Una guerra infinita? – parte 1 – MN #204

Gli ultimi sviluppi ci impongono d’inserire un nuovo filone mentre portiamo avanti quello delle rivelazioni sul 6 di gennaio 2021, anche perché i due si intersecano ed entrambi riguardano il futuro degli Stati Uniti e del Mondo Occidentale.

E’ appena arrivata la notizia da Donald Trump che martedì prossimo, 21 marzo 2023, Trump verrà arrestato per ordine del procuratore generale dello Stato di New York per una vecchia accusa ormai ripetutamente smontata da altri giudici e che si posiziona unicamente come l’ennesimo caso di persecuzione politica e scandalistica che abbiamo visto nei confronti di Trump, ininterrottamente, dal 2015, quando ha avanzato per la prima volta la sua candidatura alla Casa Bianca, a oggi.

Le opinioni degli esperti legali consultati in materia dicono che si tratta dell’ennesima bolla di sapone che si risolverà inizialmente nel suo rilascio su cauzione ne poi nel processo legale e nella campagna sensazionalistica che vedremo sulla stampa.

Il procuratore generale di New York, Alvin Bragg, è stato eletto con i soldi di George Soros, e com’è consueto per questi personaggi, ha lavorato duramente per decriminalizzare molte attività criminali nello stato di New York, come ad esempio la rapina a mano armata. E’ quindi evidente che l’arresto di Trump ha unicamente una valenza politica e si ricollega, sia con la sua volontà di partecipare alle elezioni, sia alla sua posizione contraria a un’escalation della guerra in Ucraina.

Elon Musk ha dichiarato che si tratta di un grave errore che si ritorcerà contro il Partito Democratico e che porterà Trump a vincere le elezioni con un vantaggio enorme.

L’arresto infatti non preclude a Trump la possibilità di partecipare alle elezioni e dimostra in ogni caso che la sua posizione contro la guerra permanente in Ucraina sia chiaramente incompatibile con quella dell’attuale Casa Bianca e di una parte del governo permanente di Washington che invece ha fretta di coinvolgere gli Stati Uniti, e di conseguenza la NATO, in un conflitto diretto con i russi.

E’ infatti recentissima una notizia sensazionale rilasciata dal famoso giornalista americano Seymour Hersh che è stata ripresa sulla televisione commerciale indiana WION.

Nel video, oltre a b, si parla di un particolare tipo di drone da combattimento chiamato Reaper, che in americano significa falciatrice nel senso di strumento morte. E’ il drone di punta usato dagli americani in numerosi bombardamenti in Afghanistan e in altri teatri di guerra. Viene anche utilizzato come strumento per lo spionaggio militare, come in questo caso.

Il drone è stato abbattuto da due caccia russi che hanno versato carburante sulla sua carlinga provocandone la perdita di assetto e facendolo precipitare nel Mar Nero vicino alla Crimea, all’interno di una zona che era stata classificata come off-limits dai russi, come avviene spesso nei territori di guerra per evitare conflitti accidentali tra americani e russi. Benché si trovasse in acque internazionali, tale zona di rispetto doveva essere rispettata dagli americani perché parte di accordi militari incrociati. Da Washington sostengono che tale obbligo non c’era perché la Crimea non fa parte del territorio russo, ma in ogni caso hanno ignorato 19 avvertimenti da russi prima che il drone venisse abbattuto.

La Crimea è uno dei territori strategici primari per la Federazione Russia, sede della base navale per la flotta russa che presidia il Mediterraneo e il Mar Nero. Un attacco diretto sulla Crimea verrebbe considerato dai russi giustificazione sufficiente per ricorrere alle difese massime, anche quelle nucleari.

Nel video si parla anche di Global Times, la testata inglese che riporta le posizioni del Partito Comu nista Cinese e di Rob Bauer, il vice ammiraglio olandese che coordina il comitato militare della NATO.

Il piano B per l’Ucraina

[Mohammed Saleh – WION]

Spostiamo ora la nostra attenzione su ciò che sta accadendo in Ucraina. Nella trasmissione di ieri sera, ci siamo chiesti se l’America si sia finalmente unita alla guerra in Ucraina e ve ne abbiamo detto il motivo. Stiamo parlando dell’abbattimento del drone americano nel Mar Nero. Il velivolo è stato colpito da un jet russo perché volava molto vicino alla Crimea. Questo episodio, che si è svolto nelle ultime 48 ore, è davvero impressionante. E noi ci poniamo questa domanda: l’America si è ufficialmente unita alla guerra in modo diretto? Vediamo un drone americano che ha capacità di attacco, e che gli Stati Uniti hanno usato per effettuare diversi attacchi di altissimo profilo in passato, che si trova vicino alla zona di guerra, quindi viene spontaneo chiedersi se Washington sia diventata parte attiva nel conflitto.

E stasera, queste domande riecheggiano anche in Europa. Seymour Hersh, il giornalista americano vincitore del premio Pulitzer, vale a dire lo stesso giornalista che, di fatto, ha chiaramente puntato il dito contro gli Stati Uniti per aver compiuto l’attentato di sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, ora ha fatto un’altra affermazione sbalorditiva. Seymour Hersh ora ci dice che l’America ha un piano B per la guerra in Ucraina. Un piano b. Ricordate che questa guerra dura ormai da più di un anno, e si è arrivati a parlare di un piano B americano per affrontare ciò che sta succedendo sul fronte. Tale piano B entrerà in vigore nel momento in cui gli americani si renderanno conto che Kiev potrebbe effettivamente perdere.

Quindi, in che cosa consiste esattamente questo piano? Consiste nel coinvolgere truppe americane in un combattimento diretto contro i russi. Se gli ucraini iniziano a perdere, allora l’unica opzione che gli americani avranno di fatto, è di scendere in campo essi stessi. Tra l’altro, questa affermazione è già stata fatta recentemente da un’organizzazione senza fini di lucro americana. Permettetemi di citare le esatte parole di Seymour Hersh. Ecco che cosa ha detto. “Mi riferiscono che il gioco sarà come segue. Sosterremo direttamente la NATO nelle operazioni offensive contro i russi, e non potremo più nasconderci dietro a un dito nei confronti del mondo, perché saremo noi a combattere direttamente contro la Russia”.

Questa è un’affermazione sensazionale. La prossima domanda è che cosa ha spinto Seymour Hersh a fare questo genere di dichiarazione? Perché pensa che gli americani, in realtà, abbiano un piano B? L’amministrazione di Joe Biden, si è impegnata molto per cercare di assicurare al popolo ucraino che l’America farà tutto il possibile per combattere i russi. Perché Seymour Hersh ora ci dice che il piano B consiste in realtà in un confronto diretto tra americani e russi?

Hersh chiarisce che non si tratta di una sua deduzione, bensì di fonti molto attendibili che provengono dai suoi contatti all’interno dell’amministrazione americana. Per giustificare le sue affermazioni, sottolinea anche alcuni sviluppi che si sono verificati di recente, come ad esempio la decisione dell’America d’inviare due divisioni aviotrasportate d’élite, l’ottantaduesima e la cento unesima, vicino al confine ucraino.

Già nell’ottobre dello scorso anno, l’America aveva infatti schierato la sua cento unesima unità aviotrasportata a poche miglia di distanza dai confini ucraini. Un evento del genere non succedeva da 80 lunghi anni. Si tratta di una divisione di fanteria modulare particolarmente addestrata per le missioni di assalto aereo. Hersh dice che questa non è solo una messa in scena da parte degli americani. Stanno effettivamente addestrando questa divisione in modo che sia pronta a combattere, in caso di necessità. Se gli ucraini cominciano a cedere sotto gli attacchi dei russi, allora è probabile che gli americani scendano in campo.

Che cosa significano queste affermazioni in concreto? Hanno un qualche merito? Diamo un’occhiata al curriculum di Hersh. Ci sono poche ragioni per dubitare di ciò che dice, considerando anche il fatto che non è l’unico a dirlo. La scorsa settimana, una dichiarazione simile è stata fatta anche da Victor Orban, il primo ministro ungherese. Ha detto che l’Occidente sta valutando la possibilità di inviare truppe alleate in Ucraina.

Ora, permettetemi di citare la sua dichiarazione esatta. “Penso che siamo molto vicini a suggerire in tutta serietà che i soldati dei paesi alleati dell’Ucraina possano attraversare il confine ed entrare il territorio ucraino. Il mondo non è mai stato tanto vicino alla situazione dove una guerra locale, che dopo tutto interessava solo il Luhansk e il Donetsk, si trasformi in una guerra mondiale. La probabilità che ciò avvenga, ovviamente, aumenta di giorno in giorno”. Diamo anche un’occhiata a questo titolo comparso di recente su Global Times.

Dice che il pericolo di un’altra guerra mondiale in Europa è in aumento. La NATO, guidata dagli Stati Uniti, è pronta al confronto diretto con i russi. Per aggiungere forza a tali sue affermazioni, menziona anche una dichiarazione del presidente del comitato militare della NATO, Rob Bauer, che, nel mese di gennaio di quest’anno, ha detto che la NATO è pronta per un confronto diretto con la Russia se dovesse sorgerne la necessità. Ha anche sottolineato come la NATO abbia iniziato a spostare i suoi gruppi di combattimento lungo il fronte orientale e come abbia anche creato altri quattro gruppi nuovi di combattimento dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ha detto che questi gruppi combatteranno direttamente i russi se verrà attraversata un’altra linea rossa. Ascoltate attentamente queste parole. Ci dice che queste truppe combatteranno direttamente i russi se verrà attraversata un’altra linea rossa.

Per dirla semplicemente, quanto riferito da Seymour Hersh non è affatto una storia inventata. È radicata nelle affermazioni e nelle dichiarazioni che sono state fatte dai leader occidentali e anche dai leader dell’alleanza militare della NATO. È radicata nelle azioni specifiche compiute dall’esercito americano e dalle forze NATO, oltre che nelle valutazioni che sono state compiute dai russi e dai loro alleati cinesi. Quindi ora gli Stati Uniti si stanno preparando, di fatto, per immischiarsi direttamente nella guerra in Ucraina? Se guardiamo la storia dell’America, le innumerevoli guerre che ha ingaggiato a livello globale, non ci sorprenderebbe scoprire che effettivamente voglia coinvolgersi direttamente anche in Ucraina.

Dopo tutto, l’industria della difesa americana sta incassando miliardi di dollari con questa guerra. Quindi non si tratta solo dell’Ucraina. È anche una questione di soldi. E riguarda anche i soldi che il complesso industriale della difesa americano, naturalmente, ha già incassato con i combattimenti in corso in Ucraina. è abbastanza facile da vedere, se facciamo due più due e combiniamo quanto detto da Joe Biden con il modo in cui le truppe americane e le truppe della NATO sono posizionate in Europa.

La situazione si sta effettivamente muovendo nella direzione dove, qualora le difese dell’Ucraina dovessero sgretolarsi, l’unica opzione che resterebbe agli Stati Uniti sarebbe di affiancare direttamente le truppe ucraine.

Nel video si ipotizza l’impiego contro i russi di due divisioni aviotrasportate americane che si trovano già in Romania vicino al confine con l’Ucraina meridionale. Secondo tuttavia il parere di altri esperti militari indipendenti come il colonnello Doug Macgregor e Scott Ritter che abbiamo già presentato su questo sito, questi soldati potrebbero al massimo occupare una porzione dell’Ucraina per creare uno sbarramento protettivo ad esempio per Odessa, dove alcune multinazionali americane hanno interessi importanti. Sarebbero in seria difficoltà se attaccassero direttamente le truppe russe senza un sostegno adeguato di artiglieria e di mezzi blindati di cui non dispongono.

Lindsey Graham vuole lo scontro diretto Russia-USA

La volontà di scatenare uno scontro diretto tra americani e russi viene anche confermato dal senatore del Partito Repubblicano Lindsey Graham che da sempre un portavoce per il complesso militare industriale americano e che ha avuto un ruolo personale centrale nella preparazione dell’opposizione ucraina ai russi. Tucker Carlson descrive la situazione nel prossimo video in cui si parla anche di b, l’ultimo componente della famiglia Bush che si era candidato alla presidenza nel 2016 e che era stato sconfitto alle primarie da Donald Trump.

Si parla anche di Robert Mueller, l’ex direttore dell’FBI che aveva condotto, senza successo, la lunga indagine sul Russiagate per cercare di dimostrare che l’elezione di Donald Trump nel 2016 era stata organizzata dai russi. Si parla anche di Nicole Wallace che è stata coordinatrice delle comunicazioni alla Casa Bianca per George Bush junior e poi agente stampa per Jeb Bush. Si parla di Stuart Stevens che è stato stratega politico per il candidato presidenziale repubblicano Mitt Romney che fortunatamente ha perso nel confronto con Barak Obama nel 2012. E’ stato uno dei principali oppositori di Donald Trump già nella campagna del 2016. Stuart è stato protagonista di diverse attività ai confini del morale ed ha ricevuto nel 2019 un’ingiunzione da un giudice per interrompere lo stalking che Stevens aveva fatto per un anno su una donna.

Mark Milley è il capo di stato maggiore delle forze armate statunitensi. Nel video appare chiaramente teso anche perché, a differenza dei parlamentari americani che vogliono, in gran parte, proseguire la guerra, il Pentagono non la vuole e sta cercando di ridurre la tensione con i russi.

La lenta metamorfosi del Partito Repubblicano

[Tucker Carlson]

Buonasera, e benvenuti a Tucker Carlson. Sembra che ci stiamo avviando verso una guerra diretta con la Russia e con la Cina, che lo vogliate o meno. Ieri mattina, un drone americano di tipo Reaper è caduto nel Mar Nero. Non sappiamo ancora esattamente cosa sia successo. Non vi mentiremo. Non lo sappiamo. E non ci aspettiamo di scoprirlo molto presto, se mai lo scopriremo. Ma l’amministrazione Biden ci dice di saperlo. Dice che due aerei da combattimento russi hanno interferito con il volo del drone in acque internazionali. È tutto ciò che abbiamo. Dovremo crederci sulla parola. Tutti gli altri sembrano crederci. Il senatore Lindsey Graham non ha fatto molte domande penetranti a riguardo. Ma si è mosso immediatamente, e ha colto l’occasione per chiedere al Pentagono di attaccare direttamente l’aviazione russa. Eccolo.

[Lindsey Graham]

Bene, dovremmo ritenere Putin responsabile e dire che se mai si avvicinasse a un altro velivolo americano che vola in acque internazionali, i suoi aerei verrebbero abbattuti. Cosa farebbe Ronald Reagan in questo momento? Avrebbe iniziato ad abbattere gli aerei russi che minacciano i nostri velivoli.

[Tucker Carlson]

Cosa avrebbe fatto Ronald Reagan? Bella domanda, senatore Graham. I due mandati di Ronald Reagan furono notevoli per il fatto che non dichiarò guerra all’aeronautica russa, e quindi gli Stati Uniti non entrarono in guerra con la Russia, e, di conseguenza, milioni di vite furono salvate. Non è una cosa da poco, Ma uno di coloro che cercano di sfruttare a proprio vantaggio i successi di Reagan, vuole farvi credere che anche Reagan fosse un guerrafondaio fuori di testa, quando in realtà ha vinto la Guerra Fredda senza sparare un colpo. E come è riuscito a farlo? Semplice. Ha mantenuto forte l’economia americana. Ve lo ricordate? Sembra molto tempo fa.

È praticamente l’opposto dell’approccio che viene spinto in questo momento da Lindsey Graham e dai suoi amici del partito della guerra. Il loro piano è ignorare i nostri confini negli Stati Uniti, ma difendere quelli dell’Ucraina. Stanno persino sovvenzionando il sistema pensionistico ucraino, e non sto scherzando. Mentre le nostre banche americane crollano.

Cosa avrebbe fatto allora Ronald Reagan? Probabilmente avrebbe vomitato nel vedere quello che sta succedendo. Siamo contenti che Ronald Reagan non sia qui per vedere Lindsey Graham che invoca il suo nome per giustificare la stupidità antiamericana. Quali sono i piani di Lindsey Graham, e di quasi tutti i senatori repubblicani negli Stati Uniti, e di tutti i senatori democratici, per aiutare gli Stati Uniti. Non rispondono mai a questa domanda perché non gliene potrebbe fregare di meno. Quindi, tornando all’era moderna, dove vive il resto di noi, vi siete forse chiesti che cosa stia succedendo esattamente. Lindsey Graham ci dice che dovremmo attaccare l’aviazione russa. Perché proprio ora? Beh, vediamo. Lunedì, c’è stato un importante sviluppo nella corsa presidenziale del 2024. Abbiamo inviato una lista di domande ai probabili candidati repubblicani, e abbiamo chiesto quale fosse la loro posizione sulla guerra in Ucraina.

Ci aspettavamo che la maggior parte di loro fosse d’accordo con Lindsey Graham e con quasi tutti quelli che tengono una posizione di potere a Washington, ma non è successo. In realtà, è accaduto il contrario. Praticamente, quasi senza eccezione, ogni aspirante presidente repubblicano, da Donald Trump che si è già espresso in tal senso in passato, a Ron DeSantis, Greg Abbott, Christy Noam, Vivek Ramaswamy e altri, si oppone all’idea di una guerra con la Russia. In effetti, Ron DeSantis ha descritto ciò che sta accadendo in Ucraina come una disputa territoriale che non è nemmeno tra i primi cinque obiettivi strategici per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Quasi nessuno immaginava che Ron DeSantis avesse questa opinione, ma adesso lo ha dichiarato in modo ufficiale. Cosa significa? Significa che il futuro candidato presidenziale repubblicano, chiunque egli sia, si opporrà a un finanziamento perpetuo della guerra in Ucraina e all’obiettivo di mantenere una guerra perenne contro la Russia. Ora, la loro posizione è, di fatto, pienamente in linea con la stragrande maggioranza degli elettori conservatori, che saranno quelli che scelgono il candidato presidenziale repubblicano.

Ma quegli elettori sono stati completamente privati del diritto di voto nell’ultimo anno, poiché Lindsey Graham, la rivista Atlantic, assieme al fantasma di Ronald Reagan, sono stati autorizzati a parlare a loro nome, in malafede. Ma non sono solo gli elettori conservatori a non volere la guerra con la Russia. È la maggioranza dell’elettorato americano.

E ora ci sono persone in corsa per la carica più importante che sono d’accordo con gli elettori, come dovrebbe succedere in una democrazia. Quindi, per il partito della guerra a Washington, questo è un vero disastro. Hanno speso gli ultimi due anni a farci la prèdica su cosa sia una democrazia. Ma ciò nonostante, la maggior parte della popolazione americana, e dei candidati presidenziali che stanno per correre contro Joe Biden si oppongono alle loro idee. Come si può difendere la democrazia e al tempo stesso imporre una guerra che la popolazione non vuole? Non è possibile.

Quindi sono nel panico. E la loro reazione è davvero interessante. Invece di rispondere argomentando con ragionamenti razionali, e cercare di convincere gli americani che la guerra con la Russia andrà in qualche modo a loro vantaggio, si limitano a premere verso la guerra totale. Non gliene importa niente dell’Ucraina. Non significa nulla per loro. Se gliene importasse, vorrebbero fermare la guerra perché, a quanto pare, più di 100.000 ucraini sono già morti. Ma a loro non importa. Continuano ad alimentare il conflitto e a spingerci verso uno scontro totale. Tra l’altro, è un atto di guerra abbattere jet russi senza che prima questi ci abbiano sparato contro. È un atto di guerra per definizione. E naturalmente, Lindsey Graham lo sa perfettamente, visto che passa le sue giornate immerso in questioni militari.

Così gli abbiamo chiesto di venire in trasmissione, come abbiamo fatto tante volte prima, per spiegarci perché dovremmo iniziare la Terza Guerra Mondiale. Lui, naturalmente, ha rifiutato, come ha fatto tante volte prima. Del resto non ha bisogno del nostro sostegno, visto che beneficia del supporto attivo e costante di tutti gli altri media. Sentiamo cosa dice la precedente addetta stampa di Jeb Bush.

[Nicole Wallace – MSNBC]

Una delle persone che avevano partecipato all’indagine di Robert Mueller, mi ha detto, penso circa 18 mesi fa, che nelle prossime elezioni presidenziali i russi staranno attenti a non violare nessuna legge. Sono abili fino a quel punto. Si limiteranno a ricevere segnali di disponibilità da parte dei vari candidati attraverso Tucker Carlson. E le risposte fornite da Ron DeSantis e Donald Trump indicano in modo abbondantemente chiaro chi la Russia avrebbe interesse ad aiutare.

[Tucker Carlson]

Quindi, se non sei d’accordo con questi personaggi infantili, stai perpetrando interferenze elettorali per conto di Vladimir Putin. Fino a che punto può degradarsi la retorica politica? È possibile scendere più in basso di così? In effetti, sembra che abbiamo toccato il fondo. E il cretino che le sta seduto davanti si limita ad annuire in segno di totale assenso. È un’interferenza elettorale se un candidato assume una posizione coerente con ciò che la maggioranza degli elettori vuole. Wow. Una situazione decisamente distopica. E se rispondi a queste domande in un modo che sia sgradito all’ex addetta stampa di Jeb Bush, sei un americano sleale. Ecco un altro contributo, sempre da MSNBC.

[giornalista MSNBC]

DeSantis vuole concedere a Putin quello che vuole, e definisce la brutale invasione dell’Ucraina come nient’altro che una disputa territoriale. È l’ultimo segno che il partito di DeSantis, Trump e Tucker, è seriamente scollegato dall’opinione della maggioranza degli americani.

[Joe Scarborough – MSNBC]

Ron DeSantis, ripete a pappagallo i punti di propaganda di Vladimir Putin e del Cremlino, definendo l’invasione russa dell’Ucraina una disputa territoriale.

[giornalista MSNBC]

Trump e DeSantis presentano posizioni anti-Ucraina, e favorevoli alla Russia.

[contributore MSNBC]

I due principali candidati repubblicani vogliono abbandonare Zelensky, e l’Ucraina, per gettarsi nelle braccia di Putin.

[Stuart Stevens]

Il ragazzo anti-woke, Ron DeSantis, vede come proprio ideale la Russia di Putin, dove non ci sono gay, dove non ci sono donne al potere, e dove sono tutti cristiani. È così che vuole vedere il mondo.

[Tucker Carlson]

Quindi ci troviamo in questo strano mondo dove ricevi lezioni morali da ex consulenti politici come Stuart Stevens, un individuo che non si trova nella posizione migliore per tenere prediche agli altri, e questo solo perché non vuoi la terza guerra mondiale, perché hai figli o nipoti, o perché il tuo paese è in guai seri, la tua economia sta cadendo a pezzi.

Non sei pronto a buttarti anima e corpo nella Terza Guerra Mondiale contro la Russia e la Cina, perciò ricevi lezioni morali da queste persone. OK. è come ricevere una lezione morale dalle banche. Ma la cosa interessante è che, in realtà, ci sarebbero molte notizie da trattare qui, notizie che le altre organizzazioni giornalistiche stanno ignorando completamente. A questo punto, di fatto, sono unicamente servitrici del potere e non si preoccupano nemmeno di nasconderlo. Ma se prestaste attenzione anche solo per un momento, se aveste l’idea improvvisa che siete un giornalista e che quindi dovreste trattare le notizie, potreste aver notato che stiamo ricevendo, per usare un eufemismo, messaggi contrastanti dalle persone al potere. Ad esempio, ecco Mark Milley che oggi spiega che l’Ucraina è armata fino ai denti con armi americane.

[Mark Milley]

Due settimane fa, gli Stati Uniti hanno rilasciato un altro pacchetto di assistenza per la sicurezza, che includeva lanciamissili HIMARS, munizioni, artiglieria, veicoli e la relativa manutenzione. I soldati ucraini indossano il blu e il giallo della bandiera ucraina, ma i colori di altre 50 nazioni che si sono incontrate oggi, sono al fianco dell’Ucraina per sostenere i principi dell’ordine internazionale basato sulle regole.

[Tucker Carlson]

Guardate quanto appare impaurito quell’uomo. Vorrei quasi mostrarvi di nuovo lo spezzone video, magari potete rivederlo da voi. Quell’uomo ha paura. Di cosa ha paura? Sarebbe interessante saperlo. Ma quello che ci ha appena detto è che abbiamo inviato un’enorme quantità di materiale in Ucraina: artiglieria, munizioni, 100 miliardi di dollari. Quindi ciò suggerirebbe che l’esercito ucraino sia ben attrezzato e ben armato. Ma non è così. Poco prima del discorso di Mark Milley, proprio ieri, il Pentagono ci ha informato che, in realtà, l’Ucraina sta esaurendo le munizioni.

[giornalista]

Ci sono rapporti che vengono dal campo di battaglia secondo cui gli ucraini stanno esaurendo le munizioni. Sono a corto di materiale. È una preoccupazione per il Pentagono? E cosa state facendo per alleviare il problema?

[portavoce del Pentagono]

Sì. Dunque, come abbiamo fatto dall’inizio di questa campagna, stiamo continuando a fare tutto il possibile per assicurarci di soddisfare le esigenze dell’Ucraina, sia che si tratti di munizioni, di mezzi blindati e di sistemi anti-aerei. Ci avete sentito parlare ampiamente di questo. La discussione di domani, naturalmente, sarà un’altra opportunità per riunire la comunità internazionale, e concentrarsi sulle esigenze più urgenti dell’Ucraina, il che include la fornitura di munizioni.

[Tucker Carlson]

Allora, riprendiamo il principio, enunciato proprio da Ronald Reagan, e che diamo per scontato, secondo cui l’esercito americano dovrebbe disporre di abbastanza munizioni per se stesso, così da garantire la pace attraverso una capacità di fuoco superiore, visto che la debolezza invita l’aggressione. Ma nel momento in cui parliamo di debolezza, vediamo che l’esercito americano è sempre più indebolito. Le ragioni sono tante, ma una di queste è che stiamo inviando tutto questo materiale in Ucraina. Quindi c’è un quesito militare a cui nessuno sembra aver risposto. Ma c’è anche un quesito economico: dove vanno a finire tutti questi soldi?

In Ucraina, abbiamo già speso più dell’intero tipico bilancio militare annuale della Russia, eppure l’esercito ucraino è di nuovo a corto di munizioni. Una domanda da porre a Zelensky sarebbe: dove vanno a finire tutti i soldi? Stanno al telefono con BlackRock tutto il giorno. Dove vanno a finire tutti i soldi? Ci sono persone che si stanno arricchendo alla grande. Ma non possiamo avere revisioni di spesa perché se pretendi di sapere che fine fanno i tuoi soldi spediti al paese più corrotto d’Europa, sei un agente di Putin.

I media, tra l’altro, non sono inferociti per il fatto che i nostri soldi sembrano scomparire in questa voragine della corruzione chiamata Ucraina, oppure vengono usati per chiudere le chiese cristiane. Sono invece imbufaliti perché il presidente della Camera, Kevin McCarthy, non si è affrettato a baciare l’anello di Zelensky. Guardate.

[Wolf Blitzer CNN]

Il presidente Volodymyr Zelensky fa un’offerta al presidente della Camera degli Stati Uniti, e Kevin McCarthy rifiuta.

[ospite MSNBC]

per esempio, è stato invitato da Zelensky a Kiev, e qualsiasi altro Presidente della Camera ci sarebbe ovviamente andato, per dimostrare solidarietà al nostro alleato.

[Alexander Vindman]

Tutto questo è Kevin McCarthy che asseconda completamente l’ala estrema del suo partito.

[giornalista MSNBC]

Qual è la sua reazione a Kevin McCarthy che ha rifiutato l’invito del presidente Zelensky a recarsi in Ucraina, e discutere direttamente con lui di aiuti all’Ucraina?

[ospite MSNBC]

Non so che tipo di creatura unicellulare sia Kevin McCarthy. Se è più simile a un’ameba oppure a un paramecio. Ma sta deludendo gli Stati Uniti.

[Joe Scarborough]

Capisco. Kevin McCarthy, ancora una volta, sta giocando al suo ruolo isolazionista di America First, l’America al primo posto, che in realtà non è America first, ma è l’America in ultima posizione sulla scena mondiale.

[Tucker Carlson]

Wow. Queste persone dovranno rendere conto di molte cose ad un certo punto, e si spera che questo succeda presto. Ma immaginate quanto sia degradante lo scenario a cui avete appena assistito. Stanno cercando d’intimidire il presidente della Camera, che, a proposito, noi difenderemmo anche se i ruoli fossero invertiti, vale a dire se ci fosse un presidente della Camera del partito democratico che agisse per gli stessi motivi, perché sono motivi americani, e non partigiani. Ma qui ci sono questi individui, queste teste di paglia in televisione che rimproverano il presidente della Camera americano perché non lecca i piedi a un leader straniero corrotto che vi chiede di mandare i vostri figli in guerra in un paese che non riuscireste a trovare sul mappamondo.

Zelensky è in televisione quasi ogni giorno a chiedere che voi mandiate i vostri figli in guerra. Dove potrebbero morire. In genere, chi vi chiede di mettere a repentaglio la vita dei vostri figli non è affatto un vostro alleato. Semmai è un vostro nemico. Ma ora dovreste baciare il suo anello perché, in effetti, è diventato una figura religiosa. Ma mentre si lamentavano di tutto questo, si sono persi alcune altre cose che stavano succedendo negli Stati Uniti. Come, ad esempio, il collasso della nostra economia. Il secondo e il terzo più grande fallimento bancario nella storia di questo paese hanno appena avuto luogo.

E persino la venerabile Credit Suisse è in calo del 97% rispetto al suo massimo storico. Le sue azioni vengono scambiate per circa due franchi svizzeri. Ne siete preoccupati? Probabilmente sì. Dovreste esserlo. Ma i vostri leader non lo sono affatto. E ai media non importa minimamente. Vi stanno invece dicendo che siete traditori del vostro paese se non siete favorevoli alla terza guerra mondiale. E, ovviamente,  sono nel panico, proprio come Milley nel video che abbiamo appena visto. Hanno paura.

Perché hanno paura? Sanno che il pubblico non è dalla loro parte. Ma nel momento in cui andassimo effettivamente in guerra con la Russia, lo useranno come pretesto per schiacciare ogni dissenso. In tempo di guerra non è consentito il dissenso. Ecco cosa c’è in ballo. Oltre al loro arricchimento personale, si tratta di cambiare la politica interna degli Stati Uniti. Nel momento in cui potremo dire di essere in guerra con la Russia, non solo di fatto, ma ufficialmente, come vogliono fare, non vi sarà più permesso esprimere le vostre opinioni e, in tempo di guerra, i dissidenti vengono imprigionati. È già successo su vasta scala, e lo vogliono ripetere. Speriamo che, sulla base dei questionari che abbiamo ricevuto, altre persone se ne faranno presto carico e ci salveranno da questa follia.

Nel video vediamo che la macchina propagandistica dei mainstream media americana è attivata per promuovere il conflitto a tutti i costi. Vediamo comparire anche Alexander Vindman, un ufficiale dell’esercito americano di origini ucraine che è stato uno dei principali testimoni durante il primo impeachment contro Trump che aveva come tema il fatto che Trump aveva osato sospendere l’invio agli ucraini di armi pesanti che fino a quel momento non avevano avuto, perché voleva vederci chiaro su come sarebbero state usate.

Vindman è un simpatizzante del governo di Kiev e delle forze neo-naziste che lo sostengono, ma ha il coraggio di accusare Kevin McCarthy di essere un estremista.

Vediamo comunque che l’azione dei 20 parlamentari repubblicani che si erano inizialmente opposti all’elezione di Kevin McCarthy, come discusso nel video precedente, ha avuto anche l’effetto positivo di distanziare il presidente della Camera dalla corsa verso la guerra a tutti i costi e poiché la gestione della spesa e dei finanziamenti all’Ucraina dipendono dalla Camera dei Deputati questo potrebbe contribuire a un disimpegno americano a dispetto di quello che vuole la Casa Bianca. Inoltre il fatto che confidenti dall0interno del governo permanente di Washington stiano facendo trapelare informazioni al giornalista Seymour Hersh, indica che anche nella CIA e nel Pentagono c’è chi vuole evitare a tutti i costi una guerra diretta con la Russia, di cui beneficerebbe solo la Cina.

I magnifici cinque

[Tucker Carlson]

La scorsa settimana, abbiamo inviato un questionario a tutti i candidati presidenziali repubblicani annunciati o potenziali chiedendo cosa ne pensassero dell’Ucraina. Abbiamo posto le seguenti sei domande: Opporsi alla Russia in Ucraina è un interesse strategico vitale per l’America? Qual è il nostro obiettivo in Ucraina e come faremo a sapere quando lo avremo raggiunto? Qual è il limite di denaro e di armi che saresti disposto ad inviare a Zelensky? Le sanzioni economiche sono state efficaci? E, gli Stati Uniti corrono il rischio di una guerra nucleare con la Russia? È un po’ presuntuoso per una trasmissione televisiva inviare questi quesiti, ma nessun altro nei media sembrava volerli porre, e abbiamo pensato che avremmo dovuto. Mancano dieci mesi all’inizio delle primarie presidenziali. Gli elettori dovrebbero sapere qual è la posizione dei loro candidati sulle grandi questioni, e questo, in qualche modo, è il problema più grande.

Quindi stasera siamo felici di riferire che praticamente tutti quelli a cui abbiamo inviato il questionario hanno risposto. Solo Nikki Haley ci ha ignorato e John Bolton ha detto che era troppo occupato a fare qualcosa di non meglio precisato. Ma per la maggior parte ci hanno risposto e siamo grati che lo abbiano fatto. In generale, le risposte sono state affascinanti. Alcune addirittura altamente riflessive e intelligenti. Ci danno speranza per il Partito Repubblicano. Con poche eccezioni, le loro risposte non avevano alcuna somiglianza con le dichiarazioni che sentiamo ogni giorno da parte di Mitch McConnell e dai vari presidenti di commissione repubblicani al Congresso. I repubblicani a Washington tendono ad essere neoconservatori dello stampo di Hillary Clinton, ma i repubblicani in corsa per la presidenza in  questo ciclo, generalmente, non lo sono affatto. È stata una sorpresa, una sorpresa rinfrescante.

Non ne avevamo idea. Non sapevamo cosa pensare. Stasera pubblicheremo ogni risposta che abbiamo ricevuto sul nostro account di Twitter, come documento pubblico sulla posizione dei vari candidati in relazione all’Ucraina. Ma prima, ecco un breve riassunto di ciò che abbiamo ricevuto. L’ex presidente Donald Trump, che da stasera è il favorito per la nomination repubblicana, ha inviato una risposta lunga e davvero interessante. Scrive che la Russia non avrebbe mai attaccato l’Ucraina se lui fosse stato presidente. Nessuna possibilità.

Trump dice di opporsi al cambio di regime in Russia e scrive testualmente: “Dovremmo sostenere un cambio di regime negli Stati Uniti il che è molto più importante. è stata l’amministrazione Biden a metterci in questo pasticcio”. Trump fa ripetutamente riferimento al rischio di una guerra nucleare, che descrive come assolutamente reale, e poi chiede una pace negoziata dall’Ucraina con la mediazione degli Stati Uniti. Trump scrive testualmente: “Entrambe le parti sono stanche e pronte a fare un accordo. Dobbiamo convocare un incontro immediatamente. Non c’è tempo da perdere. La morte e la distruzione devono finire adesso”. Trump ha ripetuto questo genere di avvertimento per cinque anni, e lo sta dicendo di nuovo.

Quel che è interessante, tuttavia, è che l’ex vicepresidente di Trump, Mike Pence, anch’egli in corsa per la presidenza quest’anno, si oppone al suo vecchio capo su quasi ogni singolo punto. Pence scrive: “Stiamo pagando gli ucraini per combattere la Russia, al fine di non doverla combattere noi”. Pence approva l’imposizione di sanzioni ancora più severe contro Mosca. Minimizza il rischio di una guerra nucleare classificandola come una tattica di bullismo da parte di Putin. E poi Pence suggerisce che chiunque non sia d’accordo con le sue opinioni sull’Ucraina sia un americano sleale. Riporto testualmente: “Non c’è spazio per gli apologeti di Putin nel Partito Repubblicano”.

Mike Pence non ha specificato di chi stesse parlando, ma sospettiamo che anche questa trasmissione sia inclusa nella categoria dei traditori. Ma forse la risposta più degna di nota che abbiamo ricevuto viene dal governatore della Florida, Ron DeSantis, che nutre opinioni ben note su molti argomenti, naturalmente, ma che fino a stasera non si era mai espresso con precisione sulla propria posizione in merito alla guerra in Ucraina, che è probabilmente l’argomento più importante a livello mondiale. E ora sappiamo cosa ne pensa. DeSantis si è fermamente opposto alla posizione che la maggior parte dei repubblicani a Washington ha assunto sull’Ucraina.

A quanto pare, DeSantis non è un neoconservatore, chi lo avrebbe detto. Cito le sue parole: “Benché gli Stati Uniti abbiano molti interessi nazionali vitali, tra cui proteggere i nostri confini, affrontare la crisi all’interno delle nostre forze armate, raggiungere la sicurezza e l’indipendenza energetica, e controllare il potere economico, culturale e militare del Partito Comunista Cinese, tra queste priorità non figura il restare ulteriormente invischiati in una disputa territoriale tra Ucraina e Russia. Senza dubbio, la pace dovrebbe essere l’obiettivo da perseguire. Gli Stati Uniti non dovrebbero fornire assistenza che possa richiedere il dispiegamento di truppe americane o consentire all’Ucraina di impegnarsi in operazioni offensive oltre i propri confini. La fornitura di missili a lungo raggio dovrebbe quindi essere fuori discussione.

Tali mosse rischierebbero di trascinare esplicitamente gli Stati Uniti nel conflitto e di avvicinarci a una guerra diretta tra le due maggiori potenze nucleari del mondo, il che è un rischio inaccettabile”. DeSantis continua dicendo di opporsi alla politica di cambio di regime a Mosca, che invece è molto popolare a Washington. E sottolinea che l’amministrazione Biden ha forgiato un’alleanza tra Russia e Cina il che rappresenta un disastro per gli Stati Uniti. Non possiamo dare priorità all’intervento in una guerra straniera che continua ad inasprirsi, invece di difendere la nostra patria, specialmente mentre decine di migliaia di americani muoiono ogni anno a causa di narcotici contrabbandati attraverso il nostro confine meridionale che è completamente aperto.

E i nostri arsenali di armi, che sono critici per la nostra sicurezza, si stanno rapidamente esaurendo. Quindi abbiamo chiarito la posizione di DeSantis. Nel frattempo, Vivek Ramaswami, che abbiamo appena avuto come ospite e che ha annunciato la sua candidatura alla presidenza in questo show poche settimane fa, ha risposto mandandoci un vero e proprio saggio così ben argomentato e rigoroso, che meriterebbe di essere pubblicato sul Wall Street Journal e speriamo che lo sia. Non possiamo davvero rendergli giustizia in questa trasmissione, ma vi forniremo alcuni brevi estratti come assaggio.

Secondo lui, la Cina vuole che la guerra in Ucraina duri il più a lungo possibile per esaurire la capacità militare occidentale prima di invadere Taiwan, e la strategia sta funzionando. Pensiamo di apparire più forti aiutando l’Ucraina, ma in realtà siamo diventati più deboli nei confronti della Cina. Abbiamo passato 20 anni a bombardare gente nelle caverne del Medio Oriente e dell’Asia centrale ricavandone ben poco. Dovremmo invece eliminare chi ha causato la morte di oltre 100.000 americani ogni anno quali vittime dei cartelli della droga messicani.

Se fossi presidente in questo momento, non manderei altri finanziamenti a sostegno dell’Ucraina che non rientra fra le prime cinque priorità della politica estera americana, ma vedo che anche il solo chiedere conto se il denaro che abbiamo già speso per la guerra sia stato efficace oppure non faccia altro che prolungare il conflitto è visto come un atto di slealtà. Veniamo accusati sia dai democratici che dai repubblicani di essere simpatizzanti di Putin. Il Partito unico di Washington e i fabbricanti d’armi vogliono che questo conflitto continui per sempre. Invece, per il bene dell’economia globale e della pace, dovremmo fare tutto il possibile per porvi fine domani.

Il governatore del South Dakota, Kirsty Noem, ha fatto eco ad alcuni di questi punti. Scrive che la principale minaccia esterna per gli Stati Uniti è la Cina comunista. E poi ha aggiunto un altro punto che sentiamo raramente o comunque non abbastanza spesso. Dice che gli Stati Uniti hanno fatto troppo affidamento sulle sanzioni finanziarie come arma di deterrenza. Ora le nazioni che odiano l’America si stanno allontanando con decisione dal dollaro come valuta di riserva internazionale. Le sanzioni contro Cina, Iran e Russia hanno rafforzato il rublo russo e hanno permesso alla Cina di stabilire scambi commerciali usando la valuta cinese al posto di quella statunitense.

Questo è vero, dimostrabilmente vero. E ci si chiede per quale motivo così pochi dei parlamentari che hanno approvato queste sanzioni siano disposti a riconoscerlo. Il governatore del Texas, Greg Abbott, nel frattempo, è stato meno audace o preciso, ma nello spirito, sembra essere d’accordo con la maggior parte degli altri candidati repubblicani. Ecco le sue parole: “L’assegno in bianco staccato dal presidente Biden in favore dell’Ucraina sottrae fondi dai bisogni essenziali degli Stati Uniti. Gettare irresponsabilmente soldi in Ucraina senza un fine preciso è una politica chiaramente fallimentare. Ancora una volta, prima di ora, non avevamo idea che queste fossero le opinioni dei candidati, e siamo contenti che lo siano.

Il senatore Tim Scott della Carolina del Sud, invece, non ha inviato una dichiarazione, bensì la trascrizione di un intervento che ha fatto nella trasmissione di Trey Gowdy su Fox News. Non ci sono molti dettagli, ma Scott vuole che si degradi lo stato dell’esercito russo, senza spiegare quale sia il senso di tale politica. E infine, Chris Christie, che è ancora in circolazione con tutta la sua magniloquenza roboante, ma che sembra ogni giorno di più un neoconservatore ortodosso, vuole che le nostre forze armate combattano e vincano una guerra contro la Russia e contro la Cina contemporaneamente. Altrimenti, ci avverte, l’Iran e la Corea del Nord potrebbero conquistare il mondo.

Ecco qual è la posizione dei candidati presidenziali repubblicani sull’Ucraina. Non dovete crederci sulla parola. Stiamo pubblicando le loro risposte inedite su Twitter in questo momento. Speriamo che le consulterete. Sono interessanti, indipendentemente dal fatto che le condividiate o meno. E ancora una volta, ringraziamo tutti coloro che hanno avuto il tempo di rispondere in modo così ponderato. Lo hanno fatto quasi tutti e ne siamo grati.

Nel video si parla anche di John Bolton noto guerrafondaio che Trump ha portato alla Casa Bianca come consigliere per la sicurezza nazionale. Bolton era spalleggiato da Sheldon Adelson, il più grande donatore alla campagna presidenziale di Trump nel 2016, un sionista convinto.

Si parla anche di Chris Christie, un politco a metà strada tra il Partito Democratico e il Partito Repubblicano che ha ben poche possibilità di elezione.

Roberto Mazzoni

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