La crepa nell’impero – parte 1 – MN #294

In questo video devo darvi innanzitutto un annuncio di servizio come sol dire. Per almeno un mese non pubblicherò più video su Mazzoni News che siano relativi all’attualità oppure a storia perché sono molto indietro su tanti fronti in particolare sul fronte bitcoin che al momento è l’unico che sostenga realmente Mazzoni News. Ringrazio chi ha donato per il sostegno del sito ma le donazioni sono calate moltissimo e anche il numero delle persone iscritte alle newsletter è calato drasticamente.

C’è stato un vero proprio crollo dopo che ho iniziato a parlare di Israele ma comunque il trend è in continuazione. Di conseguenza mi sembra evidente che l’interesse per gli argomenti proposti è in calo e quindi non è giustificato che io continui a investire dentro al senso visto che tutto il lavoro viene sostenuto da chi invece è interessato a bitcoin. Di conseguenza questo è un video che confido di completare come serie in futuro in qualche momento ma sarà molto più avanti per ovvi motivi di praticità. Avevo già preparato la traduzione di questo video ci sono alcuni contenuti che si ricollegano a quello che abbiamo già visto e che credo siano utili per capire dove stiamo andando.

Ci sono alcuni segnali positivi quindi credo che sia utile anche trasferirveli. Detto questo non ci rivedremo non ci risentiremo per almeno un mese salvo che vi proponga alcuni contenuti aperti su bitcoin che avevo intenzione di fare come per esempio il discorso di Trump sulla sua strategia relativa a bitcoin e come pensa di integrarla nella sua politica economica nel caso andasse alla Casa Bianca e magari un discorso simile da parte di Kennedy. Per quello che mi riguarda naturalmente l’interesse per il futuro è sempre più concentrato su bitcoin, l’avrete capito anche perché ritengo che sia un fattore realmente determinante su quello che sarà l’evoluzione.

Quello che dobbiamo renderci conto è che stiamo vivendo gli ultimi anni del crollo di un impero che non è l’impero americano. L’impero americano non è mai nato non è mai esistito. Con questo non voglio dire che gli americani non siano colpevoli di numerosi crimini, fin troppi, alcuni americani naturalmente, e che il governo americano non si sia impegnato sistematicamente per creare problemi a partire dagli anni 50 in avanti, già direi dagli ultimi anni 40. Questo però non toglie che la situazione va esaminata per quello che è e oggi l’impero che sta crollando è l’impero britannico e tutti gli imperi non crollano mai in modo, diciamo, senza danni, senza creare qualche tipo di resistenza ultima, qualche tipo di colpo di coda.

Lo stiamo vedendo in Ucraina e mi sembra abbastanza evidente ormai che la guerra in Ucraina anche in base ai media americani sia arrivata al capolinea. I media europei continuano a proporre la narrazione della vittoria sicura degli ucraini ma questo semplicemente perché l’Europa è direttamente coinvolta nel conflitto e in realtà ha molto di più, da un punto di vista culturale o anche economico, di quello che sono gli Stati Uniti e sicuramente l’Europa ha molto di più da perdere.

Nel caso in cui le cose andassero come previsto, vale a dire che gli Stati Uniti non entrino in campo direttamente con le proprie truppe e non consentono un’ulteriore escalation di armi nei confronti dei russi, l’Europa, la NATO, si troverà in una posizione perdente, si troverà nella posizione di aver perso una guerra e quando si perde una guerra c’è sempre un prezzo da pagare. Quindi questo è un po’ il concetto di fondo che vorrei che arrivasse e assieme a questo c’è il fatto che quindi dovete prepararvi a un periodo per i prossimi 3-4 anni, indipendentemente da chi sarà la Casa Bianca, di un ambiente economico molto più impegnativo e quindi la necessità che ci sono di voi diventi molto più bravo in quello che fa e diventi molto più impegnato nell’attività che sono veramente fondamentali, quelle che possono fare la differenza tra affondare e invece avere successo.

Personalmente per quello che mi riguarda ho scelto che tale ambito è Bitcoin. Bene, finito questo cappello che è importante perché mi permette di tenermi in sincronia con voi, in sintonia senza dover poi fare delle interruzioni non previste, passiamo all’argomento di questo video. Il titolo è “La crepa nell’impero” ed è un primo video che vi dimostra come in base a quello che abbiamo visto sui video storici, in base a quello che abbiamo visto sui video di attualità, compreso gli attentati a Trump, si sta manifestando la crepa finale che porterà all’implosione dell’impero britannico e di conseguenza anche all’implosione del suo impero finanziario e questo avrà conseguenze dirette, naturalmente su dollaro, ma avrà anche e soprattutto conseguenze dirette sull’euro.

Ok, allora veniamo alla situazione in termini di attualità concreta. Iniziamo da una serie di vicende che riguardano il Medio Oriente. In questo video vi propongo una nuova intervista a Krainer, l’analista finanziario geopolitico che vive a Monaco, se non sbaglio, ma che ha origini croate, che ho scelto perché ha una visione abbastanza precisa degli eventi, però non è né collocato in un contesto nato, quindi non ha una colorazione mentale che lo porta comunque ad avere una distorsione di vedute e non è nemmeno innestato completamente nel circuito russo. Perciò lo possiamo considerare un analista equilibrato, un analista che non ha tendenze specifiche e che ci può dare una visione più attendibile possibile della situazione. Viene intervistato dal conduttore del canale Dialogue Works, il Dialogo Funziona, che ha avuto precoce successo nell’ultimo anno e che a sua volta vive in Brasile ed è di origine iraniana.

Quindi anche lui non è direttamente inserito nei circuiti abituali, ossia non è un iraniano propriamente detto, non vive in Iran e quindi non soffre di quella che può essere la condizione politica e sociale iraniana. È innestato in un paese, BRICS, che tuttavia non è completamente allineato con Brix, che sta attraversando le sue stesse difficoltà interne in termini di censura, in termini di problemi politici importanti e paese in ogni caso che non è neanche completamente allineato con la Russia, visto che Lula recentemente ha fatto una proposta di, c’è stato il focus se non sbaglio, nella guerra in Ucraina che non è ben vista da Mosca e che fortunatamente per Mosca è stata rifiutata drasticamente in modo anche piuttosto offensivo da Zelensky togliendo i russi dall’impiccio doversi dire contrari a quella che è una proposta di un loro potenziale reato.

Quindi il Brasile è un po’ collocato a metà, sta cercando di tenere pieno in due scarpe, da una parte cerca di fare favore agli Stati Uniti facendo appunto queste mosse diplomatiche un po’ azzardate, dall’altra è legato sempre di più economicamente al circuito cinese, al circuito BRICS e vedremo come se la caverà in questa attività di, diciamo, equilibrismo.

Di certo in ogni caso è un ambito che non è direttamente posizionato, non è di parte in modo netta. Questo è per darvi un pochino del concetto. Allora in questa intervista si parla di due eventi naturalmente, la guerra tra Israele e Libano e la guerra in Ucraina, che entrambi sono collegati e che naturalmente entrambi hanno un peso importante nella situazione attuale e nel futuro da qui alla fine dell’anno.

Allora cominciamo con la guerra in Libano. Sappiamo di un attentato realizzato mediante l’esplosione di cerca persone di walkie-talkie che ha danneggiato diverse migliaia di persone in Libano e in alcune zone anche della Siria. Attentato che è stato attribuito al servizio segreto israeliano anche se gli israeliani non l’hanno rivendicato, ossia non hanno confermato di essere stati loro. Alcuni sostengono che potrebbero essere coinvolti anche gli Stati Uniti. Personalmente non lo credo molto credibile perché gli Stati Uniti non hanno interesse a questo tipo di escalation, anzi al contrario. Sappiamo per esempio che il Pentagono ha mandato un proprio generale in Israele per chiarire agli israeliani un concetto molto semplice, vale a dire se gli israeliani verranno attaccati dall’Iran o dal Libano, da Hezbollah nel caso di Libano, e verranno sottoposti a un tentativo di invasione o comunque a una guerra scatenata da altri contro Israele, gli Stati Uniti sono pronti a dar man forte per difendere Israele.

Ma qualora Israele invece invadesse di propria iniziativa il Libano, gli Stati Uniti si chiamano fuori. Non faranno parte della spedizione invasione. E questo direi che è un messaggio molto importante, considerando anche il fatto che in buona sostanza la lobby israeliana controlla al 100%, al 99,9% la vita politica americana e avevo un video pronto per spiegarvi anche perché, ma vedremo in futuro se riusciremo a pubblicarlo. In ogni caso questo è un dato di fatto, non esiste nessun presidente che possa essere eletto alla Casa Bianca o che possa essere stato eletto alla Casa Bianca negli ultimi 40 anni senza il consenso esplicito, l’approccio esplicito della lobby israeliana e non esiste nessun politico in Parlamento, piuttosto che al Senato, che possa essere eletto senza un appoggio diretto o che venga eletto nel caso in cui ci sia un’opposizione da parte della lobby.

L’abbiamo visto recentemente nel caso di alcuni parlamentari, in particolare uno, un parlamentare democratico, che è stato fatto fuori letteralmente dalla lobby israeliana perché aveva dimostrato non essere totalmente favorevole all’attività di Israele a Gaza. Quindi questo è un dato di fatto e dobbiamo prenderlo come acquisito. In futuro potrebbe cambiare, è probabile, è possibile, la lobby rispetto al passato è finita su tutti i riflettori, cosa che non piace ai lobbysti e la loro potenza nelle elezioni americane sta sconcertando gli americani che pensavano di vivere in un paese libero dove le loro elezioni incontrassero qualcosa e questo naturalmente avrà delle conseguenze, però non immediatamente. Quello che vediamo in ogni caso è che è immediatamente il pentagono per sottolineare la propria decisione di non appoggiare Israele nel caso in cui decidesse di invadere il Libano, cosa che Netanyahu vuole fare per recuperare rispetto al fiasco a Gaza.

Per sottolineare questo concetto gli americani hanno tolto dall’area del Mediterraneo una portaerei con le relative navi d’appoggio e l’hanno rispedita in Oriente. Ora so che stanno mandando altre navi come rinforzo ma più che altro credo come segnale di dissuasione nei confronti di Iran, vale a dire nonostante le ripetute provocazioni da parte di Israele nei confronti di Hezbollah, che è una forza politica oltre che militare in Libano, quello che gli americani dicono a Iran non intervenire, lascia perdere, cerca di ingoiare il rospo, è meglio per te, è meglio per tutti, non vogliamo estendere questa guerra, lasciate che Israele faccia le sue cose, cercate di rispondere in modo misurato, però non scateniamo una guerra allargata.

Bene quindi quello che gli israeliani hanno cercato di fare, se sono loro, ma tutti gli interessati ritengono che sono loro, con questo attentato non è esattamente chiaro.

La guerra contro Hezbollah

Che cosa è successo? Nell’arco di due giorni hanno fatto esplodere diverse migliaia di circa persone e worktoki, ferendo diverse migliaia di persone e uccidendone 42 se non sbaglio. Di queste 42 alcuni erano bambini, alcuni erano donne, in generale la quasi totalità dei feriti e dei morti erano civili, civili che non avevano un ruolo diretto all’interno delle forze armate di Hezbollah. Hezbollah è un movimento politico nato in risposta all’invasione del Libano da parte di Israele parecchi anni fa, invasione che fu respinta in parte da Hezbollah e anche in parte condannata dalle organizzazioni internazionali e che risultò in ogni caso in un ritiro da parte di Israele, salvo tenere un controllo di una parte del territorio.

Israele poi ritentò l’invasione del 2006 e venne battuta sonoramente da Hezbollah, che nel frattempo si era consolidato come stato nello stato e con la propria forza militare decisamente più robusta e anche con una presenza politica, con un partito politico che oggi fa parte della maggioranza di governo in Libano. Oggi di fatto le truppe di Hezbollah, che sono truppe volontarie, hanno numericamente e in termini di armamenti una netta superiorità rispetto all’esercito regolare del Libano per quello che parliamo di uno stato nello stato. In ogni caso Hezbollah fa anche parte del governo libanese quindi è un’entità politica riconosciuta e proprio per questo motivo Hezbollah ha due tipi di funzioni che svolge, una militare, un’altra è tipo civile, quindi fornisce assistenza medica, fornisce assistenza ordine pubblico generale, supporto come la pulizia delle strade alle comunità in cui ha una presenza maggioritaria e quindi le persone che avevano questi cerca persone, questi walkie talkie erano di fatto persone che lavoravano in questi contesti, in ospedali piuttosto che facevano lavoro comunitario e non erano militari.

Questa esplosione è stata possibile perché tutti questi dispositivi erano stati truccati, ossia Israele probabilmente, non sappiamo ufficialmente chi sia stato l’autore, ha creato delle compagnie di comodo, una delle quali in Ungheria, che hanno acquisito il diritto di riprodurre i cerca persone di un’azienda taiwanese Apollo Gold, con il marchio Apollo Gold però facendo delle modifiche al dispositivo e le modifiche hanno consistito nell’installare un sistema che facesse esplodere la batteria al litio. Alcuni dicono che l’esplosivo fosse nella batteria medesima, altri dicono, e credo che sia più credibile dal punto di vista tecnico questa seconda versione, che avessero aggiunto un circuito integrato speciale contenente una piccola componente di esplosivo vicino alla batteria che una volta ricevuto un segnale particolare è esploso e ha fatto esplodere la batteria e quindi ha fatto esplodere l’intero apparecchio.

Le persone sono state ferite e uccise perché nel momento in cui ricevono un messaggino aprivano il dispositivo visualizzavano il messaggino e quindi gli esplodeva in faccia letteralmente. Altri li abbiamo visti aver consultato il dispositivo sul proprio fianco e quindi è state ferite alla gamba, magari aver perso una gamba. L’esplosione era abbastanza seria appunto da produrre la morte oppure menomazioni molto severe. La stessa cosa è successa con i walkie talkie il giorno dopo, in questo caso i walkie talkie erano prodotti in Giappone però il meccanismo è stato identico.

Questo evento ha fatto seguito a una serie di rappresaglie incrociate. Gli israeliani avevano bombardato una comunità che in realtà non era israelita, era composta di credo probabilmente cristiani in un territorio che oggi è controllato da Israele ma che è storicamente appartenente alla Siria e aveva ucciso alcune di queste persone dando la colpa ad Hezbollah. Hezbollah aveva risposto bombardando Israele con i propri razzi e colpendo in particolare la sede dell’agenzia 8200 che è l’equivalente della NSA americana in Israele ossia un’agenzia governativa militare che si occupa della sorveglianza dello spionaggio elettronico.

Sempre questa unità 8200 era responsabile, è stata responsabile per coordinare le uccisioni a Gaza, vi ricordate il famoso sistema Lavender, Lavanda, quindi sistema di intelligenza artificiale che selezionava automaticamente i posti dove bombardare e quindi era da questa unità che venivano i comandi su dove bombardare. Hanno colpito la sede di questa unità e alcuni sostengono che abbiano addirittura ucciso il capo o uno dei capi di questa unità e che quindi come risposta l’unità 8200 abbia fatto esplodere questi dispositivi che probabilmente erano sotto il suo controllo. Dispositivi che probabilmente servivano per accogliere informazioni segretamente e anche per creare un effetto sorpresa nel momento in cui Israele avesse deciso di eseguire una vera e propria invasione del Libano meridionale.

Quindi nel momento in cui le truppe israeliane fossero entrate, l’esplosione di questi dispositivi avrebbe dovuto creare caos e sufficienza per confondere gli avversari e permettere l’invasione. Ora già in questo contesto l’uso di questi dispositivi sarebbe stato considerato un crimine di guerra perché negli accordi internazionali sui crimini di guerra c’è scritto esplicitamente che non si possono usare dispositivi come questi che hanno una funzione civile abituale come armi e di conseguenza questo già sarebbe un crimine. Però il fatto poi di farli esplodere senza essere in abbinamento a un’invasione militare li rende unicamente un’attività criminale e anche a questo punto un atto terroristico di fatto.

A dimostrazione del fatto che nessun militare è stato ucciso da queste esplosioni abbiamo visto i bombardamenti che sono seguiti subito dopo da parte di Israele con i propri aerei, con i propri razzi di obiettivi in Libano, bombardamenti nei quali hanno ucciso poi diversi leader di Hezbollah che però sono stati uccisi appunto con mezzi militari, con bombardamenti mirati e non con questi dispositivi. Quindi questo evento che tra l’altro coinvolge appunto una giovane donna che si chiama Cristiana Bársony-Arcidiacono che è la responsabile di questa società ungherese che è fatto da intermediario ma che dice di non sapere nulla di quello che succedeva. Tutto questo evento lancia un’alea di sospetto notevole su tutti quelli che sono dispositivi naturalmente elettronici con batteria litio ma soprattutto su prodotti che in qualche modo possono provenire da Israele perché se è vero che è stato Israele a fare questo attentato vuol dire che Israele è pronto a fare qualsiasi cosa per ottenere i propri obiettivi anche commettere evidenti crimini di guerra senza porsi nessun tipo di remora.

Siccome la quasi totalità dei sistemi informatici europei sono basati su prodotti israeliani questo crea naturalmente un problema strategico formidabile per l’Europa sia per le aziende europee che per i governi europei che a questo punto dovranno dovrebbero fare una sostituzione globale di una quantità notevolissima di apparecchiature che hanno installato negli ultimi 20 o 30 anni. Idem per quello che riguarda alcune infrastrutture critiche negli Stati Uniti come per esempio la gestione delle reti elettriche che dipende in gran parte da apparecchiature israeliane. Quindi questo dovrebbe innescare credo che innescherà una sensazione di sfiducia complessiva nei confronti dei prodotti che provenivano in Israele.

Mi ricordo una vita precedente quando era ancora direttore di rivista informatica parlavamo dei prodotti israeliani come alternativa a quelli americani perché il discorso era gli americani impongono che ogni prodotto venduto dagli Stati Uniti abbia una backdoor quindi un punto di accesso segreto per il governo americano e quindi vengono a spiega in casa tua compra i prodotti israeliani perché non hai questo problema. Sì peccato che, da quello che abbiamo scoperto da Whitney Webb, Israele spia ancora di più ha dei prodotti ancora più sofisticati per spiegare quello che ne è fatto dai vari governi che hanno acquisito i loro prodotti e in questo caso sembra che a differenza degli Stati Uniti che finora non hanno fatto uno di questo genere siano pronti anche a usare questi prodotti come arma militare per creare situazioni gravi che possono condurre anche alla morte di parecchie persone.

Quindi mi immagino una corsa verso la riconfigurazione a questo punto non si capisce più bene con che prodotti perché non puoi comprare prodotti cinesi perché se non è lo stesso problema che hai con gli americani non hai il know-how per sviluppare prodotti interni non sappiamo. Di certo ci sarà un distrutto caos in ambito infrastrutturale e informatico e forse quello che ci ha anticipato Whiting Web ricordandoci di questo progetto simulato da parte del World Economy Forum di creare una catastrofe informatica. Comunque questa è già una piccola catastrofe informatica perché questo evento da solo avrebbe potuto dare luogo a una guerra, una guerra diretta tra Israele e Hezbollah e quindi tra Israele e Iran nel caso in cui l’Iran fosse venuto in soccorso a Hezbollah come si presume che farebbe.

Finora la situazione comunque è stata contenuta. Sappiamo che il governo iraniano ha mandato diversi rappresentanti, propri rappresentanti in Libano per assicurare Israele del fatto che Israele continua a essere un alleato anche se, scusatemi, l’Iran continua a essere un alleato anche se finora l’Iran non ha risposto neanche agli attentati fatti in proprio territorio e vi ricordate le uccisioni eseguite dal servizio segreto israeliano proprio il giorno dell’insediamento del nuovo presidente iraniano. Quindi finora l’Iran si è astenuto da rispondere e non ha neanche preso una posizione contro Israele netta per quello che riguarda questi ultimi attentati con i cerchi a persone e con i walkie talkie. Questo perché l’Iran di concerto con gli Stati Uniti sta cercando di evitare l’espansione della guerra che invece il governo di Netanyahu vuole a tutti i costi perché il governo di Netanyahu ha perso clamorosamente a Gaza.

Gaza è stata completamente resa al suolo praticamente però è tuttora sotto il controllo di Hamas. Hamas è più forte di prima nel senso che ha più uomini, ha reclutato molti più uomini rispetto a quelli che sono stati uccisi. Quindi per quanto il governo israeliano stia cercando di costruire nuovi insediamenti nel nord di Gaza e quindi trasformarlo in un’estensione dello stato di Israele propriamente detto, questo tipo di attività sarà estremamente difficile perché saranno sempre esposti a attacchi a sorpresa da parte di Hamas che come forza militare rimane intatta integra se no addirittura più forte.

Nel frattempo l’esercito israeliano è stato fortemente indebolito, è un esercito composto prevalentemente da persone prese, riservisti, prese all’economia quindi sottratti all’industria, sottratti alle famiglie, gente che non è abituata a combattere guerre sul lungo periodo ormai la guerra sta andando avanti da un anno e la prospettiva che questo esercito adesso venga lanciato in un’invasione in Libano da cui potrebbe uscire decimato letteralmente non entusiasma naturalmente i membri dell’esercito israeliano che sono piuttosto contrari e di certo non entusiasma il Pentagono che ha dichiarato che non è un’attività che è disposta a sostenere.

Quindi laddove per Netanyahu sia indispensabile allargare la guerra e coinvolgere il Libano perché vuole coinvolgere l’Iran a tutti i costi così da costringere poi gli Stati Uniti intervenire direttamente e combattere al posto israele questo perché è l’unico modo per mantenersi al potere per evitare di finire in prigione perché comunque c’è un processo per corruzione a suo carico che dovrebbe sostenere nel momento in cui la guerra finisse e il governo di emergenza venisse smontato. Nonostante che Netanyahu abbia la necessità di portare di allargare il conflitto a tutti i costi fuori oltre Gaza e oltre i confini di Israele propriamente detti c’è una forte resistenza, una forte resistenza negli Stati Uniti e una forte resistenza anche in Iran, anche a Teheran.

Quello che succederà non lo sappiamo, potremmo dire che alla fine decidono di invadere però in quel caso potrebbe essere un colpo finale alla sopravvivenza di Israele perché già oggi l’economia di Israele è stata fortemente debilitata, circa metà dei finanziamenti delle start up che sono probabilmente start up di altra tecnologia sono stati bloccati dall’estero, in più con questa sorpresa dei cerca persone e dei walkie talkie anche qualora non sia stato Israele molte aziende utenti saranno poco entusiaste ad utilizzare tecnologia avanzata di produzione israeliana e quindi gli investitori esterni saranno decisamente poco interessati a investire in aziende di questo genere.

Sappiamo che il blocco del Mar Rosso e del Canale Suez di fatto ha azzoppato pesantemente l’economia di Israele, molte persone se ne sono già andate, quelle che hanno passaporto doppio e altre se ne andranno probabilmente perché per esempio il discorso della guerra contro Hezbollah rende del tutto inutilizzabile una parte importante del territorio israeliano verso nord dove la gente è stata sfollata, è stata trasferita in altre zone dello Stato, in strutture temporanee, stiamo parlando di centinaia di migliaia di israeliani e che naturalmente vorrebbero tornare a casa propria ma che non possono farlo visto che la guerra invece di spegnersi si sta addirittura intensificando.

Il collegamento tra Hezbollah, CIA e Unione Sovietica

Quindi, forte situazione di crisi, un contesto di guerra prolungata a cui Israele non è abituato e per il quale non è attrezzato, forte crisi economica, è probabile che arrivino soldi dagli Stati Uniti, che arrivino altre armi per sostenere lo Stato, per tenerlo a galla, però tutto a un limite e qualora non riescano a rimettere sotto controllo la politica interna potrebbero trovarsi sull’ordine di un precipizio naturalmente. Comunque questa è la situazione per quello che riguarda il Libano.

Da notare, visto che parliamo di Hezbollah, che Aziz al-Abub, uno psichiatra libanese che ha sviluppato tecniche di tortura e di interrogatorio utilizzate da Hezbollah negli anni 80 contro la stazione CIA a Beirut, si era ispirato al lavoro di Cameron nell’ospedale Allan Memorial di Montreal in Canada, di cui abbiamo parlato nel progetto MK Ultra nell’ultimo video.

Quindi è curioso che la CIA abbia sviluppato tecniche di tortura e di interrogatorio che poi siate usate da un altro psichiatra che si è formato alla scuola di Cameron contro il personale della CIA medesimo. Quindi questa è una certa giustizia e ci fa anche capire che da queste fazioni ci sono degli elementi di collegamento indiretti però sostanziali. Un altro psichiatra che ha copiato il lavoro di Cameron era Andrei Snezhnevsky, che è un russo sovietico che ha dominato l’intero campo della psichiatria sovietica per un periodo inventando un dogma basato su una malattia mentale che aveva inventato lui e della quale praticamente diagnosticava chiunque volesse, perché era una malattia inventata, quindi chiunque fosse un avversario del regime politico veniva diagnosticato con questa malattia mentale e quindi trasferito in ospedale psichiatrico oppure trasferito al Gulag a seconda necessità grazie al contributo di questo psichiatra sovietico che aveva studiato Cameron.

Quindi di nuovo vediamo un collegamento multinazionale di questo tipo di tecniche che si estende molto al di là dei confini del Canada, degli Stati Uniti, della Gran Bretagna eccetera. Nel video che sto per presentarvi si parla anche di appeasement che è la politica con cui inizialmente la Gran Bretagna si dichiarò favorevole nei confronti di un’espansione della Germania nazista dicendo a Hitler che avrebbe potuto occupare l’Austria, avrebbe potuto occupare porzioni della Cecoslovacchia e della Polonia a condizioni che lo facesse gradualmente non in modo violento.

Quindi l’appeasement è una cosa che viene citato moltissimo oggi a sproposito per quello che riguarda la guerra in Ucraina nel senso che naturalmente i britannici accusano gli altri di qualcosa che loro stessi hanno fatto, accusano quindi gli americani di voler fare un appeasement, quindi dar la vinta a Putin che è il nuovo Hitler secondo loro, permettendogli di invadere una parte dell’Ucraina non dando il pieno supporto all’Ucraina e a tutto quello che viene chiesto. In realtà l’appeasement è un’attività britannica, vi ricordo che i britannici hanno contribuito in modo determinante alla formazione del nazismo, al consolidamento dello stato nazista, la banca centrale britannica diede un supporto economico fondamentale alla banca centrale tedesca nazista dell’epoca in modo che si consolidasse e potesse finanziare il riarmo della Germania e l’architetto di questo appeasement fu Lord Halifax che all’epoca lavorava per il Foreign Office, vale a dire il Ministero degli Esteri britannico, quando era primo ministro il britannico Neville Chamberlain. C’è un altro Chamberlain interessante nella storia di quel periodo che non era un parente del primo ministro ma che era importante come teorico della purezza razziale ma lo vedremo in un altro contesto.

E ora vi propongo il video che vi ho anticipato, almeno la prima parte di tale video. Eccolo.

Le mosse disperate di un impero morente

[Nima Alkhorshid]

 Alex, è così bello averti di nuovo nel podcast.

[Alex Krainer]

Grazie. 

[Nima Alkhorshid]

Iniziamo. Voglio parlare di quello che sta succedendo nella NATO, in Ucraina, nell’Unione Europea e in Russia. Ma c’è anche qualcosa di molto strano che sta succedendo in Medio Oriente, con questi attacchi ai cercapersone e ai walkie talkie, qualcosa che non abbiamo mai visto prima. È qualcosa di nuovo. È un nuovo modo di fare rumore. Però, direi che fare rumore non significa vincere nulla sul campo di battaglia. Come lo vedi, e in che modo influenzerà l’economia globale? In che modo pensi che influenzerà queste grandi aziende occidentali? Perché, se Israele può fare una cosa del genere, ci sono diversi altri paesi che potrebbero fare altrettanto, se lo volessero.

[Alex Krainer]

Sì, penso che dobbiamo ancora scoprire come esattamente sia successo. Ho ricevuto informazioni da qualcuno che ha detto che è stato fatto qualcosa alle batterie, forse c’era un detonatore e una sorta di carica esplosiva sigillate all’interno delle batterie. Quindi penso che ci dovranno essere delle indagini in modo da sapere esattamente dove e come è stato fatto, ma di sicuro non è una buona cosa. E poi, quando si vede cosa possono fare con i walkie-talkie e i cercapersone, ci si chiede cosa potrebbero fare con le auto elettriche. e altre cose simili. Quindi questa è un’azione molto, molto negativa per lo sviluppo a lungo termine di queste tecnologie e delle aziende che le forniscono. Le persone che usano questo genere di dispositivi sicuramente hanno imparato la lezione e saranno molto più attente, e forse apriranno il mercato ai fornitori di tali soluzioni che producono in Russia o in altri paesi, come l’Iran, che magari potrebbero risultare più sicuri.

Ma allo stesso tempo, osservando ciò che è successo, non posso fare a meno di pensare che l’uso di una misura così drastica rifletta un certo grado di disperazione da parte di Israele. E il motivo per cui dico questo è perché c’è stato un certo avvicendamento nel governo israeliano o un avvicendamento annunciato, con il licenziamento del Primo Ministro della Difesa Gallant, che sembra imminente. E quindi ci sono ovviamente molte recriminazioni in corso nel gabinetto, tra i membri del gabinetto e nell’establishment della difesa. Si capisce chiaramente che la gerarchia di comando e controllo che va dal governo verso l’esercito israeliano si è interrotta a un certo livello. Inoltre, l’esercito non è più disposto ad obbedire ciecamente al governo.

Quello che sembra essere successo è che questi attacchi ai cercapersone e ai walkie-talkie provengono direttamente dall’unità 8200, l’unità di spionaggio elettronico israeliana. Se sei nella loro posizione, dev’essere sicuramente prezioso avere accesso a questi dispositivi e alle informazioni che se ne possono ricavare. Chiaramente, hanno affrontato un sacco di problemi per essere sicuri che tali dispositivi fossero a loro accessibili, che potessero manometterli in qualche modo. E quindi possiamo presumere che, attraverso tali dispositivi, abbiano ottenuto anche informazioni. Potevano vedere i movimenti dei militanti di Hezbollah. Forse potevano ascoltare le loro conversazioni. Magari potevano vedere anche i loro messaggi.

E il fatto che li abbiano usati come mezzo di attacco significa che si sono accecati da soli. Significa che non hanno più questo accesso alle informazioni a cui potevano accedere prima e che non avranno più questo accesso nemmeno in futuro. Questa era un’arma segreta con un solo proiettile in canna e ora hanno sparato quel singolo proiettile. E adesso, certamente, quel tipo di dispositivi non ha più lo stesso valore, in termini di raccolta delle informazioni, che aveva prima. Di certo avevano impiegato molto tempo per costruire questa particolare situazione. Sicuramente hanno dovuto infiltrarsi in aziende in vari posti, forse Ungheria, Taiwan, non so dove.

Ne sapremo di più dopo le indagini, ma questo era davvero un grande pezzo di architettura militare che usava una particolare combinazione di hardware che erano riusciti a mettere nelle mani dei loro nemici, e ora lo hanno fatto saltare in aria. Quindi mi sembra che sia stata una misura disperata perché non c’è molto da guadagnare da questo tipo di azione. Forse hanno pensato, che, se fossero stati davvero fortunati, sarebbero magari riusciti a far saltare in aria Hassan Nasrallah. Ma ora che hanno messo in campo l’arma più potente e, probabilmente, non hanno fatto saltare in aria il capo degli Hezbollah, hanno esaurito l’arma e per giunta, sono probabilmente ciechi riguardo a tutto quello che succede in Libano.

Quindi, hanno sparato con quest’arma potente senza aver ottenuto niente, e con un’elevata probabilità che non avrebbero ottenuto comunque nulla, per lo meno nulla di strategico, a parte ferire alcune persone. Di conseguenza, sono propenso a concludere che c’è disordine nell’esercito, nella gerarchia militare, nella gerarchia della difesa di Israele, e che alcune persone stiano prendendo le proprie decisioni da sole senza consultarsi con i vertici militari. Forse l’Unità 8200 è stata davvero decapitata durante l’attacco di Hezbollah poche settimane fa, come dicono, e perciò adesso ci sono persone inesperte che prendono le decisioni e che agiscono impulsivamente, diminuendo da sole la propria capacità di raccogliere informazioni.

Quindi il risultato è pessimo in tutti i sensi, davvero pessimo, e non dimenticare che se ci fossero ancora state persone, là fuori, che simpatizzavano con la parte israeliana, ora ce ne sono molte meno.

[Nima Alkhorshid]

E Alex, allo stesso tempo, stanno parlando di mandare la loro gente nella parte settentrionale di Israele e hanno inviato carri armati e tutte quelle armi nella parte settentrionale per difenderli. Secondo me, vogliono che queste persone vengano uccise da Hezbollah. Questa è l’impressione che ne ricavo, perché non è possibile rimandare quelle persone alle loro case finché c’è questo conflitto a Gaza. E l’altro aspetto sarebbe che, con questo attacco, stanno cercando di fare di tutto per far infuriare i membri e i comandanti di Hezbollah il più possibile. Stanno facendo tutto il possibile per distruggere queste persone.

[Alex Krainer]

Sì, perché penso che la loro unica speranza di ribaltare la situazione consista nell’innescare una guerra più ampia e quindi coinvolgere gli Stati Uniti e, come conseguenza, coinvolgere gli alleati europei e della NATO, portando tutti a fare fronte comune con Israele per uccidere i loro nemici al posto loro, in particolare Hezbollah e gli iraniani. Di fatto, penso che questa sia l’ultima speranza che rimane agli israeliani. Altrimenti, nessuno tornerà più a vivere nel nord di Israele se vuole vivere in pace. Abbiamo visto che circa la metà di tutte le startup in Israele hanno visto i loro finanziamenti cancellati a causa della guerra.

La situazione economica sta peggiorando sempre di più e quindi penso che, nei prossimi mesi e anni, gli israeliani che possono permetterselo emigreranno. Perché non si può vivere in queste situazioni in cui un razzo potrebbe schiantarsi sulla vostra casa o sulla vostra azienda ogni singolo giorno, dove il Prodotto Interno Lordo del paese si sta contraendo, dove l’industria del paese è stata messa a repentaglio dalla perdita di fiducia e dalla perdita della speranza, perché gran parte dell’economia israeliana era basata sul settore high-tech e quindi sui software e sui dispositivi di comunicazione e sui dispositivi di sicurezza.

Troveranno lo stesso mercato pronto ad accoglierli ora che tutti sanno che gli israeliani potrebbero effettivamente usare questi prodotti per farti del male e per attaccarti? Quindi, penso che si stiano davvero sparando sui piedi in ogni aspetto di questo conflitto. E quindi, forse, l’unico modo per ribaltare la situazione, è quello di creare un caos di tali proporzioni da costringere le maggiori potenze del mondo, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, e la NATO, a correre in loro soccorso e portarli in salvo. è per questo che penso che la leadership israeliana si stia comportando come un branco di cani impazziti, perché vuole innescare una risposta di vendetta istintiva dal Libano, dall’Iran, e da chiunque possa regalare loro un allargamento del conflitto di cui pensano di avere assolutamente bisogno.

[Nima Alkhorshid]

Sì, e sembra che l’altro aspetto di questo conflitto sia stato l’uso da parte degli Huthi di un attacco missilistico ipersonico. È incredibile, basta un missile per andare dritto al bersaglio.

Non sembra che gli israeliani stiano davvero cercando di continuare questo conflitto a proprio beneficio. E sappiamo inoltre che Hezbollah finora non ha mai usato il tipo di missile che gli Huthi hanno usato per attaccare Israele. Finora non l’hanno fatto. Hezbollah non ha usato questo tipo di missili, ma quando si guarda a questa situazione da un quadro più ampio vediamo che Hezbollah si sta trattenendo e non sta usando armi che altrimenti potrebbe utilizzare a proprio vantaggio. Anche Israele ha da poco condotto un attacco preventivo contro Hezbollah usando i propri jet da combattimento ed Hezbollah ha replicato con un attacco misurato contro Israele, che comunque non ha avuto effetti particolari. Sembra quasi che stiano conducendo una guerra trattenuta. Come hai menzionato, anche l’esplosione dei cercapersone e dei walkie-talkie non cambierà nulla nella situazione militare complessiva. Sembra semplicemente che stiano solo cercando di umiliare Hezbollah. Pensi che abbiano avuto successo in tal senso?

[Alex Krainer]

No, non lo credo affatto. Non ho riscontri del fatto che abbiano umiliato Hezbollah. Di fatto, questa mossa ha sorpreso tutti. Non si può dire che Hezbollah abbia fallito in qualche modo e che siano stati particolarmente stupidi. Non era affatto ovvio che potessero fare una cosa del genere. Penso che abbia davvero sorpreso tutti. E penso che, in un certo senso, questa sia una mossa davvero impressionante perché è stato necessario allestire un sistema molto complicato che ha richiesto probabilmente molta pianificazione, molta preparazione, una penetrazione profonda in questi impianti di produzione, ovunque si trovino. Inoltre, è stato necessario fare in modo che questi dispositivi arrivassero nelle mani di Hezbollah, quindi è stato necessario anche coinvolgere i negozianti senza che se ne accorgessero.

Ma penso che abbiano dimostrato a tutti che sono disperati, che hanno fatto saltare in aria una risorsa importante perché forse volevano intimidire Hezbollah, forse volevano umiliarli. Ma tutto ciò che hanno dimostrato è che sono disperati e che si sono tirati la zappa sui piedi, accecandosi da soli, di fatto e in larga misura, per quel che riguarda il Libano. Credo che questa sia una di quelle situazioni in cui volevano dimostrare quanto siano intelligenti e potenti. Ma se analizzi un po’ l’operazione, ti rendi conto che si tratta di un evento irripetibile. Questo non è qualcosa che puoi fare sistematicamente a tua scelta. Questo è qualcosa che fai una volta sola per creare un grande effetto di narrazione.

Sono riusciti effettivamente a ferire molte persone, ma Hezbollah è un’organizzazione molto grande, e anche se avessero ferito qualche centinaio di persone o anche qualche migliaio di persone, ce ne sono molte, molte di più che sono ancora attive. E penso che ogni giorno che passa, ricevano nuove reclute, specialmente come conseguenza di azioni come questa. Le persone sono semplicemente troppo indignate, e dicono, basta, mi unirò ad Hezbollah per combattere questa gente. Funziona nello stesso modo in cui vediamo le azioni da parte degli ucraini che colpiscono la Russia, e, così facendo, convincono decine di migliaia di russi ad offrirsi volontari per servire nell’esercito russo. E hanno ottenuto il risultato di trasformare l’esercito russo nel secondo più grande del mondo. E adesso sarà davvero difficile sconfiggerlo.

[Nima Alkhorshid]

Visto che siamo passati a parlare del conflitto in Ucraina, abbiamo due aspetti dell’amministrazione Zelensky che vorrei discutere. Il modo in cui vedono l’Unione Europea e il modo in cui cercano di far parte della NATO. Recentemente abbiamo appreso che il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina sta dicendo che l’Unione Europea dovrebbe già considerare l’Ucraina come parte dell’Unione Europea. Ma credi che sia davvero possibile? Considerando la situazione in cui si trova l’Ucraina o la mentalità dell’Unione Europea. Stanno cercando di costringere l’Unione Europea ad accettarli? Stanno cercando di costringere gli Stati Uniti a fare pressione sugli europei? Come vedi la situazione in questo momento?

[Alex Krainer]

L’intera faccenda dell’adesione all’Unione europea è una cinica manovra. È praticamente una carota che penzola davanti alla leadership ucraina per convincerla a continuare a fare quello che le diciamo.

L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea è stata materia di discussione per oltre vent’anni. Il primo vertice tra Ucraina e Unione Europea si è tenuto nel 1997, e tra il 1997 e l’operazione militare speciale del 2022, si sono tenuti 24 vertici consecutivi tra Unione Europea e Ucraina. Nel 2011, al termine dell’undicesimo di questi vertici, avevano già l’accordo di adesione pronto per essere firmato. Lo avevano definito nei minimi dettagli ed era pronto per la firma. Il presidente della Commissione dell’Unione Europea dell’epoca era José Manuel Barroso, e, proprio all’ultimo momento, hanno ritardato la firma dell’accordo di adesione all’Unione Europea e Barroso ha tenuto un discorso in cui ha detto che c’era bisogno che gli ucraini mostrassero più rispetto per la democrazia, per i diritti umani e per l’amministrazione di una giustizia indipendente e tutte queste chiacchiere che avevano solo lo scopo di fornire una scusa per il nuovo rifiuto.

E così hanno continuato a tenere gli ucraini in sospeso. Gli dicono che faranno sicuramente parte dell’Unione Europea, che faranno parte del club, a condizione che continuino a fare quello che gli hanno chiesto di fare. E poi, ogni volta che gli ucraini cercano di qualificarsi per l’adesione, dall’Unione Europea rendono i requisiti ancora più severi. Continuano a dire agli ucraini che devono fare di più sul sistema giudiziario e di più sulla democrazia e di più sui diritti umani e di più su questo e di più su quello, e vogliono queste riforme e quelle altre riforme. E così è stato all’infinito. Hanno fatto questo per 25 anni, riunioni senza fine, tavole rotonde di discussione, 24 vertici consecutivi, e questo ancora prima che l’Ucraina fosse decimata e distrutta economicamente, e la sua popolazione fosse praticamente dimezzata.

Parlare dell’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea in questo momento è di nuovo un metodo per prenderli per i fondelli, dicendo loro di continuare a combattere, continuare a morire, continuare a spazzare via tutti questi uomini dalle strade per gettarli nelle trincee sul fronte orientale, perché alla fine otterranno le loro ricompense. E gli promettono che saranno parte della NATO e dell’Unione Europea. Continuate a fare ciò che vi chiediamo di fare. E questo è stato, in un modo o nell’altro, utilizzato in tutti i paesi dell’Europa orientale che hanno aderito all’Unione Europea. Ciascuno di loro ha dovuto, innanzi tutto, aderire alla NATO. Perciò 11 degli 11 paesi dell’Europa orientale che si sono uniti all’Unione Europea hanno anche dovuto aderire alla NATO.

Nessuno dice che è un requisito perché, almeno apertamente, non lo è. Ma ricordo che nel 2005-2006, quando la Croazia è diventata membro della NATO, se ne è discusso apertamente come un dato di fatto. Vale a dire che era necessario, innanzi tutto, diventare membri della NATO in modo da poter poi essere accettati nell’Unione Europea. E penso che la Croazia sia entrata a far parte della NATO nel 2006, se non sbaglio. E siamo stati accettati nell’Unione Europea solo nel 2013. L’Ucraina è lontana anni luce da entrambe le cose. E come ora sappiamo dal ministro degli Esteri polacco, Radek Sikorski, la NATO non ha nessuna intenzione di accettare l’Ucraina. Stanno solo facendo tutte queste promesse all’Ucraina, ma non hanno nessuna intenzione di lasciare che quest’ultima entri a far parte della NATO. Come ha detto Sikorsky, sono disposti ad accettarli, ma solo se prima avranno vinto la guerra contro la Russia.

[Nima Alkhorshid]

Giusto. E c’è un’altra cosa che ha detto. Stai parlando di quella chiamata particolare.

[Alex Krainer]

Sto parlando della chiamata telefonica simulata, pubblicata il 12 settembre, una settimana fa.

[Nima Alkhorshid]

Sì, e uno dei punti che Sikorski ha menzionato durante il colloquio con quelle persone, è stato di dire che la NATO non metterà ufficialmente truppe sul terreno per combattere la Russia. E considerando questo, mentre d’altra parte, la Francia e il Regno Unito continuano ad insistere sull’invio all’Ucraina di missili a lungo raggio per colpire più in profondità in territorio russo, pensi che stiano arrivando al punto di lasciare che l’Ucraina continui a combattere fino a che non esisterà più come nazione? Pensi che sia questa la strategia della NATO? Pensi che vogliano che scompaia completamente dalla mappa? Perché il modo in cui stanno cercando di dare all’Ucraina tutte queste armi, mi sembra che stia solo producendo la morte dell’Ucraina e non sembra che gli ucraini se ne rendano davvero conto. Non sembra che comprendano che il paese sta solo morendo e nessuno sembra preoccuparsene all’interno dell’amministrazione Zelensky.

[Alex Krainer]

Se si preoccupassero di questo problema, non farebbero parte dell’amministrazione di Zelensky. Ma penso che stiamo arrivando a qualcosa di estremamente interessante e dobbiamo, tornare allo scherzo telefonico che hanno fatto a Sikorsky. A beneficio dei tuoi spettatori, ricordo che si tratta di uno scherzo telefonico realizzato da due burloni russi, Vovan e Lexis, pubblicato il 12 settembre di quest’anno. I due comici hanno trascorso circa 25 minuti al telefono con l’attuale ministro degli Esteri della Polonia facendo finta, uno di loro, di essere l’ex presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko. Radek Sikorski ci è cascato. Durante la chiamata il falso Poroshenko si lamentava della situazione degli ucraini al fronte che è assolutamente disastrosa. E Sikorski ha risposto, lo so, lo so, ma poi ha snocciolato tutta questa lista di ciò che stanno facendo per aiutare gli ucraini e il tutto si riduce praticamente all’addestramento delle truppe ucraine e al chiedersi come potrebbero convincere gli uomini ucraini che sono in Polonia a tornare in Ucraina per combattere in difesa del proprio paese.

Ma poi ha anche aggiunto: “Stiamo cercando di incoraggiare gli americani a permettere all’Ucraina di usare questi missili a lungo raggio contro la Russia”. Quello che mi sono chiesto immediatamente è chi fossero le parti in causa che lui menziona nella frase: “Stiamo cercando di incoraggiare gli americani”. E penso che ci sia molto da leggere tra le righe, perché nella stessa conversazione ha detto che il suo primo ministro non è per niente entusiasta dell’intera situazione e che è totalmente contrario all’entrata in guerra sotto alcuna forma da parte della Polonia, e che esclude categoricamente persino il lancio di missili contro i russi dall’interno del territorio polacco. Allora, chi sono quelli che stanno incoraggiando gli americani? Penso che stia parlando di una rete di personaggi che hanno interessi personali da difendere di cui Sikorski fa parte, ma che ha prevalentemente sede nella City di Londra. Perché devi sapere che Radek Sikorski era un suddito britannico.

Ha studiato a Oxford. Credo che sia emigrato nel Regno Unito da adolescente. E mentre si trovava a Oxford, è stato reclutato da questo club molto, molto esclusivo, a cui si può accedere solo su invito. E che si chiama Bullingdon Club. E la persona che lo ha indotto a entrare nel Bullingdon Club non era altri che l’ex primo ministro britannico Boris Johnson. E sapete, il Bullingdon Club vede tra i suoi membri storici personaggi come Lord David Cameron, l’ex Primo Ministro e poi Ministro degli Esteri della Gran Bretagna. George Osborne, ex Cancelliere dello Scacchiere, il che significa ministro delle finanze, all’interno del governo diretto da David Cameron. E troviamo anche persone come Nathan Rothschild, l’attuale, credo, capo della famiglia Rothschild di Londra. Penso che suo padre, Jacob Rothschild, sia morto. Ma non ne sono sicuro al 100%.

[Alex Krainer]

E troviamo anche un sacco di queste altre persone dell’establishment che sono state profondamente coinvolte in molti di questi progetti imperiali britannici, come Lord Halifax, che è una delle persone chiave che ha architettato la Seconda Guerra Mondiale e ha orchestrato l’intero accordo di appeasement a Monaco di Baviera nel 1938. E poi, solo pochi giorni dopo questa conversazione, Keir Starmer, l’attuale primo ministro britannico, è volato negli Stati Uniti, dove ha cercato in tutti i modi di incoraggiare gli Stati Uniti, ed in particolare l’amministrazione Biden, a concedere il proprio accordo a questa nuova idea di colpire la Russia con missili di precisione a lungo raggio. E poi è successo qualcosa.

Da Oxford la leadership del grande fallimento

Bene, rispetto a quello che si è detto nell’intervista, in questa prima parte dell’intervista il ministro della difesa esiliano Yoav Gallant non si è ancora dimesso. Netanyahu avrebbe voluto che se ne andasse, è rimasto, mantiene la sua posizione di scetticismo nei confronti di una invasione con le truppe israeliane del Libano meridionale. Per il momento il conflitto si riduce a bombardamenti da entrambi i fronti.

Gli israeliani mandano i loro aerei, mandano i loro razzi, Hezbollah manda i suoi razzi e vanno avanti così e andranno avanti così a tempo indeterminato, visto che Hezbollah ha un rifornimento enorme di razze di esposizione e ha moltissime basi segrete e sottoterra che non possono essere colpite dai bombardamenti israeliani. Tutto quello che risulterà sarà la morte di molti altri civili nel Libano, un po’ in stile Gaza, con la distruzione di parecchi centri abitati da parte dell’aviazione israeliana e quindi l’irrigidimento, se vogliamo, o ancora la creazione di maggiore odio nei confronti di Israele nel circondario dei vicini, una maggiore crisi dei governi egiziano e giordano che nella loro posizione di scendiletto nei confronti di Israele si trovano in difficoltà rispetto alle rispettive popolazioni.

Insomma, una situazione piuttosto critica nel Medio Oriente che potrebbe sfociare in qualcosa di più grave ma che per il momento non sta sfociando, anche perché l’Iran sta mantenendo una posizione di contenimento, quindi sta cercando di evitare di essere coinvolto, anche perché come nazione ha visto recentemente un miglioramento della condizione economica grazie anche ai rapporti rafforzati con la Russia, grazie all’ingresso nel circuito BRICS e non ha nessuna intenzione di farsi rovinare la prospettiva di crescita da una guerra che non vuole e di cui non ha bisogno.

Radoslav Sikorski, che è il ministro degli esteri polacco che viene menzionato nel video, è la persona che si era complementata con gli Stati Uniti, se vi ricordate, dopo l’esplosione subacquea della conduttura Nord Stream 2, è il marito di Anne Applebaum, giornalista storica americana che sostiene la propaganda dei né conservatori e la politica britannica. Il Bullingdon Club invece è un club per soli uomini presso l’università di Oxford, riservato alle persone più ricche. L’appartenenza al club prevede l’esecuzione tra l’altro di atti vandalistici da parte dei membri che distruggono ristoranti, distruggono spazi comuni nell’università di Oxford e poi dopo immediatamente rimborsano i danni.

Questo a sottolineare il fatto che distruggere è nella loro vocazione, è una cosa che possono fare impunemente e che possono ostentare la propria ricchezza riparando i danni. Questa è una modalità culturale che fa parte di chi è all’interno di quel club e che in qualche modo sottolinea il livello di degrado che c’è stato anche a Oxford per quello che riguarda gli ambienti aristocratici ed elitari della Gran Bretagna.

Quello che vediamo appunto è un intero club che comunque fa perno sull’università di Oxford. Vi ricordo che presso l’università di Oxford c’è la Rhodes Scholarship che è la borsa di studio creata da Ceci Rhodes per ricostruire l’impero britannico alla quale vengono ammesse tutti i personaggi politici europei, britannici e americani che possono contribuire al progetto di ricostruire l’impero.

È andato a questa scuola Bill Clinton per esempio e sono andati a questa scuola Susan Rice e Jake Sullivan che sono due membri importanti dell’attuale Casa Bianca.

Susan Rice è stata consigliere per la sicurezza nazionale con Obama quindi aveva il controllo della guerra in buona sostanza e posizione che adesso ha trasferito a Jake Sullivan e diventando lei invece responsabile delle decisioni politiche interne. Jake Sullivan invece è responsabile della sicurezza nazionale ed è quello che ha coordinato per certi versi insieme ad Anthony Blinken l’intera operazione ucraina quindi la guerra in Ucraina e di questo passo.

Quindi vediamo un collegamento diretto con l’Università di Oxford con questi tipi di club esclusivi con questo tipo di mentalità con questo tipo di progetto e con questo tipo di ambizione. Nella seconda parte di questo video capiremo meglio che cosa è successo durante la visita dei britannici negli Stati Uniti e perché questa visita rappresenta un punto di svolta storico.

Roberto Mazzoni

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