La verità sul 6 di gennaio – parte 2 – MN #211

Come già visto nel video # 203, il 6 di gennaio 2021 costituisce una data storica per gli Stati Uniti, sia per gli eventi che sono accaduti all’interno del Campidoglio sia per la repressione poliziesca che ne è seguita, accompagnata da una delle campagne di propaganda più vaste che si siano mai viste.

Le modalità operative seguite dalla Casa Bianca di Joe Biden e da alcuni dei suoi ministeri hanno ricalcato fedelmente il modello già seguito in Unione Sovietica. L’FBI è stata utilizzata come polizia politica alla pari del NKVD, il Commissariato del Popolo per gli Affari Interni, mentre i tribunali politici imprigionavano i dissidenti sulla base di accuse inventate e confessioni estorte.

Questa totale sovrapposizione tra il governo statunitense e il defunto regime sovietico ci fa capire un meccanismo importante della politica e della cultura in cui viviamo: ogni volta che si combatte un avversario per lungo tempo e con grande sforzo si finisce per acquisirne le caratteristiche, soprattutto quando si perde. Nel caso degli Stati Uniti, la falsa impressione che abbiamo avuto dalla caduta dell’Unione Sovietica, nel 1999, in avanti è che l’Occidente abbia vinto la Guerra Fredda e che il Comunismo sovietico abbia perso.

Nella realtà, l’Unione Sovietica è crollata su sé stessa perché il suo sistema politico ed economico erano insostenibili e sarebbe crollata molto prima se l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, non l’avessero sostenuta con la fornitura di aiuti economici ed anche il trasferimento di informazioni militari segrete, e l’Occidente non ha vinto, ma ha gradualmente assunto le caratteristiche del suo antico rivale.

Per questo motivo ho pubblicato alcuni video dedicati alla guerra psicologica sovietica perché ci fanno riconoscere molti dei meccanismi in funzione oggi all’interno dei governi occidentali.

Ma ci sono forze sociali che si sono accorte di questa tendenza, anche grazie alla repressione seguita al 6 di gennaio e all’ormai evidente manipolazione delle elezioni presidenziali del novembre 2020.

Queste nuove forze si stanno esprimendo in varie forme, una di questa è l’elezione di un ristretto gruppo di parlamentari, per ora concentrati nel Partito Repubblicano, che stanno forzando la mano del loro stesso partito per cambiare il corso degli eventi e salvare quello che può ancora essere salvato della repubblica statunitense.

Nel video precedente di questa serie abbiamo visto l’operato di 20 parlamentari repubblicani, capeggiati dal parlamentare della Florida Matt Gaetz e dalla parlamentare del Colorado Lauren Boebert, che hanno bloccato l’elezione del nuovo presidente della Camera Kevin McCarthy, creando scompiglio all’interno del partito repubblicano e sollevando anche le proteste dello stesso Donald Trump che ha premuto affinché McCarthy venisse eletto. Nel prossimo video vediamo la pressione a cui entrambi questi parlamentari sono stati sottoposti anche dai mass media, compreso Sean Hannity, uno dei principali commentatori politici di Fox News.

Nel video si parla di Trey Gowdy, ex-deputato del Partito Repubblicano e ora collaboratore di Fox News.

La sfida al partito e a Trump

20230106 GAETZ- We Must Bring Change OK

[Sean Hannity]

Bentornati ad Hannity. Continuiamo la trasmissione del venerdì sera con il nostro pubblico in studio dal vivo. Ora è il momento del sedile bollente di Hannity. E siamo raggiunti da due dei sei parlamentari che sono stati contro Kevin McCarthy in ogni votazione fino ad oggi. La domanda di stasera è se la loro opposizione continuerà nella prossima votazione, che probabilmente avverrà tra meno di un’ora. E si uniscono a noi ora, la deputata del Colorado, Lauren Boebert, e il deputato della Florida, Matt Gaetz. Siamo felici di avervi entrambi. Sono stato in contatto con voi per tutta la settimana. Matt mi ha persino urlato contro una o due volte. A proposito, deputata, possiamo sistemare una cosa? Questa settimana abbiamo avuto un dibattito appassionato.

[Lauren Boebert]

È vero. E ti invito a farlo quante volte vuoi perché il mio sito LaurenForFreedom.com è letteralmente esploso.

[Sean Hannity]

Spero di contribuire a raccogliere molti fondi per la tua prossima campagna o di averti aiutato a raccogliere fondi. Ma, durante quel dibattito, vi ho detto che è interessante come le persone percepiscono le cose. Ho detto, probabilmente c’è molto poco su cui non siamo d’accordo. E dove ero frustrato era, che non hai risposto alla mia domanda, ed è una cosa che mi urta i nervi. Non ti sono mai stato antagonista. E il giorno dopo, mentre andavo in in onda, mi sono detto, dopo la discussione ci siamo smessaggiati, quindi siamo ancora amici. Abbiamo soltanto avuto un disaccordo sul fatto che i punti all’ordine del giorno fossero cementati o meno. Io ho creduto che lo fossero, lo hai percepito allo stesso modo?

[Lauren Boebert]

Sean, quello che abbiamo avuto, mi è parso un dibattito molto esaltante. Di solito sono una delle 20 persone che si trovano all’opposizione e tu fai sempre il tifo per me. Quindi eravamo semplicemente su posizioni diverse su questo tema particolare. E poi, naturalmente, c’erano altri nella trasmissione come Trey Gowdy, che dicevano che eravamo lì solo per profitto personale. E non c’è niente di più falso. Io, Matt Gaetz e ciascuno dei 20 conservatori che hanno chiesto questi cambiamenti, lo hanno fatto per il bene del paese, punto e basta.

[Sean Hannity]

Stasera, qual è la vostra posizione su Kevin McCarthy.

[Lauren Boebert]

Bene, credo che quando tutto questo sarà finito, tutti, dall’ufficio del presidente della Camera, ai miei colleghi più moderati, compresi gli amici e gli alleati con cui ho scambiato parole dure, come te, lavoreremo insieme per portare a Washington cambiamenti di portata storica e fondamentali. Avremo soluzioni conservatrici su questioni importanti che il popolo americano deve affrontare. Quindi vedremo come andrà stasera. Penso che ci siano alcune cose che dobbiamo confermare in modo definitivo e assicurarci di essere in grado di mantenere queste promesse.

[Sean Hannity]

Siete fiduciosi, diciamo, che entro lunedì al più tardi, tutto questo sarà finito e che Kevin sarà il Presidente della Camera, e che avrete ottenuto tutte le assicurazioni di cui avete bisogno, e che tutti i punti all’ordine del giorno su cui avete condotto la vostra campagna e per cui avete combattuto saranno implementati dal nuovo Congresso?

[Lauren Boebert]

Spero che entro lunedì vedremo qualcosa, qualcosa che sia promettente e che possiamo offrire al popolo americano. E credo davvero che dopo i mesi di negoziati che abbiamo intrapreso, compreso qualche giorno in più speso alla Camera, i repubblicani saranno molto più preparati a guidare e più pronti a governare che mai.

[Sean Hannity]

Matt Gaetz, qual è la tua posizione stasera?

[Matt Gaetz]

Beh, Sean, non è mai stata una questione personale tra me e Kevin McCarthy. Riguarda il popolo americano. E il popolo americano vuole sapere che le regole della Camera dei deputati non permetteranno mai più che si ripeta un orrore come la terribile legge omnibus che è stata appena approvata. Ed è su questo che io e la deputata Boebert abbiamo lavorato. E sappiamo che, a volte, queste discussioni possono risultare un po’ imbarazzanti da principio, Immagino che sia come preparare un accordo prematrimoniale. A volte ci possono essere alcuni momenti sgradevoli nella fase di preparazione, ma può essere necessario. Sono entusiasta e mi sento incoraggiato. Sono grato che il Presidente designato McCarthy sia stato così ricettivo a ogni cambiamento che abbiamo richiesto. E, Sean, siamo nella fase in cui sto esaurendo le richieste. Voglio dire, abbiamo ottenuto che le nuove leggi verranno lette in aula, che pareggeremo il bilancio, che avremo un piano per mettere al sicuro i confini. Kevin McCarthy è d’accordo su tutte queste cose. E di nuovo, non è mai stata una questione personale. Si è trattato di prosciugare la palude, rendendo questo luogo più onesto, più trasparente e più aperto. E potremmo avere qualche tocco finale. Potremmo anche riuscire a risolvere la questione stasera. Ma sono orgoglioso dell’intera Conferenza Repubblicana, e saremo più forti e più uniti e più capaci di ritenere questa amministrazione responsabile delle sue azioni, perché ci siamo presi questi primi momenti per sistemare le cose.

[Sean Hannity]

Quindi ci siamo parlati a dicembre, verso l’inizio di dicembre, e ti ho lasciato libero di dire tutto ciò che volevi. Ho visto questa situazione che si prefigurava e l’ammonimento che ho dato a un certo numero di persone è stato di cercare di risolvere queste questioni prima del 3 di gennaio. Alla fine sembra che ci siamo comunque arrivati. Ho sbagliato ad anticipare che si andava in questa direzione? Non sarebbe stato meglio magari tenere queste discussioni a porte chiuse?

[Matt Gaetz]

Sean, ti voglio bene, ma se avessi votato per lo Speaker McCarthy quando me lo hai chiesto lunedì, non avremmo ottenuto l’imposizione dei tetti di spesa e gli altri obiettivi.

[Sean Hannity]

Non è quello che ti ho chiesto. Non è quella la mia domanda.

[Matt Gaetz]

Abbiamo fatto benissimo a condurre una trattativa dura.

[Sean Hannity]

Quello che ho detto, e correggetemi se sbaglio, è che volevo che tutti voi, molto prima del 3 di gennaio, foste entrati in una stanza, aveste chiuso la porta a chiave, mettendo da parte il vostro ego e i telefonini, e aveste combattuto a porte chiuse per essere già pronti il 3 di gennaio. Detto questo, sapete una cosa, non sono affatto preoccupato di quello che è successo. Penso che, alla fine, se questo dovesse andare avanti un’altra settimana, fareste impazzire il popolo americano, ma alla fine, questa è la ricetta che ci serve per salvare il nostro paese. Questa nazione è nel caos. I democratici ci hanno scaraventato in un burrone. Questo presidente non sa nemmeno che giorno sia. Guardate il livello del debito, la politica energetica, lo stato dei nostri confini meridionali. Per questo abbiamo bisogno di un Partito Repubblicano unito per combattere duramente. Penso che ora ce l’abbiamo. è un’affermazione giusta?

[Matt Gaetz]

Penso davvero che stiamo convergendo tutti attorno a questa visione. Sono molto ottimista su dove siamo arrivati, ma semplicemente non permetteremo che si continui con la solita routine. E non è stata una faccenda personale nei confronti di nessuno. Questo era un problema relativo a Washington nel suo insieme, che è esistito sia sotto i repubblicani che sotto i democratici. E tanto Lauren Boebert quanto io sentiamo i nostri elettori che ci dicono che vogliono che questa città cambi. E questi cambiamenti fondamentali, se riusciamo a dare gli ultimi ritocchi, sopravviveranno di gran lunga a Lauren Boebert e a me. Sopravviveranno di gran lunga a Kevin McCarthy, e serviranno a consegnare soluzioni per il popolo americano e per fermare queste terribili spese che stanno spingendo il nostro paese verso l’indebitamento delle prossime generazioni.

[Sean Hannity]

Penso che siamo semplicemente stati in disaccordo su alcuni punti. So che le cose erano state concordate a porte chiuse e forse non è filtrato fino alla base, ma anche la gente voleva un accordo. Lo voleva per iscritto. Voleva un impegno maggiore. Non biasimo davvero nessuno per questo. Alla fine della giornata, si tratta del paese. Si tratta di servire i vostri elettori. Riguarda il popolo americano e il vostro servizio nei suoi confronti. Sono loro che soffriranno se non fate il vostro lavoro. Comunque, onorevole Gaetz, è sempre bello averti con noi. Onorevole Boebert, sai una cosa? Ti ringrazio per aver sostenuto un dibattito appassionato e appoggiamo  pienamente la tua candidatura. Ti diamo il nostro supporto per il tuo prossimo mandato. Quindi, grazie mille a tutti e due.

[Lauren Boebert]

Spero che le persone continuino ad andare sul mio sito anche quando discutiamo pacificamente.

[Sean Hannity]

Certo, perché non approfittare dell’occasione per promuovere il tuo sito e la tua prossima elezione. Hai comunque il nostro supporto. Grazie ad entrambi.

Come abbiamo visto nel video, la posizione ufficiale del Partito Repubblicano, della sua macchina propagandistica e dello stesso Donald Trump, era di non bloccare l’elezione del nuovo presidente, anche se McCarthy veniva considerato storicamente troppo vicino alle posizioni del Partito Democratico e non affidabile.

Il timore era che il partito ne emergesse indebolito e che magari perdesse persino la presidenza, dopo la striminzita vittoria elettorale nelle elezioni di medio termine del 2022. Tuttavia i 20 dissidenti hanno tenuto duro e hanno preteso concessioni importanti in cambio dell’elezione, di cui vediamo una sintesi nel prossimo video.

Vittoria su tutti i fronti

[Laura Ingraham]

Estremisti è la parola usata per descrivere, tra gli altri, i miei prossimi due ospiti, entrambi strumentali per ottenere concessioni dal nuovo Presidente della Camera, Kevin McCarthy. Si unisce a noi ora, l’onorevole della Florida, Matt Gaetz, e l’onorevole del Colorado, Lauren Bobert. è bello avervi entrambi con noi. Onorevole Gaetz quanto sei sicuro che le concessioni che sei riuscito a spuntare possano essere imposte e che tu possa mantenerle in forza per questi prossimi due anni.

[Matt Gaetz]

Pochi istanti fa, abbiamo approvato le regole per il 118 ° Congresso, che includono la facoltà per un singolo parlamentare di chiedere le dimissioni del presidente. Ora, non prevedo che dovremo mai usarla, ma ci dà l’opportunità di garantire che i nostri obiettivi in materia di politica, di procedura e di personale vengano conseguiti. Avremo votazioni sui limiti di mandato, sul pareggio di bilancio, sull’applicazione interna delle nostre leggi sull’immigrazione. Nessuna di queste cose sarebbe accaduta se avessimo ceduto lunedì. Ma ottenendo queste concessioni e arrivando a una posizione più forte, il Parlamento stesso si trova in una posizione più forte.

[Laura Ingraham]

Ora, ecco come i democratici hanno risposto poco fa al pacchetto sulle regole.

[Jim MacGovern – parlamentare democratico]

Queste regole non sono un serio tentativo di governare. Sono essenzialmente una richiesta di riscatto nei confronti dell’America da parte dell’estrema destra. Stanno dando ancora più potere agli estremisti. Non credetemi sulla parola. Esaminate il loro pacchetto di regole. Hanno dato a un singolo membro la possibilità di rimuovere il presidente in qualsiasi momento, quindi una piccola fazione di estrema destra tiene in ostaggio la loro leadership.

[Laura Ingraham]

Onorevole, allora è tutta colpa vostra.

[Lauren Boebert]

Apparentemente, questo è di solito ciò che i democratici amano dire. Ma le nuove regole danno potere ad ogni singolo membro del Congresso, anche ai democratici che possono loro stessi usare la mozione per chiedere le dimissioni del presidente. Le proposte legislative monotematiche che vedremo, sono già una realtà in 47 legislature dei singoli stati. Averle portate a livello federale è un risultato enorme. Quindi sono orgogliosa che ci siamo presi qualche giorno in più per assicurarci di farlo bene. Può sembrare caos e disfunzione, ma sono una mamma di quattro ragazzi e fa parte della mia vita quotidiana. E di fatto, la scorsa settimana, è stata la settimana più produttiva che abbia mai vissuto al Congresso.

[Laura Ingraham]

La gente ha davvero visto dietro il sipario ciò che accade a Washington, una realtà contro cui mi sono scagliata per più di 20, 25 anni. Nessuno sa cosa c’è dentro queste leggi di spesa omnibus. Ci buttano ogni genere di immondizia. Una cosa di cui parlamentari e senatori non vogliono essere ritenuti responsabili. Nessuno li può accusare, ad esempio, di aver votato per mantenere aperto il confine. Quello che dicono invece, onorevole Gaetz, è che hanno solo votato per mantenere in funzione il governo, giusto?

[Matt Gaetz]

L’intero scopo di questo movimento è stato di garantire che mai più saremmo stati costretti a votare qualcosa che assomigliasse a una legge omnibus. In realtà, penso che questo renderà Kevin McCarthy più forte come presidente, perché, negoziando con il Senato, sarà in grado di dire, mi dispiace, le regole della Camera non ci permettono di considerare fattori non pertinenti o che non si riferiscono a un singolo argomento.

[Laura Ingraham]

Ora, la questione della spesa per la difesa, l’ho sollevata più volte la scorsa settimana. è sempre stata trattata come una vacca sacra, che non si può mai toccare, non importa quanto il Pentagono sia diventato woke, e non importa quanto scrutinio il Pentagono abbia bisogno per i suoi fallimenti. Sosteniamo tutti i nostri uomini e donne in uniforme, ma l’idea che il 55% del nostro bilancio discrezionale non possa essere toccato, non si allinea con i tagli che tutti voi volete, corretto? A meno che voi non iniziate a considerare di tagliare i fondi della difesa.

[Lauren Boebert]

Dovremo certamente esaminare una serie di cose per quadrare questo budget.

[Laura Ingraham]

Non puoi farla franca con questa risposta.

[Lauren Boebert]

Stiamo esaminando molte cose, ma la spesa per la difesa è il numero più grande. E la stiamo sicuramente considerando. Nella Camera dei Deputati abbiamo molti falchi della difesa che probabilmente combatteranno per mantenerla. Ma dobbiamo avere un bilancio che pareggi davvero e a questo scopo abbiamo le nuove regole.

[Laura Ingraham]

Onorevole Gaetz, i falchi del Partito Repubblicano e alcuni membri del Partito Democratico stanno dicendo che non potete toccare la spesa militare. Vi accusano di irresponsabilità. Il Wall Street Journal ha pubblicato oggi un articolo molto aggressivo dove vi accusa di mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.

[Matt Gaetz]

Io rappresento il distretto che ha la più alta concentrazione di militari in servizio attivo nel paese. E possiamo difendere questo paese e proiettare la nostra potenza in modo più efficiente di quanto facciamo. Il presidente Trump è stato il primo a pretendere una revisione contabile che il Pentagono non è nemmeno riuscito a superare. Abbiamo i risultati della revisione e quindi possiamo mostrare dove sono inefficienti. E che ne dici di iniziare dall’Ucraina prima di ridurre la spesa per le nostre truppe. Credo che sia un argomento facile. Il denaro che inviamo all’Ucraina, senza alcun controllo, dovrebbe essere il primo ad essere tagliato.

[Laura Ingraham]

Bene, dobbiamo riprodurre un video che mostra un vero e proprio melodramma di venerdì sera. Eravamo in diretta dalle dieci alle undici, e le cose che vedrete sono accadute nell’ora e nei minuti dopo la fine della trasmissione. Questo è uno dei momenti più discussi. McCarthy viene verso di te, si vede che l’atmosfera si riscalda. Lauren ci sei anche tu. Fox News ha riferito che è parso che tu pronunciassi la parola comitato durante questo scambio. Immagino che abbiano letto il movimento delle labbra. Onorevole, il mondo vuole sapere cosa è stato detto in quel momento cruciale.

[Matt Gaetz]

Beh, era una questione di tempistica. E quelli di noi che avevano negato il loro sostegno a McCarthy, volevano muoversi come gruppo. Abbiamo pensato che potesse essere un momento unificante. Sono contento che, a grande merito del presidente McCarthy, nei momenti finali, abbia fatto le concessioni necessarie per riunire la nostra squadra e metterci in un’ottima posizione per fare quello che abbiamo fatto stasera, cioè votare per sbarazzarci di 87.000 agenti dell’IRS. Quindi penso che la Presidenza Imperiale della Camera sia finita. Nancy Pelosi sarà l’ultima presidente imperiale, perché ora sbloccheremo il potenziale in tutti i parlamentari, e sono contento che Kevin McCarthy l’abbia vista in questo modo.

[Laura Ingraham]

Ho anche visto che entrambi stavate parlando con vari democratici durante l’iter di questa trattativa, e tu in particolare parlavi con la parlamentare Jayapal e con altri. Si è mai pensato a un accordo con i democratici durante questo percorso?

[Matt Gaetz]

Assolutamente no,

[Laura Ingraham]

Sembravate decisamente in confidenza, non che sia sbagliato. Ci sono persone divertenti anche tra i democratici.

[Matt Gaetz]

Se volete sapere di cosa stavo parlando con la deputata Jayapal, riguardava la legislazione che ho proposto insieme a lei per smantellare Big Tech. E stavamo dicendo che, durante il periodo in cui la Camera è sotto il controllo repubblicano, possiamo portare in aula quelle leggi che Nancy Pelosi non avrebbe mai portato, visto che il marito possedeva azioni di Big Tech.

[Laura Ingraham]

Deputata Boebert, potrebbe lavorare con la sinistra su alcuni di questi temi? Anche se vi hanno diffamato? Io stessa sono stata un po’ dura con voi la scorsa settimana. Ma ci sono un sacco di grandi risultati che sono stati conseguiti solo grazie al fatto che avete tenuto duro.

[Lauren Boebert]

Credo che il Congresso sarà molto più forte di quanto non fosse grazie a questi cambiamenti nel Partito Repubblicano, e saremo in grado di lavorare anche con alcuni democratici. Ci sono stati molti democratici che hanno fatto campagna elettorale sui valori conservatori, e voglio far sì che rispettino le loro promesse. Parlavano di proteggere il confine e persino di ridurre l’inflazione e d’indipendenza energetica. Sono stati i temi trainanti in molte elezioni che abbiamo visto. Voglio quindi che mantengano tali promesse e portarli nelle commissioni dove discutere su come riportare le cose in carreggiata.

[Laura Ingraham]

Sarebbe davvero ironico se, come risultato del vostro lavoro, il Congresso diventasse più bipartisan, giusto? 

Onorevole Gaetz ed onorevole Boebert, grazie ad entrambi per essere qui stasera. 

Video Ingraham

Come vediamo nel video, persistenza di una ristretta minoranza ha costretto l’intero Partito Repubblicano e il presidente da esso eletto, Kevin McCarthy, a concessioni che hanno riportato la Presidenza della Camera sotto controllo, dopo le modifiche autoritarie imposte da Nancy Pelosi, consentendo anche un singolo parlamentare di provocare la caduta di McCarthy e l’obbligo di portare in aula tutte le leggi di spesa e le altre leggi importanti affinché vengano discusse, fatto che prima era stato abolito.

Si è trattato quindi di una vittoria del corpo parlamentare del Partito Repubblicano anche a dispetto dello stesso Trump, che in questo modo sa di avere un fronte di repubblicani pronti a pretendere che si mantenga fedele alle proprie promesse elettorali nel caso venisse rieletto alla presidenza.

Abbiamo già visto numerosi risultati positivi di questa nuova impostazione,

che ci dimostra in modo molto visibile la verità di due principi elaborati dal premio Nobel dell’economia, Milton Friedman.

Il primo principio è che il governo in quanto tale non esiste. Si tratta di un’entità astratta che non ha volontà propria e che non può fare nulla se non fornire una struttura organizzativa all’interno dei quali i suoi membri possono operare. Un governo è in realtà composto da singole persone e se tali persone sono criminali avremo un governo criminale, se invece tali persone sono oneste avremo un governo onesto.

L’enfasi è quindi sulle persone che compongono il governo e che ne gestiscono i poteri. Nel caso della Presidenza della Camera statunitense, i 20 dissidenti repubblicani erano convinti che McCarthy non fosse la persona giusta e non volevano ripetere la situazione del 2017 quando l’allora presidente repubblicano della Camera, Paul Ryan, si è rivelato assolutamente nemico nei confronti del neo-eletto Donald Trump, bloccandone gran parte delle riforme legislative e sostanzialmente ingessando la Casa Bianca per i primi due anni, per poi regalare la presidenza della Camera al Partito Democratico e Nancy Pelosi nelle elezioni di medio termine del 2018.

Il secondo principio proposto da Milton Friedman è che, dal punto di vista politico, non è sempre possibile avere le persone giuste al posto giusto, in tal caso diventa importante fare in modo che le persone sbagliate facciano le cose giuste perché rientrano anche nel loro interesse personale.

Nel caso di Kevin McCarthy, la sua principale ambizione era di diventare Presidente della Camera e pur di raggiungere tale obiettivo è stato disposto a cedere una parte importante dei propri poteri a un gruppo di parlamentari che, grazie alle modifiche di regolamento apportate dallo stesso McCarthy in quanto parte della trattativa per la sua elezione, mettono nelle mani di un ristretto gruppo la capacità di bloccare la attività più pericolose della maggioranza del Partito Repubblicano oltre che di quello Democratico.

Una delle cose giuste fatte da McCarthy, anche su pressione dei 20 parlamentari repubblicani, è stato di consegnare a Tucker Carlson 40.000 ore di registrazioni video eseguite dalle telecamere di sorveglianza del Campidoglio durante il 6 di gennaio 2021.

Nel prossimo video ne vedremo una parte. Nel video si parla di Adam Kinzinger, un ex-parlamentare repubblicano voltagabbana che ha partecipato alla Commissione d’indagine del 6 di gennaio con l’obiettivo di impedire a Donald Trump di ricandidarsi. Si parla anche di Liz Cheney, ex-parlamentare repubblicana che ha svolto un ruolo chiave in tale commissione e che è anche la figlia di Dick Cheney, vicepresidente di George Bush junior e principale responsabile per la guerra in Iraq e in Afghanistan. Si parla anche di QAnon, il nome di un’operazione di guerra psicologica condotta durante le elezioni presidenziali del 2020, di cui abbiamo parlato nel video #93.

La verità sullo Sciamano QAnon

[Tucker Carlson]

Buonasera, e benvenuti a Tucker Carlson. Buon lunedì. Stiamo per mostrarvi i filmati di sorveglianza dall’interno del Campidoglio degli Stati Uniti. Le immagini che vedrete sono state registrate esattamente 26 mesi fa, il 6 gennaio 2021. Finora, i politici hanno tenuto questi nastri nascosti al pubblico. Non c’è alcuna giustificazione legittima per nasconderli, e non c’è mai stata. Il 6 gennaio, due anni fa, migliaia di manifestanti si sono incamminati da un raduno di Trump nel parco Ellipse fuori dalla Casa Bianca, verso il Campidoglio degli Stati Uniti, dove era in corso la certificazione delle elezioni presidenziali. I manifestanti erano arrabbiati. Credevano che le elezioni in cui avevano appena votato fossero state condotte ingiustamente. E avevano ragione. In retrospettiva, è chiaro che le elezioni del 2020 hanno rappresentato un grave tradimento della democrazia americana. Considerando i fatti che sono emersi da allora, su quell’elezione, nessuna persona onesta può negarlo. Eppure i beneficiari di quelle elezioni continuano a mentire su ciò che è ormai ovvio. Il vero crimine, vi diranno a ripetizione, non è quello che è successo il giorno delle elezioni del 2020. Il vero crimine è quello che è successo due mesi dopo, il 6 gennaio, quando Donald Trump ha guidato un’insurrezione contro un governo americano regolarmente eletto. Per dimostrare questa affermazione e distogliere l’attenzione dai dettagli delle elezioni presidenziali stesse, i parlamentari del Partito Democratico al Congresso hanno formato il cosiddetto Comitato ristretto della Camera sull’attacco del 6 gennaio. Lo scopo di tale comitato era d’impedire a Donald Trump di candidarsi nuovamente alla presidenza. Nel dicembre dello scorso anno, i membri del comitato hanno votato all’unanimità per deferire Trump al Dipartimento di Giustizia per un’azione penale. Missione compiuta. Ma ciò che il comitato non ha fatto, è stato di spiegare cosa fosse successo all’interno del Campidoglio il 6 di gennaio. Tre settimane fa, grazie all’ufficio del nuovo presidente repubblicano della Camera, abbiamo avuto accesso a migliaia di ore di video di sorveglianza che aiutano a rispondere a questa domanda. Il comitato del 6 gennaio ha avuto accesso a questi stessi nastri e ne ha visionato gran parte. Ma come stiamo per mostrarvi, i membri del comitato hanno mentito su ciò che hanno visto, e poi hanno nascosto le prove al pubblico, così come agli imputati del 6 di gennaio e ai loro avvocati. è imperdonabile. Qualunque cosa pensiate di lui, il Presidente della Camera, Kevin McCarthy, ha rettificato quel crimine, e siamo grati che lo abbia fatto. Prima di mostrarvi i video, vogliamo spendere qualche parola sulla procedura seguita dai nostri produttori che hanno avuto libero accesso alle registrazioni di sorveglianza del Campidoglio. Né l’ufficio del presidente né i nostri capi di Fox News hanno interferito in alcun modo con la nostra indagine. Delle circa 40.000 ore di nastro, la maggior parte si è rivelata irrilevante. Erano riprese statiche di stanze vuote, in alcuni casi lontane dal Campidoglio stesso. Per trovare le videocassette pertinenti, ai nostri produttori è stato concesso l’uso di computer del Campidoglio, dotati di software di mappatura avanzato, che hanno reso facile trovare ciò che stavamo cercando. Quello che è mancato è stato l’accesso al software di riconoscimento facciale. E questo è stato significativo. Per più di due anni, ci siamo chiesti perché, alcuni tra la folla, che quel giorno sembravano incitare alla violenza, non siano mai stati incriminati. Abbiamo dato per scontato che si trattasse di agenti federali di qualche tipo. Lo supponiamo ancora. E in effetti, c’erano molti esempi di comportamento che abbiamo visto in quei nastri che non sembravano avere senso. Uomini in abiti civili che tenevano le porte aperte per i manifestanti, scortandoli attraverso il Campidoglio, e via dicendo. Ci piacerebbe sapere chi erano queste persone, ma stasera ancora non lo sappiamo. E poiché non lo sappiamo, non metteremo i loro volti sullo schermo e non suggeriremo che siano agenti federali. Sarebbe irresponsabile. Quindi ci sono stati ancora misteri che non abbiamo potuto risolvere. Tra questi, purtroppo, c’è l’uccisione di Ashli Babbitt. Dalle prove che abbiamo, le prove disponibili pubblicamente, sembra chiaro che Babbitt sia stata assassinata da un agente di polizia del Campidoglio chiamato Michael Byrd. Ashli Babbitt era disarmata. Era di statura più bassa della media. Non rappresentava una minaccia concepibile per nessuno. Ma al di là di questo, possiamo solo speculare su ciò che è successo. Non c’erano telecamere di sicurezza vicino all’atrio presidenziale dove Ashli Babbitt è stata uccisa. E un’altra cosa. Praticamente nessuno a Washington, repubblicano o democratico, certamente non nei media, avrebbe voluto vedere questi nastri pubblicati stasera. Ecco perché sono rimasti nascosti per più di due anni. Nelle ultime settimane, le solite iene al Congresso e nei notiziari via cavo, hanno ululato, accusandoci di mettere a rischio vite umane se avessimo mostrato questi nastri al pubblico. Dato che si tratta delle stesse persone che sostengono l’apertura delle frontiere e il definanziamento della polizia, è difficile prendere sul serio le loro denunce. Noi invece prendiamo sul serio la sicurezza. Quindi, prima di mandare in onda qualsiasi parte di questo video, abbiamo verificato prima con la polizia del Campidoglio. Siamo felici di dire che le loro riserve sono state minime e, per la maggior parte, ragionevoli. Alla fine, l’unico cambiamento che abbiamo fatto è stato di sfocare i dettagli di una singola porta interna nel Campidoglio. È improbabile che la notiate quando ve lo mostreremo e siamo sicuri che non influisca sul nostro servizio giornalistico. Con questo, ecco il video. Non risponde a tutte le domande che abbiamo sul 6 di gennaio, tutt’altro. Ma dimostra oltre ogni dubbio che i democratici al Congresso, assistiti da Adam Kìnzinger e Liz Cheney, hanno mentito su ciò che è accaduto quel giorno. Sono bugiardi. Questo è incontrovertibile. E questo fatto dovrebbe impedire loro di essere presi di nuovo sul serio in futuro. Inizieremo con un filmato che mostra cosa stava realmente accadendo all’interno del Campidoglio. Non mostra un’insurrezione oppure una rivolta. Mostra invece la polizia che scorta i manifestanti attraverso l’edificio, incluso l’ormai famigerato sciamano QAnon. Guardate

Queste sono le foto che avete visto del 6 di gennaio. Vi risulteranno familiari perché sono state riprodotte a ciclo continuo su tutti i media americani negli ultimi due anni. C’è una ragione per cui l’hanno fatto.

Ma si scopre che ci sono parecchie ore di video che non avete mai visto. E quelle ore raccontano una storia molto diversa su quello che è successo il 6 di gennaio. Più di 40.000 ore di filmati di sorveglianza all’interno e intorno al Campidoglio sono stati tenuti nascosti al pubblico. E una volta visto questo video, capirete perché. Nel complesso, le registrazioni non confermano l’affermazione che il 6 di gennaio ci sia stata un’insurrezione. In realtà, la demoliscono. Ed è esattamente per questo che il Partito Democratico e i suoi alleati nei media vi hanno impedito di vederle. Controllando le immagini che vi è stato permesso di vedere in relazione al 6 di gennaio, hanno manipolato il modo in cui il pubblico ha compreso gli eventi di quel giorno. Gli ha permesso di mentire su quello che è successo, senza che voi poteste mai accorgervene. Quelle bugie avevano uno scopo. Hanno creato un pretesto per condurre un giro di vite repressivo a livello federale sugli oppositori del partito unico di Washington.

[Funzionario del Ministero della Giustizia]

Il nostro ufficio voleva assicurarsi che ci fosse shock e soggezione, che potessimo incriminare quante più persone possibile.

[Tucker Carlson]

La prima cosa che si nota guardando il video completo del 6 di gennaio è quante persone sono entrate nel Campidoglio quel giorno. Centinaia e centinaia di persone, forse migliaia, nel corso di circa 2 ore. La folla era enorme. Una piccola percentuale di loro erano teppisti. Hanno commesso atti di vandalismo. Avete visto le loro foto più e più volte, ma la stragrande maggioranza delle persone presenti non erano teppisti. Erano pacifiche. Si muovevano in modo ordinato e mite. Non erano rivoltosi. Erano turisti. Il filmato dall’interno del Campidoglio ribalta la storia che avete sentito sul 6 di gennaio. I manifestanti si mettono in fila ordinata. Si fanno reciprocamente da guida turistica all’esterno dell’ufficio del Presidente della Camera. Scattano selfie allegri e sorridono. Non stanno distruggendo il Campidoglio. è ovvio che semmai lo venerano. Sono lì perché credono che le elezioni siano state rubate. Credono nel sistema. Ecco l’uomo che avete sentito chiamare col nome di sciamano QAnon, all’esterno dell’Aula del Senato. Questi non sono rivoltosi. Sono persone che sono arrivate al Campidoglio dopo un comizio politico.

[Donald Trump]

Non permetteremo loro di mettere a tacere le vostre voci.

[Tucker Carlson]

Dopo la manifestazione, hanno camminato lungo Pennsylvania Avenue, dove gli organizzatori avevano ottenuto un permesso per tenere una manifestazione al Campidoglio.

[Donald Trump]

So che tutti qui presto marceranno verso il Campidoglio per far sentire pacificamente e patriotticamente la vostra voce.

[Tucker Carlson]

Una volta al Campidoglio, le cose hanno cominciato a diventare caotiche. Gli agenti di polizia del Campidoglio hanno sparato gas lacrimogeni sulla folla. Alcuni nella parte anteriore dell’assembramento hanno rotto le finestre. Qualcuno ha aperto le porte e molte altre centinaia di persone sono semplicemente entrate. Volevano fare la storia. E di certo l’hanno fatta da protagonisti. La persona più famosa arrestata quel giorno era un veterano della Marina proveniente dall’Arizona, chiamato Jacob Chansley, spesso indicato come lo sciamano QAnon.

[Giornalista CNN]

Il cosiddetto sciamano QAnon.

[Giornalista CNN]

Sciamano QAnon.

[Comico politico]

Qualcuno di nome sciamano Q, Jacob Chansley, è diventato il volto del 6 di gennaio.

[Tucker Carlson]

Un pericoloso teorico della cospirazione, vestito con costumi stravaganti, che ha guidato la violenta insurrezione per rovesciare la democrazia americana. Per questi crimini, Chansley è stato condannato a quasi quattro anni di carcere. Una sentenza molto più grave di quelle che oggi vengono comminate a numerosi criminali violenti. Che cosa ha fatto Jacob Chansley per meritare tale punizione? Fino ad oggi, c’è stata una disputa su come Chansley sia entrato nel Campidoglio. Ma secondo la nostra revisione dei video di sorveglianza interna, è molto chiaro cosa è successo una volta entrato. Praticamente ogni momento del suo tempo all’interno del Campidoglio è stato registrato su nastro. I nastri mostrano che la polizia del Campidoglio non ha mai fermato Jacob Chansley. Anzi lo hanno aiutato. Hanno agito come fossero le sue guide turistiche. Ecco il video di Chansley nell’aula del Senato. Gli agenti della polizia del Campidoglio lo portano davanti a diversi ingressi e cercano persino di aprirgli le porte che sono chiuse. Abbiamo contato almeno nove poliziotti che si trovavano a poca distanza da Jacob Chansley che a sua volta era disarmato. Nessuno di loro ha nemmeno cercato di rallentarlo. Chansley ha inteso che la polizia del Campidoglio fosse sua alleata. Il video lo mostra mentre prega in ringraziamento, anche per loro, sul pavimento dell’aula del Senato. Guardate

[Jabob Chansley]

Grazie, Padre Celeste, per aver dato l’ispirazione necessaria a questi agenti di polizia per consentirci di entrare in questo edificio

[Tucker Carlson]

Mettete a confronto la realtà di ciò che Jacob Chansley fece nel Campidoglio il 6 di gennaio, i fatti indiscutibili registrati su video, alcuni dei quali non sono mai stati visti prima, con quello che i media vi hanno racconato di lui per più di due anni. Ci hanno detto che era un terrorista. Che avrebbe dovuto essere ucciso.

[Ospite a trasmissione televisiva]

Sparategli. Sparategli. Se ad esempio qualcuno vestito come Bin Laden aveste fatto irruzione nel Campidoglio degli Stati Uniti, allora gli avreste sparato? Sparategli.

[Tucker Carlson]

Sparategli. Sparategli. Vi state chiedendo chi siano davvero gli estremisti violenti? Di certo non Jacob Chansley. E il video lo dimostra. Ma non lo avreste mai saputo se vi foste limitati a guardare i media.

[Lindsey Graham – senatore del Partito Repubblicano]

Le persone che stavano sedute sulle sedie devono stare sedute in una cella di prigione.

[Tucker Carlson]

Chansley è in effetti in una cella di prigione, da mesi. Se avesse effettivamente commesso un crimine così grave, perché gli agenti che erano in piedi proprio accanto a lui non lo hanno arrestato? Finora, nessuno poteva nemmeno provare che tale atteggiamento della polizia fosse persino accaduto. Ma è successo. Questa sera digeriremo questi video di sorveglianza del Campidoglio un po’ alla volta. Tra poco ve ne mostreremo altri. Ma prima facciamo una pausa e parliamo con Miranda Devàiin del New York Post, che ha seguito questa storia da vicino fin dall’inizio. A proposito, la rivelazione di stasera sarà sulla prima pagina del New York Post di domani. Miranda Devine si unisce a noi, ora. Miranda, grazie mille per essere con noi. Quindi c’è un’abisso tra ciò che ci hanno detto sia accaduto all’interno del Capidoglio e ciò che ora sappiamo è accaduto davvero, grazie a questi video di sorveglianza. Ma nel caso di Jacob Chansley, è molto preoccupante dal momento che la sua vita è stata distrutta e si trova ancora in prigione proprio in questo momento. Una semplice domanda, come hanno potuto incriminare e condannare Jacob Chansley, che andava in giro accompagnato da agenti di polizia armati che, dal filmato, pare che facessero da bàlia, senza che siano condannati anche i poliziotti. Come funziona?

[Miranda Devine – giornalista New York Post]

Beh, è molto triste perché, ovviamente, dal comportamento degli agenti di polizia e dal suo stesso comportamento si può vedere che era innocuo, e che lo consideravano innocuo. Lo abbiamo visto passare davanti ad altri nove poliziotti. Non lo hanno nemmeno degnato di uno sguardo, sebbene fosse vestito in modo così vistoso. Era ovviamente impegnato in un atto di arte rappresentativa e non costituiva alcuna minaccia per nessuno. Possiamo vedere che lo aiutano ad aprire una porta per entrare nell’aula del Senato. E allora perché mai quel filmato non è stato usato come prova a sua discolpa nel corso del suo processo? Quest’uomo sta trascorrendo in prigione una sentenza di quasi quattro anni, pur essendo un veterano della marina, dell’età di 33 anni, ed appare solo perplesso al riguardo. Si può vedere nell’intervista che tu stesso hai condotto con lui in carcere, che il suo unico rammarico è di aver pensato che quello che stava facendo andasse bene, e che fosse appropriato, visto che gli agenti di polizia gli facevano da guida turistica. E potete vedere il modo in cui tutte quelle persone camminavano attraverso il Campidoglio. Come dici tu, camminavano docilmente, educatamente, mettendosi in coda in modo molto pacifico, e non avendo intenzione di arrecare alcun danno. Trattavano il Campidoglio con riverenza. Questo non scusa gli altri, la minoranza dei manifestanti che hanno rotto le finestre e combattuto la polizia, ferito alcuni agenti e causato il caos. Ma le persone che ora vengono prelevate, e alcune di loro sono state incarcerate senza processo per mesi, o persino anni e anni, non hanno commesso atti di violenza. Hanno camminato attraverso porte che erano già aperte. E sono stati scortati dalla polizia lungo il percorso. Avevano chiaramente l’impressione che andasse bene. E penso che Jacob Chansley ne sia un classico esempio.

[Tucker Carlson]

Se vado alla porta di un negozio di liquori e un poliziotto in uniforme me la apre, entro, prendo i soldi dalla cassa e poi me ne vado, scortato dal poliziotto. Quest’ultimo è complice del crimine che ho appena commesso. Non sto attaccando personalmente la polizia del Campidoglio. Siamo grati del loro aiuto nel far pubblicare questi videi, ma la situazione non ha alcun senso. E il giudice federale che ha superveduto questo caso non sembra averlo notato. Questo mi sembra folle, e non so perché nessuno sia disposto a spiegarlo.

[Miranda Devine – giornalista New York Post]

Beh, è chiaro che la polizia del Campidoglio, e c’erano nove agenti presenti, nessuno di loro ha reputato insolito vedere questo ragazzo con il cappello di pelliccia, le corna vichinghe e la pittura sul viso che vagava per i corridoi e si avvicinava alla Camera del Senato che era appena stata evacuata. Ciò che sentiamo dalla polizia del Campidoglio, in base a quello che ci dicono, è che stavano cercando di calmare la folla, di allentare qualsiasi tensione, e quindi forse è quello che stavano facendo. Erano completamente in inferiorità numerica. Non biasimo davvero la polizia del Campidoglio. Tutto quello che stavano cercando di fare era di mantenere le persone calme e serene. Sono stati traditi da Nancy Pelosi e da Mitch McConnell, che hanno rifiutato le ripetute richieste da parte del capo della polizia del Campidoglio, Steven Sund, nei giorni precedenti e più volte nel corso del 6 di gennaio, di avere rinforzi dalla Guardia Nazionale. Questa è la parte più inspiegabile di questa storia.

[Tucker Carlson]

Lo è. E infatti, domani, avremo un’intervista con un ufficiale della polizia del Campidoglio responsabile del settore in cui questo ha avuto luogo, all’interno del Campidoglio, che spiega cosa è successo, ed è scioccante. Apprezzo, Miranda Devine, che tu sia venuta qui stasera. Grazie.

[Miranda Devine – giornalista New York Post]

Grazie a te, Tucker.

Come vediamo nel video, le accuse di insurrezione sono una montatura. I diversi prigionieri politici detenuti ormai da anni, molti senza giusto processo, nella prigione di Washington sono stati incarcerati senza giusta causa, come i presunti terroristi detenuti nella prigione di Guantanamo, dove si trovano anche i sospetti dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, che ancora oggi non hanno ricevuto un processo oppure un interrogatorio pubblico.

Qui vediamo un altro principio politico in azione: ogni volta che un governo commette abusi nei confronti di un’altra nazione e un altro popolo, prima o poi commetterà gli stessi abusi anche nei confronti della propria popolazione. Non devi chiedere per chi suona la campagna, perché suona per te.

Comunque vediamo che c’è anche speranza. Grazie alla pubblicazione del video di Tucker Carlson che abbiamo appena visto, Jacob Chensley è stato rilasciato dalla prigione di Washinton e rimandato in Arizona presso una struttura di detenzione limitata, dove riceverà cure in previsione di un futuro ritorno a una vita sociale normale.

Roberto Mazzoni

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