizzazione di tutti i beni, i quali beni una volta tokenizzati in base alle leggi già vigenti in Europa non sanno più di proprietà delle singole persone, quindi non ci sono neanche i bisogni di confiscarli, sanno già di qualcun altro.

Potremmo entrare nel dettaglio della cosa, hanno scritto anche dei libri recentemente sull’argomento, però il punto fondamentale è cercare di salvare una nave che affonda rubando le sedie delle altre camere e rubando soprattutto la gioielleria sperando che con i gioielli che riescono a prendere si possa fermare il precipizio e porre un rimedio a una situazione economica che è semplicemente disastrosa.

Io credo che questa trasformazione sia iniziata già nel 2017, se voi vi ricordate la grande crisi economica 2008-2009 negli Stati Uniti, 2010-2012 in Europa, ci fu parecchia crisi anche nel mondo bancario, ci fu già un primo ricompattamento del settore bancario con le banche che hanno chiuso e che sono state ricompattate, questo anche negli Stati Uniti, negli Stati Uniti da quando è nata la Federal Reserve nel 1913 sono state chiuse più di 10.000 banche, la banca centrale europea è stata più brava perché dal 1998 nelle 5.000 sono in Germania, quindi sono più veloci, sono più solerti.

Ma dalla grande crisi finanziaria si sono capite due cose, uno che il sistema finanziario era totalmente fuori controllo soprattutto da parte delle banche centrali, le banche centrali non hanno la minima idea di quello che succede nell’ambito che dovrebbero controllare a cominciare dalla Federal Reserve e c’era invece un mercato parallelo gigantesco di dollari chiamato l’euro dollaro.

Il circuito euro dollaro era prevalentemente centrato sui paradisi fiscali così da essere esentasse, da essere fuori dalla visibilità e dalla visione di qualcuno che vuole metterci il naso, che faceva circolare gran parte dell’economia mondiale, quindi che creava i dollari necessari per poter comprare petrolio, per poter vendere merci sul sistema della globalizzazione che si stava consolidando e che quindi alimentava, ha alimentato la crescita della Cina, ha alimentato la crescita dell’Europa nel periodo di crescita e tutta una serie di meccanismi che tuttavia era fuori dal controllo sia della Federal Reserve che della banca centrale europea che è arrivata dopo, sia di tutti gli altri vari banchieri centrali perché trovava il suo vertice sostanzialmente nella City di Londra dove i banchieri internazionali di vecchia data, già più esperti in questa materia, avevano colto l’occasione di una crisi, la famosa crisi del dollaro del 1971, per innestarsi e fornire una loro soluzione alternativa.

Quindi gli Stati Uniti di fatto hanno perso il controllo del dollaro a partire dal 1970 e non l’hanno più riacquisito, tant’è che quando sono venuto qui negli Stati Uniti nel 2008 e ho cominciato a lavorare anche nel settore del real estate, dell’immobiliare, mi capitava di vedere nei mutui che venivano accesi e anche nei corsi che dovevo studiare, mi veniva detto che il tasso di interesse per gli prestiti negli Stati Uniti operato dalle banche negli Stati Uniti era il LIBOR, che vuol dire London Interbank Offered Rate.

Quindi era un indice sviluppato a Londra per decidere quale prestito fare su acquisti immobiliari negli Stati Uniti, a me sembrava bizzarro, ma poi ho capito che in effetti il controllo dell’andamento del dollaro dei reali tassi di interesse sui prestiti del dollaro veniva gestito da Londra.

Con la grande crisi si è capito che il sistema non poteva funzionare, era andato in crisi, quindi doveva essere sostituito da qualcos’altro e via via hanno iniziato ad attaccare il LIBOR, quindi nel 2017 a un certo punto americani, inglesi ed europei sono confrontati e hanno deciso che il LIBOR doveva morire, doveva essere sostituito da un nuovo sistema, un nuovo indice che permettesse di valutare, non basandosi sulle opinioni, perché il LIBOR era basato sulle opinioni, ma basandosi sulla vendita di titoli statunitensi e si chiama SOFR, quindi Secured Overnight Financial Rate e in pratica corrisponde a tasso di interesse imposto dalla Federal Reserve alle banche americane nel fare prestiti una con l’altra.

Quindi, nel 2017, si è deciso che ci sarebbe stata questa transizione, avrebbero abbandonato il LIBOR e avrebbero adottato il SOFR, di conseguenza il dollaro e l’euro dollaro, in prospettiva, sarebbe ritornati sotto il controllo di New York e di Washington, lasciando Londra. Nel marzo 2020, quindi se vi ricordate che cosa è successo nel marzo 2020, è stata dichiarata ufficialmente l’emergenza COVID, e, negli Stati Uniti, hanno contemporaneamente approvato una legge in base al quale le banche americane non saranno responsabili qualora durante il passaggio dal LIBOR al SOFR ci dovesse essere una perdita anche significativa in denaro.

Quindi ora sono schermate dalle conseguenze che naturalmente ci saranno, perché cosa succede? Il LIBOR non è stato soltanto un indice usato per i prestiti bancari, è stato usato per tutto, tutte le operazioni finanziarie nel pianeta si basano sul LIBOR e ci sono contratti sul lunghissimo periodo che si basano sul LIBOR e che nessuno ha usato modificare perché altrimenti farebbero crollare le carte.

Ora bisognerà metterci mano, infatti nel marzo 2020 hanno sganciato le banche americane da qualsiasi responsabilità e conseguenze, lasciandolo quindi eventualmente ad altre. Dopodiché nel gennaio/febbraio 2022, non so se vi ricordate che è successo in quel periodo, se non sbaglio è iniziata l’operazione militare speciale russa in Ucraina, il SOFR, questo nuovo indice è entrato in funzione ufficialmente, quindi è cominciato a funzionare. E naturalmente cosa succede?

Noi abbiamo, se non sbaglio, nel mondo la produttività generale, il prodotto interno lordo nel mondo è di 100 trilioni di dollari. Su questi 100 trilioni di dollari ci sono tutta una serie di prestiti e di giri enormi e sono prevalentemente basati sul sistema dell’euro/dollaro, quindi su prestiti fatti da banche che sono offshore, quindi paradisi fiscali che regolano denaro a beneficio dei vari operatori e poi traggano profitto in termini di interessi, questo basato appunto sull’euro. A questo poi si aggiungono tutti gli strumenti finanziari che sono i vari contratti che si affiancano a questo e che creano un gigante di altri 16 trilioni di dollari. 16 trilioni di dollari che a sua volta si basa poi su un sistema di prestiti che viene valutato intorno al quadrilione di dollari.

Quindi stiamo parlando di una cosa che nel momento in cui viene scossa, già che sta in piedi, è traballante perché è un sistema di furto all’ingrosso che può continuare a vivere soltanto se si ruba sempre di più. Quindi nel momento in cui cominci a cambiare le regole gioche fondamentali, togli la carta alla base del castello delle carte, la possibilità di crollo è molto elevata, tant’è che appunto in America già nel 2020 hanno detto “ok se casa il castello noi ci siamo fatti da parte”. Nel 2022 entra in funzione questo software, di conseguenza tutti cercano di accaparrarsi beni reali tangibili con cui garantirsi la sopravvivenza perché il dollaro, l’euro e tutto il resto della campagna cantante potrebbero andare semplicemente a zero.

Perché capite che con un’economia di circa 100 trilioni e un quadrilione di debiti solo di derivati più tutto il resto, il voto è assicurato nel momento in cui qualcosa inizia ad andare storto, visto che nessuno controlla la situazione, la situazione è totalmente fuori controllo di qualsiasi banca centrale, non importa quello che dicono, sanno che la situazione ormai gli è sfuggita completamente, quindi di nuovo stanno cercando di accaparrarsi la stanza migliore, più confortevole nelle cose. Quindi parte l’operazione militare speciale perché ovviamente la Russia è il paese che al mondo ha più risorse di tutti quanti, quindi fa googlare tanti e di conseguenza è ovvio che potrebbe essere interessante per la Nato per garantirsi rispetto a un crollo, gli Stati Uniti sicuramente erano interessati e la Russia ha detto “no, non ci stiamo, ci dispiace, ma noi preferiamo tenerci la nostra roba”. Questo in estremissima sintesi.

Dopodiché c’è stata una leggera proroga ed è stato prorogato tutto fino a giugno 2023. Cosa è successo nel giugno 2023? Il 4 giugno inizia la famosa controffensiva ucraina contro la Russia, la speranza era che laddove avevano perso al primo giro, ce l’avrebbero magari fatta al secondo giro. Ma la controffensiva ucraina è finita, è andata, ormai è evidente che qualsiasi cosa la NATO faccia non ha nessuna possibilità di vincere, quindi non c’è nessuna possibilità di accaparrarsi le ricchezze della Russia o altre ricchezze in giro per il mondo, ad esempio l’Africa.

Perché anche gli africani ormai non hanno più l’anello al naso, quindi hanno capito come gira il discorso e per quanto non possano sottrarsi completamente, però ad esempio sappiamo benissimo che in Africa c’è una forte diffusione di bitcoin, come pure in alcuni paesi dell’America Latina, quindi incominciano a dire “no no attenzione, noi vogliamo tenerci le nostre cose e non farci fregare un’altra volta”. Ora la prossima scadenza sarà il settembre di quest’anno, entro il settembre di quest’anno il LIBOR deve andare completamente offline, deve sparire, deve essere sostituito completamente dal SOFR e di conseguenza se ci sarà il botto quello potrebbe essere il momento in cui ci sarà il botto, motivo per cui devono portare avanti questa storia dell’Ucraina il più lungo possibile, perlomeno fino a fine l’anno, vedete cosa succede e dopodiché, come succede nel gioco delle musical chairs in America, c’è la musica che suona, ci sono 10 persone che girano con la musica e 9 sedie, quando finisce la musica uno resta in piedi.

In questo caso credo che le persone che girano siano 10 e che le sedie siano 5, quindi ci saranno parecchi che resteranno in piedi e quelli che resteranno in piedi secondo me saranno prevalentemente nell’eurozona, anche perché da Wall Street hanno già capito com’è la fine del discorso e non è un caso che mi hanno lanciato gli ETF, i fondi di investimento quotati in borsa su bitcoin e che si stiano muovendo in altre direzioni.

Si sono già parati come si dice il cosiddetto con la legge del marzo 2020. Il botto potrebbe essere talmente assordante da non avere precedente nella storia dell’uomo. Quindi direi che dal punto di vista europeo prima si sganciano dalla situazione con la Russia, prima cercano di trovare un accordo con i russi per avere almeno qualcosa che li sostenga, che offra un minimo di puntello, meglio è perché più vanno avanti con questa politica demenziale, peggior risultato potrebbe essere.

[Fabrio Frabetti]

Bella questa disamina Roberto, l’Europa sempre con alcuni suoi rappresentanti, tipo Macron, non ha escluso addirittura un intervento militare in Ucraina, mi sembra altamente improbabile, tanto che la Nato subito poche ore dopo ha detto che non ha la minima intenzione. Ma quando mai? La Russia comunque per non sbagliare ha detto se lo fate poi sono cavoli vostri, traducendo insomma molto alla lettera. Questa storia dell’Ucraina ma anche di Israele in tutto questo quadro come si inserisce?

[Roberto Mazzoni]

Si inserisce che siamo di fronte a una situazione di questo genere, ce lo dice anche Putin, Putin parla spesso del golden billion, il miliardo dorato. Il miliardo dorato sarebbero gli abitanti dell’Occidente che fino adesso hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità sfruttando il resto del mondo, che sarebbe il global south, il sud global, ce lo dice lui, poi è un pezzo di propaganda per certi versi perché anche i russi durante il periodo sovietico non è che abbiano fatto niente di diverso, ma adesso la Russia ha un approccio diverso oggettivamente e viene vista sicuramente più positivamente in Africa che non l’Europa e anche rispetto agli Stati Uniti.

Di conseguenza il messaggio è questo, che oggi l’Europa sta rendendosi conto che è finita la festa, che il progetto dell’Eurozona è stato un fallimento, che il progetto politico dell’Unione Europea è stato un disastro, che quelli che erano gli obiettivi di garantire la democrazia in realtà stanno tenendo il prodotto esattamente opposto. Sentivo un’intervista dell’esperto di finanza che ha inventato il Quantitative Easing, Whatever it Takes, quindi quello che poi è stato sposato anche dal nostro Draghi. E lui diceva che si è reso conto che la struttura politica europea è esattamente la fotocopia del sistema sovietico russo, perché c’è un Parlamento che non può approvare leggi, che nomina però un consiglio che è composto da commissari, così come dall’altra parte, il quale poi decide secondo modelli burocratici quello che deve essere fatto e che mira a usare una sola e unica banca centrale, la Banca Centrale Europea, per controllare tutte quante attività, che è esattamente il modello sovietico, esattamente l’impianto sovietico che Deng Xiaoping in Cina ha rifiutato e ha buttato alle ortiche per poter avere lo sviluppo cinese che abbiamo visto negli ultimi decenni.

Quindi è un modello che si è dimostrato totalmente fallimentare, che ha fatto fallire la Russia, che i russi conoscono bene perché l’hanno vissuto, l’hanno implementato e quindi non ci vogliono tornare, immagino, e che non può che portare a un disastro assoluto, irreversibile e da un punto di vista economico senza via d’uscita, non c’è uno sbocco possibile continuando questo tipo di politica.

Il vantaggio di questo tipo di situazione è naturalmente che si distruggerà da solo, così come è successo nell’Unione Sovietica, il punto è in quanto tempo e quale sarà il risultato finale di tale distruzione. La Francia purtroppo per Macron si trova in posizioni decisamente spiacevoli, innanzitutto ha perso gran parte del suo ascendente in Africa, perché sono arrivati i russi e hanno preso il posto dei francesi, li hanno mandati a casa e quindi i francesi che comunque avevano accesso a mettere prime a prezzi assolutamente agevolati, oltre che ad altre risorse che gli facevano conto per tenere in piedi la loro economia, oggi non ce l’hanno più e l’effetto si vedrà sempre di più mano a mano che si va avanti, quindi l’economia francese destinata a cominciare a zoppicare sempre di più. I tedeschi con questa idea fantastica di eliminare, fare tavola rasa del sistema bancario e quindi fare piazza pulita delle piccole imprese, stanno distruggendo l’economia tedesca.

Abbiamo visto che i russi hanno superato la Germania nell’ultima resa conto del fondamentale internazionale, quindi la Germania è in picchiata, l’abbiamo già visto in passato e tra l’altro ci dice Scholz, il cancelliere che è orientato a questo punto su un’economia di guerra, lo dice lui, non lo sto dicendo io, adesso quello che fanno è concentrarsi su creare nuove fabbriche dove costruire nuove armi, come se non fosse già stato un problema in passato per la Germania.

Quindi l’intera Europa si sta spostando verso un’economia di guerra che naturalmente favorisce poi l’imposizione di misure draconiane, tra cui i sequestri, e che non dà niente di buono, non c’è nessuna luce alla fine del tunnel per intenderci. Fortunatamente negli Stati Uniti la situazione è stata abbastanza critica in questi anni da svegliare parecchi americani che si rendono conto che tutti e due i partiti sono problematici, che forse gli Stati Uniti non sono più questo splendido esempio di democrazia che avevano in passato, che tutto sommato anche noi adesso abbiamo un governo sostanzialmente sovietico e che quindi fosse il caso di metterci in mano.

Però per questo hanno deciso di farlo e di concentrarsi su casa propria, cioè il messaggio che dà Trump è smettiamo di andare a mettere in mano, a ficcare il naso in altre questioni che non ci riguardano, mettiamo a posto gli Stati Uniti che ne hanno tanto bisogno. Che è un messaggio che trova la maggiore parte degli americani in favorevole e che quindi anche se Trump non dovesse riuscire ad arrivare alla Casa Bianca, anche se Trump arrivasse alla Casa Bianca e poi venisse ingessato come probabilmente succederà, comunque va avanti perché quello che è importante è che la gente si svegli e che decida di fare qualcosa di diverso. A Wall Street se ne sono accorti e quindi stanno cambiando direzione, hanno lasciato il percorso perdente. Guarda il fatto stesso che si siano inventati queste idee di SOFR che comunque non funziona alla pari del LIBOR, però in compenso offre un vantaggio. Ha centrato l’attenzione sui titoli di stato americani, per cui benché ci sia questa de-dollarizzazione in corso nel mondo, comunque tutti adesso vertono sui titoli stati americani perché diventa una nuova base di questo sistema finanziario, che deve essere in qualche modo tenuto in piedi perché sennò crolla tutto.

In questo modo il dollaro continua ad essere forte e gli Stati Uniti continuano a cavalcare l’onda, magari poi sostituendolo con qualcos’altro, non lo sappiamo, vedremo. È chiaro che questa è una situazione dal punto di vista finanziario che non si è mai vista, che magari non si vedrà mai più perché vedremo come andrà a finire, ma è chiaro che soltanto chi ha un forte coraggio, una forte competenza in ambito finanziario può farcela oggi e non possiamo aspettarci che l’Unione Europea fornisca nessun tipo di indicazione di questo genere perché mi sembra che siamo completamente fuori dal mondo, totalmente scollegati e che il progetto dell’euro digitale sia talmente demenziale da probabilmente non funzionare neanche, perché è al di fuori di ogni grazia di Dio.

Basta pensare alla strategia originale, hanno deciso di troncare la fornitura di gas naturale a basso costo dalla Russia perché volevano andarlo a prendere dalla Nigeria, quella è l’idea, creare una conduttura che dalla Nigeria la porta fino in Europa, ma ti sembra una cosa normale, si fa già fatica a difendere il Cana di Suez e qui entra in gioco Israele naturalmente. È evidente che con la crisi nel Cana di Suez che oggi abbiamo, dove gli Huti che sono dei ribelli armati con armi più o meno fatte in casa, poco di più, stanno tenendo in scacco la più grande marina militare degli Stati Uniti, quella americana, dove comunque Israele che sta facendo cose atroci nella striscia di Gaza non è riuscito a sconfiggere Hamas, anzi non è neanche vicina e sta avviando una guerra contro Hezbollah sul Libano, dove Hezbollah è molto più grosso di Hamas e quindi può fare parecchio male agli israeliani, nel frattempo che è successo?

È successo che si sono fatti avanti i russi, e belli belli hanno detto “noi siamo a favore della causa palestinese”. Bene, piccolo particolare, i russi controllano tutte le basi aeree militari in Siria, che è confinante con Israele e con il Libano, quindi qualora Israele tentasse di entrare in Libano, ops, ci sono i russi che hanno già detto “ma noi questa è una cosa che non ci piace e potremmo anche decidere di intervenire”. È chiaro che questo può essere un escalation notevole ed è anche per questo che la NATO sta cercando di non perdere la faccia, ma credo che da tutta questa vicenda escano malissimo tanto la NATO quanto Israele e il risultato finale è che i paesi che producono il petrolio sono felici perché possono far crescere il prezzo del petrolio, ridurre le estrazioni che per loro erano già costose e ottenere il risultato finale che volevano, ossia vendere meno petrolio a prezzi più cari.

L’Iran naturalmente consolida le proprie relazioni con la Cina e con la Russia, fornendo tecnologia, ottenendo soldi e in generale facendo vedere che ha un’importanza strategica molto più importante, molto più grande rispetto al passato e i russi sono inventati diplomatici che cercano di mettere ordine nella situazione sostituendo sostanzialmente gli Stati Uniti che dal punto di vista diplomatico hanno dimostrato una totale inattitudine. In questo scenario, non voglio fare l’eulogia dei russi, di Putin, però è chiaro che i russi muovessero in modo molto più realistico, molto più efficace rispetto alla NATO che perlomeno è allo sbando, nonostante dal punto di vista militare che ormai è assodato, ma anche e soprattutto dal punto di vista politico, dal punto di vista diplomatico.

Vediamo dall’Europa che si fanno delle advance nei confronti dell’Africa senza prendere contatti preliminari, senza stabilire un accordo, senza stabilire prima che siano interessati a questo progetto che voglio proporre. Gli africani quindi dicono portateci i soldi, però poi il business lo facciamo con i cinesi o con i russi. Quindi dal punto di vista europeo direi che siamo nella situazione peggiore in assoluto.

Washington, e direi soprattutto New York, vogliono riprendere il controllo del dollaro e lo stanno facendo attraverso questo passaggio da LIBOR a SOFR e non è un caso che la Gran Bretagna sia in grave crisi, la più grande crisi degli ultimi 300 anni. Vogliono naturalmente affondare l’euro perché è stato un concorrente del dollaro e quindi perché tenerlo in vita non fa certamente comodo e di conseguenza non si oppongono al fatto che la Germania stia facendo harakiri, di fatto distruggendo il proprio impianto industriale fondamentale che sono le piccole e medie prese e nel frattempo da Bruxelles sono lanciati in questo progetto di demenziale che non ha nessun futuro.

Perciò direi che è importante, io vedo più probabile per i piccoli stati uscire meglio da questa crisi perché più facile è cambiare rotta, cambiare direzione. Vediamo ad esempio nel Salvador i risultati eccezionali dopo il primo periodo di gestione del Presidente Buchele, che è stato riconfermato l’85% dei consensi, quindi un tripudio ed El Salvador sta crescendo notevolmente, è chiaro partendo da un livello disastroso, ma sta fornendo un esempio che viene imitato un po’ dappertutto.

Sappiamo che l’Argentina ha avviato un percorso faticoso, doloroso di trasformazione, vedremo se sembra che si danno già dei risultati interessanti, vedremo quale sarà il risultato sul lungo periodo anche perché non si può decidere dopo pochi mesi come vanno le cose. Per l’Europa direi che serve una leadership nuova che si renda conto che il Titanic sta affondando e che il fatto di avere una stanza più comoda non aiuta.

[Fabio Frabetti]

Passiamo a qualche domanda che è arrivata, cominciamo da Dick Gordon che chiede una domanda, crolla il sistema finanziario preistorico per dare vita al nuovo sistema quantistico finanziario?

[Roberto Mazzoni]

No, il sistema quantistico finanziario non esiste, crescerà un nuovo sistema finanziario, crescerà penso l’importanza di Bitcoin, perché io ritengo che abbiano, non do consigli d’investimento, ma credo che abbiano un’importanza notevole e sarà un nuovo sistema completamente diverso basato su, a questo punto, un nuovo circuito bancario, tutto nuovo.

[Fabio Frabetti]

Sempre un’altra domanda, sempre da Dick, cosa sta succedendo a Bitcoin? Abbiamo visto salire di valori in queste settimane, che sta accadendo? Ricordiamo anche il tuo progetto poi legato a Bitcoin.

[Roberto Mazzoni]

Bitcoin si sta consolidando, sta riconquistando il proprio valore reale, perché era sottovalutato, quindi l’ascesa dovrebbe continuare. C’è stato questo passo importante del lancio degli ETF, quindi questi fondi, sono 11, che sono appuntati in borsa e che sono basati su Bitcoin, che ha introdotto un ingrediente importante, vale a dire riconoscimento ufficiale di Bitcoin da parte del governo statunitense, perché benché non sia ancora una valuta ufficiale, anche perché negli Stati Uniti non c’è interesse a promuoverla, si tengono dollaro a quel momento.

Il fatto che abbiano autorizzato questi fondi, l’importante è che hanno raccolto quantità record di denaro dal mercato, di fatto consolida Bitcoin come una realtà. Nessuno può sognarsi domani, senatore o governatore, di renderla fuori legge. E questo, siccome dall’impostazione finanziaria americana dipende poi tutto il resto del mondo, credo che si spalmerà anche altrove.

Di conseguenza credo che sarà improbabile, anche se ci proveranno, per la Banca di Stata Europea e per l’Unione Europea rendere Bitcoin illegale. E se anche lo facessero non riuscirebbero a fermarlo, ma credo che sia poco probabile che lo facciano a questo punto. In più abbiamo naturalmente una crescita, questo facilita anche una crescita notevole di quello che è l’ecosistema intorno a Bitcoin, quindi tutti quei protocolli, quelle tecnologie aggiuntive che rendono Bitcoin più sicura, il trasferimento di denaro su Bitcoin meno identificabile, quindi maggiore privacy.

In più aggiunge tutti quegli strati di pagamento sulle piccole transazioni che oggi con Bitcoin non sono così pratici, vengono risolti da alcune tecnologie alternative come Lightning Network, che sono altre tecnologie che stanno arrivando, proprio per trasformare il sistema in qualcosa che possa sostituire tutto il resto, quindi il circuito Visa, piuttosto che il sistema bancario, oltre che sostituire il circuito delle banche internazionali, delle banche centrali e quello già stato sostanzialmente sostituito.

Quindi direi che è un buon giorno per Bitcoin e che chiunque non si sia ancora interessato consiglia di interessarsi caldamente perché sta diventando un elemento centrale dal punto di vista politico, abbiamo visto appunto anche negli Stati Uniti diversi governatori, lo stesso Trump si è pronunciato contro il dollaro digitale, non si è pronunciato a favore di Bitcoin, ma De Santis piuttosto che altri hanno già fatto dei pronunciamenti diretti a favore di Bitcoin.

E in più vediamo da parte di diversi stati negli Stati Uniti l’approvazione di leggi che tendono a dare la possibilità allo Stato di generare valute locali, quindi di adottare valute locali che potrebbero essere il dollaro d’argento, piuttosto che Bitcoin abbinato al dollaro, cose di questo genere. In questo modo, pur mantenendo il dollaro come ossatura fondamentale, perché è difficile da smontare, lo Stato diventerebbe più indipendente rispetto a Washington, tanto hanno capito tutti che la Federal Reserve ormai ha perso il controllo, quindi tanto vale che se lo prendano i singoli stati e diventerebbe quindi possibile anche per il singolo Stato gestire in modo più efficiente la propria economia.

Noi sappiamo che ci sarà uno spostamento di quella che è la ricchezza all’interno degli Stati Uniti, vediamo che lo Stato di New York sta precipitando come, diciamo, giro economico, come posto dove stare, dove vivere e dove avere un’azienda produttiva e sempre di più vediamo le aziende che si spostano altrove, Texas, Florida o altri Stati che siano più favorevoli, meno tassazione, meno regole, meno complicazioni, meno stupidaggini e questo porterà inevitabilmente a una ridistribuzione.

L’abbiamo già visto anche nell’assetto generale della Federal Reserve, la Federal Reserve è composta a 12 banche centrali, diciamo più che banche centrali, filiali negli Stati Uniti, e fino a poco tempo fa il grosso del peso era a favore di New York e San Francisco, il che ha favorito la crescita della Silicon Valley. Oggi si sta spostando di più verso la parte centrale degli Stati Uniti, quindi il denaro dovrebbe rifluire verso il centro, il che appunto favorisce quello che può essere anche la base elettorale di Trump.

In Europa io vedo uno spostamento verso l’Europa dell’est, hanno vinto i russi, quindi saranno la forza trainante secondo me da un punto di vista politico-economico per il futuro europeo, essendo diventati in buona sostanza l’interlocutore per i cinesi, anche nei confronti dell’Europa, perché il problema fondamentale è questo, ho sentito per esempio anche un’intervista di Putin recentemente con Tucker Carlson, le dichiarazioni che arrivano dalla Cina eccetra, la posizione degli Stati Uniti tutto sommato è comprensibile sia per Putin che per Xi Jinping, perché gli Stati Uniti sono dei leader che vogliono mantenere la posizione di leadership e quindi cercano in qualche modo di mettere il bastone tra le ruote ai loro avversari.

Quindi lo capiscono e vedono anche una certa però una certa continuità, seppur demenziale,  che speriamo non continui così naturalmente perché non è il caso, però c’è una certa prevedibilità e rimane il fatto che gli Stati Uniti sono una nazione potente, rimangono una nazione potente sia in termini di demografica, di quantità di persone che ci vivono, di risorse naturali, di capacità produttiva, di potenza finanziaria.

La percezione dell’Europa invece è che sia un’entità che gioca al di sopra le proprie possibilità, tirandosela alla grande, che però tuttavia non è affidabile perché non può decidere autonomamente in materia militare, perché deve dipendere da Washington, non può decidere autonomamente in materia finanziaria perché l’euro non ha funzionato granché, abbiamo visto che lo yuan cinese ha sostituito l’euro come seconda valuta di scambio internazionale, il che è tutto dire. In aggiunta a tutto questo, dal punto di vista di parecchie nazioni africane, c’è anche un certo ricordo del periodo coloniale che non è proprio luminoso. Di conseguenza l’Europa viene vista un po’ come “bah, cosa vogliono fare questi, dove vogliono andare”.

E come entità complessiva non aggiunge nessun valore ai singoli stati, per esempio secondo me l’Italia potrebbe ricavare risultati molto migliori se facesse dei trattati diretti o se trattasse direttamente con gli interessati di altre nazioni. Quindi io direi che il progetto europeo è decisamente arrivato al capolinea.

Negli Stati Uniti vedremo una crescita della indipendenza dei singoli stati che però è già sancita nella Costituzione, il governo di Washington è totalmente anticostituzionale sia come dimensioni che come realtà e come funziona, quindi nel momento in cui viene smontato e credo che Trump possa aiutare in tal senso, sia credibile. Sta già lavorando in tal senso per smontare l’importanza del governo centrale e quindi anche poi alla fine le sue dimensioni, e questo sia solo una cosa positiva e alla fine gli Stati Uniti sperano di tornare a quello che erano 80 anni fa, 100 anni fa, 150 anni fa, quando appunto gli stati avevano gran parte del potere e Washington faceva semplicemente da arbitro.

Per l’Unione Europea il discorso è opposto, i singoli stati dovrebbero muoversi indipendentemente secondo me.

[Fabio Frabetti]

Poi c’è Sonia, dice “negli USA cosa pensano delle proteste degli agricoltori in Europa, cosa ne pensa Wall Street?”.

[Roberto Mazzoni]

Negli Stati Uniti c’è un certo seguito, non tantissimo, però sono seguiti con affetto. Gli americani sono favorevoli a queste proteste, perché in certo senso vivono una situazione simile, hanno vissuto, anche se non così drastica, però è chiaro che si sta andando verso una direzione dove si vuole sostituire big farm, i grandi complessi industriali che possiedono grandi appezzamenti di terreno e che producono cibo spazzatura, rispetto alla produzione individuale, perché anche negli Stati Uniti le piccole e medie imprese sono importantissime come quantità e come peso nel prodotto interno lordo e sono secondo me in crescita. C’è molta simpatia in questo senso. Qual era l’altra domanda?

[Fabio Frabetti]

Era la domanda su cosa ne pensano gli agricoltori, scusa, in America, degli agricoltori, della protesta degli agricoltori.

[Roberto Mazzoni]

E poi c’era un’altra cosa, o no?

[Fabio Frabetti]

E cosa ne pensano a Wall Street. A Wall Street, ok, mi ero perso quello.

[Roberto Mazzoni]

Allora a Wall Street stiamo assistendo a una trasformazione, bisogna riconoscere una cosa, Wall Street probabilmente contiene i ladri, ospita i ladri più grandi del pianeta, ma sono i ladri più grandi, non c’è dubbio. Quindi si rendono conto quando stanno rubando troppo in una direzione devono cambiare. Tutto il progetto della verde, economia verde, il Green New Deal, eccetera, eccetera, che sembrava una grande cosa, si sta fortemente ridimensionando. Hanno capito che non è popolare, non riescono a fare soldi, non sta funzionando e bisogna riconoscere gli americani il pregio di non tutti.

Per la Casa Bianca proprio non funziona così, ma diciamo nell’economia, Wall Street in particolare, quando vedono che qualcosa non funziona fanno in fretta a mollarlo, a cambiare direzione. Oggi vediamo Wall Street che è soprattutto concentrata appunto sull’aspetto finanziario, una forte enfasi su Bitcoin, è veramente notevole, stanno facendo campagne pubblicitarie su vastissima scala, stanno comprando tutti i Bitcoin su cui possono mettere le mani, che non sono tantissimi, però stanno svuotando i vari fallimenti, i vari conti Bitcoin che sono stati sequestrati dallo Stato, cioè stanno incamerando tutto quello che c’era disponibile, anche perché i privati non vendono facilmente, proprio per posizionarsi al meglio su quello che si aspettano essere un nuovo trend di salita.

In più c’è forte enfasi su quella che è l’intelligenza artificiale e questo porta attualmente denaro, in questo caso di nuovo non necessariamente Silicon Valley perché vediamo altre fabbriche costruite in Texas e altri posti, però quello trascina la trasformazione e perciò stanno mollando quello che può essere il Green New Deal abbastanza, continuano a parlarne, ma non è più così interessante, perché hanno capito che non funziona granché, anche perché gran parte delle materie prime necessarie per questo tipo di impianti vengono da Cina e oggi la parola d’ordine anche di Wall Street è disimpegnarsi rispetto alla Cina, disinvestire, di conseguenza è ovvio che la direzione deve essere opposta. Quindi io credo che l’Europa si stia muovendo con un ritardo di almeno un anno, un anno e mezzo rispetto a Wall Street e questo di solito costa caro perché vuol dire che arrivi quando ormai appunto le sedie sono già occupate.

[Fabio Frabetti]

Volevo poi chiederti anche relativamente a… si è letto in Italia di questo informatore che è stato scoperto sul caso dei Biden, questo informatore che avrebbe raccontato delle falsità sulla storia della corruzione dei Biden in Ucraina. Ecco, effettivamente si ridimensionano quindi le accuse nei confronti di Biden perché in Italia è stata data una certa enfasi a questa notizia.

[Roberto Mazzoni]

Ma guarda, le accuse nei confronti dei Biden erano più che altro, sono sempre state abbastanza una specie di campagna politica per indebolire le sue immagini. È evidente che l’impeachment non ci sarebbe mai stato, di conseguenza il fatto che questo sia venuto meno, questo particolare testimone non cambia niente nella situazione. Infatti non mi sembra nemmeno che a parte i soliti noti, i soliti mainstream che stanno fallendo clamorosamente ne hanno parlato un pochino, non ha avuto particolare seguito, non è importante.

Oggi il tema centrale rimane l’opposizione della Camera rispetto al piano di investimento su Israele e sull’Ucraina perché tocca la sensibilità degli americani. Sicuramente Trump rimane il protagonista nella questione generale del ciclo delle notizie americane. Hanno fatto un’indagine su Biden per stabilire come mai avesse i documenti riservati, vi ricordate l’hanno fatta su Trump, e quindi l’hanno dovuta fare anche su Biden.

Hanno trovato documenti riservati un po’ dappertutto, nei suoi uffici, a casa sua, nel garage. Il pubblico ministero che era incaricato di portare avanti questa indagine, quindi il magistrato accusatore che doveva costruire il caso contro Biden, ha deciso di non procedere perché Biden non può andare sulla sedia dei testimoni, non può andare a testimoniare perché ha una memoria fallace, quindi non si ricorda le cose anche importanti.

Inoltre proprio per la sua situazione fisica, mentale, non è in grado di poter proteggere i documenti riservati. Non ci si può aspettare di dargli documenti riservati aspettandosi che poi dopo ne abbia cura. Questa è una dichiarazione del fatto che Biden non è in grado di intendere volere, sintetizzandola molto, e per un presidente questo è un problema. Quindi, se volessero, al Congresso potrebbero a questo punto richiamare un altro articolo di costituzione che prevede appunto la sostituzione di un presidente incapace senza dover ricorrere all’impeachment che è una procedura molto più complicata e che richiede appunto di trovare testimoni.

Non lo stanno facendo perché poi non avrebbero la maggioranza dei voti al Senato e quindi non arriverebbero comunque all’obiettivo, ma direi che questo secondo elemento è molto più forte rispetto alla questione familiare, delle eventuali corruzioni e tutto quello che c’è collegato all’Ucraina perché questo è stato attestato da un magistrato americano ed è nero su bianco, non c’è bisogno di niente altro.

Quindi se volessero assicurare i voti potrebbero silurare Biden domani, non lo fanno perché si ritrovano con Kamala Harris e che è addirittura peggio, quindi dovremo aspettare fino a maggio, giugno per capire chi il partito democratico effettivamente candiderà alla presidenza del 2000 di quest’anno, di queste elezioni, perché è probabile che non sia Biden, ma non sappiamo ancora chi sarà.

[Fabio Frabetti]

Ultima domanda, sul dollaro digitale ci sono novità?

[Roberto Mazzoni]

Sì, Trump ha detto che non lo vuole, è stato dichiarato illegale in Florida ufficialmente. In Florida non lo useremmo e direi che anche la Federal Reserve l’abbia buttato alle ortiche come idea. Faranno fare l’equivalente però privato da parte delle principali banche americane, come JP Morgan, Wells Fargo, Bank of America. Ciascuna di esse avrà i propri dollari digitali che verranno poi in qualche modo coordinati dalla banca centrale, la Federal Reserve, ma non sarà un progetto federale gestito dal centro. Questa sembra essere ormai la direzione, ed è qualcosa per esempio che abbia spiazzato anche la Banca Centrale Europea, perché a questo punto la Banca Centrale Europea non sa come innestarsi, perché il modello della Banca Centrale Europea è di avere una banca centrale che elimina tutte le banche al di sotto, invece il modello americano è quello di eliminare un po’ di banche più piccole, ma mantenere un discreto gruppo di banche grosse che a quel punto diventano ancora più grosse e possono avere maggiore presenza a livello internazionale.

Siamo nella classica situazione degli squali che mangiano altri squali, ed in questo momento gli squali più grossi sono a Wall Street, non c’è nessun dubbio.

[Fabio Frabetti]

E questa è un’ulteriore informazione che ci dai, una domanda proprio al poto finish di Gaspare, gli USA riusciranno a distruggere il cosiddetto euro, aspettiamo l’avvenimento con fiducia?

[Roberto Mazzoni]

Non c’è bisogno, ci pensa già la Banca Centrale Europea. Negli Stati Uniti c’è un vecchio generale israeliano che disse “quando un nemico sbaglia, lascialo continuare”, quindi non devo fare niente, ci pensano da Bruxelles.

[Fabio Frabetti]

Io vi ringrazio molto Roberto Mazzoni, ricordando il suo sito mazzoninews.com e caro Roberto grazie come sempre della tua disponibilità e gentilezza, ci vediamo il mese prossimo. Arrivederci.

[Roberto Mazzoni]

A presto.

Roberto Mazzoni

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