I nazisti del Pentagono – Operazione Paperclip – parte 2 – MN #231

In questa seconda puntata dedicata all’Operazione Paperclip, con cui l’esercito americano e la CIA hanno portato negli Stati Uniti scienziati nazisti, vediamo quali sono state alcune delle figure più importanti, secondo il racconto di Annie Jacobsen, la giornalista americana che nel 2014 ha pubblicato un libro dedicato alle sue ricerche su questa operazione che era rimasta segreta fino al 1991 quando un’altra giornalista americana, Linda Hunt, aveva pubblicato un altro libro sull’argomento intitolato “Secret Agenda: The United States Government, Nazi Scientists, and Project Paperclip, 1945-1990”- “Agenda segreta: il governo degli Stati Uniti, gli scienziati nazisti e il progetto Paperclip, 1945 – 1990”.

Come abbiamo visto già nello scorso video, i medici e i ricercatori chimici/farmaceutici hanno avuto un ruolo centrale negli orrori nel Terzo reich e alcuni di loro hanno persino coperto ruoli di alto grado nelle SS, l’esercito privato del Partito Nazista che operava separato rispetto alle forze armate tedesche.

E furono proprio questi medici e questi ricercatori biochimici a trasferire l’essenza del nazismo all’interno delle forze armate americane, trasferendosi negli Stati Uniti e diventando persone di riferimento nei principali centri di ricerca militare dell’aviazione e della marina americane. Alcuni di loro hanno coperto anche un ruolo primario nel programma spaziale americano.

Nella copertina di questo video vediamo il tedesco Kurt Debus seduto in mezzo tra John Fitzgerald Kennedy e il suo vice, Lindon Johnson, che sarebbe poi diventato presidente alla morte di Kennedy.

Kurt era il responsabile del JFK Space Center, vale a dire il centro spaziale primario della NASA a Cape Canaveral, in Florida, da cui venivano lanciate tutte le missioni spaziali.

Lo si riconosce dalla cicatrice sul viso che era un simbolo di distinzione tra i nazisti. Infatti, i giovani nazisti amavano cimentarsi nella scherma e amavano farsi ferire per dimostrare il loro coraggio, dopo di che inserivano crini di cavallo nella ferita per renderla ancora più evidente e orrenda.

A lui è stato ispirato un premio dedicato agli eroi dello spazio americano. In tempi recenti il premio ha cambiato nome, probabilmente come conseguenza del lavoro di Annie Jacobsen, e si chiama Space Heros and Legends Award, premio per gli eroi e le leggende dello spazio.

Un altro nazista sfregiato che viene menzionato nel libro di Linda Hunt era Herbert Wagner, ingegnere capo-progetto della Henschel Aircraft Company, uno dei primi ad atterrare in territorio americano. Era stato il creatore del primo missile guidato usato dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Era stato portato clandestinamente negli Stati Uniti dalla Marina degli Stati Uniti, tenendolo nascosto anche alle autorità d’immigrazione americane.

 Wagner è arrivato prima della nascita dell’Operazione Paperclip e ci dimostra come il flusso di nazisti verso gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e altre nazioni occidentali sia stato molto più ampio di quanto documentato nella ricerca sull’Operazione Paperclip stessa.

Wagner era stato un ardente sostenitore del partito nazista e un membro delle SA, il reparto paramilitare di criminali che aveva terrorizzato le cittadine tedesche durante l’ascesa al potere di Hitler.

Secondo quanto riportato anche da Linda Hunt, per i nazisti la guerra chimica e batteriologica aveva la priorità rispetto alla guerra nucleare. Il dottor Kurt Blome era il capo della ricerca in campo batteriologico per Hitler e aveva costruito un lavoratorio di ricerca per armi batteriologiche su richiesta di Heinrich Himmler, il capo delle SS, il quale programmava di usare tali armi sugli alleati anche senza il consenso di Hitler. E aveva ordinato a Blome di condurre esperimenti di guerra batteriologica sui prigionieri dei campi di concentramento, ma prima che potesse iniziare, il suo laboratorio era stato catturato dalle truppe sovietiche che avanzavano.

I nazisti erano anche molto avanti nella guerra chimica e conducevano esperimenti con i gas nervini e con droghe allucinogene sui soldati tedeschi. Vedremo che questi esperimenti verranno ripetuti dal Pentagono sui militari americani dopo aver acquisito gli scienziati nazisti attraverso l’Operazione Paperclip.

Nel prossimo video vediamo la seconda parte della presentazione tenuta da Annie Jacobsen per il suo libro.

Parla di vari personaggi tra cui John McCloy che lasciò la direzione della Banca Mondiale per diventare l’Alto Commissario per conto degli Stati Uniti in Europa. Si occupò di liberare un gran numero di nazisti che erano stati condannati al processo di Norimberga. Notiamo in modo evidente la connessione tra il sistema bancario internazionale, il Pentagono e questa nuova rete di nazisti riposizionati all’interno dei paesi occidentali.

Vediamo inoltre che, oltre che alle varie branche delle forze armate statunitensi, alla NASA e alla CIA, alcuni di questi ex nazisti furono assegnati al dipartimento dell’Energia americano, a sottolineare come il controllo dell’energia fosse d’importanza fondamentale già a quel tempo. Infine notiamo che durante questo periodo, grazie ai nazisti riciclati, vennero iniziati vari altri programmi segreti di grande importanza come MkUltra, un programma di manipolazione mentale mediante droghe e altri sistemi psichiatrici dell’epoca che sarebbe stato portato avanti dalla CIA sulla popolazione statunitense.

Infine vediamo anche la nascita del primo Black Site, alle porte di Francoforte, riciclando una struttura già utilizzata dai nazisti per la tortura dei prigionieri di guerra. I Black Site sono di centri segreti per condurre le cosiddette tecniche d’interrogatorio potenziate, enhanced interrogation, che in realtà usano varie forme di tortura. Sono stati usati dalla CIA e dalla Defense Intelligence Agency militare e vari componenti delle forze armate statunitensi, oltre che da varie altre nazioni come la Cina, la Russia e l’Italia.

Il nome viene dal tedesco e già in quel periodo, su suggerimento degli scienziati nazisti recuperati, usavano varie tecniche tra cui l’uso di droghe psichedeliche.

Notiamo che già all’epoca la scusa per l’uso della tortura, dei metodi di controllo mentale e il riciclo di numerosi nazisti era la necessità di affrontare un nemico pericoloso come l’Unione Sovietica, il che giustificava qualsiasi atrocità. Da allora è stato utilizzato lo stesso identico modello cambiando semplicemente l’avversario che, dall’11 settembre 2021 è diventato il terrorismo islamico e che sta già assumendo altre forme.

Notate che il termine chirurgo capo si riferisce, negli Stati Uniti, alla massima autorità in campo sanitario per un determinato governo oppure per una determinata branca delle forze armate.

Seconda parte della presentazione del libro di Annie Jacobsen

[Annie Jacobsen]

Una parte del ruolo del dottor Alexander era di trovare testimoni, trovare i pochi sopravvissuti di quegli orribili esperimenti medici nei campi di concentramento e portarli al processo. Come conseguenza abbiamo avuto il processo nei confronti dei medici nazisti. Lì vedete il dottor Blome al centro. Sarebbe stato assolto e, in seguito, sarebbe entrato a far parte di Paperclip. E lì vedete il dottor Alexander al processo di Norimberga contro i medici, insieme ad una testimone di cui parlo più avanti nella storia.

Questo è uno dei medici. Una persona una volta mi ha chiesto, se qualcuno di loro conosceva gli altri imputati. E si conoscevano assolutamente. Parte del motivo per cui il dottor Alexander fu scelto come capo esperto medico per il processo di Norimberga, fu che era cresciuto a Vienna, e se n’era andato quando i nazisti avevano preso il potere. Quindi parlava correntemente il tedesco, e fu stupito di scoprire, durante il processo contro i medici, di aver frequentato la stessa classe di medicina assieme al dottor Beiglebock.

Karl Höllenrainer, è uno dei pochi sopravvissuti di quegli esperimenti. Racconto la sua storia nel libro, ma ci sono così tanti momenti in cui mi sono imbattuta e che sono stati semplicemente persi nella storia. Non potevo credere di non averne mai sentito parlare, e sembra che non siano mai stati riportati da nessuna parte. Karl Höllenrainer fu una delle cavie sottoposte agli esperimenti con acqua salata, di cui non vi darò i dettagli perché sono raccapriccianti. Potete lèggerne alcuni nel libro. Ma Höllenrainer era talmente indignato nei confronti di Beiglebock, che aveva eseguito quegli esperimenti su di lui, che entrò nell’aula del processo di Norimberga con un pugnale nascosto in tasca. E mentre era sul banco dei testimoni, saltò giù dal banco e cercò di pugnalare Beiglebock. E uno dei giudici di Norimberga si infuriò con lui a tal punto da rimandare il povero Hollenrainer in prigione, assieme ai medici nazisti, affermando che il processo veniva tenuto per mostrare cosa fosse la democrazia.

Ecco il Dottor Walter Schreiber, tenete bene a mente questo nome. Era assente dal processo di Norimberga contro i medici. Era stato catturato dai sovietici.

Passando rapidamente e brevemente a un altro programma, alcuni degli uomini che lavoravano per l’esercito americano sentivano genuinamente che l’Operazione Paperclip era terribile, e non volevano lavorare con potenziali criminali di guerra nazisti. Ma c’era anche la minaccia sovietica, e sentivano che forse la collaborazione coi nazisti rappresentava il minore dei due mali.

Altri ufficiali dell’esercito americano sembravano invece apprezzare davvero questi scienziati pur avendo la piena consapevolezza di quanto fossero stati complici nei crimini di guerra. E questo è stato molto inquietante. Il generale Loucks era uno di loro, lo vediamo in questa foto dove regge una bomba incendiaria. E lo vediamo di nuovo in questa foto. L’ho trovata nei suoi documenti personali presso l’Army Heritage Institute nello stato della Pennsylvania. E parlerò per un secondo su come ho riportato questa storia e su come un reporter lavora a storie come questa. C’è l’idea che basti presentare una richiesta sulla base del Freedom of Information Act, e che, magicamente, tutti questi documenti appaiano.

Ma, ovviamente, non succede così. Spesso penso a me stessa come a una sorta di detective che deve realmente seguire gli indizi per arrivare a definire una storia completa. Ma quando ho visto questa fotografia del generale Loucks che sembrava divertirsi a un cocktail party in compagnia dei chimici di Hitler, decisi di rintracciare le sue carte personali, che trovai appunto all’Army Heritage Institute. Ed è lì che ho scoperto i diari del generale Loucks, che mi hanno permesso di compiere un balzo in avanti. E questo aggiunge un incredibile elemento umano al tutto. Io stessa tengo un diario. Forse molti di voi lo fanno. E scriviamo cose che forse non dovremmo scrivere.

E il generale Loucks ha scritto di aver partecipato a una conferenza su questioni segrete insieme al dottor Schreiber. E per tutto il tempo, il Dipartimento della Difesa mi aveva detto che Schreiber non aveva mai fatto parte dell’Operazione Paperclip. Questo è Schieber. Era comandante di una brigata delle SS. Prestò servizio nello staff personale di Himmler, il capo delle SS. Ha lavorato sugli esperimenti condotti nei campi di concentramento. Era un chimico. Nella foto, vediamo che indossa il distintivo d’oro del partito nazista, di cui vi ho parlato. Ciò significa che godeva del favore personale del Fuhrer. Ma la ragione per cui non si era mai saputo che Schieber facesse parte di Paperclip è perché, in seguito, è stato assunto dalla CIA, che è stata in grado di proteggere i suoi documenti con un livello di segretezza diverso.

Quindi, fino a quel momento, la partecipazione di Schieber a questo programma non era nota. Anche i suoi coraggiosi familiari in Germania mi hanno dato alcune informazioni molto interessanti, che riporto nel libro. Ma servono solo a dimostrarvi quanto fosse alta la posizione di Schieber nel Terzo Reich, e del perché fosse necessario tenere nella massima segretezza la sua collaborazione con il governo statunitense. Eccolo raffigurato in questa foto, non sono riuscita ad ottenere il permesso di pubblicarla nel libro, ma sono felice di mostrarvela qui. Lo raffigura nell’atto di stringere la mano di Hitler, in qualche luogo nella foresta.

Ma alla fine, sono stata in grado di ottenere quella lista, svolgendo quel tipo di lavoro investigativo e scoprendo la partecipazione di Schieber all’Operazione Paperclip. In questa foto vedete la lista ufficiale di tutti gli esperti di armi chimiche di alto rango al servizio di Hitler che finirono per lavorare come parte del programma Paperclip. E quest’altra è solo un’affascinante fotografia di Schieber, che la sua famiglia ha condiviso con me, e che lo ritrae al tempo in cui lavorava per la CIA. Così, le persone spesso chiedono, come è potuto accadere? E la motivazione è che c’era una minaccia molto reale, rappresentata dall’Unione Sovietica.

E la minaccia era la guerra termonucleare. Molto in fretta, la cosiddetta Guerra Fredda si era surriscaldata. E la posizione del Pentagono era che avevamo bisogno di tutti quei criminali che avevamo mandato in prigione, avevamo bisogno della Germania come alleato. E così John McCloy, Alto Commissario degli Stati Uniti, aveva lasciato la sua posizione di presidente della Banca Mondiale e si era trasferito in Germania per servire appunto come Alto Commissario. Mise in libertà la maggior parte dei criminali di guerra nazisti che erano stati condannati e che si trovavano nella prigione di Landsberg. Queste sono le tombe senza nome dei 486 che sono stati effettivamente impiccati.

Ma John McCloy ne liberò molti altri, incluso Ambros. Ritengo che questa immagine sia incredibilmente inquietante. Raffigura Ambros. Vi ho detto che era il chimico preferito di Hitler, e che il suo cognome compare nella lettera “A” del nome del gas nervino Sarin. Dirigeva la fabbrica Buna ad Auschwitz. Fu effettivamente processato a Norimberga. Fu condannato per aver commesso omicidi di massa e per aver imposto la schiavitù. Lo vediamo ridere con i suoi avvocati in questa fotografia che lo ritrae durante il processo. Forse aveva intuito che avrebbe beneficiato della clemenza dell’Alto Commissario americano John McCloy, e che sarebbe stato liberato, e che avrebbe lavorato, in seguito, sotto contratto con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.

Alcuni dei medici nazisti erano vere e proprie patate bollenti. Questo era il termine effettivo che usavano per descrivere qualcuno che non poteva essere portato negli Stati Uniti. E così furono inviati a questa struttura vicino a Francoforte. Era un Black Site, lo considero come il primo Black Site originale del dopoguerra. Ed è qui che membri dell’intelligence statunitense hanno lavorato insieme ai tedeschi su tecniche d’interrogatorio potenziate applicate ai prigionieri del blocco sovietico. Alla fine, questo programma sarebbe diventato noto come il famigerato programma MK Ultra. Ma è iniziato qui, molto prima di quanto si pensasse proprio in questa località vicino a Francoforte chiamata Camp King. E chi erano i due medici che hanno lavorato nel programma di Camp King?

Il dottor Schreiber, rilasciato dai russi e che molti pensavano fosse una talpa sovietica, ed il dottor Kurt Blome. Ma la ragione per cui Blome ottenne la sua posizione a Camp King fu perché Schreiber, nel frattempo, era arrivato negli Stati Uniti. E questo è stato uno dei momenti più orribili nella mia ricerca e nella stesura della mia relazione. Quegli esperimenti condotti dagli americani furono supervisionati dal dottor Schreiber, la cui specialità era in realtà praticare iniezioni letali di fenolo, quale metodo rapido per sbarazzarsi della gente nei campi di concentramento. Noi lo sapevamo. Non potevamo perseguirlo a Norimberga perché si trovava in Unione Sovietica. E in realtà era un testimone per l’Unione Sovietica al processo di Norimberga. Ma ora era diventato parte della squadra americana. E fu mandato in America, in questo posto, la US Air Force School of Aviation Medicine, la scuola diu medicina dell’aviazione militare statunitense, nella base di Randolph Field.

Era una struttura allestita da Harry Armstrong, di cui vi ho mostrato la fotografia. Alla fine, il Randolph Field sarebbe diventato il bastione della medicina aerospaziale statunitense. E vediamo quando il dottor Schreiber, l’ex chirurgo capo del Terzo Reich, arrivò negli Stati Uniti. Ed è proprio a questo punto che le circostanze fortuite giocano un ruolo importante nella storia. Adoro quando il destino e le circostanze operano in un modo molto interessante che forse va oltre le capacità della giustizia. C’è un piccolo articolo che parla di Schreiber su una rivista medica dell’Aviazione Militare Statunitense. Lo descrive solo come un ex prigioniero sovietico. Ma in realtà si tratta dell’ex chirurgo capo del Terzo Reich. Questo è ciò che dice di lui, e ci mostra un po’ dell’arroganza di Schreiber che aveva accettato o aveva richiesto di essere menzionato in quell’articolo. E indovinate chi lesse quel giornale in quel momento esatto nel 1951. Niente meno che il dotto Leopold Alexander, il procuratore generale che aveva perseguito i crimini di guerra durante il processo di Norimberga dedicato ai medici nazisti.

E ne rimase indignato. Chiamò Harry Armstrong, che a quell’epoca era diventato il chirurgo capo dell’aviazione statunitense, e gli disse che quell’uomo era un criminale di guerra nazista. E che ci doveva essere stato un errore. Ma non c’era stato nessun errore. Schreiber stava lavorando insieme a queste altre 34 persone nella base di Randolph Field per sviluppare la medicina spaziale per conto degli Stati Uniti. E non volevano che si richiamasse l’attenzione su tale fatto. E non volevano nemmeno dover rinunciare al dottor Schreiber. E quindi, dietro le quinte, si svolse un drammatico tiro alla fune. Il dottor Alexander decide di rivolgersi alla stampa. Chiamò un giornalista del quotidiano Boston Globe e gli disse che Schreiber si trovava negli Stati Uniti. Ma il destino e le circostanze hanno voluto che, in quell’esatto momento, si verificasse un fatto inaspettato.

Vi ho mostrato questa fotografia prima. Questa è una testimone del campo di concentramento di Ravensbrück che faceva parte degli esperimenti medici a cui Schreiber aveva partecipato. Le era capitato di venire negli Stati Uniti proprio in quel momento. Il dottor Alexander e un collega di Boston stavano dando cure mediche pro bono a chiunque fosse stato una vittima e fosse sopravvissuto agli esperimenti medici dei campi di concentramento nazisti. E questa persona si trovava negli Stati Uniti in quel momento esatto. Solo per darvi un’idea, ecco come appariva la sua gamba dopo alcuni degli esperimenti.

Il dottor Alexander e Alexander Hardy, che era assistente procuratore, scrissero congiuntamente una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti, Harry Truman, dichiarando che il dottor Schreiber doveva essere espulso. E alla fine ci fu un po’ di giustizia. Questo era l’articolo del New York Times che registrava il fatto che Schreiber stava partendo per l’Argentina. E dice che il medico nazista se ne stava andando.

Quindi, alla fine, l’Operazione  Paperclip, quei 1.600 scienziati, hanno seguito traiettorie diverse nella loro vita. Descrivo le loro vite nel mio libro. Ma, naturalmente, i più famosi tra loro erano Wernher von Braun e Arthur Rudolph. Quest’ultimo era stato responsabile della fabbrica sotterranea di armi a Nordhausen, dove 30.000 lavoratori schiavi morirono costruendo i razzi Vu 2. Fu uno dei pochi scienziati tedeschi che fu indagato dal Dipartimento della Giustizia americano, e ci volle fino al 1983 prima che questo accadesse, ma alla fine fu comunque indagato e gli venne presentata una scelta. Sarebbe potuto rimanere negli Stati Uniti e subire il processo per crimini di guerra, oppure sarebbe potuto tornare in Germania. Scelse di andare in Germania.

Kurt Debus, è stato il primo direttore del JFK Space Center.

Verso la fine della mia ricerca sul libro, ho imparato a conoscere Debus. All’epoca del Terzo Reich, andava al lavoro con indosso l’uniforme delle SS. Inoltre, nei documenti che ho letto a fondo, ha consegnato un collega alla Gestapo per aver fatto osservazioni anti-hitleriane. E c’è questo incredibile momento nella prima parte di Paperclip, nel quale diversi ufficiali dell’intelligence americana che stavano reclutando per l’Operazione Paperclip, scoprirono le informazioni relative a  Debus.

E ne informarono i capi di stato maggiore americani e il gruppo che lavorava al Pentagono per portare negli Stati Uniti i singoli scienziati. E questi ufficiali dell’intelligence dissero al Pentagono che Debus non poteva essere portato negli Stati Uniti. Aveva deliberatamente e brutalmente consegnato alla Gestapo un collega che era stato poi imprigionato. Ma i capi di stato maggiore del pentagono risposero che avevano bisogno di lui e quindi lo portarono negli Stati Uniti comunque. Ancora oggi, il National Space Club distribuisce un premio che porta il nome di Debus. Ed eccolo qui.

Quando ho chiesto al direttore di quel premio cosa risponda quando un giornalista gli chiede per quale motivo continui ad assegnare un premio nel nome di un nazista che ancora oggi rimane sconosciuto, ha detto che nessuno gli aveva mai fatto quella domanda prima.

Penso che, alla fine, Einstein avesse ragione.

Einstein lasciò la Germania non appena i nazisti presero il potere. E la ragione per cui se n’era andato, come lui stesso disse, era perché la scienza e la giustizia erano ormai nelle mani di una banda dei criminali rabbiosi e rudi delle milizie naziste. In questa foto lo vediamo nell’atto di ottenere la cittadinanza statunitense. Anche la maggior parte dei 1.600 scienziati venuti in America grazie all’Operazione Paperclip hanno ricevuto l’ambita cittadinanza statunitense.

Quindi vi lascio ripetendo il motto riportato sopra la porta d’ingresso al campo di concentramento di Buchenwald: Jedem Das Seine. Sappiamo, da un documento da me recuperato, che Wernher von Braun andava di persona al campo di Buchenwald per scegliere i prigionieri da usare come schiavi per il lavoro forzato sui razzi. Quindi il motto sul cancello corrisponde davvero alla verità? E proprio vero che ognuno ottiene ciò che merita?

Ho cercato una risposta a tale domanda da tutte le diverse persone che ho intervistato. Ma la migliore risposta che ho ricevuto è venuta dall’ormai 91enne Gerhard Maschowski. Da adolescente, gli fu risparmiata la camera a gas di Auschwitz perché poteva lavorare. Divenne un lavoratore schiavo a Buna, la fabbrica gestita da Otto Ambros. E io dissi, Gerhard, è proprio vero? E che cosa rimane dopo tutto questo? E lui sorrise. Tirò indietro la manica per scoprire il braccio. E mi mostrò il tatuaggio con inchiostro blu che gli avevano fatto ad Auschwitz.

E disse: Questo è ciò che conta. Questo è ciò che rimane. Ed è una registrazione della verità.

Voglio ringraziare tutti voi per essere venuti stasera. E accolgo volentieri le vostre domande.

Queste informazioni costituiscono solo la punta dell’iceberg della grande penetrazione da parte degli ex-nazisti delle strutture governative occidentali. Una quantità persino maggiore di ex nazisti fu riciclata all’interno dei circuiti di intelligence, sia americani, sia sovietici, oltre che in numerose altre nazioni occidentali. Questa è stata la base per il Deep State che si è poi evoluto attraverso numerosi programmi più o meno segreti e che ha interessato anche numerose nazioni europee tra cui l’Italia.

Ora facciamo un riepilogo delle persone che sono state menzionate in questo video.

I personaggi menzionati nel video

Dottor Wilhelm Beiglböck: fisiologo dell’aviazione nazista di origini austriache, che si occupò della supervisione degli esperimenti con acqua salata condotti nel campo di sterminio di Dachau. Una delle cavie su cui eseguì tali esperimenti era Karl Höllenrainer, un tedesco che aveva sangue zingaro e che era stato imprigionato per essersi innamorato e aver sposato una tedesca, violando le famose leggi di Norimberga che proibivano i matrimoni misti tra ariani e non ariani. Höllenrainer era stato mandato in diversi campi di concentramento: Auschwitz, Buchenwald e, infine, Dachau.

Qui era stato scelto per partecipare agli esperimenti condotti da Beiglböck che consistevano nel privarlo del cibo, costringerlo a bere acqua di mare elaborata chimicamente, e monitorarlo per rilevare la distruzione del suo fegato oppure il manifestarsi della pazzia. Beiglböck operò su di lui rimuovendo un pezzo del suo fegato senza anestesia, ma nel 1947 fu processato a Norimberga anche per molti altri crimini di guerra e condannato a 15 anni di prigione, ma non gli fu revocata l’abilitazione per lavorare come medico.

Dopo solo quattro anni di prigione, nel 1951 gli fu concessa la grazia e poté tornare ad una vita normale in Germania, lavorando come primario di medicina interna in un ospedale tedesco. Nel 1956, fu eletto come membro del consiglio direttivo della Società Tedesca di Medicina Interna. Infatti questa stessa società aveva condotto un’intensa campagna per la sua riabilitazione dopo il processo di Norimberga, e diversi membri di tale associazione medica avevano rilasciato dichiarazioni, che tentavano di scagionarlo, sostenendo che i suoi esperimenti non avevano provocato morti o danni permanenti. I suoi sostenitori affermavano addirittura che aveva condotto esperimenti su pazienti consenzienti.

Nessuno di questi altri dottori aveva mai esaminato i pazienti di Beiglböck oppure lo aveva incontrato di persona. Nella realtà, Karl Höllenrainer, che testimoniò contro di lui al processo di Norimberga, dovette ricevere per anni cure mediche per i danni ricevuti dai trattamenti di Beiglböck. Anche Beiglböck, alla pari di vari altri nazisti di spicco, portava cicatrici sul viso. Era stato membro del partito nazista dal 1933, e promosso al grado di tenente colonnello delle SA, la milizia paramilitare composta di criminali, usata durante il periodo di ascesa al potere dei nazisti per terrorizzare la popolazione tedesca, e in seguito sostituita dalle SS. Fu ucciso nel 1963 e lasciò tutti i suoi averi in eredità ad un’organizzazione di assistenza tedesca per gli ex membri delle SS.

Al suo funerale, un medico tedesco, che presenziava a nome del governo, dichiarò quanto segue: “Oggi le ricerche da lui condotte durante il periodo nazista vengono continuate negli Stati Uniti. Un giornale della Germania Occidentale ha dichiarato che, laddove l’innocenza di Beiglböck è stata chiaramente determinata dalle dichiarazioni delle persone coinvolte negli esperimenti, dall’opinione di scienziati esperti, e più recentemente dal più grande organismo nazionale della Repubblica Federale Tedesca, la Società Tedesca di Medicina Interna, e laddove il professor Beiglböck è stato pienamente riabilitato, la questione è stata sollevata di nuovo, lo scorso anno, nel tentativo d’impedirgli di tenere una conferenza davanti alla Camera Medica Austriaca. Il professor Beiglböck ha sofferto molto di questa diffamazione, poiché considerava Vienna la sua casa, non solo in quanto essere umano, ma anche come scienziato, e gli fu impedito di andarci.

Kurt Debus: direttore dei collaudi sui missili nazisti durante la Seconda Guerra mondiale, e membro delle SS. Aveva denunciato uno dei suoi colleghi alla Gestapo, la polizia segreta nazista, per aver fatto commenti anti-nazisti. Trasferito negli Stati Uniti dopo la guerra come partecipante dell’Operazione Paperclip, ha diretto la progettazione, lo sviluppo e la gestione della base di lancio spaziale della NASA in Florida, di cui divenne anche il primo direttore. Sotto la sua direzione, la NASA condusse 150 lanci di missili sia per l’esplorazione spaziale sia per uso militare.

Tra questi figurano anche il lancio della missione Apollo sulla Luna. è arrivato a questa posizione nella NASA dopo aver lavorato insieme a von Braun nella base militare di Fort Bliss, in Texas. Era stato membro del partito nazista sin dal 1933 e anch’egli si era unito al gruppo paramilitare delle SA quello stesso anno, e poi si era unito alle SS nel 1940. Era stato nominato personalmente da Hitler come responsabile dei missili teleguidati a lunga gittata V-2, usati durante la Seconda Guerra mondiale per 3000 bombardamenti contro obiettivi alleati che avevano provocato la morte di 9000 tra civili e personale militare. Nella costruzione di questi missili, morirono dodicimila prigionieri dei campi di concentramento costretti ai lavori forzati.

I missili viaggiavano a velocità supersonica e colpivano gli obiettivi senza che vi fosse alcuna protezione possibile. I sovietici catturarono le strutture di produzione delle V-2 dopo la guerra e le trasferirono in Unione Sovietica. Invece gli ingegneri tedeschi che avevano lavorato al progetto V-2 furono tutti trasferiti in America, in Francia, in Gran Bretagna e in Unione Sovietica dove continuarono lo sviluppo delle V-2 per scopi militari e civili, tra cui le missioni spaziali. Durante l’Operazione Paperclip, gli americani portarono negli Stati Uniti molto materiale per la costruzione di V-2 che vennero quindi collaudate nel poligono di White Sands nel New Mexico.

Karl Höllenrainer: tedesco di origine gitana arrestato durante la guerra per aver sposato una tedesca in violazione delle leggi razziste di Norimberga. Fu mandato ad Auschwitz, Buchenwald e, infine, a Dacau, dove fu uno dei pochi sopravvissuti agli esperimenti condotti dal medico tedesco Wilhelm Beiglböck. Al processo di Norimberga cercò di accoltellare Beiglböck e fu espulso dall’aula. Gli esperimenti consistevano nel costringere i prigionieri a bere acqua salata, trattata secondo un processo chimico sviluppato dalla casa farmaceutica tedesca IG Farben, la stessa che produceva anche il gas Zyklon B, usato per sterminare più di un milione di persone nei campi di concentramento nazisti.

Gerhard Maschkowski: prigioniero del campo di sterminio di Auschwitz con il numero 117028. Sopravvisse al campo di lavori forzati Buna-Monowitz, dove i prigionieri lavoravano come schiavi per conto della società chimica-farmaceutica tedesca IG Farben. Al momento della liberazione da parte degli alleati aveva 19 anni.

John McCloy: avvocato, banchiere, politico e consigliere per numerosi presidenti degli Stati Uniti. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale è stato assistente del Segretario della Guerra e ha svolto un ruolo determinante nel lancio dell’Operazione Paperclip. Dopo la guerra, dal 1947 al 1949, ha servito come presidente della Banca Mondiale, dopo di che, nel 1949 è stato nominato Alto Commissario degli Stati Uniti in Germania. In tale posizione, ha dato vita alla versione accelerata dell’Operazione Paperclip, denominata Progetto 63, con cui ha scarcerato e riciclato molti ex nazisti, anche quelli che erano stati condannati al processo di Norimberga.

Finito questo lavoro, è tornato negli Stati Uniti come presidente della Chase Manhattan Bank, uno dei principali colossi bancari statunitensi controllato dalla famiglia Rockefeller, che aveva anche notevoli interessi nell’industria del petrolio e nell’industria farmaceutica, tra cui anche quella tedesca. Fu quindi membro della commissione Warren, costituita dal presidente Lyndon Johnson per indagare sull’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy, che tuttavia non fece mai luce sulle vere cause dell’attentato.

Del resto McCloy aveva avuto anche un ruolo centrale nella formazione della CIA, che alcuni sospettano avesse avuto un ruolo nell’uccisione di Kennedy. Infine troviamo McCloy nella posizione di presidente del Council for Foreign Relations, l’organizzazione primaria di controllo politico creata dai Rockefeller, e che costituisce una componente essenziale nel progetto della famiglia Rockefeller di creare un Nuovo Ordine Mondiale. Ne parliamo più diffusamente nella sezione Nuovo Ordine Mondiale di MazzoniNews.

Herbert Wagner: ingegnere capo-progetto della Henschel Aircraft Company, uno dei primi ad atterrare in territorio americano. Fu portato di nascosto negli Stati Uniti dalla Marina statunitense, senza rivelarne la presenza nemmeno alle autorità d’immigrazione americane. Ha collaborato con la marina statunitense nella produzione di bombe plananti da usare contro i giapponesi. Si tratta di bombe che possono percorrere in caduta una traiettoria maggiore rispetto alle bombe convenzionali e che quindi possono essere sganciate a distanza maggiore rispetto al bersaglio. Per i nazisti aveva sviluppato il missile teleguidato HS 293, utilizzato soprattutto per l’affondamento di navi britanniche ed americane.

Dottor Leopold Alexander: psichiatra e neurologo di Boston inviato nella Germania post-bellica per indagare sui crimini medici. In seguito ha partecipato come consulente al Processo di Norimberga e ha contribuito alla redazione del Codice di Norimberga. 

Dottor Kurt Blome: vice-chirurgo capo del Terzo Reich, capo dell’ordine dei medici del Reich, membro del Consiglio di Ricerca del Reich, ha anche lavorato nella struttura per la produzione di armi biochimiche del Reich, nelle cittadine di Nesselstedt, in Polonia, e Geragerg, in Germania. Membro storico del partito nazista, indossava il distintivo d’oro consegnato direttamente da Hitler ai membri più autorevoli del partito. Ha coperto anche il ruolo di tenente generale nelle Camice Brune, le SA, il reparto paramilitare di criminali che terrorizzava le cittadine tedesche in preparazione dell’ascesa al potere di Hitler. L’intelligence militare americana cercò di portarlo negli Stati Uniti, senza riuscirci, ma lo impiegò comunque all’interno della base dell’aviazione americana nella cittadina tedesca di Oberursel.  

Otto Ambros: chimico della IG Farben, ha contribuito alla scoperta del gas Sarin, e della gomma sintetica Buna. Ha ricevuto direttamente da Hitler un premio di un milione di marchi per i traguardi scientifici da lui conseguiti. Ha servito nel Terzo Reich come capo del Comitato per le armi chimiche. è stato anche manager della fabbrica gestita ad Auschwitz dalla IG Farben, che impiegava come schiavi i prigionieri del campo di concentramento. è stato infine manager di una fabbrica nella cittadina di Dyhernfurth, dove si produceva un gas mortale. Processato e condannato a Norimberga, è stato liberato anzitempo e ha lavorato per l’azienda chimica americana Grace, per il dipartimento statunitense dell’Energia e per altre attività gestite da aziende e governi europei. 

Walter Schieber: comandante di brigata delle SS e capo dell’ufficio di approvvigionamento degli armamenti alle dipendenze del ministro Speer. Ha agito come punto di contatto tra il ministero e le industrie tedesche per la produzione dei gas nervini Sarin e Tabun, entrambi estremamente letali. Era uno dei “vecchi combattenti” di Hitler e aveva ricevuto la medaglia d’oro di prima classe del partito nazista. Ha servito anche come parte dello staff personale del comandante delle SS, Heinrich Himmler. Fu reclutato dagli americani nel corso dell’Operazione Paperclip e trasferito al gruppo di produzione del gas Sarin nella base militare statunitense di Heidelberg, alle dipendenze del generale americano Charles Loucks.

Charles Loucks: generale di brigata con un lungo stato di servizio nell’esercito americano e responsabile per lo sviluppo di armi chimiche. Ha superveduto il lavoro degli scienziati nazisti acquisiti attraverso l’Operazione Paperclip, e trasferiti nel campo militare di Edgewood nello stato del Maryland. Dal 1948 al 1975 l’esercito americano ha condotto esperimenti di guerra chimica all’interno di questo campo, usando i soldati statunitensi come cavie, a loro insaputa. In questa base militare sono stati anche condotti esperimenti sui militari inconsapevoli usando LSD e altre droghe allucinogene. Ne parleremo in un prossimo video.

Nel 1948, Loucks fu trasferito ad Heidelberg, in Germania, dove servì come comandante per la raccolta di informazioni di intelligence, al fine di sviluppare piani per la conduzione di una guerra chimica. Nella base di Heidelberg, creò il gruppo di lavoro per la produzione del gas nervino Sarin, usando gli esperti di guerra chimica tedeschi che avevano, in precedenza, lavorato per Hitler. Tra questi abbiamo Schieber, Schrader, Kuhn e von Klenck. È stato proprio il generale Loucks ad iniziare l’interesse dell’esercito americano nell’uso della droga allucinogena LSD, che fu quindi sperimentata su soldati e su civili americani inconsapevoli negli Stati Uniti.

Heinrich Himmler: capo delle SS naziste, capo della polizia nazista e commissario del Reich per il consolidamento razziale della Germania. Ha promosso l’esecuzione di esperimenti medici sui prigionieri dei campi di concentramento, e ha superveduto la vendita di oltre mezzo milione di schiavi, che sono stati mandati ai campi di lavoro forzato, al servizio dell’industria bellica tedesca. I poteri praticamente illimitati di Himmler, fanno ricadere su di lui le responsabilità più pesanti per le atrocità e per gli orrori commessi dai nazisti.

Harry Armstrong: generalmaggiore dell’aviazione statunitense. Ha istituito il centro di ricerca postbellico di Heidelberg, in Germania, per sviluppare conoscenze nella medicina dell’aviazione, dove ha impiegato 48 dottori nazisti, 34 dei quali lo hanno poi seguito negli Stati Uniti per lavorare nella scuola statunitense di medicina dell’aviazione in Texas, della quale è stato comandante. è stato anche il secondo Chirurgo Capo per l’aviazione degli Stati Uniti.

Arthur Rudolph: direttore operativo della fabbrica di lavori forzati di Mittlewerk a Nordhausen, era specializzato nella fabbricazione di missili da bombardamento e supervedeva l’assegnazione degli schiavi alle varie posizione di lavoro. Trasferito negli Stati Uniti grazie all’Operazione Paperclip, ha lavorato nella base militare di Fort Bliss, nel Texas, gestita dall’esercito americano, diventando poi capo progetto nella costruzione del razzo Saturno V per conto della NASA, utilizzato come veicolo di lancio per le missioni Apollo. Divenne quindi uno degli scienziati chiave nel programma spaziale della NASA. Nel 1980 fu indagato dal Dipartimento della Giustizia americano per crimini di guerra. E infine, nel 1984, fu costretto a rinunciare alla cittadinanza statunitense e dovette lasciare gli Stati Uniti come condizione per evitare il processo.

Wernher von Braun: direttore tecnico dello sviluppo dei razzi V 2 per conto dell’esercito tedesco, e capo dell’ufficio di pianificazione di Mittlebau-Dora, che era, di fatto, una divisione delle SS. Nel corso dell’Operazione Paperclip fu trasferito a Fort Bliss, in Texas, e divenne poi direttore del Marshall Space Flight Center, nello stato dell’Alabama, dedicato allo sviluppo delle missioni spaziali. Wernher von Braun è stato il principale architetto dei razzi di lancio della famiglia Saturn, usati per il programma spaziale Apollo, che ha portato gli americani sulla Luna.

Dottor Walter Schreiber: generalmaggiore dell’esercito tedesco e chirurgo capo del Terzo Reich, vale a dire la massima autorità medica in Germania durante il regime di Hitler. Responsabile di tutti i servizi medici in tempo di guerra come parte del comando supremo dell’esercito tedesco. Membro del Consiglio di Ricerca del Reich e capo di tutte le attività in materia di guerra chimica e batteriologica. Catturato dai sovietici durante la battaglia di Berlino, comparve come testimone a sorpresa per conto dei sovietici durante il processo di Norimberga. Faceva parte del team di accusatori sovietici contro il capo dell’aviazione nazista, Hermann Göring, con cui Schreiber era stato in personale antagonismo. Attribuì a Göring tutta la responsabilità degli esperimenti con peste bubbonica e tifo condotti su cavie umane dicendo di essere stato contrario, ma che Hitler aveva dato a Göring pieni poteri.

Nel 1948 fuggì dal controllo dei sovietici e si consegnò immediatamente agli americani che, sotto la protezione dell’Operazione Paperclip, lo trasferirono dapprima al campo militare statunitense di Camp King, vicino a Francoforte, dove si praticavano tecniche di tortura, e, in seguito, alla scuola dell’aviazione militare statunitense in Texas. Dovette abbandonare gli Stati Uniti e trasferirsi insieme alla famiglia in Argentina a seguito delle accuse portate dal medico americano Leopold Alexander, che aveva partecipato come esperto medico accusatore al processo di Norimberga. Alexander  aveva mostrato la foto di Schreiber a una testimone del processo di Norimberga, che era stata vittima di esperimenti medici al campo di concentramento di Ravensbrück.

La donna si trovava a Boston per ricevere cure come sopravvissuta all’Olocausto. Riconobbe Schreiber e disse che era stato presente nel campo di concentramento, anche se non aveva condotto esperimenti direttamente su di lei. Dal resoconto di Annie Jacobsen, sappiamo che Walter Schreiber era solito praticare iniezioni letali di fenolo ai prigionieri dei campi di concentramento per ucciderli in modo più spiccio. Sappiamo inoltre che il Pentagono non aveva nessuna intenzione di rinunciare al medico nazista anche se era stato riconosciuto e denunciato. Alexander fece quindi una petizione al presidente degli Stati Uniti affinché Schreiber venisse espulso.

Ma il Progetto Paperclip non si è fermato allora, ma i suoi effetti continuano ancora oggi.

Roberto Mazzoni

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