Pericolo Harris – MN #286

Facciamo una breve pausa sulla serie mini serie storica che abbiamo iniziato sull’Impero per dare un contesto di attualità che si collega e che ci fa capire meglio come questa prospettiva storica si realizza nel presente e quali sono gli eventi che ci aspettano nell’immediato futuro. Per questo video vi farò vedere un breve video tradotto di introduzione sulla situazione politica fatto da un imprenditore. È un imprenditore che ha sviluppato un software per gestione aziendale e che fornisce anche consigli di investimento perché consigli di investimento fa formazione su ambito finanziario e su quello che potrebbe essere situazione economica complessiva.

Comunque è interessante perché tra i vari video che ho visto sull’argomento è quello realizzato meglio più sintetico che fornisce un quadro più completo. Una cosa interessante da notare è che il giorno dopo la nomina ufficiosa che poi era già ufficiale di Kamala Harris come nuovo candidato a presidenziale per il Partito Democratico già in tutti gli Stati Uniti c’erano cartelli ovunque pubblicitari, volantini, manifesti, documentazione promozionale. Questo ci fa capire che la decisione di mettere Kamala Harris in campo non è recente perché questo tipo di cose richiede tempo.

Bisogna avviare la tipografia, ordinare la carta, distribuire tutto questo materiale in giro per gli Stati Uniti, avere qualcuno che lo appende o prenota gli spazi pubblicitari e tutto il resto. Quindi c’è chi sostiene che sono già mesi che avevano deciso di insediare Kamala Harris al posto di Biden e direi che i fatti lo confermano. In un certo senso l’attentato di Trump doveva essere l’elemento scatenante di questo evento, cosa che comunque è successa ma è successa in modo diverso da quello che si aspettavano.

In ogni caso, è chiaro che la decisione di selezionare Kamala Harris c’è già da tempo, già da molto tempo e avevano già fatto una serie di valutazioni. Quello che dovevano ancora decidere era chi fosse il vicepresidente. La scelta su Tim Walz probabilmente è caduta una volta che l’attentato a Trump in Pennsylvania è fallito e quindi hanno scelto quella direzione piuttosto che un’altra. Però queste sono illazioni perché non abbiamo informazioni dirette e non abbiamo modo di confermarle. In ogni caso quello che oggi abbiamo è una candidata presidenziale Kamala Harris per il Partito Democratico con un candidato alla posizione di vicepresidenza che è Tim Walz.

Tim Walz è un politico abbastanza poco conosciuto, è l’attuale governatore dello Stato del Minnesota. Tra i vari governatori in lizza per poter salire al podio non era neanche nominato, non l’avevo mai sentito nominare. Ma probabilmente quello che noi stiamo osservando è una situazione di questo tipo. Kamala Harris, come abbiamo già visto, è l’alter ego di Hillary Clinton. Hillary Clinton che non è particolarmente gradita da Barack Obama perché rappresenta l’altro filone forte del Partito Democratico, se vogliamo il nuovo filone del Partito Democratico. Non perché Barack Obama sia meglio, ma semplicemente è diverso.

Quindi Barack Obama ha consentito di avere Kamala Harris come candidato eliminando Biden perché ci sono due possibilità, o viene eletta e comunque mantenga la presidenza e a quel punto Obama ha già degli suoi uomini nella Casa Bianca e può avere la sua influenza. Quello che mi sembra di capire è che Hillary Clinton è soprattutto interessata agli affari esteri, quindi alle attività verso l’esterno, le guerre, mentre invece Barack Obama è più interessato verso l’interno. E lo vedremo meglio nel prossimo video. Ma nel caso in cui Kamala Harris fallisse, finalmente Barack Obama si libera della Clinton una volta per tutte e, a questo punto, mette in campo qualcun altro più vicino alle sue intenzioni, come potrebbe essere Gavin Newsom, il governatore della California o qualcun altro, uno dei vari governatori più famosi nel contesto democratico oppure addirittura qualcuno ancora diverso.

Quindi questo ci fa capire che il Partito Democratico arriva a questa elezione un po’ tirato per i capelli, vale a dire si gioca tutto per tutto e quindi la fazione di Hillary Clinton sa che non avrà un’altra occasione e se deve fare quello che vuole fare o se vuole fare quello che desidera fare deve prendere delle misure drastiche, deve fare in modo che Kamala Harris venga a qualsiasi costo. E questo direi che è uno scenario abbastanza evidente, anche perché non appena è partita la campagna di Kamala Harris l’attentato di Trump è sparito, non se ne parla più, è come se non fosse neanche successo e la forza, la macchina della propaganda è al lavoro 24 ore su 24 su tutti i fronti contemporaneamente per spingere la candidatura di Kamala Harris che fino a poco tempo fa veniva considerata praticamente un peso, una palla al piede per Joe Biden. Quindi questo ci fa capire come funziona il Partito Democratico, ci fa capire quello che è la posta in gioco in questa elezione e ci fa capire che appunto non si fermeranno davanti a niente pur di farle leggere. Un’altra cosa interessante è che Biden ha parlato per primo alla convention di Chicago, la convention del Partito Democratico. Questa è stata un’ulteriore umiliazione perché di solito al presidente si lascia il discorso finale, parla in fondo, prima parlano tutti quelli meno importanti, di solito funziona così. Questo vale anche per le convention ad affari, il personaggio chiave, il personaggio importante non parla per primo.

Quindi l’hanno fatto parlare per primo giusto per dare un commiato, dopodiché l’hanno spedito in vacanza e non si vedrà mai più, direi. La cosa interessante che vedrete nel video di sintesi che vi proporrò tra poco è che tutte le persone che criticano Kamala in questo video, e che la criticavano fino a poco tempo fa, sono tutte persone o del Partito Democratico o molto vicine al Partito Democratico, sostenitori di Biden, sostenitori diciamo di quella che è la linea del Partito Democratico.

Quindi non stiamo parlando di oppositori che attaccavano Kamala anche perché sul fronte repubblicano Kamala era sostanzialmente assente, perciò non c’era motivo di dedicarvi particolare attenzione. Quindi notate la differenza tra prima e dopo. Si parla nel video anche di Bidenomics che sarebbero le misure economiche di Biden e dei relative risultati piuttosto deludenti che ci vengono pubblicizzati come miracolosi mentre la gente non riesce più a fare la spesa, fatica a fare la spesa, a pagare l’affitto, a pagare il mutuo e gli americani hanno raggiunto un livello record di indebitamento sulle carte di credito. Il numero di persone che hanno smesso di pagare le carte di credito è esploso e vedo anche un aumento dei foreclosure (pignoramento), quindi delle situazioni in cui le persone non riescono più a pagare il mutuo e la banca deve riprendersi la casa. Nel video si parla anche di imposta di reddito su reddito statale. Negli Stati Uniti c’è un’imposta su reddito federale che viene imposta dal governo degli Stati Uniti. Poi ogni singolo Stato se vuole può aggiungere una propria imposta. Quindi si tratta di una doppia imposta da dove viene richiesta. In Florida ad esempio non esiste, mentre invece in California c’è ed è piuttosto salata anche nello Stato di New York.

Quindi la differenza del carico fiscale tra la California e New York e la Florida è enorme perché è come se uno pagasse metà delle tasse e in questo video si parla della situazione naturalmente del Minnesota. Sia Kamala Harris che Tim Walz, e questo è un fatto anche importante, non hanno mai lavorato al di fuori dello Stato. Hanno sempre lavorato per qualche tipo di lavoro pubblico. Lei è stato un avvocato, poi procuratore dello Stato e poi politico, lui è stato un insegnante e poi è diventato un politico. Quindi non hanno proprio idea di quello che sia la realtà di un’azienda, del mondo del lavoro, non ci sono mai stati e non hanno nessun tipo di affinità per quel tipo di situazione. Si parla anche di luna di miele e per questo si intende negli Stati Uniti un periodo in cui il pubblico americano è favorevole o è condiscendente nei confronti di un candidato politico appena eletto oppure di una persona la cui candidatura è appena stata espressa, quindi una persona che è appena stata nominata.

Gli dà il tempo di ambientarsi, di orientarsi, di farsi conoscere e mantiene diciamo una mente aperta, una certa positività. Questo per quello che si riferisce ai sondaggi anche. Naturalmente i sondaggi negli Stati Uniti sono una cosa da prendere con le pinze, abbiamo visto che sono stati quasi sempre sbagliati, quindi non vi attribuirei troppa importanza, tuttavia ci danno un segnale perlomeno di dove spinge la propaganda, di qual è il tipo di messaggio che ci vogliono far arrivare. Il Midwest che viene menzionato sempre nel prossimo video è la regione centrale degli Stati Uniti storicamente agricola e tradizionalista con l’eccezione di alcuni stati come il Minnesota che sono sotto controllo del Partito Democratico. E ora vi propongo il video di sintesi. Eccolo.

Le vere intenzioni di Harris e Walz, e dei loro padroni

[RJ Stephens – fondatore di SnapForce]

Dopo l’ultimo fine settimana, abbiamo alcuni cambiamenti in corso nella politica presidenziale, che fanno trapelare le posizioni di politica economica proposte dalla coppia Harris-Walz. La loro piattaforma economica ufficiale dovrebbe essere rilasciata nei prossimi giorni. Ma già ne conosciamo gli elementi fondamentali che includono alcune idee assolutamente stupide e radicali. alcune delle quali provengono direttamente dal libro 1984 di George Orwell. Ma due delle loro proposte politiche, in particolare, riguardano l’inflazione, e dovete assolutamente conoscerle. Kamala Harris le sta proponendo apertamente ai suoi comizi.

E promette di attuare tali cambiamenti il giorno stesso del suo insediamento alla Casa Bianca. Abbiamo le registrazioni, e lasciate che vi dica che dev’essere andata fuori copione, perché ha detto anche cose di cui i media non hanno parlato, ma che probabilmente vengono direttamente dal World Economic Forum. Si tratta di qualcosa di piuttosto aberrato, a cui non crederete nemmeno voi a meno di vedere la registrazione che vi mostreremo. Abbiamo quindi Kamala Harris, il vicepresidente che è più impopolare nella storia degli Stati Uniti, più antipatico persino di Dick Cheney, il che è tutto dire. Quel Dick Cheney che ha sparato in faccia a un uomo e poi si è fatto chiedere scusa dalla vittima. Lo stesso Dick Cheney che è  stata la mente dietro la guerra al terrorismo e all’invasione dell’Iraq: un vero e proprio guerrafondaio. Eppure, persino Dick Cheney risultava più popolare di Kamala Harris, quindi ditemi cosa diavolo sta succedendo. Com’è possibile che questa signora, improvvisamente, riesca a riempire gli stadi di persone che la sostengono e dicono di amarla, come la fazione dei cosiddetti uomini bianchi per Kamala. Sto sognando oppure sta succedendo davvero? Per dirla semplice, è una pura messa in scena. Si tratta di una gigantesca truffa, un’operazione di guerra psicologica. Nelle ultime due settimane, i mass media hanno messo in atto una massiccia campagna di manipolazione dell’opinione pubblica, al fine di ridipingere la nostra percezione di chi sia questa donna, di chi sia veramente Kamala Harris. Purtroppo, per loro, tuttavia, la verità non è facile da cancellare. Guardate cosa dicevano della Harris prima che Biden si ritirasse.

[Giornalista ABC news]

Dicono che hai il più basso ìndice di gradimento di qualsiasi vicepresidente.

[Kamala Harris]

Ci sono anche sondaggi che dicono che ho un ottimo indice di gradimento.

Speaker 4

Harris non piace agli elettori che fanno la differenza. Quanto pesa Kamala Harris su Joe Biden?

[Jonah Goldberg – direttore responsabile di The Dispatch]

È un grosso problema. Penso che sia stata la peggiore decisione politica di Biden.

[Commentatrice]

Ci sono molte ragioni per cui non piace.

[celebrità televisiva]

L’ìndice di gradimento di Kamala Harris è ora al 28 per cento, che è un minimo storico per qualsiasi vicepresidente moderno.

[Joe Scarborough]

Stiamo sentendo dai media mainstream, una testata dopo l’altra, un settore dopo l’altro, che Kamala Harris è il peggior vicepresidente che si sia mai visto, il peggior politico che si sia mai visto.

[Don Lemmon – commentatore CNN]

Il vicepresidente non si vede mai. La gente mi chiede, e sono sicuro che lo chiedono anche a te, dov’è il vicepresidente. Abbiamo l’impressione che quando si mostra in pubblico appare impreparata.

[RJ Stephens – fondatore di SnapForce]

Prima di andare avanti, e chiederci se l’opera di riposizionamento sta funzionando. Se sta guadagnando terreno nei sondaggi, e lo vedremo tra un minuto, dobbiamo dare un’occhiata a cosa accadrebbe se Kamala e Walz dovessero vincere a novembre. Cosa accadrebbe da un punto di vista economico? Cosa si propongono di fare? Nel caso di Kamala, potremmo aspettarci che proponga la Bidenomics, come ha fatto negli ultimi quattro anni, dicendoci che le sue politiche e quelle di Biden siano state la cosa migliore mai inventata dopo il formaggio svizzero. Ma scopriamo che non è così. Ma prima, vediamo il suo vicepresidente, Walz, un vero gioiello. È il governatore del Minnesota, quindi sappiamo esattamente in cosa crede. I media lo hanno presentato come un tipico papà del Midwest, un unificatore. Ci dicono che è il classico americano medio e tranquillo. Ma ditemi voi se questo è un uomo moderato. Guardate questa immondizia e ascoltate attentamente.

[Tim Walz]

Dobbiamo opporci. Non possiamo garantire alcuna libertà di parola sulla disinformazione, sull’incitamento all’odio ed in particolare sulla nostra democrazia.

[RJ Stephens – fondatore di SnapForce]

Ecco alcuni fatti sul governatore Walz. Ha aumentato l’aliquota dell’imposta sul reddito del suo stato al 9,8%. Voleva alzarla ancora di più, ma ha incontrato opposizione nel parlamento del Minnesota. Si tratta di un’aliquota che si colloca ai livelli della California. Una delle aliquote fiscali più alte dell’intera nazione. Poi ha imposto quella che lui chiama la super tassa su chiunque investa più di un milione di dollari. Questo tizio è una vera perla.

Non crede nei diritti di proprietà o nel capitalismo. Non possiede nulla, non possiede azioni, non possiede obbligazioni, non ha mai comprato un solo pezzo di proprietà in tutta la sua vita. Sotto il suo mandato, il Minnesota ha perso più posti di lavoro negli ultimi anni di quasi tutti gli altri stati dell’unione. Gli unici posti di lavoro aggiuntivi che il suo stato ha visto sono nell’assistenza sociale e nell’assistenza sanitaria, entrambi finanziati dal governo. Walz è un vero socialista e si definisce tale. Non sto usando la parola a caso come peggiorativo. Ecco chi è il compagno che Kamala Harris ha scelto per la sua campagna elettorale. Qualcuno a cui non vorreste affidare nemmeno la gestione di un fast food, tanto meno il nostro debito nazionale di 35 trilioni di dollari. E ora che abbiamo un po’ di background sulla sua filosofia economica, cosa possiamo dire di Kamala? Lei non vuole più la Bidenomics e ammette che è stata fondamentalmente un fallimento totale, visto che, come lei stessa dice, dopo quattro anni non sono ancora riusciti a gestire l’inflazione ed i prezzi al consumo sono ancora alle stelle. Quindi la sua risposta è di ampliare ancora di più il potere del governo e la dimensione delle strutture pubbliche. Guardate.

[Kamala Harris]

La nostra economia sta andando bene sotto molti punti di vista, ma i prezzi della spesa quotidiana, come i generi alimentari, sono ancora troppo alti. Voi lo sapete ed io lo so. Quando ero procuratore generale, ho combattuto contro la manipolazione illegale dei prezzi. E quando sarò presidente, dal primo giorno sarà una priorità lottare per abbassare i prezzi. Affronterò le grandi aziende che gonfiano i prezzi con mezzi illegali. Prenderò di mira le grandi aziende, che sono proprietarie di molti immobili, e che aumentano gli affitti in modo ingiusto a discapito delle famiglie che lavorano.

[RJ Stephens – fondatore di SnapForce]

Ora, dovete rendervi conto che è un’amica intima di Gavin Newsom. Sono pappa e ciccia. Mi dicono che ha intenzione di utilizzare il copione economico già usato in California ed espanderlo a livello nazionale. Si parla d’imporre un salario minimo di 20 dollari all’ora, a livello nazionale. E qual è la sua soluzione per l’inflazione? Controllo degli affitti e blocco dei prezzi, una politica dannosa che avrebbe conseguenze devastanti per l’economia. Ogni volta che il governo cerca di interferire con il mercato, lo rovina. Il controllo degli affitti produce conseguenze persino peggiori. Impedirà a qualsiasi giovane imprenditore o persona ambiziosa di avere successo nel settore immobiliare. Se aveste intenzione d’investire in una proprietà multi-famigliare, sistemarla, aumentare gli affitti e farla rivalutare per chiedere un nuovo mutuo esentasse con cui rifinanziarla, e meglio che ci ripensiate. Ma la proposta più imbarazzante che ha fatto è stata ieri a un comizio in Pennsylvania, quando ha rubato la promessa già fatta da Donald Trump di non tassare più le mance. Rendetevi conto che è stata proprio l’amministrazione di Kamala e Biden ad incaricare l’agenzia delle entrate di prendere di mira le mance, in primo luogo. Parrucchieri, baristi, cameriere, chiunque lavori per mance, è finito nel mirino di Biden e Harris. Trump ha invece promesso che toglierà le tasse sulle mance. Ma il peggio viene quando esaminiamo i suoi piani per il cambiamento climatico. Non ci si crede. Guardate questa clip.

[Kamala Harris]

E così ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di dimezzare le nostre emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, e di raggiungere lo zero delle emissioni nette entro il 2050. L’investimento che annunciamo oggi ci aiuterà a raggiungere questi obiettivi e farà molto di più. Perché pensiamo anche all’impatto che avrà non solo sull’economia locale, non solo sull’investimento negli imprenditori e negli innovatori che si trovano nella comunità, ma pensate all’impatto che avrà sulla salute pubblica. Quando investiamo in energia pulita e veicoli elettrici, e quando riduciamo la popolazione, un maggior numero di bambini potrà respirare aria pulita e bere acqua pulita.

[RJ Stephens – fondatore di SnapForce]

Avete sentito bene: quando investiranno in energia pulita e veicoli elettrici e quando ridurranno la popolazione, più bambini potranno respirare aria pulita e bere acqua pulita. Il suo obiettivo è di ridurre la popolazione. Se l’è fatto scappare. Ciò significa che sta seguendo fedelmente il copione definito dal World Economic Forum. Lo ha adottato al cento per cento. Lei fa parte di quella squadra. Ora, non so cosa sia successo, se magari fosse appena uscita da un incontro con Bill Gates o qualcosa del genere, oppure avesse semplicemente ricevuto un grosso contributo dal World Economic Forum. Ma se l’è lasciato scappare.

Deve iniziare a rispondere alle domande. I numeri che vedete sono senza alcuno scrutinio da parte del pubblico e con i media che le fanno da babysitter, ma vedremo cosa succederà in futuro quando inizierà a parlare in pubblico, a braccio, senza un suggeritore elettronico.

Ora, mettiamo le cose in chiaro. Una settimana prima della disastrosa performance di Joe Biden nel dibattito del mese scorso, in cui Donald Trump ha semplicemente polverizzato il vecchio, l’ìndice di gradimento di Kamala Harris era quanto segue. Questo era un mese fa. Il suo minimo storico è stato a febbraio. Lo potete vedere qui. Lo si vede oscillare intorno a questo livello del 30-35%, il che corrisponde al vicepresidente meno popolare nella storia americana. Ma, negli ultimi giorni, è successo qualcosa di notevole. Il suo ìndice di gradimento è schizzato alle stelle. Sono riusciti a rimodellare l’opinione pubblica e a trasformare Kamala nel nuovo messia. Sono riusciti a trasformare la corsa presidenziale in un confronto reale. I mercati delle scommesse, ad esempio, ora danno Kamala come vincitrice con un vantaggio del cinque per cento. Basta guardare a cosa è successo nelle ultime settimane. Guardate la differenza fra Trump, Harris e Biden. Dopo che gli hanno sparato, Trump li stava polverizzando, entrambi. Tra l’altro, nessuno parla più dell’attentato a Trump. Ma guardate cosa è successo subito dopo. Kamala, è letteralmente decollata come mai aveva fatto in tutta la sua vita. Ma è tutto artificiale. Niente di tutto questo misura le sue prospettive come candidata. È solo un’illusione. Il periodo della luna di miele sta per finire.

Chi vincerà davvero?

Nel video si parla del mercato delle scommesse che non è un indicatore reale dell’approvazione degli elettori, è un vero e proprio mercato in cui la gente può entrare e scommettere su chi vincerà le elezioni. Quindi è un mercato che viene spostato facilmente da grossi scommettitori, se viva qualcuno che fa una puntata importante si sposta tutto quanto. In più non riflette le sfumature di gradimento di un candidato piuttosto che un altro, perché la scommessa è vince Tizio vince Caio, quindi il risultato è bianco-nero, mentre invece nella pratica noi sappiamo che sono molte sfumature e che anche quest’anno le elezioni verranno determinate da pochi stati dove l’elettorato è abbastanza equivalente tra i due partiti e che vengono definiti stati in bilico perché di volta in volta possono appendere da una parte o possono appendere dall’altra e spesso come abbiamo visto per esempio nel 2020 la vittoria viene assegnata per pochi centinaia di migliaia di voti su una base di centinaia di milioni. Quindi la vittoria in questi stati è determinante per poter fare la differenza, poter arrivare alla Casa Bianca.

In questo senso, la recente dichiarazione di Robert Kennedy jr. che ha detto ai suoi editori di votare Trump negli stati appunto a rischio potrebbe essere un vantaggio importante per Trump, perché tra questi editori c’erano sicuramente persone che avrebbero votato per il partito repubblicano qualora non ci fosse stato Robert Kennedy e che torneranno a votare per il partito repubblicano ma c’erano anche persone magari che erano democratici indecisi che non vogliono votare per Kamala Harris e quindi potrebbero votare per Trump. Non è una garanzia nel senso che alcuni di questi editori potrebbero decidere semplicemente di non andare a votare perché sono rimasti delusi.

La posizione di Robert Kennedy jr. è particolare perché lui ha detto “non mi ritiro dalla gara presidenziale, mi ritiro in alcuni stati, quegli stati dove la mia presidenza può dare fastidio a Trump perché non voglio che vinca Kamala Harris, mentre continuerò ad essere presente in altri stati dove posso dare fastidio ai democratici e dove comunque i repubblicani non vincerebbero al fine di comunque affermare il principio che serve un terzo partito e se riesco a guadagnare se non sbaglio almeno 5% di voti a questo giro a questo punto l’anno prossimo la prossima elezione dovrà per forza prevedere un terzo partito. È una cosa un po’ articolata che è inutile che vi spieghi qua però il punto è che lui sta cercando di tenere il piede in due scarpe da una parte favorire la vittoria di Trump perché con la vittoria di Trump potrebbe entrare all’interno del governo Trump della Casa Bianca e occuparsi probabilmente dell’area salute e al tempo stesso soddisfare i suoi finanziatori che hanno sostenuto l’idea del terzo partito e che potrebbero se riescono a raccogliere abbastanza voti e potrebbero riuscire a farcela proporsi nella prossima elezione ma nel 2026 con un elenco di candidati alternativo. Vedremo.

Di certo sono elezioni molto interessanti molto importanti e sarà il caso di vedere come si sviluppano e ora vi propongo l’intervista con il vaso di Pandora.

Nasce il bitcoin-dollaro

[Carlo Savegnago]

Amici del Vaso di Pandora, benvenuti, ben ritrovati. Oggi mercoledì 7 agosto alle 7.30, sulla mia pagina Instagram personale c’è stata la mia prima rassegna stampa in diretta. Al momento sarà un appuntamento settimanale, quindi vi aspetto mercoledì 14. Un appuntamento per interagire insieme e iniziare la giornata informati. Veniamo al tema della giornata di questo nostro appuntamento di mercoledì 7 agosto. Donald Trump vuole rendere gli Stati Uniti una potenza mondiale del bitcoin promettendo in caso di sua elezione di creare la prima riserva strategica. Trump è il primo candidato presidenziale a rendere quello che è quello del bitcoin un tema della campagna elettorale. Ciò è avvenuto a un evento che si è tenuto a Nashville pochi giorni fa. Un evento a cui ha partecipato Roberto Mazzoni che è qui con noi oggi. Benvenuto Roberto. Buongiorno a tutti. Roberto Mazzoni che è dalla Florida ci aggiorna sulle vicende degli Stati Uniti, della politica internazionale e sull’economia. Allora, Roberto, cosa è avvenuto? Che strategia c’è dietro questa campagna a favore del bitcoin da parte di Trump?

[Roberto Mazzoni]

Beh, innanzitutto devo precisare che Kennedy, Robert Kennedy Junior, si era già speso nella sua campagna elettorale a favore del bitcoin. Si era già presentato l’anno scorso all’edizione 2023 della fiera di bitcoin che è la più grande del mondo che si tiene negli Stati Uniti e che l’anno scorso era a Miami, alla quale aveva partecipato. Tuttavia, naturalmente Robert Kennedy è un candidato secondario perché per quanto stia raccogliendo consensi è difficile che possa arrivare a casa bianca. Trump che in passato si era dimostrato un po’ altalenante sul tema delle criptovalute e di bitcoin in particolare, si è lanciato con decisione anche perché ha dei consiglieri, e J.D. Vance, il suo vice, sicuramente fa parte di questi, che invece conoscono molto bene il tema, conoscono molto bene l’argomento e che l’hanno convinto ad adottarlo a pieno. Quindi il discorso è duplice, innanzitutto la base elettorale degli utenti di criptovalute e di bitcoin nei Stati Uniti di circa 67 milioni ed è una base elettorale che è politicamente abbastanza amorfa, vale a dire sono persone che vengono dalle varie provenienze, voi indipendenti, voi repubblicani, voi democratici, voi di sinistra, ogni tipo di provenienza. Sono trasversali, la provenienza è trasversale in pratica. Esatto e che quindi sono abbastanza disposte ad abbandonare una filiazione in favore di una misura che sia favorevole a loro perché sono prevalentemente interessati all’adozione di bitcoin o comunque alla legalizzazione di bitcoin negli Stati Uniti in modo permanente.

Sappiamo, e questo tra l’altro è anche un fattore che facilita Trump, che l’amministrazione di Joe Biden è stata fortemente contraria, rimane contraria, anche Kamala Harris a bitcoin, hanno fatto di tutto per cercare di intralciare gli sviluppi con scarso successo, ma in ogni caso hanno una posizione indubbiamente sfavorevole. Quindi non è uno di quegli argomenti dove c’è magari un po’ di similitudine, dove è difficile fare una netta distinzione, Trump è pro, Biden, Harris e compagnia sono contro. Quindi tutti quelli che sono favorevoli, che include anche una componente importante del mondo finanziario che sta migrando verso bitcoin o che sta adottando bitcoin, si muovono in favore di Trump.

Sostenuto anche, l’abbiamo visto, Trump da una componente importante della nuova Silicon Valley che sta emergendo, quella che potremmo chiamare small tech, small tech che si posiziona in alternativa a big tech. Tra l’altro abbiamo visto negli ultimi giorni una sentenza importante contro Google che ha dichiarato che Google è monopolista e quindi le pratiche di Google non sono regali e che avrà conseguenze molto importanti sul futuro di Google. Comunque tornando al discorso elettorale, quindi abbiamo 67 milioni di americani che potenzialmente per il solo fatto che Trump ha promesso di garantire l’uso privato di bitcoin negli Stati Uniti, garantire la possibilità di estrarre bitcoin da parte di aziende americane, anzi lui dice che tutti i bitcoin futuri dovranno essere prodotti in America, evidentemente non ha familiarità su come funziona bitcoin, tuttavia è una dichiarazione di intenti che va a sostenere il fatto che in ogni caso la gran parte dei miner, cioè coloro che estraggono bitcoin oggi, le aziende che sono grandi ormai, che fanno questo tipo di attività sono comunque negli Stati Uniti.

In più ha la possibilità di garantire, anzi ha promesso che la trasformerà in riserva nazionale, quindi creerà una riserva strategica nazionale di bitcoin che affiancherà la riserva strategica d’oro. In questo senso è già stata presentata una proposta di legge proprio in questi giorni dalla senatrice Cynthia Lamis del Wyoming che rappresenta anch’essa alla fiera e che contiene esattamente quello che Trump promette e che in ogni caso ha un sostegno anche potenziale da parte di diversi parlamentari e senatori del Partito Democratico. Non dimentichiamoci che sia entrambi i partiti avevano trovato un punto di convergenza sul fatto di consentire alla banca americana di fare da custodi per bitcoin, quindi qualora qualcuno non volesse tenerlo in proprio ma volesse depositarlo in banca, avevano proposto una legge che consentisse questo. Legge che è stata approvata sia dal senato che dalla Camera dei Deputati ma poi bloccata da Joe Biden con il potere di vieto.

Quindi è chiaro che anche tra i democratici si capisce che perdere 67 milioni di elettori è critico anche perché sono elettori tipicamente giovani, non tutti però prevalentemente giovani, sono elettori che hanno disponibilità economica, quindi anche per Trump sposare questa causa è stato facile perché gli ha generato un immediato flusso di donazioni piuttosto consistente che è andato a compensare o ad aggiungersi al suo tesoretto che gli serve per le elezioni. Perciò questo singolo evento potrebbe determinare la vittoria di Trump, a meno che facciano brogli. A letto di tutto voglio dire le cose antidemocratiche. Esatto perché 67 milioni sono sufficienti. Il 20% se non sbaglio all’incirca della popolazione americana. Esatto e se ricordiamo l’altra volta Trump ha perso per una manciata di voti quindi sarebbero in grado di fargli vincere e stravincere potenzialmente.

Inoltre c’è un altro discorso molto importante perché è su questo, benché Trump non abbia ancora afferrato completamente la logica di Bitcoin perché per lui è un po’ difficile, però ha capito molto bene che l’ha spiegato durante il suo intervento perché lui ha fatto un intervento personale alla fiera con il servizio segreto e tutto il resto. Che ha funzionato. Ecco e lui ha spiegato che lui vede un’integrazione strategica di tre componenti nel futuro degli Stati Uniti che disegnano un percorso per gli Stati Uniti molto diverso da quello che abbiamo visto finora. Allora innanzitutto lui vede come sviluppo strategico dell’industria interna l’intelligenza artificiale. Lui vuole riportare i posti di lavoro a casa, vuole uscire dal meccanismo diciamo globalista che comunque si sta smontando per i fatti suoi, quindi bisogna comunque fare qualcosa. E lui vede l’intelligenza artificiale, quell’industria che genererà posti di lavoro e che faciliterà anche una maggiore ripresa o automazione della componente industriale tale da compensare il fatto che magari la manodopera americana costa di più di quella cinese piuttosto che quella vietnamita. E in ogni caso è un trend verso cui stanno andando anche i cinesi.

L’intelligenza artificiale richiede una quantità enorme di energia, colossale. Cioè se si vuole veramente diventare leader praticamente sentivo uno che oggi diceva che probabilmente quasi tutta la generazione di energia elettrica negli Stati Uniti dovrebbe essere convertita in nucleare. Siamo certi che stiamo andando verso una rifioritura del nucleare negli Stati Uniti e credo anche a livello globale, lo vediamo in Cina, lo vediamo in Russia, lo vediamo in diverse parti del mondo.

Però a parte il discorso nucleare noi abbiamo una necessità di avere una grande potenza che tuttavia è discontinua perché questi centri di elaborazione dati che saranno immensi e che assorbono grandi quantità di energia, l’assorbono in modo variabile in funzione di quelle richieste che vengono dagli utenti. Quindi ci possono essere dei picchi dove serve tantissima potenza e poi magari per ore quella potenza va sprecata perché noi sappiamo che nel caso di energia elettrica se non c’è un consumo continuativo diventa difficile poi trasportarla in giro, immagazzinarla in batteria. Quindi serve una componente che sia complementare e che possa consumare quell’energia quando è disponibile e andrebbe sprecata. Bitcoin ha già una storia specifica in questo senso perché già oggi Bitcoin e Miner, cioè coloro che estraggono Bitcoin, che sono in pratica i gestori delle transazioni a livello internazionale, si collocano vicino a fonti di energia che tipicamente non sono pienamente utilizzate o sono parzialmente sprecate.

Un esempio classico sono nei pozzi di petrolio dove c’è emissione di gas che andrebbe bruciato semplicemente lasciato fuggire nell’atmosfera, creano dei generatori, bruciano questo gas che viene usato per alimentare le apparecchiature. Oppure laddove ci sono generatori di nuove tecnologie, per esempio eolici piuttosto che fotovoltaici che durante la giornata avviano dei picchi che non vengono assorbiti, loro possono assorbirli con la facoltà di ridurre immediatamente il consumo quando la rete ha bisogno di nuovo di assorbire energia. Quindi le due industrie diventano complementari e diventa anche possibile costruire impianti che sono magari lontani dalla popolazione, quindi non avere problemi ambientali così importanti come li avresti se fossi l’imitrofo a una grande città e al tempo stesso non sprecare l’energia, ma immagazzinarla sotto forma di energia finanziaria tramite bitcoin. Poi adesso sarebbe difficile spiegare come funziona, però di fatto bitcoin incapsula l’energia all’interno di prodotti finanziari. Tutto questo si salda poi con una componente che ha sempre sostenuto Trump e che Trump ha sempre favorito anche nel primo periodo della sua presidenza, che sono i petrolieri o i generatori di energia classica, tradizionale, quindi il petrolio, proprio perché in questo caso già lavorano bene con bitcoin, lavorerebbero ancora meglio con l’intelligenza artificiale perché avrebbero un consumo interno maggiore.

Già oggi se non sbaglio gli Stati Uniti sono il principale produttore mondiale di petrolio al mondo e credo forse anche di gas naturale e Trump vuole consolidare questa posizione e espandere ancora di più la produzione. Quindi con questo triangolo lui risolve il problema dei consumi interni e della produzione del geobasso costo e quindi della reindustrializzazione o dell’ampliamento dell’industrializzazione americana, risolve il problema della competitività sul fronte dell’intelligenza artificiale e in più crea anche un’alternativa al petrodollaro. Se ricordi io sono stato uno dei primi a parlare della morte del petrodollaro qui sul vaso di Pandora, sta morendo, lo sappiamo e gli stessi Stati Uniti non sono più interessati a difenderlo perché comporta un peso notevole, un impegno in Medio Oriente dal quale gli Stati Uniti vogliono assolutamente disimpegnarsi, cioè tolta l’amministrazione Biden, Harris, tutti gli altri vogliono starsene fuori e avendo oggi già la maggiore produzione di petrolio all’interno in casa non c’è bisogno di andare a mischiarsi in questioni esterne che riguardano unicamente il petrolio e l’energia. Quindi in questa maniera si sostituisce il petrodollaro al bitcoin dollaro, il bitcoin dollaro diventa il sostituto.

Quindi le due cose, dollaro e bitcoin, la de-dollarizzazione è strettamente connessa all’adozione e all’incentivazione dell’utilizzo del bitcoin in pratica. Sì, ma attenzione che non stiamo parlando di de-dollarizzazione perché Trump pensa alla iper-dollarizzazione, vale a dire che, a livello mondiale, noi sappiamo che finora gli Stati Uniti hanno esportato dollari e importato merce, o importato energia, hanno anche esportato prodotti, però il prodotto più importante da esportare era il dollaro perché il dollaro servì per alimentare tutta l’economia. In questo contesto finisci per esportare anche i posti di lavoro, esportare le industrie, cosa che per gli Stati Uniti non è più tollerabile e soprattutto per gli americani. Di questa conseguenza devi importare tutti e quindi devi anche togliere la posizione al dollaro come moneta di riserva internazionale seguendo tra l’altro un trend che è adottato da tutti perché tutti stanno cercando di vendere i titoli del tesoro americani o di comprarne di meno.

Quindi se il titolo del tesoro americano non è più la riserva fondamentale e non è più basato sul petrolio, perché lo sarà sempre di meno, devi avere qualcos’altro e Bitcoin che oggi gli Stati Uniti già oggi sono la nazione che ha la maggiore riserva di Bitcoin al mondo, hanno se non sbaglio 210 mila Bitcoin, che hanno preso attraverso operazioni di ordine pubblico, quindi da truffatori, da persone che sono state oggetto di azioni giudiziarie che hanno portato a sequestro dei Bitcoin che avevano in loro possesso e che oggi sono oppresso il Ministero della Giustizia. L’idea di Trump e della senatrice Lummis è di trasferire questi 210 mila al tesoro, inserirli all’interno di cavò predisposti appositamente da parte del governo americano in modo simile a quello che hanno fatto con l’oro e lasciare che a questo punto costituiscano una riserva a garanzia del dollaro, ma poi espandere questa riserva portandola fino a un milione, con un milione di dollari hanno fatto il conto che prevedendo un apprezzamento progressivo di Bitcoin, da qui a 20 anni avrebbero risolto il problema del debito pubblico americano, quindi da 33 trilioni di debito che c’è oggi dovremmo arrivare a 35 ormai, qui si parla di un milione più, un milione meno come fossero i soldi di un caffè.

Però avendo un milione di Bitcoin potrebbero andare di fatto in utile, quello che oggi è un disavanzo diventerebbe un utile nell’arco di 20 anni, infatti la legge prevede che questi Bitcoin vengano acquisiti e non venduti per 20 anni e che non possono essere venduti se non per ripagare il debito pubblico, poi prevede anche una rivalutazione dell’oro in deposito presso Fort Knox che oggi è valutato ancora ai prezzi degli anni 70, quindi c’è tutta una serie di movimento che va in direzione di controbilanciare quello che può essere l’attività di Bricks che vuole, che sta già usando l’oro come garanzia e che vuole sganciarsi dal dollaro in buona sostanza.

A questo si affiancherebbero poi dopo le cosiddette stable coins, infatti Trump ha detto non vogliamo assolutamente la valuta digitale della banca centrale, quindi non ci sarà, vi prometto che non verrà mai approvata, però consentiremo a aziende private di produrre la versione digitale del dollaro, ce ne sono già diverse e sono già in uso presso quei paesi che hanno una valuta piuttosto instabile, piuttosto debole, Turchia, Argentina, Egitto etc., in quel caso le persone piuttosto che usare la valuta locale usano questi dollari digitali che possono comprare senza aver bisogno di avere accesso a una banca americana.

Questi dollari digitali vengono prodotti da aziende che al momento si trovano prevalentemente fuori dagli Stati Uniti, nei paradisi fiscali per intenderci, che tuttavia per emettere questi dollari digitali acquistano titoli del tesoro da parte del tesoro americano, quindi sostituirebbero i cinesi che non comprano più titoli del tesoro americani con queste aziende, poi li rivendono a pezzettini al pubblico mondiale che ha bisogno di difendersi rispetto alla valuta locale, quindi da una parte si de-dollarizza il circuito internazionale a livello di relazioni tra Stati, anche perché si capisce che nell’evoluzione del sistema finanziario, ho visto a questa nuova edizione della Fiera molti operatori finanziari che prima non c’erano, l’anno scorso c’era qualcuno, era probabilmente ancora una Fiera tecnica, quest’anno invece c’erano moltissimi operatori finanziari che proponevano sistemi di pagamento internazionale, di trasferimento fondi, di bilanciamento bancario, molto evoluta diciamo, che tutti vertono su Bitcoin, che quindi permettono di disintermediare le banche centrali, disintermediare il sistema SWIFT, quindi l’idea è di cavalcare quest’onda invece che cercare di fermarla visto che diventa impossibile fermarla e a questo punto potrebbe essere che gli Stati Uniti sono il secondo paese che ha adotto ufficialmente Bitcoin dopo El Salvador.

Quindi abbiamo parlato infatti anche nel passato certo. Esatto, quindi questa è la strategia, la strategia potrebbe essere una strategia, quello che come raccontavano durante la Fiera è l’equivalente dell’acquisto della Louisiana negli anni 800, quando Jackson, il presidente dell’epoca, acquistò dai francesi la Louisiana e tutto un blocco di territorio che a Napoleone non interessava perché aveva bisogno di soldi per finanziare le guerre in Europa, mentre invece per gli Stati Uniti è stato un modo semplice per espandere drasticamente il territorio con poca spesa in buona sostanza, simile a quello che poi è stato fatto dopo con l’Alaska nei confronti dei russi. Quindi è il momento opportuno per fare un investimento che sarebbe comunque marginale perché stamperebbero dollari, tanto li stampano a ritmo continuo, per comprare Bitcoin, che tuttavia a quel punto si apprezzerebbero, prosciugherebbero gradualmente, perché Bitcoin è fortemente deflazionario come sistema, l’inflazione generata dal debito pubblico americano riportandolo sotto controllo.

Vedremo come andrà, naturalmente sono promesse elettorali, potrebbero manifestarsi, ma questo indica comunque che dal punto di vista americano c’è una predisposizione anche a livello politico di tutelare Bitcoin, tutelare gli utenti di Bitcoin, anche perché ormai la popolazione di utenti è troppo vasta per essere semplicemente messa a tacere, perché in pratica è più grande dell’intera popolazione italiana. 67 circa, più o meno siamo lì. Al tempo stesso, comunque si aprono delle porte, si parleranno degli sviluppi, che magari non saranno esattamente quelli dipinti da Trump in questa elezione, però Bitcoin da un argomento marginale, anzi addirittura quasi complottista dal punto di vista di alcuni, è diventato un tema centrale per la corsa presidenziale.

Direi che questo forse potrebbe essere il tema dirimente, perché poi gli altri temi alla fine sono sempre gli stessi, sono l’immigrazione illegale.

[Carlo Savegnago]

Quindi veniamo alla campagna adesso Roberto, veniamo alla campagna elettorale di cui ci riferisce appunto i temi, quindi sono l’immigrazione.

[Roberto Mazzoni]

Immigrazione e l’aborto, sostanzialmente. Fondamentalmente sono questi. Infatti vediamo la posizione dei due partiti, il partito democratico con Harris e Jim Walz, il suo vice che è stato annunciato oggi. Annunciato, della Minnesota, no? Esattamente, il governatore della Minnesota. Sono favorevoli all’aborto, tra l’altro Jim Walz è quello che ha fatto approvare la legge nel Minnesota dove è possibile fare l’aborto fino alla nascita, quindi di fatto non è più un aborto, e anzi a questo punto è anche possibile lasciar morire il bambino qualora l’aborto non funzioni, il bambino nasca vivo in ogni caso.

[Carlo Savegnago]

Roberto scusami, a questi livelli, siccome bisogna usare parole giuste per dare la percezione, se è un bambino che è nato è un omicidio, parliamoci chiaro.

[Roberto Mazzoni]

È un infanticidio, però è legato all’aborto di stato grazie a lui. Jim Walz è un personaggio del vecchio stile legato ai sindacati, quindi sappiamo qual è il giro sindacale negli Stati Uniti, è prevalentemente stato gestito dalla mafia fino a tempi recenti. Quello che abbiamo è lui più Kamal Harris che è la versione peggiorativa di Hillary Clinton.

[Carlo Savegnago]

Peggiorativa, molto interessante, in che senso è peggiorativa?

[Roberto Mazzoni]

Innanzitutto non ha l’intelligenza di Hillary Clinton, è nutre decisamente molto più astio rispetto a Hillary Clinton, è un astio personale, quindi deve affermarsi in tutti i modi.

[Carlo Savegnago]

Già la Clinton non ne aveva poco, mi sembra.

[Roberto Mazzoni]

Non ne aveva poco, però si teneva, cercava di darsi un contegno, almeno esteriore. La Harris, comunque stata impegnata, ha fatto strage, è diventata famosissima perché quando era procuratore in California, ha mandato in galera un sacco di genitori, soprattutto donne, soprattutto madri di colore, per il fatto che i figli avevano bigiato la scuola. Questo per darti l’idea del personaggio. È una che ha creato una vera e propria popolazione intera di persone di colore in prigione, ha riempito le patrie galere americane di neri, ma con entusiasmo. In più è un personaggio che è falso dall’inizio alla fine, dichiara di essere di colore, cerca di far capire di essere una afroamericana, che non è, perché è di origini indiane e giamaicane, è nata e vissuta in Canada sostanzialmente.

Lei quando ha iniziato la sua carriera elettorale si era proposta come indiana, quindi facendo leva sulla comunità degli indiani americani, che dicevano “ah, finalmente abbiamo un politico uno dei nostri”, etc.

Faceva anche le trasmissioni culinarie sui piatti indiani tradizionali, e poi improvvisamente ha buttato gli indiani nella spazzatura per dire “no, io sono di colore, sono qui a difendere gli afroamericani” e l’idea afroamericana non ha assolutamente nulla.

[Carlo Savegnago]

Quindi è in gamba a compromettere le relazioni con vasti strati della popolazione. Ti chiedo perché sono molto interessato, come penso tutti i nostri amici ascoltatori, perché da quando è stata nominata candidata, qui in Europa, parliamo in Italia, è iniziata una campagna mediatica massiva, però tutta volta a incensarla, cioè la figura proprio da trainare, però di lei di fatto, a parte quelle poche, quanto pare, sentire cose positive, di lei dei retroscena, ecc., non si sa assolutamente nulla, perché bisogna proprio celebrarla e quindi tutto questo non deve essere assolutamente nominato. Quindi io credo che per molti di noi siano delle notizie assolutamente inedite queste che ci stai dando.

[Roberto Mazzoni]

Sì, allora, Kamala Harris è un personaggio estremamente pericoloso. Io devo ammettere di non aver immaginato che potesse essere lei la candidata. Vi ricordate, avevo previsto in origine che avrebbero tolto di mezzo Biden, cosa che poi è successa, però con un certo ritardo perché Biden ha resistito fino all’ultimo, non voleva assolutamente andarsene e sappiamo che è stato Obama che alla fine gli ha detto “o te ne vai o ti facciamo l’impeachment, o meglio, ti eliminiamo con l’articolo 25, quindi dichiariamo che non sei in grado di intendere volere e quindi ti rimuoviamo dalla posizione”. Dopo che han visto che le donazioni e le sponsorizzazioni calavano, han detto “ricorriamo all’articolo 25, se non te ne vai”.

Poi li hanno proprio chiusi, nel senso che han detto “non vi diamo più un centesimo se non tenete di mezzo Biden” e quindi è intervenuto Obama. Dopodiché la Clinton, che è sempre stata sostenitrice di Kamala Harris, ha detto “allora ci mettiamo a Kamala Harris”. Questo non me lo sarei mai immaginato, perché pensavo che sarebbero andati avanti con… innanzitutto non immaginavo che avremmo costretto a forza Biden a ritirarsi. Tenete presente che Kamala Harris non ha mai ricevuto nessun voto dal partito democratico per essere presidente, neanche durante le primarie.

Quando ha fatto le primarie contro Biden nel 2020 non ha superato neanche il primo giro. È talmente impopolare tra l’elettorato democratico o comunque l’elettorato americano che proprio non è andata da nessuna parte. Il giudice Joe Brown, che è un personaggio di colore molto conosciuto negli Stati Uniti, ha fatto una serie di interviste recentemente in cui dice sostanzialmente che la sua carriera l’ha fatta in posizione orizzontale. Usando delle abilità diverse.

Il punto critico è che è la versione peggiorativa di Hillary Clinton, perché farà tutto quello che gli darà la Clinton di fare, ma lo farà con minore intelligenza, maggiore astio personale e in generale una sostanziale non controlla. Anche perché forse è minore carisma. Il carisma non c’è proprio. Anche perché lei rischia di essere sullo stesso percorso di Biden. Se tu fai caso, quando lei parla, fa un minestrone di parole, quindi probabilmente anche lei incomincia a avere dei problemi cognitivi. Perché non è possibile che uno faccia sempre questi minestroni terrificanti. Infatti l’hanno proprio tolta di scena. Non la fanno intervistare, non la fanno partecipare da nessuna parte. È soltanto la gran cassa della propaganda. E hanno tirato in ballo questo Jim Walz, che dovrebbe invece essere lui che si mostra.

[Carlo Savegnago]

Che impressione ti dà, che impressione ti dà Tim Walz?

[Roberto Mazzoni]

Peggio di Kamala.

[Carlo Savegnago]

Come l’anziano americano. Tra l’altro è praticamente mio coetaneo, ma portati malissimo. Perché quando l’ho visto hanno detto che è del ’64. Come è del ’64? Ho detto che roba è?

[Roberto Mazzoni]

Esatto. Allora, Tim Walz ha una storia, è poco conosciuto, però quel poco che è non conosciuto è conosciuto male. Nel senso che lui viene da uno stato particolarmente, da un elettorato che è prevalentemente agricolo. Quindi una base agricola/sindacale. Quindi è il classico vetero comunista, come punto di vista, che si propone le solite cose. Aborto fino alla nascita, che già nel suo stato è stato approvato, e poi dopo assistenza medica gratuita per tutti, che poi gratuita non è mai.

[Carlo Savegnago]

È anche un grande fautore della mobilità elettrica, mi sembra.

[Roberto Mazzoni]

Sì, tutto quello che dicono di fare fa. Lui è l’uomo. È come Biden in pratica. Tutto quello che dicono di fare lui fa. Sì, lui è l’alter ego di Nancy Pelosi. È voluto da Nancy Pelosi, è stato messo lì da Nancy Pelosi, e tutto quello che Nancy Pelosi dice che bisogna fare lui fa. Quindi avremo la Harris che prende gli ordini dalla Clinton e lui che prende gli ordini dalla Nancy Pelosi. L’obiettivo è portare avanti tutte le porcherie che hanno fatto fino adesso, però moltiplicate per mille. Se noi guardiamo quello che è fatto durante il periodo Covid è agghiacciante. È stato uno dei peggiori governatori del periodo Covid. E se ricordiamo gli incidenti durante il 2020 di BLM, Black Lives Matter, che avevano messo a ferro e fuoco diverse città, proprio Minneapolis, la città capitale del suo Stato, è stato dove avevano creato addirittura un’enclave protetta dove la polizia non poteva più neanche entrare.

Quindi se questi due personaggi dovessero andare alla Casa Bianca avremmo quattro anni di caos e a questo punto direi un incidente nucleare sicuro. Roberto, se dovessero andare alla Casa Bianca, con i presupposti che hai detto, con la loro visione delle cose, con la loro personalità, eccetera, la domanda va a monte, al netto voglio dire, al netto dei brogli eccetera eccetera.

[Carlo Savegnago]

Come possono fare a dare alla Casa Bianca con questi presupposti?

[Roberto Mazzoni]

Già adesso il Partito Comunista Democratico di Joe Biden sta seguendo le modalità sovietiche classiche, abbiamo visto il cambio, Joe Biden è stato comunque eletto male perché è stato tutto un broglio, ma in ogni caso aveva, se non sbaglio, 13 milioni di voti durante le primarie di quest’anno per diventare lui Presidente, hanno tolto di mezzo, hanno buttato via 13 milioni di voti, hanno detto adesso vi mettiamo Kamala Harris, che nessuno aveva mai votato e poi hanno aggiunto questo tizio che nessuno mai aveva considerato, quindi tutta una cosa fatta in casa, un po’ come si faceva ai tempi del Soviet Supremo, non c’è nessuna differenza.

Quindi si andrebbe più in direzione di uno stato di polizia negli Stati Uniti, questo è evidente, quindi loro già, anzi hanno già previsto, questo lo diceva uno dei parlamentari del Partito Democratico che ha partecipato all’ultimo impeachment di Trump, diceva che qualora Trump venisse eletto, che non finissero a fare i brogli che devono fare, si rifiuterebbero di certificare i voti, cioè in pratica farebbero quello che hanno accusato Trump di aver fatto e che era illegale, secondo loro lo farebbero loro e perciò gli impedirebbero di andare alla Casa Bianca e dicono apertamente che questo scatenerebbe una guerra civile, quindi loro stanno andando in quella direzione, vogliono creare l’incidente, vogliono creare la guerra civile interna per poi imporre il controllo. E questa è la situazione.

[Carlo Savegnago]

Non dimentichiamoci che Trump è stato quasi vittima di un attentato recentemente, quindi qual è il prossimo step? Che scenari possiamo aspettarci da qui a novembre? Manca poco ma manca anche tantissimo se vogliamo, perché con i conflitti che ci sono, situazioni del Medio Oriente, etc., novembre è vicinissimo ma è anche lontano in un certo senso.

[Roberto Mazzoni]

Secondo quello che ci dicono, l’elezione non finisce a novembre, fino a gennaio e oltre, si chiederanno di ratificare i voti, Trump qualora venisse eletto non potrebbe insediarsi il 6 gennaio ma dovrebbe a quel punto andare attraverso tutta una serie di situazioni legali o di confronti o di scontri che sarebbero imprevedibili, praticamente avremo una situazione in cui potrebbero prendere controllo anche in modo antidemocratico.

[Carlo Savegnago]

Non escludi neanche quello, può succedere veramente di tutto. Senti, incrociando le dita, perché venisse anche un candidato democratico sarei qui a condannarlo allo stesso modo identico, ma, ripeto, quindi incrociamo le dita, si può escludere un nuovo attentato?

No, anzi, uno dei segreti ha detto che è probabile che ci sia un altro, un altro tentativo. Il punto è questo, siamo arrivati al punto in cui è evidente che non possono permettere a Trump di andare alla Casa Bianca. Hanno provato attraverso il sistema legale, non ha funzionato, hanno provato attraverso la pressione economica, non ha funzionato, hanno provato attraverso l’attentato e non ha funzionato.

Quindi, o ritentano con l’attentato e uno del servizio segreto dice di avere informazioni, uno dei cosiddetti whistleblower, quindi i confidenti dall’interno che denunciano situazioni interne, sostiene che ci siano gli indizi, abbia avuto informazioni del fatto che ci sia in preparazione un nuovo attentato. E poi, se non riescono in questo caso, hanno già detto, questo è già ufficiale, hanno dichiarato, hanno scritto sui giornali, che non certificheranno l’elezione di Trump.

[Carlo Savegnago]

Nel 2020 è stata la Nancy Pelosi, poco prima delle elezioni, che ha detto davanti alle telecamere, una frase incredibile, qualsiasi sia l’esito delle votazioni, il 6 gennaio, che è in quel caso del 2021, al Campidoglio si insedierà Biden.

[Roberto Mazzoni]

Esatto, quindi questa è la situazione, di conseguenza questo è un territorio nuovo, è difficile fare previsioni, perché non è una situazione che si è mai verificata negli Stati Uniti, ma dal resto degli ultimi 200 anni non si era mai visto un presidente che era in lizza, ritirarsi mentre era in Lizza, così vicino alle elezioni. E’ evidente che Kamala Harris è inelegibile, al di là della propaganda che viene fatta, è un personaggio profondamente odiato dalla comunità di colore, che gli ha messo in gallerie troppi e per motivi del tutto futili, profondamente odiato dai vari governi internazionali, persino il Cremlino ha detto che no, Kamala Harris no, a questo punto ci prendiamo Trump.

Vi ricordate che avevano detto che preferivano Biden perché era più prevedibile, Putin, da quando il candidato Kamala Harris ha detto no, tutto ma non Kamala Harris. Piuttosto Biden di nuovo.

[Carlo Savegnago]

Piuttosto Biden di nuovo, ma ormai Biden è fuori gioco.

[Roberto Mazzoni]

Biden ovviamente, certo. Dateci Trump, vogliamo Trump, è il nostro uomo. E questo ascoltando quello che viene da vari governi, anche dalla Cina, vogliono Trump perché a questo punto la situazione è talmente confusa che è preferibile avere Trump piuttosto che avere una situazione di questo genere, anche perché immaginati un colpo di Stato di fatto palese all’interno degli Stati Uniti con tutte le conseguenze che ci potrebbero essere dal punto di vista economico, anche perché non dimentichiamoci che proprio in questi giorni abbiamo visto il crollo di una serie di borse, la borsa di New York, quella del Giappone, con indicazioni che praticamente siamo andati oltre la soglia di sicurezza e la Federal Reserve dovrà fare marcia indietro sui tassi interessi a velocità supersonica perché siamo andati oltre il punto di rottura. Quindi si prevede un anno, un anno e mezzo di vacche magrissime.

[Carlo Savegnago]

Sì, ho capito.

[Roberto Mazzoni]

Se poi ci fosse, come del resto vogliono a tutti i costi fare perché per Israele o lo fanno adesso o non lo fanno più, la guerra con l’Iran e quindi la chiusura del ristorante di Hormuz, vuol dire che a parte gli Stati Uniti che producono il petrolio per i fatti loro tutto il resto si ferma.

[Carlo Savegnago]

Certo, chiarissimo, chiarissimo.

[Roberto Mazzoni]

Sì, iperinflazione, iper-dollarizzazione e uno sconquasso generale dell’economia complessiva per quello che ti dico che, qualora andasse alla Casa Bianca Harris-Waltz, un conflitto nucleare credo che sarebbe inevitabile.

[Carlo Savegnago]

Sarebbe addirittura inevitabile. Guarda direi che chiudiamo su questa ultima disamina una puntata particolarmente completa diciamo con una panoramica molto vasta e molto completa anche perché ovviamente avremo l’opportunità di riaggiornarci il mese prossimo e vedere cosa è successo, che novità ci sono durante la campagna elettorale. Io direi che per questo periodo pre-feriale è veramente tutto, per il nostro periodo pre-feriale perché da voi ferragosto non esiste, per noi è una giornata così, questa giornata particolare. E quindi Roberto siamo in chiusura, io ti ringrazio molto, Roberto Mazzoni in collegamento dalla Florida, grazie, noi ci diamo appuntamento a settembre, a meno che non ci sia qualcosa di particolare che accada nel frattempo sul quale noi contiamo di averti ospite a poter relazionare eventualmente. Vedremo, c’è la convention dei democratici fra non molto a Chicago. Tanto è già tutto fatto, mi sembra, quindi come dicevi prima in stile Soviet, quindi non c’è… Soviet d’America! Grazie, grazie ancora a

Roberto Mazzoni, grazie. A di niente. Grazie a tutti voi amici ascoltatori.

Roberto Mazzoni

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