Concludiamo una mini serie iniziata nel video precedente in cui vi ho riportato un’intervista tra Nima Alkhorshid che è un produttore di contenuti di origine iraniana che vive in Brasile e che gestisce un canale che si chiama, un canale su Youtube che si chiama Dialogue Works, vale dire il dialogo funziona, e Alex Krainer, un’analista finanziario geopolitico di origine croata che vive a Monaco e che segue con particolare attenzione l’attività dell’ex impero britannico. Nel video precedente abbiamo visto il contenuto di una chiamata telefonica fatta da due comici russi che hanno intervistato Radek Sikorsky, il ministro degli esteri polacco che alla nascita era suddito britannico, quindi ha iniziato la sua carriera come suddito britannico e poi è diventato ministro degli esteri polacco, e la persona se vi ricordo bene che si è conglaturato con gli Stati Uniti per aver fatto esplodere la conduttura Nord Stream 2.
I due comici hanno trascorso, come è stato raccontato nella puntata precedente, circa 25 minuti al telefono con l’attuale ministro degli esteri polacco facendo finta di essere Petro Poroshenko, l’ex presidente dell’Ucraina, e lamentandosi del fatto che la NATO non stava dando abbastanza sostegno agli ucraini e che gli ucraini erano in grosse difficoltà nella guerra contro Russia. E Radek Sikorsky ci è cascato credendo effettivamente di stare parlando con Poroshenko e ha fatto una serie di commenti cercando di scusarsi e trovando delle giustificazioni per il fatto che la NATO non aveva dato tutto il sostegno possibile agli ucraini, però aveva concluso dicendo “stiamo cercando di incoraggiare gli americani a permettere all’Ucraina di usare questi missili a lungo raggio contro la Russia” e parlava al plurale, quindi si riferiva ad altre persone oltre che a lui, ma sempre nella stessa telefonata aveva precisato che il suo primo ministro, il primo ministro della Polonia, non era fatto d’accordo con questa idea di colpire la Russia in territorio russo con armi della NATO e anzi aveva espressamente vietato la NATO di usare la Polonia come rampa di lancio per quel tipo di bombardamenti.
Quindi non era il suo primo ministro, non erano altre persone probabilmente all’interno del governo polacco, quindi siamo rimasti in sospeso non sapendo esattamente chi fossero. E in questo video vedremo il resto della storia, capiremo meglio il ruolo chiave dei britannici nella guerra in Ucraina. Dalle persone a cui Sikorsky faceva riferimento parlando di “noi”, cioè riferendosi a “stiamo cercando”, c’è sicuramente Anthony Blinken, l’attuale ministro degli esteri degli Stati Uniti, che abbiamo visto un ruolo importante sia nella guerra in Ucraina che nella guerra in Israele. Nel video si parla anche di CENTCOM, scritto, pronunciato all’italiana, che sarebbe il comando militare americano responsabile delle attività nell’area compresa tra il Corno d’Africa e l’Asia centrale, quindi tutta l’area che include una parte dell’Africa, il Medio Oriente e una parte dell’Asia. Perciò sarebbe il comando responsabile anche della guerra in Ucraina. Nel video si parla degli ATACAMS, che sono dei missili a breve raggio americani, che sono stati usati dagli ucraini nella guerra contro Russia, e degli Stormshadow, che sono missili a lunga gittata britannici, che tuttavia hanno dimostrato di essere abbastanza facili da essere abbattuti dai russi.
Si parla anche di “stagflazione”. “Stagflazione” è un termine che abbiamo trovato diverse volte nei nostri video e che troveremo ancora, perché illustra un po’ la condizione in cui, direi, l’economia europea sta andando, vale a dire una situazione di inflazione piuttosto marcata, piuttosto importante, abbinata a un discreto livello di disoccupazione. Quindi l’abbinamento di due elementi che dovrebbero essere reciprocamente esclusivi e invece sono contemporaneamente presenti.
E ora vi propongo la seconda parte dell’intervista. Eccola.
[Alex Krainer]
E mi sembra che Anthony Blinken, che fa anche parte del noi a cui fa riferimento Sikorsky, fosse convinto che l’amministrazione Biden sarebbe stata d’accordo, così hanno organizzato questo incontro tra il gabinetto britannico e le controparti americane. E poi, all’improvviso, è arrivato il no. E abbiamo visto che Joe Biden era molto, molto irritato, perché è profondamente coinvolto nel Progetto Ucraina. Ma mi sembra che ci possa essere stato un colpo di stato negli Stati Uniti. Perché all’improvviso, Antony Blinken non aveva nient’altro da dire sull’Ucraina. Sembra che sia tagliato fuori dal giro. Mi pare che il CENTCOM o qualche gruppo di generali al Pentagono abbia assunto il controllo delle questioni militari e diplomatiche relativi all’Ucraina e anche relative ad Israele. E così l’intero progetto degli inglesi e di Radek Sikorski di fare pressione sugli Stati Uniti affinché diventassero coinvolti nell’escalation della guerra con la Russia, arrivando ad un conflitto totale tra Russia e NATO, è caduto nel vuoto.
E penso che siamo arrivati a un tale punto di pericolo che potrebbe anche essere che la struttura del potere negli Stati Uniti sia appena cambiata. Ora, immagino che lo scopriremo nei prossimi mesi, ma non credo che lo scopriremo con qualche generale che esce allo scoperto e che conferma apertamente che hanno preso il controllo. Penso che dovremo esaminare la condotta della politica estera dell’amministrazione Biden e vedere se è davvero cambiata radicalmente o se si è trattato solo di un passo indietro dovuto all’esitazione. E poi, se cambiasse radicalmente, allora penso che ciò indicherebbe che alcune persone sono state tagliate fuori dal processo decisionale e sono state sostituite, di nascosto, senza annunciare nulla, da alcuni nuovi individui che si sono inseriti nel processo decisionale. Ma sono le persone con le armi che alla fine hanno il vero potere, e credo che il Pentagono sia forse rimasto l’ultimo posto dove ci sono ancora teste lucide che pensano alle mosse e analizzano le conseguenze di tali mosse.
Perché ammettiamolo, i neoconservatori sono legati mani e piedi con l’establishment di Londra. Lavorano di concerto con i poteri britannici e ci hanno portato sull’orlo di una guerra nucleare e, qualora la guerra nucleare accadesse, saranno i militari a dover combattere, morire e sanguinare e potrebbero non essere interessati all’idea, soprattutto perché la Russia non costituisce una minaccia per gli Stati Uniti, anzi, al contrario. Quindi è naturale chiedersi per quale motivo stiamo facendo tutto questo. Per quale motivo stiamo cercando d’intensificare la guerra. E per conto di chi? Chi ci guadagna da tutto questo? Abbiamo praticamente distrutto l’Ucraina e comunque non vinceremo questa guerra. Stiamo solo rischiando di incendiare il mondo intero. Tutti perderanno.
Quindi hanno deciso di non farlo. E quelli che ci hanno portato fino a questo punto, non possono più prendere alcuna decisione. E gli inglesi hanno lavorato duramente per ottenere questo tipo di collaborazione dagli americani, e hanno persino aggiornato il loro accordo di difesa reciproca, al fine di renderlo a prova di Trump. Questo è stato fatto molto di recente. Hanno firmato un nuovo trattato di mutua difesa, che il gabinetto britannico, l’establishment britannico, ha ritenuto una vittoria diplomatica molto importante, perché ora gli Stati Uniti sono obbligati a venire in soccorso degli inglesi se questi finissero in una guerra contro la Russia. Perciò hanno pensato che sarebbe stato fantastico e che potevano intensificare il conflitto così che gli americani fossero obbligati a venire in soccorso dei britannici qualora la situazione diventasse rischiosa. Il passo successivo sarebbe stato d’incoraggiare gli americani ad autorizzare anche questo attacco diretto alla Russia con missili di precisione a lungo raggio. Ma, a quel punto qualcosa si è rotto e si è rotto in modo decisamente radicale, e sono molto curioso di saperne di più, perché ho l’impressione che stiamo assistendo ad un vero colpo di stato, a Washington.
[Nima Alkhorshid]
Quello che abbiamo appena visto è la serietà con cui Putin ha risposto all’idea dell’invio di questi missili a lungo raggio in Ucraina, perché durante questo conflitto ci sono stati molti attacchi, fatti con droni e altri tipi di missili con cui hanno attaccato la Russia, ma Putin non è mai stato così serio e inamovibile. E ha detto chiramente; “Se attaccherete, risponderemo”. E pensi che sia stato questo il motivo per cui il Pentagono ha cambiato idea sul conflitto o c’è qualcos’altro dietro le quinte?
[Alex Krainer]
Beh, penso che stavamo assistendo a un’escalation e, come dici giustamente tu, ci sono stati molti attacchi con altri tipi di missili come gli ATACMS e gli Stormshadow sulla Crimea, sul ponte di Kerch, su Belgorod e via dicendo. Ma credo che qui gli inglesi stessero contemplando un’escalation molto, molto più seria. Volevano condurre attacchi a lungo raggio contro obiettivi in Russia, su una scala più ampia. E ci sarebbe stato anche il rischio che alcuni di questi attacchi potessero avvenire con un missile dotato di testata nucleare. Sarebbe anche potuto succedere accidentalmente e ci sarebbero potute essere diverse circostanze che, in seguito, sarebbero state difficili da spiegare. Mi sembra proprio che gli inglesi siano arrivati al punto di essere pronti a giocarsi il tutto per tutto, e che la questione rischiasse di sfuggire di mano e di sfuggire al controllo.
E allo stesso tempo, penso che ci siano comunicazioni continue tra individui nel Pentagono e le loro controparti in Russia. Credo che queste persone parlino costantemente tra loro e che lo abbiano fatto per molto, molto tempo. So che durante l’amministrazione Trump si sentivano settimanalmente. Immagino che usassero una sorta di collegamento telefonico. E quindi penso che queste connessioni esistano ancora e che forse i russi abbiano avvertito le loro controparti dicendo loro anche quali obiettivi, esattamente, sarebbero stati colpiti dai russi in caso di un attacco missilistico su larga scala contro la Russia da parte dell’Ucraina o, meglio, da parte dei paesi della NATO. Visto che in realtà stiamo parlando dell’Ucraina che è una nazione belligerante assistita da personale della NATO e che usa armi fornite dalla NATO. E penso che gli americani probabilmente abbiano preso sul serio quello che le loro controparti russe dicevano, e che abbiano deciso d’intervenire per qualche motivo che non conosciamo.
Non sappiamo cosa possano essersi detti l’un l’altro, ma qualcosa ha spinto il Pentagono a intervenire ponendo decisamente fine a questa escalation. E mi sembra che, nello stesso periodo, abbiano anche detto a Israele che deve darsi una regolata. Penso che anche questo potrebbe essere parte dello stesso colpo di stato. Sappiamo che hanno mandato in Israele questo generale, Michael Kurilla. Non è una notizia confermata. Non riesco a capire se sia ufficiale o meno, ma, da quello che so, hanno mandato in Israele questo generale per dire agli israeliani che, se avessero provocato una guerra più ampia contro Hezbollah o contro l’Iran, e se la provocazione fosse venuta da Israele, gli Stati Uniti non sarebbero venuti in loro soccorso.
Quindi penso che questo possa aver innescato alcuni dei cambiamenti che vediamo accadere all’interno del governo israeliano, con molte recriminazioni tra i vari membri, e che, alla fine, tutto questo sia sfociato nel passo disperato di innescare l’esplosione di queste armi, mascherate da cercapersone e walkie talkie, la cui preparazione aveva richiesto così tanto tempo e risorse agli israeliani. Quindi mi sembra che qualcosa di molto, molto importante sia cambiato. E penso che i recenti eventi in Israele e i recenti eventi negli Stati Uniti legati al conflitto in Ucraina suggeriscano che qualcosa è cambiato molto radicalmente nella condotta della politica estera americana. E penso che il tempo ce lo dirà, ma saremo in grado di riconoscere tali cambiamenti solo osservando il cambiamento di politica. Non credo che faranno mai una dichiarazione esplicita dove ammettano che il Pentagono ha preso il controllo della politica estera. Non credo che vedremo mai un comunicato stampa del genere.
[Nima Alkhorshid]
L’altro lato di questa storia sarebbe ciò che Stoltenberg ha dichiarato durante la sua intervista con la rivista Times. Ha detto che finora abbiamo superato tutta una serie di linee invalicabili e non è successo nulla. Quindi se superiamo anche questa, inviando missili a lungo raggio all’Ucraina, non accadrà comunque nulla. La situazione non si aggraverebbe in questo momento. Ma tutte quelle linee invalicabili di cui parlano, erano state definite in Occidente. Prima di adesso, la Russia non aveva mai definito le proprie linee invalicabili. E anche prima che iniziasse questo conflitto in Ucraina, la Russia aveva mandato ripetuti avvertimenti, che erano stati presi sotto gamba. Ma, alla fine della fiera, sappiamo che quando la linea rossa viene superata, i russi non parlano, ma entrano in azione. Ecco perché penso che gli americani stiano prendendo la cosa sul serio, mentre nell’Unione Europea rimangono totalmente scollegati dalla realtà.
[Alex Krainer]
Sì, è assolutamente corretto. Stoltenberg fa parte di questa classe di persone che non hanno idea di cosa stiano parlando. Il loro lavoro consiste nel dire quello che gli viene detto di dire, e loro si limitano a ripeterlo a pappagallo. E abbiamo visto persone come lui, come l’ex segretario della NATO Patrick Robertson, e molti altri, che continuano a dire che non dovremmo sentirci intimiditi dall’escalation verso il nucleare, e che non c’è motivo di averne paura. Perché, forse, potremmo anche vincere il confronto nucleare. Quindi stanno cercando di incoraggiare le persone e le strutture che sono responsabili delle decisioni affinché continuino nell’escalation. E penso che i militari al Pentagono capiscano che ci saranno conseguenze, capiscano le proprie vulnerabilità e capiscano che possono essere colpiti molto, molto gravemente se la Russia prendesse certe misure in risposta a questa escalation. Stoltenberg e Robertson e un sacco di altri personaggi che vediamo prevalentemente in televisione, come tutti questi generali che ci presentano di continuo, servono unicamente a fornire la copertura narrativa per qualsiasi cosa i decisori vogliano fare.
E quindi penso che sia meglio ignorarli, perché sono solo spacciatori di narrazione. Le vere decisioni vengono prese da qualcun altro. E quando le decisioni cambiano, anche la narrazione potrebbe cambiare. Ma penso che i russi abbiano ormai dimostrato da anni, come nel caso della Georgia nel 2008, della Siria nel 2015, dell’Ucraina nel 2022, che non sono interessati a questi giochi di narrazione. Prendono la loro sicurezza molto, molto sul serio e sono pronti a correre rischi per difenderla. E c’è il rischio di arrivare ad un possibile scambio nucleare, perché alcuni di questi missili possono trasportare testate nucleari. Al Pentagono lo sanno bene, perché, in passato, hanno condotto giochi di guerra simulando un attacco nucleare contro la Russia. E poi c’è stato un intero progetto per cercare di installare siti di lancio missilistico all’interno dell’Ucraina nell’area di Chernobyl e della città di Kharkov, e nell’area di Kharkov.
E l’amministrazione Biden non era disposta a fare marcia indietro. Insistevano sul fatto di avere il diritto di farlo. E una mossa del genere potrebbe effettivamente privare la Russia del proprio deterrente nucleare. Perché l’idea era di lanciare un attacco nucleare direttamente sui siti di lancio nucleare dei russi, al fine di decapitare in un solo colpo la struttura di comando militare russa, e quindi indebolire la loro capacità di organizzare una risposta. E poi quel primo attacco nucleare avrebbe aperto la strada per un’invasione di terra attraverso l’Ucraina e attraverso gli Stati baltici. Non sappiamo se avrebbero mai messo in atto un piano del genere. Quello che sappiamo per certo è che le potenze occidentali volevano dare ai russi l’impressione che questo fosse ciò che stavano pianificando di fare, e lo stavano facendo per provocare la Russia a invadere l’Ucraina, cosa che, in effetti, hanno ottenuto. Ma questo è un gioco molto pericoloso, perché continuano a voler provocare la Russia a un’escalation. Abbiamo visto che la Russia ha mandato continui avvertimenti, e ha chiesto ripetutamente di evitare certe azioni, offrendo anche la disponibilità per definire una nuova architettura di sicurezza europea, con proposte specifiche in tal senso. Ma l’Occidente ha sempre sputato in faccia ai russi, sfidandoli a reagire. I russi li avevano avvertiti nel dicembre 2021, dicendo che se gli occidentali non avessero preso sul serio le loro preoccupazioni per la sicurezza, i russi avrebbero adottato misure tecniche militari per garantire la propria sicurezza da soli. L’hanno detto e l’hanno fatto. E ora hanno praticamente sconfitto il più potente esercito che la NATO potesse sperare di avere, per combattere la propria guerra per procura in Ucraina.
E così, ora i russi dicono che colpiranno gli obiettivi della NATO, e che non hanno bisogno di ricorrere ad un attacco nucleare perché i loro missili ipersonici hanno una tale potenza che non serve usare una bomba nucleare. Gli basta lanciare un mucchio di missili Kinzhal o Zircon per scatenare una distruzione tremenda ai danni della NATO e delle forze armate statunitensi, britanniche e tedesche. E così gli americani hanno ricevuto un avvertimento, dove probabilmente gli è stato detto che se avessero dato via libera al loro progetto, i russi avrebbero risposto colpendo in aree precise il che ha convinto il comando militare americano a bloccare tutto perché, da una simile avventura, c’era ben poco da guadagnare e troppo da perdere. Quindi gli americani si fermano qui.
[Nima Alkhorshid]
E c’è un articolo pubblicato da Bloomberg dove si parla del fatto che, indipendentemente da chi vincerà le elezioni negli Stati Uniti, alla fine della giornata, l’Europa sarà sola e gli Stati Uniti abbandoneranno l’Unione Europea.
L’altra cosa è che durante il dibattito tra Kamala Harris e Donald Trump non abbiamo visto molta politica nei confronti dell’Unione Europea, ma JD Vance ha rilasciato un’intervista di recente, e ha detto che gli americani non si occuperanno di ciò che sta accadendo in Europa e in Ucraina. Saranno gli europei a dover pagare per la ricostruzione dell’Ucraina. Ha menzionato esplicitamente la Germania, chiarendo che la loro priorità è il confronto con la Cina. Questo è ciò che dice JD Vance, ma alla fine della fiera, vediamo la stessa politica proprio ora anche nell’amministrazione Biden. Hanno mandato tutte quelle armi in Medio Oriente. Ma, nel mezzo di tutti questi conflitti in Medio Oriente, hanno comunque inviato di nuovo le portaerei statunitensi nel Pacifico perché, dal loro punto di vista, sanno che il nemico principale è la Cina, in questo momento. Ecco perché penso che tutte le cose di cui parlano nei media mainstream, che a volte trapelano attraverso questi colloqui, mostrino come l’Europa resterebbe sola nel conflitto in Ucraina e gli Stati Uniti la costringerebbero ad aiutare l’Ucraina in futuro o forse a continuare questo conflitto da sola. Ma la priorità degli Stati Uniti rimane la Cina. Penso che gli Stati Uniti si stiano preparando al conflitto con la Cina, sacrificando anche l’Europa al fine di concentrarsi sulla Cina. Come la vedi in questo momento? Come vedi gli eventi che stanno accadendo in questo momento?
[Alex Krainer]
Non sono sicuro. Penso che il rapporto tra gli Stati Uniti e l’Europa sia un rapporto tra sovrano e vassallo. E penso che, in una certa misura, sia utile avere vassalli sul continente europeo. Quindi penso che questo tipo di relazione continuerà ad essere coltivata. Quello di JD Vance è un discorso pre-elettorale. Non so fino a che punto parli sul serio per quel che riguarda questi particolari commenti. Nessuno pagherà per la ricostruzione dell’Ucraina. Ci saranno tante chiacchiere. Ma nessuno ha pagato per la ricostruzione dell’Afghanistan. Sono stati lì per 22 anni. Nessuno ha pagato per la ricostruzione dell’Iraq. Nulla è stato costruito. Nulla viene costruito nel terzo della Siria che gli Stati Uniti stanno occupando. Non è quello che fanno. E penso che lo stesso varrà per l’Ucraina. Se ne laveranno le mani e se ne andranno. L’Europa dovrà assorbire un’ondata di rifugiati che arriverà probabilmente con il freddo di questo autunno e di questo inverno. Perché tra il 70 e l’80 % della capacità di produzione di energia dell’Ucraina è stato completamente distrutto. Ed, in questo senso, l’Europa sarà completamente da sola.
Gli Stati Uniti non si preoccuperanno affatto della gestione di questi rifugiati. E paesi come la Francia e la Germania sono già sull’orlo del collasso a causa dei rifugiati che hanno accolto in precedenza. Ma faranno quello che hanno sempre fatto. Ricorreranno alle macchine da stampa, stamperanno denaro per finanziare la gestione di tutti questi problemi con euro e sterline stampate di fresco. E il risultato sarà molti, molti anni di stagflazione in Europa e nel Regno Unito. E quindi ciò significa che tutti noi pagheremo per questo attraverso la svalutazione della moneta. Il potere d’acquisto di tutti noi sarà ridotto, il tenore di vita diminuirà e l’europeo medio ne soffrirà. Vediamo che nel Regno Unito si stanno preparando ad un regime di austerità selvaggia. Stanno già iniziando a tagliare i sussidi ai pensionati per il riscaldamento, e, secondo la ricerca del Partito Laburista, questo finirà per uccidere circa 4.000 pensionati.
Ci saranno molti anziani che moriranno di ipotermia. Ma sono pronti a farlo comunque. E quanto risparmieranno grazie a questa misura? Risparmieranno 1,4 miliardi di sterline. E allo stesso tempo, i rifugiati che il Regno Unito continua ad accogliere dal Medio Oriente, dal Nord Africa e dai paesi asiatici, costano al governo britannico 8,5 miliardi di sterline all’anno, secondo le cifre comunicate dal governo stesso. Ma si tratta di una stima quasi certamente al ribasso perché già nel 2016 si parlava di almeno 16 miliardi di sterline all’anno. Penso che la cifra fosse circa 16,8 miliardi.
E, da allora, può essere solo cresciuta. E stanno ancora aumentando il budget militare. E ancora non vogliono rinunciare alle loro avventure militari in tutto il mondo. Stanno anche preparando il pubblico al ripristino della leva obbligatoria per andare in guerra contro la Russia. In Gran Bretagna, i generali stanno dicendo esplicitamente alla popolazione che devono prepararsi per una guerra contro la Russia. E quindi è una follia completa. E penso che, a un certo punto, in particolare se Donald Trump salirà al potere, a un certo punto gli Stati Uniti si sganceranno dagli europei e vedranno come fare affari con la Cina. Penso che se JD Vance e Trump saliranno al potere, probabilmente non ci sarà alcuna guerra contro la Cina. Ma se Kamala Harris entrasse alla Casa Bianca, allora saremmo davvero in un sacco di guai.
[Nima Alkhorshid]
Giusto. Grazie mille, Alex, per essere qui con noi oggi.
[Alex Krainer]
È sempre un piacere.
[Nima Alkhorshid]
Stammi bene. Arrivederci.
Come dicono giustamente nel video, prima dell’invasione dell’Ucraina, i russi avevano chiesto alla Casa Bianca di evitare di installare razzi in territorio ucraino e Blinken aveva risposto che non ci pensavano nemmeno ad accettare qualsiasi tipo di limitazione perché era il loro diritto fare quello che gli pareva. E, se vi ricordate, la stessa Kamala Harris andò, venne in Europa in una riunione dove disse che dal loro punto di vista l’Ucraina sarebbe sicuramente entrata nella NATO e non si metteva in discussione il fatto di entrare nella NATO. Quindi poco dopo, superato il periodo dei giochi olimpici a Pechino, durante i quali Putin naturalmente non voleva avviare un’operazione militare per non togliere l’attenzione dall’evento cinese, abbiamo visto lo scatenarsi dell’invasione.
Quindi è chiaro che c’è stata una provocazione molto precisa e che fino all’ultimo si è cercato qualche tipo di mediazione da Mosca.
Ora vediamo che la politica è cambiata e rispetto anche a questa intervista che è stata concessa quasi qualche mese fa abbiamo avuto la conferma che in effetti la politica americana è diversa. Gli americani sono stati costanti nel vietare l’uso di queste armi a lunga agitata e nell’ostacolare qualsiasi tipo di escalation della guerra in Ucraina. Questo è anche un cambiamento molto importante che è avvenuto quando ancora in buona sostanza Biden era alla Casa Bianca, seppur parzialmente esautorato dopo il colpo di Stato interno del partito democratico e che ha creato comunque discreto imbarazzo ai britannici oltre che a Biden naturalmente e sicuramente ci conferma che i neoconservatori americani fanno unicamente gli interessi di Londra e stanno cercando di spingere gli interessi di Londra che vuole che gli Stati Uniti combattano la loro guerra, vogliono rifare la guerra di Crimea 100 anni dopo quasi, ma non ci stanno riuscendo e perché appunto il Pentagono ha messo un blocco che sembra essere permanente.
Non sappiamo se questo sia dovuto alla potenziale elezione di Trump, vedremo, sappiamo perché l’abbiamo già visto nella prima elezione di Trump nel 2016 che i britannici hanno avuto un ruolo importante nel cercare di ostacolare la sua elezione e vediamo altri indizi in quest’altra elezione, quella in corso, del 2024 che sembra che ci sia una ripetizione di questo tipo di interferenza, non a caso il primo ministro britannico ha detto di essere a favore di Kamala Harris che vuole che Kamala Harris sia eletta e che per loro quella è la scelta giusta per gli americani. Quindi direi che questa reazione ha un ruolo sicuramente molto importante e forse il Pentagono già ha deciso da che parte stare, vedremo, però direi che questo è un evento importante da segnalare e un cambiamento forse sicuramente radicale e forse definitivo nella politica americana, vedremo.
Roberto Mazzoni